noblogo.org

Reader

Leggi gli ultimi post dagli utenti di noblogo.org.

from Geocriminalità e Cooperazione Internazionale di Polizia

Giornata internazionale contro la corruzione. L’importanza della cooperazione internazionale tra Forze di Polizia

Oggi, 9 dicembre 2025, si celebra la Giornata internazionale contro la corruzione, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 31 ottobre 2003 con l'approvazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (#UNCAC), nota anche come Convenzione di Merida (https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009;116)

Questa giornata mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sui danni causati dalla corruzione, che mina le istituzioni democratiche, ostacola lo sviluppo sostenibile e compromette lo stato di diritto. Inoltre distorce i mercati, scoraggia gli investimenti stranieri e priva i cittadini di diritti fondamentali, creando un circolo vizioso che impoverisce i paesi.

La Convenzione, entrata in vigore nel dicembre 2005, rappresenta il primo strumento giuridico vincolante a livello internazionale per prevenire e combattere la corruzione. Include misure di prevenzione, criminalizzazione e recupero dei patrimoni trafugati. L' #UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime, con sede a Vienna) funge da segretariato, supportando i paesi nell'implementazione della Convenzione e nel recupero dei beni sottratti. Inoltre, la lotta alla corruzione è Obiettivo 16 dell'Agenda 2030 come traguardo per lo sviluppo sostenibile.

La Giornata internazionale promuove la consapevolezza attraverso eventi organizzati da governi, organizzazioni internazionali e società civile, con l'obiettivo di incentivare la prevenzione e il contrasto di questo fenomeno.

Nel 2024-2025, il tema della campagna delle Nazioni Unite è “Uniamoci ai giovani contro la corruzione: promuoviamo l’integrità di domani”, evidenziando il ruolo fondamentale delle nuove generazioni nella promozione della trasparenza.

Oltre l’UNCAC (Convenzione ONU) quale principale strumento giuridico internazionale, ratificato da oltre 180 paesi, che obbliga gli Stati a prevenire e punire la corruzione, altri strumenti a livello internazionale sono il Gruppo d'Azione Finanziaria (GAFI/FATF), che combatte il riciclaggio di denaro legato alla corruzione, la ONG Transparency International, che monitora i livelli di corruzione globale attraverso indici come il CPI (Corruption Perceptions Index) e la Banca Mondiale ed il FMI (Fondo Monetario Internazionale), che condizionano prestiti e aiuti a riforme anticorruzione.

A livello europeo, l’ OLAF (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode) protegge gli interessi finanziari dell'UE, attraverso lo strumento operativo impersonato da EPPO (Procura Europea), che può perseguire reati contro il bilancio UE, inclusa la corruzione. Europol facilita la cooperazione tra forze di polizia nazionali, basandosi sulle Direttive UE, le normative comuni per armonizzare le legislazioni nazionali anticorruzione. Il GRECO (Gruppo di Stati contro la Corruzione del Consiglio d'Europa) monitora il rispetto degli standard anticorruzione.

La corruzione è un fenomeno transnazionale per diverse ragioni:

  • La Globalizzazione economica: multinazionali operano in più paesi, aumentando le opportunità di corruzione cross-border;

  • Gli Appalti internazionali: grandi progetti infrastrutturali coinvolgono attori di diverse nazioni;

  • I Paradisi fiscali: i proventi della corruzione vengono nascosti in giurisdizioni offshore;

  • La Criminalità organizzata: gruppi criminali transnazionali usano la corruzione per facilitare traffici illeciti;

  • Riciclaggio internazionale: il denaro sporco attraversa multiple giurisdizioni per essere “ripulito”;

  • Le Catene di fornitura globali: creano vulnerabilità in più paesi simultaneamente

Il ruolo della cooperazione internazionale di polizia appare quindi fondamentale perché consente lo scambio di informazioni, ovvero la condivisione rapida di intelligence su reti corruttive transfrontaliere; permette indagini congiunte tramite la formazione di team investigativi comuni per casi complessi; facilita la assistenza giudiziaria, quali esecuzione di rogatorie internazionali ed estradizioni; facilita il tracciamento dei flussi finanziari (seguire il denaro attraverso paradisi fiscali e giurisdizioni multiple) ed il recupero dei beni, amezzo della confisca e restituzione di asset illeciti nascosti all'estero. Infine sollecita la formazione e il capacity building attraverso il trasferimento di competenze tra paesi.

