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from Pietro Favaro - pittore

Pietro Favaro nasce a Stanghella, in provincia di Padova, il 29 settembre 1912. Fin da piccolo mostra un grande talento per il disegno, ispirato dagli artigiani decoratori del suo paese. Nonostante le difficoltà economiche della famiglia, suo padre Giovanni riesce a mandarlo a Ivrea presso una zia, permettendogli di studiare pittura con il maestro Gastaldi. Due anni dopo, grazie all'intervento di un prete di Ivrea, Pietro si trasferisce a Torino e frequenta il Collegio Artigianelli. Qui, sotto la guida del professore Luigi Guglielmino, studia alla Scuola di Pittura “Enrico Reffo”. Pietro Favaro continua gli studi con il professor Guglielmino e, in seguito alla sua morte, diventa lui stesso direttore della scuola. Nel 1932 frequenta anche la “Scuola di Nudo” all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Favaro è un artista a tutto tondo, specializzato in arte sacra e ritratti, ma produce anche paesaggi, nature morte e nudi accademici. Le sue opere sono presenti in molti luoghi sacri del Piemonte, come il Seminario Arcivescovile di Moncrivello, l'Istituto Sacro Cuore di Torino, e molte chiese e santuari nella regione. Nel santuario torinese di Nostra Signora della Salute, dipinge Leonardo Murialdo e il suo apostolato fra i giovani (1963) e il Murialdo nella gloria (1968), oltre a San Giuseppe e Gesù adolescente con il Santuario sullo sfondo. Favaro realizza anche una pala d’altare a Venaria Reale e ritratti di Giovanni XXIII e Paolo VI nella galleria dei Papi della Basilica di Superga. Le sue opere si trovano anche a Catania, Vercelli, Roma e Palermo. Importanti i suoi lavori nel Santuario di San Giuseppe Vesuviano a Napoli, che lo tengono occupato dal 1980 al 1985, e la decorazione dell’abside della chiesa parrocchiale di Enego del 1957. All'estero, realizza 24 vetrate artistiche per il Santuario di San Giovanni Bosco a Bombay, oltre a lavori negli Stati Uniti e in America Latina, specialmente in Colombia. Nel 1988 esegue il suo ultimo ciclo pittorico nella chiesa Parrocchiale di Stanghella, dedicato a Santa Caterina di Alessandria, e conclude questa opera nel 1993, anno in cui gli viene dedicata una pinacoteca con 80 sue opere donate al Comune di Stanghella. Favaro vive i suoi ultimi anni a Torino con la figlia Renata, che gli sente dire con soddisfazione: “Nella mia vita ho potuto realizzare quello che desideravo!”. Pietro Favaro Muore il 7 maggio del 2000 a 88 anni.

 
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from Linux Italia Gaming

Eccoci al secondo giovedì di questo 2025. E come di consueto andiamo a vedere quale sarà il gioco gratis offerto da Epic Games Store ma oggi lo farò con una novità! infatti ho deciso di riproporvi da ora anche i giochi riscattabili gratuitamente su Amazon Prime Gaming per i possessori di abbonamento a Prime.

Epic Games Store

    Turmoil

    • Genere: Indie, Simulazione, Strategia
    • Sviluppatore: Gamious
    • Editore: Gamious
    • Data di rilascio: 2 Giugno 2016

    Turmoil è un gioco di simulazione dalla grafica accattivante e presenta una rivisitazione in chiave ironica della corsa al petrolio dell'America del Nord dell'Ottocento. Prova l'adrenalina di questa competizione agguerrita mentre cerchi di farti strada nel settore petrolifero come imprenditore di successo. Mano a mano che fai soldi estraendo e vendendo il petrolio, la città crescerà insieme a te.

    Prendi in locazione dei terreni all'asta della città e cerca il petrolio. Costruisci una perforatrice, crea un oleodotto efficiente e estrai il petrolio fino ai silo di stoccaggio. Vendi il petrolio al momento giusto per massimizzare gli utili. Compra in città i potenziamenti essenziali per rocce, gas e ghiaccio. Acquista più azioni della città dei tuoi avversari e diventerai il nuovo sindaco.

    Pagina ProtonDB Pagina Lutris

    Scaricabile da questo link Gratis fino il 16 Gennaio 2025, ore 17:00.

Amazon Prime Gaming

    BioShock 2 Remastered

    • Genere: Azione, GDR
    • Sviluppatore: 2K Marin, 2K China, Digital Extremes, 2K Australia, Blind Squirrel, Feral Interactive (Mac)
    • Editore: 2K, Feral Interactive (Mac)
    • Franchise: BioShock
    • Data di rilascio: 16 Settembre 2016

    BioShock 2 unisce l'azione di uno sparatutto in prima persona a una trama irresistibile e a un'intensa esperienza multigiocatore. Rapture fa i conti con il suo passato: lungo la costa atlantica, un mostro rapisce ragazzine per portarle nei suoi meandri. I giocatori vestono i panni di un'icona di Rapture, Big Daddy, dando la caccia a un nemico invisibile e cercando risposte e modi per sopravvivere.

    Pagina ProtonDB Pagina Lutris

    Scaricabile da questo link Gratis fino al 9 Aprile 2025.

    Skydrift Infinity

    • Genere: Azione, Corse
    • Sviluppatore: Digital Reality
    • Editore: HandyGames
    • Franchise: HandyGames, SkyDrift
    • Data di rilascio: 29 Luglio 2021

    “Skydrift Infinity” è un gioco arcade ricco di azione incentrato sull'esperienza di volare da soli e con gli altri, in uno stile leggero, veloce e frenetico.

    In varie modalità di gioco puoi prendere parte a deathmatch e gare armate, nonché altre competizioni, utilizzando aeroplani moderni, sintonizzati al massimo e armati fino ai denti con armi estreme. Il tuo obiettivo è semplice: se non riesci a superarli, abbattili!

    Gioca da solo, con i tuoi amici o gareggia contro sfidanti online precedentemente sconosciuti! Per il relax, esplora isole esotiche, la sede delle gare e le modalità dell'arena. Qui puoi liberarti della bidimensionalità, che limita gli altri giochi di corse! Le tue possibilità sono limitate solo dalla tua immaginazione!

    Pagina ProtonDB Pagina Lutris

    Scaricabile da questo link Gratis fino al 9 Aprile 2025.

    Spirit Mancer

    • Genere: Azione, Avventura, Passatempo, Indie
    • Sviluppatore: Sunny Syrup Studio
    • Editore: Dear Villagers, OKJOY
    • Franchise: 在Steam上查看“OKJOY”全系列作品
    • Data di rilascio: 22 Novembre 2024

    Combatti per tornare a casa usando una varietà di armi, pistole e carte Spirito. Cattura e evoca demoni come tuoi alleati per sconfiggere la Regina dell’Inferno.

    Sei un cacciatore di demoni che è stato accidentalmente teletrasportato nel regno dei demoni e che si è perso all’inferno. Ora dovrai unirti ai tuoi alleati e trovare una chiave mistica per aprire il portale che ti riporti nel tuo mondo.

    • Azione hack and slash con il tuo Spirito Demone Cattura i demoni che incontri per farli combattere insieme a te mentre spari e affetti con varie pistole e armi che potrai sbloccare.
    • Distruggi e sigilla Distruggi gli scudi nemici usando una combinazione di attacchi per sigillare i loro spiriti nelle carte spirito, aggiungendole al tuo mazzo. Trasforma ogni nemico che incontri nel tuo spirito demone.
    • Crea il tuo mazzo di Carte Spirito Crea il tuo mazzo con gli spiriti demone che preferisci prima di imbarcarti nella tua missione di caccia dei demoni. Scegli il tuo stile di gioco con più di 100 carte spirito da trovare.

