noblogo.org

Reader

Leggi gli ultimi post dagli utenti di noblogo.org.

from Cooperazione Internazionale di Polizia

Identify Me di INTERPOL vuole riaprire 46 cold cases riguardanti sei Nazioni europee (Italia compresa)

E' stata denominata “Identify me” l'operazione lanciata oggi 8 ottobre da INTERPOL e da sei nazioni aderenti alla organizzazione internazionale di polizia (ITALIA compresa) che riapre 46 cold cases per la identificazione di altrettante donne assassinate o morte in circostanze sospette nel tentativo di identificarne i resti.

Leggi tutto qui: https://poliverso.org/display/0477a01e-1367-0503-d9aa-d2e241811541

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Aha Shake Heartbreak è il secondo album in studio della rock band americana Kings of Leon. È stato pubblicato per la prima volta in Europa il 1° novembre 2004, poi negli Stati Uniti il ​​22 febbraio 2005, con una copertina alternativa. È l'unico album dei Kings of Leon ad avere un'etichetta Parental Advisory, a causa delle parolacce in “Taper Jean Girl”, “Rememo”, “Soft” e “Four Kicks”. La copertina dell'album statunitense ricorda A Night at the Opera dei Queen. “The Bucket”, “Four Kicks” e “King of the Rodeo” sono stati pubblicati come singoli nel Regno Unito. Su Metacritic, che assegna una valutazione media ponderata su 100 alle recensioni dei critici mainstream, l'album ha un punteggio medio di 74, basato su 31 recensioni, il che indica che ha ricevuto “recensioni generalmente favorevoli”. La rivista Rolling Stone lo ha classificato come il 39° miglior album del decennio ed è stato anche incluso nel libro 1001 Albums You Must Hear Before You Die.


Ascolta: https://album.link/i/1482424654


 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

Capitolo XX – La riverenza nella preghiera

1 Se quando dobbiamo chiedere un favore a qualche personaggio, osiamo farlo solo con soggezione e rispetto, 2 quanto più dobbiamo rivolgere la nostra supplica a Dio, Signore di tutte le cose, con profonda umiltà e sincera devozione. 3 Bisogna inoltre sapere che non saremo esauditi per le nostre parole, ma per la purezza del cuore e la compunzione che strappa le lacrime. 4 Perciò la preghiera dev’essere breve e pura, a meno che non venga prolungata dall’ardore e dall’ispirazione della grazia divina. 5 Ma quella che si fa in comune sia brevissima e quando il superiore dà il segno, si alzino tutti insieme.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti

1-5: Qualità dell'orazione SB non definisce la preghiera; dà per scontato che i monaci per cui scrive sappiano bene che cosa sia. Il titolo stesso del capitolo risulta estremamente sobrio. “Riverenza” denota un atteggiamento generale della presenza di Dio, di timore nel senso biblico, che include umiltà e amore. SB inizia con un argomento “a fortiori”: “Se con i potenti..., tanto più con Dio...” (vv 1-2). Se la parola “rispetto” (reverentia, come nel titolo) richiama sopratutto l'atteggiamento dell'inferiore nei confronti del superiore, le parole “umiltà” e “purezza di devozione” del v.2 completano la disposizione dell'animo nella preghiera. “Devozione” ha il senso proprio di “dono di sé medesimo”, abbandono, adesione piena e senza condizioni.

3: sobrietà delle parole, purezza del cuore, compunzione Sono altre due qualità che fanno parte della saggezza tradizionale del monachesimo. Alla “riverenza” formata di umiltà e di puro abbandono (= purezza di devozione, dei vv 1-2), si aggiungono ora la “sobrietà delle parole”, la “purezza del cuore” (cioè quella coscienza monda dai vizi e dai peccati cui SB ha accennato sopratutto nel capitolo sull'umiltà, RB 7,12.18.29.70; vedi più sotto il significato della “puritas cordis”) e la “compunzione” (anche negli strumenti delle buone opere (RB 4,57) e riguardo all'oratorio (RB 52,4) SB parla delle lacrime che accompagnano la preghiera). Poi SB conclude dicendo che la preghiera sia “breve” e “pura” (di nuovo!), a meno che non si prolunghi per ispirazione di Dio (v.4) e che comunque in comunità sia breve (v.5).

Due problemi riguardo al c.20

  1. Primo problema. Che il c.20 parli della preghiera personale è evidente; ma SB si riferisce all'orazione privata fuori dell'Ufficio divino o anche – e forse in primo luogo – all'orazione salmica, cioè alla preghiera silenziosa che i fratelli facevano prostrati a terra, dopo ogni salmo? Una risposta precisa non è facile, perché il testo non è abbastanza chiaro. Tuttavia ci sono ragioni più valide per ritenere che SB in questo capitolo si riferisca anzitutto alla preghiera personale nell'ambito dell'Ufficio divino. La posizione stessa del capitolo, come termine finale della sezione dell'Ufficio divino e dopo il capitolo 19 sul modo di salmodiare, induce a credere che SB, mentre redigeva il testo, stesse pensando all'orazione silenziosa dopo i salmi in coro; poi all'improvviso, nel v.4, annotò un'osservazione che gli venne in mente riguardo alla preghiera privata fuori dell'Ufficio (quando la si può protrarre per ispirazione divina); e difatti con la frase successiva posta in contrapposizione “ma in comune” del v. 5, ritorna al tema originale, cioè alla preghiera privata dopo ogni salmo, che doveva durare fino a quando il superiore dava il segnale (v. 5) e tutti si levavano per cominciare la salmodia. Si noti ancora che i passi paralleli della RM si riferiscono alla preghiera silenziosa dopo ogni salmo (RM 48,10-11). Tuttavia – ripetiamo – la questione non è chiara. E forse è meglio superarla pensando all'unità della preghiera (comune e personale) presso i monaci.

  2. Secondo problema. L'altra questione importante è il significato preciso di certi termini con i quali SB descrive le qualità della preghiera. Balza agli occhi in questo c.20 la mancanza di citazioni bibliche, in contrasto con il c. 19 che ne è pieno (Tuttavia c'è nel v.3 chiara l'allusione alle parole di Gesù sulla preghiera in Mt 6,7 e a tutto l'insegnamento della parabola del fariseo e del pubblicano in Lc 18,9-14). In compenso, il capitolo intero è pieno delle idee del monachesimo precedente sulla preghiera, e non solo le idee, ma il linguaggio, lo stile, i termini sono caratteristici della scuola sopratutto di Evagrio Pontico e di Cassiano. Così la parola “purezza” appare in tre versetti consecutivi: “purezza di devozione” (v.2), “purezza del cuore” (v.3), “preghiera breve e pura” (v.4): ebbene, si tratta di espressioni tecniche di Cassiano e della sua spiritualità.

