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from cronache dalla scuola

[diario dalla scuola]

In pratica porto questa prima nella biblioteca della scuola e li divido in sette gruppi e gli do sette sceneggiature (fatte da un gruppo di lavoro della stessa classe) della II parte della metamorfosi di Kafka e gli dico, ok, avete un'ora per farmi un po' di girato per il vostro film, usando le tecniche che abbiamo visto la settimana scorsa: movimenti di camera, inquadrature, montaggio, eccetera.

Diciamo che non sapevo cosa sarebbe successo e mi preparavo al peggio e invece nell'ora successiva ho visto una trentina di ragazzini improvvisarsi registi con il cellulare, rantolare per terra zampettando come insetti, ritagliare cartoncino e costruire dal nulla una mela verde, reggere pareti di cartone, venire da me chiedendomi ciotole, spegnere luci per fare strani effetti di luce, chiedermi di cambiare aula per poter fare una ripresa in cui la finestra “deve essere bassa”, sbattere la testa contro la porta e fare un casino terribile, un rumore che a scuola se si sente vuol dire che non c'è lezione, e qui invece l'opposto.

Passa una collega di inglese che guarda tutto, ridacchia, mi dice che qualche mio collega non sarebbe d'accordo su questo tipo di lezione. “E poi -aggiunge – non vedi che si stanno divertendo? A scuola non ci si diverte!” chiosa. Ammicca, svanisce.

E in effetti penso guardandoli, si stanno anche un po' divertendo. E questo mi fa proprio impressione.

 
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from jens

Predicazione su 1 Corinzi 11,23-26

Quando il Papa è stato a Torino in chiesa valdese qualche anno fa, nel suo discorso diventato famoso per il perdono chiesto, ha anche affrontato la questione della Santa cena e della cosiddetta ospitalità eucaristica.

Cito direttamente il Papa: “Tra i molti contatti cordiali in diversi contesti locali, dove si condividono la preghiera e lo studio delle Scritture, vorrei ricordare lo scambio ecumenico di doni compiuto, in occasione della Pasqua, a Pinerolo, dalla Chiesa valdese di Pinerolo e dalla Diocesi. La Chiesa valdese ha offerto ai cattolici il vino per la celebrazione della Veglia di Pasqua e la Diocesi cattolica ha offerto ai fratelli valdesi il pane per la Santa Cena della Domenica di Pasqua. Si tratta di un gesto fra le due Chiese che va ben oltre la semplice cortesia e che fa pregustare, per certi versi – pregustare, per certi versi – quell’unità della mensa eucaristica alla quale aneliamo.”

Da allora sono stati fatti grandi passi in avanti. L’usanza di scambiarsi il pane e il vino ha preso piede anche in molte altre chiese. Inoltre esiste un gruppo nazionale sulla ospitalità eucaristica che sperimenta forme e le pubblica in una rivista mensile.

Grandi passi. Che però non possono nascondere che il percorso sarà lungo e lento. Tutti i passi però fanno pregustare, come diceva il Papa, l’unità alla mensa eucaristica.

Abbiamo quindi degli sviluppi. Non è più così radicale e netta la divisione come era una volta: noi invitiamo tutte e tutti, ma quando andiamo in chiesa cattolica, non possiamo prendere l’eucarestia. Oggi ciò in alcune chiese è già possibile.

La cena del Signore fino a pochi anni fa era un pomo della discordia, anche fra protestanti. Immaginate, le chiese protestanti si dividono fin dall’inizio sulla cena del Signore.

Nel 1529 a Marburgo si incontrano Martino Lutero, Ulrico Zwingli e probabilmente anche Giovanni Calvino.

Riescono a superare molte differenze teologiche, ma, arrivati alla Santa Cena, le idee sono troppo diverse e la Cena è troppo importante per scendere a compromessi.

Ecco cosa succede lì a Marburgo: sono tutti insieme attorno a un grande tavolo: Martino, Ulrico, Giovanni e tutti i loro amici e conoscenti. Parlano della Santa Cena, almeno all'inizio, perché dopo poco tempo scoppia una bella lite fra loro. Non si trovano affatto d'accordo sulle parole dette da Gesù durante la sua ultima cena.

Soprattutto fra Martino e Ulrico la lite fa delle scintille. Giovanni invece ha lasciato i suoi amici dopo l'inizio della discussione, non sa cosa pensare di tutto ciò.

“Questo è il mio corpo, è scritto qui!” grida Martino con la testa rossa che gli sembra voler scoppiare. “E se qui è scritto 'questo è il mio corpo' vuol dire che è il suo corpo. Basta!” Per sottolineare ciò che dice, Martino scrive la parola greca “è” sul tavolo e la sottolinea ben tre volte. Ulrico non ce la fa più. “Ma quanto è di testa dura Martino”, pensa, respira profondamente e spiega: “Te l'ho detto 1000 volte, Martino, e, chinandosi verso Martino come se volesse far arrivare parola per parola alle orecchie di suo amico, scandisce: “Gesù con queste parole non voleva dire che ogni volta che mangiamo il pane e beviamo un sorso del vino essi diventassero il suo corpo e il suo sangue. Gesù parla in modo simbolico: ogni volta che mangiate e bevete io vi sono così vicino come lo è il cibo che prendete e che poi si unisce inseparabilmente con il vostro corpo. La cosa importante è che in quel momento ci ricordiamo di lui e di ciò che egli ha fatto per noi ...”

Ulrico viene interrotto. Martino si alza di scatto, prende le sue cose ed esce dalla stanza. Prima di chiudere la porta si gira un'ultima volta dicendo: “Così non troviamo mai un accordo!” Guarda tutti i suoi amici, con un misto di rabbia, compassione e tristezza, chiude la porta, la discussione è finita.

Solo nel 1973 con la Concordia di Leuenberg, quindi 444 anni dopo questa bella lite, le Chiese Luterane e Riformate aprono reciprocamente la mensa del Signore all'altra chiesa. Di fronte a questi 444 anni la discussione della intercomunione con la Chiesa Cattolica è giovane. Facciamo frutta l’arte che ha portato alla comunione di Leuenberg: non lasciare che le diversità portino alla divisione. Trovare una comunione nonostante o forse proprio nelle differenze senza escludere nessuno. A Paolo di cui sono le righe che abbiamo letto, piacerebbe sicuramente trovarsi insieme attorno alla tavola della santa cena. Per l’Apostolo era importante, nella Cena del Signore, superare le divisioni e unire le persone.

