Cooperazione Internazionale di Polizia

Un blog di un cultore della materia. La cooperazione di polizia da una prospettiva italiana

3 contraffattori arrestati in Italia per aver forgiato banconote per un valore di 180 000 EUR

La banda ha distribuito la maggior parte delle banconote e monete false in Austria, Belgio, Francia, Germania e Spagna

I membri di un gruppo criminale coinvolto nella produzione di banconote in euro contraffatte di alta qualità sono stati arrestati in un'operazione transfrontaliera, che è stata sostenuta da Europol. L'inchiesta è stata condotta dai carabinieri italiani e ha coinvolto anche autorità provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania e Spagna. Gli investigatori ritengono che il gruppo criminale abbia contraffatto banconote per un valore stimato di 180 000 EUR. Va rimarcato che l’ #Armadeicarabinieri possiede un proprio assetto specialistico, il Comando Antifalsificazione Monetaria, che risale al 1992, quando, in ottemperanza al quadro della ripartizione degli obiettivi tra le varie Forze di Polizia, fu riconosciuto all’Arma dei Carabinieri il consolidato interesse nel settore del falso nummario, costituendo il Nucleo Operativo Antifalsificazione Monetaria, poi elevato a Comando di Corpo, e riconosciuto con Regolamento del Consiglio Europeo Autorità Nazionale nel settore per l’Arma dei Carabinieri (G.U. Unione Europea del 10 marzo 2009). Nel corso dell’operazione, svoltasi tra Lecce e Padova, sono state rinvenute e sequestrate 600 banconote in euro contraffatte in tagli da 10, 20, 50 e 100 EUR per un valore totale di circa 50.000 EUR, e 3 contraffattori sono stati arrestati in Italia. L'inchiesta, iniziata nel 2024, ha rivelato che un'organizzazione criminale che operava nel sud Italia distribuiva grandi quantità di banconote false da 10, 20, 50 e 100 EUR in tutta la zona euro. In particolare, Austria, Belgio, Francia, Germania e Spagna hanno ricevuto la maggior parte della moneta falsa. Il gruppo criminale ha mostrato un alto livello di competenza tecnica e organizzazione interna. Il leader della banda ha venduto le banconote contraffatte tramite una piattaforma di messaggistica online, con gli acquirenti che hanno effettuato pagamenti in criptovaluta. Una volta confermati i pagamenti, le banconote false sono state inviate tramite il normale servizio postale. Gli investigatori hanno anche scoperto che lo stesso gruppo criminale aveva istituito una zecca illegale per la moneta da 2 euro nel nord Italia. Le autorità hanno quindi smantellato la zecca, insieme a una tipografia per banconote in euro contraffatte nell'Italia meridionale. Durante l'inchiesta, Europol ha facilitato lo scambio di informazioni, sostenuto finanziariamente e coordinato diverse attività operative. Gli analisti di Europol hanno anche fornito supporto analitico per identificare il paese in cui venivano distribuite le banconote. Il giorno dell'azione, Europol ha inviato tre esperti in Italia per fornire supporto tecnico e controllare le informazioni operative contro le banche dati di Europol e i sistemi della Banca centrale europea. I reati finanziari sono uno degli elementi comuni delle principali minacce identificate da Europol, nella sua “Valutazione della minaccia di criminalità grave e organizzata dell'UE” (#EUSOCTA). Queste minacce stanno progressivamente destabilizzando l'UE e sono sfruttate online, poiché le reti criminali operano gradualmente tramite le infrastrutture digitali e online, comprese le piattaforme di messaggistica, come questa operazione ha dimostrato.
Hanno partecipato all'indagine: Austria: polizia federale (CIS), Belgio: polizia federale (OCRFM), Francia: polizia nazionale (OCRFM), Germania: polizia federale (BKA), Italia: Carabinieri (CCAFM), Spagna: Brigada de Investigación Banco de España (BIBE, polizia spagnola)


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Forze di polizia europee a statuto militare: nel vertice ospitato dai carabinieri si è parlato di formazione, tutela ambientale, cyber ed AI

L'Arma dei Carabinieri ha organizzato a Vicenza, presso la Caserma Chinotto, sede del Centro di Eccellenza per le Polizie di Stabilità (CoESPU), una conferenza quadripartita di Vertice (G4) tra le Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare di Italia, Francia, Spagna e Portogallo.

Hanno partecipato il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il Direttore Generale della Gendarmeria Nazionale francese, Gen. d'Armata Hubert Bonneau, il Comandante Generale della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese, Gen. C.A. Rui Alberto Ribeiro Veloso e il Direttore Aggiunto Operativo della Guardia Civil, Gen. C.A. Manuel Llamas Fernàndez. L'incontro, ha rappresentato un'importante occasione per rafforzare ulteriormente i legami di cooperazione. Le quattro Istituzioni di polizia a competenza generale fanno parte della FIEP (International Association of Gendarmeries and Polices Forces with Military Status), istituita il 12 maggio del 1994 a Madrid, la cui presidenza è stata ceduta lo scorso anno dall'Arma dei Carabinieri alla Gendarmeria Nazionale Francese.

Nel corso del vertice è stato fornito risalto alle tematiche di maggiore rilevanza strategica, quali: la formazione congiunta, la tutela ambientale, il settore cyber e l'Intelligenza Artificiale. In riferimento alla formazione congiunta è stata sottolineata l'importanza di valorizzare i percorsi formativi del personale quale processo continuo di crescita umana, valoriale e professionale che caratterizza la vita di ogni militare, fornendogli gli strumenti necessari per svolgere efficacemente i propri compiti istituzionali anche nella dimensione della cooperazione interforze nel contesto europeo. In relazione alla tutela ambientale, settore in cui l'Arma è impegnata con i suoi oltre 7.000 Carabinieri forestali, si è posto l'accento sulla promozione di una comune visione strategica attraverso lo svolgimento di periodiche riunioni finalizzate a condividere e potenziare le conoscenze tecnico-informatiche di settore.