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Il modo più semplice per provare a raccontare di questo Power In The Blood è far finta di credere che Buffy Sainte Marie sia, soltanto, una autrice e cantante. Di dimenticarci delle sue esperienze di artista multimediale e del suo impegno di pacifista e cooperatrice, a difesa e sostegno dei nativi americani, popolo al quale lei stessa appartiene. Ma anche così, pur essendo questo il modo più semplice, ridurre Power In The Blood alla sua sola dimensione fisica di album, non rende tuttavia semplice raccontarlo... https://artesuono.blogspot.com/2015/05/buffy-sainte-marie-power-in-blood-2015.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/3zzEsn8uoHdG4SEprKEZV1


 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

38. Dopo i simbolici 70 anni predetti del profeta Geremia, come prefigurazione della fine del tempo, in Gerusalemme fu riedificato il tempio di Dio: e così il simbolo si completò.

Ma allora, come dicevo, tutto avveniva in figura: e quindi la pace e la libertà che i giudei ottennero non furono stabili. Difatti arrivarono i romani, li vinsero e li resero tributari. (23)

Siccome poi c’era il pericolo che identificassero in qualcuno dei loro re il promesso Cristo liberatore, fin dal momento dell’ingresso nella terra della promessa e poi da quando cominciarono ad avere dei re le profezie riguardanti il Cristo divennero più esplicite e frequenti. Non ne parlò solo David, ma anche tutti i grandi e santi profeti, fino alla schiavitù babilonese; e durante lo stesso periodo di schiavitù altri profeti annunciarono il futuro liberatore universale, Cristo Gesù.

Così anche quando passarono i 70 anni e il tempio fu ricostruito, i giudei dovettero sopportare da parte dei pagani tante e così gravi disgrazie, che fu loro facile rendersi conto che il liberatore non era ancora venuto, anche se loro non intendevano un liberatore spirituale, ma uno terreno.

__________________________ Note

(23) Secondo la visione agostiniana, come secondo la visione ecclesiale, i fatti simbolici esprimono sì ciò di cui sono simbolo, ma solo in parte. E Agostino fa esempi: la libertà di Gerusalemme fu vera libertà, ma la libertà del nuovo popolo di Dio è molto più grande: la pace offerta al tempo del ritorno in patria ebbe una certa stabilità, ma la pace che il Signore darà non sarà mai più turbata. __________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


🔝C A L E N D A R IIndice BIBBIAHomepage

 
Continua...