    Pagina ProtonDB Pagina Lutris

    Scaricabile da questo link Gratis fino al 9 Aprile 2025.

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from Il navigatore solitario

Rock symbol La musica rock, fin dai suoi albori, ha sempre avuto un rapporto profondo e spesso controverso con il mistero, l'esoterismo e la spiritualità. Nata come espressione di ribellione e libertà negli anni '50, il rock ha rapidamente abbracciato temi che vanno oltre la superficie della società, esplorando l'ignoto, il soprannaturale e il trascendente. Ma da dove nasce questa associazione tra il rock e il cosiddetto “occulto”? E perché è stato a lungo considerato la “musica del demonio”? Negli anni '60 e '70, il rock si è evoluto in forme sempre più complesse e sperimentali, aprendo la strada a una connessione con simbolismi esoterici e mistici. Band come i Led Zeppelin hanno portato questa relazione su un nuovo livello. Jimmy Page, chitarrista e fondatore, era affascinato dagli scritti di Aleister Crowley, il famoso occultista britannico, tanto da acquistare la sua villa, Boleskine House, sulle rive del Loch Ness. Il quarto album della band, senza titolo ufficiale ma noto come Led Zeppelin IV, introduce i famosi simboli scelti dai membri: l'enigmatico “Zoso” di Page, la piuma di Robert Plant, e i segni di John Bonham e John Paul Jones. Questi simboli non erano solo decorazioni, ma rappresentavano una connessione personale con archetipi mistici e filosofie antiche. Tuttavia, i Led Zeppelin non erano un caso isolato. I Black Sabbath, pionieri dell'heavy metal, hanno spesso affrontato temi oscuri e controversi, giocando con l'immaginario satanico per scatenare reazioni e, probabilmente, riflettere le paure della società dell'epoca. Canzoni come Black Sabbath e The Wizard evocano immagini di magia nera e stregoneria, ma spesso con una vena critica o ironica. Anche altre band come i Pink Floyd, pur non direttamente esoterici, hanno esplorato temi metafisici e spirituali. L'iconica copertina di The Dark Side of the Moon, con il prisma che rifrange la luce in un arcobaleno, è un simbolo universale di trasformazione e consapevolezza. La simbologia esoterica nel rock non si è fermata a questi pionieri. Negli anni '80, band come gli Iron Maiden hanno reso le immagini dell'occulto un marchio di fabbrica. Il loro album The Number of the Beast ha alimentato polemiche e paure per il suo presunto satanismo, ma la band ha sempre sottolineato che si trattava di una narrazione artistica, non di un'adesione a credenze oscure. Parallelamente, i King Crimson e i Rush hanno utilizzato simboli mistici e filosofie complesse per arricchire la loro musica, esplorando l'alchimia, la libertà personale e la ricerca dell'illuminazione. Negli anni più recenti, band come i Tool hanno portato questa tradizione a nuovi livelli di complessità. Con copertine che incorporano simboli alchemici e geometrici e testi che esplorano la spiritualità e la consapevolezza, i Tool rappresentano un esempio perfetto di come il rock moderno continui a essere un veicolo per il mistero e la riflessione esoterica. Ma non è solo il rock a intrattenere questo rapporto con il mistero. Anche altri generi musicali, dal pop all'elettronica, hanno flirtato con l'occulto e il simbolismo. Artisti come David Bowie hanno esplorato temi esoterici attraverso personaggi e narrazioni, mentre artisti elettronici come Deadmau5 hanno utilizzato simboli geometrici e futuristici per creare un'aura di mistero. La musica italiana non è rimasta immune a queste influenze. Sebbene meno evidente rispetto alle band internazionali, il panorama italiano ha una sua vena mistica e simbolica. Negli anni '70, gruppi come il Banco del Mutuo Soccorso e la Premiata Forneria Marconi hanno introdotto elementi di esoterismo e filosofia nei loro testi e nelle copertine dei loro album. I testi spesso poetici e ricchi di riferimenti mitologici riflettevano una ricerca di significato e una connessione con tematiche universali. Anche Franco Battiato, con il suo stile unico e la sua esplorazione del misticismo, ha rappresentato un punto di riferimento. Album come La voce del padrone e Pollution contengono riferimenti a discipline spirituali, filosofie orientali e simbolismi esoterici. Negli anni più recenti, artisti come Vinicio Capossela hanno continuato questa tradizione, mescolando elementi di folklore, mitologia e spiritualità nei loro lavori. Capossela, con la sua narrazione teatrale e i suoi riferimenti a simboli antichi, dimostra come la musica italiana possa essere un terreno fertile per esplorazioni esoteriche. Anche la musica pop, apparentemente lontana da questi temi, non ne è completamente esente. Laura Pausini, ad esempio, ha inserito in alcuni videoclip immagini che richiamano simboli universali di rinascita e trasformazione, pur senza una connessione esplicita all'esoterismo. Ma allora, perché il rock è stato spesso etichettato come la “musica del demonio”? Questo pregiudizio ha radici profonde nella storia culturale e sociale. Il rock è nato come espressione di ribellione, rompendo con le norme tradizionali e sfidando le autorità religiose e morali. In un'epoca in cui la musica era considerata un riflesso diretto dei valori di una società, il rock, con i suoi ritmi potenti e i suoi testi provocatori, è stato visto come una minaccia. L'associazione con il “demonio” non era tanto una dichiarazione letterale, quanto una metafora del suo potenziale di sconvolgere lo status quo. Un altro elemento cruciale è il legame tra il rock e l'immaginario visivo. Le copertine degli album, i videoclip e persino i concerti live sono stati spesso utilizzati per evocare simboli e immagini che sfidano le convenzioni. Questo aspetto è evidente non solo nelle grandi produzioni internazionali, ma anche nelle rappresentazioni visive di artisti italiani. Negli anni '80 e '90, artisti come Gianna Nannini hanno adottato un'estetica provocatoria che sfidava i canoni tradizionali, esplorando temi di libertà personale e spiritualità interiore. È importante notare che molti artisti hanno usato il simbolismo esoterico e occulto come mezzo per esplorare temi profondi e universali, piuttosto che per promuovere credenze oscure. La musica rock è stata una piattaforma per esprimere inquietudini, aspirazioni e la ricerca del significato, temi che risuonano profondamente con l'essere umano. La presenza di simboli e riferimenti esoterici non è una celebrazione dell'oscurità, ma una finestra aperta su mondi alternativi, su possibilità diverse di interpretare la realtà. Oggi, la musica continua a essere un veicolo per il mistero e la spiritualità. Dai primi suoni distorti delle chitarre elettriche ai complessi arrangiamenti elettronici, il richiamo all'ignoto è un elemento intrinseco della creatività musicale. Che si tratti di simboli alchemici, miti antichi o riflessioni filosofiche, la musica è e rimarrà un territorio dove l'esoterismo e la bellezza si incontrano, sfidando il tempo e le convenzioni. Il rock non è la musica del demonio; è la musica dell'anima inquieta, quella che cerca risposte dove gli altri vedono solo domande.

 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

CHI LE CONOSCEVA? PROSEGUE L'OPERAZIONE “IDENTIFYME” DI INTERPOL. I QUATTRO CASI ITALIANI

Ha conseguito un primo risultato l'operazione “Identify Me” di INTERPOL, lanciata l'8 ottobre 2024 da INTERPOL e da sei nazioni aderenti alla organizzazione internazionale di polizia (Italia compresa) che mira a riaprire 46 cold cases (ora 45) per la identificazione di altrettante donne assassinate o morte in circostanze sospette, nel tentativo di identificarne i resti.

Ne avevamo parlato qui: savmrl.it/r/QAYD0 .

L'occasione è utile per ricordare i quattro casi “italiani”.