puritas cordis, oratio pura “Puritas” o più spesso “puritas cordis” indica la cima dell'itinerario ascetico-spirituale, cioè la totale liberazione dalle passioni, la carità, la perfetta armonia dell'uomo paradisiaco (Coll. 10,7). Alla “puritas cordis” corrisponde la “oratio pura”. Ci troviamo proprio alle vette della vita spirituale. Di fatto, per Evagrio e per Cassiano “oratio pura” è l'espressione tecnica per indicare l'orazione perfetta, la contemplazione suprema (Coll. 9,8). Che cosa rimane di tutto ciò in RB 20? Cioè, come intende SB questa “puritas cordis”, questa “oratio pura”? Certamente, SB è influenzato da Cassiano; i termini che usa: devozione, compunzione, lacrime, si trovano tali e quali in Cassiano (Inst. 5,17; Coll. 3,71; 19,1 ecc...), come anche per la brevità (Inst. 2,10; Coll. 9,36). Quindi si può dire che SB, con i vocaboli che utilizza, suggerisce l'ideale dell'orazione pura nel suo grado più elevato. Però ... suggerisce soltanto! Uomo pratico secondo Gesù Cristo, non può con poche qualità esposte sulla preghiera, proporre a semplici principianti le vette dell'orazione. La Regola, in effetti, non parla delle cime dell'orazione come le insegnano Evagrio e Cassiano, ma dell'orazione di tutti i giorni. Che SB voglia lanciare anche i suoi discepoli verso le “cime” e che lo desideri, non c'è dubbio. Però le sue istruzioni, i suoi principi fondamentali si riferiscono all'immediato: ora e qui la preghiera deve essere riverente, umile, piena di abbandono, breve e pura (cioè intensa, senza distrazioni) e deve sgorgare da un cuore puro (cioè sincero, senza macchia di peccato) e contrito. Tutto ciò SB lo ha espresso con quattro coppie consecutive di vocaboli:

  • con umiltà e rispetto (v.1),
  • con tutta umiltà e purezza di devozione (v.2),
  • nella purezza del cuore e la compunzione delle lacrime (v.3),
  • breve e pura (v.4)

Questo è il senso del c. 20 della Regola.

Tratto da: APPUNTI SULLA REGOLA DI S. BENEDETTO – di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv.


🔝C A L E N D A R I OHomepage

 
Continua...

from Bit & Byte

Informatica. Quale futuro? Il futuro dell'informatica si prospetta come un viaggio verso nuove frontiere, dove la tecnologia diventa sempre più integrata, intelligente e rivoluzionaria. L’evoluzione nel settore dell’informatica influenzerà ogni aspetto della società, dalla nostra quotidianità all’economia globale. Ecco i settori trainanti dell'informatica in uno scenario futuro non cosi troppo distante dai nostri pensieri. Partiamo con l'informatica quantistica. L'informatica quantistica rappresenta una delle rivoluzioni più attese. I computer quantistici sfruttano le proprietà della meccanica quantistica, come la sovrapposizione e l'entanglement, per eseguire calcoli a velocità inimmaginabili rispetto ai computer tradizionali. In futuro, questi computer potrebbero risolvere problemi complessi, come la simulazione di molecole per la creazione di nuovi farmaci o l’ottimizzazione di sistemi finanziari, che attualmente richiedono anni di calcoli. Tuttavia, la sfida principale è rendere questa tecnologia stabile e accessibile su larga scala. INTELLIGENZA ARTIFICIALE (IA). L’IA continuerà a evolversi, diventando sempre più autonoma e adattiva. Modelli come GPT-4 sono solo l’inizio: nel futuro vedremo algoritmi di IA capaci di apprendere e adattarsi in tempo reale, interagendo in modo sempre più naturale con gli esseri umani. Le applicazioni saranno infinite: dalla medicina, dove le IA diagnosticheranno malattie con una precisione quasi umana, alla robotica, fino ai sistemi di automazione industriale. Inoltre, l’integrazione dell’IA in dispositivi quotidiani renderà le nostre città e case più intelligenti, con sistemi in grado di gestire in modo ottimale risorse come energia e mobilità. L’etica e la privacy resteranno però questioni cruciali da affrontare, poiché la raccolta di dati personali sarà sempre più estesa. EDGE COMPUTING. Con l’espansione dell’Internet delle Cose (IoT), l’informatica si sposterà sempre più verso i dispositivi periferici, un fenomeno noto come “Edge Computing”. Piuttosto che inviare tutti i dati a un server centrale per l’elaborazione, i dispositivi di rete come smartphone, sensori e automobili autonome saranno in grado di processare i dati direttamente sul posto, riducendo latenza e consumi energetici. L’informatica distribuita permetterà anche di creare sistemi più robusti e sicuri, sfruttando la decentralizzazione per prevenire punti di vulnerabilità unici, come gli attacchi ai server centralizzati. INFORMATICA NEUROMORFICA. I computer neuromorfici sono progettati per imitare la struttura e il funzionamento del cervello umano, utilizzando reti neurali artificiali e architetture ispirate alla neurobiologia. Questa tecnologia promette sistemi di calcolo estremamente efficienti, in grado di apprendere e adattarsi rapidamente a nuovi dati, come fa il cervello umano. I computer neuromorfici potrebbero essere alla base delle future IA avanzate e potrebbero permettere un salto di qualità nell'elaborazione di informazioni complesse, aprendo nuovi orizzonti nell’automazione e nella robotica. CYBERSECURITY. Con l’avvento dei computer quantistici, la sicurezza informatica tradizionale basata sulla crittografia a chiave pubblica potrebbe essere facilmente compromessa. Di conseguenza, la ricerca si sta orientando verso lo sviluppo della “crittografia post-quantistica,” in grado di resistere agli attacchi dei futuri computer quantistici. Inoltre, l'uso dell'IA nella cybersecurity consentirà di rilevare minacce e attacchi informatici in modo proattivo, adattandosi alle tattiche dei malintenzionati. REALTA' AUMENTATA E REALTA' VIRTUALE. La fusione tra mondo reale e virtuale sarà sempre più parte integrante della nostra esperienza quotidiana. Con l’evoluzione dell’hardware e delle interfacce, la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale consentiranno di esplorare nuovi modi di interagire con le informazioni, dal lavoro remoto alle esperienze di intrattenimento immersive. La formazione, la medicina, il turismo e molti altri settori trarranno benefici dalla possibilità di simulare ambienti complessi e di interagire con essi in modo naturale. SOSTENIBILITA' E INFORMATICA VERDE. La consapevolezza dell'impatto ambientale dell'informatica è in crescita, e il futuro vedrà lo sviluppo di tecnologie più sostenibili. L’uso di energie rinnovabili nei data center, l'ottimizzazione dei software per ridurre i consumi energetici e la progettazione di hardware a basso impatto ambientale saranno centrali. L'obiettivo sarà quello di rendere l'informatica non solo più potente e pervasiva, ma anche più rispettosa dell'ambiente. AUTOMAZIONE E ROBOTICA. I progressi nel campo della robotica porteranno a sistemi sempre più sofisticati e autonomi. I robot umanoidi saranno in grado di interagire con le persone in modo naturale, svolgendo compiti complessi in ambito domestico, medico e industriale. L'automazione avanzata rivoluzionerà i settori produttivi, richiedendo però una nuova riflessione sull'etica del lavoro e sulla formazione delle nuove generazioni per adattarsi a un mondo in cui le macchine svolgono un ruolo sempre più centrale. Il futuro dell'informatica è quindi un mix di innovazione, sfida e opportunità. L’integrazione delle nuove tecnologie nella società dovrà essere gestita con attenzione, tenendo in considerazione gli aspetti etici, sociali e ambientali. L’informatica sarà il pilastro portante su cui si fonderanno le prossime rivoluzioni, con il potenziale di risolvere problemi globali, migliorare la qualità della vita e aprire nuovi orizzonti di conoscenza.