In occasione della trattazione della tematica cyber è stata confermata l'importanza dello scambio di progetti relativi alla prossimità digitale, ovvero delle pratiche di formazione mirate all'aumento di capacità d'intelligence e d'investigazione sulla criminalità informatica, focalizzando l'attenzione anche sul costante aggiornamento dei punti di contatto (PoC) delle 4 Forze di polizia a statuto militare, quale fattore essenziale per assicurare la piena funzionalità di scambi informativi.

Sull'intelligenza artificiale, invece, è stata manifestata la volontà di favorire la condivisione di piani strategici comuni di impiego dell'AI all'interno dei vari asset delle Gendarmerie, dalla logistica, alle procedure amministrative, alla formazione, fino agli aspetti operativi, sempre nel rispetto delle specificità e dei vincoli legali in ambito nazionale ed europeo.

Il Comandante Generale dell'Arma Luongo, dopo aver salutato e ringraziato le massime autorità delle Gendarmerie estere per la convinta partecipazione all'evento, ha illustrato l'elemento distintivo e condiviso tra le stesse: “è il complesso reticolo territoriale delle nostre Forze, indiscutibile valore aggiunto sia per i flussi informativi, sia per la protezione delle infrastrutture critiche sul territorio, caratteristiche che sono codificate nel nostro DNA e costituiscono i presupposti per il successo del nostro modello, quello della Gendarmeria, nel passato come nel presente”. Il Generale ha messo poi in evidenza la solidità dei valori che accomunano l'Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil e la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese: “valori radicati nella storia, nelle tradizioni e nel quotidiano sacrificio delle nostre donne e dei nostri uomini. È su queste fondamenta indiscutibili che poggia la nostra capacità di affrontare le sfide di oggi e di domani”. Nel concludere si è soffermato sull'importanza di saper affrontare le nuove sfide: “abbiamo il dovere di guardare agli scenari futuri non con timore, ma con l'ambizione e la responsabilità di esserne protagonisti non per subirne i cambiamenti, ma per saperli interpretare e guidare”.

Le Istituzioni che si sono riunite a Vicenza collaborano da anni per semplificare, nel rispetto degli accordi internazionali vigenti e delle normative nazionali, la reciproca fruizione di informazioni ed esperienze nei settori delle risorse umane, dell'organizzazione di servizi, della tecnologia, della logistica e degli affari internazionali. I vertici delle quattro Istituzioni hanno espresso la loro piena soddisfazione per i risultati raggiunti durante l'incontro di cooperazione internazionale, sottolineando la comune volontà di proseguire e intensificare la collaborazione in tutti i settori strategici di interesse comune. Al termine della conferenza, è stato ribadito l'impegno a dare seguito alle discussioni attraverso la definizione di piani d'azione concreti e la realizzazione di iniziative congiunte, al fine di garantire una maggiore efficienza delle Forze di Polizia nell'ambito della sicurezza per i cittadini dei rispettivi Paesi.

#cooperazioneinternazionaledipolizia #armadeicarabinieri #gendarmerienationale #guardia civil #guardiarepubblicanaportoghese #tutelaambientale #cybersecurity #AI

@attualita@diggita.com


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Il 1° aprile forze dell'ordine italiane e tedesche hanno eseguito 29 arresti in un'indagine sulla 'Ndrangheta.

Coinvolti 20 indagati in Italia accusati di associazione a delinquere ed estorsione. Misure cautelari (arresti domiciliari e custodia cautelare) anche per avvocati e commercialisti, tutti con l'aggravante mafiosa.

L'operazione ha colpito le cosche Greco di Cariati e Farao-Marincola di Cirò Marina. Giorgio Greco è stato identificato come il 'vertice e reggente' del clan di Cariati. Era presumibilmente responsabile di impartire ordini e controllare attività illecite come estorsioni e appalti pubblici.

Le indagini hanno rivelato attività criminali come traffico di droga e frodi alimentari.

I membri dell'organizzazione criminale sono sospettati di aver commesso vari crimini, tra cui formazione e supporto a un'organizzazione criminale straniera, incendio doloso, divulgazione di informazioni riservate, traffico di droga, riciclaggio di denaro e tentato omicidio. Inoltre, sono coinvolti in frodi elaborate riguardanti prodotti alimentari di alta qualità e attrezzature per la produzione di pizza.

Il coordinamento è stato effettuato da Eurojust, con oltre 350 agenti coinvolti. Allo scopo era stata costituita una “Squadra Investigativa Comune” (JIT/SIC) tra Forze di Polizia italiane e tedesche (Polizia di Stato italiana e la Kriminalpolizeidirektion di Waiblingen). Fondamentale è stato il ruolo del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha supportato l’operazione nell’ambito del progetto “I CAN”, volto a contrastare la presenza della criminalità organizzata italiana all’estero.

La 'ndrangheta ha esteso la sua influenza anche in Germania negli ultimi decenni, investendo pesantemente in attività economiche legali, riciclando i proventi delle attività criminali. Settori chiave sono l'edilizia, il commercio all'ingrosso, la ristorazione e il settore immobiliare. La Germania è infatti considerata un hub importante per il riciclaggio di denaro proveniente dalle attività illecite della 'ndrangheta in Italia. Vengono utilizzati complessi schemi finanziari per nascondere l'origine criminale dei fondi. Inoltre l'organizzazione criminale di origine calabrese controlla gran parte del traffico di cocaina in Europa, con la Germania come uno dei mercati principali. Le cosche calabresi hanno stabilito solidi legami con gruppi criminali locali per la distribuzione della droga.

