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Castellabate: presentata la Delegazione della Lega Navale Italiana
Cosmic radiation Alla presenza del Sindaco Marco Rizzo, dell’amministrazione comunale, delle autorità civili, militari e religiose il Presidente della neonata delegazione Marco Mansueto, il Dott. Luigi Alfano, il Colonnello Antonio Grilletto e Vincenzo Pepe Presidente Nazionale FareAmbiente hanno illustrato le finalità e gli obiettivi di questo ente. Il mare e il suo forte legame con Castellabate è stato filo conduttore di tutti gli interventi che hanno altresì sottolineato il ruolo principale dei giovani, come futuri custodi di tale ricchezza culturale. “La nascita di questa delegazione testimonia l’amore verso questo territorio e la volontà di volerlo salvaguardare attraverso la condivisione di progetti. La costituzione di questa delegazione avviene in un anno molto importante per Castellabate che si accingerà a festeggiare i suoi 900 anni. Una programmazione ricca e varia di eventi per celebrare il nostro paese, la sua storia, la nostra storia. Oggi più di ieri risulta di fondamentale importanza rendere i nostri giovani detentori del nostro intero bagaglio culturale, affinchè ne siano portatori e diffusori nel mondo” dichiara il sindaco Marco Rizzo. “Ringrazio il Sindaco Marco Rizzo, tutta l’amministrazione e tutti coloro che hanno partecipato a questa presentazione. Insieme, in sinergia, sono certo realizzeremo grandi ed importanti progetti per la valorizzazione e tutela del nostro mare nella certezza che Castellabate continui a distinguersi come meta turistica da visitare tutto l’anno”, afferma il Presidente Marco Mansueto. Nel suo intervento il Dott. Luigi Alfano si è rivolto ai giovani studenti che rappresentano al contempo il presente ed il futuro di questa nazione. Nel suo discorso il Colonnello Antonio Grilletto ha spiegato che la Lega Navale Italiana nacque il 2 giugno 1897 e quest’anno celebrerà il 126 anniversario della Fondazione. Dopo 49 anni e precisamente sempre il 2 giugno del 1946 nasceva la Repubblica Italiana. Il 2023 è stato altresì sottolineato che sarà un anno ricco di avvenimenti per Castellabate: dal 900° anniversario della Fondazione della cittadina, all’80° anniversario dell’affondamento del Sommergibile Velella ed il 35° della costituzione della locale sezione dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI). Castellabate infine è stata sempre tre le grandi città di mare dal porto greco romano della Roma imperiale al Beato Simeone, successore di San Costabile Gentilcore, che vantava una flotta marina nell’alto medioevo di scuola amalfitana. Vincenzo Pepe, Presidente Nazionale FareAmbiente nella sua dissertazione sull’ambiente è partito dall’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco per soffermarsi su due filosofi “cilentani”: Parmenide, “l'essere è e non può non essere”, il concetto di essere e le sue caratteristiche principali e Giambattista Vico “Ingenium e natura umana”. I Lavori sono stati sapientemente moderati da Enrico Nicoletta responsabile per le celebrazioni del 900° anniversario della Fondazione di Castellabate.

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Napoli: al via il Premio Filosofico “Giambattista Vico”. Cosmic radiation Lunedì 13 febbraio, alle ore 11.00, nella Sala Vico della Biblioteca e Complesso monumentale dei Girolamini, in via Duomo 114, a Napoli, si terrà la conferenza stampa di presentazione di Napoli città di filosofi: saperi e pratiche di vita civile e della XI edizione del Premio Filosofico “Giambattista Vico”. Il progetto è programmato e finanziato dalla Regione Campania (POC 2014-2020) attraverso la Scabec, realizzato dall’Associazione culturale “Quidra” di Napoli d’intesa con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in accordo con l’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del Consiglio nazionale delle ricerche (ISPF-CNR), il Centro per la filosofia italiana e la Società Filosofica Italiana (SFI).