 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

Capitolo XIX – La partecipazione interiore all’ufficio divino

1 Sappiamo per fede che Dio è presente dappertutto e che «gli occhi del Signore guardano in ogni luogo i buoni e i cattivi», 2 ma dobbiamo crederlo con assoluta certezza e senza la minima esitazione, quando prendiamo parte all’Ufficio divino. 3** Perciò ricordiamoci sempre di quello che dice il profeta: «Servite il Signore nel timore» 4** e ancora: «Lodatelo degnamente» 5 e ancora: «Ti canterò alla presenza degli angeli». 6 Consideriamo dunque come bisogna comportarsi alla presenza di Dio e dei suoi Angeli 7 e partecipiamo alla salmodia in modo tale che l’intima disposizione dell’animo si armonizzi con la nostra voce.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti

La sezione liturgica di SB si chiude con due brevi capitoli di contenuto diverso dai precedenti. RB 8-18 ha un aspetto – possiamo dire – più tecnico: si tratta di organizzare i vari uffici, precisarne le rubriche ecc...; RB 19-20 ha un aspetto più spirituale, precisa sopratutto le disposizioni interiori della preghiera.

I due capitoli: “Modo di celebrare il divino Ufficio” (RB 19) e “Riverenza nella preghiera” (RB 20) sono strettamente collegati, perché salmodia e orazione silenziosa non sono altro che due aspetti di una medesima realtà, due momenti dell'aspirazione dell'anima verso Dio. La distinzione netta e rigorosa tra orazione comunitaria e orazione privata, tra orazione mentale e orazione vocale è una cosa relativamente moderna. Il problema della relazione tra liturgia e contemplazione non si poneva affatto per la mentalità degli antichi cristiani. Per gli antichi monaci, come per tutti i cristiani, non esisteva che una sola orazione, camminando o lavorando, nei campi o in monastero: colloquio personale con il Signore, colloquio fondamentalmente basato e mantenuto nella Scrittura e attraverso la Scrittura. Quindi tutto l'ordinamento scrupoloso sull'Ufficio divino di RB 8-18 non deve trarre in inganno, quasi si vogliano escludere altre forme di orazione, quella che oggi siamo soliti chiamare personale o privata. Non è così:

  1. primo, perché – come abbiamo visto – l'orazione segreta e interna costituiva una parte dell'Ufficio divino da intercalarsi, secondo l'uso monastico, alla recita dei salmi (orazione silenziosa dopo ogni salmo);
  2. secondo, perché secondo la RB si chiama orazione tanto l'Ufficio divino, quanto l'orazione privata dentro o fuori del medesimo Ufficio; ambedue, così, non sono che due aspetti di una medesima realtà;
  3. terzo, perché per SB, come per tutto il monachesimo primitivo, tutta la vita del monaco senza eccezione era, alla fine dei conti, “Opus Dei” (Opera di Dio). Tutta la vita del monaco era concepita come strettamente legata alla sua preghiera.

I capitoli 19-20 della RB dipendono da RM 47-48 che presuppongono una fonte comune che non è facile determinare, con evidenti allusioni a Cassiano (Coll 23,6; Inst 2,10).

1-5: Citazioni scritturistiche Il c.19, in cui si dice al monaco quale atteggiamento interiore deve avere durante la celebrazione dell'Ufficio divino, è pieno del concetto della memoria Dei (ricordo di Dio). La prima citazione, da Prv 15,3, l'abbiamo già incontrata in RB 7,26 nel primo gradino dell'umiltà che qui viene in pratica richiamato: è la coscienza permanente della presenza di Dio, l'atteggiamento radicale di fede in cui Dio è continuamente presente alla sua creatura. Ebbene, questa “memoria Dei” non deve abbandonare un istante il monaco sopratutto quando compie l'Opera di Dio per eccellenza, la preghiera comunitaria. Seguono tre citazioni dai salmi, frasi che tante volte ripetiamo all'Ufficio divino.

La prima, (v. 3 – Sal 2,11) inculca il “timore di Dio”, è il rispetto profondissimo, unico, che costituisce il fondo di tutto l'atteggiamento religioso, che qui SB applica allo speciale servizio d'onore prestato a Dio nella lode pubblica.

La seconda citazione (v. 4 – Sal 46,8) si riferisce alla “sapientia” con cui si deve salmodiare. “Psallite sapienter – cantate inni con arte”: che cosa significa precisamente? Scienza, abilità, arte, perfezione, accuratezza, precisione, attenzione? È difficile precisarlo. Tutte queste cose insieme. Comunque, non c'è dubbio che “sapienter” si riferisce anzitutto alle disposizioni spirituali dei monaci che celebrano l'Ufficio; non si tratta qui di rubriche o di cerimoniale (che pure hanno la loro importanza), qui si parla della disciplina dell'“uomo interiore”.

La terza citazione (v. 5 – Sal 137,1) ci trasferisce in una prospettiva molto ampia. Qui c'è tutta la tradizione monastica sugli angeli e sulla relazione tra vita monastica e vita angelica, in ultima analisi tutta la prospettiva escatologica della vita monastica (e della vita cristiana in quanto tale). La RB vuol dire probabilmente che l'Ufficio divino dei monaci non è solo anticipazione della liturgia celeste, ma anche una partecipazione del culto che gli angeli tributano a Dio. SB, cioè, sente vivamente l'unione del cielo con la terra durante la celebrazione dell'Ufficio divino. Inoltre per lui l'Opus Dei non è soltanto imitare ciò che gli angeli fanno in cielo; ma questi si rendono realmente presenti nella liturgia monastica e i monaci realizzano il servizio divino anche alla loro presenza, come dice espressamente il v.6.

6-9: Conclusione Dopo le citazioni della S. Scrittura, SB tira le conclusioni: “Ergo – dunque...“, e riassume tutta la spiritualità dell'Ufficio divino con una brevissima ma scultorea frase: Mens nostra concordet voci nostrae (il nostro spirito concordi con la nostra voce). SB ha presente l'insegnamento dei Padri; si veda sopratutto S. Agostino: “Quando pregate il Signore con salmi e inni, si volga nel cuore ciò che si esprime con le parole” (Epistola 211,7); o quest'altro bellissimo brano: “Se il salmo prega, pregate; se sospira, sospirate; se gioisce, gioite; se spera, sperate; se teme, temete” (Commento ai salmi, II sul salmo 30, discorso 3). La RM espone con molta prolissità la stessa idea (RM 47,9-20), La brevissima frase di SB è ancora più efficace.