Ci sono state indagini su tentativi di infiltrazione della 'ndrangheta nella politica e nelle istituzioni tedesche, anche se su scala minore rispetto all'Italia. Le autorità tedesche hanno intensificato gli sforzi negli ultimi anni per contrastare l'espansione, attraverso indagini, sequestri di beni e collaborazione internazionale. Tuttavia, la penetrazione della criminalità organizzata calabrese rimane una sfida significativa per la sicurezza in Germania.

Vi fu un tragico episodio, avvenuto il 15 agosto 2007, che evidenziò in modo drammatico l'escalation della presenza della 'ndrangheta in Germania e la necessità di una risposta coordinata a livello internazionale per contrastarla: la strage di Duisburg verificatasi in un ristorante etnico della città della Renania Settentrionale-Vestfalia. Sei uomini di origine italiana, tutti affiliati alla 'ndrangheta, furono uccisi a colpi d'arma da fuoco all'interno del ristorante. Si trattava di un regolamento di conti tra cosche rivali, il clan Pelle-Vottari e il clan Nirta-Strangio, entrambi originari di San Luca in Calabria.

L'omicidio multiplo è stato considerato uno degli episodi più cruenti dell'espansione della 'ndrangheta in Germania e del suo scontro interno per il controllo del territorio e del traffico di droga. Fu allora che le indagini rivelarono che la 'ndrangheta aveva stabilito una solida presenza in Germania, infiltrandosi in attività economiche legali e riciclando i proventi delle attività criminali.

#ndrangheta #progettoICAN #cooperazioneinternazionaledipolizia


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Latitante in Canada, arrestato in Italia

Il fuggitivo più ricercato del Canada, Dave “Pik” Turmel, è stato arrestato in Italia. Il 28enne, in fuga da oltre un anno, è ritenuto il capo della violenta Blood Family Mafia (“mafia della famiglia del sangue”). Si tratta di una banda di strada coinvolta in brutali conflitti tra gang in Quebec, durante le quali le vittime sono state torturate e hanno avuto arti amputati. L'anno scorso Roobens Denis, considerato dalla polizia canadese il braccio destro di Turmel, è stato arrestato in Portogallo.

La polizia italiana ha riferito che Turmel è specializzato nella vendita di narcotici di vario genere, tra cui cocaina e metanfetamina, ed è stato “sorpreso nel suo nascondiglio” nella periferia romana dagli agenti del distretto di Roma Casilino. “Era quasi mezzanotte quando i funzionari sono entrati nella casa-vacanza dove l'uomo si era rifugiato”. Secondo quanto riferito, ha consegnato un passaporto falso come identificazione e la polizia ha trovato e confiscato droga, diverse SIM-card e un'agenda. Ora è in prigione a Regina Coeli in attesa dell'estradizione. La sua presenza è stata inizialmente segnalata da un'allerta inviata alla polizia italiana dall'Interpol.

Gli agenti di polizia del Quebec avrebbero ricevuto una soffiata su Turmel negli ultimi giorni, che ha contribuito ad accelerare l'indagine per rintracciarlo in Italia. Le fonti affermano che l'informatore è stato motivato dalla ricompensa dell'offerta di 250 000 dollari per qualsiasi informazione che avesse condotto all'arresto di Turmel. L'Interpol aveva anche emesso una red notice (“avviso rosso”): una richiesta alle forze dell'ordine in tutto il mondo per localizzare e arrestare provvisoriamente una persona in attesa di estradizione. L'estradizione potrebbe richiedere da 1 settimana a 6 mesi. Il capo della polizia del Quebec, Denis Turcotte ha affermato: “credo che i cittadini saranno fieri di noi e continueranno a sentirsi al sicuro nella nostra città. Non puoi fare cose del genere da solo. Devi lavorare come squadra”, ringraziando i partner locali e internazionali. Ha sottolineato inioltre la creazione di un coordinatore di ricerca del fuggitivo, una posizione di impiego creata a dicembre, che ha agito come “conduttore d'orchestra” per aiutare a localizzare i latitanti, compreso Turmel.

#canada #quebec #interpol #rednotice #latitanti #ricercati #poliziadistato #cooperazioneinternazionaledipolizia


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RELAZIONI INTERNAZIONALI. AVANZA UN NUOVO CONCETTO: LA GEOCRIMINALITÀ

Nel nostro blog abbiamo già fatto riferimento al GI-TOC, l'Iniziativa Globale contro la Transnational Organized Crime, un'organizzazione indipendente della società civile fondata nel 2013, con sede a Ginevra, in Svizzera, nata da una serie di discussioni di alto livello tra funzionari delle forze dell'ordine dei paesi sviluppati e in via di sviluppo a New York, nel 2011-12.
Di particolare interesse appare un articolo recentemente pubblicato sul sito Internet, dal titolo originale “Of kingdoms and crooks: The rise of geocriminality” (Di regni e truffatori: l'ascesa della geocriminalità) di Martin Thorley, che discute il fenomeno emergente degli stati che utilizzano le reti criminali come strumenti di politica estera. L'articolo cita diversi esempi di questa tendenza, tra cui l'uso di reti criminali da parte di Russia, Cina e Iran per omicidi, campagne di disinformazione, attacchi informatici e sabotaggi.

La relazione tra stati e attori criminali non è nuova, ma la connessione tra i due domini si sta evolvendo a causa della globalizzazione e dell'internazionalizzazione dei mercati. Storicamente, gli stati hanno utilizzato le reti criminali per la diplomazia clandestina, ma il più profondo coinvolgimento tra stati e reti criminali sta diventando un fenomeno più ampio e radicato. Questa nuova forma di strumentalizzazione statale del crimine è definita “geocriminalità”.

È più probabile che la geocriminalità si verifichi in stati forti in patria ma isolati all'estero, poiché coloro che detengono il potere sono soggetti a un controllo e a una responsabilità limitati. Tuttavia, le condizioni necessarie per la geocriminalità non sono limitate agli stati autoritari e rimangono dubbi sulla sua fattibilità in altri contesti.