Leggi tutto qui https://poliverso.org/display/0477a01e-1767-7d6f-ae76-704133323936

 
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from lucinopensionato

09-01-2025 Siena 05-13

Ed anche stamane è così presto che il sole non si vede, non riesco a perdere l'abitudine di svegliarmi così presto, più di 40 anni anni di lavoro mi hanno ridotto così, inseguito da abitudini e riti che sarebbe meglio abbandonare e lasciare morire.

I cani dormono, loro non hanno di questi problemi, persi nei loro sogni.

Margherita è partita ieri, il suo viaggio verso Lecco come il solito lungo e complicato mi mette un po' di ansia anche se lei è molto brava a risolvere eventuali problemi, certo Siena è una città veramente mal collegata la ferrovia non è altro di un troncone laterale dell'asse Roma-Firenze ed anche le strade vanno schifo, in confidenza non sono addolorato della sua decadenza-fatiscenza.

Bach suona e di mattina credo sia la miglior musica da ascoltare.

 
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from Linux Italia Gaming

NVIDIA ha annunciato al CES 2025 l'arrivo di un'app nativa di GeForce NOW per Steam Deck entro la fine dell'anno. NVIDIA ha annunciato al CES 2025 l'arrivo di un'app nativa di GeForce NOW per Steam Deck entro la fine dell'anno. Questa novità permetterà agli utenti di godere di un'esperienza di cloud gaming di alta qualità sulla popolare console portatile di Valve. Al momento, GeForce NOW è accessibile su Steam Deck tramite uno script fornito da NVIDIA, ma l'app nativa renderà l'installazione e l'utilizzo del servizio molto più semplice e intuitivo.

Con l'app nativa, gli utenti di Steam Deck potranno giocare ai titoli della loro libreria Steam con risoluzione fino a 4K a 60 fps e HDR quando la console è collegata a un televisore. Grazie alla potenza del cloud gaming, sarà possibile godere di prestazioni grafiche elevate anche su un dispositivo portatile, con una maggiore durata della batteria rispetto al gioco in locale.

Inoltre, un abbonamento GeForce NOW Ultimate darà accesso a tecnologie come NVIDIA DLSS 3 e NVIDIA Reflex, garantendo frame rate elevati e una latenza ultra-bassa.

Oltre all'arrivo su Steam Deck, GeForce NOW si arricchisce anche di nuovi titoli AAA. Tra le novità più attese ci sono:

  • Avowed di Obsidian Entertainment, un RPG fantasy in prima persona ambientato nelle misteriose Living Lands. Il gioco sarà disponibile su GeForce NOW dal 18 febbraio.

  • DOOM: The Dark Ages, il prequel di DOOM (2016) e DOOM Eternal, che ci permetterà di rivivere le origini del DOOM Slayer. Il gioco sarà disponibile su GeForce NOW al momento del lancio, previsto entro la fine dell'anno.

Con l'aggiunta di questi titoli, la libreria di GeForce NOW si espande ulteriormente, offrendo ai giocatori un'ampia scelta di giochi di alta qualità, accessibili da diversi dispositivi.

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from cronache dalla scuola

[cronache dalla scuola]

Oggi ho provato a fare questa attività in quinta, per non spiegare frontalmente la rivoluzione russa e provare una modalità didattica che mi aveva incuriosito mentre leggevo il libro di Arte che racconta l'esperienza del “liceo senza voti” di Roma.

In pratica ho creato cinque stazioni, due nell'aula della quinta e tre nell'aula di cooperative learning che era lì vicino. Le cinque stazioni offrivano contenuti differenziati sulla rivoluzione russa: un video di venti minuti dell'Università della Virginia, un estratto da “I 10 giorni che sconvolsero il mondo”, una pagina del Il materiale e l'immaginario, un capitolo del loro libro di storia con la sintesi fatta online dai loro compagni dell'anno passato e un videogioco in inglese ambientato negli anni della rivoluzione.

I ragazzi sono stati divisi in cinque gruppi. Il gioco era questo: avevano un foglio con ventuno domande sulla rivoluzione russa, di cui ovviamente loro non conoscevano la risposta, e le risposte erano “nascoste” nelle cinque stazioni. Nessuna stazione poteva rispondere a tutte e ventuno le domande.

Oggi abbiamo cominciato, due ore molto impegnative per loro che hanno giocato con attenzione, bloccando il video per analizzare meglio la spiegazione del docente, leggendo ad alta voce il testo di Reed, traducendo il testo del videogioco per trovare le risposte e così via.

La parte che mi è sembrata funzionare è la dinamica: si lavora sulle relazioni di gruppo, sulla gestione del tempo, sulla capacità di trovare informazioni e di confrontarle fra loro, in maniera tutto sommato rilassata (anche se impegnativa) e con momenti di riposo quando un gruppo doveva aspettare che si sbloccasse una stazione.

Quello che avevo progettato meno bene è la parte dei tempi: dopo due ore siamo a poco più di metà del “gioco”. Lo riprenderemo domani e forse anche venerdì. Non è un grosso problema, ma ovviamente in quattro ore, con una normale lezione frontale, avremmo affrontato molti più argomenti. Ma questo è un problema mio, non del modulo che mi pare molto interessante.

Personalmente questo è il tipo di scuola che mi piace e che vorrei fare diventare uno standard in tutto quello che faccio, liberandomi progressivamente dei tanti moduli che ho pronti, ma che presuppongono un ruolo centrale del docente e un atteggiamento di ascolto passivo degli studenti.

(Poi, le ultime due ore di lezione, mi sono seduto tra i banchi a vedere gli studenti che provavano l'Otello di Shakespeare, ma questa è un'altra storia)

 
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from lucinopensionato

Siena 08-01-2025

Mio cognato è partito per la Colombia, lui in inverno viaggia sempre molto, va' ai tropici dove è caldo e le persone sono più socievoli rispetto ai senesi. Quando parte mi lascia Nora la beagle che era di mio suocero ma da quando è mancato se ne occupa lui tranne che quando viaggia. Ormai è vecchietta la “Noretta” ma conserva ancora il suo carattere alla Snoopy e non è fastidiosa in casa, anche se noi abbiamo un altro cane un ansi una Malinois di sei anni che si chiama Kira.

Ora se ne stanno buone in attesa che torni mia moglie da lavoro e nel loro cervellino pregustano i bocconi che riusciranno a gustarsi, si si sono proprio ghiotte quelle due.

 
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from CASERTA24ore

Col nuovo anno la fusione tra Vodafone e FastWeb

Arriva l'attesa nuova fusione nel panorama delle telecomunicazioni in Italia. Swisscom, già azionista di Fastweb da oltre 17 anni, ha completato l’acquisizione di Vodafone Italia, che entra così a far parte del Gruppo Swisscom. Grazie a questa sinergia, Fastweb e Vodafone collaboreranno per integrare progressivamente le loro infrastrutture, competenze e risorse, con l’obiettivo di creare un operatore convergente, in grado di offrire servizi della Rete Fibra Fastweb e della Rete Mobile Vodafone. Questo consentirà di proporre soluzioni ancora più innovative, affidabili e di qualità, pensate per soddisfare al meglio le esigenze di famiglie ed imprese. Arrivano rassicurazioni per i gia' clienti che le offerte e le condizioni contrattuali in essere non varieranno per effetto dell’operazione. Quello che cambia per i clienti FastWeb mobile é che gradualmente la copertura di rete passera' nel 2025 da quella di TIM a quell della Vodafone (foto di repertorio).

 
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from GRIDO muto (podcast)

🌟 I miei anni '90: quando le mie mani funzionavano da Dio! 🙌✨

“Se le tue mani funzionano o funzionano ancora abbastanza bene, ti invito ad usarle.

