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from lucazanini

[rotazioni]

per bocca un finale un]

googolplex avvisano ai cartelli è un intervallo una] capienza la scocca mimetica airmail filtri a pavimento nei bar formano le scorte dei tabagisti il nastro loopesco [incastri] si devolve un tanto fanno sacche a siringa cartasì fanno] il passo il pane] degli spagnoli a raggio] piega attorno alla rampa deve tenere l'ordine le]

barricate con tabelline un finale una] rischiosa cadenza e [cartagine incerta

 
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from Alviro

Ci sono parole e silenzi, ma nessuno dei due basta da solo. L’idea che la complicità possa concedersi il lusso di tacere è romantica, ma ingannevole. La complicità vera non tace: si dice, si mostra, si nomina. Il silenzio, per quanto possa talvolta sembrare carico di significato, non è mai garanzia di intesa. Perché chi tace, talvolta, si sottrae. Le parole non sono tutte uguali, è vero, ma sono comunque necessarie. E il non detto può diventare frainteso, oppure vuoto. Comunicare è ciò che rende possibile la comprensione reciproca; il tacere, invece, spesso lascia spazio all’ambiguità, ai malintesi, all’allontanamento. Non è privilegio, ma rischio. La vera complicità non si affida al silenzio come rifugio elegante, ma si costruisce nel dire, nello spiegare, nel chiarire. La verità, anche nella complicità, chiede voce, non lusso. È nella vulnerabilità delle parole che si crea una connessione autentica, non nella presunta nobiltà del non detto. Chiede presenza, anche nel parlare. Tacere può essere comodo, ma parlare è ciò che rende il legame reale.

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Conor Oberst è il quarto album solista in studio di Conor Oberst, della band Bright Eyes, pubblicato il 4 agosto 2008 dalla Merge Records. L'album ha debuttato nella classifica degli album del Regno Unito al numero 37 e ha raggiunto il numero 15 nella Billboard Top 200. Ha venduto 98.000 copie negli Stati Uniti ad agosto 2009. Produzione L'album è stato registrato a Tepoztlán, Morelos, Messico tra gennaio e febbraio 2008. Uno studio temporaneo è stato creato in una villa di montagna chiamata Valle Místico alla periferia della città. Conor Oberst è stato prodotto da Conor Oberst e progettato dal socio di lunga data Andy LeMaster. Una nuova band è stata assemblata per la registrazione, che è diventata nota come The Mystic Valley Band. Il risultato è il quarto album solista di Oberst, il primo in dodici anni, dopo Water (1993), Here's to Special Treatment (1994) e The Soundtrack to My Movie (1996). In questo periodo ha registrato e suonato in numerose band e progetti musicali, tra cui Commander Venus, Park Ave., Desaparecidos e, in particolare, Bright Eyes. Il brano “Moab” si è classificato al 31° posto nella lista delle 100 migliori canzoni del 2008 di Rolling Stone.


Ascolta: https://album.link/i/285147246


 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

INNO A DIO, RE VITTORIOSO 1 Canto. Salmo. Di Davide.

2 Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore.

Voglio cantare, voglio inneggiare: svégliati, mio cuore, 3 svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l'aurora.

4 Ti loderò fra i popoli, Signore, a te canterò inni fra le nazioni:

5 grande fino ai cieli è il tuo amore e la tua fedeltà fino alle nubi.

6 Innàlzati sopra il cielo, o Dio; su tutta la terra la tua gloria!

7 Perché siano liberati i tuoi amici, salvaci con la tua destra e rispondici.

8 Dio ha parlato nel suo santuario: “Esulto e divido Sichem, spartisco la valle di Succot.

9 Mio è Gàlaad, mio è Manasse, Èfraim è l'elmo del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando.

10 Moab è il catino per lavarmi, su Edom getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria”.

11 Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino al paese di Edom,

12 se non tu, o Dio, che ci hai respinti e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?

13 Nell'oppressione vieni in nostro aiuto, perché vana è la salvezza dell'uomo.

14 Con Dio noi faremo prodezze, egli calpesterà i nostri nemici.

_________________ Note

108,1 L'inno si presenta come la fusione di Sal 57,8-12 (che corrisponde ai vv. 2-6) con Sal 60,7-14 (corrispondente ai vv. 7-14). Da una parte contiene una preghiera che sgorga dal cuore dell'orante all’aurora, dall'altra un oracolo divino (vv. 8-10) che ridona speranza alla comunità d’Israele, la quale, in un momento difficile, si sente abbandonata da Dio e ne implora l’intervento. È in questa particolare circostanza che essa reinterpreta i due salmi e li fonde in un’unica preghiera.

