Cooperazione Internazionale di Polizia

tpc

La tutela del patrimonio culturale oltre i confini nazionali, assume una dimensione internazionale strategica. L'attività dei carabinieri impegnati in questa particolare attività

I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno – in ambito nazionale e locale – reso noti i risultati della loro attività operativa nel 2024. Un comunicato stampa del Ministero della Cultura (da cui questi carabinieri funzionalmente dipendono) riporta tali risultati. Ecco i punti principali:

  • Recupero di beni culturali: Sono stati recuperati 80.437 beni d’arte, con un valore stimato di circa 130 milioni di euro.
  • Sequestri di opere contraffatte: Sono stati sequestrati 2.804 falsi, di cui la maggior parte opere d'arte contemporanea, con un valore stimato di 311 milioni di euro.
  • Attività investigativa e repressione: Incremento delle operazioni, con un aumento dei controlli su musei, biblioteche, siti archeologici e mercati antiquariali. Sono state effettuate 505 perquisizioni, denunciate 1.356 persone e arrestate 2 persone.
  • Monitoraggio online: Controllati 696 siti web, recuperati 6.346 beni culturali e deferiti 122 soggetti.
  • Restituzione internazionale: Rimpatriati 882 beni culturali e restituiti 550 beni a Paesi esteri, tra cui Canada, Colombia, Ecuador, Messico e Iraq.
  • Tecnologia e innovazione: Sviluppo del sistema S.W.O.A.D.S. per il monitoraggio automatico delle opere d’arte rubate attraverso l’intelligenza artificiale.

Oltre i confini nazionali

Il lavoro svolto dai Carabinieri TPC continua a essere fondamentale per la tutela del patrimonio culturale italiano e internazionale.

Il Comando TPC ha dimostrato come la tutela del patrimonio culturale vada ben oltre i confini nazionali, assumendo una dimensione internazionale strategica. I Carabinieri hanno effettuato operazioni che hanno portato al rimpatrio di 882 beni culturali e alla restituzione di 550 opere alle ambasciate e istituzioni straniere. Tra gli interventi, spiccano quelle volte in cui oggetti di inestimabile valore sono stati riconsegnati a paesi come il Canada, la Colombia, l'Ecuador, El Salvador, il Guatemala, l'Iraq e il Messico, con una stretta collaborazione con le autorità diplomatiche e culturali dei rispettivi Paesi.

I caschi blu della cultura

Parallelamente alle tipiche operazioni di contrasto al traffico illecito, il Comando TPC si è impegnato anche nella condivisione delle competenze a livello internazionale. Un esempio emblematico è rappresentato dal corso “I Caschi Blu della Cultura” tenutosi a Rio de Janeiro, che ha coinvolto rappresentanti di Brasile, Cile, Colombia e Paraguay. Questa iniziativa formativa mira non solo a trasferire il know-how specifico in materia di tutela e intervento in situazioni di crisi, ma anche a creare un network strutturato per contrastare il traffico illecito dei beni culturali su scala globale.

La piattaforma informatica SWOADSnet

Un ulteriore tassello dell’approccio internazionale è l’avvio delle attività di sviluppo del sistema SWOADSnet. Quest’innovativa piattaforma è studiata per facilitare lo scambio di dati e metadati relativi alle opere d’arte con altri Paesi europei, in modo da monitorare in tempo reale i flussi illeciti e intervenire tempestivamente. La sinergia tra tecnologie avanzate e cooperazione internazionale permette così di creare una rete di sicurezza globale per il patrimonio artistico e culturale.

Questi risultati e iniziative evidenziano come le attività internazionali del Comando TPC siano parte integrante di una strategia più ampia: quella di salvaguardare il patrimonio non solo italiano, ma universale, promuovendo collaborazione, formazione e innovazione tecnologica.

Il documento riportante l'attività operativa del 2024 è reperibile a questa pagina web https://tpcweb.carabinieri.it/SitoPubblico/home/contenuti/pubblicazioni

#Armadeicarabinieri #carabinieriTPC #TPC #Ministerodellacultura #mic


Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci: https://l.devol.it/@CoopIntdiPolizia Tutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/) Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.


600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro

600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro sono state recentemente presentate nella sede dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma.