Usale finché puoi, perché anche se non soffri di una delle patologie degli invisibili, è vero che prima o poi quasi tutti non potremo più usarle, ad un certo punto.”

Se preferisci ascoltare questo episodio (il n. 9), anziché leggerlo, puoi farlo qui:

[...]

In questo episodio ti racconto come le mie mani siano sempre state forti, capaci e molto attive e di come la malattia le abbia cambiate radicalmente. All'incirca alla metà degli anni '90, gli anni delle superiori volavano via tra lo stress della scuola, che richiedeva un impegno sempre crescente, e la scoperta di nuovi gruppi musicali: i Queen, ad esempio, ma anche i Mr Big, i Metallica e diversi chitarristi virtuosi come Joe Sateiani e, soprattutto, Steve Vai, di cui mi innamorai istantaneamente. Non tanto per le melodie che produceva con lo strumento, che erano quasi sempre incomprensibili, ma per i suoni che riusciva a tirare fuori dalla sua chitarra elettrica, qualcosa di incredibile, mai sentito prima. Riusciva a farla addirittura parlare in inglese, ad esempio. Non si distinguevano chiaramente le parole, ma era come se una persona stesse parlando e intonando il senso del discorso sulla chitarra. Ed era chiaro: la sua tecnica mi avrebbe dato tantissimi nuovi spunti più avanti e avrebbe anche definitivamente modificato il mio orecchio musicale, che da quel momento avrebbe considerato musica anche melodie che, fino a poco prima, mi sarebbero sembrate suoni buttati lì a caso. E invece no, c'era un disegno, una logica in quelle note che aspettava solo di essere scoperta. Non per niente Steve Vai era stato il chitarrista prodigio di Frank Zappa, un altro pioniere della musica moderna.

Per un periodo mi ero distaccato dal mio gruppo storico a causa della nostra differenza di vedute dal punto di vista musicale. Avevo bisogno di suonare più cose che mi piacessero, mentre il gruppo stava insistendo molto sulla musica italiana, in quel periodo, che a me piaceva meno. Così, a Pontremoli, incontrai Emanuele e Giovanni. Emanuele era un chitarrista, ma anche un bassista, mentre Giovanni era un pianista di talento. Entrambi mi fecero fare un salto evolutivo enorme: due persone molto in gamba a suonare, a cui però era più difficile stare dietro. E in più c'era un altro problema: volevano fare un concerto di fine anno all'Azione Cattolica di Pontremoli. Tutto bello, ma mancavano un bassista e un batterista per fare qualcosa di decente. Il batterista si trovò facilmente, mentre il basso... beh, iniziai a suonarlo io!

Che emozione! Uno strumento simile alla chitarra, ma completamente diverso nella sua funzione, che aspettava solo di essere scoperto. Riesci a immaginare qualcosa di più bello? Io, no!

Emanuele era già abituato a suonare il basso perché lo usava come strumento principale a casa, e così mi insegnò cosa significasse suonare senza accordi, cercare la nota giusta lungo il manico piuttosto che vicino a quella che stai già suonando, perché l'effetto sonoro che si ottiene è completamente diverso. E spesso è proprio quello l'effetto che si cerca sul basso! Imparai i vari modi di creare ritmo in una canzone, perché il basso in fondo è di quello che si occupa. Mi incantava quel suono pieno, non distorto, che ti faceva vibrare la pancia e faceva da collante tra tutti gli altri strumenti. Uno strumento che non si notava, insomma, ma la sua voce c'era, eccome, ed era importante. Insomma, un altro invisibile.

Se la chitarra metteva sotto stress le dita, il basso era ancora più difficile da suonare. Ci voleva ancora più forza sulla punta delle dita; ci voleva più forza per stringere abbastanza le corde, che erano molto più spesse rispetto a quelle della chitarra. E poi, visto che con la mano destra suonavo le corde direttamente, senza il plettro che usavo sulla chitarra, l'avambraccio mi faceva malissimo. L'indice e il dito medio, infatti, dovevano muoversi molto rapidamente per pizzicare le corde; anche i polsi mi facevano molto male all'inizio. Insomma, quello strumento mi costringeva anche a una serie di esercizi per preparare il fisico a poterlo suonare, ma ne valeva assolutamente la pena. Ti racconto tutto questo per farti capire qual era la mia abilità di ignorare il dolore, o persino di sentirlo: quella che viene chiamata soglia del dolore, insomma, e poi anche per farti capire la mia determinazione. Non ero una persona che si tirava indietro di fronte agli ostacoli o a quello che non conosceva; anzi.

Il tempo trascorse velocemente e arrivò anche Capodanno. Il concerto andò molto bene e ne conservo ancora una registrazione. Suonammo musica dei Queen, dei Doors, dei Nomadi, di Baglioni e naturalmente anche dei Pink Floyd, la nostra passione comune. Subito dopo però tornai al gruppo storico, quello del mio paese, un po' per impegni vari, ma anche perché il gruppo di Capodanno non aveva più ragione di essere. Mi presentai ai miei amici del paese con il mio nuovo basso in mano: finalmente avevamo un bassista: io!

Per un po' suonai con piacere quello strumento insieme a loro, ma non bastava. Decidemmo allora che ci serviva un batterista. Ma chi? In paese non c'era nessuno che suonasse la batteria. Il tempo passava e questo salto di qualità non si riusciva a fare. Così, pur di continuare a suonare con loro, decisi che il batterista sarei stato io. Marco, che era il nostro cantante poeta, comprò il mio basso e da quel momento lo avrebbe suonato lui. Io invece acquistai una batteria economica, altra opportunità di imparare. È così che iniziai a suonare anche la batteria, e il mio super orecchio mi aiutò non poco. Riuscivo ad ascoltare le cassette dei miei musicisti preferiti e poi deducevo, dai suoni che ascoltavo, in quale sequenza colpire i pezzi della mia batteria per riprodurre la parte di batteria del brano musicale.

Tutto questo processo avveniva velocemente nella mia mente, a volte anche in pochi millisecondi, e riuscivo così a suonare anche sul momento alcuni semplici pezzi che non avevo mai sentito. A pensarci, oggi mi sento molto orgoglioso delle mie capacità di allora.

In breve tempo, un colpo di sfortuna ci costrinse a cambiare ancora. Danilo, per un infortunio grave a un dito, non avrebbe mai più potuto suonare la chitarra, o almeno non bene quanto prima. Poteva essere la fine e invece cogliemmo l'occasione: perché non scambiarsi le parti? Lui avrebbe suonato la batteria e io di nuovo alla chitarra, con il ruolo di solista che era stato suo. L'anno successivo avremmo dovuto incidere il nostro primo CD dimostrativo, che avremmo poi potuto distribuire. Però occorrevano strumenti migliori. Questa volta non avrei potuto contare sui miei: ero grande ormai e giustamente mi dissero che avrei dovuto guadagnarmi quello che volevo. Lavorai per tutta l'estate, tra la quarta superiore e la quinta, come cameriere. Imparai a conoscere il lavoro e pensai bene di iniziare col botto: 10, 12, anche 14 ore al giorno per tutta l'estate. Ma a settembre comprai il mio primo strumento, che mi ero guadagnato con le mie stesse mani: una soddisfazione incredibile. Era una bellissima chitarra elettrica Ibanez, completamente nera, con un amplificatore Fender a valvole che ancora oggi produce suoni fantastici.

Finalmente potevamo andare in studio e quell'esperienza ci fu molto utile per unirci ancora di più come amici e musicisti. I pezzi che avevamo preparato erano venuti abbastanza bene per le nostre possibilità ed eravamo molto soddisfatti.

