norise

CIELO INDACO

confondersi del sangue con l'indaco

cielo della memoria dove l'altrodi-

me preesiste – sogno

infinito di un atto d'amore

*

Commento critico di Luca Rossi

Ottobre 1999

E' l'attesa l'elemento fondamentale che si evidenzia in questo scritto.

Un'attesa-sogno che va a rivelarsi in ciò che già comunque in un certo modo sussiste: “. . .di me preesistente”.

Si chiude con la poesia l'inizio della vita, quell'atto d'amore che ci ha generati per essere attesi là dove già era collocato il nostro posto.

E non c'è dubbio sulla nostra nascita perché la memoria è un cielo color indaco che aspetta solo il confondersi del nostro sangue con esso, perché tutto si possa realizzare come predestinato, come preesistente.

E oltre l'attesa, anche il desiderio.

E' un sogno potere credere che un giorno qualcuno verrà, farà parte di questo cielo dove memoria è uguale a realtà vissuta ma allo stesso tempo che deve ancora venire (l'altro di me ed io futuro).

Quattro versi per descrivere un'attesa così lunga.

Quattro versi per descrivere un desiderio che sembra non avere mai fine. Quattro semplici versi per ricordarci che non più lunga deve essere l'intensità che si prova riflettendo su di essi.

.

.

Nel segreto del cuore

tenere in serbo scomparti

colore del vento che oblìa

memorie: rossi

come il sangue della passione

verdi come le prime primavere

azzurri come il manto di madonne

custodirvi gocce di poesia

cavalli di nuvole ed arco

baleni –

le coordinate dei sogni – e

l'insaziato stupirsi della vita

da respirare su mari aperti

– che tenga lontano la morte

Felice Serino

  • * *

Nota a cura di Andrea Crostelli

luglio 2008

“Nel segreto del cuore” enumera ogni attaccamento dell'anima alle cose che ritiene essenziali.

L'impronta che ci caratterizza che vorremmo avere sempre davanti agli occhi per non perdere gli stimoli, gli entusiasmi.

Chi siamo e da dove veniamo… domande alle quali c'è bisogno di avere sempre una risposta pronta per non smarrirsi.

La morte, infatti, è la motivazione che viene a mancare, è l'assenza fatta di vuoto (non l'assenza dello “stupirsi” che è contemplazione, estasi, massima presenza).

Il “respiro su mari aperti” è laddove riusciamo ad essere liberi. Ad essere spettatori, a volte, di noi stessi. In quei frangenti possiamo meravigliarci della nostra persona come se venissimo a conoscerla improvvisamente, come il bambino che fa esperimenti e si compiace delle sue capacità e allora parla ad alta voce, parla a se stesso.

Raccontarsi con la poesia, progredire nel presente dello spirito che muove le cose, le inventa, le materializza, le valorizza, le sublima.

.

Commento a Il mondo le cose del mondo, di Felice Serino

a Padre Pio

il mondo le cose del mondo

ci devono scivolare addosso

come acqua – dicevi

mentre era un sorriso

interiore a illuminarti –

guaglio':

la casa del Padre è in fondo al tuo cuore

ma è il cuore

un campo di battaglia: a ogni giorno basta

la sua pena –

Da Il sentire celeste, 2006

*

Padre Pio parlava con semplicità di cose spirituali, ma c'è da lavorare, da togliere squame per andare all'essenzialità, per trovare sotto la carne tenera del cuore.

Ed il cuore è un campo di battaglia che gioca suo malgrado con le nostre falsità (falsifica il male per poi trovargli posto la mente/volontà distorta).

A ogni giorno basterebbe la sua pena e credo sarebbe perfetta letizia, ma si aggiunge un fardello troppo pesante sopra al cuore (il nostro orgoglio-egoismo) che soffoca i suoi veri battiti con un riverbero non più chiaro. La difficoltà del Dottore è quella di non poterti dire come stai, avendo tu interrotto il sistema di comunicazione via cuore che arriva come un segnale telegrafico non decifrabile. Bisogna cogliere allora il “suono allarmante” che indica il pericolo, la strada senza sbocco. Bisogna cogliere il lamento e risalire all'incrocio in cui abbiamo preso la via sbagliata.

Il cuore, in realtà, lo dobbiamo sentire da noi stessi – l'eco scandito dal suo battito, il pulsare dolce, soave, leggiadro che è lo stato di grazia al quale dobbiamo tendere. Il sorriso che esce dal cuore.

Andrea Crostelli

ACCOSTAMENTI A “CREATURA” DI FELICE SERINO

(riflessioni, riferimenti personali ed altro)

CREATURA

mi godo la luce

come farfalla

sul palmo della tua mano

Signore non posso

che offrirti il mio niente –

fragile creatura

ti devo una morte

Da Il sentire celeste, 2006

Quante morti, per non pensare a quella ultima, abbiamo reso a Dio?!… e, quindi, quante resurrezioni!

C'è un'intuizione strabiliante in questa poesia. Ovvero la figura della farfalla abbinata alla morte.

Qualche anno fa ho avuto il privilegio di seguire da vicino un ragazzino dodicenne malato di tumore (uno dei cancri più rari e tremendi). L'ultima volta che l' ho potuto portare davanti casa, semi-seduto su una sdraio, ho assistito a questa scena. Aveva una piaga sul ginocchio sinistro e, mentre si stava meditando il rientro, un nuvolo di farfalle bianche (le cavolaie) andò a posarsi su di lui e a baciare quella ferita.

Era coperto di farfalle, stettero in quel posto sacro, su quell'altare umano per minuti che sembravano eterni, prima di allontanarsi come uno sciame d'api venuto dal nulla. Era il segno che stava per essere accolto, dopo la morte, da quella luce straripante che in quegli istanti particolari ci aveva invaso. I giorni seguenti videro Samuele (così si chiamava) in coma. Un pomeriggio pensai che era il caso di portargli la comunione e pregare un po' insieme. In effetti si svegliò dal coma e pregò profondamente insieme a tutti i presenti (familiari e amici). Il mattino dopo sullo stradello che porta a casa sua trovai una cavolaia morta. Piombò dentro me il dolore della perdita assieme alla certezza consolante di avere un santo, ora presente, “solo” in maniera spirituale.

Le morti interiori a causa del male commesso sono l'offerta del nostro niente a Dio. Offerta per il rifacimento totale del nostro essere che cerca la vita nuova nella grazia.

La morte può essere intesa pure come liberazione dai pesi terreni, la zavorra che si stacca dal nostro corpo che acquista leggerezza e sale nel cielo pari a una farfalla e, delicatamente, va a cercare la mano che l' ha generato e vi si posa [per sempre].