Si tratta in prevalenza di opere di antiquariato, beni archivistici, numismatici e soprattutto archeologici del periodo che va dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., oggetto di scavi clandestini nel centro-sud d’Italia e furti a danno di chiese, musei e privati. I beni sono stati riportati in Italia grazie alle numerose indagini condotte dal Comando Carabinieri TPC con diverse Procure della Repubblica nazionali, coadiuvate dal New York District Attorney’s Office e dall’Homeland Security Investigations statunitense.

Per le attività di indagine il #TPC si avvale della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che costituisce il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui 1.315.00 da recuperare. Attualmente è attivo un innovativo strumento che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, denominato “Stolen Works Of Art Detection System” (S.W.O.A.D.S.) che elabora la ricerca nel Web e social networks, senza soluzione di continuità, di opere d’arte trafugate.

Secondo l’ultimo rapporto sull’attività svolta nel 2023, diffuso nei giorni scorsi dal TPC, sono stati recuperati 105.474 mila beni d’arte dal valore stimato di oltre 264 milioni di euro.

“Oggi è una bellissima giornata per il patrimonio culturale della Nazione per il rientro in Patria di centinaia di opere d’arte sottratte ed esportate illecitamente all’estero – ha detto il ministro della Cultura, Gennaro #Sangiuliano –. Grazie all’insostituibile azione dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, una vera eccellenza investigativa della Nazione, insieme alla preziosa collaborazione delle autorità statunitensi, registriamo un ulteriore successo su questo fronte”. Riportare in Italia questi beni permetterà anche “di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati – ha aggiunto il ministro – privando le comunità di pezzi importanti della loro identità. Fondamentale, anche in questa lunga e articolata attività, è stata la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Ministero che rappresenta il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui oltre 1.3 milioni di opere da ricercare”.

L’Operazione “Symes”, grazie alla attività svolta in sinergia dal Comando Carabinieri TPC e la Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio (ABAP) con il supporto giuridico dell’Avvocatura dello Stato fin dal 2007, ha consentito il recupero e il rimpatrio di una moltitudine di reperti archeologici di inestimabile valore provento di attività illecita di scavo clandestino. Si tratta di un vero e proprio tesoro di circa 900 pezzi tra i quali sculture, gioielli, bronzetti, ceramiche a figure rosse e nere, riconducibile alla figura di Robin Symes, noto trafficante internazionale di reperti antichi, di cui una parte considerevole recuperata negli Stati Uniti grazie alla collaborazione con la Procura di New York. Nonostante la distruzione della documentazione commerciale relativa alla attività di commercio internazionale di materiale archeologico, le Autorità coinvolte hanno ricostruito la mappa del traffico clandestino del materiale scavato ed esportato dal territorio italiano, oggetto dello straordinario recupero a favore del Ministero della cultura. Dal 2001, gli Stati Uniti adempiono ad un accordo bilaterale con l’Italia per combattere il traffico di antichità, e insieme continuano a lavorare per proteggere, preservare e promuovere la cultura e le arti.

Tra i beni recuperati si segnalano 600 reperti archeologici risultati essere provento di furto ai danni di enti statali italiani o di scavi illeciti, esportazioni clandestine e ricettazione. I beni sono stati localizzati negli USA sia d’iniziativa del Comando TPC, ma anche a seguito d’indagini proprie, svolte dal District Attorney’s Office e dall’HSI, uffici che hanno poi sequestrato i reperti finiti in possesso di note istituzioni museali statunitensi, galleristi, collezionisti e intermediari del settore, nonché noti trafficanti internazionali. I beni, che si riferiscono all’arco temporale dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., sono testimonianze storico-scientifiche riconducibili alle culture villanoviana, etrusca, magno-greca, sannita, apula e romano-imperiale, provenienti dalle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

#Armadeicarabinieri #SWOADS #Ministerocultura #cultura #operazionesymes


Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci: https://l.devol.it/@CoopIntdiPolizia Tutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/) Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.