Dopo pochi mesi partecipammo a un concorso a Castrocaro. Chi si fosse piazzato ai primi posti avrebbe potuto partecipare al famoso Festival di Castrocaro e, se fosse andata bene lì, a Sanremo. Con nostra grande sorpresa, la prima serata andò benissimo: arrivammo primi, ma decidemmo di non continuare. Il concorso sarebbe stato troppo impegnativo economicamente, considerando anche che qualcuno di noi lavorava già e non poteva mancare ai suoi impegni. Nel frattempo iniziai a frequentare altri gruppi che suonavano pezzi degli AC/DC, degli Iron Maiden, dei Metallica e dei Deep Purple. Mi dava sempre più soddisfazione saper suonare i pezzi dei grandi della musica, espormi come chitarra solista, sapere che tutti gli occhi, o meglio tutte le orecchie, sarebbero state puntate su di me. Era anche una grande responsabilità: bastava una nota sbagliata e avrei fatto una pessima figura. Mi stavo abituando sempre di più a essere un punto di riferimento, e a mio modo mi sarebbe stato molto utile poco tempo dopo.

La maturità fu l'esperienza forse più stressante della mia vita, ma per fortuna passò anche quella. Mi sentivo svuotato, esausto. Finalmente ero riuscito ad arrivare sulla cima di quella montagna che solo tre anni prima mi sembrava impossibile da scalare. Ero pronto a ricominciare? No, assolutamente no! E infatti decisi di non fare l'università, seguendo anche l'esempio dei miei fratelli maggiori, a cui stava costando moltissimo (prima che l'abbandonassero).

Finalmente non avevo più obblighi scolastici. Iniziai così ad affacciarmi al mondo del lavoro soltanto con un diploma da ragioniere programmatore in mano. Valeva poco anche allora, ma sicuramente qualcosa in più di quanto possa valere oggi. Salutai i miei, il paesello e i suoi inverni bui e lunghi e decisi di andare a cercare fortuna a Parma. Una città grande avrebbe offerto senz'altro di più a una persona in cerca di lavoro, ed era vero, ma non fu così facile ottenere il mio primo impiego da sviluppatore software. Ci vollero tre lunghi anni, in cui nel frattempo mi adattai a fare di tutto: il facchino in un hotel, con grande gioia per le mie giovani vertebre, e poi il fattorino, l'operaio in fabbrica e tante altre professioni. Non amavo nessuna di queste: ciascuna a proprio modo, tutte erano pericolose. Avevo visto alcune cose decisamente inquietanti nei reparti di verniciatura e montaggio delle varie fabbriche dove avevo lavorato. Avevo deciso, allora, che avrei dovuto fare l'impiegato, anche perché ci tenevo molto al mio corpo, alla sua integrità e alla sua salute. Questa cosa, detta oggi, è al limite del tragicomico, visto come sono andate le cose. Sono il genere di persona che non farebbe mai un piercing o un tatuaggio, non per chissà quale implicazione morale, ma semplicemente perché credo che i corpi siano belli così come sono, senza bisogno di cambiarli in maniera permanente, se non c'è un motivo di salute per farlo. Semplice gusto personale. E pensa a cosa è accaduto al mio corpo. Pensa a tutto quello che ti ho raccontato finora. Le mie dita allora erano capaci di muoversi agilmente e velocemente, in pochi millimetri, con grande precisione e velocità, applicando forze anche piuttosto importanti per un dito solo. I muscoli delle mie mani erano grandi, pulsanti e bene in vista. Riuscivo ad aprire le noci schiacciandole tra pollice e indice.

Oggi la forza le ha abbandonate. Ci sono momenti in cui quasi non riesco a credere che quello che ti sto raccontando sia vero. Ho la sensazione che siano i ricordi di un'altra persona e faccio fatica ad accettare quello che sono diventato oggi, soprattutto in relazione a ciò che sono stato.

Per effetto dell'artrite e della fibromialgia, le mie mani hanno poca forza e, fino a poco tempo fa, tremavano quando chiedevo loro di afferrare. Ora non tremano più, semplicemente perché la forza non c'è. Se voglio stringere la mano, questa rimane poco più che inerte. Al mattino le mani sono rigide, prima che si sciolgano un po', e sono gonfie e dolorose. Niente a che vedere con ciò che sono state.

Qualcuno mi dice che prima o poi invecchiamo tutti e io rispondo che sì, è vero, invecchiamo tutti, ma non tutti si ritrovano così prima dei 50 anni. Non è la stessa cosa ed è buffo notare che chi ci dice queste cose non soffre dei problemi degli invisibili.

Ma tant'è.

Se le tue mani funzionano o funzionano ancora abbastanza bene, ti invito ad usarle.

Usale finché puoi, perché anche se non soffri di una delle patologie degli invisibili, è vero che prima o poi quasi tutti non potremo più usarle, ad un certo punto.

Non rimandare quello che vuoi fare. Fallo oggi, perché la vita può sorprenderti in modi che non ti aspetti neanche.

Accarezza qualcuno a cui vuoi bene; usale per aiutare: penso che sia la cosa più bella che si possa fare.

Crea qualcosa di bello, gioiscine, suona: io non posso più farlo.

Ci sentiamo martedì.

Stammi bene.

Questo podcast è pensato esclusivamente per raccontare la mia esperienza personale e la mia storia. Non contiene in alcun modo consigli di carattere medico o curativo. Per qualsiasi problema di salute, ti invito a consultare il tuo medico o uno specialista di fiducia.

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from Gippo

Era da molto tempo che volevo fare un post su Vincenzo Salemme. Ora voi vi chiederete: perchè mai, nel mare magnum degli argomenti possibili, proprio Vincenzo Salemme? Il punto è che ci sono tanti post e articoli che riguardano, ad esempio, la situazione geopolitica dell'Ucraina o della Palestina ma pochi che riguardano Vincenzo Salemme.

L'accoppiata Boldi-De Sica è diventata proverbiale, quasi un fenomeno di costume. Il cinepanettone è il simbolo di un'epoca. Alcuni attori comici/brillanti assurgono agli onori delle copertine e della celebrità nazionale ed internazionale, ad esempio Roberto Benigni che ha vinto l'Oscar. Altri, più modestamente, hanno avuto il loro momento di gloria, la loro fiammata di celebrità, tipo Pieraccioni. C'è però chi non ha raggiunto particolari vette ma si è dimostrato nel tempo un affidabile professionista, dotato di una sua caratterizzazione senza tuttavia essere un caratterista nè una spalla. Insomma, fare un post su Vincenzo Salemme è d'uopo.

Vincenzo Salemme

Cosa dire di Salemme? Innanzitutto che è napoletano e, come tutti i napoletani, c'è attorno a lui una sorta di mistero, almeno nella sua fase iniziale. Cioè, vi spiego, ad un certo punto si dice: ecco a voi il nuovo film di Tal Ciro Vattelappesca, come se tutti noi dovessimo conoscere Tal Ciro Vattelappesca, e invece lo conoscono solo i napoletani ma lo conoscono bene, difatti non può essere spacciato per un esordiente ma deve essere nominato come uno che bazzica il mondo dello spettacolo già da tempo. Solo che, avendo avuto solo un successo di nicchia, che la nicchia sia il teatro o la stessa Napoli con la sterminata massa di napoletani al seguito, può capitare che noi, non napoletani, non lo conosciamo. Ciò avvenne, nel mio caso relativo a Salemme, negli anni 90 con il film “L'amico del cuore” con Eva Herzigova nel ruolo della bonona di richiamo e Carlo Buccirosso nei panni della vittima designata. Sì, in questo film Buccirosso è vittima, perchè Salemme non è un Fantozzi, Salemme è sempre un po' un guappo, un po' persecutore ma in fondo in fondo col cuore buono. A volte però la sua cifra comica lo porta pure nei panni della vittima, facendo da controcanto alle follie delle varie e buffe spalle artistiche con la voce del suo stupito e comico buonsenso.