108,8-10 Vedi nota a Sal 60,8-10.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti

Inno e supplica di liberazione Supplica individuale (+ motivi innici, di ringraziamento e oracolo profetico)

Il salmo risulta materialmente composto dalla giustapposizione di due parti di altri salmi (i vv. 2-6 riportano Sal 57,8-12; i vv. 7-14 riprendono Sal 60,7-14) sebbene vi siano alcune varianti accidentali rispetto ai salmi originali. La datazione è del tardo postesilio. Allo stato attuale, tuttavia, il salmo va al di là della semplice giustapposizione delle sue parti, perché raggiunge un diverso significato in un nuovo orizzonte. Il carme infatti in un'atmosfera innico-liturgica invita la comunità d'Israele ad attendere, lavorando e lottando, l'avvento di una nuova realtà. Il salmo è un buon esempio di attualizzazione della parola di Dio in contesti nuovi e diversi. Le gesta di Dio nel passato devono essere segno e fonte di speranza per il presente. La simbologia è di carattere innico, cosmico-spaziale e bellico.

Divisione:

  • vv. 2-6: (I parte) introduzione innica (Sal 57, 8-12);
  • vv. 7-14: (II parte) supplica e oracolo (= Sal 60, 7-14).

v. 2-4. C'è un'inclusione tra i vv. 2 e 4 sul verbo zmr (inneggiare, cantare inni). «Saldo... saldo...»: l'aggettivo «saldo» (nākôn) esprime sia prontezza e decisione, sia fermezza nella fede e attaccamento al Signore (cfr. Sal 51,12). Nel TM non è ripetuta per la seconda volta la frase «saldo è il mio cuore». La traduzione BC armonizza con Sal 57,8.

v. 5. «perché la tua bontà... la tua verità...»: si esprime la motivazione della lode. La «bontà» e la «verità», virtù dell'alleanza, che indicano stabilità dell'amore divino, sono esaltate per la loro immensità e grandezza «fino ai cieli», «fino alle nubi», cfr. Sal 136.

v. 6. «Innalzati...»: si ricalca il motivo del v. 5. La voce rûmâ nel TM può essere intesa sia come imperativo («innalzati») riferito a Dio, sia come sostantivo («grandezza, altezza») in parallelo con «gloria» del secondo emistichio.

v. 7. «la tua destra»: la mano destra come il braccio destro riferiti a Dio, oltre che essere un antropomorfismo, sono segno di potenza e di protezione secondo il linguaggio tipico dell'esodo (Sal 28,2; 31,6; 80,18; Is 11,11). «i tuoi amici»: si può tradurre anche «i tuoi diletti», cfr. Sal 84,12; 127,2. Gli amici di Dio sono i «pii» e quelli che gli sono fedeli.

vv. 8-10. La pericope è composta da una cornice (v. 8a) che ambienta l'oracolo nel tempio e dai vv. 8b-10 riportanti l'oracolo di Dio, che poteva essere pronunciato nel tempio da un sacerdote o da un profeta cultuale (cfr. Sal 60,9-14).

v. 8. «Esulterò...»: cfr. Gs 18,10. Il corrispondente verbo ebraico (‘lz) si riferisce al grido di vittoria. Si indica così il trionfo divino sui nemici. Dio è immaginato come un eroe vittorioso che si divide il bottino e si lava dopo la vittoria. «voglio dividere»: si allude alla spartizione del territorio palestinese tra le diverse tribù, cfr. Gs 13-21. C'è l'immagine antropomorfica di Dio come geometra e lottizzatore del territorio.

v. 10. «catino per lavarmi»: il riferimento è geografico (Moab è il litorale orientale del Mar Morto) e politico. Infatti il vassallo ribelle sconfitto è come uno schiavo che lava i piedi al suo padrone (Gn 18,4; 19,2; 24,32; Gdc 19,21).

v. 13. «Contro il nemico...»: si rinnova la petizione di aiuto (cfr. v. 7) e si ammette l'inutilità delle alleanze umane, perché «vana è la salvezza dell'uomo».

v. 14. Il salmo termina con una professione di fede e fiducia sconfinata nella potenza e nel soccorso divino. Con Dio si compiono grandi imprese. Egli annienterà i nemici. Non Israele da solo, o con alleati umani, ma con Dio riuscirà vincitore.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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from lucazanini

[filtri]

tutte punte insuperabili di] la politica dinastica pedine peltro] ritratti di sintesi nicknamed Pontormo's status una] testa splendida la] torsione del collo tutta] la ritrattistica in replica in] prestito poi muoiono nelle batterie di provette nelle] camere strategiche con cerniere inutili vezzi sulle] transitorie o importantissime dietro] splendido o c'è il nome il] [fototipo l'iperbarico tutto

 
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from Transit

(166)

(S)

Un'espressione letta in un articolo mi ha colpito in modo particolare: “L'omertosa apatia del piccolo trambusto quotidiano.” Felicissima intuizione linguistica che riesce a racchiudere in sé uno dei crismi su cui poggia la fertile e vigorosa baldanza del liberismo nostrano, quello che toglie i diritti ai lavoratori e non solo abolendo leggi, ma riducendo il mondo del lavoro, anche quello operaio (ci sono, ci sono: non fate finta di niente) a mera paccottiglia senza valore, neanche umano.