L'articolo si conclude osservando che comprendere lo sviluppo delle relazioni tra Stato e criminalità è essenziale per mitigare le minacce associate e che qualsiasi analisi significativa delle relazioni internazionali e della sicurezza nazionale dovrà sempre più tenere conto di questa configurazione dell'attività criminale e delle opache reti che la sostengono.
Il sito propone altresì sette interviste ad altrettanti esperti, che spaziano dai motivi per cui la Cina supporta il crimine organizzato alle sanzioni internazionali contro Corea del Nord (vedi il trailer qui https://www.youtube.com/watch?v=ahfav1pibw0&list=PLXSX1Xu1kM0vx4HJSHt2lQnoGwx6kTckA ).

Lo scritto è reperibile [en] qui https://globalinitiative.net/analysis/the-rise-of-geocriminality/

#geocriminalità


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Una relazione predisposta dal Global Initiative Against Transnational Organized Crime (GI-TOC, una iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale) è la terza di una serie di Global Trend Reports che mirano a presentare e contestualizzare le tendenze nel commercio illegale di fauna selvatica online, nell'ambito del programma ECO-SOLVE.

La relazione analizza il commercio illegale di specie selvatiche online, concentrandosi in particolare su avorio e flora. Utilizzando il Global Monitoring System (GMS), il rapporto esamina le tendenze del commercio illecito in paesi come Brasile, Sudafrica e Thailandia tra agosto e ottobre 2024. Si evidenzia il ruolo dei social media come piattaforme principali per questo traffico, con un'analisi specifica del mercato online di avorio in Thailandia e del crescente commercio illegale di piante a livello globale. La relazione discute inoltre le sfide normative e di applicazione della legge e formula raccomandazioni per contrastare efficacemente queste attività illecite.

Nel periodo tra agosto e ottobre 2024, Facebook è emerso come il canale principale per la commercializzazione online illegale di fauna selvatica (IWT), rappresentando il 91% di tutte le rilevazioni effettuate dal Global Monitoring System (GMS) in Brasile, Sudafrica e Thailandia. Questo dato segna un aumento rispetto al periodo precedente, quando il 78% delle rilevazioni proveniva da Facebook. L'aumento significativo di rilevazioni su Facebook è attribuibile in gran parte all'inclusione dei dati provenienti dalla Thailandia, dove l'hub del GMS non ha rilevato alcuna pubblicità su piattaforme di e-commerce. Tuttavia, analizzando separatamente i dati di Brasile e Sudafrica, si osserva una notevole diminuzione delle rilevazioni su Facebook.

Concentrandosi specificamente sul mercato illegale di avorio in Thailandia, una ricerca del 2020 condotta dall'ONG TRAFFIC ha rilevato che Facebook rappresentava il 99% di tutti gli articoli in avorio offerti online nel paese, evidenziando il ruolo cruciale di questa piattaforma in tale commercio. Un altro studio del 2016 aveva già identificato Facebook e Instagram come piattaforme popolari per la pubblicazione di annunci relativi a gioielli in avorio e altri prodotti decorativi.

Il passaggio al commercio online, e in particolare a piattaforme come Facebook, è stato osservato come una risposta al rafforzamento delle normative e all'intensificazione degli sforzi di contrasto nei mercati fisici tradizionali. I commercianti hanno spostato le loro attività online, dove il monitoraggio e l'applicazione della legge sono percepiti come meno severi. Infine, è importante notare che le piattaforme di social media, inclusa Facebook, sono utilizzate anche per la commercializzazione di flora illegale.

In sintesi, secondo il Rapporto, Facebook svolge un ruolo predominante nel commercio illegale online sia di fauna selvatica che di flora, fungendo da piattaforma principale per la pubblicità e la connessione tra venditori e acquirenti, soprattutto per quanto riguarda l'avorio in Thailandia e più in generale per l'IWT nei paesi monitorati.

Il rapporto [en] è reperibile qui https://globalinitiative.net/wp-content/uploads/2025/01/Monitoring-illegal-wildlife-trade-Ivory-and-plants-GI-TOC-January-2025.pdf


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La Svezia sta intensificando la lotta contro la criminalità organizzata, in particolare le bande armate, attraverso l'uso di strumenti digitali. Il governo svedese ha presentato una nuova iniziativa, definita “offensiva di polizia digitale”, che mira a prevenire il reclutamento di minori che attualmente avviene attraverso piattaforme online e a migliorare la capacità delle forze dell'ordine di monitorare e interrompere le attività criminali digitali.

Strumenti digitali e legislazione La legislazione proposta, che probabilmente sarà adottata dal Parlamento, fornirà alla polizia strumenti più efficaci per affrontare i contenuti illegali online, come il materiale di reclutamento. Tra le misure in discussione c'è il potere di chiudere siti web che facilitano il reclutamento di bande, una norma che attualmente manca alla polizia svedese.

Reclutamento di minori e violenza L'ondata di violenza legata alle bande, che si è estesa anche a Danimarca, Norvegia e Finlandia, ha visto un aumento del coinvolgimento di minori, spesso utilizzati per compiere crimini violenti. Il governo sta valutando modifiche alle norme sulla protezione dei dati per consentire una migliore condivisione delle informazioni tra le forze dell'ordine

Supporto militare e nuove tecnologie Oltre agli strumenti digitali, il governo ha chiesto il supporto dell'esercito per affiancare la polizia nella lotta contro la criminalità organizzata. Tuttavia, l'uso dei militari è stato criticato come una mossa politica piuttosto che una soluzione effettiva al problema. Intanto, la polizia svedese ha adottato tecnologie avanzate come droni e radio TETRA per migliorare la sicurezza e le comunicazioni operative.