C'è un altro significato che mi preme venga messo in luce. Quello che sta a dire: la mano del Signore mi ha salvato ora gli devo la vita (o meglio, quella gliela dovevo anche prima, ora gli “devo una morte”.

Andrea Crostelli

Insostanziale la Luce

insostanziale la Luce

nella carne si oscura

(energia fatta densa)

luce verde della memoria

scuote la morte:

il nocciolo del tempo

nel buio delle vene è universo

presto deperibile

– da La bellezza dell'essere, 2007 –

Felice Serino

*

La luce ha bisogno di arrivare, come nel tunnel di una galleria ha sempre fame d'aria, di libertà, dispazi aperti, di correre fluentemente a gran velocità.

Non appartiene a nessuna sostanza (insostanziale) la luce: nella carne, nella materia, si oscura, perde di forza, di energia, si appesantisce… La sostanza del tempo / nel buio delle vene è universo /presto deperibile, ma la memoria salva dalla morte, riesce a rendere vivi avvenimenti passati (luci)di gioie irripetibili che sembravano perse. Si tratta di una memoria spirituale che non è cancellabile, bensì eterna.

La poesia di Felice Serino è di una brevità lessicale e concentrazione di significati unica. Se dovessimo catalogarla tra terra cielo e mare, diremmo senza dubbio che è una poesia di cielo.

Andrea Crostelli

Considerazioni sulle poesie di Felice Serino:

Spiove luce – Immersi nell'Assoluto – Infanzia

*

Spiove luce

spiove luce

di stelle gonfie di vento

col tuo peso

greve di limiti

ti pare quasi vita sognata

il vissuto già divenuto memoria

siamo frecce

scagliate nel futuro

o il tempo che ci è dato è maya

e si è immersi in un eterno presente?

Da In una goccia di luce, 2008

*

Immersi nell'Assoluto

come in una bolla d'aria o goccia

di luce

si ha vita

nel fiato del Sogno infinito

Da In una goccia di luce, 2008

*

Infanzia

la tenerezza dei giorni verdi

sparpagliati

nell'oro del sole appesi

alla luna

il papà dalle spalle

larghe come la volta

del cielo

quel sentirsi dèi – quasi

alati senza peso – e

non sapere la vita

Innocenza nostalgia del paradiso

  • * *

ALATI SENZA PESO

Il nostro vivere non si concretizza, non si materializza malgrado le attese.

Siamo disciolti nell'aria come “frecce scagliate nel futuro”, ciò che conta si chiama anima. Il tendere. La concentrazione nel volo per non cambiare direzione, per non deragliare. Il tendere come dapprima le corde dell'arco. O come una bolla che il “fiato del Sogno infinito ” ti ha spinto.

Continuare il viaggio rilucendo dei colori del sole fino a dissolversi in esso.

“Sentirsi dei ” è la leggerezza della grazia, è comunque l'abbandono al Supremo, come bambini che ritornano agli affetti e si lasciano guidare fiduciosi nell'ignoto che li attende.

Andrea Crostelli

.

“La Ricerca di Felice Serino”: Un'Odissea Introspettiva. Recensione di Alessandria today . La Ricerca, poesia di Felice Serino, è un'esplorazione profonda dell'animo umano e della sua incessante ricerca di significato. La poesia ci porta in un viaggio introspettivo, attraverso i dubbi, le paure e le speranze che caratterizzano la nostra esistenza.

Serino utilizza un linguaggio ricco e suggestivo per creare immagini vivide nella mente del lettore. Le sue parole ci trasportano in un mondo interiore di riflessioni e domande esistenziali.

La poesia è ricca di metafore, come la vita paragonata ad un “mare in tempesta” e la ricerca di significato ad una “stella polare”. Queste immagini rafforzano l'idea della vita come un viaggio incerto e pieno di sfide.

Il tono generale della poesia è riflessivo e malinconico. Serino riconosce la difficoltà di trovare risposte alle domande più profonde della vita, ma non si arrende. La poesia ci ricorda che la ricerca di significato è un viaggio che vale la pena intraprendere, anche se non sappiamo dove ci porterà.

In sintesi, “La Ricerca” è una poesia profonda e toccante che esplora il tema universale della ricerca di significato nella vita. La poesia ci invita a riflettere su noi stessi e sul nostro posto nel mondo.

Pier Carlo Lava

. La ricerca

uscire dal porto -il cuore in mano- issare la vela della passione dietro lo stridulo urlo dei gabbiani tra le vene bluastre del cielo foriero di tempesta squarciare nel giorno stretto il grande ventre del mare che geloso nasconde negli abissi i suoi figli

FELICE SERINO

POESIE

IN ONDIVAGHI SPAZI

1 Mattone di poesie

non scarti niente metti metti anche quelle così nate tra il lusco e il brusco

vuoi farti del male – di' ?

ti attirerai i critici messo a nudo sotto tante lampade!

però devi pur riconoscere che quelli sono scarti della bellezza dell'angelo suggeriti in dormiveglia o trance

peccato tralasciarli – ti pare?

11.7.24

2 La parola

t'innamora di sé - abiti la parola – ti lasci abitare

in luce di sangue

14.7.24

3 Il linguaggio dei fiori

chissà se loro sentono di esserci: non come

gli animali o gli umani s'intende ma in qualche misterioso linguaggio

affratellati con la terra e l'aria nel respiro dell'humus-madre

sanno -i fiori- nell' offrirsi al bacio del sole -

del candore d'un impalpabile sogno

18,7.24

4 Altri tempi

nell'era del digitale non trovi più la cartolina a libretto che ti sorprendeva con la musichetta né il calendarietto profumato del barbiere con le foto sexy (vietato ai minori) né la letterina a Natale sotto il piatto che strappava una smorfia di commozione al papà né il pianino a manovella per le vie della città

altri tempi – oggi se cerchi qualcosa te lo dice google l'intelligenza artificiale pensa per te giacché ha un quoziente che ti supera!