Tuttavia, a Corinto non erano problemi teologici a monte delle divisioni. Ai tempi di Paolo si trattava di differenze sociali. Le differenze sociali non dovevano impedire la comunione, la Santa cena doveva costruire ponti, perché in Cristo non contano le differenze.

Non si trattava di un egualitarismo estatico, ma di colmare le barriere esistenti nella realizzazione di ciò che Gesù con la sua vita e morte ha lasciato ai suoi discepoli. È vero anche oggi. E tutti dobbiamo chiederci, se nell'oscurità del Venerdì Santo e nella luce del mattino di Pasqua tutte le convinzioni teologiche non dovrebbero essere messe da parte. Ma non solo. Ogni volta che celebriamo la Cena del Signore, lo spazio in cui ci troviamo diventa senza limiti. Ogni volta che entriamo in un angolo del Regno di Dio mentre ci riuniamo attorno al tavolo della Santa cena. Ogni volta la croce, ma anche la risurrezione è parte della celebrazione. Pane e vino sono più che semplici prodotti da forno e uva pigiata.

Tutto il resto perde importanza di fronte alla memoria degli eventi della sera, quando Gesù fu tradito e catturato, perde importanza di fronte alle parole recitate che Paolo stesso ha ricevuto e ricorda ai Corinzi e noi qui di nuovo: il mio corpo, il mio il sangue. A chi importa della denominazione?

Celebriamo la Cena del Signore come evento che apre gli orizzonti, abbatte le divisioni e crea unità.

Ed è per questo che si apre la cena anche ai bambini. Intanto non siamo l’unica chiesa che fa fare la comunione ai bambini.

La chiesa ortodossa da il pane della cena del Signore ai neonati appena battezzati. La chiesa di Roma aspetta la prima comunione. Nelle nostre chiese vigeva la regola che ci voleva la conferma, quindi un adeguato tempo di catechismo per avvicinarsi.

Oggi si vede il carattere inclusivo della Cena e si cerca di includere anche i Bambini. Amen.

 
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from Revolution By Night

Sindacalista Cgil picchiato a Genova

Mentre era impegnato ad affiggere i manifesti elettorali della campagna referendaria dell'8-9 giugno su lavoro e cittadinanza, due uomini sconosciuti l’hanno avvicinato e gli hanno urlato “comunista di merda, siamo fascisti!”, facendo il saluto romano. Non paghi, gli hanno sputato addosso e lo hanno preso a pugni in faccia.

Controllo e sorveglianza del Governo sul materiale giornalistico in RAI

Con una nuova circolare si impone ai giornalisti di trasferire esclusivamente sulla piattaforma tecnologica RAI tutto il materiale video, inclusi i filmati di videomaker esterni, e anche i colloqui con le fonti anonime. Ancora un'intimidazione alla libera stampa e l'ennesimo tentativo di imbavagliare le inchieste scomode. A rischio l'anonimato e la sicurezza delle fonti giornalistiche.

Taglio dei fondi alla scuola per l'educazione sessuale e affettiva

Il Governo emana provvedimenti di pura facciata: inasprimento delle pene per i reati di genere e introduzione del reato di femminicidio. Come se finora il reato di omicidio, già previsto e punito dal nostro Codice Penale, non comprendesse anche l'uccisione di una donna. Poi emana provvedimenti di vera sostanza: taglio dell'aumento di 500 mila euro del fondo per l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole. I soldi verranno usati per formare gli insegnanti delle medie e delle superiori sulla prevenzione dell’infertilità. La Lega esulta: “Soddisfatta la Lega che nella scuola italiana non ci sarà mai spazio per l’ideologia gender”, dichiara una portavoce.

La Storia a scuola secondo Valditara

La riforma di Valditara (Nuove Indicazioni 2025) dei programmi scolastici nella scuola per l'infanzia e del primo ciclo, in particolare della Storia, non lascia dubbi sulla matrice che li ha ispirati. Per Valditara il programma di Storia sarà incentrato sulla storia nazionale e occidentale, sulla tradizione greco-romana e giudaico-cristiana. Ampio spazio ai «Racconti del Risorgimento»: episodi e personaggi dell’Unità d’Italia in chiave patriottica (Le cinque giornate di Milano, I martiri di Belfiore, La piccola vedetta lombarda, giusto per fare qualche esempio). La chiave di lettura della Storia è quella patriottica e identitaria, il modello è nozionistico: l'importante è “che cosa si studia e non come si studia” (le parole di Valditara). Quindi la Storia come semplice successione di eventi e di aneddoti semplificati. Non ci sarà spazio al contesto, al quadro internazionale e soprattutto all'analisi e al dibattito storiografico.

L'Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, ha dichiarato: “Si privilegiano fatti e figure eroiche funzionali a un racconto edificante della nazione, a scapito di un’analisi critica dei processi storici.”[...] un arretramento delle metodologie didattiche verso un modello nozionistico e trasmissivo in contrasto con le pratiche innovative ormai consolidate nella didattica della storia.”

Dulcis in fundo, alle elementari si studierà la Bibbia. Come in uno stato confessionale e teocratico qualsiasi (Iran, Afghanistan, Arabia Saudita, Città del Vaticano, Pakistan). Non saremo uno Stato laico nemmeno più nella forma. Nella sostanza non lo siamo mai stati, visto il cancro metastatico che ci divora da dentro: il Vaticano.

Via libera ai pro-vita nei consultori

Il provvedimento, già approvato in Senato, consente alle associazioni anti-abortiste di operare all'interno dei consultori familiari. Un evidente subdolo tentativo, visto che i precedenti più diretti hanno fallito, di attaccare la legge 194 sull'aborto. Il permesso all'attività nei consultori dei gruppi pro-vita, definiti “di supporto alla maternità”, nei confronti delle donne che vogliono intraprendere un'interruzione di gravidanza è stato inserito nel decreto sulle misure finanziate dal PNRR, e su cui è stata posta la fiducia. Una dannata legge paternalistica e pericolosa: stabilisce la tutela sociale della maternità e considera l'aborto un'eccezione da ostacolare.

...to be continued

Now playing: “Renegade” Renegade – Thin Lizzy – 1981

 
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from osteopatia

Oplà! Fa un balzo e si trova nel quarto ventricolo del cervello umano vivente. Si guarda intorno e scopre che questo si restringe in direzione del canale centrale del midollo spinale e verso l'acquedotto cerebrale, così come nei recessi laterali dove presenta aperture nella cisterna magna. Si tratta sicuramente di un centro di funzionamento strategico!

