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from Pippontoot

Volete più bene alla Mamma o alla Twitstar ?

Questo è un dilemma che tormenta l'uomo (poco) sapiens da sempre eh 🙂

Simple Minds-Homosapien https://www.youtube.com/watch?v=2AupUucSxlk

Mentre la festa della Mamma si celebra il 14 di Maggio, quella della Twitstar è il 15 di Aprile, gli avete comprato un regalino ?

Vado a prendere le solite goccine e poi vi racconto quale speciale festa gli ha preparato il vostro Ciubekka eh 🙂

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@LaVi @Josephine @Snowden @semprequella @Maximilian @H18Joshua @mauroaferraro

⬆️0️⃣1️⃣⬆️ Siccome siete sempre così poco romantici e vi dimenticate di ogni ricorrenza, ci ha pensato il piccolo Ciubekka alle vostre Twitstar 🙂

Guns N' Roses – Sweet Child O' Mine https://www.youtube.com/watch?v=1w7OgIMMRc4

Ho organizzato un bellissimo evento per festeggiare tutte le Twistar del pianeta

La festa si terrà il 15 Aprile e tutte le Twistar sono invitate nella mia Milano, la città che twitta sempre, ha sempre qualcosa da dire e non dorme mai 🙂

Ritmo Tribale – Bocca Chiusa https://www.youtube.com/watch?v=GVrehlQVZ2Y

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⬆️0️⃣2️⃣⬆️ Il ritrovo sarà nella mia Milano e più precisamente alle ore 8:00 al Burger King della Stazione di Cadorna dove il Ciubekka e il Massy fanno sempre i loro busi-ness lunch eh 🙂

Dire Straits – Money For Nothing https://www.youtube.com/watch?v=wTP2RUD_cL0

Inizieremo la giornata con una colazione energetica a base di Magic Whopper, Frenchkiss fries e sciroppo d'acero che supererà anche le mitiche colazioni della PerroB eh 🙂

La colazione sarà propedeutica ad un lungo viaggio, perpetuo direi eh

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@Perrobe

⬆️0️⃣3️⃣⬆️ Finita la pantagruelica colazione ci imbarcheremo tutti sul Malpensa Party Express delle 8:27 con direzione Saronno ...

Beastie Boys – No Sleep Till Brooklyn https://www.youtube.com/watch?v=07Y0cy-nvAg

Sarà il treno più lungo del mondo con 666 vagoni pieni di Twitstar e WannaBeTwitstar eh 🙂

Vi vado a presentare il comitato d'accoglienza

1) Massy: macchinista senza patente ma rock 'n' roll

2) Josephine: colei che tortura teste e parole

3) Anna: colei che si dimentica sempre la lima nella torta

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⬆️0️⃣4️⃣⬆️ 4) Snowden: il suo ruolo è come sempre top-secret

5) Mauro: strangolatore si ma con le corde del basso

6) Claudia: Maestra marziale di arti amputati

7) Mrs: sempre con le mani (degli altri) in pasta

Ovviamente ci saranno anche il Ciubekka e forse J Dino anche se chissà dov'è quello 🙂⬇️

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110107838692008156

Che il viaggio abbia inzio e buona fortuna a tutti !

Riprendo le goccine, la cui formula interessa alla Fra e alla Pierrette e vi racconto del viaggio.

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@framon @Pierrette

⬆️0️⃣5️⃣⬆️ I 666 vagoni del treno era divisi a tema e ognuna delle twitstar aveva un suo posto ben preciso 🙂

Iron Maiden – The Number Of The Beast https://www.youtube.com/watch?v=WxnN05vOuSM

Disposizione vagoni in base alle proprie virtù a 280 caratteri

1-99: Riservati a coloro che twittano solo i Buongiornissimi

100-199: Riservati a coloro che vogliono passare a Mastodon perchè la spunta blue è aggratis

200-299: Riservato a coloro che twittano foto del mare in Sardegna ma che il singolare di Nuraghi è Nurago

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https://mastodon.uno/@Lucatermite/110111118721524833

 
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from Buonditoot

Buongiooorno Vietnam #mastodontico !

Oggi festeggiamo TUTTI San Regolo, santo perchè cercò durante tutta la sua povera vita di regolare la vita sregolata del piccolo Ciubekka eh 🙂

Chi non si sveglia con questa è mortooo!

Sick Tamburo – Il mio cane con tre zampe https://www.youtube.com/watch?v=aHsm5UDdo7M

#buonditoot

@Perrobe @bearfree @elenastreganocciola @il_minga @andreasciortino @quentin @LaVi @quentin @tizianacampa @Abtheart @DrACapolongo @Pierrette @Biancaspina @Maximilian @memor @jupilgrims

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110110827976480182

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Heaven or Las Vegas è il sesto album in studio del gruppo rock alternativo scozzese Cocteau Twins, pubblicato il 17 settembre 1990 dalla 4AD. Nonostante il presidente della 4AD Ivo Watts-Russell l'abbia proclamata una delle migliori uscite di sempre per la sua etichetta, ha sciolto il gruppo dal contratto alla fine del 1990 perché il suo rapporto con la band si era inasprito. Heaven or Las Vegas ha raggiunto il numero sette nella classifica degli album del Regno Unito e il numero 99 nella Billboard 200 degli Stati Uniti, diventando l'uscita di maggior successo commerciale della band. Alla fine ha venduto 235.000 copie entro il 1996, secondo Billboard. L'album è stato incluso nel libro 1001 Albums You Must Hear Before You Die, ed è stato votato numero 218 nella terza edizione di Colin Larkin's All Time Top 1000 Albums. Nel 2020, Rolling Stone lo ha inserito al numero 245 nella sua lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.


