Revolution By Night

pensieri e azioni contro il torpore quotidiano

Faccio parte di Gruppi di Acquisto Solidale dal 2012. Qualche volta ho cambiato G.A.S. nell'ambito della stessa città, altre dopo essermi trasferito ad abitare altrove. Con il G.A.S. compro buona parte di ciò che serve nel quotidiano alla mia famiglia: ortofrutta biologica, pasta e cereali, legumi, latte e derivati, olio, detersivi e saponi, carta igienica, cancelleria per la scuola e altro**.

Quella che segue è secondo me la migliore definizione di che cosa sia un G.A.S.(grazie ad AmicoGas di Samarate (VA), di cui ho fatto parte per alcuni anni):

Un Gruppo di Acquisto Solidale è un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune solitamente di produzione biologica o eco-compatibile, rispettosi dell’ambiente e dei lavoratori, da ridistribuire tra loro.

In queste poche righe ci sono tutti i principi che dovrebbero essere alla base di ogni Gruppo di Acquisto Solidale e che dovrebbero essere contenuti nel suo atto costitutivo di associazione senza scopo di lucro.

Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che parte dai membri del Gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, ai popoli del sud del mondo e a tutti coloro che subiscono le conseguenze inique dell'attuale modello di sviluppo.

I G.A.S. cercano prodotti biologici e eco-sostenibili provenienti da piccoli produttori, possibilmente locali ma non necessariamente. Non molti G.A.S. per esempio hanno il privilegio di potersi rifornire di olio o pasta a Km 0, soprattutto al Nord. In ogni caso, ciò che conta è avere la garanzia di una filiera il più corta possibile. Gruppo di Acquisto Solidale deve concentrare il suo impegno nel:

  • remunerare con un giusto prezzo il lavoro di chi produce ciò che consumiamo;
  • instaurare un rapporto diretto di fiducia reciproca con i produttori;
  • pagare un prezzo sensibilmente più basso per prodotti biologici e sostenibili rispetto a quello della GDO, più basso anche del prezzo dei prodotti non biologici!
  • consentire anche a chi ha poche possibilità economiche di accedere a prodotti sani, ecologici e di alta qualità;
  • sostenere le economie locali;
  • ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dallo stoccaggio, dal trasporto, dai metodi di coltivazione intensiva convenzionali e dai processi produttivi ad alto input energetico.

Non sono cose semplici da ottenere e serve l'impegno di tutti i soci. Non tutti i G.A.S. sono uguali: ci sono quelli rispettosi dei principi fondativi e quelli che lo sono meno; quelli partecipati fattivamente da tutti e quelli invece dove “a fare” sono sempre gli stessi pochi soci, mentre gli altri usano il G.A.S. come una comoda e vantaggiosa alternativa al supermercat, partecipando raramente alle attività che fanno stare in piedi il Gruppo: ricerca, contatti e relazione con i fornitori, gestione degli ordini, tenuta di cassa, turni di smistamento settimanale delle cassette per ogni socio.

Se non ci si trova in sintonia con la gestione e condotta del Gruppo lo si lascia per passare ad un altro. Per fortuna trovare un G.A.S vicino, o abbastanza vicino, a casa è piuttosto facile. Ne esistono molti, più di quanti si possa immaginare. Talvolta sono riuniti e coordinati da una Rete G.A.S a livello provinciale o regionale, anche sostenuta dalle amministrazioni pubbliche.

Now playing: “Childhood’s End?” Misplaced Childhood – Marillion – 1985

And it was morning And I found myself mourning for a childhood That I thought had disappeared I looked out the window And I saw a magpie in the rainbow The rain had gone I'm not alone, I turned to the mirror I saw you, the child, that once loved


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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio

La ducetta sempre di bianco vestita (bah, si crede il Papa) è tutta sorrisini, smorfiette, adulazione. Si sdraia ai piedi del redneck con la cravatta rossa. Lui, visibilmente compiaciuto, le dà un buffetto e una grattatina sulla pancia, lei in estasi parte con le fusa. Poi il padrone torna serio e le impartisce gli ordini. Lei diligente prende nota con il suo inseparabile taccuino da liceale, che non perde mai occasione di ostentare. La gelataia se ne torna a casa di corsa per eseguire e compiacere il capo.

