CORRI
Vorresti fermarti, almeno un attimo, il tempo d'un respiro ma non puoi: sai che diverrebbe all'istante un sospiro e non ne hai mai voluti da lei, figurarsi da te.
Corri veloce, lontano da quelle labbra che sapevi non essere solo tue e pensavi potesse essere una cosa buona, zero impegni.
Ma.
Esiste l'imprevisto: quel plus iniziava a diventare un problema perché tu&lei ormai sentivate il peso di quella conosciuta seppur taciuta condivisione. Per quanto limitata a poche settimane l'anno, dato il suo lavoro lontano, cominciavi a pensarci con un senso di fastidio《forse dolore?》che ha imposto scelte.
Via, lasciala alla sua vita predestinata o predefinita, è meglio così.
Corri.
E non guardarti indietro, non l'hai mai fatto, non iniziare proprio ora.
MUSIC
-A cuor leggero
L'amor leggero sono io per te
L'amor leggero sei tu per me
L'amor leggero scende lieve
Come neve, come il bene
Che non riesco a trattenere
Se non sei qui vicino a me-
[Gabbani]
Non cedo, talebano in questo mondo di tiamo a raffica, non cedo perchè credo -si- in quel pazzo sentimento che arriva dal nulla e finisce col respiro, non con la prossima mutanda.
Non cedo e non lo dirò finchè non lo sentirò urlare.
In me.
PubbicitàProCesso 🤓
SQUARCIO
Ieri il diluvio, oggi il sole, nel mezzo uno squarcio in quel nero di nuvole bastarde piene d'odio ed acqua, fredde come il dolore che filtra il caldo dei raggi d'amore e si, quel buco visto ieri nel cielo di pece m'ha fatto pensare al cuore...e quando mai...
Squarcio da cui esce sangue, l'anima scorre fuori insieme a parole lontane, singhiozzi strozzati fanno vedere il futuro rosso di rabbia e rancore ma -pensaci- da quello stesso orrendo strappo della carne forse -si,forse- dopo l'emorragia di vita potrà arrivare nuova linfa così come dal nero filtra il colore del sole.
Colore contro dolore.
Si dice che questo purifichi, sia a tratti necessario per capire, perfino per vivere ed avere -prima nascosta- una serenità che tutti meritano.
Tutti.
TRA
Ti ho ritrovata. Tra i mille rivoli dei pensieri, tra i suoni della strada, tra articoli da regalo e prodotti per la casa, tra vetrini di vita e stanze schermate, tra profumi inebrianti e sorrisi inutili.
Tra me e tutto il resto vedo te.
Tra noi un sottile foglio di carta da forno, ci separa è vero ma attraverso esso possiamo comunque sfiorarci, toccare i battiti, percepire respiri e tristezze e poi -non trascurabile- essendo carta per alte temperature eviterà che possiamo scottarci l'uno con l'altro, prima di unirci definitivamente dobbiamo cuocere a dovere.
Solo dopo tra noi rimarrà lo spazio d'uno sguardo. Null'altro.
HALL
La sensazione a proposito di questa social-esperienza è che ci sia gente che, non volendo cambiare la propria vita scomoda, pensa di vivere il virtuale con le porte girevoli. Ché, di per sé, non sarebbe disdicevole se non fosse (almeno così credo) evidente segno d'indole volubile e quindi...che vita ne deriverebbe?
Se fosse possibile svanire all'improvviso lo farebbero: non un bel segno d'affidabilità nel tempo.
O almeno credo.
COLORE
A volte penso che ognuno di noi possa essere un evidenziatore, uno Stabilo, un Tratto per qualcun altro incrociato a caso. Nelle pagine della nostra vita può capitare chi riesca a colorarci con una tinta che non nasconda la nostra, al contrario la faccia risaltare, acuendone contorni o contrasto.
È bello quando succede, il problema è che penso accada di rado e soprattutto risulta difficile capire chi ci stia colorando nel modo giusto, dovremmo poterci vedere dall'esterno come quando si parla in terza persona.
Alla fine è ciò che mi ha costantemente affascinato e perseguitato nel mio assioma: in una coppia c'è sempre una terza persona.
Tu, io e noi.