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Teatro: a Napoli per San Valentino “Il Pozzo e il Pendolo” Cosmic radiation San Valentino, fantasmi d'amore una serata con gli spettri innamorati di Annamaria Russo con Marianita Carfora, Andrea De Rosa, Marco Palumbo, Peppe Papa Le vicende dei fantasmi innamorati che popolano la nostra magica città, un buffet di degustazioni e le note struggenti della tradizione partenopea dal ‘600 all’800, per un san Valentino indimenticabile. Napoli è una città imprevedibile. Dietro il suo volto solare e scanzonato si nasconde un profilo lunare e inquietante, una città che si svela a tratti e non a tutti. Napoli è una città magica, e chi vuole conoscerla davvero deve essere disposto a seguire i sentieri tracciati dalle mille voci che arrivano dal passato, dai sussurri che corrono di casa in casa, di bocca in bocca. Le storie, le mille storie del mistero, quelle mai scritte, quelle che per secoli di casa in casa, di nonna in nonna, si sono conservate integre e inossidabili, stanno scomparendo. E con loro un pezzo di Storia, la ricchezza di una memoria antica, impagabile. Questo spettacolo nasce da una convinzione: per conoscere Napoli, la vera Napoli, bisogna seguire il filo dei suoi racconti non scritti. Sulle note di antiche canzoni accompagnati da una compagnia di guitti d’altri tempi si può davvero partire per viaggio immaginario tra ombre storie e leggende perse nella nebbia del passato. I personaggi di questo spettacolo hanno un’eternità da raccontare, e insieme alla loro storia ricostruiranno frammenti di storia della città di Partenope. Racconteranno di Cola Pesce, della Bella Imbriana, di Re Nasone e di Maria D’Avalos, della Leggenda dell’Uccello Grifone e delle Gazze della Pignasecca. Attraverso le voci dei personaggi o dei loro fantasmi, si potrà riassaporare il gusto di antiche leggende, mai sopite. Martedì 14 febbraio 2023 – Il Pozzo e il Pendolo Napoli, Piazza San Domenico 3 Inizio spettacolo ore 20.30

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Caserta: a Cales, la Pompei sommersa della provincia di Caserta, ri-trovato antico bassorilievo Cosmic radiation di #GianlucaParisi. Un'antica scultura che ritrae due uomini alle prese con un bue è stato ritrovato e fotografato nel portale di un'abitazione a Calvi Risorta. Si tratta di parte di laterizi dell'antica città di Cales, la Pompei sommersa della provincia di Caserta. La scultura c'è da sempre perché dal Medio Evo gli abitanti del posto hanno usato materiale di epoca romana per costruire le abitazioni. La scultura nella foto si trova in via N.Zitiello, una strada non percorribile con le auto tra via delle Acace e via Rinchiusa. Si tratta di un quartiere storico denominato Giudea che assieme ai Martini erano il nucleo storico dell'antica frazione Petrulo di Calvi Risorta. La ri-scoperta in seguito ad alcuni lavori di ammodernamento della rete elettrica. Cales non ha bisogno di presentazioni: fu la più importante città dell'antico popolo degli Ausoni sulla antica via Latina, l'attuale Casilina, vicino alle montagne sannitiche, pochi chilometri a nord di Capua e poco a sud di Teanum Sidicinum (Teano). Conquistata dai romani fu abbandonata dagli abitanti ai tempi dei saraceni. La zona archeologica si trova a valle di fiumiciattoli a carattere torrentizio. Gran parte delle risorse archeologiche sono presenti nel sottosuolo. Probabilmente la città dopo essere stata abbandonata ha subito delle inondazioni. La città non è stata mai scavata se non oltraggiata da tombaroli. Recentemente il giornalista sportivo Silver Mele, del posto, ha dedicato un libro all'antica città titolandolo per l'appunto “Il grande oltraggio”.

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Calvi Risorta: continuano i disagi sulla rete elettrica obsoleta del quartiere Giudea di Petrulo. Cosmic radiation Basta un po' di vento che la rete elettrica di via Nicandro Zitiello va in tilt con frequenti cali e sbalzi di tensione che comportano danni agli elettrodomestici. Un impianto risalente al Dopoguerra, un palo in legno mosso dal vento che mette in tensione i cavi dell'energia elettrica e altri fattori sono diventati un incubo per alcune famiglie della zona. Via N.Zitiello è una via non percorribile con le auto, si trova tra via delle Acacie e via Rinchiusa. Si tratta di un quartiere storico denominato Giudea che assieme ai Martini erano il nucleo storico dell'antica frazione Petrulo di Calvi Risorta. L'energia elettrica di tutta la via N.Zitiello viene prelevata dalla cabina Enel che si trova in via delle Acace nei pressi del civico 19. La rete prosegue per via N.Zitiello fino ai pressi del civico 41 (raggiungibile solo da via Rinchiusa) dove si trova un palo instabile. La rete continua fino alle fine della via che si congiunge a via Rinchiusa dove si trova un'altra cabina Enel. Viste le frequenti anomalie di tensione gli utenti che si trovano nei numeri alti di via N.Zitiello hanno chiesto all'Enel di valutare l'allaccio dei civici alla cabina di via Rinchiusa, almeno fino al palo instabile in modo da eliminarlo.