Droni

  • 210 V2: Utilizzato per sorveglianza su larga scala e controllo della folla, questo drone è dotato di potenti sensori visivi che consentono la mappatura rapida di grandi aree in 2D e la generazione di mappe annotate. È anche impiegato per la caccia ai criminali e per missioni di soccorso, grazie alle telecamere termiche e allo zoom.
  • Mavic 2 Pro: Preferito per il lavoro forense, grazie alla qualità delle immagini offerta dalla tecnologia Hasselblad, utile in ambienti con luce variabile.
  • Mavic Mini e Mavic 2 Enterprise: Utilizzati per operazioni al chiuso e su mezzi come moto e barche.

Radio TETRA Le radio portatili TETRA offrono comunicazioni crittografate voce e dati, garantendo una copertura affidabile e la possibilità di coordinare operazioni collaborative nazionali e transfrontaliere. Queste radio sono flessibili e consentono agli agenti di personalizzare le funzioni per adattarsi alle esigenze operative specifiche.

Come si integrano le telecamere termiche nei droni della polizia svedese

La polizia svedese integra le telecamere termiche nei droni per migliorare l'efficacia delle operazioni di sorveglianza, ricerca e soccorso. I droni utilizzati, come il 210 V2, sono dotati di telecamere termiche che consentono di rilevare le radiazioni infrarosse emesse da oggetti o persone, anche in condizioni di scarsa visibilità o di notte. Queste telecamere permettono di mappare rapidamente grandi aree in 2D e generare immagini termiche utili per individuare criminali in fuga o dispersi durante le missioni di soccorso.

Funzionalità delle telecamere termiche Le telecamere termiche montate sui droni sono in grado di misurare la temperatura superficiale degli oggetti ripresi e di generare mappe di temperatura. Questi dati vengono poi analizzati attraverso software termografici, che consentono di visualizzare gradienti termici, eseguire misurazioni precise e confrontare immagini termiche acquisite in diverse condizioni.

Applicazioni operative Il Mavic 2 Enterprise Dual (M2ED) può essere utilizzato anche come dispositivo portatile per soddisfare i requisiti di imaging termico rapido, senza necessariamente essere in volo.

Integrazione con altri strumenti I droni della polizia svedese sono spesso equipaggiati con altre tecnologie, come sensori visivi avanzati e radio TETRA, per garantire una copertura completa e coordinata durante le operazioni. Questo approccio integrato permette alla polizia di agire in modo più efficace e sicuro, soprattutto in scenari complessi o pericolosi

Monitoraggio e prevenzione digitale La polizia svedese sta sviluppando meccanismi per agire contro i contenuti illegali online, in particolare quelli legati al reclutamento di minori. Questo include la possibilità di chiudere siti web che facilitano il reclutamento e l’uso di strumenti di sorveglianza avanzati per tracciare attività criminali in tempo reale.

Revisione legale e prossimi passi Una revisione legale è in corso per esaminare come le forze dell'ordine possano utilizzare meglio gli strumenti digitali e modificare le restrizioni sulla sorveglianza. I risultati della revisione sono attesi per maggio, seguiti da una proposta legislativa.



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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FORESTE: LA LORO CRUCIALE IMPORTANZA E LE MINACCE GLOBALI

La Giornata Internazionale delle Foreste, celebrata ogni anno il 21 marzo, è un'occasione istituita dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 2012 per sensibilizzare la popolazione sull'importanza degli ecosistemi forestali per le generazioni presenti e future. Le foreste, che assorbono circa l'80% della specie terrestri, rappresentano un pilastro fondamentale per la stabilità climatica del pianeta e contribuiscono in modo cruciale a mitigare gli effetti dei gas serra.

La Deforestazione: Un Problema Urgente

Paesi più piccoli (come ad esempio il Belgio), nonostante non lo si percepisca immediatamente, sono tra i principali responsabili indiretti della distruzione delle foreste tropicali a causa dell'importazione massiccia di materie prime legate alla deforestazione. L'Italia è identificata come il terzo maggior importatore europeo di commodities che causano deforestazione, come olio di palma, soia, caffè, legname e derivati bovini, per un valore di circa 36,6 miliardi di euro nel 2021. Le importazioni italiane, che valgono circa 36,6 miliardi di euro e coinvolgono oltre 175.000 imprese, alimentano la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste ogni anno, soprattutto in aree ad alta biodiversità come l’Amazzonia. La deforestazione è la causa dell'espansione agricola nelle aree tropicali, con conseguenze come la perdita di biodiversità, l'aumento delle temperature, la desertificazione e persino l'aumento dei prezzi di beni come caffè e cacao. Il Regolamento Europeo “Deforestazione Zero” (EUDR) Il Regolamento “Deforestazione Zero” (EUDR), approvato dall'Unione Europea, mira a garantire che i prodotti importati nell'UE non abbiano causato deforestazione. Gli operatori dovranno dichiarare l'origine delle commodities e certificare che la loro produzione non ha comportato la distruzione di foreste. La sua applicazione è posticipata al 30 dicembre 2025, e si spera che possa aiutare i consumatori a fare la differenza, scegliendo prodotti certificati e riducendo il consumo di carne e derivati, privilegiando alimenti locali e biologici.

Il Ruolo dei Carabinieri Forestali

I Carabinieri Forestali sono in prima linea per la Giornata Internazionale delle Foreste. Essi svolgono importanti attività di tutela del territorio, contrasto al bracconaggio, controllo degli ecosistemi forestali (CON.ECO.FOR.), inventario forestale nazionale e perimetrazione delle aree a rischio di incendi boschivi. Durante la Giornata, vengono organizzate iniziative didattiche di educazione ambientale rivolte agli alunni degli istituti d'istruzione superiore, sensibilizzando sull'importanza della tutela del patrimonio forestale. Ad esempio, a Brescia i Carabinieri Forestali del Comando Gruppo hanno collaborato con diverse istituzioni per rilevare le caratteristiche di cinque alberi monumentali, candidati ad essere inseriti nell'elenco degli Alberi Monumentali d'Italia. I Carabinieri Forestali si impegnano anche a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla tutela delle foreste, evidenziando il valore biosferico planetario del bosco e i servizi multifunzionali che assicurano all'umanità (acqua, legna, cibo, regolazione idrogeologica e del clima). A tale proposito è di grande importanza la prevenzione e repressione degli incendi boschivi, un fattore di maggiore criticità per il patrimonio forestale nazionale.