E' quel sentire assai comune che porta alla coltivazione del famoso orticello, che con la staccionata lascia fuori tutti i ragionamenti non adatti alla crescita del proprio benessere, della propria fetta intoccabile di piccoli e spesso inutili “privilegi”. Che, di solito, si formano sulla cenere dei diritti negati ad altri. Ma stando al di là della staccionata, sono chiacchiericcio confuso. Una brezza leggera.

E' l'oltre, la pigrizia di chi sta con il sedere al caldo (o che pensa di averlo coperto) e che può, tranquillamente, silenziosamente, fregarsene di vertenze durissime e dei dannati che sperano in un esito che restituisca un po’ di fiato. Questo sono i lavoratori dei gioielli da preservare della “cultura” del lavoro, della tradizione più autentica e genuina della laboriosità illuminata della parte sana del Paese. Peccato che, come in ogni famiglia, le magagne ci sono, ed enormi.

(S1)

Questo è un corollario. L'Italia vive su questa “omertosa apatia“: possiamo dire che si regge sulle spallucce, quel gesto del corpo che sta a significare “Che me ne frega?”. Sì, ovviamente sono dalla parte di chi ha problemi, sono sinceramente preoccupato dalla condizione di milioni di concittadini costretti praticamente alla povertà pur lavorando e mi indigno fortemente (come se questo cambiasse qualcosa per qualcuno, ma non mi limito.)

Però, fermi: cinque minuti, in pausa caffè. Stasera apericena e c'è la partita in TV (a pagamento). Nessuno è innocente, in un gioco al massacro che vede soccombere giornalmente centinaia di famiglie: nella cosiddetta “società del benessere”, del “Ci sarà chi se ne preoccupa”, di coloro che sanno cosa devono fare gli altri, ma che personalmente ha le mani legate e lo sguardo basso da partecipazione emotiva spinta e sincera.

In piazza, davanti alle fabbriche, a mandare messaggi forti, mettendoci il corpo, la faccia, la pelle possono scendere sempre gli altri di cui sopra. Bravi, ma senza fare troppo casino, che ci si infastidisce. Ben attenti e ribadire che c'è chi deve risolvere le cose: a modino, con quella pragmatica calma che non dia noia al superiore, che certe discorsi non si fanno. Noi si sta bene, ce lo siamo guadagnato.

In Friulano si direbbe “Lasse stà” (lascia stare). E' la resa incondizionata al complice modus operandi di tutta quella genia imprenditoriale che scrive i “Codici etici” delle aziende e poi chiama la questura, che accorre prontamente, se ritiene che qualche manganellata al posto giusto sia un metodo meno aulico, ma più efficace di far filare le cose nella maniera corretta. Che, guarda caso, è sempre e solo la loro.

Tanto, parliamoci chiaro: sono molti di più quelli cui non frega nulla. E si sa che la maggioranza è ben salda e protetta. Dal 2022 poi...

#Lavoro #Diritti #Italia #Opinioni

 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

STUPEFACENTI DALL'ALBANIA ALL'ITALIA. Tra le fonti di prova le chat criptate della piattaforma SKYECC

Le autorità in Italia e in Albania hanno inferto un duro colpo a tre gruppi di criminalità organizzata legati nel traffico di droga su larga scala e nel riciclaggio di denaro. Durante una giornata di azione congiunta, i mandati di arresto sono stati emessi contro 52 sospetti, compresi gli individui che si ritiene siano ai massimi livelli nelle gerarchie dei gruppi. Eurojust ha sostenuto la cooperazione tra le autorità italiane e albanesi creando un team di indagine congiunto (JIT/SIC Squadra Investigativa Comune). Durante il giorno dell'azione, le autorità di entrambi i paesi hanno sequestrato attività per un valore di almeno diversi milioni di euro, Compresi appartamenti e aziende, nonché vari veicoli di lusso. Sono state anche sequestrate grandi quantità di denaro e quantità di cocaina ed eroina.

Le reti criminali erano coinvolte nei pagamenti, spesso in contanti, di quasi 5 milioni di euro e il traffico di almeno 1 800 chili di cocaina ed eroina.

La Direzione Investigativa Antimafia di Bari e le Autorità Albanesi, con l’ausilio di Interpol, dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza di Tirana e della Polizia Albanese, nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune, hanno eseguito, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e la Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana, con il Coordinamento di Eurojust (L’Aja) e della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo di Roma, due ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari e dal Giudice presso il Tribunale Speciale di Primo Grado Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana nei confronti, complessivamente, di 52 persone responsabili a vario titolo, di traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, riciclaggio e abuso d’ufficio.