Tratto da: APPUNTI SULLA REGOLA DI S. BENEDETTO – di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv.


🔝C A L E N D A R I OHomepage

 
Continua...

from Bymarty

Ad un passo dalla meta, mi perdo, cerco appigli, cado ,mi rialzo, aspetto, pronta forse, tra un po', domani, mai ...Una prova da superare, in solitaria, per amore di chi amo, mi ama, mi aspetta, di me ha bisogno!

 
Continua...

from Bit & Byte

Alla IA serve energia Le Intelligenze Artificiali (IA) come ChatGPT richiedono una notevole quantità di energia per funzionare. La potenza di calcolo necessaria per gestire il modello, addestrarlo, e renderlo disponibile per milioni di utenti comporta un elevato consumo energetico. Il consumo energetico di un modello come GPT-4 è legato a tre fasi principali: ADDESTRAMENTO: La fase di addestramento è la più intensiva dal punto di vista energetico. Durante questa fase, vengono utilizzate enormi quantità di dati e potenti hardware, come le GPU (unità di elaborazione grafica). Secondo alcune stime, l'addestramento di un modello di dimensioni simili a GPT-3 può consumare fino a centinaia di megawattora (MWh). Per fare un confronto, questo consumo è equivalente a quello di un piccolo paese per alcuni giorni. MEMORIZZAZIONE DEI DATI: Una volta addestrato, il modello richiede notevoli risorse per l'archiviazione dei dati. I data center che ospitano l'IA consumano una grande quantità di energia per mantenere la stabilità e il raffreddamento dei server. UTILIZZO E RISPOSTE IN TEMPO REALE: Ogni volta che viene posta una domanda, il modello esegue un’enorme quantità di calcoli per generare una risposta. Anche se il consumo per una singola interazione può sembrare insignificante, moltiplicato per milioni di richieste giornaliere diventa significativo. L'esecuzione quotidiana del modello richiede potenza di calcolo fornita da server che possono utilizzare diverse centinaia di kilowattora (kWh) al giorno. Il futuro delle IA come ChatGPT prevede miglioramenti in diverse aree, tra cui: EFFICIENZA ENERGETICA: Un obiettivo primario è ridurre l'impatto ambientale dei modelli di IA. I ricercatori stanno lavorando su tecniche per ottimizzare gli algoritmi e migliorare l'efficienza dei data center. Si prevede l'uso di hardware più avanzato come i chip ottici e i sistemi di raffreddamento ad acqua per ridurre ulteriormente il consumo energetico. MIGLIORAMENTI NEL MODELLO: Le future versioni di ChatGPT potrebbero essere più potenti, con capacità di comprendere e generare linguaggio in modo ancora più umano. Gli sviluppi potrebbero includere l'incorporazione di conoscenze più recenti in tempo reale, miglioramenti nella comprensione del contesto e una maggiore sicurezza per prevenire abusi o risposte inappropriate. PERSONALIZZAZIONE: Un altro sviluppo interessante riguarda la personalizzazione del modello. In futuro, ChatGPT potrebbe essere in grado di adattarsi maggiormente alle esigenze specifiche degli utenti, fornendo risposte più contestualizzate e personalizzate. INTEGRAZIONE MULTIMODALE: La combinazione di diverse forme di input, come testo, immagini e audio, potrebbe permettere a modelli come ChatGPT di comprendere e interagire con il mondo in modo più ricco e completo, offrendo esperienze di conversazione ancora più realistiche e intuitive. L'evoluzione dell'IA porta quindi sia sfide che opportunità, e uno degli aspetti chiave sarà trovare un equilibrio tra prestazioni avanzate e sostenibilità ambientale.

 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

Capitolo XVIII – L’ordine dei salmi nelle ore del giorno

1 Prima di tutto si dica il versetto: «O Dio, vieni in mio soccorso; Signore, affrettati ad aiutarmi», il Gloria e poi l’inno di ciascuna Ora. 2 A Prima della domenica si dicano quattro strofe del salmo 118; 3 alle altre Ore, cioè a Terza, Sesta e Nona, si dicano tre strofe per volta dello stesso salmo. 4 A Prima del lunedì si recitino tre salmi e cioè il salmo 1, il 2 e il 6; 5 e così nei giorni successivi fino alla domenica si dicano di seguito tre salmi fino al 19, in modo però che il 9 e il 17 si dividano in due. 6 Così le vigilie domenicali cominceranno sempre con il salmo 20. 7 A Terza, Sesta e Nona del lunedì si dicano le ultime nove strofe del salmo 118, tre per ciascuna Ora. 8 Esaurito questo salmo in due giorni, cioè alla domenica e al lunedì, 9 a Terza, Sesta e Nona del martedì si recitino rispettivamente tre salmi dal 119 al 127, cioè in tutto nove salmi. 10 Questi vengano sempre ripetuti allo stesso modo nelle medesime Ore fino alla domenica, lasciando però invariati gli inni, le lezioni e i versetti per tutte le Ore della settimana, 11 in modo che alla domenica si cominci sempre dal salmo 118. 12 Il Vespro poi si celebri ogni giorno con il canto di quattro salmi, 13 dal 109 fino al 147; 14 eccettuando quelli che sono riservati alle altre Ore, cioè i salmi 117-127, 133 e 142, 15 tutti gli altri si dicano a Vespro. 16 E poiché vengono a mancare tre salmi, si dividano i più lunghi del gruppo indicato, ossia il 138, il 143 e il 144. 17 Il 116, invece, che è il più breve, venga unito al 115. 18 Stabilito così l’ordine della salmodia vespertina, tutto il resto, cioè la lezione, il responsorio, l’inno, il versetto e il cantico, si dica come abbiamo disposto sopra. 19 A Compieta, infine, si ripetano tutti i giorni gli stessi salmi e cioè il 4, il 90 e il 133. 20 Una volta fissato l’ordine della salmodia di tutti i salmi rimanenti vengano distribuiti in parti uguali nei sette Uffici notturni, 21 dividendo quelli più lunghi e assegnandone dodici per notte. 22 Ci teniamo però ad avvertire che, se qualcuno non trovasse conveniente tale distribuzione dei salmi, li disponga pure come meglio crede, 23 purché badi bene di fare in modo che in tutta la settimana si reciti l’intero salterio di centocinquanta salmi e con l’Ufficio vigiliare della domenica si ricominci sempre da capo. 24 Infatti i monaci, che in una settimana salmeggiano meno dell’intero salterio con i cantici consueti, danno prova di grande indolenza e fiacchezza nel servizio a cui sono consacrati, 25 dato che dei nostri padri si legge che in un sol giorno adempivano con slancio e fervore quanto è augurabile che noi tiepidi riusciamo a eseguire in una settimana.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti

1-21: Distribuzione del salterio Delineato lo schema di tutte le Ore, SB ne designa i rispettivi salmi; finora li ha assegnati solo per le Lodi (cc.12-13), mettendo salmi particolarmente appropriati a quell'Ora; e così farà per Compieta (v.19: ogni giorno i salmi 4, 90 e 133).