TRE.NO
I viaggi in treno mi hanno sempre ricordato la vita: binari con strade segnate, stazioni nelle quali puoi scendere se vuoi, convogli differenti su cui salire, qualche scambio per andare dove non avresti mai pensato.
Destinazione?
Puoi averne una in origine ma nel tragitto magari qualcosa cambia:
un sorriso, lo sguardo.
Una fitta al cuore.
e la strada per l'UTIC è presa
MIELE
Non mi piace particolarmente né applico quella collosità alle relazioni, tutt'altro, eppure ci sono sere con la emme che potrebbero sembrare di mer_a invece per me sono magiche e maledette.
Si, perché immagini il calore di un corpo, il profumo della pelle misto a voglia&pensieri, insomma vedi un ologramma di nonsaichi ed ecco la parte maledetta.
Ci sarà?
Chi sarà?
Verrà?
Forse dovrei cedere sulle pretese della perfezione che non è certamente fisica o caratteriale ma “solo” di coppia.
L'incastro esiste, chiave e toppa, stipite e battente ed è tanto più indissolubile e calzante quanto più cosciente delle reciproche imperfezioni.
Quelle che si amano.
FINESTRE
Chiudi.
Ti alzi, ti guardo mentre nuda vai verso la finestra, scruto lembi e pelle che conosco ormai e di cui mai sarò sazio.
È fame buona.
Chiudi i vetri, fuori c'è il mondo, la vita, quella che a volte ci spaventa come fa con tutti ma forse con noi un po' di più.
Chiudi per aprirti a quel noi di cui ciancio spesso, nelle pareti vivremo l'oggi su cui costruire il domani.
Aprendo finalmente la nostra finestra.
Scrivo. Vivo.
E quella finestra ho deciso che dovesse restare chiusa.
Per te, per me.
Per noi.
CROSS
Provo un esperimento di crossposting [neologismi anglofoni, un sollucchero]: di là posto foto e qualche accenno, qui concludo.
Capita di prendere mollemente il sole senza pensare a nulla [evento epocale] quando passa il solito milionario tra i flutti ed eccoti veloce: sei crew chief in un mare lontano e tempo fa ho deciso che quei km sarebbero diventati anni [di lontananza reciprocamente inconsapevole] pur se vivi col tuo futuro marito a pochi minuti da me. Storia strana la nostra: conosciuti nel 2013 senza nulla concludere perché tu, rimproverandomi, hai detto che “ti avevo schifata” quando sapevi benissimo il motivo, eri troppo giovane.
Certo, a dicembre quando mi hai rivisto la differenza d'età tale era rimasta ma tu eri [mancano pochi giorni ormai] alle soglie dei 40, età magica davvero e si, quella volta ho ceduto come un liceale in preda al testosterone.
Mea culpa.
Da subito mi hai parlato di amantismo col tuo slang straniero e la cosa [lo sapevi] per me era [è tutt'ora] l'uovo di colombo: molti pro, pochi contro.
C'era il ma.
Non avevo/amo considerato un barlume di possibile sentimento vero [non feeling, attrazione, curiosità che sono scontati] e dopo mesi ho deciso, per te e me.
Fine, end, stop...il buon vento non era cosa per questa faccenda anche se [mai lo saprai] saresti felice di queste righe frutto di un lampo.
Ho sempre detto che le vere scelte [decise] debbano costare qualcosa ed il loro prezzo può essere pari rispetto a quelle subite.
La vita è questo e come sapevi, certamente ora lo avrai ben compreso, ho un ideale granitico, irremovibile: si ama davvero una volta sola e se mai dovesse capitarmi questo jolly voglio che sia con possibilità di futuro, breve o lungo lo si capirà. L'amantismo può certamente essere l'inizio perché chi “dovrebbe lasciare” può avere il diritto [forse il dovere] di capire e capirsi prima di decidere, ruolo che non mi si addice per indole, per questo ho voluto il divorzio più di 12 anni or sono.
Una vita, perché fermamente credevo ve ne potesse essere una di coppia per come la intendo io: indissolubile, complice, affiatata, perversa e dolcissima.
Niente mezze misure: nero o bianco, il grigio mi sbatte.