I provvedimenti cautelari, emessi nell’ambito dell’Operazione URA a fronte delle indagini effettuate dalla DIA di Bari tra settembre 2021 e giugno 2022, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, albanesi ed italiani, appartenenti in Italia a due associazioni criminali – riconosciute tali dal G.I.P. di Bari – stanziate nello stesso capoluogo pugliese (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) nonché, in Albania, facenti parte di un potente gruppo criminale organizzato – riconosciuto tale dal Giudice di Tirana – stanziato a Durazzo.

La DIA, relativamente agli ingenti quantitativi di eroina e cocaina movimentati, a decorrere dal 2016, tra i Balcani, il Nord Europa, il Sud America e la Puglia, ha documentato l’esistenza di una comunanza d’interessi tra il gruppo criminale in Albania, deputato – a livello transnazionale – alla commercializzazione ed al trasferimento dello stupefacente, e le due associazioni criminali operanti a Bari le quali, a loro volta, effettuate le operazioni di “taglio” e confezionamento in panetti, rifornivano all’ingrosso le organizzazioni baresi, brindisine e leccesi interessate a ricevere l’eroina e la cocaina – di qualità – proveniente rispettivamente dalla Turchia e dall’America Latina.

Le complesse indagini, effettuate con intercettazioni telefoniche, ambientali, video-riprese e servizi di osservazione, pedinamento e controllo, avvalorate dall’estrapolazione e dall’analisi delle chat criptate acquisite dalla piattaforma SKYECC, nonché dalle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia (di cui ne è stata accertata la credibilità e l’attendibilità), hanno permesso, tra l’altro, di documentare, in relazione alla sostanza stupefacente inviata a Bari principalmente dall’Albania e dal Nord Europa, innumerevoli rifornimenti (255 chili di eroina “pura” e cocaina “pura”) effettuati tramite corrieri internazionali. Nel medesimo contesto è stato ricostruito un “flusso” ininterrotto di denaro contante dalla Puglia all’Albania, a pagamento dello stupefacente commercializzato all’“ingrosso”, avvenuto tramite autisti di autobus di linea internazionali, le cui illegali transazioni, per un importo complessivo di 4,5 milioni di euro, hanno consentito alle Autorità Albanesi di contestare il reato di riciclaggio.

In tale ambito sono stati inoltre ricostruite: diverse consegne di denaro contante a pagamento della droga, avvenute a Bari, per importi superiori anche a mezzo milione di euro; il trasferimento di oltre 500 mila dollari dall’Albania all’America Latina, versati quale anticipo per l’acquisto di una partita di 500 chili di cocaina spedita da Guayaquil (Ecuador); episodi di abuso d’ufficio verificatisi in territorio albanese.

I riscontri utilizzati per dimostrare l’operatività delle tre associazioni criminali transnazionali hanno riguardato un precedente sequestro di 3 milioni di euro in denaro contante a Durazzo (Albania) nonché i sequestri di stupefacente effettuati, in circostanze diverse: di oltre 30 chili di eroina ed alcuni “laboratori artigianali” adibiti, a Bari e provincia, al taglio e confezionamento della droga in panetti; di 2 tonnellate di cocaina al porto di Rotterdam (Olanda); di 932 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria); di 400 chili di Hashish a Noicattaro (Bari).

Novità di questa indagine è rappresentata dall’utilizzo, tra le fonti di prova, delle chat criptate della piattaforma SKYECC, acquisite con Ordini Europei d’Indagine presso il Tribunale di Parigi. I messaggi, una volta decodificati dagli investigatori della Dia di Bari e condivisi con gli Ufficiali della S.P.A.K. di Tirana, sono stati minuziosamente analizzati e incrociati con le altre risultanze d’indagine, consentendo le contestazioni di reato sia alla D.D.A. di Bari che all’Autorità Giudiziaria albanese.

Il G.I.P. del Tribunale di Bari, dott. Francesco Vittorio Rinaldi, accogliendo le risultanze investigative della locale DDA, (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) ha riconosciuto il “salto di qualità”, soprattutto dal punto di vista dell’utilizzo di strumenti tecnologici all’avanguardia, il “know-how” e la “capacità imprenditoriale” dei narcotrafficanti albanesi, capaci di gestire vere e proprie “holding criminali” ed in grado di rifornire gruppi mafiosi egemoni nella città di Bari.

I provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice presso il Tribunale di Tirana hanno riguardato, tra gli altri, i vertici di una potente famiglia egemone nella città di Durazzo, un Comandante e un Agente della Polizia albanese, un Avvocato e 6 autisti di autobus di linea internazionale.