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Salerno. Sicurezza stradale, interviene il coordinamento cittadino del Psi Cosmic radiation Alla luce dell’ultimo triste episodio che ha visto l’ennesima vittima travolta e uccisa sul lungomare della nostra città, il coordinamento cittadino del Psi di Salerno evidenzia doverosamente e opportunamente il problema della sicurezza stradale in città. Troppe le morti dovute ad incidenti stradali sulle strade, causate sicuramente dallo scarso rispetto del codice della strada e all’alta velocità, ma anche dall’evidente carenza dei dovuti controlli e dalla scarsa manutenzione del territorio dovuto alla mancanza di personale. Stante quanto evidenziato, il coordinamento cittadino del Psi, in vista dell’imminente approvazione del bilancio di previsione, auspica che venga istituito un apposito capitolo sulla sicurezza stradale e che vengano stanziati fondi sulla manutenzione e sull’incremento della segnaletica stradale orizzontale, verticale e luminosa. Segnatamente, proponiamo la realizzazione di più strisce pedonali rialzate, semafori sempre funzionanti (evitando il giallo lampeggiante fisso durante le ore mattutine e notturne), l’installazione di autovelox in modalità “tutor” lungo le arterie cittadine a scorrimento veloce che calcolino la velocità media delle autovetture e dei ciclomotori. Quanto all’aumento dei controlli in città, riteniamo indispensabile avviare un riordino del corpo di polizia municipale considerato che, anche le ultime assunzioni non hanno soddisfatto l’esigenza di avere maggiori vigili in strada. Inoltre, visto che nel prossimo trienno circa l’85% dei vigili urbani attualmente in servizio andrà in pensione, auspichiamo che l’amministrazione comunale si adoperi ad attivare, sin da ora, le procedure per il reclutamento di personale idoneo. Nelle more, auspichiamo ancora che l’amministrazione comunale affronti l’emergenza della sicurezza stradale in città organizzando, con le autorità competenti, un gruppo interforze dedito al controllo e alla vigilanza stradale.

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Formia: il convegno contro la violenza sulle donne, ad allestire la sala le ragazze del Convitto Celletti Cosmic radiation Si è tenuto venerdì 3 febbraio il convegno per l’eliminazione della violenza contro le donne, rimandato il 25 novembre per l’allerta meteo. Nella sala convegni Lucciola dell’Istituito Alberghiero Celletti sono intervenute le donne prof.ssa Fiorenza Taricone Rettrice Vicaria dell'Università di Cassino e del Lazio Meridionale, la dott.ssa Monica Piantadosi dirigente scolastico dell’Alberghiero, la pedagogista Stefania Valerio, la prof.ssa Maria Manzo referente del progetto, la prof.ssa Marinelli Antonelli dell'ass.ne Azione sulle donne in Iran, l’educatrice Loredana Treglia. In Italia nel 2019 ci sono state più vittime di femminicidio in Italia che in Iran, negli anni successivi il regime di Teheran non ha reso pubblici i dati. E’ un paradosso, ma è la dura realtà, la violenza sulle donne c’è; per tale motivo si tengono queste giornate di sensibilizzazione per eliminare la violenza. Ad allestire la sala dove si è tenuto il convegno le ragazze convittrici del Convitto annesso all’Istituto di Istruzione Superiore Alberghiero Celletti. Le ragazze studiano all’Alberghiero, provengono in maggior parte dalle province di Napoli e di Caserta. Non tutti sanno cosa sono i convitti: in alcune scuole pubbliche italiane c'è qualcosa di più che non si trova nelle altre, i convitti per l'appunto, a Formia c’è. Ci sono sempre stati, non sono solo college, pensionati, posti dove studiare e alloggiare. Per i ragazzi, il convitto spesso diventa una seconda famiglia perché ci sono gli educatori chiamati maestri o istitutori che gli educano, formano e li aiutano nella loro crescita. Gli educatori fanno da amici, da padre o madre quando i genitori sono lontani. Gli educatori stanno sempre al loro fianco durante un periodo così difficile come quello dell'adolescenza. Svolgono un ruolo complesso e speciale. Li hanno vicini al pomeriggio, la sera, la notte, a volte di sabato e le domeniche, li aiutano a studiare, li rimproverano quando serve ma li sostengono quando è necessario, ascoltano le loro confidenze e le loro paure – fa sapere l'educatore Vincenzo Prassino: “La violenza sulle donne continua purtroppo ad essere un tema complesso presente nella cronaca quotidiana, da cui l'importanza di parlarne attraverso ogni mezzo. E' importante che ad allestire la sala siano state giovani donne convittrici”.