Ma che bell'Inglese che ha sfoggiato! A parte il fatto che non mi aspetterei niente di meno da un capo di governo e che mi incazzerei parecchio se anche lei si facesse ridere dietro da tutto il globo terracqueo per un pessimo Inglese, come un Raffaele Fitto qualunque.

I media di regime narrano con toni trionfali che lei, stufa della noiosa traduzione dell'interprete, ha preso in mano la situazione e ha sfoggiato il suo brillante eloquio in Inglese. Chi ha potuto “visionare tutto il girato” non ha potuto non notare che dopo poche frasi appena, la fascistella ha perso il filo della traduzione, troppo fluente e professionale per lei, e non è più riuscita a capirci una ceppa.

A quel punto ha interrotto il traduttore e con gesto plateale e infastidito ha fatto intendere che avrebbe fatto da sola, con grande orgoglio identitario e autarchico, ma soprattutto con una forma e un lessico da terza media. Voglio sforzarmi di credere che l'abbia fatto soltanto per andare incontro alle capacità cognitive del suo uditorio.

Il grande risultato ottenuto dal biondo coniglio bagnato è che compreremo maggiori quantità di costosissimo gas naturale liquefatto; che investiremo nella più costosa IA americana; che spenderemo 13 miliardi di euro in più in spesa militare; che quelle armi le compreremo tutte dagli USA; che non tasseremo le big-tech, anzi probabilmente toglieremo l'esigua web-tax già esistente; che infine il sistema satellitare e la rete di difesa italiani li appalteremo ad un altro squilibrato (dietro lauta tangente?): il suprematista sudafricano con passaporto americano.

Un soggetto che accusa il Sudafrica post-apartheid di “espropri e confische illegali di terre dei bianchi”, di “leggi razziste sulla proprietà” e di “genocidio dei bianchi”. Le stesse accuse lanciate dai suoi connazionali della celeberrima PayPal Mafia, i tecno-super-miliardari Botha, Sacks e Thiel (quest'ultimo definisce la competizione di mercato “roba da perdenti”), finanziatori e artefici della rielezione del pregiudicato col ciuffo di Capitol Hill.

L'impresentabile e inadeguata Presidentessa, che lacchè e sciocchi definivano “il ponte politico tra USA e Italia”, non è altro che quello che non ha mai nascosto di essere: un insignificante politico dell'estrema destra elitaria, corrotta, bugiarda, corporativa e liberticida. Qualcuno nel 2022 l'ha votata: 7 milioni e 300 mila Italiani, pari al 14,4% degli aventi diritto. Troppi invece non hanno votato nessuno. La colpa del disastro incombente non è dei primi.

Now playing: “Cult of Personality” Vivid – Living Colour – 1988

“I sell the things you need to be I'm the smiling face on your TV Oh, I'm the cult of personality I exploit you, still you love me I tell you one and one makes three Oh, I'm the cult of personality Like Mussolini and Kennedy”


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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio

Matrice fascista: il sindaco di Trieste nega il patrocinio per la festa del 25 aprile

Trieste non festeggerà ufficialmente il 25 aprile. La spiegazione della giunta di centrodestra: “Pleonastico. E' già festa nazionale, non serve la nostra partecipazione”. Comitato organizzatore:In questo modo Trieste è l’unico capoluogo di regione in Italia a non avere una festa pubblica per il 25 Aprile, nell’ottantesimo anniversario dalla Liberazione.