Ruota lungo il pavimento del quarto ventricolo, osservando tutte le cellule nervose e le loro funzioni: i centri fisiologici del corpo umano. È molto importante che questi centri di regolazione e di controllo siano in buone condizioni funzionali. Nuota poi verso l'apice e vede il moto vivo del cervelletto, la parte anteriore del tetto. Passa molto tempo a guardarsi intorno e a chiedersi: che cosa succede qui?

[…] Guarda qua! Il cervelletto si muove durante l'inspirazione e l'espirazione come il soffietto del fabbro! Il pesciolino vede che i lobi cerebellari sono di tessuto bianco nella parte centrale e di sostanza grigia esternamente. Qui le cellule nervose gli sembrano antenne di apparecchi radioriceventi. Si chiede: Perché la struttura disposta in quel modo? […] Tutto ciò inizia sembrare un sistema naturale di fluttuazione dell'intero corpo di liquido cerebrospinale.

[…] quando imparate a controllare la marea comprimendo il quarto ventricolo, potete garantire subito un interscambio ritmico equilibrato tra tutti i liquidi corporei; intendo proprio tutti. Nel pavimento del quarto ventricolo ci sono tutti quei centri fisiologici, in particolar modo quello respiratorio e dieci nervi cranici (gli altri due sono parte del cervello). Non soltanto fate fluttuare il liquido, ma tutta quest'azione fornisce nutrimento grazie al “più elevato elemento conosciuto” che è trasmutato lungo le fibre (NdR nervose) verso tutti i tessuti: cuore, polmoni, milza e fegato. Questi sono centri fisiologici primari!

manta

[…] Guardate l'intero sistema dei ventricoli all'interno del tubo neurale! Il terzo e il quarto (NdR ventricolo) sono come il corpo di un uccello: il midollo spinale è la coda, le ali sono i ventricoli laterali, circondati dal cervello che presenta motilità e sono inserite dove lo sarebbero tutte le ali. Queste ultime si elevano più posteriormente in volo e si ripiegano a riposo. Gli emisferi cerebrali dipendono da ogni ventricolo e si espandono. […] Ogni cosa che studiate indica la motilità del cervello, il movimento delle ossa e di tutte le parti del meccanismo respiratorio primario. Ho provato a smentirlo! (NdR il meccanismo respiratorio primario è il risultato osservabile nella palpazione osteopatica della fluttuazione del liquido cerebrospinale; tale movimento ha analogie con la respirazione diaframmatica per questo viene chiamato respirazione)

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from informatica

UFFICIO ZERO – Linux. Aggiornamenti e pulizia

L’utility hdd cleaner serve a pulire il sistema da vecchi kernel installati e pacchetti non più in uso mantenendo quando più leggero il sistema e la partizione di boot. #linux #ufficiozero

 
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from PIXEL THROUGH YEARS

Pongvs-Spaceinvaders.png

🎮 L’inizio dell’era arcade

Negli anni ‘70, l’intrattenimento elettronico era agli albori. Il concetto stesso di “videogioco” era ancora un’idea sperimentale, relegata ai laboratori universitari o a progetti militari come Spacewar! (1962). Ma due giochi cambiarono tutto:

Pong (1972): il primo grande successo arcade.
Space Invaders (1978): il primo fenomeno di massa.

In questo articolo, analizzeremo in dettaglio la loro nascita, il loro impatto e le innovazioni tecnologiche che hanno reso questi titoli pietre miliari del gaming.


🎾 Pong (1972): Il Videogioco che Creò un’Industria

Se oggi esiste l’industria videoludica, lo dobbiamo a Pong. Ma come è nato il gioco che ha portato i videogiochi al pubblico di massa?

🔬 L’idea: Un esercizio di programmazione diventato leggenda

Alla fine del 1971, Nolan Bushnell, fondatore di Atari, decise di creare un videogioco ispirato a Tennis for Two (1958) e alla modalità tennis del Magnavox Odyssey. Chiese al suo ingegnere, Allan Alcorn, di creare un prototipo per fare pratica.

🔹 Curiosità: Pong doveva essere solo un esercizio per Alcorn, ma il risultato fu così divertente che Bushnell capì subito il potenziale commerciale.

🏗️ Tecnologia: Semplicità rivoluzionaria

Il primo cabinato di Pong fu installato nel bar Andy Capp’s Tavern in California. Dopo pochi giorni, il proprietario del locale chiamò Atari:

“Il gioco è rotto, venite a ripararlo.”

Quando arrivarono, scoprirono che la macchina era perfettamente funzionante: il problema era che il raccoglitore di monete era pieno fino all’orlo! 🤑

🔹 Pong usava solo circuiti logici TTL, senza un vero processore. Tutti i movimenti della pallina e delle racchette erano gestiti elettronicamente in modo analogico.

🕹️ Perché ebbe successo?

Regole semplici e intuitive: Chiunque poteva capire Pong in pochi secondi.
Competizione immediata: Il gioco era pensato per due giocatori, creando sfide coinvolgenti.
Nuova esperienza sociale: Le persone si sfidavano nei bar e nei locali, rendendo il gioco un evento.

🔹 Curiosità: Nel 1973, l’azienda rivale Magnavox fece causa ad Atari, sostenendo che Pong fosse un plagio del suo gioco Tennis per Odyssey. La causa si concluse con un accordo da 700.000 dollari, ma l’Atari continuò a prosperare.


👾 Space Invaders (1978): Il Gioco che Ha Scatenato una Febbre Globale

Mentre Pong introdusse il mondo ai videogiochi, Space Invaders lo fece impazzire. Fu il primo gioco a diventare un fenomeno culturale internazionale, con effetti che andarono ben oltre l’industria del gaming.

🎯 La nascita del mito

Nel 1978, Tomohiro Nishikado, ingegnere della Taito, voleva creare un gioco che fosse più avvincente di Pong e che desse ai giocatori una sfida crescente.
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🔹 Curiosità: All’inizio, Nishikado voleva usare soldati umani come nemici, ma la censura giapponese vietava di sparare a figure umane. Optò quindi per gli alieni, ispirandosi al film La Guerra dei Mondi (1953).

💡 Le Innovazioni Tecnologiche

Space Invaders introdusse elementi tecnici rivoluzionari:

Nemici con IA dinamica: gli alieni acceleravano man mano che venivano eliminati.
High Score: fu uno dei primi giochi a registrare il punteggio massimo, spingendo i giocatori a migliorarsi.
Suono d’atmosfera: la musica in crescendo creava tensione crescente, aumentando il senso di urgenza.

🔹 Bug diventato feature: L’accelerazione dei nemici fu in realtà un errore di programmazione. Il processore non riusciva a gestire troppi sprite contemporaneamente, così il gioco diventava più veloce man mano che venivano distrutti alieni. Il risultato? Un’esperienza adrenalinica e unica!