La Corruzione come Forza Motrice della Deforestazione

Un ruolo devastante nel guidare la deforestazione e portare le foreste sull'orlo dell'estinzione lo ha la corruzione. Negli ultimi 30 anni, il mondo ha perso il 10% delle foreste, con una perdita equivalente a 37 campi da calcio al minuto dal 1990. Le foreste sono cruciali per mitigare il cambiamento climatico (assorbendo CO2) e ospitano una vasta biodiversità (80% dei mammiferi, 75% degli uccelli e 80% degli anfibi terrestri). La corruzione rende le foreste vulnerabili, poiché i fattori che attraggono attività criminali (come il valore economico del legname o i prodotti agricoli come cioccolato e olio di palma) sono esacerbati dalla corruzione che permette l'accesso illegale alla terra e l'elusione delle normative. Molte compagnie ottengono illegalmente terreni per piantagioni, e la corruzione tra funzionari pubblici permette di ignorare le politiche di protezione forestale. La vastità geografica delle foreste complica ulteriormente la supervisione e l'applicazione delle normative, creando opportunità per la corruzione. Il Crimine Organizzato Transnazionale e il Traffico di Fauna Selvatica La deforestazione e il traffico di legname illegale sono collegate con il crimine organizzato e il traffico di altre merci illecite, come la droga. Il traffico di legname illegale è un modo per riciclare denaro sporco. Il crimine transnazionale contro la fauna selvatica, stimato fino a 199 miliardi di dollari annui. Questo crimine può privare i governi di entrate significative (7-12 miliardi di dollari annui) e ha un valore economico globale stimato tra 1-2 trilioni di dollari all'anno. Va sottolineato come la perdita di biodiversità esacerbi il cambiamento climatico e come lo sfruttamento eccessivo della fauna selvatica sia un importante motore del declino delle specie e aumenti i rischi per la salute umana.

Conclusione

Il quadro sullo stato delle foreste a livello globale è complesso e preoccupante. La deforestazione, alimentata da dinamiche di mercato globali e dalla corruzione, rappresenta una seria minaccia per la biodiversità, il clima e il benessere umano. La Giornata Internazionale delle Foreste 2025 rappresenta un'occasione cruciale per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere azioni concrete a livello individuale, nazionale e internazionale. L'impegno dell'Italia, anche attraverso l'attività dei Carabinieri Forestali e l'implementazione di regolamenti come l'EUDR, è fondamentale per contribuire alla protezione di questo patrimonio insostituibile. Tuttavia, è essenziale affrontare anche le radici del problema, come la corruzione e il crimine organizzato, per garantire una tutela efficace e duratura delle foreste del nostro pianeta. A tale riguardo la “Global Initiative to End Wildlife Crime” (Iniziativa Globale per Porre Fine al Crimine contro la Fauna Selvatica), mira a incoraggiare gli Stati a intensificare gli sforzi per contrastare questo crimine a livello internazionale e nazionale. Questa iniziativa prevede, tra l'altro, la creazione di un protocollo aggiuntivo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale (UNTOC).

#giornatainternazionaledelleforeste #carabinieriforestali


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I cambiamenti nel “DNA” della criminalità organizzata nel Rapporto sulla Criminalità Organizzata nell’ Unione Europea

EUROPOL ha pubblicato il Rapporto sulla Minaccia della Criminalità Organizzata e Grave dell'Unione Europea (EU-SOCTA) 2025, che analizza in modo approfondito e prospettico le dinamiche in evoluzione della criminalità organizzata che colpisce l'UE.

Il rapporto evidenzia come la criminalità stia diventando sempre più destabilizzante per la società, sfruttando il mondo online e venendo accelerata dall'intelligenza artificiale e da altre nuove tecnologie. Questi elementi interconnessi ridefiniscono le modalità operative dei network criminali. In questo contesto emerge infatti la “criminalità come servizio”(crime-as-a-service), che si riferisce a network delinquenziali specializzati che offrono competenze specifiche (come riciclaggio di denaro o attacchi informatici) ad altri attori criminali. Questo permette ai malviventi di delegare compiti e distanziarsi dalle attività illecite dirette.

Il testo esamina inoltre le tattiche utilizzate dai gruppi criminali, le aree chiave che rappresentano le maggiori minacce e la dimensione geografica di tali attività illecite.

La criminalità organizzata destabilizza la società minando l'economia attraverso proventi illeciti e riciclaggio di denaro, diffondendo la violenza e normalizzando la corruzione. Inoltre, agisce sempre più come proxy per minacce ibride esterne, contribuendo agli obiettivi politici di questi attori.

Secondo il Rapporto, le strutture legali d'impresa vengono sfruttate dalla criminalità organizzata in vari modi, dall'uso inconsapevole da parte dei malviventi all'infiltrazione ad alto livello o alla creazione di imprese completamente controllate. Questo permette di mascherare attività illecite, riciclare denaro e commettere frodi in diversi settori.

L' Intelligenza Artificiale (#IA #AI) e le nuove tecnologie vengono sfruttate per automatizzare ed espandere le operazioni criminali, rendendole più rapide, efficienti e difficili da rilevare. Ciò include attacchi informatici più sofisticati, frodi online su vasta scala e nuove forme di sfruttamento.

Diverse sono le minacce principali, tra cui gli attacchi informatici e il ransomware, le frodi online (inclusa la compromissione di email aziendali e le truffe “romantiche”), lo sfruttamento sessuale infantile online, il traffico di esseri umani, il contrabbando di migranti e il traffico di droga.