from L' Alchimista Digitale

La gestione delle informazioni La rete è, allo stesso tempo, la più grande miniera di conoscenza mai creata e il più grande deposito di caos informativo mai concepito. È un luogo dove la verità può brillare con una chiarezza abbagliante, ma anche dove la distorsione corre veloce, mascherata da apparente plausibilità. In questo oceano sconfinato, il blogger deve imparare a fare ciò per cui non era stato originariamente progettato: diventare un custode dell’informazione. Gestire l’informazione online non significa semplicemente raccogliere dati. Significa filtrarli, interpretarli, verificarli, collocarli nel giusto contesto. Significa distinguere tra ciò che è rilevante e ciò che è rumore — un rumore che spesso sa essere molto convincente. La rete non presenta mai i contenuti in ordine di importanza, ma in ordine di attrattività. E ciò che attrae non coincide sempre con ciò che conta. La prima responsabilità del blogger, dunque, è la selezione. Ogni volta che affronta un tema, deve scegliere cosa far entrare e cosa lasciare fuori. È un lavoro invisibile, ma decisivo. Una frase inserita o esclusa può cambiare la percezione di un intero argomento. Gestire l’informazione significa assumersi la responsabilità del filtro, e un filtro responsabile è un filtro trasparente. Poi c’è la questione delle fonti. La rete è piena di riferimenti, dichiarazioni, dati e articoli che si citano l’uno con l’altro fino a creare un effetto di eco che sembra autorevole ma che, alla prova dei fatti, poggia sul nulla. Il blogger serio deve sviluppare un istinto da investigatore: risalire alla fonte primaria, verificare la sua affidabilità, comprendere chi la sta diffondendo e perché. Verificare una fonte non è diffidenza: è rispetto per il lettore. La seconda responsabilità è la contestualizzazione. L’informazione, di per sé, non significa nulla se non viene inserita nel proprio contesto. Un dato isolato può sembrare impressionante, ma spesso è fuorviante. Una citazione estratta dal suo discorso originale può assumere un significato che non le appartiene. Il blogger deve evitare che il suo contenuto diventi una tessera di un puzzle incompleto. La contestualizzazione è un atto di chiarezza che restituisce al lettore la complessità del mondo, senza semplificarlo in modo irresponsabile. C’è poi un fenomeno che domina l’era digitale: l’overload informativo. L’eccesso. La sovrapproduzione di contenuti. Ogni giorno siamo esposti a un volume di informazioni che un essere umano del secolo scorso non avrebbe assorbito in diversi mesi. Il risultato? Saturazione, confusione, stanchezza cognitiva. Il blogger non deve aggiungere caos al caos. Deve fare l’opposto: sintetizzare. Creare percorsi di senso. Aiutare il lettore a orientarsi. Scrivere meno, ma meglio. Dire ciò che serve, non ciò che riempie. Un altro pericolo, ancora più subdolo, è la polarizzazione informativa. La rete tende a creare ecosistemi chiusi, luoghi dove si legge solo ciò che conferma le opinioni già esistenti. Le persone sono attratte da contenuti che rispecchiano il loro punto di vista, e i motori di ricerca — per mantenerle attive — finiscono per mostrarle sempre più della stessa cosa. È un circolo vizioso che rafforza le convinzioni e riduce il confronto. In questo scenario, il blogger ha un compito delicato: aprire le finestre. Offrire interpretazioni diverse, ampliare lo sguardo, mettere in discussione ciò che sembra ovvio. Non per creare conflitto, ma per creare consapevolezza. La buona informazione non indottrina: permette di pensare. La gestione dell’informazione richiede anche un’etica. Sì, una vera e propria etica. Perché pubblicare online non è un gesto neutrale. Ogni parola può influenzare decisioni, emozioni, percezioni. Un’informazione sbagliata può generare allarme, credenze errate, scelte sbagliate. Il blogger, per quanto piccolo possa essere il suo pubblico, esercita un potere. E ogni potere richiede responsabilità. L’etica dell’informazione online si basa su tre pilastri: Accuratezza. Dire ciò che è verificabile, distinguere tra fatti e opinioni, evitare affermazioni che possono essere travisate. Trasparenza. Dichiarare le fonti, spiegare il metodo, riconoscere eventuali limiti o incertezze. Onestà. Non manipolare i dati, non usare la paura come leva emotiva, non travestire la pubblicità da contenuto informativo. Questi principi non limitano la creatività: la liberano. Un autore che scrive con etica non ha nulla da nascondere e tutto da costruire: fiducia, credibilità, autorevolezza. C’è infine il ruolo più nobile del blogger: il curatore. In un mondo dove tutto è accessibile ma pochissimo è comprensibile, il blogger diventa un intermediario culturale. Non crea solo contenuti: crea orientamento. Seleziona, ordina, interpreta. Aiuta il lettore a spostarsi da un punto all’altro dell’oceano informativo senza perdersi. Gestire l’informazione non significa sapere tutto. Significa sapere come navigare e insegnare a navigare agli altri. In questo senso, il blogger non è più solo un autore.ma una bussola. Una presenza che illumina porzioni di mondo digitale che, senza la sua guida, rimarrebbero in ombra o confuse. E questa, in fondo, è la funzione più preziosa della scrittura online: trasformare la complessità in comprensione.