🏛️ L’Impatto di Space Invaders sulla Società

Il successo di Space Invaders fu così grande che cambiò l’intero settore videoludico:

📌 La crisi delle monete in Giappone:
Nei primi mesi dal lancio, il gioco generò così tanti guadagni che in Giappone si verificò una carenza di monete da 100 yen. Il governo dovette coniare più monete per soddisfare la domanda!

📌 Il primo gioco a creare tornei su larga scala:
Nel 1980, Atari organizzò il primo campionato nazionale di Space Invaders, con oltre 10.000 partecipanti. Fu il primo evento eSport della storia.

📌 Merchandising e influenza sulla cultura pop:
Space Invaders comparve in serie TV, film e fumetti.
✔ Fu uno dei primi giochi a generare gadget ufficiali, tra cui t-shirt, action figure e persino mobili da salotto.
✔ Ispirò decine di altri giochi e creò il genere degli shoot ‘em up.


🕰️ Eredità di Pong e Space Invaders

Oggi i videogiochi sono una industria miliardaria, e tutto è partito da Pong e Space Invaders.

🔹 Pong dimostrò che i videogiochi potevano essere un business redditizio.
🔹 Space Invaders mostrò che i videogiochi potevano essere un fenomeno di massa.

Senza questi due giochi, probabilmente oggi non avremmo titoli come Call of Duty, Fortnite o League of Legends.


 
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from Roja Connection

Con uno suono a metà tra un fischio e uno sbuffo il regionale spegne i suoi motori, le vibrazioni si smorzano e le porte delle carrozze si aprono definitivamente. E’ una tarda mattina di primavera quando arrivo a Ventimiglia. Sgancio la chiusura del reggisella della mia fedele Brompton e le sue rotelle iniziano a rotolare in direzione di quella che sembra essere una rampa; purtroppo il mio è solo un abbaglio e davanti a me si spiega una ripida scala verso il sottopasso, in lontananza il simbolo di un ascensore che decido volontariamente di non seguire. Mi armo di pazienza, carico lo zaino in spalla abbasso il reggisella e sollevo di peso la bicicletta, fuori dalla stazione dovrò trovare un punto dove allestire il mezzo per pedalare fino al B&B. Uscito dal sottopasso il percorso obbligato mi guida verso l’atrio della stazione, prima di questo un imponente dispiegamento di forze dell’ordine controlla i viaggiatori in arrivo: vengo squadrato rapidamente, nessuno degli agenti ritiene di approfondire i motivi del mio viaggio e in pochi istanti eccomi sui gradini della piazza della stazione. Il primo impatto della città è gradevole, un percorso ciclabile si dirama in tre direzioni: alla mia sinistra, costeggiando un parcheggio il percorso sembra svilupparsi parallelamente ai binari, a destra sembra sparire tra dei capannoni ferroviari dismessi e infine il il terzo ramo mi dà l’impressione di addentrarsi nel cuore della città. Pur avendo già scelto quale direzione intraprendere devo prima allestire la bicicletta per renderla operativa: sgancio nuovamente il reggisella fino ad estenderlo completamente, ruoto il manubrio, lo fisso stringendo il primo morsetto a vite, apro il pedale e con il consueto gesto apro la bicicletta. Non mi resta che serrare la seconda vite e aprire il pedale: sono pronto a pedalare. Uno sguardo per controllare che non ci siano macchine e complice la pendenza favorevole sono in movimento verso il centro città. Nelle prime centinaia di metri incontro un’isola pedonale e a ridosso della stessa un grande mercato coperto, brulicante di persone intente a esaminare frutta e verdure dai mille colori. Sento anche profumo di prodotti da forno provenire dall'interno del mercato ma il mio occhio non riesce a individuare l’origine. Mercato Coperto Nell'isolato successivo la piazza del Municipio si apre alla vista, peccato sembri essere destinata ad uso parcheggio e si presenti come una spianata coperta di lamiere. Ancora oltre i giardini comunali dagli alti pini marittimi, la ciclabile sembra costeggiare il perimetro e finalmente vedo il mare. In realtà mi trovo in una piccola piazzetta con una fontana molto graziosa, a fianco il fiume, immagino sia il Roja futuro compagno di viaggio, sopra di esso si slancia una passerella pedonale non propriamente avveniristico ma utilizzato da molte persone. Mi avvicino e noto in prossimità dell’altra riva una bicicletta scendere lungo quella che sembrerebbe una rampa per disabili. Il centro di Ventimiglia Il mare è più vicino ma non sono ancora giunto al litorale, decido di continuare seguendo lo scorrere del fiume e arrivato all'angolo tra la foce e il parco, dopo un ristorante si aprono finalmente le spiagge e l’orizzonte del mare. Pedalo tranquillamente lungo la costa sempre protetto dalla ciclabile, il traffico veicolare scorre lento eppure è bello spostarsi senza dover preoccuparsi dei mezzi che circolano sulla strada. Avanzo per circa un chilometro fino ad arrivare all'area naturalistica del torrente Nervia. Sembra essere un luogo incontaminato nonostante sia circondato dalle abitazioni. Potrei continuare oltre ma l'orologio mi ricorda che è ora di pranzo, decido allora di tornare indietro di qualche centinaio di metri, avevo adocchiato un baretto sul mare dove poter chiedere informazioni sulla zona. Mi siedo a uno dei tavoli, l'ambiente è molto disteso, sento del reggae dalle casse; sulla carta trovo il “grillé” una rivisitazione del croque-monsieur francese, vada per quello. Approfitto della pausa per cercare il B&B, scopro essere proprio dietro l'angolo e così dopo pranzo vado a presentarmi e lasciare il grande zaino per muovermi più agilmente. Passerò tre notti a Ventimiglia, domani visiterò Mentone e l'indomani Dolceacqua.

 
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from Novità in libreria

Continua la cavalcata attraverso le sempre più soverchianti nuove pubblicazioni di marzo.