Songwhip: https://songwhip.com/cocteau-twins/heaven-or-las-vegas-remastered


#ascolti

 
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from 🅐🅡🅣🅔🅢🅤🅞🅝🅞

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Il coraggio è una virtù di pochi e i Wilco sono tra questi.

I fan di vecchia data, dopo un primo ascolto rimarranno molto probabilmente spiazzati. The Whole Love abbandonando la strada di Sky Blue Sky (2007) e dell’ultimo Wilco (2011), dimenticando i suoni di Yankee Hotel Foxtrot (2002) e A Ghost Is Born (2004), si inerpica in nuovi territori e, questo, non può che far bene. Si perchè, al di la che il disco possa piacere o meno, quello che conta per un gruppo ormai sulla breccia dal 1995 (senza contare la parenesi “Uncle Tupelo” dei primi anni novanta) è il saper rinnovarsi, evitando così la noia del ripetersi.

The Whole Love è un ponte, l’inizio probabilmente di un nuovo corso dei Wilco. Non che Jeff Tweedy non sia stato incline a sperimentazioni e a ricerche sonore, anzi, fatto sta che questo ultimo lavoro suona come un manifesto di cambiamento. Un cambiamento che sa di abbandono ai vecchi cliché e di abbraccio a nuove esperienze musicali senza preclusioni di ordine commerciale, non a caso l’album è prodotto proprio da Tweedy.

In The Whole Love suonano una serie di buone canzoni, alcune ottime altre meno, nel complesso però, quello che risalta è lo spaziare nell’intero panorama rock. Si sentono echi che vanno dagli anni ’60 agli anni ’90 passando per gli anni ’70. Una piccola enciclopedia rock con dentro suoni che vanno dal country al simple jazz, con dosi di psichedelia, folk e musica elettronica, tutto meravigliosamente condito in salsa Wilco.

E’ un disco assai ispirato, non c’è dubbio, quello che è da affinare in futuro sarà di coniugare “il verbo” nei “modi” e nei “tempi” giusti, dove alla voce “verbo” s’intende essenza o “anima”, si perchè, anche se il disco è di buona fattura quello che si sente mancare è un “marchio di fabbrica”, quel “non so cosa” che faccia esaltare.

#duemilaundici

 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

Il discorso di Stefano 1Disse allora il sommo sacerdote: «Le cose stanno proprio così?». 2Stefano rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran, 3e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e vieni nella terra che io ti indicherò. 4Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte di suo padre, Dio lo fece emigrare in questa terra dove voi ora abitate. 5In essa non gli diede alcuna proprietà, neppure quanto l’orma di un piede e, sebbene non avesse figli, promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui. 6Poi Dio parlò così: La sua discendenza vivrà da straniera in terra altrui, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 7Ma la nazione di cui saranno schiavi, io la giudicherò – disse Dio – e dopo ciò usciranno e mi adoreranno in questo luogo. 8E gli diede l’alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 9Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto. Dio però era con lui 10e lo liberò da tutte le sue tribolazioni e gli diede grazia e sapienza davanti al faraone, re d’Egitto, il quale lo nominò governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa. 11Su tutto l’Egitto e su Canaan vennero carestia e grande tribolazione e i nostri padri non trovavano da mangiare. 12Giacobbe, avendo udito che in Egitto c’era del cibo, vi inviò i nostri padri una prima volta; 13la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e così fu nota al faraone la stirpe di Giuseppe. 14Giuseppe allora mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, in tutto settantacinque persone. 15Giacobbe discese in Egitto. Egli morì, come anche i nostri padri; 16essi furono trasportati in Sichem e deposti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato, pagando in denaro, dai figli di Emor, a Sichem. 17Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 18finché sorse in Egitto un altro re, che non conosceva Giuseppe. 19Questi, agendo con inganno contro la nostra gente, oppresse i nostri padri fino al punto di costringerli ad abbandonare i loro bambini, perché non sopravvivessero. 20In quel tempo nacque Mosè, ed era molto bello. Fu allevato per tre mesi nella casa paterna 21e, quando fu abbandonato, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come suo figlio. 22Così Mosè venne educato in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente in parole e in opere. 23Quando compì quarant’anni, gli venne il desiderio di fare visita ai suoi fratelli, i figli d’Israele. 24Vedendone uno che veniva maltrattato, ne prese le difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egiziano. 25Egli pensava che i suoi fratelli avrebbero compreso che Dio dava loro salvezza per mezzo suo, ma essi non compresero. 26Il giorno dopo egli si presentò in mezzo a loro mentre stavano litigando e cercava di rappacificarli. Disse: “Uomini, siete fratelli! Perché vi maltrattate l’un l’altro?”. 27Ma quello che maltrattava il vicino lo respinse, dicendo: “Chi ti ha costituito capo e giudice sopra di noi? 28Vuoi forse uccidermi, come ieri hai ucciso l’Egiziano?”. 29A queste parole Mosè fuggì e andò a vivere da straniero nella terra di Madian, dove ebbe due figli. 30Passati quarant’anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. 31Mosè rimase stupito di questa visione e, mentre si avvicinava per vedere meglio, venne la voce del Signore: 32“Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”. Tutto tremante, Mosè non osava guardare. 33Allora il Signore gli disse: “Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo in cui stai è terra santa. 34Ho visto i maltrattamenti fatti al mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli. Ora vieni, io ti mando in Egitto”. 35Questo Mosè, che essi avevano rinnegato dicendo: “Chi ti ha costituito capo e giudice?”, proprio lui Dio mandò come capo e liberatore, per mezzo dell’angelo che gli era apparso nel roveto. 36Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nella terra d’Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto per quarant’anni. 37Egli è quel Mosè che disse ai figli d’Israele: “Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me”. 38Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l’angelo, che gli parlava sul monte Sinai, e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 39Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, anzi lo respinsero e in cuor loro si volsero verso l’Egitto, 40dicendo ad Aronne: “Fa’ per noi degli dèi che camminino davanti a noi, perché a questo Mosè, che ci condusse fuori dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. 41E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono un sacrificio all’idolo e si rallegrarono per l’opera delle loro mani. 42Ma Dio si allontanò da loro e li abbandonò al culto degli astri del cielo, come è scritto nel libro dei Profeti: Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant’anni nel deserto, o casa d’Israele? 43Avete preso con voi la tenda di Moloc e la stella del vostro dio Refan, immagini che vi siete fabbricate per adorarle! Perciò vi deporterò al di là di Babilonia. 44Nel deserto i nostri padri avevano la tenda della testimonianza, come colui che parlava a Mosè aveva ordinato di costruirla secondo il modello che aveva visto. 45E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè la portarono con sé nel territorio delle nazioni che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. 46Costui trovò grazia dinanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per la casa di Giacobbe; 47ma fu Salomone che gli costruì una casa. 48L’Altissimo tuttavia non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo, come dice il profeta: 49Il cielo è il mio trono e la terra sgabello dei miei piedi. Quale casa potrete costruirmi, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo? 50Non è forse la mia mano che ha creato tutte queste cose? 51Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. 52Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, 53voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata».