L'Alchimista Digitale ©

 
Continua...

from norise 2

Postfazione critica a COORDINATE DELL'ANIMA 2023-2024 (e-book)

Coordinate dell’anima conferma Felice Serino come una voce matura che dialoga costantemente con il mistero e con la concretezza del vivere. In queste poesie la tensione verso il trascendente non è fuga dalla realtà, ma piuttosto un modo per misurarne i contorni: il sacro emerge come sfondo che dà profondità alle piccole scene quotidiane, e il quotidiano diventa il luogo in cui si manifesta l’invisibile. Serino non pretende di spiegare il mondo; piuttosto, lo mette in scena attraverso immagini semplici e ricorrenti — alberi, mare, luce, ferite — che funzionano come coordinate emotive per orientare il lettore. Lo stile predilige il verso libero e la frammentarietà: brevi lampi, pause nette, enjambement che lasciano spazio al silenzio. Questa scelta formale rispecchia il contenuto: il pensiero poetico appare come un flusso intermittente, fatto di intuizioni, memorie e interrogazioni. Non mancano riferimenti espliciti a figure letterarie e filosofiche (Borges, Simone Weil), che aprono la raccolta a un dialogo intertestuale; ma Serino non si limita a citare: rielabora questi stimoli per costruire un lessico personale, spesso colloquiale, che avvicina il lettore senza rinunciare a profondità. Tematicamente il libro oscilla tra due poli: la fragilità del corpo e l’anelito dell’anima. La morte, la memoria e la fede ricorrono come motivi che interrogano il senso dell’esistenza. Accanto a questi temi, la natura svolge una funzione simbolica e consolatoria: alberi e mare non sono solo paesaggi, ma interlocutori che custodiscono memorie e offrono immagini di continuità. Infine, la raccolta mostra una tensione etica: molte poesie denunciano la violenza e l’ingiustizia, ma lo fanno senza retorica, con immagini nette che colpiscono per sobrietà. Per il lettore contemporaneo, Coordinate dell’anima offre un’esperienza di lettura che alterna conforto e inquietudine: conforto nella lingua diretta e nelle immagini familiari; inquietudine nella domanda aperta che attraversa ogni testo. È una raccolta che invita a tornare sui versi, a lasciarsi guidare dalle ripetizioni e a scoprire, pagina dopo pagina, le coordinate intime che Serino traccia per orientarsi nel mondo. (Copilot)

 
Read more...

from norise 2

Nota di lettura a PROSPETTIVE 2024

poesie tratte da Prospettive 2024, il nuovo libro di Felice Serino

una mia piccola selezione tratta dal nuovo libro di Felice Serino , una bella silloge di lampi di Luce intensa, poesie che fanno luce su intolleranze alla superficialità del vivere, osservano estasi facili dettate da bramosie di denaro e gloria, errori piuttosto frequenti che finiscono per creare idoli di dubbia caratura che ci portano a deviazioni rischiose e lontane dal vero senso della vita. Di superficialità si ammala anche la poesia, strumento a volte equivocato, letto e scritto con la fretta con cui si mangia senza dar valore alla qualità ma solo alla percezione del gusto, relegato a un gioco di mero stile, dando importanza allo slancio fortunato di un singolo verso piuttosto che al messaggio complessivo ben più ampio. Ogni canto dell’autore è voce coerente del vissuto, della sua sofferenza, che non ha intenzione di farsi compatire, ma desidera uscire a far due passi fuori dall’anima. Mira a far luce su distopie cui paradossalmente ci stiamo abituando per un eccesso cui non eravamo preparati; pone sgomento sul nostro adattamento alla violenza, alla morte che non ci tocca perchè confinata in luoghi lontani dal nostro cinico egoismo. Eppure è Morte che ci riguarda, tutti e senza eccezione, (Elucubrazioni), una traccia nitida nel cielo che riguarda ogni essere , che riserva ad ogni corpo un tempo, una data, un’ultima partita. C’è un filo conduttore di profonda sacralità che lega le poesie, un rispetto per l’Anima spesso bistrattata, dimenticata nell’appello della quotidianità frettolosa dedita solo a meteo data e ora; e non è solo l’anima umana quella su cui pone attenzione, è quella di ogni creatura terrestre che subisce sfruttamenti e abusi per ignoranza e ottusità. Ma si respira fortunatamente anche aria di Speranza, una sana speranza che germoglia tra le crepe di muri apparentemente inanimati e riconduce all’incanto dell’origine. Una nuova vita, anche un piccolo fiore, ci sorride, ci riporta al viaggio primigenio, quello fatto a occhi chiusi e imbevuti di amniotico, serrati e già curiosi di indovinare cosa saremo mai nella prossima vita. Alla fine del nostro viaggio vedremo luce o tenebre? Saremo parte di un successivo percorso terreno mutando contenitore o saremo particelle disperse nell’armonia cosmica , smemorati e svuotati di ogni percezione di vissuto? Saremo un sogno impastato di terra in un progetto indefinito probabilmente, usando una simpatica ed efficace espressione di Serino, “…Proviamo a immaginare Lui che ci rivolta come un guanto…” Ecco perchè il nuovo libro di Serino merita non solo di essere letto ma ripreso, anche attraverso una poesia scelta a caso, per riconsiderare aspetti che talvolta si fatica a considerare, forse per la pigrizia di un vivere appieno. Un caloroso grazie a Felice Serino e a tutti buona lettura. il libro è scaricabile qui: https://wordpress.com/reader/blogs/175457534/posts/9015 ——————————— . https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/2025/12/06/poesie-tratte-da-prospettive-2024-il-nuovo-libro-di-felice-serino/