NARRATIVA:

  • I VIRTUOSI di Yasmina Khadra (Sellerio). La storia di Yacine, povero ma virtuoso e ingenuo, partecipe suo malgrado degli eventi storici e sociali, in un'Algeria martoriata dal primo conflitto mondiale e dalla colonizzazione francese, fino alla guerra civile. Un romanzone che (per i temi trattati) mi ricorda i classici del primo Novecento (anche se nella sinossi scrivono che possiede “un respiro ottocentesco”... a voi lettori il giudizio). Per saperne di più: scheda libro.
  • IL RAGAZZO CON LA KEFIAH ARANCIONE di Alae Al Said (Ponte alle Grazie). Nel Medio Oriente massacrato da una guerra infinita, ecco una storia di amicizia, tradimento, riscatto e resistenza, firmata da una giovane autrice nata a Roma da genitori palestinesi. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA PASTICCERIA DI MEZZANOTTE – LA STRANIERA di Onuma Noriko (Garzanti). Credevo di non aver più chiesto ai rappresentanti questo tipo di libri stile caffè caldo. Invece evidentemente me n'è sfuggito uno. Va bene comunque. Come negli altri romanzi di questo filone tutto orientale, anche qui la vera protagonista è una bottega speciale, in questo caso aperta solo di notte, in cui trovano rifugio i clienti più disparati, in cerca di consolazione e tenerezza. Un magico conforto che si trova tra i dolci panini sfornati dal saggio signor Kurebayashi e dal gentile Hiroki, giovane “dallo sguardo serio e dalle mani gentili”. Lo metterò sullo scaffale insieme agli altri libri dello stesso tipo (ebbene sì, lo confesso: nella mia libreria c'è uno scaffale dedicato ai libri orientali del caffè caldo). Per saperne di più: scheda libro.
  • L'ARTE DEL MATRIMONIO di Stephanie Bishop (Marsilio). La scrittrice Lucie sposa Patrick, il suo ex professore, un regista leggendario. I libri di Lucie mietono sempre più successo, tanto che l'iniziale disparità tra i due coniugi si trasforma in uno strano equilibrio. Una crociera per il loro anniversario cambia tutto... Per saperne di più: scheda libro.
  • IO, CASANOVA di Ida Amlesù (Sonzogno). Due figure speculari, nel pieno del Settecento libertino e godereccio, si muovono per l'Europa fra inganni, seduzioni e sotterfugi: uno è Giacomo Casanova, il raffinato abate seduttore, l'altra è Anna, una serva che Casanova annovera fra le sue tante conquiste, ma che come Giacomo ha sete di vita e avventura. Dapprima rivali, poi complici, sono legati dal mistero di otto tele disseminate per l'Europa e una setta segreta che pratica gli insegnamenti dell'alchimista Paracelso. Per saperne di più: scheda libro.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • DEGNA SEPOLTURA di Cristina Rava (Rizzoli). L'ex commissario Bartolomeo Rebaudengo e il medico legale Ardelia Spinola indagano su uno strano omicidio: il corpo di un ragazzo adolescente (un ragazzo dalla normale vita di tutti gli adolescenti, senza nemici o particolari problemi, a parte la timidezza) viene trovato in una cascina della campagna ligure, con un rosario in mano, fiori secchi e un lumino consumato. Quasi una “degna sepoltura”. Per saperne di più: scheda libro.
  • MISS BEE E IL FANTASMA DELL'AMBASCIATA di Alessia Gazzola (Longanesi). Londra, 1925: Beatrice (ovvero Miss Bee) è impiegata all'ambasciata italiana. Eventi mondani e incarichi di segreteria la impegnano, ma non abbastanza da non poter indagare su strani fenomeni che accadono nell'ambasciata: fenomeni che si aggravano al punto da richiedere l'intervento della polizia... Per saperne di più: scheda libro.
  • LA PROSSIMA VITTIMA di Salvo Toscano (Mondadori). Dall'autore della serie gialla dei fratelli Corsaro, ecco un'altra coppia investigativa interessante: Santo (ex poliziotto depresso e irascibile) e Albino (ex prete colto e tranquillo). Il caso su cui devono lavorare è quello di una ragazza trovata strangolata e accoltellata, che ricorda a Santo un caso irrisolto di alcuni anni prima... Per saperne di più: scheda libro.
  • RISOLVIAMO OMICIDI di Richard Osman (Feltrinelli). Amy Wheeler lavora alla Maximum Impact Solutions, un'agenzia di bodyguard, ma attira un sacco di guai. L'incarico di proteggere un'eccentrica scrittrice su un'isola privata dalle minacce di un oligarca russo, infatti, si rivela un incubo: un influencer viene trovato morto su uno yacht, e, come se non bastasse, qualcuno cerca di incastrare Amy, che dovrà chiedere aiuto a suo suocero Steve, ex poliziotto. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA CATASTROFICA VISITA ALLO ZOO di Joël Dicker (La nave di Teseo). I genitori di Josephine sono decisi a scoprire cosa sia successo in quella terrificante visita allo zoo, pochi giorni prima di natale. La bambina di certo sa molto più di quanto voglia far credere... Un best seller annunciato i cui temi riguardano l'inclusione, il rapporto genitori-insegnanti e la democrazia. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA SENTENZA di Christina Dalcher (Nord). La procuratrice Justine Callaghan fa condannare alla pena capitale un uomo accusato di aver ucciso il figlio dei vicini. Poco dopo l'esecuzione, però, compaiono indizi che porterebbero ad altre piste. È stato condannato un innocente? Se questo fosse vero, Justine rischia anch'essa la pena di morte, a causa del Remedies Act, un provvedimento studiato per scongiurare errori giudiziari. Per saperne di più: scheda libro.

FUMETTI E GRAPHIC NOVEL:

  • KAGURABACHI – VOL.1 di Takeru Hokazono (Star Comics). Chihiro lavora nella fucina per diventare, come suo padre, un provetto fabbricante di spade, ma la tragedia è dietro l'angolo e scatenerà odio e sete di vendetta. Manga (genere shonen) con tanta azione, violenza e combattimenti spietati. Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • ALL'ESSENZA di Franco Battiato (Mondadori). Un volume che raccoglie (definitivamente e ordinatamente) interventi, scritti, riflessioni e pensieri del grande cantautore italiano. A cura di Giordano Casiraghi. Per saperne di più: scheda libro.
  • ISRAELE-PALESTINA IN TRENTASEI RISPOSTE di Lorenzo Kamel (Einaudi). Un piccolo volume della collana Vele, che risponde a tanti interrogativi sul conflitto tra Israele e Palestina, basandosi su fonti storiche e di prima mano. Per saperne di più: scheda libro.
  • L'INFLUENCER di Matteo Renzi (Piemme). Un'analisi di Giorgia Meloni, del suo governo e del suo partito, ad opera del leader di Italia Viva. Come si intuisce dal titolo, il giudizio è impietoso: la figura dell'attuale presidente del Consiglio infatti è accostata a quella di un'influencer in cerca di like facili, più che a un politico costretto a prendere difficili (e spesso impopolari) decisioni. Per saperne di più: scheda libro.
  • A proposito di influencer: IL LATO OSCURO DEI SOCIAL NETWORK di Serena Mazzini (Rizzoli). L'avvento di internet, e soprattutto la nascita e lo sviluppo dei social network, promettevano una maggiore facilità di connessione fra le persone, invece sono diventati terreno di competizione tossica, violazione della privacy e, in buona sostanza, strumento di schiavitù. In questo volume l'autrice svela gli ingranaggi nascosti dietro le quinte dei social, e suggerisce soluzioni per far sì che la tecnologia sia al servizio delle persone e non viceversa. Per saperne di più: scheda libro.
  • ADOLESCENTI INTERROTTI di Stefano Vicari (Feltrinelli). Il malessere dell'adolescenza è un fenomeno che spesso si ritiene temporaneo, fisiologico in un'età “di passaggio”. Questo libro, invece, individua nella crisi degli adolescenti la radice dei problemi psichici e sociali di una futura vita “interrotta” e offre agli adulti gli strumenti per decodificare i sintomi di questo disagio in modo da migliorare non solo il presente dei nostri ragazzi, ma anche il loro avvenire. Per saperne di più: scheda libro.
  • DISEGNO MANGA PER PRINCIPIANTI. CORPI E POSE di Céline Cresswell (Il Castello). Un manuale per disegnare i personaggi manga nelle corrette proporzioni dei corpi (compresi i cosiddetti chibi) e nelle posture statiche o dinamiche. Ogni lezione comprende tutorial corredati da esercizi. Per saperne di più: scheda libro.
  • UNA VOCE PER CHI NON HA VOCE di Sua Santità il Dalai Lama (HarperCollins). La testimonianza del Dalai Lama: racconta i soprusi e le avversità che il suo popolo ha dovuto subire dal governo cinese fin dall'invasione del Tibet nel 1950. Per saperne di più: scheda libro.
  • MI SENTO ABBANDONATO di Claudio Martelli e Francesco De Leo (Solferino). Gli ultimi 55 giorni di vita del presidente Aldo Moro. La prima parte del libro, redatta da Claudio Martelli, offre l'inedito punto di vista dell'allora braccio destro di Bettino Craxi, impegnato nella trattativa. La seconda parte, a firma di Francesco De Leo, esplora tutti i particolari e i retroscena, i documenti e le interviste ai protagonisti della scena politica dell'epoca. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA FOLLIA DEGLI ANTICHI di Pietro Citati (Feltrinelli Gramma). Sottotitolo: Scrittori greci e latini da Omero a Lorenzo Valla. Una raccolta di scritti “particolari”, ovvero i risvolti delle copertine dei libri che il grande intellettuale Pietro Citati ha curato per presentare opere sconosciute ai più, capolavori dimenticati e riscoperti, collane di opere classiche imprescindibili. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • Un po' di titoli per Gribaudo.
    • Per i piccoli lettori da 0 a 36 mesi: CIAO, CUCCIOLI (scheda libro) e CIAO, MONDO (scheda libro). Due volumetti quadrati, cartonati, illustrati in bianco e nero ad alto contrasto: ogni pagina contiene un pop up. Come dicono i titoli, i temi dei due libri sono rispettivamente i cuccioli e gli animali di tutto il mondo.
    • Nella collana Libri da toccare: PRIME PAROLE (scheda libro e CUCCIOLI (scheda libro). Adatti per i bambini dai 6 mesi: le pagine sono molto colorate e presentano elementi tattili.
    • CERCA E TROVA GLI UNICORNI (scheda libro): un cerca-e-trova pieno zeppo di unicorni colorati. Età di lettura: dai 24 mesi.
  • Sempre per Gribaudo, ecco le novità di amico Lupo, a firma di Oriane Lallemande ed Éléonore Thuillier (età di lettura: dai 3 anni).
    • CERCA E TROVA LUPO IN VIAGGIO (scheda libro): classico cerca-e-trova con le pagine dense di particolari.
    • IL LUPO CHE VOLEVA SALVARE GLI ANIMALI (scheda libro): un agnello è scomparso in una grande foresta pericolosa. Riuscirà Lupo a ritrovarlo?
    • LUPETTO SI TRAVESTE (scheda libro): alla festa di carnevale, Lupetto decide di travestirsi da cavaliere!
    • LUPETTO FESTEGGIA LA PASQUA (scheda libro): il nostro amico Lupetto va a caccia di uova.
    • LUPETTO VUOLE FARE IL POMPIERE (scheda libro): la visita alla caserma dei pompieri è interessante! Per avere il diploma di super pompiere Lupetto dovrà imparare tante cose!
  • BUONANOTTE, ORSETTO di Richard Scarry (Mondadori). Mi emoziono sempre quando mi capita tra le mani qualche pubblicazione di Richard Scarry, perché mi ricorda i miei primi libri con tutti i suoi personaggini simpatici (che adoro ancora). In questo albo illustrato Orsetto dovrebbe fare la nanna, ma si è nascosto così bene che papà Orso non lo trova da nessuna parte... Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • SSSSH! SILENZIO! di Nicola Kinnear (Emme). La piccola Volpe silenziosa ha visto un grosso e spaventoso orso, e vorrebbe avvisare tutti i suoi amici, ma come farà se questi fanno tanto chiasso da non ascoltarla? Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA MISSIONE DEL ROBOT SELVAGGIO di Peter Brown (Salani). Terza puntata della saga di Roz, il robot selvaggio. Stavolta dovrà vedersela con una marea tossica che rischia di sconvolgere la vita dell'isola e dei suoi abitanti. Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • AMORE NERO di Marco Erba e Mauro Raimondi (Rizzoli). Proprio a cento anni dal delitto Matteotti, il giovane Mas, pur avendo quindici anni, è un fervente ammiratore di Mussolini, e non ha paura di sfidare il suo professore a tre giorni dal 25 aprile. Un romanzo per ragazzi che ribadisce come studiare la storia serva anche per metterci in guardia dai pericoli del presente. Età di lettura: dagli 11 anni. Per saperne di più: scheda libro.
 
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from CASERTA24ORE

Domiziana. Ricostruito il ponte sull'Agnena

Venerdì 4 aprile alle ore 10, il presidente della Provincia Marcello De Rosa inaugurerà a Cancello Arnone il nuovo Ponte di scavalco del Canale Agnena, situato al Km 3+310 della Strada Provinciale 21 “Cancello Arnone – Cappella Reale”. L’intervento, finanziato con circa 600mila euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha previsto la demolizione e la ricostruzione del ponte, che misura circa 90 metri di lunghezza e 12 metri di larghezza. Questa infrastruttura strategica rafforza il collegamento tra l’Agro aversano e il Litorale Domizio, migliorando la viabilità e la sicurezza della zona. Il rifacimento del ponte è stato deciso a seguito delle verifiche di stabilità condotte negli anni scorsi in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, che avevano evidenziato gravi segni di dissesto statico e il conseguente rischio di crollo.