25.7.24

5 Turbamento

meridiana a perpendicolo sull'altro lato un po' d'ombra altre -di ombre- a tratti le senti passeggiare a lato del cuore ondivaghe e sinistre – invochi l'angelo ma non t'ascolta sarà già impegnato ad assistere un più povero cristo

29.7.24

6 Ribaltato

prostituito alla vita giunta l'ora un tuffo nel “nero” di qua vedi buio di là tutto è ribaltato in vita trasfigurata un chiaro accecante vedi uscire gli scheletri dall'armadio con larghi sorrisi

9.8.24

7 Vita latente

qui solo apparenza ti dici il tutto -l'Assoluto- è vita latente:

la bellezza che mordi

16.8.24

8

Vele di nuvole

vele di nuvole e il cuore dove ti porta

s'attarda a svelarsi la musa tra pieghe dell'anima dove si leva un'alba rosata – a

celebrare la luce

9

L'albero

sono quell'albero reciso che mostra senza un grido la sua ferita bianca

la radice ha ritratto in sé la parola monca

10

Homeless

ho incontrato per strada un derelitto nelle tasche solo sogni avevo -veder fiorire una luce in quegli occhi senza cielo: aprirgli la porta e il cuore

11

La passione

aveva le sue “cose” e una luna sghemba quando lo copriva d'improperi lui zittiva pensando di mandarla in quel posto ma la fiamma della passione lo strappava dal letto di procuste d'ogni screzio faceva tabula rasa e rasserenava il cielo

12

Gli anni oscuri

(alle vittime dell'olocausto)

udimmo dietro le porte pianti ed urla mentre s'incupiva il cielo e s'espandeva l'ombra del male

l'aria era nera del fumo dei corpi bruciati

ora apparteniamo anche noi alla terra alle radici al vento

ed ha voce di pietà il cuore

13

Vade retro

“vade retro” ripetevo in dormiveglia – poi da sveglio: “nulla puoi se Lui invoco” – seppur lacerato da estenuanti lotte – io che abbraccio ogni giorno la Croce

(affetto da DOC: disturbo ossessivo compulsivo)

14

Quel motivetto

quel motivetto che mi gira a vuoto e non mi lascia e mi riporta agli anni andati quando con un soldo compravo caldarroste all'angolo

quel motivo che mi accompagnava nelle scorribande per vicoli emulando sandokan o il pirata barbanera -banda d'obbligo sull'occhio-

a fare da sfondo al tempo d'un'età spensierata

15

Per A.

caro fratello non ti è stato dato di “giocare” la vita: appena un affaccio sul mondo fuori dall'alveo di nostra madre che hai subito rimesso le ali per altri lidi

potevamo giocare insieme io giovincello tu ancora bambino avrei potuto tenerti a cavalluccio avremmo corso per i prati e guardare con innocente meraviglia la farfalla posarsi su un fiore o immergere le mani nelle acque del ruscello e poi ridere ridere nell'incoscienza dell'età

ora -strappato il velo del sogno- posso solo ricordarti nella mia preghiera mentre tu mi guardi dai cieli con occhi d'angelo

16

Sul ciglio

(nightmare)

sempre in bilico sul ciglio a lato voragini e fiamme

il più delle volte non rispondo più di me stesso:

sono il grido dei perduti

al cospetto dell'Altissimo sarò giustificato?

17

Non più quei brividi

sono arida sabbia più non mi lecca l'onda si è ritirato il mare

non più quei brividi sulla pelle della musa che latita propiziassero le braccia a conforto

in queste aride notti al lume d'una luna controversa

18

Poesia è quando

stasera un film già visto di bevute e scopate (factotum) per nulla emotivo o poetico se la poesia è viva ti domandi: lei è quando seduto sul water leggi un libro o davanti a un tramonto bevi per dimenticare e ti vien da piangere -ami bukowski quando t'ispira cavolate

19

In lacero lucore

andare su cocci – nelle stanze del cuore

defluisce arido sangue riflesso in volti d'angeli distorti

gridano piaghe in lacero lucore

20

Primavera

freme primavera in surplus canoro

in una sospensione lucente t'ispira la musa uno spunto

mentre il chiurlo ti fa il verso

21

Nightmare

quel senso amaro di sperdimento di quando ragazzo scappasti da casa ecco te lo ritrovi nei sogni nel percorrere strade allucinanti di un paese sconosciuto e attraversare tortuosi cunicoli e tunnel che ti avviteranno in un girone dantesco se non ti svegli prima

22

Antenati

sarà bene tenerselo buono quello che ogni tanto ti appare in stato ipnagogico un ectoplasma forse un antenato di una vita precedente che vuol rivalersi in questa d'uno sgarbo subito?

23

Come nella prima luce

“qualcosa c'è” -dici?

vuoi mettere? al confronto il “qui” lo traduci

nel transeunte l'apparire – il caduco

di là: il Reale l'Assoluto – l'Aleph

l'essere che in sé rinasce come nella prima luce

24

Boomerang

il male è un boomerang per la legge del contrappasso

è un verme che rode viscere e cuore

gira la banderuola nel vento dei vinti

“beati voi quando vi perseguiteranno a causa della giustizia”

25

Yakamoz

esco da un sogno e mi culli dolcemente la mente

donna dei boschi che di sé m’innamora

una luna complice si specchia nel lago fra silenzi d’acque

naufrago approdo fra le tue braccia nell’ora desiosa languida

* (yakamoz: riflesso della luna sull’acqua)

26

L'infinito di noi

apparire del mondo a specchio di cielo

non può finire tutto in un pugno di terra

ci è stato messo nel cuore il senso dell'eterno

27

Brindisi

m'inseguono gli anni dappresso come lupi affamati

tra i malanni un brindisi al genetliaco

paresi distrofia trombo: sono una mina inesplosa

28

Il tempo

un tempo lento s'appoggia a una spalliera di brezza

l'anima un lento navigare in sogno

29

Seguendo una scia

parole e parole -

vagheggi seguendo una scia d'ispirazione questa dove ti porta

sei come quel tronco in balia della corrente

30

Gli ultimi giorni di A.

povero fratello mio imbottito di morfina e ossigeno ad obnubilare il cervello ora vedi nei tuoi deliri acque che ti sommergono abissi che ti attraggono e fiamme che ti lambiscono e vorresti scappare ti strappi tubicini e flebo legato gridi verso un cielo denso di silenzi entro una infinita notte

(una luce breve si posa sul tuo viso di pietra)

(povero fratello mio non ti ha baciato nuova primavera)

31

Gli scomparsi

nel primo pomeriggio ti lasci dondolare sul filo di un dolce intontimento hai quasi la sensazione possa apparirti un tuo caro da un altrove in una luce spalmata intuita anche se gli scomparsi non sono a comando ci celano sono presenti magari nascosti tra le pieghe del divano

32

Su binari sconnessi

nei corridoi della mente scorre il sangue della verità anche se non lo riconosciamo o non vogliamo “vederlo”

il coltello nello zainetto scolastico la dice lunga su una giovinezza sviata e la famiglia? sorpassata va su binari sconnessi

o è 'allargata' in modo innaturale

33

Ritrovarsi

nascere in un altrove questo il morire -ferve la mente

“tutto si crea nulla si distrugge” sembra ti legga nel pensiero mentre poggi la testa nell'incavo della spalla

un volo mi si ferma negli occhi - penso agli anni andati: i tuoi non hanno sciupato questa luminosità del viso

certo lo sai anche tu: sognando lontananze ci ritroveremo

in un dove che non sappiamo

34

Ipnagogica

il mio doppio con le braccia d'aria s'inabissa nei fondali d'inconscio

35

Le tue ceneri

(ad A.)

una nube si specchia nel lago in pareidolie bizzarre le tue ceneri disperse nel roseto

anche tu a precedermi – io nel vortice degli anni

36

La lotta

all'alba continua l'eterna lotta dell'angelo

folgorato dagli strali lucenti “quello” si ritira ma per poco

per rimontare più agguerrito bava alla velenosa bocca

37

Sognare uno svolìo

arte e poesia tendono a cicatrizzare ferite

si bea il cuore di bellezza

sogna in fondo agli specchi uno svolìo di ali

(ispirata a “L'oisseau blu” 1909, di Maeterlinck: “...gli uccelli azzurri del sogno si nutrono di raggi di luna...”)

38

Una ridda la mente

una ridda la mente crocifissa al blasfemo

sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue

mostro che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso *

ah la non voluta offesa ricada su di me Signore ch'io resti trafitto sulla punta delle stelle

e il sangue ricami le parole: “Ti amo!”

  • affetto da DOC: disturbo ossessivo compulsivo

39

Epifanie

rifrangersi dei rinsanguati echi del divenire

40

Riconciliazione

Verbo fatto bambino nato in una mangiatoia Ti darai in pasto “questo è il mio corpo” sarai appeso ad una croce

Tu compassionevole ci vuoi simili a Te un dì trasfigurati noi nati da uno sputo nella polvere

o felice colpa!

41

La ripulsa

fioca luce emana la tua aura se il cuore non risponde a impulsi di perdono

per legge di contrappasso la tua ripulsa è un boomerang

42

Quel motivo

mi venisse almeno in sogno quel motivo che mi sfugge a ogni ora del giorno e che mi prende il cuore in una lacerante nostalgia

che sia di debussy o di vivaldi o chissà chi?

il non ricordare mi fa mutilato nell'anima

fantastico - un altr'anno se ne va - nell'ora meridiana me ne sto s'una panchina ancora calda di sole seguendo pareidolie in bianche nuvole

43

I difetti

usa le posate in modo non ortodosso infila la manica da sopra la spalla odia gli ombrelli e le filastrocche farsi fare la barba (acconsentirebbe da mani femminili!) deve dare la destra a chi gli cammina a fianco detesta la verbosità vuol sempre dire la sua e interrompe chi sta parlando (ma non pretende l'ultima parola) si accende per questioni di lana caprina fa ogni tanto 6-7 starnuti a raffica è affetto da DOC (disturbo ossessivo compulsivo)

44

Irriverente la mente

irriverente la mente del vegliardo scivola su osceni pensieri

impiccato all'albero più alto il puro ideale

che nutriva il fanciullo a specchio di cielo

45

Fotografie

affacciato sui ricordi da finestra che abbaglia:

vi si sfoglia il quaderno degli anni

ti risucchiano a imbuto gli io i tuoi fantasmi

46

Placebo

poi uscito dal dormiveglia alcune note ti affiorano alla mente che ti lasciano uno stato di grazia tutta la mattina

poco importa se si è trattato di autosuggestione o effetto placebo

47

Lo spartito (a Piergiorgio Frassati)

tendi l'orecchio

ascolta lo spartito che il Signore suona per te solo

48

Invocazione alla Vergine

stargate – Tu orifiamma - misericorde – Mater dulcissima - Avvocata

infinite voci per la Tua grazia

fluenti nell'infinito mare delle beatitudini

49

Corpo di luce

uscire da te stesso è un ritrovarti

non più guardare un orizzonte che “il guardo esclude”

la mente un'espansione dei sensi

là dove si perpetua la bellezza

avrai un corpo di luce

e potrai volare

28.1.25

50

Scomosciuti

le volte -rare- che l'incrocio il suo garbo è una mano che mi carezza il cuore

e il sorriso da 'gioconda' nel dare il buongiorno è balsamo – stato di grazia

rare le volte e si resta sconosciuti

come un'apparizione: è forse l'angelo che me la fa incontrare

rari gl'incontri che vanno a molcere questo scorcio d'anni

29.1.25

51

Sogno impossibile

un mare incantevole luccicante – piatto . la sensazione di voler trasferire quella visione fuori dal sogno . intatta – viva – con sottofondo incluso . poi riavermi da quella illusione . 30.1.25

52

L'inconoscibile

chi ci dice che non siamo feti nel grembo dell'universo

“tutta la natura geme delle doglie del parto”

lì nel tumulto del sangue si agitano le nostre emozioni

chi ci dice che non è il nostro Sé a sognarci

noi “materia” del possibile

5.2.25

53

Il nostro sì

noi “siamo” – a prescindere dal corpo di terra

che limita il volo sognato con ali di luce

essere vita non vuoto:

il nostro sì

9.2.25

54

In ondivaghi spazi

(visione)

in ondivaghi spazi lasciano tracce nella carne del cielo ali d'angeli

17.2.25

55

Lui mi conosce

Lui mi conosce più di quanto io non mi conosca

chi non ha scheletri non è di questo mondo

17.2.25

56

Poesia che nasci

ti levi dal letto di tenebra monco alfabeto e annaspi nella luce

veleggia la tua barchetta di carta tra perigliosi flutti

sognando un'itaca lontana

19.2.25

57

Ove bellezza ti levi

solare sangue vortica sul perno dell'esistere ove bellezza ti levi a scalzare la morte

21.2.25

58

Doppio celeste

l'uomo celeste l'uomo terreno:

l'essere sdoppiato – la sua ombra proiettata

nell'apparire

23.2.25

FELICE SERINO

POESIE

QUALCOSA PUO' ANCORA ACCADERE

01 Reliquie

a scrivere non la mano ma la mia radice ferita

testimonianza siano non lettere storte sull'acqua

o che volteggino eteree dissanguandosi in volo

ma i momenti che restano nel tempo appesi al cuore

26-28.11.23

02 DOC

il turbamento è graffio sul foglio bianco

artiglia la pelle del cielo lasciando tracce di sangue

nella notte è un grido osceno

DOC: disturbo ossessivo compulsivo.

2.12.23

03 Era solo un sogno

si apriva il sole con un sorriso largo ai suoi dardi l'abetaia prendeva fuoco la chioma era fatta cenere

(un natale che si piange i suoi abeti: te lo immagini ?)

4.12.23

04 Senza titolo (chiamalo sogno o fantasia)

il daimon mi condusse in una città nella città con un vociante luna park apri i polmoni mi disse qui si respira una bell'aria di mare -era la costa di los angeles?- fu così che m'imbattei nell'affascinante marilyn uscita da un ritratto di warhol

6.12.23

05 Quante volte (disturbo ossessivo)

quante volte scorrettamente Ti chiamo di notte o fuori casa affaccendato

“non nominare il mio nome invano”

quante volte

scrivo per non soccombere - un altro me forse spia questo me “fuori posto”

ah quest'afflizione mi pesa come un macigno

oh quando mi chiamerai dall'oltre e starò nella pace dei tuoi invocati cieli

10.12.23

06 Nel nonsense di onirici pensieri

la fanno da padrona i suoi occhi nel nonsense di onirici pensieri che sostano su curve e anfratti

uscita dal sogno si leva in un'alba rosata ectoplasma o angelo

15.12.23

07 Dove sei

purgatorio: lo vive ciascuno il proprio il gelo nelle ossa le stelle fatte cenere nelle desolate notti

la persona che non vedi e non è a te accanto ti sembra sfiorarti a volte con tocco leggero i capelli

nelle notti dove urla la bestia dello smarrimento

18.12.23

08 Alberi radici

alberi vedi alberi mutilati capovolti nel tuo cielo capovolto

gridano radici

-selva di mani prensili cupidi sguardi-

a sovrastarli la natura con le sue infinite vite

di rinascita

22.12.23

09 L'animula

non ha occhi che per voi occhioni grandi innocenti vi leccherebbe anche l'anima

tradendo di voi la parte buona ve ne liberate lasciando si maciulli in tangenziale

ancora non avrà occhi che per voi la sua animula sempre a perdonare voi bestie umane-non-umane

1.1.24

010 Elucubrazioni

se il pensiero è sotteso alla fine Lui ce la tiene nascosta – e meno male: ché impazziremmo

nelle ultime sue ore l'animale si nasconde lontano dagli occhi al contrario dell'umano

che -se all'addiaccio e solo- piange un ultimo abbraccio

3.1.24

011 Dove vegliano angeli

(Colui che tutto il mondo alluma (Dante)

fatti figli nel Figlio su rive dell'essenza approderemo

allumati d'immenso

dove vegliano angeli ai cancelli della bellezza

8.1.24

012 Vikinghi

(ispirandomi alla raccapricciante notizia del gatto torturato nel gennaio 2024)

i nuovi vikinghi scendono in città sulle loro harley davidson danneggiano per soddisfare la febbre del sangue terrore dei negozianti dalle vetrine spaccate

scuoiano un gatto vivo sotto i loro sguardi sconvolti poi fieri della vigliaccata tracannano birra scura stravaccati al bar le gambe allungate sul tavolo

-gli sguardi persi dietro notti brave e misfatti

14.1.24

013 Apparenze e sogno

“non di questo mondo”: parafrasando franco – uno sguardo

al cielo da cui cademmo ricusando la luce

ci rifugiamo nel sogno – noi quaggiù apparenze

legati a questo radicato cordone ombelicale

Franco Bonvini, virgolettato il titolo del suo blog.

16.1.24

014 Era solo un sogno 2

legato alla catena di montaggio agli ottanta e più che mi ritrovo? mi vien da piangere

-ma era solo un sogno

(calura estiva e non poter bere alla fontanella a due passi ché la linea se ne “andava”...

-era questa realtà!)

19.1.24

015 Guardare oltre

And death shall have no dominion. Dylan Thomas

guardare lungo: oltre la naturale dissoluzione

un'alba rosata ti pettina i pensieri carezza i progetti del giorno

nulla può la morte se tendi alla bellezza

21.1.24

016 Cadranno

“non puoi 'permetterti' di essere sfiduciato” (da una omelia)

le Sue piaghe lucenti dolorano nei derelitti agli angoli delle strade a due passi dai palazzi di vetro

il barlume di speranza sarà un vero tsunami cadranno ideologie regni potenze

quando si dissolveranno l'eigengrau * e la polvere del tempo

e il cuore si placherà alle porte della Gerusalemme celeste .

  • Lontani dalla luce della verità, ora è come vedessimo il “colore del buio”.

24.1.24

017 Fuggiti i canti (riveduta)

ho sognato d'essere un bosco devastato

-fuggiti i canti incenerite le chiome-

in me cadevo con schianti d'alberi

cadevo

27.1.24

018 Muro d'ombra

il tuo giro al parco il canto fitto tra gli alberi t'ispira

e chi lo dice: potresti andartene domani o fra degli anni finché viva questa febbre della passione

e parole ti danzano nella mente e la rosa vorrà fiorire nel gelo

poi sarà il muro d'ombra

30.1.24

019 La realtà che vedi

“pensare positivo è il viatico per il viaggio” f.s.

vedi la realtà secondo il tuo pensiero

è la mente a crearla a farla e disfarla penelope imperterrita

sì che realtà è il suo farsi implicito è lo stacco nell'aria

dello sfrecciare delle rondini o del salto del cavallo all'ostacolo

è realtà il suo accadere – tutto appare sospeso quando è già altro

3.2.24

020 Nightmare

vide il suo corpo lanciarsi dall'empire state building librarsi nell'aria e non sfracellarsi restare sospeso in quel senzatempo voleva liberarsi del peso che tiene legati alla terra

annaspò nell'aria destandosi non trovava più il cuore

8.2.24

021 Un attimo e il lampo

(a Mary)

il ragazzo bruciato sul ciglio della notte -alfabeto dell'amore malato a librarsi sulle nere ali del vento

“Mary – o mia o di nessuno” un attimo e il lampo della lama

(senza il coraggio di rivolgerla su di sé)

12.2.24

022 Qualcosa può ancora accadere

sempre nutri i tuoi scheletri anche questo febbraio sta andando la mente è ancora fervida negli anni al declino qualcosa può ancora accadere un prossimo libro da licenziare chissà un nuovo sussulto del cuore

15.2.24

023 La cruna

per tantissimi è il purgatorio altri vivono l'inferno qui

passano per la cruna futuri santi

per tanti “il paradiso può attendere” .

virgolettato: film di Warren Beatty e Buck Henry

16.2.24

024 D'un oltretempo

di cose sconnesse senza capo né coda questi dormiveglia per fatue ispirazioni

trattengo d'alfabeti perle d'acqua

una barca di carta su onde dipinte tiene il mare aperto dei sensi

complice è una luna bislacca s'uno scenario d'oltretempo

18.2.24

025 Mala tempora currunt

“tutto sbagliato tutto da rifare” da qualche parte c'è sempre una perdita come in borsa se l'ago oscilla sul versante di vacche magre

24.2.24

026 Primavera

mattina sul lago: si spalma sugli occhi la luce intonano melodie uccelli di passo

è un fremere di gioia la pineta

26.2.24

027 Le mie notti

i nonsense dei dormiveglia alternati al conteggio delle pecore (andare al frigo non mi attira) queste le mie notti di lettere amorfe di asimmetrici voli che si spaccano alla volta del cuore

29.2.24

028 Un cielo bianco di silenzi

il tuo “purgatorio” da scontare in questa vita te lo sei creato prendendo strade storte

un cielo bianco di silenzi accompagna il tuo pellegrinare affamato d'amore

1.3.24

029 I cari morti (a Gabriele Galloni)

nei tuoi versi i cari morti si cercano e ci cercano o forse

di noi fanno a meno ché hanno già negli occhi le radici della luce – quelle

a noi nascoste d'insondabile mistero

2.3.24

030 Untitled

il corpo quest'opera d'arte che governeremo fino alla polvere le gambe incrociate o a percorrere una vita in salita le braccia spalancate come Cristo se mani non abbiamo che piene di niente quel pizzico di follia ch'è da tutti dietro lo schermo della mente la bocca che sputa sentenze gli occhi lucenti di voli e vele per un infinito sogno di terre lontane

16-3-24

031 Nell'ultima ora (preghiera)

Ti riconosco nel bambino ch'elemosina all'angolo a cui dono una moneta ed un sorriso

Ti riconosco nel carcerato pentito che vede il sole a scacchi lontano dagli occhi e dagli affetti

Tu Taumaturgo Tu stargate Signore Gesù Cristo Guaritore di anime

ora che s'approssima l'ora Ti prego ricordati di me:

generato dal Tuo seme celeste consegno nelle Tue mani benedette la mia pochezza che ai Tuoi occhi splende

19.3.24

032 Sarò foglia

giungendo alla Tua soglia sarò foglia dondolante nel vento

19.3.24

033 Stanotte

stanotte in bagno scivolo sul mio vomito un'imprecazione colorita è scontata da previsioni una giornata radiosa mi ripagherà lo spero mi frulla qualche verso bizzarro le cose rimandate la barba d' una settimana

fa chiaro mi alzo e una leccatina avverto al calcagno della cagna che dal “piano” di sotto fa capolino

21.3.24

034 Resurrezione

lasciarsi sorprendere dal divino - aspersi da acqua e sangue si è vita nascosta nel Risorto

rotolare di massi dagli antri del cuore

fino ad aprirsi alla luce

1.4.24

035 Forse con gli anni

forse con gli anni non ricorderemo più i volti in seppia custoditi nel baule né i souvenir portati dai nonni dall'africa

ma avremo negli occhi il sangue dei papaveri su distese a perdita d'occhio quando ragazzini si emulava sandokan in scorribande spericolate pei vicoli

e viva ci resterà di quell'età l'ammicco d'una luna a prime cotte

sotto un mutevole cielo lasciammo aruspici emettere sentenze

3-5.4.24

036 Cavalli di nuvole

“scusi mi può aiutare? che c'è scritto qui non vedo bene”

riconoscente a chi si prodiga più del dovuto -si vede che ispiro tenerezza apparendo proprio 'vecchio' ai suoi occhi

volano mesi anni: attraversano il cielo come cavalli di nuvole che si scompongono a un soffio di brezza

10.4.24

037 Parole in dormiveglia

sfiorandomi la spalla un angelo all'orecchio mi sussurra lieve:

“superato lo scoglio spunta luce a oriente”

11.4.24

038 Poesia

ti avviti con lucido delirio nella ridda di parole - tra sprazzi di coscienza e sogno insegui gibigiane echi

ecco sfrondarti forbici-di-luce: la pagina è tuo lenzuolo quando in amplessi cerebrali muori-rinasci

la tua anima-di-carta ricrea armonie in cuore a spirali più alte

(prima stesura 1995, riveduta 17.4.24)

039 Altre dimensioni

lessi non ricordo dove -ti parrà strano- che anche i morti sognano

in diverse dimensioni oniriche sognano di loro stessi e di noi -noi morti-vivi

17.4.24

040 Archetipi

(come quando a sera non t'accorgi cadere nelle braccia di morfeo così vorresti il tuo distacco ultimo)

il momento imprecisato è punto vagante nell'aria da cui si diramano linee imprevedibili del sogno che luce ridonano agli archetipi e vita autonoma hanno nel sangue

(prima stesura 2004, riveduta 22.4.24.)

041 L'ultima morte

ogni fine sgomenta pur nella natura delle cose

dopo tante piccole morti -ti dici- benvenuta sia l'ultima: poi non vi sarà necessità di sorta né

dovrai chiedere: avrai sempre piena la faretra di frecce d'amore

23.4.24

042 Metamorfosi

sbattevo contro le porte della notte

mi affila oggi un vento di passione: che dirà la “cicatrice” se non bene del sé “rivalutato”

ora che mi vendemmia il tempo

25.4.24

043 Madre celeste

irrorasti i piedi della croce di lacrime salvifiche

Madre col tuo manto copri di pietà
i derelitti

Tu dei viventi avvocata Tu incoronata

2.5.24

044 Dissonanze

(della cervicale)
da qualche anno dormo su un lato non quello del cuore evito gli aerei precipizi della stanza capovolta . (degli acufeni) capita sovente che ad agitare i miei sonni siano folletti nella testa che schiamazzano a più non posso dilatano l'oscena notte . 4.5.24

045 Tra ondivaghe ombre

nel sogno è l'essere bilocato allucinati pensieri assumono forma e volto si destano dal loro sonno i morti

tra ondivaghe ombre ti specchi nel tuo doppelganger

9.5.24

046 Era una favola il mare

consapevole di trovarti nel sogno chiederti se riuscirai ad uscirne tuttavia volendoci restare ancora un poco

ché era una favola il mare su creste d'onde guizzavano pesci dalle squame luccicanti nel sole

calavano gabbiani a frotte

16.5.24

047 L'origine

in profondità celesti plasmati dal cuore del Suo sogno

in una piena di luce

19.5.24

048 Cielo indaco

deriva del sangue - . si staccano dal tramonto voli di sogni infranti . 20.5.24

049 D'un sogno

il ricevimento la torta a tre piani – ci potevi annegare in quel mare di panna -

“dateci sotto – let's go”: così suggeriva melliflua lei

la primadonna – gambe accavallate ben tornide – sembrava uscita dalla copertina di playboy

23.5.24

050 Divagazioni 2

notti agitate insonni – verrà pure il “sonno del giusto”

nonsense sfarfallano fra le coltri

la giornata si allunga l'albero rinverdisce

25-27.5.24

051 Il compianto

il caro trapassato vede non visto i commensali e il posto vuoto

vede gli scheletri usciti dall'armadio

-lo spirito è tra loro inavvertito

il compianto è sulla bocca dei congiunti in decorrenza del “compleanno”

-senza il brindisi

3-5.6.24

052 Coniunctio

e allora avremo dissolto insieme allo schermo di apparenze nomi e forme

con lo scenario della storia e i fiumi di sangue e di parole

anche il sale delle nostre lacrime

(poesia anni 90, riveduta 9.6.24)

053 Vasi comunicanti

hai aperto la camera e ti sei visto nel tuo letto -sdoppiato

ti sorprendi? dovresti intuirlo che ondivago sogno e reale son vasi comunicanti

e allora: quale la realtà ti chiedi se è sogno nel sogno o che – trovandoti uscito da te

9-15.6.24

054 Naufrago d'anni

accogli da naufrago d'anni il canapo che ti porge l'angelo

ai sussulti del cuore s'innerva la deriva del sangue che alluma

23.6.24

055 Dove andremo

(“Solo Tu hai parole di vita eterna”)

di sé l'io ci ha vestiti da che ci staccammo da Lui scegliendo l'albero della conoscenza

da allora ci convoglia a imbuto un tempo fugace al varco è un vuoto affamato

“da chi andremo”

26.6.24

056 Febbre creativa

inesauribile febbre di Dio febbre creativa di universi-mondi

febbre per l'uomo di cui Lui non è mai stanco

2.7.24

057 Ma Rainey

(omaggio alla indimenticabile 'mother of the blues')

Ma – un fremere viscerale lei il blues il ritmo la vertigine

Ma è l'ansimare dell'onda la bocca del mare gli abissi profondi è il sudore e il sangue delle piantagioni di cotone è il senzatetto è occhi secchi

Ma è il vuoto del braccio tranciato

portato via col pianto del vento

3.7.24

Ma Rainey, pseudonimo di Gertrude Rainey (nata Gertrude Pridgett; Columbus, 26 aprile 1886 – Columbus, 22 dicembre 1939),

058 Irrazionale

l'uzzolo di annotare dei versi balenati tra veglia e sonno cosa volevano dire ti chiedi lascia che parli il cuore tendi l'orecchio quando lo senti sussultare cogline i suoni di un altrove la poesia al più è irrazionale ti sorprende alle spalle

9.7.24

FELICE SERINO

POESIE

PERCORSI 2024

1 Doppelganger

(alla maniera di Caproni)

quel giorno uscire da me per incontrarmi

2 L'essenza

la senti fuori e dentro che ti attraversa – non ha spaziotempo ubiqua ai primordi: come nella prima luce un soffio un respiro

nave astrale è l'anima che vola

19

AVIGLIANA

era solo ieri guarda ti dicevo in questa foto di famiglia sono quello che fa solecchi e mia madre mi sorride

oggi il lago è uno specchio lucente ove annegare le ambasce

tu nello scatto sorridi alle rughe

mentre faccio solecchi

20

ESTIVA

-davvero c'è un'altra vita? o è solo nella tua testa- pensa

gli scivola dalle mani il libro

ora lontanissima gli giunge la voce del mare

plana un gabbiano su una solitudine d'anime

21

IL FIAT

“essere” più del mondo vissuto

impastati di terra e di Dio - di Lui il dito la saliva il fiato

il fiat della luce

rientrare come scriccioli varcando la “soglia”

baciati dal sole della morte

22

DOVE SONO

è detto il mondo dei più e noi a chiederci dove sono ma piuttosto che un “dove” è uno “stato” simile a quando sognamo è percepibile a volte la loro presenza nei semplici gesti come impugnare la forchetta o la penna o quando ci adagiamo la notte nella loro ombra

23

ESSERE ALTRO

pulviscolo a librarsi nella luce ferma

il bruco dalla nascita anela essere altro

24

PARUSIA (VISIONE)

celeste diamante incrina il vetro opaco

svelato il Vero a farci veri

25

NEI GIORNI ANODINI

nei giorni anodini quell'aggrapparsi del cuore: un toccasana o se vuoi appiglio la poesia

ti sorride un'immagine d'aria ed è il suo volto ovattato

in un ritaglio del tempo sospeso

26

E POI FA SERA

il foglietto con alcuni versi finito nella schiuma della centrifuga

andati lui più non li ricorda

un “danno”?

e sì che gli si apre un nuovo giorno e poi fa sera e una luna ammicca

non finisce il tempo per la creazione

27

ELUCUBRAZIONI

essere – sentire: siamo nient'altro che pensiero

tutto dal ciclo delle maree al gabbiano che coglie la preda lucente all'arco lasciato nell'aria dall'acrobata al gesto dell'abbraccio

tutto appendice del Pensiero

questo gemello di conoscenza

consanguineo della preghiera

28

A SOPHIA

guagliunce' forse ti resta ancora l'intercalare delle mie parti

ti chiamavano 'a scugnizza poi sei cresciuta

t'immagino percorrere i vicoli di pozzuoli l'incedere provocante del tuo corpo acerbo slanciato verso il cielo

e ch'aggia fa' se ho anche gli occhi della mente e ancora la vivezza dei sensi

29

ISPIRAZIONE

fare spazio all'urgenza assecondare l'onda del sangue

passare al crivello le emozioni

librarsi dell'anima in un azzurro macchiato di rondini

30

FANTASTICANDO

ci si è evoluti dall'uomo-scimmia o homo erectus?

Dio si diletta con la creazione delle specie più strane

noi mortali a chiederci se sia nato prima l'uovo

31

IO SONO LE MIE EMOZIONI (visione)

-stanotte ti verrò a trovare- mi ha detto

-eccomi: sono con soma o senza le mie emozioni – grumo di passioni il cuore staccato da terra

-mi dici dov'è il tuo pungiglione?

32

SE TENDI OLTRE L'ORIZZONTE

riserva novità la mattina se tendi oltre l'orizzonte lo sguardo assuefatto ai naufragi

33

POESIA

luce inquieta aleggia nei precordi

muore rinasce la parola sui crinali del sogno dove la musa è assisa

poesia è fanciulla che si specchia nella cattedrale del cuore

34 Nuove prospettive

cumuli-nembi - le tue pareidolie

specchi nel lago celeste la tua pena fatta pane che spezzi

col becco vi fa cerchi il cormorano

vagheggia la mente - t'intoni col respiro degli alberi

la vita ha nuove prospettive

10-15.8.23

35 Lontananze

tra smagliature del giorno scruto il cielo – sogno lontananze

nuove prospettive? tra pro e contro di pulsioni inverse

la vita imbroglia le carte

risillaba palpiti voci

16.8.23

36 Di spalle (ad A.)

di spalle ti sento avvinghiata come un ragno

avverto la tua gradevolezza come l'albero “quella” del venticello tra le foglie

stavo entrando in un sogno “voluto” poi svanito

19.8.23

37 Sillabe

conti sillabe sulle dita settembre il mare ancora invita il mormorio della risacca t'ispira? occhi chiusi “anneghi nel tempo” *

  • Cardarelli

20.8.23

38 Il lampo

arrampicarti sugli specchi se vuota è la stanza della mente e lampo non ti è propizio

allumare d'anima a dar colore a una vita scialba

30.8.23

39 La colomba

chi più chi meno si sconta il proprio “purgatorio” qui come hitler e i satrapi l'inferno un'ala di colomba taglierà l'aria quando il tempo sarà compiuto per accoglierci il seno dell'Altissimo

4.9.23

40 Volti

(ti chiedi se agli altri non appari come te riflesso nello specchio)

volti e volti a ondeggiare in sequenza da film volti che s'eclissano

un ovale come se ne vedono solo una volta in sogno: l'ideale: frutto d'immaginazione? sia pure

in cadenza d'inganni scorre la vita fiume alla sua foce

8.9.23

41 Respiri di cielo

sono assetato di luce

non so penetrare il Suo profondo

ché di terra sono e inerme

mi si sciolgono le ore come cera

pure mi vivono dentro respiri di cielo

9.9.23

42 Padre nostro

Padre nostro che sei nei cieli

quanto sangue già versato il Tuo d'uomo-dio nei ghetti quello del nero che da secoli ancora grida

Padre nostro che sei nei cieli quanto ancora da versare dei nuovi Falcone e Romero a fare i martiri della storia

Padre nostro che ci guardi dal cielo Ti rendiamo grazie noi che baciamo il Tuo sangue salvifico

12.9.23

43 Bomba d'acqua

la sorprese giù in cantina dov'era discesa a sistemare gettare roba inutile pulire -il cellulare restò a quella data

oggi inebetito lui si aggira per i viali si chiederà “Dio perché” avendo perso la luce degli occhi

vedovo affranto percorre i margini del tempo parla con la sua ombra sul muro

14.9.23

44 Bomba d'acqua 2

la cantina era una cabina di veliero sommerso dove zigzagavano i pesci del sogno

sogno non era: lei era dell'acqua: un solo abbraccio

15.9.23

45 Divagando

la sventola attira gli sguardi degli avventori seduti al dehor pensi alla “bambola” di buscaglione

il solito giro pomeridiano -breve ormai per l'età- pensi: è buona decenza tenere in salute fido la prostata i denti che ballano

21.9.23

46 Questa frenesia di vita

sempre cerchi il tuo centro mai soddisfatto ripieghi sul digitale a tua immagine (il cellulare protendimento del tuo braccio)

usi e sei usato in questa frenesia di vita vissuta alla giornata in una gioia feroce:

sei trottola che gira all'impazzata

24.9.23

47 In dormiveglia all'alba

in dormiveglia all'alba mi sorprendono pensieri dove chiama il sangue lacerato sono dalle funi tra spirito e carne

ah infine dormire nell'abbraccio delle stelle indulgenti: azzurrità a cui da sempre anelo

26.9.23

48 Parusia

alla fine dei tempi si rivelerà l'arcano il Santo Spirito ti aprirà le braccia

non da sangue Lo riconoscerai

con la luce non col fango sarai ri-creato

30.9.23

49 Dell'intelligenza artificiale

l'amica guardandomi in foto “in gran forma!” mi dice e voglio crederci oltre gli ottanta un vortice d'anni penso chissà fra un secolo come sarà questo mondo in mano a chi verrà se s'userà per umani fini l'intelligenza artificiale se vita sarà ancora “vita” e il sentimento manipolato vieppiù svilito ?

4.10.23

50 Il rifugio

sono il cormorano incatramato - non son capace che d'un amore piccolo legato come sono alla terra

così per il dolore fardello da portare se il cuore è squassato e la carne soltanto urlo animale

ah un rifugio anelo come grembo di madre

9.10.23

51 La vita leggera

ti dici: va' dove ti porta il cuore con la vela della passione verso terre viste solo in sogno

lungo la coda dell'occhio nuvole vaghe

a dire la vita leggera

11.10.23

52 Segmenti

loro -vien detto- ci vedono di là - saprò io rinonoscerti?

o saremo un unico fondersi di luce cosmica?

divago – mi arrabatto tra le righe

un moscerino attraversa la luminosità del monitor segnando in diagonale segmenti tortuosi

come i pensieri della mente

15.10.23

53 Borderline

avvolto in un mantello di vento a vivere contromano senza nervi di ricambio

puoi sentire la vita deragliare su binari del sangue

22.10.23

54 Alle origini

ci verrà resettata questa vita? e le emozioni e i sogni?

sentiremo in altro modo – forse -

torneremo alle origini come quando eravamo non duplicati non infangati: veri

come la prima luce

24.10.23

55 Un volgere d'anni

mi sveglia il canto del gallo non trovo la tua mano ti sei appena alzata

c'incalza tiranno il tempo in questo volgere d'anni

benché non t'abbia sciupato questa luminosità del viso

quanti da aspettare ancora inverni a gelare le ossa

30.10.23

56 Distese

t'innamori della parola colomba che sorvola distese dell'anima

3.11.23

57 I frutti

dal modo in cui vivi ti costruisci il tuo “altrove”

a cospirare il bene donato -l'angelo che in te si svela

sarà tempo di vendemmia

9.11.23

58 Vita parallela

storci la bocca a chi afferma di là non c'è niente – consapevole di una vita parallela

non sai come sia ma vuoi pensarla un infinito mare di luce dove vivere una giovinezza eterna

dove la Parola ti accoglie all'ombra delle sue ali

dove la Sapienza si fa conoscere

12.11.23

59 Nascere

sempre in bilico sul ciglio d'ondivago esistere

si è imparentati con la morte nel solco d'un continuo nascere

14.11.23

60 Storiella

lo vedeva sempre all'angolo della strada suonare l'ocarina un giorno d'istinto lo abbracciò gli disse suona per me

bel moro lineamenti latini -scintilla fu o desiderio? – gli aprì la sua casa e dopo un buon bagno finirono a letto

qualche mese dopo la storia finì lui uccel di bosco amava la libertà

(storiella dal sapore d'una favola ... ma a volte lo è la realtà)

17.11.23