 
Read more...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Il quinto album degli Heartless Bastards è uno splendido esempio di gruppo che gradualmente giunge a una completa maturità artistica. A differenza di band il cui talento emerge da subito in maniera più cristallina gli Heartless Bastards hanno dovuto fare parecchia strada per trovare la loro dimensione ideale dopo aver oscillato tra post-punk e country... https://artesuono.blogspot.com/2015/07/heartless-bastards-restless-ones-2015.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/5Kl8GqKvIvfmR1yuBHoQRw


 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

XXI – Una catechesi di liberazione

37. Passarono altre generazioni, e il Signore mostrò altre figure assai significative ed esemplari. Gerusalemme fu occupata, e molti degli abitanti furono portati in Babilonia.

Come Gerusalemme richiama la città e la società dei santi, così Babilonia (etimologicamente significa confusione) richiama la città e la società dei cattivi.

Abbiamo parlato più sopra di queste due città, le cui vicende s’intrecciano sino alla fine del mondo, quando nell’ultimo giudizio saranno definitivamente separate (cf. c. 19). Il Signore per mezzo di Geremia, profeta di quel tempo, comanda che i cittadini di Gerusalemme fatti prigionieri prendano la via dell’esilio e vengano condotti schiavi in Babilonia.

Succede poi che i re babilonesi, sotto i quali vivevano schiavi, impressionati da alcuni prodigi compiuti a favore degli ebrei, incominciano a conoscere il vero Dio, ad adorarlo e a farlo adorare come colui che ha creato l’universo (cf. Dn 2.5.14).

Geremia comandò loro di pregare anche per chi li teneva prigionieri, e di fondare la speranza di pace per sé su quella dei dominatori, per potersi formare la famiglia, e avere figli, e coltivare orti e vigneti. Promise pure che sarebbero stati liberati dopo 70 anni (Ger 25,29). Tutto ciò significava che la Chiesa di Cristo, la Gerusalemme celeste, con quelli che ne sono cittadini, rende il suo servizio a Dio vivendo sotto il potere dei dominatori di questo mondo. (22)

Anche l’apostolo ci insegna che ognuno deve star soggetto al potere superiore, e che siano garantiti a tutti i propri diritti: a chi spetta il tributo, il tributo, a chi l’imposta, l’imposta (Rm 13,1.7), e così via per tutti i doveri civili, salvo sempre il fondamentale onore dovuto a Dio. Lo stesso Signore Gesù, fatto uomo, pagò il tributo per darcene l’esempio (Mt 17,26). Anche agli schiavi cristiani e ai credenti onesti è fatto obbligo di servire con onestà e fedeltà ai padroni terreni (Ef 6,5). Avverrà poi che, se questi persevereranno nel male fino alla fine, saranno da loro giudicati, oppure regneranno con loro, se si convertiranno al vero Dio. A tutti comunque è fatto obbligo di sottoporsi ai poteri umani fino al tempo stabilito da Dio (è questo il senso dei 70 anni), quando la chiesa sarà liberata dalla confusione come Gerusalemme fu liberata da Babilonia.

Così come avvenne per Babilonia, la schiavitù del popolo fedele offre ai regnanti idolatri, per i quali Paolo apostolo ordina di pregare anche se sono persecutori, l’occasione di conoscere e di onorare il vero Dio e signore Gesù. Così dice Paolo: «Vi raccomando anzitutto di elevare suppliche, lodi, invocazioni e ringraziamenti per i re, per tutti gli uomini e per tutti i potenti, perché ci permettano di vivere con serenità nel rispetto reciproco e nell’amore» (1Tm 2,1.2).