 
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from osteopatia

Il testo che segue è una raccolta di estratti presi da un discorso che il Dottor Sutherland improvvisava alla fine del percorso di insegnamento osteopatico. William Garner Sutherland, D.O. (1873-1954) era un allievo diretto del Dottor Andrew Taylor Still (1828-1917), il padre scopritore della scienza osteopatica. Questo “viaggio”, mai messo per iscritto da Will Sutherland, è composto dagli appunti dell'epoca presi dalla Signora Sutherland, Rebecca Lippincott, D.O., da Marion Wilder, D.O., da una registrazione su nastro trascritta da Rollin Becker, D.O.; infine è stato redatto da Anne Wales, D.O.

Durante il periodo dell'infanzia, abbiamo spesso dimostrato di utilizzare una vivida facoltà in nostro possesso: l'abilità di ampliare la nostra immaginazione. Il Creatore dell'Universo aveva Immaginazione: immaginazione con la l maiuscola. Senza di essa, l'Universo non sarebbe stato creato. Ora vi chiedo di utilizzare tale capacità ed intraprendere con me questo viaggio; sarà una nuotata in quell'importante corpo di potente fluido fluttuante, il liquido cerebrospinale.

Pesciolino

Lasciate correre la vostra immaginazione e insieme accompagniamo un pesciolino, un pesciolino fluorescente, capace di accendere e spegnere la sua luce quando vuole, mentre esplora, ricerca e riflette; nuota con le pinne e si rende conto che quel movimento fa fluttuare il liquido cerebrospinale. Il pesciolino ha imparato che il liquido cerebrospinale è distribuito all'interno del cervello e del midollo spinale ed al loro esterno, negli spazi subaracnoidei. Deduce che il luogo più logico da cui iniziare il suo viaggio è il quarto ventricolo, dove c'è comunicazione tra i ventricoli e la cisterna cerebello midollare [...].

Tenendo conto di cio, il pesciolino ricorda quanto il Dottor Still disse nel suo libro intitolato Filosofia dell'Osteopatia: “[...] il liquido cerebrospinale è il più elevato elemento conosciuto, contenuto nel corpo umano e, a meno che il cervello non fornisca questo liquido in abbondanza, permarrà una condizione di inabilità nel corpo”.

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from Roja Connection

E’ ormai qualche anno che tengo un diario con varie annotazioni circa un percorso, un collegamento che, a partire dal mare di Ventimiglia, si snoda per la val Roja fino a Limone Piemonte.

Da qualche giorno sento la necessità di rivedere e migliorare questo materiale per pubblicarlo; la scintilla è scattata partecipando all'inaugurazione di un tratto di pista ciclabile nella città di Imperia, quel sabato ho colto l’occasione per tornare fino a Ventimiglia in bicicletta percorrendo la totalità di quel percorso (Imperia – Ospedaletti, circa 40 km). Ho avuto la riprova definitiva che un percorso simile non è solo un manufatto costruito dall'uomo, è un sistema che crea dei nuovi legami, collega sinapsi sociali prima isolate. Nella pedalata ho trovato molte persone vivere la mia provincia in una maniera unica, godere di scorci spettacolari, fermarsi nei ristori lungo il percorso, parlare con amici ma anche riflettere nel silenzio del mare. Da questa riprova la necessità di condividere,di non lasciare che resti tutto chiuso in un cassetto, nella speranza che possa far nascere una riflessione così come quelle nate anni addietro con il progetto della Ciclabile Tirrenica o il sistema Eurovelo 8. Questi nomi sono in realtà i pilastri fondativi del mio pensiero. La prima è un percorso ciclabile in senso stretto, in sede propria e votato ad un turismo più semplice; la seconda è invece una delle grandi ciclovie che attraversano l’Europa, con un carattere più indicativo e meno infrastrutturale. Entrambe passano per Ventimiglia ma in direzioni opposte, rendendo così la città un crocevia di carattere internazionale. A un immaginario trivio ci si trova a poter scegliere la litoranea verso Roma o verso Cadice, dall'altro tentare di valicare le Alpi Marittime risalendo la Val Roja. Proprio questa valle giace dal 2020, anno della catastrofica tempesta Alex che distrusse buona parte della strada e bloccò l’accesso stradale al Col di Tenda, in uno stato di torpore e sembra destinata a spegnersi. Il progetto di raddoppio del traforo del colle ha subito anni e anni di ritardi e anche qualora venisse concluso non credo si possa più tornare ai fasti di un tempo. Almeno non continuando a ragionare in un’ottica così arretrata. La Val Roja è ostica, stretta nelle sue gole, scoscesa nei suoi pendii eppure ospita delle comunità capaci di accettare e valorizzare il loro territorio. Penso ai Brigaschi e alle loro pecore, ma anche ai comuni di Tenda e Breil sur Roya, chiusi in quelle gole eppure ricercati da molte persone stanche del rumore delle grandi città, volenterosi di mettersi in contatto con la natura. Sicuramente un collegamento canonico alle estremità è necessario ma un nuovo futuro non può basarsi solo su questo. Sono convinto che l’unica possibilità sia quella di infondere nuova linfa dando modo ai viaggiatori di trovare un attraversamento lento, a piedi o in bicicletta, alla giusta velocità per avere uno scambio con il territorio e non limitandosi ad attraversarlo. Seguiranno le mie idee, esposte nella forma di un diario di appunti di un viaggio immaginario in sella alla mia reale bicicletta, arricchite da disegni e schemi che tanto mi piace realizzare.