Per il resto, divide il salterio in vari gruppi, disposti sommariamente così:

  • salmi 1-19 a Prima (vv.2-6)
  • salmi 20-108 all'Ufficio notturno (vv.20-21)
  • salmi 109-117 e 128-147 a Vespro (vv.12-18)
  • salmi 118-127 alle Ore minori (vv.7-11).

A differenza degli orientali, presso i quali il salterio era recitato solo nelle vigilie e nei vespri (i salmi erano raggruppati in sezioni stabili e inseparabili – carismi – che si seguivano senza interruzione), RB e il rito romano includono nella ripartizione settimanale tutte le Ore. Tuttavia anche in SB (e nel rito romano) abbiamo una lectio continua dei salmi (vedi schema sopra). La linea evolutiva della distribuzione del salterio è: Bisanzio-Roma-RB. RB è meno semplice, meno coerente, meno omogenea. Si pensi al caso di Prima che inizia il salterio dal lunedì (v.3), mentre nel rito bizantino e romano il salterio comincia la domenica. Tutto fa ritenere che il salterio benedettino è un'opera secondaria, su rimaneggiamenti del romano. Con questo, SB ha ottenuto due risultati: l'abbreviazione e la varietà. Avendo meno salmi da assegnare alle Opre primitive (Vigilie e Vespri), ha dovuto dividere quelli più lunghi, ridurre da cinque a quattro quelli del Vespro; ugualmente, tre strofe del salmo 118 (invece di sei come nel rito romano) alle Ore minori. SB abbrevia anzitutto a causa del lavoro. L'Ufficio romano era per comunità urbane; adattandolo a monasteri rurali ha dovuto abbreviare specialmente le Ore minori che interrompevano il lavoro giornaliero. Come già si è detto, lo schema della RB corrisponde allo schema “A” del “Thesaurus” della Liturgia delle Ore nel rito monastico.

22-25: L'intero salterio in una settimana Terminata l'esposizione del suo cursus liturgico, SB avverte che non intende imporre categoricamente la sua disposizione. Possiamo qui notare la libertà lasciata dal santo all'iniziativa di altri, o anche la sua umiltà che non pretende di aver creato una struttura perfetta. Lascia quindi libertà, ma a una condizione: che si salvaguardi la recita settimanale dell'intero salterio. E lo fa appellandosi ai Padri della vita monastica, evidenziando il contrasto tra “i nostri santi padri... alacremente... in un sol giorno” e “noi tiepidi... in una settimana”. Pare che si alluda all'episodio delle Viate Patrum (3,6; 5,4.57): un egiziano andò a visitare un altro, che lo volle ossequiare con una buona cena – un piatto di lenticchie! – ma prima lo invitò a pregare dicendo: Facciamo l'Opera di Dio (Opus Dei), e poi mangeremo”. Ambedue erano tanto fervorosi che uno recitò l'intero salterio e l'altro (sempre a memoria, s’intende) due Profeti maggiori! Insomma SB vuole stimolare l'ardore dei monaci (vedi fine cap.73), far vincere la tiepidezza e la negligenza, incitarli alla corsa continua, al fervore nella via della preghiera, per arrivare a quella preghiera senza interruzione (“Pregate incessantemente” 1Ts 5,17; Ef 6,18; cf. Rom 12,12; Fil 4,6; Col 4,2) di cui la preghiera a ore fisse in comune è solo un mezzo e una tappa.

Tratto da: APPUNTI SULLA REGOLA DI S. BENEDETTO – di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv.


🔝C A L E N D A R I OHomepage

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

L.A. Woman è il sesto album in studio della rock band americana The Doors, pubblicato il 19 aprile 1971 dalla Elektra Records. È l'ultimo a presentare il cantante Jim Morrison durante la sua vita, a causa della sua morte avvenuta tre mesi dopo l'uscita dell'album, anche se sarebbe apparso postumo nell'album del 1978 An American Prayer. Ancor più dei suoi predecessori, l'album è fortemente influenzato dal blues. Fu registrato senza il produttore discografico Paul A. Rothchild dopo che questi si era scontrato con il gruppo per la presunta mancanza di qualità delle loro esibizioni in studio. Successivamente, la band co-produsse l'album con l'ingegnere del suono di lunga data Bruce Botnick. “Love Her Madly” fu pubblicato come singolo nel marzo 1971, prima dell'uscita dell'album, e raggiunse la Top 20 nella Billboard Hot 100. Dopo l'uscita, l'album raggiunse il nono posto nella Billboard 200 e il 28° posto nella UK Albums Charts. Anche la traccia “Riders on the Storm” ottenne successo in classifica. Critici come Richie Unterberger e David Quantick hanno definito L.A. Woman uno dei migliori album dei Doors, citando la performance vocale di Morrison e il ritorno essenziale della band alle proprie radici blues rock.


Ascolta: https://album.link/i/1583624237


 
Continua...

from ...cosa ne pensa Jollanza?

Improvvisamente mi sono accorto di avere in canna un argomento per il blog talmente pazzesco da arrivare addirittura a 5 lettori. La categoria non è quella del rant (anche se potrei farci uno spin-off in merito, si) e nemmeno quella del “cosa penso del mondo blablabla”, ma semplicemente una serie di storie vere, accadute, capitate a personaggi incredibili. Quelli che li leggi ti dici “ma com'è possibile che Hollywood non ci faccia un film sopra?” invece di propinarci cagate che vengono anche rebootate.

Quindi da oggi ecco la nuova rubrica: “Gente che Porca Puttana”. Per chi mi legge probabilmente avrà notato l'assonanza con un altro acronimo di una pagina FB che frequento via telegram, CCPD, ma fottesega. Magari pagherò pegno ma lo vedo come un tributo.

Apriamo la sezione con

JOE CARSTAIRS Joe1

Tale Marion Barbara Carstairs decide di nascere il primo giorno di Febbraio del 1900 nella freddissima Inghilterra per fare un po' quello che le pare nella sua esistenza perché fanculo tutti. Infatti già da ragazzina mal sopportava l'etichetta, il buon gusto, le buone maniere in favore di quello che probabilmente solo 70 anni dopo negli stessi paraggi diventerà il Punk Rock. Ecco, lei ne sarebbe stata la regina indiscussa.