Loro hanno dato pace alla chiesa, anche se una pace e una tranquillità temporale, ma che permette di edificare spiritualmente le famiglie, e di coltivare orti e vigneti. Anche in questo momento io sto edificando e coltivando te col mio discorso. E ciò è possibile fare in tutto il mondo per merito della pace custodita dai re cristiani, per cui l’apostolo stesso può dire: «siete coltivazione di Dio, costruzione di Dio» (1Cor 3,9).

__________________________ Note

(22) L’insegnamento di Agostino in questo campo sembra poco conforme alla attuale lotta per la giustizia che la chiesa è chiamata a sostenere a fianco dei «poveri». Se però guardiamo in profondità ci accorgiamo che una giusta comprensione dell’insegnamento di Agostino è conforme al vangelo. Come Cristo, il suo seguace è indomabile nel gridare contro l’ingiustizia, e mite nel subirla, perché ha da mostrare che non combatte per il proprio vantaggio, ma per il regno di Dio. Potremo aggiungere che i colpi più grossi all’ingiustizia vengono dati non dai mitra che uccidono i tiranni, ma dal sangue di chi accetta di morire per i fratelli testimoniando contro i tiranni. __________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


🔝C A L E N D A R IIndice BIBBIAHomepage

 
Continua...

from lucazanini

[stime]

lo sparso tutto al dettaglio si] inquadra mettere le graduate in] mezzo il punto cieco un faro l'affare] pieghevole in box alestaque lo [stato]²

 
Continua...

from CASERTA24ORE.IT

Contatti

Caserta24ore SocialNews dal 1999 il cittadino fa notizia, fondata da Gianluca Parisidirettore  Paolo Mesolella, redazione on line: posta elettronica caserta24ore@ik.me | Tel. - WhatsApp e Telegram +34 614543991

Per i redattori



Per la corrispondenza cartacea richiedere l’indirizzo, i contenuti di questo sito sono scritti da giornalisti veri che non usano strumenti di intelligenza artificiale. Tutte le collaborazioni al sito quali contribuiti inviati, articoli e altro di natura giornalistica sono temporanee e a titolo gratuito, salvo se pattuito diversamente per iscritto. I contenuti presenti non sono espressione di una testata giornalistica in quanto il sito viene aggiornato senza alcuna periodicità specifica. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Nel caso si dovesse involontariamente ledere un qualsiasi diritto di terzi, il contenuto verrà rimosso immediatamente su segnalazione dell'avente diritto. 
Non siamo presenti sulle piattaforme social big tech! Outllook | Gmail | 


Ordine dei giornalisti della Campania

 
Continua...

from differxdiario

Lavinia Marchetti su fb cita dal libro di Iain Chambers:

“Forse, di fronte a uno Stato canaglia che persegue la pulizia etnica con intento di genocidio, rifiuta il diritto internazionale e si considera al di sopra delle risoluzioni delle Nazioni Unite, è giunto il momento di parlare seriamente di come affrontare direttamente Israele. Se appartiene all’Occidente moderno e democratico, come sostiene, ha bisogno di una seria riforma o, altrimenti, di essere messo in quarantena. E se la questione non deve essere semplicemente dominata dalle relazioni internazionali, richiede una risposta etica e democratica. Siamo chiari: il sionismo, in quanto impresa esplicitamente coloniale – e i suoi fondatori non hanno avuto remore a riconoscerlo – non può essere democratico nelle sue intenzioni. La protezione del suo dominio etnocratico richiede la purezza razziale e l’apartheid, ora incarnati nel suo apparato giuridico e nella sua costituzione. L’opposizione a questa critica di Israele, invariabilmente etichettata come antisemitismo, è essa stessa un attacco alla democrazia e alla ricerca della giustizia storica. In questo momento, l’ideologia sionista e la sua occupazione militare della Palestina stanno perseguendo, come in tutti i colonialismi, l’eliminazione dei nativi, proprio come in precedenza nell’imperium anglofono del Nord America e dell’Australia. La formazione violenta delle identità occidentali produce storie taciute e geografie dimenticate. Tuttavia, come ci insegnano i palestinesi, queste storie resistono e persistono”.