Scudo sui controlli erariali della Corte dei Conti

Abolito il controllo concomitante sulla spesa dei soldi del PNRR. Viene garantita un'indistinta limitazione della responsabilità degli amministratori e dei funzionari pubblici, e anche di privati che gestiscono risorse pubbliche. I magistrati: “Con la riforma meno controlli sui soldi pubblici, si rischia l’illegalità diffusa e solleva delicati problemi di compatibilità con il diritto dell’Unione europea, per le risorse che da essa direttamente provengono”.

Dl Sicurezza: la grande porcata

Il Dl Sicurezza era già stato bocciato da OSCE e Commissario sui Diritti Umani del Consiglio d’Europa. Ora arriva anche la bocciatura dei Relatori Speciali delle Nazioni Unite: “Questo decreto contiene disposizioni non in linea con il diritto internazionale dei diritti umani. Include definizioni vaghe e disposizioni ampie relative al terrorismo che potrebbero portare a un’applicazione arbitraria.

Il Senato ha sospeso l’esame del dl Sicurezza, approvando improvvisamente il disegno di legge sulla sicurezza che era in discussione da oltre un anno e oggetto di molte critiche in Senato. Tutte le opposizioni, persino Italia Viva O_O, parlano di “un colpo di stato del Governo”, di “un furto istituzionale” e di “sospensione della democrazia”.

Vietata la cannabis light

La cannabis light italiana si trova in una posizione unica e controversa a livello internazionale. La nuova normativa voluta dal Governo non ha basi scientifiche. La cannabis light con THC inferiore allo 0,2% non è considerata una sostanza stupefacente, non ha effetti psicotropi significativi. Ma il Dl Sicurezza la tratta come se fosse una droga. Quindi divieto di commercio, lavorazione e esportazione delle diverse parti della pianta di canapa e divieto di vendita al pubblico dei prodotti a base di fiori di canapa light, spesso utilizzati per l’estrazione di cannabinoidi come il CBD.

Mano libera ai Servizi Segreti

Le hanno chiamate “Disposizioni per il potenziamento dell’attività di informazione per la sicurezza”. I Servizi potranno richiedere alle amministrazioni pubbliche di condividere le informazioni riservate sui cittadini. Le amministrazioni pubbliche non saranno obbligate a collaborare, ma potranno decidere se farlo, tutelando la privacy dei cittadini o invece “in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza”. Ma questa non è la norma più fascista. Lo è quella che permette agli agenti sotto copertura di dirigere e guidare organizzazioni terroristico-eversive, non più solo di parteciparvi come è stato finora, potendo anche arruolare direttamente nuovi membri.

La tagliola sulle intercettazioni

Nel cuore della notte tra il 19-20 marzo, con il favore delle tenebre e bocciando tutti e 47 gli emendamenti presentati dalle opposizioni, i topi fascisti da vili quali sono, approvano la tagliola alla Camera. Le intercettazioni non potranno avere una durata complessiva superiore a 45 giorni. A meno che “l’assoluta indispensabilità sia giustificata dall’emergere di elementi specifici e concreti, che devono essere oggetto di espressa motivazione”. Giusto per rendere l'idea della portata della schifezza, ogni volta che viene interpellato lo stimatissimo e allarmatissimo Gratteri svalanga di m&rd@ la norma, anche se sono stati esclusi i reati di criminalità organizzata, per i quali soli 45 giorni non sono nulla, viste le lunghe e complesse indagini che richiedono. Tra gli emendamenti bocciati, anche quello che escludeva dal provvedimento i reati di violenza sulle donne. A questo sono arrivati pur di non aprire un dibattito parlamentare, e approvare la norma a qualunque costo.

Reato di blocco stradale

Il blocco stradale diventa un reato punito con un mese di carcere e una multa fino a 300 euro. Se il blocco avviene durante una manifestazione la reclusione può arrivare a 6 anni. Viene introdotta anche l'aggravante per chi deturpa un bene pubblico: fino a un anno e mezzo di carcere e multa fino a 3 mila euro, oppure 3 anni e 12 mila euro per i recidivi. Ulteriore aggravante “anti no-Ponte e no-Tav”, se gli atti violenti sono commessi per impedire la realizzazione di un'opera pubblica o di un'infrastruttura strategica.