Le misure cautelari patrimoniali, (allo stato, salvo ulteriore verifica successiva nella fase decisoria con il contraddittorio con la difesa), hanno riguardato in Italia il sequestro preventivo funzionale alla confisca di beni mobili ed immobili tra i quali 9 appartamenti, 4 Società, 7 conti correnti e 3 autovetture e, in Albania, il sequestro di diversi immobili, 2 Società di costruzioni, 4 ristoranti di lusso, 1 Agenzia Immobiliare, 1 rete Televisiva, il cui valore complessivo è stimato in diversi milioni di euro.

L’esecuzione dell’operazione internazionale è stata resa possibile grazie alla Squadra Investigativa Comune, strumento di cooperazione giudiziaria istituito tra la D.D.A. di Bari, la S.P.A.K. di Tirana ed Eurojust (Organismo che sostiene la cooperazione giudiziaria nella lotta contro le forme gravi di criminalità transnazionale), che ha consentito al personale della DIA di Bari ed alle Autorità Albanesi di effettuare approfondimenti investigativi congiunti, avvalendosi del fondamentale ruolo di coordinamento assicurato dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

L’operazione si incardina nel più ampio progetto investigativo della DDA di Bari e della SPAK di Tirana volto a contrastare l’incessante traffico internazionale di cocaina ed eroina, gestito dalle organizzazioni criminali albanesi. In tale contesto, in esito alle precedenti operazioni “Shefi”, “Kulmi” e “Shpirti”, tra il 2018 e il 2021 la DIA di Bari ha già dato esecuzione complessivamente a 118 misure cautelari, al sequestro di beni mobili ed immobili per diversi milioni di euro e al rinvenimento di oltre sei tonnellate di droga tra marijuana, cocaina e hashish, permettendo, nei vari gradi di giudizio, di comminare pene, per ciascun imputato, fino a 20 anni di reclusione.

L'operazione è stata eseguita su richiesta e da:

Italia: Ufficio della pubblica procuratore Bari – Direzione anti-Mafia distrettuale; Direzione Investigativa Antimafia di Bari, con il sostegno dell'ufficio dell'esperto di sicurezza presso l'ambasciata italiana di Tirana Albania: speciale procuratore anticorruzione e procura del crimine organizzato (SPAK) di Tirana; Polizia albanese

#eurojust #jit #sic #SKYECC #ura #DIA #SPAK

 
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from Alviro

Di vino, di poesia o di virtù? No. Siate sobri, siate vigili. Non lasciate che l'ebbrezza, qualunque sia la sua fonte, vi sottragga alla realtà. Non c’è gloria nell’oblio, né verità nei fumi dell’estasi.

Ubriacarsi è fuggire, ma il coraggio sta nel restare, nell’affrontare la vita con occhi chiari e mente desta. Non vi rifugiate nell’evasione: abitate ogni istante con presenza. Solo chi è sveglio può cambiare il mondo.

 
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from lucazanini

[provetecniche]

dove] i proiettili senz'altro i] teleferici smontano l'inceppo è] in arrivo un tuono morbegno un calcinoso privo i] proiettili in forza mantengono basso l'orizzonte la schiena di [ferri o il punteruolo fa il danno calcolabile un sacco] privo di sensi sono partiti] per le vacanze

 
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from Alviro

ma un cuore che pulsa con la stessa sete di bellezza.

Le differenze nella percezione non nascono da anime separate, ma da esperienze che ci attraversano, come il vento attraversa lo stesso campo, piegando ogni filo d’erba in modo unico. Guardiamo le cose e vediamo sfumature simili, perché siamo fatti della stessa carne, abbiamo lo stesso desiderio di capire, sentire, amare. La frenesia e la routine non sono barriere, ma parte della danza comune con cui interpretiamo il mondo. Alla fine, ci emozionano le stesse piccole cose: un sorriso sincero, un gesto gentile, un tramonto che colora il cielo e ci ricorda, che non siamo poi così diversi.

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Musica moderna è il diciannovesimo album musicale di Ivano Fossati uscito il 10 ottobre 2008. Lo stile inconfondibile di Ivano Fossati è ancora una volta messo in evidenza in questo disco che è in grado di parlare d’amore (e non solo) in un modo unico. Fossati è in grado di usare le parole come carezze, parole che arrivano al cuore senza sentimentalismi, senza sdolcinature.


Ascolta: https://album.link/i/1021595138


 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

SALMI – LIBRO QIUNTO (107-150)

INNO DI RINGRAZIAMENTO

1 Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre.

2 Lo dicano quelli che il Signore ha riscattato, che ha riscattato dalla mano dell'oppressore

3 e ha radunato da terre diverse, dall'oriente e dall'occidente, dal settentrione e dal mezzogiorno.

4 Alcuni vagavano nel deserto su strade perdute, senza trovare una città in cui abitare.

5 Erano affamati e assetati, veniva meno la loro vita.

6 Nell'angustia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angosce.

7 Li guidò per una strada sicura, perché andassero verso una città in cui abitare.

8 Ringrazino il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini,

9 perché ha saziato un animo assetato, un animo affamato ha ricolmato di bene.