Il martirio di Stefano 54All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. 55Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio 56e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». 57Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, 58lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.

Approfondimenti

(cf ATTI DEGLI APOSTOLI – Introduzione, traduzione e commento – a cura di Gérard Rossé © EDIZIONI SAN PAOLO, 2010)

Il discorso di Stefano Il discorso ha diverse caratteristiche proprie: è il più lungo discorso degli Atti; è la prima presentazione cristiana della storia d'Israele in alcune sue tappe: storia di Dio con Abram (vv. 1-8), con Giuseppe (vv. 9-16), con Mosè (vv. 17-43), il tutto orientato verso la costruzione del tempio di Gerusalemme (vv. 44-50); la narrazione ha una sua originalità. Non sono menzionati i periodi dei Giudici, di Saul e Davide della monarchia. Il discorso corrisponde poco al contesto immediato: Stefano non risponde alle accuse mosse contro di lui dal sinedrio, ma svolge una severa requisitoria che sottolinea la costante disobbedienza degli Israeliti, requisitoria che porterà alla sua uccisione. Ma per l'autore sacro la composizione occupa la giusta posizione nella trama del libro. Scrivendo dopo il 70 d.C. e alla luce della storia d'Israele, Luca propone una lettura cristiana dell'esperienza della Chiesa in rapporto al popolo eletto. Egli vede un collegamento tra la morte di Gesù, la distruzione del tempio e la crescita di un popolo di Dio, cui appartengono persone provenienti dal giudaismo e dal paganesimo. Ne deriva l'importanza data al tema del tempio, simbolo della presenza di YHWH in mezzo a Israele; la sua distruzione è segno che Dio non si lascia rinchiudere in una casa di pietre, segno quindi del superamento del giudaismo, che legittima la missione universale della Chiesa. Proprio il martirio di Stefano inaugurerà l'uscita del Vangelo dai confini di Israele.

Stefano parla ai presenti chiamandoli «fratelli e padri», affermazione di appartenenza alla stessa famiglia religiosa, nonché di rispetto per l'autorità del sinedrio. Il suo discorso inizia con la storia di Abramo, che è all'origine della storia d'Israele, ma dipende interamente da Dio. Dio porta Abramo nella terra che sarà la futura terra del popolo, ma che rimane straniera per l'antenato. La parte del discorso di Stefano dedicata ad Abramo si conclude con una frase di Dio che Luca prende da Gen 15,13-14 e riguarda il soggiorno della discendenza di Abramo in Egitto, ma anche la sua liberazione. Dio non ha dimenticato la propria promessa: farà uscire gli Ebrei ed essi «mi presteranno un culto in questo luogo», cioè nel tempio. Luca ha delineato un profilo di Abramo ad hoc: il patriarca è il depositario della promessa divina per i suoi discendenti. La sua obbedienza, data per scontata, serve a sottolineare l'iniziativa di Dio e la sua fedeltà alla promessa.

La seconda parte del discorso è dedicata al patriarca Giuseppe. Luca riassume la storia e ne dà l'orientamento. In questa vicenda viene messa in risalto una costante della storia della salvezza: il contrasto tra gli inviati di Dio, pieni di grazia e di sapienza, e la testardaggine degli Israeliti. Il narratore inoltre relativizza Canaan come futura terra promessa: dinanzi alla carestia, segno di morte, l'Egitto diventa luogo di salvezza; in Canaan c'è fame, in Egitto c'è pane. «I nostri padri» trovano aiuto in Egitto e tornano in Canaan soltanto per esservi sepolti.

La storia di Mosè è la parte più sviluppata del discorso. A Luca Mosè interessa come figura profetica. Egli incarna il compimento della promessa indirizzata ad Abramo: liberare il popolo dalla schiavitù (cfr. v. 7); a sua volta, Mosè sta all'origine di una nuova promessa, che rimanda a Gesù (v. 37). Emerge un discreto parallelismo tra Mosè e Gesù. Mosè ha realmente compiuto il disegno di liberare Israele dalla schiavitù, come Gesù quello di salvare Israele e le nazioni; entrambi si sono scontrati con l'opposizione degli Israeliti. Inoltre l'adorazione del vitello, incarnazione dell'idolatria, è proprio la negazione totale del culto al vero Dio, e mostra la disobbedienza come una costante della storia d'Israele. In tutto ciò si riflette anche la situazione attuale (per il tempo di Luca) degli ebrei nei confronti di Gesù e della predicazione cristiana.