La guerra ai poveri

L’Istat boccia l’Assegno di Inclusione che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza: 850 mila famiglie povere sono ancora più povere, hanno perso in media 2600 euro all'anno. Con la fine dell'RdC il 3,2% delle famiglie italiane ha visto peggiorare le proprie condizioni economiche In tre casi su quattro sono nuclei di famiglia che hanno perso il diritto all'AdI, nel restante quarto sono nuclei di famiglia penalizzati dal nuovo metodo di calcolo. Per il resto della platea dei percettori del sussidio, la maggior parte non ha visto alcun aumento del contributo, mentre 100 mila famiglie hanno visto un aumento di circa 1000 euro/anno. Nel 2024, l’indice di Gini, che misura le differenze di distribuzione della ricchezza, in Italia è aumentato dal 30,2% al 30,4%.

Now playing: “If You Tolerate This Your Children Will Be Next” This Is My Truth Tell Me Yours – Manic Street Preachers – 1998

“So if I can shoot rabbits Then I can shoot fascists”


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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio

Sindacalista Cgil picchiato a Genova

Mentre era impegnato ad affiggere i manifesti elettorali della campagna referendaria dell'8-9 giugno su lavoro e cittadinanza, due uomini sconosciuti l’hanno avvicinato e gli hanno urlato “comunista di merda, siamo fascisti!”, facendo il saluto romano. Non paghi, gli hanno sputato addosso e lo hanno preso a pugni in faccia.

Controllo e sorveglianza del Governo sul materiale giornalistico in RAI

Con una nuova circolare si impone ai giornalisti di trasferire esclusivamente sulla piattaforma tecnologica RAI tutto il materiale video, inclusi i filmati di videomaker esterni, e anche i colloqui con le fonti anonime. Ancora un'intimidazione alla libera stampa e l'ennesimo tentativo di imbavagliare le inchieste scomode. A rischio l'anonimato e la sicurezza delle fonti giornalistiche.

Taglio dei fondi alla scuola per l'educazione sessuale e affettiva

Il Governo emana provvedimenti di pura facciata: inasprimento delle pene per i reati di genere e introduzione del reato di femminicidio. Come se finora il reato di omicidio, già previsto e punito dal nostro Codice Penale, non comprendesse anche l'uccisione di una donna. Poi emana provvedimenti di vera sostanza: taglio dell'aumento di 500 mila euro del fondo per l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole. I soldi verranno usati per formare gli insegnanti delle medie e delle superiori sulla prevenzione dell’infertilità. La Lega esulta: “Soddisfatta la Lega che nella scuola italiana non ci sarà mai spazio per l’ideologia gender”, dichiara una portavoce.

La Storia a scuola secondo Valditara

La riforma di Valditara (Nuove Indicazioni 2025) dei programmi scolastici nella scuola per l'infanzia e del primo ciclo, in particolare della Storia, non lascia dubbi sulla matrice che li ha ispirati. Per Valditara il programma di Storia sarà incentrato sulla storia nazionale e occidentale, sulla tradizione greco-romana e giudaico-cristiana. Ampio spazio ai «Racconti del Risorgimento»: episodi e personaggi dell’Unità d’Italia in chiave patriottica (Le cinque giornate di Milano, I martiri di Belfiore, La piccola vedetta lombarda, giusto per fare qualche esempio). La chiave di lettura della Storia è quella patriottica e identitaria, il modello è nozionistico: l'importante è “che cosa si studia e non come si studia” (le parole di Valditara). Quindi la Storia come semplice successione di eventi e di aneddoti semplificati. Non ci sarà spazio al contesto, al quadro internazionale e soprattutto all'analisi e al dibattito storiografico.