10 Altri abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte, prigionieri della miseria e dei ferri,

11 perché si erano ribellati alle parole di Dio e avevano disprezzato il progetto dell'Altissimo.

12 Egli umiliò il loro cuore con le fatiche: cadevano e nessuno li aiutava.

13 Nell'angustia gridarono al Signore, ed egli li salvò dalle loro angosce.

14 Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte e spezzò le loro catene.

15 Ringrazino il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini,

16 perché ha infranto le porte di bronzo e ha spezzato le sbarre di ferro.

17 Altri, stolti per la loro condotta ribelle, soffrivano per le loro colpe;

18 rifiutavano ogni sorta di cibo e già toccavano le soglie della morte.

19 Nell'angustia gridarono al Signore, ed egli li salvò dalle loro angosce.

20 Mandò la sua parola, li fece guarire e li salvò dalla fossa.

21 Ringrazino il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini.

22 Offrano a lui sacrifici di ringraziamento, narrino le sue opere con canti di gioia.

23 Altri, che scendevano in mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque,

24 videro le opere del Signore e le sue meraviglie nel mare profondo.

25 Egli parlò e scatenò un vento burrascoso, che fece alzare le onde:

26 salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; si sentivano venir meno nel pericolo.

27 Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi: tutta la loro abilità era svanita.

28 Nell'angustia gridarono al Signore, ed egli li fece uscire dalle loro angosce.

29 La tempesta fu ridotta al silenzio, tacquero le onde del mare.

30 Al vedere la bonaccia essi gioirono, ed egli li condusse al porto sospirato.

31 Ringrazino il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini.

32 Lo esaltino nell'assemblea del popolo, lo lodino nell'adunanza degli anziani.

33 Cambiò i fiumi in deserto, in luoghi aridi le fonti d'acqua

34 e la terra fertile in palude, per la malvagità dei suoi abitanti.

35 Poi cambiò il deserto in distese d'acqua e la terra arida in sorgenti d'acqua.

36 Là fece abitare gli affamati, ed essi fondarono una città in cui abitare.

37 Seminarono campi e piantarono vigne, che produssero frutti abbondanti.

38 Li benedisse e si moltiplicarono, e non lasciò diminuire il loro bestiame.

39 Poi diminuirono e furono abbattuti dall'oppressione, dal male e dal dolore.

40 Colui che getta il disprezzo sui potenti li fece vagare nel vuoto, senza strade.

41 Ma risollevò il povero dalla miseria e moltiplicò le sue famiglie come greggi.

42 Vedano i giusti e ne gioiscano, e ogni malvagio chiuda la bocca.

43 Chi è saggio osservi queste cose e comprenderà l'amore del Signore.

_________________ Note

107,1 Nel contesto di una liturgia, quattro diverse categorie di persone vengono invitate alla lode e alla preghiera a Dio (vv. 4-32): i membri di una carovana, smarritisi nel deserto e non più capaci di orientarsi; prigionieri privi della speranza di riacquistare la libertà; infermi, oppressi da varie malattie e prossimi alla morte; una compagnia di marinai che avevano rischiato il naufragio e la morte in mezzo ai flutti. La seconda parte del salmo (vv. 33-43) si trasforma in un inno che sgorga da tutta la comunità d’Israele radunata in preghiera. Questo salmo viene cantato dagli Ebrei nella vigilia della festa di Pasqua.

107,20 fossa: sinonimo di morte.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti

La comunità e i segni di salvezza Salmo di ringraziamento collettivo (+ motivi innici, profetici e sapienziali)

Questo carme introduce il quinto libro dei Salmi ed è adoperato nella vigilia pasquale nella liturgia ebraica. È un componimento di un certo rilievo, robusto, preciso e, almeno nel nucleo centrale originario, ben impostato letterariamente. Il TM è buono nella sostanza e il ritmo di 3 + 3 accenti è abbastanza uniforme. Negli elementi strutturali dei quattro gruppi di persone si ritrova lo schema del libro di Tobia (cfr. cc. 3.8.13) nella sequenza di “prova-supplica-liberazione”. Strutturalmente i ritornelli dell'invocazione (vv. 6.13.19.28) e del ringraziamento (vv. 8.15.21.31) sono costanti nelle strofe delle quattro categorie di persone della prima parte. La simbologia è soprattutto cosmica (cfr. v. 3) e teologica. Le immagini fondamentali della prima parte vengono applicate allegoricamente all'intero Israele nella seconda parte.

Divisione:

  • vv. 1-3: solenne introduzione;
  • vv. 4-32: le quattro categorie di persone;
  • vv. 33-43: la storia della salvezza d'Israele.

vv. 4-32. La pericope si suddivide in 4 strofe sebbene non tutte di uguale numero di versi:

  • vv. 4-9: i carovanieri smarriti nel deserto;
  • vv. 10-16: i prigionieri;
  • vv. 17-22: i malati;
  • vv. 23-32: i marinai.