Salemme bisserà il successo con “Amore a prima vista”, da lui diretto e interpretato, in cui si narra la storia di un virile boss camorrista napoletano che, a seguito di un intervento agli occhi in cui gli si impiantavano le cornee di una donna, finsce con l'invaghirsi dell'uomo cui la donna era innamorata quando era in vita, il quale, ironia della sorte, appartiene alle forze dell'ordine. Se guardate questo film, trovate un elemento comune a quasi tutte le opere di Salemme, elemento che viene dal suo background teatrale: la presenza di una cricca, di un cast di caratteristi, napoletani anch'essi, che poi hanno saputo farsi valere con alterne fortune (ma tutti discretamente) in successivi film della commedia italiana: il solito Carlo Buccirosso in primis ma anche Maurizio Casagrande e Biagio Izzo (che forse non viene dalla cricca specifica di Salemme, comunque è presente nel film).

Salemme è un comico verboso e logorroico, specie nella scrittura delle sceneggiature, e, se nei primi lungometraggi si trattiene un poco, in quelli successivi dà sfogo a tutta la sua verve teatrale, gigioneggiando ed esagerando. Il risultato paradossalmente non è di farlo risultare antipatico ma di produrre una esperienza soporifera. Esperienza che tocca il culmine in “E fuori nevica”, tratto (appunto) da un'opera teatrale. In questo film si vede chiaramente come cinema e teatro hanno linguaggi diversi e, per certi versi, difficilmente amalgamabili a livello di dinamica narrativa. Perfino commedie di ritmo, pur se tratte da opere teatrali, tipo “Una festa esagerata” risultano troppo verbose, troppo parlate. L'amore per il teatro di Salemme sarà difatti sempre la sua dannazione e la sua benedizione.

Dicevamo della sua cricca e in particolare di Buccirosso. Quest'ultimo si rivelerà, a differenza di Salemme, particolarmente adatto ai ritmi cinematografici, cominciando una lunga e proficua collaborazione con i Vanzina. Lo ricordo in particolare in “In questo mondo di ladri” (ci sarà anche Biagio Izzo) dove saprà esprimere perfettamente la sua comicità di vittima, allo stesso modo saprà destreggiarsi bene nella stessa parte in “Febbre da cavallo 2 – La Mandrakata” mentre in altre commedie vanziniane saprà anche essere “vittima con sussulti di orgoglio e furberia” tipo in “Vip” del 2008 dove broccola addirittura Alena Seredova.

E Salemme? Inizialmente non entrerà subito nell'universo vanziniano. L'occasione verrà con il clamoroso divorzio tra Boldi e De Sica. Mentre quest'ultimo resterà stabile alla corte del regista Neri Parenti, Boldi proverà a ricostituire una coppia di successo con “Olè”, sempre dei fratelli Vanzina, dove il ruolo di “persecutore” di De Sica verrà raccolto proprio da Salemme. Sarà una scelta azzeccata e Salemme funzionerà meglio dello stesso Boldi, pur se resterà ancora un po' troppa verbosità nella sua recitazione ma il nostro farà comunque apprezzabili salti mortali di virtuosismo per far passare indenne una sceneggiatura abbastanza “cringe”: ricordo con raccapriccio una gag con le parole spagnole terminanti in “acho” e con più affetto la battuta “Che macchina è, una Panda? Sì, p'andà a casa!”. Dopo quell'esordio vanziniano Salemme prenderà sempre più piede e stabilità nelle commedie vanziniane, ad esempio “Mai stati uniti”, “Ex – Amici come prima!” e “Che bella giornata”. Ho avuto come l'impressione che lo stesso Salemme, complici i suoi risultati via via più modesti al botteghino in qualità di regista/autore, si sia progressivamente ritirato nella dimensione dei Vanzina dove però è stato protagonista, al punto che avrà l'onore di recitare nell'ultimo film del regista Carlo, “Caccia al tesoro”, che, nonostante la ben nota romanità dei fratelli, è ambientato a Napoli ed è un commosso omaggio alla città e al teatro. Salemme inoltre, pur nella comicità cinematografica romana dei fratelli Vanzina, non rinuncerà mai alla sua cifra teatrale, tanto che, un po' come Pozzetto che aveva fra i suoi tormentoni “Basta violenza negli stadi!” (quando le buscava), allo stesso modo Salemme commenterà ripetutamente, di fronte ad una scena dal sapore melodrammatico della sceneggiata, il suo motto: “Il teatro che mima la vita!”. Sì, perchè Salemme ha innata questa tendenza dell'attore teatrale che, ad un certo punto, esce dal personaggio e si rivolge direttamente al pubblico, chiosando per lui le vicende e ringraziandolo. Ci sarebbe da accennare a qualche altra cosa di Salemme, tipo alcune sue macchiette (“Ettore o non Ettore?”) o alla sua partecipazione televisiva in veste di Giurato a “Tale e quale show”, però tutto sommato credo di aver colto abbastanza, in queste poche righe, del suo personaggio. Non sono un grande frequentatore di teatri ma apprezzo molto la sua carriera, la sua dimensione artistica, la sua coerenza. E in conclusione, con un inchino, ringrazio quanti hanno avuto la pazienza di restare a leggere sinora, questo pubblico di cui sono servitore umilissimo, umilissimo! Ma, lasciatemelo dire, di gran classe!

P. S.: bonus speciale a chi coglie la citazione finale anni 80.

 
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from Pabba60 (per ora)

Mi hanno insegnato che i cambiamenti sono comunque una cosa positiva. Sarà. Ma. Le terribili immagini di Valencia ci hanno confermato che questo è un Pianeta sovrappopolato, inquinato e preda di cambiamenti climatici che solo i mentecatti, gli opportunisti e i disonesti si ostinano a negare.

E in Usa sta per entrare in carica il comandante in capo dei mentecatti, degli opportunisti e dei disonesti, un delinquente ricco, golpista e razzista, il rappresentante della peggio umanità possibile, un negazionista fascista fanatico e violento.

Finirà malissimo, per tutti, anche per quei nostri 4 dementi che tifano (e pure per i cosplayer); anche, e soprattutto, per quei poveri che, incredibilmente, si illudono di trovare la soluzione magica votando un miliardario criminale e votando la peggior destra reazionaria, finanziata e sponsorizzata da miliardari (pericolosi) come musk (volutamente minuscolo).

Andrà malissimo alla democrazia, che sarà fatta a pezzi in America, e subito sarà seguito dai suoi emuli in Europa e Italia, che non attendono altro, che sono già andati a prendere ordini.

Andrà bene solo per ricchi e ricchissimi, che infatti sono in processione da lui. E controllano il 90% di Internet, perché glielo abbiamo lasciato fare.

Io mi rifugio nel fediverso, in attesa di tempi migliori, ma nel mio piccolissimo continuerò a rompere i coglioni.

E per fortuna c'è sempre la Musica.

 
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from Pabba60 (per ora)

Ho letto un po' di cose in giro, in questo periodo, per cercare di capire se tutto il pessimismo che circonda la Musica, anche per l'avvento delle nuove tecnologie, sia davvero fondato. Non viviamo tempi esaltanti, dal punto di vista musicale, questo è evidente a chiunque se ne occupi, ma davvero non c'è speranza?

Ben evidente è anche il declino delle grandi major discografiche, che si sono trasformate in sterili aziende di pura gestione della proprietà intellettuale, perdendo il contatto con la creatività. E' un male? forse no, ci sono già molti esempi di una maggior connessione tra artisti e ascoltatori, connessione diretta, e tutto questo potrebbe evolvere nei prossimi anni, grazie anche a piattaforme alternative e, perchè no, tecnologicamente avanzate, che permettano un sempre più semplice contatto diretto con gli artisti.