 
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from R0manticTechie

E sai, alle volte vorrei scriverti e dirti che mi manchi e mi chiedo se mi manchi tu o cosa eravamo. Però dopo che ti ho lasciata sono successe tante cose, tantissime, ho fatto tutte quelle cose che non facevo quando stavamo insieme, che mi impedivo da solo di fare pensando che non potessi farle perchè tu non potevi, visto il tuo problema di salute, ma forse ero più io che ti limitavo di quanto non fossi tu stessa limitata. Ti vedevo fragile e da proteggere e l'ho fatto a lungo, con tutte le mie energie, ma facendo questo ho trascurato me stesso e mi sono privato di essere felice. Non che ora sia felice, perchè spesso mi piacerebbe averti ancora accanto, avere il tuo supporto, raccontarti tutto quello che faccio, che penso, le novità. Non sai che sono stato in quel paese all'estero dove tutti vorrebbero andare, che ho usato il passaporto, che facemmo entrambi ma non abbiamo mai usato. Sono stato in campeggio, dove nessuno di noi sarebbe mai andato e mi è piaciuto tanto. Ho fatto sport estremi che tu non avresti mai fatto. Ho comprato di nuovo la moto, una scomoda, non pensata per due persone, perchè è diventata una cosa mia. Sto bene anche da solo, anche se con gli amici fin troppo spesso si fanno battute sul fatto che sia single. E non mi voglio accontentare, non voglio un'altra tipa qualsiasi che può rendermi solo parzialmente felice. Io voglio tutto, voglio una persona con cui essere sempre felice. Mi manca il nostro sesso, eravamo bravi, e ci divertivamo molto a fare le nostre porcherie e solo tu mi facevi eccitare così tanto. Ma io continuo a chiedermi se fossi proprio tu o semplicemente io volevo “qualcuno”. Non ti ho sostituita, ci ho provato. Sono uscito con qualcun'altra. E' stato carino ma non mi sono comunque sentito completo. Sto bene anche da solo, ho degli amici che mi vogliono bene, altre nuove comitive con cui faccio cose “divertenti”. Però boh, ma forse la vita è questo. Ogni giorno mi sveglio e mi chiedo come dare un senso alla giornata. Il lavoro ultimamente è spesso poco soddisfacente e passo la giornate annoiato. Forse è il destino di chi non è povero ma nemmeno troppo ricco. Devo lavorare per vivere, ma allo stesso tempo posso cader quasi sempre in piedi. Mi sento quasi in colpa per questo. Alle volte dimentico il privilegio che ho. Vorrei di più forse, ma per farmene cosa. Ho un'auto, una moto, una famiglia che mi vuole bene, degli amici, un lavoro discreto, una bella casa (a scrocco dai miei genitori) eppure spesso mi sento insoddisfatto dalle cose che ho. Ho pensato di scriverti più volte, ma non lo faccio, non voglio illuderti, non voglio farti soffrire ancora. Alla fine ti ho voluto bene, tanto, tantissimo, e vorrei tu possa trovare qualcuno che ti possa far sentire come meriti. Ci sono cose che hai iniziato a fare, lo vedo, mi fa molto piacere, sono orgoglioso di te. Cioè da un lato penso siano un po' da sfigata, io sono abituato a fare le cose solo se riesco a raggiungere il top, e spesso mi privo di farle perchè ho paura di non riuscire a farle nel migliore dei modi. Ma ho imparato un po' ad essere imperfetto, a fare le cose di pancia, cosa che non è assolutamente da me. Eppure ti invidio, hai sempre fatto le cose in modo entusiasta nel tuo piccolo, senza ambire chissà a che cosa. Un giorno, spero tu possa riuscire invece a raggiungere il top ed avere in cambio tutto ciò che la vita non ti ha donato. Lato mio boh, ho paura della mediocrità, mediocrità in cui ricado. Non sento di avere uno scopo, ho ridotto le mie ambizioni perchè forse non mi frega più tanto far faville. Chissà cosa mi piace, le piccole cose, le esperienze semplici con gli amici. Una passeggiata e quattro chiacchiere di sera con un amico; una escursione in montagna, un panorama sul mare. Dovrei farlo ogni giorno eppure spesso mi blocco, resto a casa e sento di sprecare le mie giornate. Mi fa male la schiena. Ieri sono uscito in bici, non lo facevo da una decina di giorni. Ho ripreso a fumare un po', l'elettronica, ma fa lo stesso.. Sono forse tecniche per darmi un piccolo scopo, dei piccoli obiettivi. Ho cancellato l'app di instagram, ero diventato un tossico, la aprivo in automatico in continuazione e impegnavo il mio tempo, forse per sentirmi meno annoiato, meno solo. Ma forse siamo tutti soli. Mi sono chiesto se e quando conoscerò qualcuno, ma se continuo a non uscire non succederà. Dove si conosce la donna della propria vita a 30 anni? Vedo da un lato amici accasati con le loro vite che puntano a metter su famiglia di qui a poco ed altri scapestrati che hanno 40 anni e giocano a fare ancora gli hippie. Io non sento di appartenere a nessuno dei due gruppi e questo è ancora peggio perchè mi sento privato di una identità. O meglio la ho, ma sento che è così anomala che boh, forse difficilmente troverò qualcuno compatibile. La palestra, la dieta, esser figo per attrarre più donne, boh, non so se lo voglio. Cioè mi piace scopare, come a tutti, mi piace essere coccolato, ma io penso anche al lungo termine, se quella persona andrà bene, riuscirà a soddisfarmi anche quando sarà difficile. Tu lo facevi, però io mi sentivo limitato. Il fatto che non hai un lavoro e non potevamo costruire insieme qualcosa perchè avevo paura e non potevo prendermi in carico entrambi, te con i tuoi problemi di salute, ed io con le mie fisime mentali, tu che studiavi ancora, io che non mi sono laureato e sono terrorizzato dal rimanere disoccupato e non riuscire a fare molto nella mia vita. Non so bene cosa pensare, penso solo che oggi, al posto di lavorare, sto vomitando su internet i miei pensieri, le mie paure e comunque resto bloccato, senza far davvero qualcosa per me, lasciando che il destino, in qualche modo, possa sistemare tutto, o almeno, lo spero.

 
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from informatica

ESPORTARE FILTRI THUNDERBIRD

Per esportare i filtri impostati in una casella di posta elettronica di Thunderbird su un altro computer con Thunderbird, entrare nel percorso C:\Users\nomeutente\AppData\Roaming\Thunderbird\Profiles\xxxx.default\Imapmail\Imap.tiscali (o googlemail o altro, a seconda del gestore di posta elettronica) e cercare il file msgFilterRules.dat copiarlo e inserirlo nella corrispondente cartella del pc su cui vanno copiati i filtri in Thunderbird.

#thunderbird #filtri

 
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from informatica

PROBLEMA CON BUSYBOX (LINUX)

Se il pc non si avvia perché risulta esserci un problema con busybox, occorre:

riavviare il pc con cd live di linux (la versione installata, meglio) da terminale: sudo fdisk -l (per vedere qual è la partizione di linux) da terminale: sudo fsck -yv /dev/sda n. (dove n. è il numero assegnato alla partizione)

Se continua a non funzionare… per esperienza occorre reinstallare linux, magari un’altra versione.

#LINUX #IloveLinux #busybox

 
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