L'Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, ha dichiarato: “Si privilegiano fatti e figure eroiche funzionali a un racconto edificante della nazione, a scapito di un’analisi critica dei processi storici.”[...] un arretramento delle metodologie didattiche verso un modello nozionistico e trasmissivo in contrasto con le pratiche innovative ormai consolidate nella didattica della storia.”

Dulcis in fundo, alle elementari si studierà la Bibbia. Come in uno stato confessionale e teocratico qualsiasi (Iran, Afghanistan, Arabia Saudita, Città del Vaticano, Pakistan). Non saremo uno Stato laico nemmeno più nella forma. Nella sostanza non lo siamo mai stati, visto il cancro metastatico che ci divora da dentro: il Vaticano.

Via libera ai pro-vita nei consultori

Il provvedimento, già approvato in Senato, consente alle associazioni anti-abortiste di operare all'interno dei consultori familiari. Un evidente subdolo tentativo, visto che i precedenti più diretti hanno fallito, di attaccare la legge 194 sull'aborto. Il permesso all'attività nei consultori dei gruppi pro-vita, definiti “di supporto alla maternità”, nei confronti delle donne che vogliono intraprendere un'interruzione di gravidanza è stato inserito nel decreto sulle misure finanziate dal PNRR, e su cui è stata posta la fiducia. Una dannata legge paternalistica e pericolosa: stabilisce la tutela sociale della maternità e considera l'aborto un'eccezione da ostacolare.

...to be continued

Now playing: “Renegade” Renegade – Thin Lizzy – 1981


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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio

L'“ambientalismo ideologico” non esiste

Chi ha affibbiato questo attributo all'ambientalismo è un negazionista del climate change. Al contrario, non esiste nulla di più ideologico di sostenere che l'ambientalismo e le politiche di mitigazione del cambiamento climatico debbano essere subordinate alle esigenze dell'economia, dell'industria e del benessere di ciascuno di noi. Non ci sarà nessuna economia, nessuna industria, nessun benessere se non tiriamo il freno a mano ora.

Il cambiamento climatico è un fenomeno epocale di scala globale, che la scienza planetaria ha definito “la più grave minaccia esistenziale che l'umanità si sia mai trovata ad affrontare”. Il cambiamento climatico risponde unicamente a una legge che si compone di 3 grandi articoli: la Termodinamica. Ma la Termodinamica è anche la legge immutabile e inesorabile che regola l'Universo, e con esso le nostre esistenze e le conseguenze delle nostre azioni.

Il climate change è lo scenario di fondo su cui le nostre azioni, o la nostra inazione, produrranno i loro effetti e dal quale saranno modellate.

I tempi li detta il climate change

Determina che cosa si deve o non si deve fare ora, quali strategie di adattamento e mitigazione è necessario adottare subito, senza sprecare tempo e risorse in fantasiose, costose e insostenibili soluzioni tecnologiche. Parlo per esempio dell'inesistente “nuovo” nucleare, degli SMR (Small Modular Reactors), del CCS (Carbon Capture and Storage).

Noi dobbiamo prenderne atto e concentrarci sul fattore tempo. Secondo la scienza planetaria unanime, l'umanità sta percorrendo velocemente la traiettoria dei +3,7-4,5 °C al 2100, rispetto all'era pre-industriale.

Questo significa che i primi pesanti effetti li vivremo noi e poi i nostri figli in età adulta e che gli effetti più catastrofici ricadranno sui nostri nipoti e pro-nipoti. Nel 2100 la Terra sarà un pianeta che molti scienziati non esitano a definire “ostile alla vita”, non solo quella umana ma di ogni essere vivente, animale e vegetale.

Perciò facciamola finita con la bugia semi-assolutoria e antropocentrica “siamo noi ad essere in pericolo, non dobbiamo salvare la Terra. La Terra può farne a meno di noi e sopravviverà e continuerà ad esistere”: ciò che noi abbiamo causato e stiamo continuando imperterriti a peggiorare sarà catastrofico anche per tutte le altre ignare e incolpevoli specie viventi del pianeta, per tutta la biosfera nel sua meravigliosa complessità.