Ogni singola strofa si compone di 4 elementi: presentazione della situazione, supplica, liberazione e ringraziamento.

v. 10. «nelle tenebre e nell'ombra di morte»: l'espressione che si ripete nel v. 14 indica la più tetra oscurità, L'oscurità completa allude al regno delle ombre, allo šᵉ’ôl (cfr. Gb 36,8; Ger 38,6). Il Deuteroisaia descrive l'esilio a Babilonia come una prigione-tomba (cfr. Is 42,7.22; 49,9; 51,14.17-20).

v. 20. «Mandò la sua parola»: la parola di Dio, qui personificata (cfr. Sal 33,6), guarisce da ogni disordine e peccato (Sap 16,12) e consola, come un soldato che fa giustizia (Sap 18,14-15) o la sentenza del Messia (Is 11,4), e fa scaturire spontaneo il canto di ringraziamento.

v. 24. «videro le opere...»: può essere un'anticipazione del v. 29, oppure si descrive la serenità di coloro che nel mare immenso contemplavano la potenza creatrice di Dio, cfr. Sal 104,25-26; Sir 43,25. In questo caso il versetto è di grande effetto psicologico, preparando lo scoppio della tempesta dei vv. 25-27.

v. 25. «Egli parlò...»: la tempesta è attribuita direttamente a Dio, non essendoci nell'AT la distinzione tra causa prima e seconda (Gn 1,4). L'espressione è di grande effetto drammatico. Sulla scena è Dio creatore e onnipotente, cfr. Gn 1,6-9.

v. 27. «Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi»: si descrive plasticamente l'effetto della violenta tempesta, cfr. Prv 23,33-34.

v. 28. «li liberò»: alla lett. «li fece uscire». Si intravvede qui un accenno velato anche alle acque del Mare dei Giunchi.

**vv. 33-43. La storia della salvezza d'Israele. La pericope, senza una particolare introduzione, presenta in tre quadri antitetici gli eventi fondamentali della storia salvifica:

  • l'esodo (vv. 33-35),
  • la terra promessa (vv. 36-39),
  • l'esilio babilonese e il ritorno (vv. 40-42).

Ogni scena offre l'aspetto negativo e positivo.

vv. 33-35. «Ridusse i fiumi a deserto... poi cambiò il deserto in lago...»: Il salmista esalta il dominio di Dio sugli elementi (Is 35,1-2; Sap 19,18-22; Gb 38,26-27) e sulla storia. Egli presenta l'irruzione di Dio creatore e salvatore nella realtà cosmica e nella storia di salvezza (cfr. Es 17,1-7). Viene richiamato anche il secondo esodo, quello da Babilonia, cfr. Is 40,1-11.

v. 39. «ridotti a pochi, furono abbattuti...»: il verso ricorda la catastrofe della distruzione di Gerusalemme del 587 a.C. e le sventure che l'accompagnarono e la seguirono (cfr. Dt 28,63; Ger 42,2).

v. 40. «Colui che getta il disprezzo sui potenti...»: il Signore, che aveva piegato la superbia del faraone, dei principi cananei e dei potenti di questo mondo (cfr. Sal 146,3; 1Sam 1,8-9), abbatté anche il suo popolo ribelle e infedele, mandandolo in esilio.

v. 42. «Vedono i giusti e ne gioiscono e ogni iniquo chiude la sua bocca»: il «chiudere la bocca» è un gesto giuriridico e sapienziale insieme. È il gesto di chi si sente pesantemente sconfitto, cfr. Gb 40,4.

v. 43. Il sapiente, con questa aggiunta finale al salmo (cfr. Os 14,10), che di per sé si conclude con il v. 42, invita tutti a meditare saggiamente sulla storia e gli interventi potenti e salvifici di Dio, per scorgervi la sua bontà e ringraziarlo. Tutto ciò che è stato narrato nel salmo è solo frutto dell'amore di Dio. Infatti la parola ḥesed, tradotta con «bontà», incornicia il salmo in inclusione (cfr. v. 1: «misericordia»).

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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from Transit

(165)

(ODM)

Guardarsi l’ombelico, sui #socialmedia è diventata una delle dinamiche comunicative più evidenti e problematiche del nostro tempo. Si manifesta come una continua conferma del proprio punto di vista all’interno di comunità digitali omogenee, dove gli utenti si confrontano quasi esclusivamente con contenuti che rispecchiano le loro convinzioni. Questo fenomeno crea un effetto di “eco chamber” (camera dell’eco), termine coniato per descrivere gli ambienti chiusi in cui le opinioni vengono amplificate e rafforzate dal continuo rimando tra soggetti che condividono idee simili.

