from norise
FELICE SERINO
POESIE
IN ONDIVAGHI SPAZI 2
29
Seguendo una scia
parole e parole -
vagheggi seguendo una scia d'ispirazione questa dove ti porta
sei come quel tronco in balia della corrente
30
Gli ultimi giorni di A.
povero fratello mio imbottito di morfina e ossigeno ad obnubilare il cervello ora vedi nei tuoi deliri acque che ti sommergono abissi che ti attraggono e fiamme che ti lambiscono e vorresti scappare ti strappi tubicini e flebo legato gridi verso un cielo denso di silenzi entro una infinita notte
(una luce breve si posa sul tuo viso di pietra)
(povero fratello mio non ti ha baciato nuova primavera)
31
Gli scomparsi
nel primo pomeriggio ti lasci dondolare sul filo di un dolce intontimento hai quasi la sensazione possa apparirti un tuo caro da un altrove in una luce spalmata intuita anche se gli scomparsi non sono a comando ci celano sono presenti magari nascosti tra le pieghe del divano
32
Su binari sconnessi
nei corridoi della mente scorre il sangue della verità anche se non lo riconosciamo o non vogliamo “vederlo”
il coltello nello zainetto scolastico la dice lunga su una giovinezza sviata e la famiglia? sorpassata va su binari sconnessi
o è 'allargata' in modo innaturale
33
Ritrovarsi
nascere in un altrove questo il morire -ferve la mente
“tutto si crea nulla si distrugge” sembra ti legga nel pensiero mentre poggi la testa nell'incavo della spalla
un volo mi si ferma negli occhi - penso agli anni andati: i tuoi non hanno sciupato questa luminosità del viso
certo lo sai anche tu: sognando lontananze ci ritroveremo
in un dove che non sappiamo
34
Ipnagogica
il mio doppio con le braccia d'aria s'inabissa nei fondali d'inconscio
35
Le tue ceneri
(ad A.)
una nube si specchia nel lago in pareidolie bizzarre le tue ceneri disperse nel roseto
anche tu a precedermi – io nel vortice degli anni
36
La lotta
all'alba continua l'eterna lotta dell'angelo
folgorato dagli strali lucenti “quello” si ritira ma per poco
per rimontare più agguerrito bava alla velenosa bocca
37
Sognare uno svolìo
arte e poesia tendono a cicatrizzare ferite
si bea il cuore di bellezza
sogna in fondo agli specchi uno svolìo di ali
(ispirata a “L'oisseau blu” 1909, di Maeterlinck: “...gli uccelli azzurri del sogno si nutrono di raggi di luna...”)
38
Una ridda la mente
una ridda la mente crocifissa al blasfemo
sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue
mostro che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso *
ah la non voluta offesa ricada su di me Signore ch'io resti trafitto sulla punta delle stelle
e il sangue ricami le parole: “Ti amo!”
- affetto da DOC: disturbo ossessivo compulsivo
39
Epifanie
rifrangersi dei rinsanguati echi del divenire
40
Riconciliazione
Verbo fatto bambino nato in una mangiatoia Ti darai in pasto “questo è il mio corpo” sarai appeso ad una croce
Tu compassionevole ci vuoi simili a Te un dì trasfigurati noi nati da uno sputo nella polvere
o felice colpa!
41
La ripulsa
fioca luce emana la tua aura se il cuore non risponde a impulsi di perdono
per legge di contrappasso la tua ripulsa è un boomerang
42
Quel motivo
mi venisse almeno in sogno quel motivo che mi sfugge a ogni ora del giorno e che mi prende il cuore in una lacerante nostalgia
che sia di debussy o di vivaldi o chissà chi?
il non ricordare mi fa mutilato nell'anima
fantastico - un altr'anno se ne va - nell'ora meridiana me ne sto s'una panchina ancora calda di sole seguendo pareidolie in bianche nuvole
43
I difetti
usa le posate in modo non ortodosso infila la manica da sopra la spalla odia gli ombrelli e le filastrocche farsi fare la barba (acconsentirebbe da mani femminili!) deve dare la destra a chi gli cammina a fianco detesta la verbosità vuol sempre dire la sua e interrompe chi sta parlando (ma non pretende l'ultima parola) si accende per questioni di lana caprina fa ogni tanto 6-7 starnuti a raffica è affetto da DOC (disturbo ossessivo compulsivo)
44
Irriverente la mente
irriverente la mente del vegliardo scivola su osceni pensieri
impiccato all'albero più alto il puro ideale
che nutriva il fanciullo a specchio di cielo
45
Fotografie
affacciato sui ricordi da finestra che abbaglia:
vi si sfoglia il quaderno degli anni
ti risucchiano a imbuto gli io i tuoi fantasmi
46
Placebo
poi uscito dal dormiveglia alcune note ti affiorano alla mente che ti lasciano uno stato di grazia tutta la mattina
poco importa se si è trattato di autosuggestione o effetto placebo
47
Lo spartito (a Piergiorgio Frassati)
tendi l'orecchio
ascolta lo spartito che il Signore suona per te solo
48
Invocazione alla Vergine
stargate – Tu orifiamma - misericorde – Mater dulcissima - Avvocata
infinite voci per la Tua grazia
fluenti nell'infinito mare delle beatitudini
49
Corpo di luce
uscire da te stesso è un ritrovarti
non più guardare un orizzonte che “il guardo esclude”
la mente un'espansione dei sensi
là dove si perpetua la bellezza
avrai un corpo di luce
e potrai volare
28.1.25
50
Scomosciuti
le volte -rare- che l'incrocio il suo garbo è una mano che mi carezza il cuore
e il sorriso da 'gioconda' nel dare il buongiorno è balsamo – stato di grazia
rare le volte e si resta sconosciuti
come un'apparizione: è forse l'angelo che me la fa incontrare
rari gl'incontri che vanno a molcere questo scorcio d'anni
29.1.25
51
Sogno impossibile
un mare incantevole luccicante – piatto . la sensazione di voler trasferire quella visione fuori dal sogno . intatta – viva – con sottofondo incluso . poi riavermi da quella illusione . 30.1.25
52
L'inconoscibile
chi ci dice che non siamo feti nel grembo dell'universo
“tutta la natura geme delle doglie del parto”
lì nel tumulto del sangue si agitano le nostre emozioni
chi ci dice che non è il nostro Sé a sognarci
noi “materia” del possibile
5.2.25
53
Il nostro sì
noi “siamo” – a prescindere dal corpo di terra
che limita il volo sognato con ali di luce
essere vita non vuoto:
il nostro sì
9.2.25
54
In ondivaghi spazi
(visione)
in ondivaghi spazi lasciano tracce nella carne del cielo ali d'angeli
17.2.25
55
Lui mi conosce
Lui mi conosce più di quanto io non mi conosca
chi non ha scheletri non è di questo mondo
17.2.25
56
Poesia che nasci
ti levi dal letto di tenebra monco alfabeto e annaspi nella luce
veleggia la tua barchetta di carta tra perigliosi flutti
sognando un'itaca lontana
19.2.25
57
Ove bellezza ti levi
solare sangue vortica sul perno dell'esistere ove bellezza ti levi a scalzare la morte
21.2.25
58
Doppio celeste
l'uomo celeste l'uomo terreno:
l'essere sdoppiato – la sua ombra proiettata
nell'apparire
23.2.25