La variabile T(tempo) del sistema, imposta dal cambiamento climatico, non fa altro che confermare in ogni analisi seria, realmente concreta e pragmatica (non ideologica come quella di coloro che accusano gli altri di essere ideologici, per intenderci) che tutto ciò che dobbiamo fare adesso e subito, è investire ogni centesimo di euro/dollaro/yuan nelle tecnologie green che abbiamo già, sviluppandole e migliorandole alla velocità maggiore possibile. Ogni altra soluzione proposta è soltanto l'ennesima nuova forma del mutevole e opportunista negazionismo climatico.

Neutralità tecnologica un piffero

Un'altra faccia del negazionismo è l'invocazione della neutralità tecnologica. La verità è che ci sono tecnologie economicamente, socialmente e ecologicamente più o meno vantaggiose a seconda del contesto attuale, dei tempi e degli obiettivi da raggiungere. Nessuna tecnologia è neutra e la tecnologia da sola non risolve i problemi. Ogni tecnologia esprime il sistema di valori della società che l'ha sviluppata. Senza un cambiamento del sistema di valori, del modello di sviluppo, di intero paradigma su cui si fonda la civiltà umana, ogni nuova tecnologia promuoverà quegli stessi valori e non farà altro che peggiorare e amplificare i problemi che invece dovrebbe risolvere. Purtroppo le energie rinnovabili stanno per diventarne un esempio: sono la soluzione ottimale, la migliore tra tutte quelle oggi disponibili, o disponibili nel brevissimo periodo (ricordate la variabile T), ma applicate con l'attuale modello di sviluppo e sistema valoriale creeranno nuovi array di problemi.

Now playing: “Black Friday” Sol Invictus – Faith No More – 2015


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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio

Le moderne scienze alimentari raccomandano di consumare molta frutta e verdura e proteine di origine vegetale (contenute soprattutto nei legumi) e di ridurre la quantità di carne e di altre proteine di origine animale.

Ma non basta. Scegliere il più possibile prodotti di stagione, non sottoposti a trattamenti chimici e a Km 0, è una scelta consapevole che ha un grande impatto sulla nostra salute, e innesca anche un circolo virtuoso che coinvolge noi come liberi cittadini e consumatori e coloro che producono in maniera naturale e responsabile il nostro cibo, traendone il giusto profitto.

Le fragole a dicembre

La stagionalità degli alimenti, così come la territorialità, è codificata nel patrimonio genetico di ciascuno; seguire la stagionalità vuol dire mantenersi in sintonia – e non in conflitto – con l'ambiente in cui viviamo e da cui proveniamo.

Frutta e verdura di stagione (anche il pesce e altri alimenti di origine animale hanno una stagionalità), diversamente da quelle coltivate in serra e poi stoccate o provenienti da molto lontano, possono essere consumate entro brevissimo tempo dalla raccolta e contengono una maggiore quantità di vitamine e sali minerali, perché arrivano in modo naturale a completa maturazione. Gli alimenti coltivati in serra e disponibili anche fuori stagione contengono mediamente meno vitamine, perché ricevono meno luce solare e sono raccolti ben prima della completa maturazione per aumentarne la durata di conservazione.

Residui chimici: la farsa delle soglie di legge

Gli effetti sulla salute umana. Molti dei fitofarmaci chimici oggi usati nell'agricoltura convenzionale possono avere, in date quantità, un'azione tossica (come gli interferenti endocrini) e mutagena sul nostro organismo, cioè provocare mutazioni nel processo di riproduzione cellulare che sono all'origine di gravi patologie, tra cui svariate neoplasie.