La dinamica ha conseguenze profonde sulla qualità del dibattito pubblico, in particolare su temi complessi e controversi come la politica, l’ambiente, i diritti civili o la scienza. L’autoreferenzialità riduce la possibilità di confronto, impedisce l’incontro con punti di vista differenti e genera una polarizzazione che ostacola l’approfondimento. I social media, in teoria, dovrebbero essere strumenti potenti per la condivisione della conoscenza e la promozione del dialogo, ma nella pratica spesso si trasformano in spazi di conferma identitaria, dove l’obiettivo principale è ottenere consenso e visibilità piuttosto che interrogarsi, dubitare o cambiare opinione.

(ODM2)

Secondo Eli Pariser, autore del saggio “The Filter Bubble: What the Internet Is Hiding from You” (2021), gli algoritmi che regolano le piattaforme digitali personalizzano i contenuti che vediamo in base ai nostri comportamenti precedenti. Questo porta a una selezione automatica delle informazioni che rafforza la nostra visione del mondo e riduce l’esposizione a fonti alternative o critiche. E’ una bolla filtrante, dove ogni contenuto che entra è già stato pre-selezionato per piacere, non per stimolare il pensiero critico.

Il problema, dunque, non è solo sociale o culturale, ma anche strutturale: le stesse piattaforme sono progettate per massimizzare il tempo di permanenza degli utenti, non per favorire il confronto aperto. In questo contesto, l’autoreferenzialità diventa una forma di autodifesa e, al tempo stesso, di auto-promozione. Gli utenti non cercano un dialogo autentico, ma piuttosto la legittimazione della propria identità e delle proprie idee. Questo spiega perché spesso gli argomenti più seri vengano affrontati con superficialità o, peggio, strumentalizzati per ottenere like e approvazione.

Un altro contributo utile alla riflessione è quello di Sherry Turkle, psicologa e sociologa del MIT, nel suo libro “Reclaiming Conversation: The Power of Talk in a Digital Age” (2015). Turkle sostiene che la comunicazione mediata da schermo impoverisce la qualità del dialogo e porta a evitare i confronti più complessi, quelli che richiedono tempo, empatia e disponibilità all’ascolto.

Essere autoreferenziali rappresenta una piccola sfida per la democrazia e per la crescita culturale collettiva. Per andare oltre, è necessario sviluppare una nuova alfabetizzazione digitale, che insegni non solo a usare le piattaforme, ma anche a riconoscere i propri bias, a cercare attivamente il dissenso e ad apprezzare la complessità. Solo così i social potranno diventare davvero strumenti di apertura e non semplici specchi narcisistici.

E dato che tutti, prima o poi, ce la suoniamo solo per sentirci bene, più benvoluti, più apprezzati forse è il momento per cambiare musica.

#Blog #SocialMedia #Opinioni #Società

 
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from Alviro

– Qual è la tua parola preferita? – chiese con curiosità.

– Accettare – rispose. – Perché mi ricorda che non tutto dipende da me. Non sempre ho la possibilità di scegliere se restare nell’inverno o far accadere la primavera. A volte l’inverno resta, anche se lo combatto. E in quei momenti, l’unica forza vera è accettare ciò che è, senza illudermi che basti voler rifiorire per farlo. C’è dignità anche nel non sbocciare.

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Mr Love & Justice è il dodicesimo album in studio del musicista folk-rock Billy Bragg, e il secondo ad essere registrato con la sua band di supporto, i The Blokes. Il titolo è tratto dal romanzo del 1960 di Colin MacInnes. Sono disponibili due versioni su CD. La prima è un album singolo con i The Blokes, la seconda è un'edizione limitata a doppio disco. Il primo disco è uguale all'edizione standard, ma è denominato Band Version; il secondo disco, Solo Version, contiene le stesse dodici tracce eseguite da Bragg solo con chitarra elettrica e acustica. L'album è stato registrato ai Chapel Studios, nel Lincolnshire, nel marzo 2007, con registrazioni aggiuntive tratte da una sessione registrata al The Butchers Shop, Londra NW5, nel settembre 2006. La versione solista dell'album è stata registrata da Bragg ai Mojo Sound Studios nel Devon nel settembre 2007. La fotografia di copertina è stata scattata al 474 di Broome Street, SoHo, New York City da Anthony Saint James. Il primo singolo ad essere estratto dall'album è stato “I Keep Faith”, pubblicato in edizione limitata 7” il 17 marzo 2008. Il secondo singolo estratto dall'album era un doppio lato A di “The Beach Is Free” e “I Almost Killed You”, pubblicato come singolo scaricabile il 21 luglio 2008. Franz Nicolay, dei The Hold Steady, ha elencato Mr Love & Justice come uno dei suoi album preferiti del 2008.


Ascolta: https://album.link/i/1169732632


 
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