Stefano conclude con una violenta accusa, che provocherà la reazione omicida dei presenti. La storia d'Israele ha messo in luce un popolo in costante opposizione allo Spirito di Dio. Uccidendo Gesù il Giusto, il sinedrio porta al culmine questa linea di disobbedienza. Significativamente Stefano si stacca dai giudei; non parla più dei «nostri padri» (vv. 11.12.15.38.39.44-45), ma li chiama «i vostri padri» (v. 51). L'ultima accusa di Stefano (la non osservanza della Legge) è inattesa, sopratutto se rivolta a un giudaismo che tendeva a promuovere una meticolosa osservanza della Torà. Certamente Luca pensa a una osservanza che, al di là della lettera, sa cogliere il disegno divino orientato al Messia Gesù. Il discorso di Stefano finisce dunque con una dura condanna, senza appello alla conversione. Una tale condanna si inserisce bene nel contesto del libro e riflette anche la situazione della comunità cristiana al tempo di Luca: emerge l'esperienza deludente della Chiesa della fine del I secolo nei confronti del mondo giudaico. È inopportuno vedere nelle dure accuse di Stefano dei tratti antisemitici. L'autore si situa nella linea anticotestamentaria delle accuse dei profeti: la storia d'Israele come storia di ribellione a Dio è uno schema che percorre tutto l'Antico Testamento.

Il martirio di Stefano Secondo una buona tattica narrativa, il discorso viene interrotto al momento voluto, allorché l'oratore allude alla morte di Gesù per mano dei contemporanei: la disobbedienza del passato si ripete nel presente. Stefano è il primo martire della Chiesa di cui viene raccontata la morte; egli muore per la sua fede nel Risorto. Luca tuttavia non si ferma al resoconto della sua uccisione. Quest'ultima viene inserita nella trama del libro: si conclude la narrazione della vita della Chiesa di Gerusalemme e, dal martirio di Stefano, nasce la prima diffusione del Vangelo fuori dalle mura della città. L'intento di edificare è sempre presente: Stefano, conformato a Gesù, muore da vero cristiano, esempio di fedeltà e di coraggio per tutti i credenti. Alla tattica narrativa si deve anche il rapido e primo accenno a Paolo (Saulo). Nei vv. 54-56 il narratore contrappone con forza la violenta reazione dei sinedriti alla visione di Stefano; reazione violenta prima interiore (rabbia) all'ascolto del discorso, poi esteriorizzata in urla (crescendo narrativo), quando Stefano vede la gloria divina, cioè lo splendore di Dio, e dice di vedere Gesù, il Figlio dell'uomo, in piedi alla Sua destra (cfr. Sai 11O,1). A differenza del Sal 110 e della tradizione cristiana che l'ha assunto, il Figlio dell'uomo non è visto nella posizione seduta, ma in piedi: forse l'autore voleva dire semplicemente che Gesù risorto si trova ormai presso Dio, o voleva dare un significato pregnante allo stare in piedi (per accogliere Stefano, o in veste di avvocato che difende il suo testimone, o come giudice accusatore dei persecutori)? A partire dal v. 57, la scena prende i tratti di un linciaggio. La lapidazione avviene, come si deve, fuori della città; essa era usata contro bestemmiatori, idolatri, ma, nella tradizione giudaica, era anche il destino dei profeti, destino che Gesù stesso aveva annunciato per gli inviati di Dio (Mt 23,29-31). Stefano muore da testimone di Cristo. La sua ultima invocazione lo rende del tutto conforme al Maestro (cfr. Le 23,46) proclamato «Signore» (v. 59). Gesù viene riconosciuto nella sua sovranità divina, realizzazione di tutto ciò che Dio è per l'uomo. Mentre Gesù crocifisso si rivolge al Padre con la certezza di essere accolto presso di lui, il suo discepolo si rivolge a Gesù glorioso implorando di essere accolto da lui. Certamente la descrizione lucana della morte di Stefano è a servizio dell'edificazione del lettore: Stefano è il modello del discepolo di Gesù; egli accoglie la morte pregando, vive fino in fondo l'esigenza di amare il nemico. Con la propria morte, Gesù ha aperto una via, seguita dal suo testimone, via che vale per tutti i credenti.


🔝C A L E N D A R I OHomepage

 
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from Pippontoot

J Dino fedele alla linea ma la linea non c'è

[Produci, consuma, crepa]

CCCP Fedeli alla linea -Morire https://www.youtube.com/watch?v=5u4DgdHNXpI

Abbiamo lasciato il buon J Dino a combattere per l'indipendenza della verde isola gaelica ⬇️

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110099760144379584

Il Che decise di rimanere a Galway ad aiutare i suoi avi nella nascita della Repubblica d'Irlanda, nel secondo dopoguerra, che avrebbe ripreso la stessa composizione territoriale dello Stato Libero, ma senza alcun legame formale con il Regno Unito

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⬆️0️⃣1️⃣⬆️ J Dino aveva deciso di riposare le sue stanche membra e gli appuntiti artigli nel santuario di Skelling Michael, risalente al 588 d.C quando i primi monaci cristiani arrivarono in Irlanda e oggi Patrimonio UNESCO.

Ben Harper – With My Own Two Hands https://www.youtube.com/watch?v=aEnfy9qfdaU

Lo scrittore Bernard Shaw nel 1910 scriveva:

Un incredibile, impossibile, folle posto che induce devoti a strisciare in antri bui e a baciare “pietre di panico” che si gettano a 700 piedi d’altezza sull’Atlantico

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⬆️0️⃣2️⃣⬆️ I monaci del santuario lo avevano accolto con tutti gli onori, era ormai un eroe della rivoluzione irlandese ed inoltre grazie ai suoi artigli arava i campi di patate intorno al santuario alla velocità della luce eh 🙂

Deep Purple – Speed King https://www.youtube.com/watch?v=9sGy_-p_sVE

J Dino non era molto devoto, ma andava bene così, nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di infilargli un'ostia tra le fauci eh 🙂

Una sera stavano cenando quando uno dei monaci incominciò a raccontare una strana storia.