Mandata a cagare definitivamente la madre alcolizzata decise di vestirsi da uomo e ricoprirsi di tatuaggi (ripetiamo insieme: donna in Inghilterra a inizio 1900), apertamente lesbica ebbe relazioni con la nipote di Oscar Wilde, Greta Garbo, Marlene Dietrich e tutto questo mentre guidava macchine da corsa e smontava motori.

joe2

Si arruola volontaria nella Prima Guerra Mondiale come autista di ambulanze, che devono essere veloci ma tanto lei ha già il piede adatto quindi diventa la migliore della trincea. Finita la guerra torna in Francia, nuovamente volontaria, per tirare fuori i cadaveri dal terriccio e dare loro degna sepoltura in qualità di ufficiale nel Royal Army Service Corps.

Sposò un uomo, tale conte francese Jacques de Pret, ma solo per motivi fiscali per poter accedere all'eredità della madre perché aveva uno “sposati con un maschio” fra le clausole. Matrimonio terminato un mese dopo appena firmate le carte ed intascato il malloppo, in accordo col conte comunque.

Con i soldi presi apre un garage ed una serie di appartamenti sopra di esso, fonda “X-GARAGE” un servizio di autonoleggio con autista dove la crew è interamente femminile, dai meccanici agli autisti, dove ogni elemento parlava diverse lingue ed aveva preso parte a qualche battaglia negli anni prima perché comunque “non hai le ovaie per lavorare” se non hai preso parte alla Grande Guerra.

Nel 1925 chiude il garage ma eredita una fortuna milionaria tramite la nonna, quindi si costruisce un motoscafo chiamato GWEN in onore del suo grande amore (Gwuen Farrar) e ci vince alcune gare perché SI, mettendosi anche a gareggiare professionalmente.

joe3

Nello stesso anno la sua ragazza del tempo (Ruth Baldwin) le regala una bambola Steiff che chiamò Lord Tod Wadley. Questo dettaglio lo teniamo per dopo.

Fra il 1925 e il 1930 fa il pieno di premi nelle gare per motoscafi vincendo una riga di tornei e coppe tali da riempire scaffali interi, ma è anche parca con i colleghi al punto da cominciare addirittura a finanziarli economicamente: la BLUE-BIRD di Malcom Campbell è stata costruita in parte grazie a lei.

bluebird

Nel 1934 decide che i motoscafi sono noiosi, quindi investe parte del suo patrimonio nel COSTRUIRSI UNA CAZZO DI NAZIONE e si compra l'isola di Whale Cay alle Bahamas. Qui ci porta la Dietrich e la Duchessa di Windsor ed è conoscenza comune che siano state settimane piacevoli. Costruì scuole, un faro, una chiesa e alcune fabbriche per il sostentamento della popolazione locale portando finalmente una (giusta) civiltà in un posto che aveva visto solo lo sfruttamento da parte di turisti ricchi. Autoconsideratasi governatrice ufficiale dell'isola, emanando leggi contro l'adulterio e l'abuso di alcool, comincia a battezzare i nuovi nati dell'isola personalmente ed officia matrimoni, assumendo persino una milizia privata per proteggere l'isola e gli abitanti. Acquistò in seguito altre isole dell'arcipelago, ma dovette abbandonare tutto nel 1975 sentendo il peso dell'età.

joe4

Morì nel 1993 a 93 anni. La bambola Lord Tod Wadley venne cremata con lei. Le sue ceneri e quelle di Ruth Baldwin (morta 55 anni prima) vennero sepolte insieme al cimitero di Oakland a New York.

...adesso ditemi: davvero non vedreste un film basato sulla sua storia?

 
Read more...

from 📖Un capitolo al giorno📚

Capitolo XVII – Salmi delle ore del giorno

1 Abbiamo già stabilito l’ordine della salmodia per l’Ufficio notturno e per le Lodi; adesso provvediamo per le altre Ore. 2 All’ora di Prima si dicano tre salmi separatamente, ciascuno con il proprio Gloria 3 e l’inno della stessa Ora segua il versetto Deus in adiutorium prima di iniziare i salmi. 4 Finiti i tre salmi, si reciti una sola lezione, il versetto, il Kyrie eleison e le preci finali. 5 A Terza, a sesta e a Nona si celebri l’Ufficio secondo lo stesso ordine e cioè il versetto iniziale, gli inni delle rispettive Ore, tre salmi, la lezione, il versetto, il Kyrie eleison e le preci finali. 6 Se la comunità fosse numerosa, si salmeggi con le antifone, altrimenti si recitino i salmi tutti di seguito. 7 L’ufficio del Vespro comprenda quattro salmi con le antifone, 8 dopo i quali si reciti la lezione, quindi il responsorio, l’inno, il versetto, il cantico del Vangelo, il Kyrie e il Pater, a cui segue il congedo. 9 Compieta, infine, consista in tre salmi di seguito, senza antifona, 10 ai quali segua l’inno della medesima ora, una sola lezione, il versetto, il Kyrie eleison e la benedizione con cui si conclude.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti

Il numero dei salmi delle Ore diurne Il numero di tre salmi per ogni Ora è tradizionale (dall'oriente, all'Ufficio romano, alla RB) e si raggiunge così il sacro numero di 12 (= 3 salmi x 4 Ore, cioè 12 al giorno come 12 alla notte!). RM mette l'antifona a tutti e tre i salmi delle Ore minori, RB solo se la comunità è grande (v.6). A Compieta sempre i salmi senza antifona.

Cantare i salmi con l'antifona comportava più tempo e maggiore solennità, le piccole comunità non sempre potevano farlo. Tuttavia SB vuole che i salmi delle Ore minori siano recitati singillatim et non sub una Gloria (distinti e non sotto un solo Gloria) (v.2) forse perché altrove accadeva che i salmi detti senza antifona perdevano anche il Gloria. SB vuole che le Ore minori possano avere salmi non antifonati, se la comunità è piccola, ma sempre ognuno con il proprio Gloria.

Le parole missae, missas (vv.4.5.8.10) significano semplicemente la fine dell'Ufficio, che a Compieta termina con la benedizione, alle altre Ore con il Pater. Non pare quindi che ci fosse la colletta conclusiva; è certo che al Laterano fino al sec. XII il Pater sostituiva la colletta.

Tratto da: APPUNTI SULLA REGOLA DI S. BENEDETTO – di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv.


🔝C A L E N D A R I OHomepage

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Future Days è il quarto album in studio del gruppo rock sperimentale tedesco Can, pubblicato nel 1973. Fu l'ultimo album dei Can a presentare il cantante giapponese Damo Suzuki e vede la band esplorare un suono più atmosferico rispetto alle loro precedenti uscite. In Future Days, i Can mettono in primo piano gli elementi ambientali che avevano esplorato negli album precedenti, rinunciando in gran parte alle tradizionali strutture delle canzoni rock e invece “creando paesaggi sonori nebulosi ed espansivi dominati da ritmi percolanti e strati evocativi di tasti”. PopMatters ha scritto che “sembra che Future Days sia guidato da una brezza costiera, emanando un'atmosfera più piacevole e rilassata di qualsiasi cosa la band avesse registrato in precedenza”.