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Libri: un sopravvissuto ai campi di concentramento in Bosnia Cosmic radiation REZAK HUKANOVIć, giornalista e' al suo primo libro «Il DECIMO GIRONE DELL'INFERNO. Una testimonianza diretta dai campi di concentramento in Bosnia» con prefazione del Premio Nobel per la pace ELIE WIESEL e postfazione del giornalista e scrittore PAOLO RUMIZ (Edizioni Spartaco). Gli fa da interprete la scrittrice e giornalista AZRA NUHEFENDIć, autrice del libro «Le stelle che stanno giù» (Edizioni Spartaco). L'appuntamento è nella Libreria Spartaco, in via Martucci 18, a Santa Maria Capua Vetere, il 26 gennaio, alle ore 18:15. La conversazione sarà condotta dalla giornalista NADIA VERDILE. L'evento è organizzato in collaborazione con l'associazione Quercus Vitae di cui è presidente la dott.ssa MARIALAURA LABRIOLA, che stimolerà il dibattito. Intervengono il referente della Biblioteca comunale VINCENZO OLIVIERO e l'assessore comunale alla Cultura ANNAMARIA FERRIERO. Ingresso libero e gratuito.

L'AUTORE

Rezak Hukanović è nato in Bosnia-Erzegovina. Fino al 1992 è stato giornalista, speaker radiofonico e poeta nella città di Prijedor. Subito dopo il suo rilascio avvenuto a seguito di uno scambio di prigionieri, si è stabilito temporaneamente in Norvegia, dove si è riunito con sua moglie e i suoi due figli, anch’essi scappati dalla Bosnia. Quando è stato pubblicato per la prima volta in Europa, Il decimo girone dell’inferno ha ispirato documentari televisivi in Norvegia, Svezia e Germania. Con gli Accordi di pace di Dayton in vigore, Hukanović si divide tra la Germania e la Bosnia.

IL LIBRO

Fino allo scoppio della guerra nei Balcani, Prijedor era una città dove musulmani, croati e serbi vivevano pacificamente da secoli. Nel maggio del 1992 le milizie serbe avviarono un rastrellamento dei residenti musulmani e croati che furono confinati nei campi di concentramento e torturati, nel tentativo di disumanizzarli, annientarli. Tra coloro che hanno vissuto l’incubo c’era il poeta e giornalista Rezak Hukanović, un sopravvissuto, il cui avvincente libro-testimonianza riporta i crimini contro l’umanità commessi dai serbi nei campi di detenzione di Omarska e Manjača. Hukanović e suoi amici, colleghi, parenti, vicini furono sottoposti ad atti di terrore e tortura, impotenti spettatori di omicidi orribili. Attraverso i suoi occhi increduli osserviamo, attoniti a nostra volta, la civiltà strappata via sia all’aggressore sia alla vittima, e la brutalità più cieca che mette in discussione le concezioni di dignità e umanità.