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⬆️0️⃣3️⃣⬆️ Il monaco raccontò di quando San Patrizio viveva al Santuario

Mangiava così tanto che lo chiamarono pozzo senza fondo dal quale si aprivano le porte del Purgatorio

[Dopo sta cazzata l'inferno al piccolo Ciubekka non lo toglie nessuno 🙂]

Un giorno apparve l’Arcangelo che aiutò San Patrizio a sconfiggere le forze del male

Mi ricordo l'Arcangelo far perdere la Sella al Diavolo eh

#VigiliadiNatale https://mastodon.uno/@Lucatermite/109569500909790415

Il monaco incominciò a raccontare di strane linee energetiche

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⬆️0️⃣4️⃣⬆️ Il monaco incominciò a raccontare di strane linee energetiche che tagliavano e univano i continenti ma che nessuno era mai stato in grado di mappare

Incubus – Throw Out The Map https://www.youtube.com/watch?v=YquLgsFtaJ0

Dopo quel racconto J Dino pensò tutta la notte a quelle linee e decise che voleva unire i puntini eh 🙂

Si fece dare una mappa e un righello e tirò una riga verso sud e quando vide l'Italia pensò che la linea avrebbe dovuto tagliare anche il bel paese dei suoi amici Pierrette e Andrea

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https://mastodon.uno/@Lucatermite/110107838692008156

 
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from Pippontoot

È morto Gianni Minà, lo so che lo sapete eh🙂

Non ho scritto niente l'altroieri, giorno della sua morte, in quanto ero rimasto colpito dal fatto che lo stesso giorno avessi pubblicato un pippontoot su Che Guevara, Cuba e su tutto quel mondo che lui aveva descritto come nessun altro giornalista aveva mai saputo fare, sporcandosi le mani in quell'affascinante ma difficile e contraddittorio mondo ⬇️

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110088447208255244

Mano Negra-Santa Maradona https://www.youtube.com/watch?v=os4k2Zu7EB4

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@Almond @Josephine

⬆️0️⃣1️⃣⬆️ Ho appena visto una foto del buon Gianni Minà.

In quella foto ci sono, oltre a lui, Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel Garcia Marquez

Il buon Gabriel Garcia lo conoscevo ma che un giorno, grazie alla Josephine, gli avrei decicato una storiella non me lo sarei mai immaginato ⬇️

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110057126394910661

Ho sempre più l'impressione che scrivere quassù sia qualcosa di magico e che poi le cose si realizzino nella realtà eh

Queen-A Kind of Magic https://www.youtube.com/watch?v=0p_1QSUsbsM

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⬆️0️⃣2️⃣⬆️ Ha ragione il buon Almond, forse sono solo fenomeni della psiche, ma a me sembra che qualcuno di quei fantasmi burloni si stia divertendo a materializzarsi nella mia vita reale eh 🙂

Spero di non avervi spaventati con questa storia ma adesso ho paura che da un giorno all'altro un dinosauro bussi alla mia porta eh 🙂

Dinosaur Jr – Just Like Heaven https://www.youtube.com/watch?v=UT7IpRx08tE

Vi voglio tanto bene, vi abbraccio tutti e vi bacio tutte !

Buon pomeriggiooooo 🙂

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110106271141659170

 
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from Pippontoot

J Dino alla guerra della Guinness

Faccio un breve riassunto per i più distratti di voi, che perdono solo se devono pagare il mutuo eh 🙂

[J Dino arriva sulla terra a cavallo del suo asteroide attratto dalle onde radio(line) con la musica anni 80 che ascoltavano il Ciubekka e la Pierrette nella fattoria dell'Andrea in Massachusetts. TUTTO CHIARO ? 🙂 Vado avanti ... J Dino si innamora del personaggio di Che Guevara al concerto dei Rage against the machine a Boston e decide di salvarlo ...]

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⬆️0️⃣1️⃣⬆️ [... J Dino vola dal Massachusetts alla Bolivia nello spazio e nel tempo, parcheggia il suo meteorite sulla testa del capitano Rodríguez, salva il Che da morte sicura e lo porta nella terra dei suoi avi paterni sulla verde isola gaelica e precisamente a Galway]

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110099760144379584

Dalle parti di Lydican, vicino a Galway, viveva il buon Patrick Lynch

Dubliners-Whiskey in the Jar https://www.youtube.com/watch?v=hlWTASnnft4

il cui discendente più famoso venne alla luce qualche centinaio d'anni dopo

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⬆️0️⃣2️⃣⬆️ Il Che nacque a Rosario in Argentina il 14 Giugno 1928 con il nome di “Ernesto Guevara Lynch e Celia de la Serna” e non morì qualche giorno fa solo grazie all'intervento, non molto ortodosso, del buon J Dino eh 🙂

Dinosaur Jr-Out There https://www.youtube.com/watch?v=XelDCDRnboE

La famiglia Lynch di Lydican non è che se la passasse benissimo eh

Sembra che fossero discendenti dei Normanni che arrivarono in Britannia insieme a Guglielmo il Conquistatore

Iron Maiden – The Trooper https://www.youtube.com/watch?v=X4bgXH3sJ2Q

⬇️0️⃣4️⃣⬇️

⬆️0️⃣3️⃣⬆️ I Lynch erano una delle 14 tribù di Galway insieme ai Blakes, Brownes, Kirwans, Athys, Bodkin, French, ...