[Da Lampedusa/Gaza. L'orologio coloniale e i linguaggi interrotti, Orthotes, Napoli 2025, pp. 109-110]

___________

credo non ci siano parole più giuste da dire, dopo ottant'anni di pulizia etnica, razzismo, devastazioni, torture, e genocidio. israele deve essere giudicato per quello che ha fatto e fa, e per l'entità coloniale e genocida che è. la condanna è il minimo. è necessario un embargo radicale e totale, e – se necessario – un intervento militare congiunto di paesi non solo europei, per difendere gli abitanti di Cisgiordania e Gerusalemme, oltre che quelli (ancora vivi) a Gaza, dalla distruzione completa.

come l'Europa avrebbe dovuto fare fin dal 1933 con la Germania nazista.

 
Continua...

from Transit

(185)

(UI)

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i rapporti tra #Italia e Stati Uniti si sono rapidamente rafforzati, diventando uno dei pilastri della politica estera italiana e della sicurezza europea. L’Italia, uscita dal conflitto profondamente segnata e con un sistema politico in ricostruzione, ha trovato negli Stati Uniti un alleato strategico fondamentale per la propria ricostruzione economica e per la stabilità democratica.​ Nel 1949, l’Italia fu tra i fondatori della #NATO, alleanza militare occidentale nata per contrastare l’espansione del blocco sovietico. Questa scelta rifletteva la volontà italiana di allinearsi politicamente e militarmente all’Occidente, in particolare agli Stati Uniti.

L’Italia divenne così un avamposto strategico per la NATO nel #Mediterraneo e un punto di riferimento per la sicurezza europea, ospitando basi militari statunitensi e partecipando a numerose operazioni internazionali.​ La cooperazione militare tra Italia e #USA si è consolidata negli anni attraverso accordi bilaterali e multilaterali, condividendo tecnologie, strategie e obiettivi di sicurezza. L’Italia ha partecipato a missioni #NATO nei Balcani, Afghanistan e Libia, dimostrando il proprio impegno nel sistema di difesa collettiva occidentale. Tuttavia, questa stretta alleanza ha anche sollevato critiche: va sottolineato come il nostro paese, soprattutto nell’ambito della difesa, abbia spesso seguito la linea statunitense, con una limitazione della propria autonomia strategica.​ Parallelamente a questa mansione, la cooperazione economica tra Italia e USA si è intensificata dopo la guerra, con il “Piano Marshall” che ha sostenuto la ricostruzione italiana e favorito la crescita industriale.

(UI2)

Negli ultimi decenni, si è consolidata una visione per cui l’Italia sarebbe “succube” degli Stati Uniti anche in ambito economico, dipendendo da scelte e pressioni statunitensi in settori come energia, tecnologia e politica monetaria.​ La guerra in #Ucraina ha riportato al centro il ruolo della NATO e la posizione dell’Italia. Roma, pur esprimendo solidarietà all’Ucraina, ha mostrato una certa prudenza nelle decisioni militari, preferendo seguire le iniziative europee e atlantiche piuttosto che prendere iniziative autonome.

Il nostro Stato sostiene le sanzioni contro la Russia e partecipa ai programmi di aiuto militare all’Ucraina, ma la sua posizione resta spesso condizionata dalle linee guida di Bruxelles e Washington.​ La crisi ucraina ha anche messo in evidenza le divisioni all’interno dell’UE, con l’Italia che cerca di bilanciare il sostegno all’Ucraina con la ricerca di una soluzione diplomatica, talvolta proponendosi come mediatore. La stretta dipendenza dall’asse transatlantico rende difficile una politica estera completamente autonoma, soprattutto in materia di sicurezza.​

Il governo Meloni ha confermato l’impegno atlantista e la stretta collaborazione con gli Stati Uniti. La Premier ha mantenuto una linea di sostegno agli aiuti occidentali all’Ucraina, pur dialogando con figure della destra globale come Donald Trump. In particolare, la reciproca stima tra Meloni e Trump ha suscitato interesse per le possibili implicazioni di un’alleanza tra la destra italiana e quella americana, anche in vista di nuove elezioni negli USA.​

Meloni ha ottenuto un canale privilegiato con ambienti conservatori statunitensi, mostrando una certa apertura verso il mondo della destra globale, pur mantenendo la linea europeista e atlantista. Questo atteggiamento riflette una strategia di bilanciamento tra autonomia nazionale e fedeltà agli alleati storici, in un contesto internazionale sempre più polarizzato.​

(UI3)

Il governo Meloni, pur presentandosi come promotore di una visione sovranista e nazionale, ha in realtà confermato e rafforzato una dipendenza strategica dagli Stati Uniti, soprattutto in ambito militare e diplomatico.