Magari è una speranza, ma la creatività potrebbe trovare nuovi sbocchi proprio grazie alla moltiplicazione di canali e di generi musicali, proprio a scapito delle major ingessate nella loro omologazione. In fondo, parliamo di arte!

Oggi, chiunque ha la possibilità di creare la propria musica, e renderla disponibile a tutti, senza spendere cifre folli né legarsi a contratti capestro.

L'omologazione ha reso i pezzi e i dischi tutti uguali, ma è questo che cerca davvero l'ascoltatore? O cerca qualcosa di nuovo? Potrebbe trovarlo in questo magma di arte “decentralizzata” e più dinamica, e non è uno scenario cosi inverosimile, già accade.

Le piattaforme di streaming tendono ad appiattire il tutto su logiche algoritmiche, e non fanno innovazione: l'innovazione musicale viene da “outsiders”, dai margini della società, dalle scene live, dai club e dalle piattaforme alternative, e in questo non si differenzia dal passato, è sempre stato cosi.

Ecco, la musica live può essere un motore importante di questa evoluzione : l'energia e l'emozione non possono essere replicate dalle app, e questo i fans vogliono e, come la cronaca dimostra, pagano anche cifre elevate pur di essere “presenti”.

La creatività, l'energia, la passione, la voglia di qualcosa di nuovo, e la connessione diretta, il tutto mescolato in un nuovo ecosistema decentralizzato e creativo, dove la qualità prevalga, insieme ad una partecipazione più coinvolta.

Decentralizzazione e creatività

Ripeto, stiamo parlando di arte! La musica troverà strade nuove, la musica non può essere solo questa di oggi, cercare bene, ci sono delle perle nascoste, e credo (e spero) che tutto questo esploderà in qualcosa di grande e stimolante, dove tornerà a regnare la bellezza.

 
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from Novità in libreria

Passo in rassegna le ultime pubblicazioni dell'anno appena passato. Ometterò le cose esplicitamente dedicate al Natale, perché “passata la festa...”

NARRATIVA:

  • Per Sellerio abbiamo tre novità importanti:
    • VI SCRIVERÒ ANCORA. LETTERE ALLA FAMIGLIA 1949-1960 di Andrea Camilleri. Queste lettere alla sua famiglia lasciano già trasparire il fantasista scrittore che poi sarebbe diventato. Nel frattempo il giovane Andrea Camilleri vive tutte le difficoltà dello studente fuori sede: la ricerca di un vitto e un alloggio alla portata delle sue povere tasche, ma anche le prime pubblicazioni, gli incontri e le amicizie, l'amore per il teatro. Per saperne di più: scheda libro.
    • I FIGLI DEL DUCA di Anthony Trollope. Ultimo romanzo del Ciclo Palliser, ambientato nella aristocratica Londra. Il Duca di Omnium, Plantagenet Palliser, da quando è morta la sua sposa, si sente un alieno nel mondo in cui ha sempre vissuto, e deve fare i conti con le sconvenienti scelte di vita dei suoi figli. Per saperne di più: scheda libro.
  • DA ADESSO IN POI di Paolo Borzacchiello (Mondadori). Il protagonista del romanzo dialoga con un Dio che gli chiede: “Perché gli uomini, creati a immagine e somiglianza della divinità, si comportano male?”. I temi sono molti e profondi: la malattia, il cambiamento, le sorti dell'umanità in mondo in cui la tecnologia si sviluppa più in fretta delle capacità necessarie al loro adeguato uso. E le seconde possibilità. Per saperne di più: scheda libro.
  • LOVE ME LOVE ME. VOL.4 – ANCORA INSIEME di Stefania S. (Sperling & Kupfer). Quarto capitolo per la saga, nata su Wattpad, che ha registrato il record di vendite: l'arrivo del piccolo August scombussola James e June, ma ciò che mette la loro vita di coppia in pericolo è la scomparsa dell'amico William. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA LUCE SPEZZATA di Joanne Harris (Garzanti). Potrei inserire questo libro tra i gialli, ma il tema vero è l'identità personale e la ricerca di sé stessi, anche se c'è un omicidio e un colpevole da scoprire. La cinquantenne protagonista della storia, infatti, segnata da un senso di inadeguatezza, cerca nei social network quel conforto e quell'esistenza che la vita “vera” non le offre. Quando una donna nel suo quartiere viene uccisa, però, scopre di non aver perso un dono che aveva fin da bambina... Segnalo che si tratta della stessa autrice di CHOCOLAT. Per saperne di più: scheda libro.
  • SILENZIO. LE SETTE VITE DI DIANA KARENNE di Melania Mazzucco (Einaudi). La biografia romanzata di una poliedrica e dimenticata diva del cinema muto, arrivata in Italia tra mille difficoltà nel 1914. Per saperne di più: scheda libro.
  • UNA VACANZA INCANTEVOLE di Elizabeth Jane Howard (Fazi). Inghilterra, primo Novecento. La protagonista sedicenne di questo romanzo trascorre le vacanze di Natale nella tenuta dei ricchi Lancing, e per la prima volta esce dall'ambiente perbenista e opprimente di casa. Romanzo d'esordio dell'autrice della saga dei Cazalet. Per saperne di più: scheda libro.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • ANIMALI IN GIALLO di autori vari (Sellerio). Consueta raccolta natalizia di racconti gialli, a firma dei più importanti autori pubblicati da Sellerio; stavolta il filo conduttore sono gli animali: assassini o vittime, usati come copertura o emblema dell'innocenza della natura. Per saperne di più: scheda libro.
  • IDENTITÀ SCONOSCIUTA di Patricia Cornwell (Mondadori). Un nuovo caso per l'anatomopatologa Kay Scarpetta. La vittima su cui dovrà indagare è niente meno che un astrofisico premio Nobel, collaboratore della Casa Bianca. Il delitto turba molto Kay Scarpetta, perché si tratta dell'uomo di cui era stata innamorata, quando questa, all'inizio della sua carriera, insegnava a Roma. Per saperne di più: scheda libro.
  • ASSASSINIO A CENTRAL PARK di James Patterson e Marshall Carp (Longanesi). A New York, Central Park, viene rinvenuto un cadavere su una giostra di cavalli, con un'inquietante musica da carillon. Si affaccia l'ipotesi, per il detective Zach Jordan, di un serial killer... Per saperne di più: scheda libro.
  • VOLVER di Maurizio De Giovanni (Einaudi). Dopo CAMINITO e SOLEDAD, ecco la conclusione della “trilogia del tango”, che vede come protagonista il commissario Ricciardi. 1940: l'Italia è in guerra e il commissario deve proteggere la sua famiglia. Contemporaneamente, sua figlia lo aiuta a risolvere il caso di un bracciante ucciso nel suo podere quando aveva 6 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • MISTERO NELLA CASA DELL'USIGNOLO di Riku Onda (Newton Compton). Cinque amiche (tre scrittrici, una manager e un'editor) si trovano ogni anno per commemorare la morte della loro cara amica Tokiko Shigematsu, autrice di bestseller. Quest'anno, però, per l'occasione, ricevono uno strano messaggio... Tokiko si è davvero suicidata o è stato un omicidio? Per saperne di più: scheda libro.
  • GLI OCCHI DELLA LINCE di Karin Smirnoff (Marsilio). Ottavo giallo della serie Millennium (iniziata dalla trilogia del compianto Stieg Larsson), ambientato in una Svezia settentrionale in cui le grandi multinazionali stanno sfruttando le risorse naturali senza riguardi. Infatti è proprio di un'ambientalista il cadavere che viene ritrovato in fondo a una discarica, e il giornalista Mikael Blomkvist indaga sul delitto. Nel frattempo, a Stoccolma, Lisbeth Salander deve guardarsi da una donna che le dà la caccia. Per saperne di più: scheda libro.

