Nella sua Metafisica Aristotele offre una importante testimonianza sul pensiero dei Pitagorici.
Contemporanei a questi filosofi, ed anche anteriori a questi, sono i cosiddetti Pitagorici. Essi per primi si applicarono alle matematiche e le fecero progredire e, nutriti delle medesime, credettero che i principi di queste fossero principi di tutti gli esseri. E, poiché nelle matematiche i numeri sono per loro natura i principi primi, e appunto nei numeri essi ritenevano di vedere, più che nel fuoco e nella terra e nell’acqua, molte somiglianze con le cose che sono e che si generano: per esempio ritenevano che una data proprietà dei numeri fosse la giustizia, un’altra invece l’anima e l’intelletto, un’altra ancora il momento e il punto giusto, e similmente, in breve, per ciascuna delle altre; e inoltre, poiché vedevano che le note e gli accordi musicali consistevano nei numeri; e, infine, poiché tutte le altre cose, in tutta la realtà, pareva a loro che fossero fatte a immagine dei numeri e che i numeri fossero ciò che e primo in tutta quanta la realtà, pensarono che gli elementi dei numeri fossero elementi di tutte le cose, e che tutto quanto il cielo fosse armonia e numero. E tutte le concordanze che riuscivano a mostrare fra i numeri e gli accordi musicali e i fenomeni e le parti del cielo e l’intero ordinamento dell’universo, essi le raccoglievano e le sistemavano. E se qualche cosa mancava, essi si ingegnavano a introdurla, in modo da rendere la loro trattazione in tutto coerente.
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Alcune delle cose di cui si occupa la filosofia sono anche di competenza della religione. Ogni religione implica una concezione dell’origine e del fine dell’essere, una idea del bene e del male e una particolare visione dell’essere umano; dunque una ontologia, un’etica e una antropologia. Se la religione è a carattere teistico, implica anche una teologia, ossia una teoria su Dio e le sue caratteristiche. Cosa distingue la filosofia dalla religione? La risposta è appunto nella logica. La religione spesso giustifica le sue affermazioni ricorrendo alla rivelazione divina, e dunque all’autorità. I comandamenti della Bibbia, ad esempio, non sono presentati come una concezione etica risultante da un ragionamento, ma sono l’indiscutibile volontà di Dio. Al contrario, ogni teoria filosofica è sempre il risultato di un ragionamento. In filosofia nulla è affermato in base all’autorità, tutto dev’essere argomentato e dimostrato. Nulla dunque è dogmatico, ogni teoria può essere criticata, anche se nella storia della filosofia ci sono state teorie, come quella di Aristotele, che per molto tempo sono state considerate quasi indiscutibili. Questo atteggiamento antidogmatico è una caratteristica essenziale della filosofia.
Il rapporto tra la filosofia e la religione è complesso. Alcuni filosofi importanti che studieremo, come Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino, sono considerati santi dalla Chiesa cattolica, e dunque in loro la ricerca filosofica è legata alla fede religiosa; ma la storia della filosofia è anche caratterizzata già nel mondo greco da pensatori accusati di essere contro la religione, e nell’età moderna molti filosofi sono stati perseguitati o uccisi (come Giordano Bruno e Giulio Cesare Vanini) perché le loro idee erano scandalose per la religione.
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Definire la filosofia non è un’impresa semplice. Qualsiasi campo del sapere si occupa di un oggetto ben definito e lo fa con un suo metodo ben preciso. Le scienze della natura si occupano, appunto, della natura nei suoi diversi aspetti – indagati da scienze particolari: la botanica, la geologia eccetera – e lo fanno ricorrendo al metodo scientifico, fondato sull’osservazione e l’esperimento; le scienze umane, come la sociologia o l’antropologia culturale, si occupano della realtà umana, con un metodo diverso da quello sperimentale, ma con caratteristiche ben precise (l’uso delle statistiche, l’osservazione partecipante, il ricorso alle storie di vita ecc.). Nel caso della filosofia, sia il campo che il metodo sembrano essere sfuggenti. La filosofia si occupa di molte cose, e lo ha fatto e lo fa in modi diversi. E tuttavia ha una sua precisa identità, che la distingue da qualsiasi altro campo del sapere.
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