NO-i
Ombre e sassi, la vita è anche questo, non solo sabbia morbida e sole tiepido, questo ho sempre saputo. Sempre. Quando capita il NO-i è solo perché mancano tasselli alla condivisione totale, quando per qualunque ragione viene a mancare la fiducia dall'altra parte, fiducia in me, nei sentimenti, nelle parole dette che sono e saranno frutto di pensieri, non di sogni.
Tempo fa scrissi a proposito del “vivere sangue e merda”, parole crude per significare quanto io (come molti ma non tutti) sappia cosa sia la fatica del domani. Fatica vera. Ecco, questa consapevolezza mi rende forte e deciso, se mi mancano dei pezzi del puzzle da parte di chi ho scelto come compagna di un percorso (e so che lei ha scelto me) io dico NO-i pronto a ricredermi, fermarmi e riprendere più forte e deciso di prima.
Deciso a vivere, vivere il NOI, come si potrà ma condividendo tutto fino all'ultimo respiro. O sospiro.
RI-CORDA
C'è più di una teoria che dimostra come i ricordi lontani siano spesso falsi, cioè siano “costruiti” per renderci sicuri, per darci fondamenta esperienziali solide su cui basare scelte future. Partendo da un vissuto farlocco. Soluzione? Valutare ciò che di recente, al momento o presumibilmente come scommessa ci “fa stare bene”, quel qualcosa le cui sensazioni viviamo ora e non come reminescenze di vibrazioni passate, magari versosimili ma commiste a speranze che abbiamo cementificato chiamandole ricordi.
RI-CORDA, ho sempre pensato a questo come un segno di legame, un prigione del passato, non necessariamente negativa, basta sapere che spesso ce la costruiamo da soli, non è un dato oggettivo ma -forse- solo ciò che vorremmo per avvalorare scelte.
Ci penserò.
VAI VIA
Sei in me ogni istante tanto da chiederti d'andar via.
Solo un attimo.
Lo fai e mi volto, indietro poi davanti, di fianco e dove cazzo sei?
Mi hai dato retta, subito, sono deluso, avresti dovuto opporti per farmici ripensare, è stato un vaivia veloce eppure hai colto al volo.
E dal mio volo sono atterrato atterrito: dal volo a solo.
Per chi combatterò ora?
Vai via se quel noi non vuoi,
invece resta se ti sono in testa,
nessuno muore di solo cuore.
L'incubo sbotta, vedo la luce dell'alba, da sveglio realizzo che forse dovrei liberarti io, ero e sarò troppo perché vedendoti, capendoti, non mi sono accontentato, ho voluto il mio tutto.
TE
COSÌ
Ti svegli presto, una mezza giornata di lavoro non stressa, senti rumori, alzi il cuscino: eccoli, sono due sogni che stanno litigando. Per rabbonirli li metti in tasca ma frullano irrequieti, forse avresti dovuto metterli nell'umido insieme agli occhi.
Leopardi sei un dilettante
ALERT
Capita nell'avvicinarsi tra persone nuove che scattino delle specie di nocicettori dell'io, avvisatori acustici che segnalano pericolo imminente o potenziale. Ecco che, se sei tu la fonte di pericolo, chi aveva evidente intenzione di conoscerti si ritrae all'improvviso, senza apparente motivo: da “occasione di chissà cosa” diventi l'uomo con l'alone viola. Questo atteggiamento mi ha sempre fatto riflettere perché nei rari eventi (tali erano) in cui sono stato io ad avere i nocicettori in allarme ho comunque deciso di buttarmi nel baratro del “voglio capire”. Non come un mentecatto (o meglio, non più del solito) ma con piglio da esploratore, avanti in allerta vigile perché sempre e comunque voglio evitare quello che per conto mio è uno dei feroci mali dell'umanità: il rimpianto.
CIT
Non sono un gran citazionista ma esistono frasi che più di altre mi segnano, letteralmente:
Voglio continuare a essere folle vivendo la vita nel modo in cui la sogno e non come desiderano gli altri
[Paulo Coelho]
Ecco, trovo sia vero anche se a volte bisogna avere, oltre all'indubbia caparbietà, anche quella dose di fortuna/possibilità di sanguinare per quel sogno.
Fino alla fine
E SE?
E se quel giorno fosse stato per voi il vostro reciproco “ultimo primo bacio?”.
In ogni incontro che vada “oltre” c'è un primo bacio ma se il loro incontro fosse davvero quello giusto, unico, finale...allora dopo non ci sarà più nessuna nuova persona, niente nuovi “primi baci”.
Rimarrà quello splendido, indimenticabile ultimo-primo-bacio.
SCOPRIRE
C'è sempre qualcosa che non sai di te, ci vuole la persona giusta per fartelo comprendere.
CHISSÀ
Pensieri come soffioni, sono attaccati a te, meningi madri li partoriscono per lasciarli volare una volta cresciuti. Soffioni al vento, disperdono un po' di noi nel mondo e forse un pezzetto troverà la pelle di lei.
Quella giusta, finalmente.
LATTE
Aveva letto ciò che mai avrebbe creduto possibile, una visione dissonante del passato rispetto a come sapeva fosse stato vissuto e da allora ogni favella s'era strozzata all'epiglottidie fino al mancar respiro. Disperato bisogno di tenerezza, la dolcezza che vorrebbe pare persa nella nebbia del tempo ma ecco improvviso un ricordo, valvola di sfogo, cortocircuito attivato dall'inconscio per superare la fase asfittica.
Un profumo rinato dalla mente eppure ora lo sente e con esso rivive attimi intensi, di quelli che nessuno schizzo di fango potrà distorcere: torna a quando puliva il faccino della “sua” ricciolosa piccola con la mustela, un latte puzzolente che al contatto con la pelle della nanetta diveniva sublime essenza.
Magia inspiegabile: una puzza cambiava in aroma suadente solo perchè il cotone intriso reagiva con quella pelle di pesca a dimostrare che le cose cambiano.
Tutto cambia per azioni o reazioni, per chimica o sensibilità...perfino la Princess subito infastidita dal freddo del latte passava dall'incazzoso al sorriso in un attimo.
Ecco ciò che siamo: attimi.