La copertina dell'album mostra un segno Psi al centro (disegnato nello stesso stile del font utilizzato per la copertina) e il simbolo I Ching ding/il calderone sotto il titolo. La grafica circostante è basata sullo stile artistico Jugendstil.

Alcune versioni dell'album in vinile hanno una copertina leggermente diversa in cui la grafica non ha una leggera goffratura o in cui la tinta dorata leggermente riflettente è sostituita da un giallo piatto. Queste differenze sono presenti anche nelle versioni CD. Anche se non tutte le versioni delle copertine sono completamente identiche, le tracce non differiscono in nessuna versione di rilascio.


Ascolta: https://album.link/i/711461112


 
Continua...

from Novità in libreria

Seconda rata per questa settimana.

NARRATIVA:

  • SONO SENZA CASA, SE QUESTA NON È LA MIA di Lorrie Moore (La nave di Teseo). Un professore di mezza età è colto da una serie di sventure: perde il lavoro accusato ingiustamente, il fratello è malato terminale, la compagna prima lo abbandona per un altro, poi si suicida, poi torna come fantasma per riprendere la storia con lui, anche se si trova nell'aldilà... La sinossi dice che questo è un libro “divertente, straziante, surreale e indimenticabile, un passaggio verso un altrove immaginario, lirico e tragicomico”. Vedremo... Per saperne di più: scheda libro.
  • Sempre per la Nave di Teseo: ANNI FELINI di Alessio Forgione. Un romanzo in cui le esistenze dei gatti e degli umani si intrecciano e si sfiorano, si osservano reciprocamente e si influenzano a vicenda, in una villa in campagna lontano da tutto e da tutti. Per saperne di più: scheda libro.
  • STORIE DI AMORE E MORTE DEL TEATRO GIAPPONESE di Ornella Civardi (NuiNui). Corredati da illustrazioni delle stampe tipiche dell'ukiyoe, ecco 15 storie del teatro kabuki che mettono in scena drammatiche vicende d'amore. La veste editoriale è molto curata: la rilegatura è a vista (come da tradizione giapponese) e il libro è contenuto in un cofanetto. Per saperne di più: scheda libro.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • LA GIURATA di Claire Jéhanno (Astoria). Un romanzo che intreccia le vicende di un processo per omicidio con la storia personale e misteriosa di una giurata, che fa i conti con la propria coscienza. Per saperne di più: scheda libro.
  • L'UOMO DI VETRO di Anders De La Motte (Neri Pozza). Ecco uno strano romanzo su una misteriosa miniera di ossidiana in un'isola svedese, situata in un lago dalle acque nere. E la famiglia proprietaria della miniera è ancora più strana e inquietante. Per saperne di più: scheda libro.

FUMETTI E GRAPHIC NOVEL:

  • VOID RIVALS. VOL.1 – PIÙ DI QUELLO CHE SI VEDE di Robert Kirkman e Lorenzo De Felici (Saldapress). Un fumettone coloratissimo di fantascienza che dà inizio a una saga in cui (non posso credere a quello che sto per scrivere) l'universo Trasformers si unisce con i personaggi G.I. Joe. E ho detto tutto. Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • LE VIE DEGLI EBREI di Anna Foa (Il Mulino). Un itinerario attraverso i luoghi della presenza ebraica nella storia mondiale: da Roma a Gerusalemme passando per la Spagna e l'Europa centrale. Per saperne di più: scheda libro.
  • DIVISI di Mattia Diletti (Treccani). Un saggio che analizza e indaga la radicalizzazione dello scontro politico negli Stati Uniti, che ha origine ben prima di Donald Trump e del suo spregiudicato atteggiamento nei confronti della politica e dell'opinione pubblica. Per saperne di più: scheda libro.
  • PERCHÉ L'ITALIA È DI DESTRA di Italo Bocchino (Solferino). Sottotiolo: CONTRO LE BUGIE DELLA SINISTRA. Un libro che fa un'analisi politica della destra dal punto di vista di un giornalista di destra. A mio giudizio personale, temo ne esca un'agiografia che cerca di sfatare dei luoghi comuni, tentando contemporaneamente di dare indicazioni alla classe dirigente di area per indicare “la strada del futuro” (dalla sinossi). Per saperne di più: scheda libro.
  • PICASSO LO STRANIERO di Annie Cohen-Solal (Marsilio Arte). Catalogo della mostra a Palazzo Reale, Milano (20 settembre 2024 – 2 febbraio 2025) del grande pittore spagnolo. Più di una novantina di opere, documenti, scritti e fotografie che ritraggono il percorso da “straniero” dell'artista fondatore del cubismo (per informazioni sulla mostra, clicca qui). Per saperne di più: scheda libro.
  • ORO, ARGENTO E SCINTILLANTI FOLLIE di Alessandro Giraudo (ADD Editore). Un saggio che racconta la storia dei due metalli preziosi che più hanno influenzato la storia dell'umanità, scatenando guerre, spedizioni coloniali e arricchendo imperi e sovrani: l'oro e l'argento. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • VIAGGIO NEL PAESE DI BABBO NATALE di Emilie Collet, illustrazioni di Mara Penny (Gallucci). Libro sonoro sul villaggio di Babbo Natale: il piccolo lettore sfiora il chip e partono le musichette natalizie. Età di lettura: dai 12 mesi. Per saperne di più: scheda libro.
  • VICTOR. IL LUPO DALLE MILLE PREOCCUPAZIONI di Catherine Rayner (Valentina Edizioni). Victor è un lupetto che si preoccupa di tantissime cose. Parlando con il suo migliore amico, però, scopre che tutte le sue preoccupazioni non sono così grandi... Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • La Edicart pubblica 4 titoli della collana Magicolor: FATE & FATINE (scheda libro), I VEICOLI (scheda libro), IN FONDO AL MARE (scheda libro) e CAVALLI & PONY (scheda libro). Sono libri che includono un pennarello magico da riempire con l'acqua: le pagine contengono già i colori, e quando si asciugano tornano bianche. Età di lettura: dai 4 anni.
  • CAVALLO di Ronald Curchod (Gallucci). Un albo dal testo molto poetico e dalle illustrazioni delicate, sul viaggio di un cavallo e di un bambino lungo il letto di un fiume alla scoperta della vista del mare. Età di lettura: dai 5 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL PICCOLO MAGO di Superzero (NuiNui). Un manuale per diventare prestigiatori: trucchi di carte, oggetti che scompaiono, giochi di prestidigitazione, eccetera. Il kit contiene il libro di istruzioni e alcuni oggetti per fare i primi trucchi. Le spiegazioni sono corredate da codici QR che rimandano ai video tutorial (realizzati dal mago Superzero). Età di lettura: dai 5 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • UN DINOSAURO AL GIORNO di Miranda Smith (Nord-Sud). Un anno intero di dinosauri! Ogni giorno ha un dinosauro con la sua “scheda”: curiosità, caratteristiche, periodo, habitat, eccetera. Età di lettura: dai 6 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • ELICOTTERI – DALLA VITE AEREA DI LEONARDO DA VINCI AL CONVERTIPLANO di Francesco Tomasinelli, illustrazioni di Diletta Sartorio (NuiNui). Tutta la storia degli elicotteri, questi complicati velivoli che riescono a stare fermi a mezz'aria e a fare tante cose che nessun aereo riesce a fare. Età di lettura: dai 6 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • HETTY E LA BATTAGLIA DEI LIBRI di Anna James (Garzanti). Hetty ha 7 anni e le piace tantissimo leggere: il suo rifugio preferito è la biblioteca della scuola. Ed è proprio la biblioteca che il preside ha deciso di chiudere... come fare per salvarla? Hetty dovrà riappacificarsi con i suoi amici, con cui ha appena litigato, e darsi da fare... Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • HARRY POTTER. IL LIBRO DI CUCINA DEI DOLCI (Magazzini Salani). Sotto Natale si ripropongono i libri legati al mondo di Harry Potter. Questo nuovo libro di cucina presenta una trentina di ricette di dolci e dolcetti ispirati alla magia del maghetto inglese. Per saperne di più: scheda libro.
 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