«Sconvolgente… il lacerante racconto di Hukanović rievoca l’opera di Primo Levi». The Observer

«Inquietante, schiacciante e profondamente toccante, Il decimo girone dell’inferno è il primo racconto autobiografico dei crimini contro l’umanità commessi dai serbi durante la guerra bosniaca. Rezak Hukanović è stato solo uno tra le migliaia di musulmani e cittadini croati che hanno vissuto gli atroci atti di terrore, tortura e morte nei campi di concentramento di Omarska e Manjača, nel nome della «pulizia etnica», mentre il resto del mondo civilizzato se ne stava a guardare». Literary Review

«Terrificante e disarmante… Hukanović non era un reporter ma un prigioniero in questo inferno, e la sua storia è tagliente come le lame dei coltelli che ha visto penetrare nei corpi dei suoi amici e dei suoi compagni di prigionia…». Ed Vulliamy, The Observer

«Hukanović merita di certo un posto accanto agli altri testimoni – come Primo Levi – che hanno scritto di simili eventi». New York Times

«Dante si era sbagliato. All’inferno non ci sono nove gironi, ma dieci. Rezak Hukanović vi porta nell’ultimo, quello più spaventoso e straziante». Elie Wiesel

«Non distogliete lo sguardo, per favore. Qui vi si chiede di leggere fino in fondo, senza saltare le parti più scabrose, perché non si dica ancora: “Non sapevo”». Paolo Rumiz

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Pollena Trocchia: l'antica tradizione del falò in preparazione dell'Ascensione Cosmic radiation (Antonella Ricciardi). Nuova, recentissima iniziativa dell'associazione culturale e sociale “Graffito d'Argento”, presieduta da Annamaria Romano, che, con il consueto, vulcanico entusiasmo e la sua trascinante energia, si è dedicata all'antica usanza del falò, in preparazione dell'Ascensione, a Pollena Trocchia. Si è trattato di una occasione culturale-culinaria, che richiama un antico rito d'inizio anno, durante il quale si condividono progetti per il nuovo anno, si sta insieme in modo comunitario, fraterno, tra vino, balli, musica live di “Palconoscenico eventi”, con Niko Niko e Anny. L'occasione prevedeva una gara tra i migliori macellai di Pollena Trocchia, per la migliore preparazione di una specialità locale: salsiccia cucinata su barbecue, condita con friarielli, i broccoli tipici della zona. Durante la gara gastronomica, così, si sono distinte la Macelleria Romolo, quella di Giuseppe Paparo, di Piazza Amodio, e la Macelleria Di Fiore. A tutte sono stati rivolti complimenti per la qualità del loro lavoro, e per il successo conseguito. Inizialmente previsto per il 17 gennaio, l'evento è stato spostato al 18, per motivi legati alle forti piogge di questi giorni, e si è protratto nella notte tra 18 e 19 gennaio. Durante l'incontro, è stato celebrato anche un falò in onore di Sant'Antonio Abate, detto, nel dialetto locale “Santantuono”: una figura associata anche all'idea di rinnovamento, tanto che una frase che gli si rivolge è: “tecchete o vecchie e dammo o nuovo”, nell'idioma napoletano, cioè “prenditi il vecchio e dammi il nuovo”; il falò, infatti, è simbolo di purificazione, luce e rinnovamento: si riallaccia ad una antica tradizione napoletana. Il calore del falò rappresenta simbolicamente un percorso di vita, mentre il grano tornerà a germogliare, in vista della futura Ascensione. L'associazione “Graffito d'Argento”, così, continua a promuovere le tradizioni culturali-religiose; con questo falò inaugura le manifestazioni del 2023. Prossima iniziativa sarà la preparazione di uno sgargiante, variopinto carro per il carnevale pollenese: iniziativa che pure valorizza la conoscenza di questo storico paese alle falde del Vesuvio, ricco di tradizioni e folklore, da non dimenticare.

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Scuola Campania. Perchè tanti alunni delle scuole superiori fanno i pendolari dello studio? Cosmic radiation Non bastano i pendolari per la salute, malati che vanno a curarsi fuori regione oppure i pendolari per il lavoro, ma questo è ovvio, adesso ci sono anche i pendolari dello studio. Riceviamo e riportiamo di seguito un comunicato stampa di alcune scuole di Formia e Gaeta. Dalla lettura deduciamo che molti studenti 14enni campani vanno a studiare fuori regione. Perchè? All'Istituto di Istruzione Superiore Celletti di Formia la maggioranza è composta da studenti campani che fanno i pendolari giornalieri, oppure risiedono in un convitto annesso. Adesso anche a Gaeta si stanno attrezzando. Da campani viene da chiedersi: perché? Le nostre scuole non sono buone o c'è dell'altro? Leggi di piu'su facebook https://www.facebook.com/100064812906609/posts/554478330055926/?flite=scwspnss

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