FANTASY:

  • ALL THE DEVILS. L'INFERNO È QUI di Catelyn Wilson (Newton Compton). La giovane Andy sta superando con difficoltà il lutto per la sorella Violet, iscritta alla prestigiosa Ravenswood Academy, ma scopre che quella sepolta nella bara non è sua sorella... non resta per lei che iscriversi alla Ravenwood e scoprire così tutte le verità e le follie che quella scuola nasconde. Per saperne di più: scheda libro

FUMETTI, MANGA E GRAPHIC NOVEL:

  • MINECRAFT. VIAGGIO AI CONFINI DEL MONDO – VOL.1 E 2 di Kazuyoshi Seto (Star Comics). Uscita in contemporanea per i primi due volumi di un manga ambientato nel mondo del celeberrimo videogioco Minecraft: mostri, ambienti da esplorare e tanti pixel. Per saperne di più: scheda libro, vol.1 e scheda libro. vol.2.

SAGGISTICA:

  • CREATURE MERAVIGLIOSE di Natalie Lawrence (Mondadori). Sottotitolo: Storie di mostri, miti e umani. Si tratta di un saggio antropologico sui mostri, dalle origini del mito fino agli alieni e ai moderni mostri cinematografici come Godzilla: la ricerca della loro essenza porta inevitabilmente l'uomo a guardarsi allo specchio. Per saperne di più: scheda libro.
  • FRAMMENTI DI MEMORIA di Whoopi Goldberg (Longanesi). L'autobiografia di una celeberrima star di Hollywood, che ha un debito di riconoscenza nei confronti di una madre che l'ha educata e cresciuta tra mille difficoltà. Per saperne di più: scheda libro.
  • UNCINETTO PER TUTTI di Giulia Lucchi (Mondadori Electa). Un manuale completo di schemi e tecniche anche per principianti assoluti. A firma di @giulyandcrochet (attiva sui social). Per saperne di più: scheda libro.
  • CHIUDI GLI OCCHI E NON PENSARE di Raffaele Morelli (Mondadori). Tutti pensano che identificando il proprio problema, e impegnandosi a fondo per “risolverlo”, sia la strada per la felicità. Invece, spesso, gli sforzi durano tutta la vita e procurano solo frustrazione. Raffaele Morelli, invece, ci consiglia di smettere di rimuginare sul passato, chiudere gli occhi e ascoltare la presenza interiore che alberga dentro di noi. Per saperne di più: scheda libro.
  • C'ERA UNA VOLTA IN ITALIA – GLI ANNI SETTANTA di Enrico Deaglio (Feltrinelli). Dopo il primo volume sugli anni '60 (pubblicato l'anno scorso), continua la monumentale, gigantesca opera del giornalista Enrico Deaglio, stavolta con un librone dedicato al decennio degli anni '70, con documenti, fotografie, testimonianze per delineare il racconto dell'Italia dal punto di vista storico e culturale. Per saperne di più: scheda libro.
  • 1001 QUIZ SUL CALCIO DA RISOLVERE MENTRE FAI LA CACCA di Matteo Bardelli (Newton Compton). Lo scaffale dei “libri da bagno” si arricchisce con questo libro di quiz sul calcio per veri conoscitori dello sport. Per saperne di più: scheda libro.
  • LIBERTÀ di Angela Merkel (Rizzoli). L'autobiografia di una delle donne più influenti d'Europa, che ha retto la Germania per ben 16 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL GIUBILEO DI PAPA FRANCESCO di Antonio Preziosi (Newton Compton). Un saggio che, attraverso riflessioni e indicazioni, vuole spiegare il senso di questo Giubileo del 2025, a distanza di 10 anni dal Giubileo della Misericordia del 2015. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL DUOMO DI MILANO (Rizzoli). Un bel volume, grosso e riccamente illustrato, sul Duomo di Milano: la storia, la fabbricazione, i materiali, le decorazioni, eccetera. Realizzato in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Per saperne di più: scheda libro.
  • INTANTO TI CALMI di Diego Brus (Gribaudo). Sottotitolo: Il resto non conta: chi conta sei tu – 10 comandamenti +1 per riconnettersi alla vita. Un libro sul benessere fisico e mentale: insegna a mettersi in uno stato di tranquillità, prima di prendere qualsiasi decisione. Da un'ironica (e seguita) pagina social. Per saperne di più: scheda libro.
  • GIOIELLI E PIETRE PREZIOSE (Gribaudo). Un bel librone con tutte le pietre preziose, la loro provenienza, i loro tagli, e la storia dei gioielli più famosi, come il pugnale con smeraldi del Topkapi di Istambul, i gioielli dell'antico Egitto e le uova di Fabergé. Per saperne di più: scheda libro.
  • Sempre per Gribaudo: LA GRAMMATICA DEL CAFFÈ di Daria Illy. Un atlante completo sulla bevanda che costituisce un ingrediente fondamentale per le giornate di moltissimi italiani: la pianta, la storia della sua diffusione, la lavorazione, i caffè storici dove è possibile degustare le varie miscele, eccetera. Per saperne di più: scheda libro.
  • Per Blackie, dopo ODISSEA e ILIADE, segnalo il terzo volume della collana Classici liberati: IL LIBRO DELLA GENESI. Una nuova traduzione “laica”, a cura di Erica Baricci, racconta la creazione del mondo e i primi passi dell'umanità come un romanzo epico. È corredato da illustrazioni (si possono vedere nella scheda del sito) e testi aggiuntivi di grandi autori come Stephen Hawking, Diderot e Søren Kierkegaard. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • GNAM, IL MOSTRO MANGIAPAURE (La Coccinella). Un libro con un curioso e simpatico mostro di peluche: come nella storia contenuta nell'albo, il piccolo lettore potrà disegnare la propria paura e darla in pasto al mostro. Età di lettura: dai 4 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • GLI SPARGISOGNI. IL SEGRETO DEI DANDELION di Susanna Isern e Esther Gili (De Agostini). Gli Spezzasogni, guidati dal perfido Professore Oscuro, diffondono l'infelicità e distruggono desideri, speranze e ambizioni delle persone. Sofi Dandelion, grazie all'aiuto di un amico dallo sguardo enigmatico e di un laboratorio gestito da animali magici, scopre per caso le trame malvage degli Spezzasogni e farà di tutto per rompere loro le uova nel paniere. Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • PENNY DAL CUORE GRANDE di Cristal Snow, illustrazioni di Kati Vuorento (Il Battello a Vapore). La fatina Penny ha un cuore grandissimo ma delicato. Un giorno scopre che l'insopportabile figlio della vicina è venuto a trascorrere le vacanze a Nidodelvento. Ci vuole un incantesimo per sbarazzarsi di lui... Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • HARRY POTTER – 100 OGGETTI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA MAGIA (Magazzini Salani). Il mondo di Harry Potter è disseminato di oggetti magici: lettere che si aprono da sole e “sgridano” il destinatario, occhiali che permettono di vedere i misteriosi Gorgosprizzi, il celeberrimo Cappello Parlante, per non parlare delle bacchette magiche, automobili volanti e così via. Questo libro li “cataloga” tutti con dovizia di illustrazioni, informazioni e curiosità. Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • L'ISOLA PERDUTA di Nikola Kucharska e Alojzy Rzepa (Electa Kids). Un volume illustrato bellissimo, composto dalla graphic novel avventurosa della disegnatrice, che trova il diario di viaggio dell'avventuriero Alojzy Rzepa, contenente meravigliose informazioni illustrate sull'Isola Perduta: abitanti bislacchi, animali fantastici e tante curiosità. Ogni pagina è una miniera. Età di lettura: dai 9 anni. Per saperne di più: scheda libro.
 
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