Nel contesto europeo, il traffico di migranti si adatta ai conflitti, alle difficoltà economiche e alle sfide ambientali, con flussi manipolati da attori ibridi. Le tecnologie digitali plasmano sempre più le rotte e i metodi operativi, nonostante la sua base nel mondo fisico.

Anche il traffico di droga ha un impatto significativo sulla società dell'UE a causa della violenza correlata, della corruzione e dell'infiltrazione nell'economia legale. L'alta disponibilità di droghe potenti aumenta i rischi per la salute, e la produzione danneggia l'ambiente.

Il traffico di armi da fuoco alimenta la violenza legata alla criminalità organizzata e altre attività illecite. L'instabilità geopolitica, come la guerra in Ucraina, può esacerbare questa minaccia aumentando la disponibilità di armi illecite.

L'EU-SOCTA 2025 fornisce un'analisi dettagliata e lungimirante delle minacce della criminalità organizzata, aiutando i decisori a stabilire le priorità e le forze dell'ordine ad anticipare le tendenze criminali, allocare le risorse in modo efficace e sviluppare strategie mirate.

GLOSSARIO

#EUSOCTA (European Union Serious and Organised Crime Threat Assessment): La Valutazione della Minaccia della Criminalità Organizzata e Grave dell'Unione Europea, uno studio dettagliato prodotto da #Europol che analizza le minacce della criminalità organizzata che colpiscono l'#UE.

Minaccia ibrida: Una combinazione di attività, sia convenzionali che non convenzionali, utilizzate in modo coordinato da attori statali o non statali per destabilizzare un paese o una regione. Nella relazione, spesso coinvolgono proxy criminali.

Strutture legali d'impresa: Imprese legittime che vengono sfruttate, infiltrate o create da network criminali per facilitare le loro attività illecite, come riciclaggio di denaro o frodi.

Criminalità come servizio (#CaaS – Crime-as-a-Service): Un modello in cui network criminali specializzati forniscono servizi specifici (ad esempio, attacchi informatici, riciclaggio di denaro, trasporto) ad altri attori criminali.

Il documento [en] è reperibile qui https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/EU-SOCTA-2025.pdf


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Oppiacei e Metamfetamina: la Rotta Balcanica è sempre aperta ed attiva

Il rapporto delle Nazioni Unite del 2025 intitolato “Opiates and Methamphetamine Trafficking on the Balkan Route: Drug Flows, Illicit Incomes and Illicit Financial Flows” analizza il traffico di oppiacei e, in misura crescente, di metamfetamina lungo la rotta balcanica (il rapporto considera 32 paesi lungo la rotta balcanica), stimando i redditi illeciti generati, tracciando i flussi di droga ed esplorando i meccanismi di riciclaggio di denaro e i flussi finanziari illeciti (IFF). L'obiettivo primario della ricerca è fornire una valutazione aggiornata del fenomeno, basandosi su un precedente studio del 2015 focalizzato esclusivamente sugli oppiacei, e contribuire alla comprensione e al contrasto degli IFF, considerati un ostacolo allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza internazionale. Le stime presentate si riferiscono al periodo 2019-2022 e non tengono conto dell'impatto del divieto di coltivazione di oppio imposto dai talebani in Afghanistan nell'aprile 2023. Studi futuri dovranno esplorare tale impatto. Tra il 2019 e il 2022, la rotta balcanica ha generato un reddito lordo illecito annuo stimato tra i 13,9 e i 21,4 miliardi di dollari USA. Gli oppiacei rappresentano circa il 90% di questo totale, mentre la metamfetamina costituisce una quota minore ma in crescita.

La produzione di metanfetamina è peculiare per diverse ragioni: • Natura sintetica e versatilità nella produzione: A differenza degli oppiacei, che derivano da piante di papavero, la metanfetamina è una droga sintetica che può essere prodotta interamente da sostanze chimiche. Questa caratteristica la rende differente dalle droghe di origine vegetale e le permette di essere fabbricata virtualmente ovunque, a differenza della coltivazione delle piante di oppio che è geograficamente limitata. • Dispersione geografica della produzione: Mentre il traffico di oppiacei lungo la rotta balcanica ha una chiara origine in Afghanistan, la produzione di metanfetamina è dispersa in diversi paesi lungo la rotta e non solo. Sono emersi quattro principali cluster di produzione: ◦ Afghanistan: Peculiare perché utilizza principalmente l'efedrina estratta da piante di efedra selvatiche come precursore principale, a differenza di altre aree che impiegano precursori chimici. Tuttavia, è possibile che vengano utilizzati anche precursori chimici, inclusi farmaci da banco contenenti efedrina. La produzione in Afghanistan è un fenomeno relativamente recente, con sequestri interni in rapido aumento. ◦ Europa sud-orientale (Grecia e Bulgaria): Attori criminali tradizionalmente coinvolti in altre attività illecite sono diventati sempre più attivi nella produzione di metanfetamina. In Bulgaria, le aree rurali ospitano laboratori clandestini, rendendola un hub di produzione più significativo. ◦ Europa settentrionale (Paesi Bassi e, in misura minore, Germania): Qui si registra una produzione illecita su larga scala che utilizza un precursore noto come BMK (benzil metil chetone), seguendo metodi simili a quelli usati dai cartelli messicani. È stata persino identificata la presenza di “cuochi” messicani e latinoamericani nei laboratori smantellati nei Paesi Bassi, suggerendo un trasferimento di conoscenze ed esperienza dal Sud America. ◦ Europa centrale (Cechia, Slovacchia e Austria): In questi paesi operano laboratori su piccola scala che utilizzano prevalentemente efedrina e pseudoefedrina come precursori. Sebbene il numero di laboratori smantellati sia maggiore rispetto ai Paesi Bassi, la loro capacità produttiva è inferiore. • Varietà di precursori e metodi: La produzione di metanfetamina non si basa su un unico metodo o precursore. A seconda della regione, vengono utilizzate diverse sostanze chimiche di base (come l'efedrina di origine vegetale in Afghanistan, il BMK nei Paesi Bassi e l'efedrina/pseudoefedrina in Europa centrale) e diverse metodologie di sintesi. • Potenziale per una produzione più vicina ai mercati di consumo: La flessibilità nella produzione consente ai trafficanti di produrre metanfetamina localmente nel loro paese di operazione, riducendo la necessità di lunghe rotte di traffico transnazionale rispetto agli oppiacei che devono essere importati. Questo potrebbe anche spiegare il minor numero di connessioni di traffico transnazionale per la metanfetamina rispetto agli oppiacei. In sintesi, la produzione di metanfetamina si distingue per la sua natura sintetica, la sua capacità di essere prodotta in diverse località utilizzando una varietà di precursori e metodi, e per la tendenza a una produzione potenzialmente più decentralizzata e vicina ai mercati di consumo rispetto agli oppiacei. La diversità dei precursori utilizzati in Afghanistan (efedrina da piante) rispetto ad altre regioni (precursori chimici come il BMK o l'efedrina/pseudoefedrina farmaceutica) e il coinvolgimento di competenze internazionali (come i “cuochi” messicani nei Paesi Bassi) sono ulteriori elementi che sottolineano la peculiarità della sua produzione.