Capitolo XVI – La celebrazione delle ore del giorno

1 «Sette volte al giorno ti ho lodato», dice il profeta. 2 Questo sacro numero di sette sarà adempiuto da noi, se assolveremo i doveri del nostro servizio alle Lodi, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, a Vespro e Compieta, 3 perché proprio di queste ore diurne il profeta ha detto: «Sette volte al giorno ti ho lodato». 4 Infatti nelle Vigilie notturne lo stesso profeta dice: «Nel mezzo della notte mi alzavo per lodarti». 5 Dunque in queste ore innalziamo lodi al nostro Creatore «per le opere della sua giustizia» e cioè alle lodi, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, a Vespro e a Compieta e di notte alziamoci per celebrare la sua grandezza.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti

Sette volte al giorno e una volta di notte SB fissa le Ore canoniche per il giorno: sono sette senza contare l'Ufficio notturno e includendo l'Ora di Prima. Il numero sette, già considerato sacro nell'AT, lo è per l'Ufficio divino in forza del citato v. 164 del salmo 118 (certo, il salmista intende dire “sette volte” nel senso di “molte volte”, ma la tradizione monastica vi ha visto indicato un numero preciso). SB non include l'Ufficio notturno, per il quale trova una giustificazione nell'altro versetto citato, il 62, del salmo 118. Quindi: “sette volte al giorno” (Lodi, Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespro, Compieta) e “una volta la notte” (l'Ufficio vigiliare o notturno).

L'Ora di Prima L'Ora di Prima fu istituita, come narra Cassiano (Inst 3,4), nel monastero di Bethlehem, dove i monaci, dopo le Lodi, tornavano a letto; perché alcuni pigri ne abusavano restandovi fino a Terza, fu introdotto un nuovo Ufficio al levar del sole per dare a tutti lo stimolo di alzarsi e recarsi al lavoro. Poi si diffuse pian piano anche in occidente fin dagli inizi del secolo VI. A Roma era in uso e da qui la derivò SB (c'è anche nella RM, manca in Cassiodoro e nell'Italia del Nord). Cassiano parla della resistenza che incontrò la nuova ora, la quale somiglia alle Lodi, ma più tardi prese sempre più il carattere di preparazione al lavoro. Ad essa SB dà una considerazione speciale, le assegna salmi particolari ogni giorno (mentre per Terza, Sesta e Nona ogni giorno fa ripetere gli stessi salmi). Nel corso dei secoli l'Ora di Prima era diventata l'Ora di preparazione al lavoro anche nel senso di organizzazione della giornata: si recitava nella sala del capitolo, si leggeva la Regola, il martirologio del giorno, gli anniversari di morte, l'abate dava gli avvisi o distribuiva incarichi particolari per quel giorno.

Terza, Sesta e Nona Terza, Sesta e Nona risalgono a remotissima antichità nella Chiesa. Ne parlano molti Padri. Furono scelte perché salisse a Dio la lode nelle tre principali divisioni del giorno, ma fu loro assegnato anche un senso mistico: Terza ricorda la discesa dello Spirito Santo (vedi gli inni); Sesta ricorda la crocifissione di Gesù; Nona è l'ora in cui Gesù discese agli inferi, in cui Pietro e Giovanni salivano al tempio a pregare (At 3,1), il centurione Cornelio ebbe la visione (At 10,3).

Vespro Vespro corrisponde al sacrificio serale dell'AT, come le Lodi corrispondono a quello del mattino. Lodi e Vespro erano considerate le Ore più solenni; ad esse SB assegna i cantici evangelici Benedictus e Magnificat e il Pater recitato per intero dall'Abate “propter scandalorum spinas” (per le spine degli scandali) (RB 13,12-14). Il Vespro si celebrava al cominciare della notte. SB ne anticipa un po' l'ora per dar posto alla Compieta. Altri autori coevi e la RM usano anche il termine Lucernaria; SB solo la parola Vespera e non presenta traccia di rito lucernare: vuol dire che si attiene alla più pura tradizione romana, l'altro termine rimanda ad influssi liturgici non romani.

Compieta Sulle origini e lo sviluppo di Compieta i liturgisti non sono d'accordo. È conosciuta già da S. Basilio (il quale attesta anche l'uso in essa del salmo 90) e c'è nell'Ufficio romano classico. Certo, la sua diffusione deve molto all'ordinamento di SB. La parola Completorium significa Ufficio che complet (conclude) l'Opus Dei e la giornata del monaco.

Tratto da: APPUNTI SULLA REGOLA DI S. BENEDETTO – di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv.


🔝C A L E N D A R I OHomepage

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Bone Machine è l'undicesimo album in studio del cantante e musicista americano Tom Waits, pubblicato dalla Island Records l'8 settembre 1992. Ha vinto un Grammy Award come miglior album di musica alternativa e presenta apparizioni come ospiti di David Hidalgo, Les Claypool, Brain e Keith Richards. L'album ha segnato il ritorno di Waits agli album in studio, cinque anni dopo il suo precedente lavoro Franks Wild Years (1987). Registrato in una stanza nella cantina degli studi di registrazione Prairie Sun, descritta da Waits come “solo un pavimento di cemento e uno scaldabagno”, l'album è spesso notato per il suo stile ruvido, scarno e ricco di percussioni, così come per i suoi temi lirici oscuri che ruotano attorno alla morte e al caos. La copertina dell'album, un'immagine sfocata, in bianco e nero, in primo piano di Waits che apparentemente urla mentre indossa una calotta cornuta e occhiali protettivi, è stata scattata dal regista Jesse Dylan, figlio di Bob Dylan. Bone Machine è stato incluso in diverse liste dei “Migliori album degli anni '90”, classificandosi al n. 49 da Pitchfork e al n. 53 da Rolling Stone. L'album è stato anche incluso nel libro 1001 Albums You Must Hear Before You Die.


Ascolta: https://album.link/i/1695049294


 
Continua...