Il buon Patrick emigrò a cercar miglior fortuna verso il Río De La Planta (adesso Buenos Aires), il resto è storia

Francesco De Gregori – La storia https://www.youtube.com/watch?v=Hjz_i-e6vB4

Il buon Dino questa volta sbaglia, non di molto eh, le coordinate del lancio spazio temporale ed invece di atterrare a Galway, arriva sull'isola di Inishmore.

Per fortuna c'è un pub di fronte e allora ....

⬇️0️⃣5️⃣⬇️

⬆️0️⃣4️⃣⬆️ Parcheggiato il meteorite, nello spazio apposito per loro eh, i nostri eroi dei tanti mondi Che e J Dino entrano al pub

Alla vista di un dinosauro i birrai celtici si inginocchiarono al suolo e incominciarono a pregare ad alta voce il nome della divinità della mitologia irlandese Cú Roí.

[Perdonatemiii]

883 – Sei un mito https://www.youtube.com/watch?v=a1SDoK92FwM

Cú Ruí, nella mitologia celtica aveva il potere magico di poter cambiare forma a volontà.

Si era quindi trasformato in un dinosaurooo 🙂

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⬆️0️⃣5️⃣⬆️ Il nome Cú Roí significa “Mastino del Campo di Battaglia” e adesso i birrai celtici erano sicuri che J Dino li avrebbe condotti alla vittoriaaa 🙂

La guerra ebbe la sua origine quando nel 1918 i deputati, in maggioranza del Sinn Féin, eletti nelle circoscrizioni irlandesi costituirono l'assemblea d'Irlanda (Dáil Éireann) con un governo guidato da Éamon de Valera, che come primo atto dichiararò l'indipendenza irlandese.

Neil Young – Rockin' in the Free World https://www.youtube.com/watch?v=DvxxdZpMFHg

⬇️0️⃣7️⃣⬇️

⬆️0️⃣6️⃣⬆️ La guerra d'indipendenza irlandese iniziò nel Gennaio del 1919 tra le forze indipendentiste irlandesi ed il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda

Guns N' Roses-Civil War https://www.youtube.com/watch?v=-ucDiz3GYrg

L'IRA (Esercito della Repubblica Irlandese) iniziò le ostilità contro le autorità governative che amministravano l'Irlanda dal castello di Dublino

The Jimi Hendrix Experience-Castles Made of Sand https://www.youtube.com/watch?v=0MCCvY2oD2w

Il Castello di Dublino sembrava inespugnabile ma adesso c'era J Dino🙂

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⬆️0️⃣7️⃣⬆️ I birrai celtici spiegarono al Che e a J Dino come stava andando la guerra di liberazione e di quanto fosse importante il castello di Dublino, simbolo dell'occupazione britannica in Irlanda.

J Dino ascoltò con attenzione il racconto e poi disse: “Ho un piano ragazz*“, posò la terza pinta di Guinness e si diresse verso il meteorite.

Mentre J Dino reggeva qualsiasi birra col suo fisico tonico da T-Rex il buon Che non era messo benissimo eh

The Pogues – Fiesta https://www.youtube.com/watch?v=6pYI9t-I6qo

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⬆️0️⃣8️⃣⬆️ Il buon J Dino decise che il Che, conciato in quel modo, non poteva affrontare la battaglia e lo portò allora dai suoi avi a Lydican, vicino a Galway.

Quando i signori Lynch videro che il Che dormiva sulla panchina del giardino di casa pensarono di stare sognando ma si occuparono subito del loro figliol prodigo eh 🙂

Johnny Cash & Fiona Apple – Father And Son https://www.youtube.com/watch?v=FSWwtgLUsp8

J Dino trapassò l'isola verde da parte a parte fino ad atterrare nello stadio dei giochi gaelici.

⬇️1️⃣0️⃣⬇️

⬆️0️⃣9️⃣⬆️ Conoscete il calcio gaelico?

Si disputa con un pallone sferico come il calcio tra due squadre di 15 giocatori come nel rugby

Lo scopo del gioco è quello di far passare il pallone attraverso una porta che ricorda quella del rugby, con due alti pali e una traversa, quando il pallone entra tra i pali e sotto la traversa si segna un goal e sono tre punti; quando la palla passa sopra la traversa ma entro i due pali è un solo punto

Enrico Ruggeri – Il Fantasista https://www.youtube.com/watch?v=EoaXLztWWrU

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⬆️1️⃣0️⃣⬆️ L'odiato capitano della squadra degli Unionisti stava per segnare il punto decisivo quando un meteorite si frappose tra lui e la sua fuga per la vittoria eh 🙂

Queen -Don't Stop Me Now https://www.youtube.com/watch?v=HgzGwKwLmgM

Era la domenica del 21 Novembre 1920 e qualche giorno prima erano stati assassinati 19 agenti britannici, conosciuti come “Cairo Gang” ⬇️

#VeraCapitaleEgitto https://mastodon.uno/@Lucatermite/109794501907233796

Come risposta, gli Ausiliari (Inglesi) volevano entrare nel Croke Park e sparare sulla folla ..