OPERE D’ARTE TRAFUGATE. LA BANCA DATI DELL’INTERPOL E L’ATTIVITÀ DEI CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE. E C’È ANCHE L’ APP PER ANDROID E IPHONE

Recentemente sono state rese note le attività svolte lo scorso anno dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale #TPC (https://www.beniculturali.it/comunicato/26175). Si tratta di una articolazione dell’#Armadeicarabinieri che è posta nel contesto del Ministero della cultura, con una struttura centrale, e Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane. È un comando istituito sin dal 1969, a rinforzo dell’articolo 9 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) che, in oltre mezzo secolo di vita, ha restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali. Molti dei beni culturali dei quali parliamo vengono recuperati all’estero, e ciò presuppone una collaborazione internazionale e un database nel quale catalogare quelle sottratte da ricercare mediante indagini. Lo scorso anno si è consolidata la collaborazione con il Manhattan District Attorney's Office di New York (DAO), l’Homeland Security Investigations (HSI) – Immigration and Customs Enforcement (ICE) ed il Federal Bureau of Investigation (FBI), così da individuare, sequestrare e rimpatriare 1.093 opere d’arte di pregevole valore, provento di furti e/o scavi clandestini, esportazioni illecite e ricettazioni, per un valore complessivo (oltre a quello storico-culturale) di centinaia di milioni di euro.

Proprio della banca dati vogliamo parlare: in Italia il traffico illecito di beni culturali viene contrastato con il supporto di piattaforme e archivi informatici sviluppati nel corso degli ultimi decenni. Il crescente utilizzo dei canali telematici per il traffico di opere sospette e la natura internazionale della criminalità di settore ha portato ad individuare alcune aree di potenziamento delle soluzioni e metodologie impiegate, con successo dal TPC, in modo da evolverle ed espanderle sia in termini tecnologici (es. big data, machine learning) che architetturali (blockchain). Si tratta di un approccio che consente alla Banca Dati dei carabinieri (denominata S.W.O.A.D.S., ovvero Stolen Works Of Art Detection System) di convogliare tutte le nuove funzionalità, unendo la raccolta dei dati effettuata in forma automatica – dal Web, dal deep Web, dai social media – a quella derivante dalla trasmissione delle fotografie di beni ottenute nel corso di ordinarie attività operative da parte degli addetti delle forze di polizia. Sviluppata come entità separata, la piattaforma italiana va a costituire la base di partenza per uno o più eventuali progetti di respiro internazionale, che prevede la realizzazione di una rete S.W.O.A.D.S. costituita da diverse cellule nazionali comunicanti e interoperanti. Una simile rete, sviluppata a livello internazionale, permette di contrastare e prevenire con più forza i reati contro al patrimonio culturale, incrementando al contempo il numero dei recuperi dei beni trafugati. Tale aspetto concettuale è stato ben compreso da #Interpol, che ben ha chiaro che il traffico di beni culturali è un'attività a basso rischio e alto profitto per i criminali legati alla criminalità organizzata, e come dalle opere d'arte rubate agli artefatti storici, questo crimine può coinvolgere tutti i paesi, sia che essi siano origine, transito o destinazione. Pertanto, Interpol ha fatto proprio il concetto proposto dall’Italia di tale banca dati “federata”, costituendo uno #SWOADS che combina descrizioni e immagini di oltre 52.000 oggetti. È l'unica banca dati a livello internazionale con informazioni certificate di polizia sugli oggetti d'arte rubati e scomparsi. I paesi inviano informazioni sugli oggetti rubati, che vengono aggiunti al database. In conformità con le norme sul trattamento dei dati, solo le informazioni fornite da enti autorizzati (Uffici centrali nazionali INTERPOL e specifiche organizzazioni partner internazionali, come UNESCO, ICOM e ICCROM) sono inserite nel database, ove vengono ospitati solo gli oggetti completamente identificabili.

Ci piace inoltre segnalare che da tale Banca Dati è gemmata una App: si tratta della ID-Art, che aiuta a identificare i beni culturali rubati, ridurre il traffico illecito e aumentare le possibilità di recuperare gli oggetti rubati. Accessibile al pubblico, l'app ID-Art può essere utilizzata quindi non solo da da agenti di polizia, funzionari doganali, ma dal pubblico in generale, collezionisti privati, mercanti d'arte, giornalisti, studenti o appassionati d'arte per accedere al database dell'INTERPOL delle opere d'arte rubate per verificare se un oggetto è registrato come rubato, creare un inventario delle collezioni d'arte private, segnalare un oggetto come rubato oppure siti culturali potenzialmente a rischio o scavi illeciti. ID-Art può essere scaricata (naturalmente gratuitamente) per dispositivi mobili Apple e Android.


Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci: https://l.devol.it/@CoopIntdiPolizia Tutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/) Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.