Il valore aggregato dei flussi di traffico supera il prodotto interno lordo (PIL) di diversi paesi lungo la rotta, evidenziando il significativo impatto economico di queste attività illegali. L'Afghanistan rimane il punto di origine principale per gli oppiacei, che transitano attraverso l'Iran e la Turchia, dove la rotta si divide in tre rami principali (nord, ovest e sud) diretti verso l'Europa occidentale e centrale. La Turchia è un “attore chiave per la redistribuzione” dell'eroina verso oltre 10 altri paesi. Belgio e Paesi Bassi emergono come importanti “hotspot” non solo per il transito ma anche per la distribuzione di oppiacei e metamfetamina in quantità minori. I Paesi Bassi sono anche coinvolti nella produzione di metamfetamina.

I tassi di intercettazione di oppiacei e metamfetamina lungo la rotta balcanica sono generalmente bassi, con la maggior parte dei paesi che intercettano meno del 10% del volume totale trafficato. La vicinanza ai mercati di consumo e la capacità dei trafficanti di adattare le proprie rotte e metodi influenzano i tassi di intercettazione. Si stima che l'Iran intercetti il 28,2 per cento di tutti gli oppiacei che attraversano il suo territorio, mentre la Turchia intercetta una percentuale leggermente superiore, pari al 29,3 per cento degli oppiacei che transitano nel paese. Questi due paesi registrano i tassi di intercettazione più elevati in quanto rappresentano i primi paesi dopo l'Afghanistan lungo la rotta balcanica. Le intercettazioni tendono ad essere più elevate in prossimità delle fonti di produzione. Oltre ai paesi vicini alle zone di produzione, anche Francia, Germania e Spagna mostrano tassi di intercettazione relativamente alti per entrambe le classi di sostanze (oppiacei e metanfetamina). È importante notare che i tassi di intercettazione non devono essere considerati come una classifica della performance delle forze dell'ordine, poiché diversi fattori influenzano questi tassi, tra cui la posizione geografica del paese, la prevalenza e il livello di attività dei gruppi criminali organizzati, il volume di droghe in transito, la domanda di droghe e le condizioni socio-economiche3. Il tasso di sequestro riflette maggiormente le sfide che le forze dell'ordine locali e internazionali devono affrontare nella lotta al traffico internazionale di droga.

Il rapporto sottolinea la difficoltà di determinare l'esatta entità e direzione degli IFF associati al traffico di droga. Paesi come Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna, insieme agli Emirati Arabi Uniti, sono identificati come “potenziali hub per gli IFF legati alla droga generati lungo la rotta balcanica”. Le rotte del traffico di droga e la prossimità geografica influenzano i flussi finanziari illeciti, con i punti di transito chiave come Albania, Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Turchia che potrebbero attrarre attività di riciclaggio di denaro. Il rapporto adotta la definizione di IFF come “flussi finanziari illeciti per origine, trasferimento o utilizzo, che riflettono uno scambio di valore e che attraversano i confini nazionali”. Il rapporto delinea diverse implicazioni per le politiche e la programmazione volte a contrastare il traffico di droga e gli IFF lungo la rotta balcanica: • Rafforzare gli sforzi per comprendere i flussi di risorse legate al traffico di droga, identificando beneficiari, tipologie di riciclaggio e reti, nonché le modalità di movimentazione e stoccaggio dei proventi illeciti. • Creare un quadro più solido per la cooperazione internazionale e lo scambio di dati tra autorità antiriciclaggio e fiscali, istituzioni finanziarie bancarie e non bancarie e agenzie di giustizia penale nei paesi lungo la rotta balcanica. • Migliorare la capacità degli Stati membri di utilizzare informazioni e intelligence finanziarie per comprendere rischi, tendenze e metodi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo legati al traffico di droga. • Condurre ricerche e sviluppare tipologie di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, con un focus sui reati presupposto legati al traffico di droga lungo la rotta balcanica. • Sviluppare sistemi di monitoraggio per tracciare l'evoluzione dei mercati della droga e la loro influenza sulla generazione di IFF.

Per saperne di più: UNODC, Opiates and Methamphetamine Trafficking on the Balkan Route: Drug Flows, Illicit Incomes and Illicit Financial Flows (United Nations Publication, 2025), in inglese reperibile qui https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/IFF/2025/Balkan_Route.pdf

#rottabalcanica #oppiacei #metamfetamina #UNODC


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