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⬆️1️⃣1️⃣⬆️ Gli Ausiliari non avevano previsto la presenza di un dinosauro sul campo da gioco eh 🙂

Dinosaur Jr – Start Choppin https://www.youtube.com/watch?v=Z_-JapMQUPQ

Al primo sparo verso la folla J Dino estrasse gli artigli e in sol balzo arrivò sulla tribuna d'onore (o meglio del disonore) ed è meglio se non vi racconto la fine dei poveri Inglesi

[In realtà gli Ausiliari durante la partita tra Dublino e Tipperary spararono sulla folla uccidendo quattordici persone e altre sessantacinque rimasero ferite 😞]

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⬆️1️⃣2️⃣⬆️ Il buon Dino riuscì ad evitare il Bloody Sunday, da non confondere con il Sunday Bloody Sunday del 1972

U2-Sunday Bloody Sunday https://www.youtube.com/watch?v=EM4vblG6BVQ

Lo stadio del Croke Park si trasformò in una bolgia umana che portò J Dino in trionfo per le vie di Dublino, dove ancora oggi c'è una torre d'acciaio (The Spire) che simboleggia quella divinità (Cú Ruí) arrivata dallo spazio 🙂

Grazie all'aiuto di J Dino i nostri amici gaelici riuscirono finalmente a liberare il castello di Dublino

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⬆️1️⃣3️⃣⬆️ Il castello di Dublino, del Lord Luogotenente che per oltre un secolo era stato il rappresentante inglese in Irlanda, era finalmente liberooo

Lynyrd Skynyrd – Freebird https://www.youtube.com/watch?v=QxIWDmmqZzY

Gli indipendentisti riuscirono a liberare nei due anni successivi tutta l'Irlanda e il conflitto si risolse con la stipula del trattato anglo-irlandese il 6 dicembre 1921 che istituì lo Stato Libero d'Irlanda, a parte le 6 contee della provincia dell'Ulster a maggioranza protestante eh ...

⬇️1️⃣5️⃣⬇️

⬆️1️⃣4️⃣⬆️ Solo 6 contee della provincia dell'Ulster rimasero sotto la sovranità del Regno Unito e divennero note come Irlanda del Nord.

[Quante volte il piccolo CIubekka ha pogato questa canzoneee]

Stiff Little Fingers – Alternative Ulster https://www.youtube.com/watch?v=PlGmYetiCjA

Il buon J Dino durante la guerra girò l'Irlanda in lungo e in largo a supporto degli indipendentisti irlandesi ma solo un magico luogo a sud dell'isola lo attirò più delle sue amate patatine fritte, il santuario di Skelling Michael

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⬆️1️⃣5️⃣⬆️ Dal magico santuario gaelico di Skelling Michael inizierà la prossima avventura di J Dino ...

Lucio Battisti – Un'avventura https://www.youtube.com/watch?v=LGWFlnxS9HI

e vedrà la comparsa di almeno due nuovi mitici personaggi

Tizi: Principessa del Casato Giandu-Pasticciotto

PerroB: Regina nella Torre del Biscotto

Vi lascio con la solita canzoncina a tema eh 🙂

Aerosmith – Sweet Emotion https://www.youtube.com/watch?v=82cJgPXU-ik

Vi voglio bene, vi abbraccio tutti e vi bacio tutte 🙂

Buona serataaa

@tizianacampa @Perrobe

https://mastodon.uno/@Lucatermite/110099760144379584

 
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from Transit

Dieci righe 49

Il nuovo codice degli appalti

E' abbastanza ovvio riportare alla propria esperienza alcune delle cose che ci interessano. Lavorando per un #subappalto (sic), la #riformadegliappalti varata dal #Governo (qui in sintesi) (detto anche “Codice Salvini”, ma solo a scriverlo fa un po' ribrezzo) mi lascia perplesso, almeno nella parte dove si enunciano i “...subappalti a cascata.” Se quello che vedo ogni giorno (ovvero paghe da fame, preparazione inesistente, ricatti -velati e non-, responsabili del tutto impreparati, professionalità nulla) dovesse pure portare ad ulteriori “scatole cinesi”, ad una sola cosa potranno ambire questi: al compimento della morte del #lavoro. Finiremo sommersi da delinquenti che sfruttano i più deboli e, con la parvenza di un impiego, produrranno esclusivamente danni, morali ed economici. Il che è quello che sta facendo il #GovernoMeloni da qualche tempo. Perciò, sono coerenti. Cialtroni, ma coerenti. (D.)

#Blog #DieciRighe #Italia #Opinioni #Opinions

 
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from La mia vita il disordinata

Se non ci provi non lo sai.

A volte mi faccio troppe domande di delusione, “se le cose non vanno cosi allora cosa faccio”? IL cervello lavoro in modo assurdo a volte, auto limitandosi. Capisco che è un meccanismo di autodifesa ma basta rendersi conto che effettivamente è un meccanismo di autodifesa e volendo si può fare qualcosa senza correre troppi rischi.

Quindi provare con la consapevolezza che se una cosa va bene altrimenti ci ho provato e non è andata. Impegnarsi per la riuscita è quello che conta, credere in se stessi, la cosa più difficile è questa, credere in se stessi, e poi lanciarsi.

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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The George and Ira Gershwin Song Book è un cofanetto della cantante jazz americana Ella Fitzgerald che contiene canzoni di George e Ira Gershwin con arrangiamenti di Nelson Riddle. È stato prodotto da Norman Granz, manager di Fitzgerald e fondatore della Verve Records. Cinquantanove canzoni furono registrate nell'arco di otto mesi nel 1959. È una delle otto uscite di album che comprendono quella che è forse la più grande eredità musicale di Fitzgerald: Ella Fitzgerald Sings The Complete American Songbook, in cui ha registrato, con i migliori arrangiatori e musicisti , una raccolta completa di canzoni famose e oscure del canone Great American Songbook, scritte da artisti del calibro di Cole Porter, Rodgers & Hart, Irving Berlin, Duke Ellington, George e Ira Gershwin, Harold Arlen, Jerome Kern e Johnny Mercer. La registrazione di Fitzgerald di “But Not for Me” vinse nel 1960 il Grammy Award per la migliore interpretazione vocale femminile. Ira Gershwin disse successivamente che “non ho mai saputo quanto fossero belle le nostre canzoni finché non ho sentito Ella Fitzgerald cantarle”. Gershwin ha aiutato Fitzgerald, Granz e Riddle con la selezione delle canzoni. Le canzoni sono state scritte da Ira e suo fratello George tra il 1924 e il 1937. Ira ha anche rivisto alcuni dei suoi testi per l'album. Granz suggerì in modo memorabile a Fitzgerald di cantare “Oh, Lady Be Good!” come una ballata lenta piuttosto che la versione a tempo veloce che era diventata famosa come vetrina per il suo canto scat. opere d'arte per i cinque singoli LP che hanno reso l'uscita dell'album originale. Le note di copertina sono state scritte da Laurence D. Stewart. L'album è stato pubblicato in mono e stereo.