La scelta di mantenere un atteggiamento atlantista e di coltivare rapporti privilegiati con figure della destra americana sembra contraddire la retorica dell’autonomia nazionale, trasformando la politica estera italiana in un riflesso delle scelte statunitensi, anche quando ciò comporta una riduzione della capacità di mediazione e di proposta autonoma dell’Italia sul palcoscenico internazionale.

Questo atteggiamento fa comprendere che, dietro ai discorsi sul sovranismo ed il patriottismo (che spesso hanno una connotazione che rasenta l’apologia del fascismo), si celi in realtà una subordinazione agli interessi dell’alleato americano, con conseguenze non sempre trasparenti per la politica estera e la sicurezza del paese.​

E, di certo, l’attuale esecutivo non nasconde questa sua inclinazione. Anzi, la sbandiera come un punto di forza, quando in realtà i segnali che provengono dall’amministrazione Trump, tendono a rendere sempre più marginale il ruolo della UE e, di conseguenza, del nostro paese. C’è da chiedersi se il modo di operare del governo non sia, a questo punto, profondamente dilettantesco, con le conseguenze che vediamo ogni giorno. Non serve nemmeno un’analisi troppo professionale per evidenziarlo. Basta un minimo di buon senso.

#Blog #USA #Italia #UE #GovernoMeloni #Opinioni #Politica #Politics

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Sean Carey, batterista improvvisamente scopertosi compositore, si è visto assalire da un’orda di critici, pronti a smantellare qualsiasi suo tentativo creativo, ma smessi i panni del songwriter e abbracciati quelli dell’impressionista sonoro, con “Range Of Light” ha trovato finalmente il coraggio di uscire dall’ombra di Bon Iver, ridefinendo il suo ruolo di outsider. Sarà per il tono austero frutto dei sui studi classici, o per quella tendenza al descrittivo quasi pittorico degli arrangiamenti, S. Carey resta un musicista per pochi eletti o per anime pronte a cedere alle emozioni più sotterranee e delicate, quelle prive di qualsiasi risvolto sociale o intellettuale... https://artesuono.blogspot.com/2015/03/s-carey-supermoon-2015.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/7buSLLLdcxZybngEEiIJDH


 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

Il Regno d’Israele e le sue vicende

36. Sarebbe troppo lungo elencare qui tutti gli avvenimenti — che noi oggi riconosciamo come simbolo della vita attuale della chiesa — attraverso i quali Dio condusse il suo popolo fino alla terra della promessa perché ne fosse signore alla maniera carnale, secondo le aspirazioni umane; tuttavia quel regno terreno offrì l’immagine del regno spirituale.

Allora fu costruita Gerusalemme, la celeberrima città di Dio che serviva a lui in libertà, come simbolo della Gerusalemme celeste (Gal 4,25.26): Gerusalemme è termine ebraico, e significa visione di pace. Suoi cittadini sono tutti gli uomini liberati dalla colpa nel passato, nel presente e nel futuro, e tutti gli spiriti santificati, compresi quelli che nell’alto dei cieli sono pronti agli ordini di Dio e rifiutano la superbia del demonio e dei suoi seguaci.

Il re della città è il Signore Gesù Cristo, Verbo di Dio che governa gli angeli, ma anche Verbo di Dio che si fa uomo per essere Signore degli uomini che con lui regneranno nella pace eterna.

La figura di re che maggiormente prefigurò in quel tempo il regno di Cristo fu David, dalla cui discendenza venne il vero re e signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio al quale per tutti i secoli va ogni benedizione (Rm 9,5).

Molti dei fatti avvenuti nella terra della promessa sono simbolo del Cristo e della chiesa, e man mano che leggerai i santi libri imparerai anche tu a interpretarli.

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


🔝C A L E N D A R IIndice BIBBIAHomepage

 
Continua...