Le soglie di legge sono l'espressione di una trattativa tra il normatore (guidato dalla scienza?), l'agroindustria e le associazioni che rappresentano le imprese agricole. Ma se queste soglie fossero stabilite realmente su basi scientifiche e tenessero conto realmente della salute umana e pubblica, non si capisce perché nel corso del tempo possano variare, e soprattutto perché quando variano la soglia minima viene sempre aumentata e mai diminuita. L'organismo umano diventa forse meno vulnerabile e più resistente col passare del tempo?

La scienza si interroga sempre più spesso sul cosiddetto effetto sinergico (o cocktail), la cui indagine scientifica è tuttavia molto complessa e costosa, spesso non sostenibile dagli enti indipendenti, mentre non è ben vista, se non ostacolata, dall'agroindustria. Due o più sostanze chimiche (come i residui di fitofarmaci e gli additivi alimentari) assunte dal nostro organismo, anche se ognuna presa al di sotto della quantità stabilita dalla legge, possono reagire chimicamente tra di loro causando un effetto combinato (sinergico) esponenzialmente più nocivo della semplice somma delle singole piccole quantità.

Gli effetti su suolo e ambiente. Il largo utilizzo, o meglio l'abuso di prodotti chimici di sintesi (pesticidi, erbicidi e fertilizzanti azotati) e le intense e ripetute lavorazioni profonde del terreno che l'accompagnano, nel lungo periodo causano l'erosione, il degrado e la perdita di struttura del suolo. Da ciò derivano, oltre all'inquinamento delle falde acquifere da cui ci approvvigioniamo, il dilavamento dei nutrienti, la scomparsa degli insetti utili e l'impoverimento della popolazione microbica del terreno, che è l'elemento indispensabile alla conservazione della fertilità dei suoli e al rafforzamento delle difese naturali delle piante dai parassiti e dai microrganismi nocivi.

Tutto ciò non fa che aumentare ulteriormente il ricorso ai fertilizzanti e ai fitofarmaci per compensare la perdita di biodiversità e fertilità, innescando una spirale di retroazione positiva (amplificazione) da cui l'agricoltore e l'azienda agricola molto difficilmente riescono a uscire e a interrompere.

La grave alterazione dei cicli biogeochimici dell'azoto e del fosforo, causato dall'agricoltura intensiva-estensiva e dai processi industriali, sono due tipping points climatici (punti di non ritorno) che la scienza afferma abbiamo già superato. L'impatto ambientale negativo di queste sostanze si manifesta anche con le enormi quantità di energia (input energetico), soprattutto da fonti fossili, necessarie per la loro produzione e utilizzo.

Prodotti locali e a Km 0. Non una moda da ricchi.

I prodotti locali richiedono molta meno energia per essere stoccati e percorrono molti meno chilometri per arrivare sulla nostra tavola, con conseguente minore inquinamento e impatto ambientale. Acquistare i prodotti dalla fattoria e dall'ortolano locali ci permette anche:

  • di conoscere personalmente chi e con quali metodi produce il nostro cibo, ma soprattutto con quale attenzione egli cura il suo patrimonio: la sua terra e i suoi animali;
  • di favorire e sostenere l'economia locale e permettere al produttore di ottenere il giusto guadagno pagando il giusto prezzo, che non è quello fissato dalla grande distribuzione, ormai con logiche più finanziarie che economiche. Per fare un esempio, 1 Kg dei pomodori che noi acquistiamo al supermercato, oggi viene pagato al produttore soltanto 10 centesimi (10 euro a quintale)!
  • di instaurare un rapporto di fiducia reciproca e spesso di amicizia con l'agricoltore o l'allevatore;
  • di non favorire lo sfruttamento e le vessazioni: perché dietro ai prodotti alimentari (e non solo) che acquistiamo a prezzi bassissimi e che arrivano da molto lontano, spesso c'è lo sfruttamento indiscriminato della terra e delle persone che la lavorano, sia come salariati sia come piccoli o micro-agricoltori.

Now playing: “Take Me away” The Revölution by Night – Blue Öyster Cult – 1983


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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio