out

chi non muore si...permette di vivere ancora [out] La verità è figlia del tempo [F. Bacon]

OC.CHI?

È pericoloso chiuderli, a volte: le ombre che intravedi possono tramutarsi in immagini sempre più cariche di colore, dense. Le puoi toccare. Eccoti nei ricordi misti a voglie, fatti accaduti o voluti, un mondo sconosciuto pieno di scene già viste: benvenuto nel vorrei o magari nell'avresti voluto. Non ti piace anche se pare confortevole, tu vuoi pelle e profumi, indugi un attimo e poi cerchi luce, quella vera, gli occhi servono per vedere. Non per sognare.

TV

Per molti è un elettrodomestico, lo è stato anche per me finché non l'ho visto con occhi diversi: una specie di focolare. Questo potrebbe essere. Cose d'altri tempi eppure così attuali, composte di sogni che colano voglia, di pelle e profumo, di mani e dita intrecciate. Come anime fatte d'edera.

INTERPRETAZIONE

“innamorarsi”

Entrare nell'amore, questo dovrebbe essere il senso del termine, come trovarsi all'uscio di un percorso nuovo di cui s'intravede la luce, si percepisce il calore emanato da quella stanza accogliente. Un inizio.

Trovo però più consono il termine utilizzato dal mondo anglosassone, quel “falling in love” che meglio calza perché è proprio un cadere, perdere il proprio equilibrio finendo in una specie di vortice bollente nel quale, tra le spire turbinose, vedi il volto di lei.

Sorride scarmigliata, il suo aspetto quasi divertito ti rasserena perché, comunque vada, quello tsunami l'avrete vissuto insieme.

FORSE

Forse vorrei fosse diverso, tornare al tempo in cui pensavo a me e basta, ai miei bisogni, a voglie o tristezze, problemi o divertimenti: sicuramente erano tempi più semplici. Ora ho attese, sogni, speranze, ambizioni, mancanze ed emozioni che non dipendono più solo da me: c'è un noi che prevale e questo -si- mi spaventa a morte.

Forse a vita dovrei dire.

Però spaventa. Non dipendo più da me, l'entità nostra è più importante, ci sei tu nei pensieri e nei respiri, negli occhi e negli orgasmi e questo porta a sentire distanze di luoghi o tempo come lame fredde su cute gelida.

Ecco che mi ritrovo senza volere col bisturi a sezionare quel noi amico/nemico che accompagna pensieri di futuro con paure che non accada. Insolite paure per chi ha sempre visto e voluto giorni solitari come oasi di gioia ed ora legge di gambe e divani, scale e lenzuola scoprendosi diverso: le vorrebbe. Anzi, le vuole ma...si ferma... c'è la realtà, differente e complessa, cruda ma scelta, voluta e quindi assolutamente da rispettare: bisogna rimettere quel noi nei giusti confini e va bene così.

Sono le due, metto anche i neuroni nei confini del reale cioè notte-dormire, il problema è che c'è il rischio di un ulteriore uguale, notte-dormire-sognare. Eccomi fregato, ricomincio a vivere un noi che è da sogno e non reale.

Forse.

CIT

Omnia vincit amor et nos cedamus amori (“L’amore vince tutto e noi ci arrendiamo all’amore”) del poeta latino Publio Virgilio Marone (Bucoliche X, 69). ​ ​A volte lo spero, a volte lo credo, a volte no, a volte m'importa, altre meno perché non so se l'amore sia una resa o una vittoria. ​Che poi vinca su tutto chissà...

INSIEME

Mi sono spesso chiesto come sarebbe stata la vita ideale che avevo in mente da ragazzo: una moglie da amare, due bimbi, complicità e sesso. Uniti. È stato così in parte, è mancato il componente fondamentale per mia colpa e così, a volte, mi ritrovo nel mondo immaginario dei chissà. Un mondo oscuro e sempre osteggiato da me, non vivo di fantasie, semmai le utilizzo per avere idee da praticare ma...ma l'amore non è un'idea. È una fortuna. Forse.

PENSIERI

Senza nulla togliere al genere fluido io ho, purtroppo, sempre avuto a che fare col mondo femminile per quanto riguarda i rapporti. Ecco. Passano gli anni, le esperienze aumentano di numero eppure sempre mi stupisco di come esista una categoria di persone [nazionalità differenti ma evidentemente parte del corredo genetico in comune] con utilizzo disinvolto e sfrenato del vocabolo amore. Dentro quella semplice parola c'è un mondo sacro, unico, inviolabile e per questo non l'ho mai voluta usare e sempre ho avuto fastidio nel sentirla. La si usa come ombrello protettivo, come scusante [già detto altrove], anche come benzina per fare sesso.

No, non è così che funziona con me, no: meglio una donna vera che si sente fiera delle proprie naturali pulsioni piuttosto che una frustrata che si riempie la vita di boccioli di rosa. Di cartone.

Sono schifato. L'umanità è destinata all'estinzione.

HOT

Scivoli di nuovo come fossi una mattina da vestire, da coprire mentre ti vorrei nuda davanti e dentro me. ​Ancora & ancora...

ASSOLUTO

Chè, poi, mi chiedo se l'assoluto esista o sia solo una proiezione di convinzioni personali. Ho sempre creduto ci fosse, ora ne sento il profumo e ne vedo i contorni, con lei stiamo disegnando e colorando insieme...a volte però le domande compaiono.

Improvvise come temporali d'agosto: e se fossi solo io a pensarla così? Se esistessero “solo” splendidi momenti concatenati che non rendono quell'incontro “unico per sempre” ma unico tra molti?

Alla fine non se ne perderebbe il bello, non sarebbe meno ma solo primus inter pares. Splendido si ma non assoluto.

Fine dello sproloquio: devo tornare a colorare l'arcobaleno.

NEGATIVO

Mi cerca, ricerca, ancora, di nuovo, alla fine rispondo perché non ho nulla contro di lei e voglio capisca. Chiede mille perché, indico due motivazioni inequivocabili e replica con decine di esempi e fatti che -effettivamente- in un lampo sotterrano i miei due perché. Ecco che mi è chiaro il processo mentale in negativo: tendiamo a dare risalto a ciò che ci disturba, che non piace, piuttosto che valorizzare il bello. Ciò spiega perché lo pseudo giornalismo italiota [non ho grande esperienza di quello estero] calchi la mano su disastri/morti/eccidi/arresti e scandali relegando alla pagina dei necrologi smentite o descrizioni sommarie di azioni umane. Vogliamo il sangue, fosse pure il nostro.