Songwhip: https://songwhip.com/ella-fitzgerald/ella-fitzgerald-sings-the-george-and-ira-gershwin-song-book1959


#ascolti

 
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from 🅐🅡🅣🅔🅢🅤🅞🅝🅞

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A parte la parentesi Traveling Wilburys, gli anni ottanta non sono stati i suoi anni migliori, un Dylan stanco e privo di creatività si è trascinato in tour e dischi non entusiasmanti e alcuni addirittura inutili. Proprio alla fine di questi, quasi come un’ancora si salvezza, a New Orleans, fra i profumi del voodoo e l’aria frizzante di Bourbon Street, Bob Dylan si decide a fare finalmente il Bob Dylan. In studio, con l’umidità che si aggrappa alle finestre, con pochi musicisti ma di cuore, incide il suo ventiseiesimo disco e le canzoni sono quelle di una volta.

Il gioco-forza si chiama Daniel Lanois, un giovane e grande produttore che, grazie alla sua maestria, riesce ad dare il suo imprinting con notevole personalità e pregevole fattura.

Oh Mercy diventa così un album attualissimo e allo stesso modo un disco senza tempo. Anche se non tutto il disco “naviga” in acque limpidissime, nel complesso, grazie ad alcune grandi canzoni; The Man In The Long Black Coat, Political World, Everything Is Broken e la bellissima Most Of The Time riescono a colpire emotivamente, in maniera profonda.

Non eravamo più abituati a questi canzoni, il Dylan ci aveva fatto assopire nelle sue ultime opere, ora invece, la bella voce, le sonorità delicate e spigolose, intense e rarefatte, fanno di questo Oh Mercy un disco completo, piacevole e per niente banale, una rinascita musicale dopo anni di stasi.

Avremmo tutto il tempo di ascoltarlo e di farlo nostro questo album, ci vorranno infatti, ancora altri otto anni prima che il nostro Dylan sforni un’altro ottimo disco, si chiamerà “Time Out Of Time”, sarà il 1997 è il produttore si chiamerà ancora una volta, guarda caso, Daniel Lanois.

#millenovecentoottantanove

 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

La costituzione dei Sette 1In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. 2Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. 3Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 4Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». 5Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. 6Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 7E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.

Il processo contro Stefano 8Stefano intanto, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. 9Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, 10ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». 12E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio. 13Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. 14Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato». 15E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

Approfondimenti

(cf ATTI DEGLI APOSTOLI – Introduzione, traduzione e commento – a cura di Gérard Rossé © EDIZIONI SAN PAOLO, 2010)

Nei primi capitoli del libro, Luca ha dato un'immagine molto positiva della Chiesa nascente a Gerusalemme. Con il quinto capitolo l'immagine cambia: è crisi all'interno e all'esterno: dissenso tra cristiani di lingua ebraica e cristiani di lingua greca a Gerusalemme, persecuzione che ormai coinvolge tutta la comunità e non soltanto gli apostoli (che Luca identifica con i Dodici). Ma è una crisi feconda: la Chiesa si sta costituendo nelle sue strutture, e l'unità con gli apostoli non è mai contestata. Con la persecuzione si sta realizzando la seconda tappa del programma tracciato dal Risorto (1,8): il Vangelo esce dalla città santa e si diffonde in Giudea, Samaria e oltre.

La costituzione dei Sette Il lettore viene a sapere che nella Chiesa di Gerusalemme coesistevano due gruppi di cristiani: quelli di lingua ebraica e quelli di lingua greca. I primi erano giudeo-cristiani della Palestina, che abitavano a Gerusalemme e parlavano l'aramaico. I secondi erano sempre degli Israeliti, ma originari della diaspora e parlavano il greco. Questa situazione lascia supporre che i cristiani di Gerusalemme si radunassero per l'eucaristia in luoghi diversi, non per dissenso ma per motivi linguistici. Il problema è che alcuni giudeo-cristiani di lingua greca si lamentavano perché nel servizio quotidiano venivano trascurate le loro vedove. Luca pensa alla comunione dei beni da attuare a favore dei più bisognosi nella comunità. I Dodici prendono in mano la situazione (v, 2): radunano la comunità e propongono una soluzione; la comunità accetta e decide. Luca rimane fedele alla sua visione ecclesiale e approfitta per mettere in luce la funzione degli apostoli: essi sono al servizio della Parola. Accanto ad esso c'è il servizio alla mensa: la cura dei poveri o il servizio durante il pasto fraterno nell'eucaristia? Spetta alla comunità trovare le persone adatte per questo compito (v. 3). «I Sette» corrisponde già a un titolo (cfr. 21,8) come i Dodici: un gruppo storico dunque con un incarico specifico. Sono richiesti dei doni necessari per il loro compito: la sapienza e lo Spirito Santo. Intanto il narratore prepara l'entrata in scena di Stefano e, quindi, il racconto successivo. Il v. 4 ritorna sul ministero degli apostoli, il servizio della Parola e, per la prima volta, aggiunge la preghiera come compito; troviamo così uniti la missione e il culto. Approvata la proposta, Luca dà l'elenco dei Sette (v. 5) con Stefano in testa. Sono nomi greci. Per ultimo è nominato Nicola, proselito di Antiochia, città della Siria menzionata per la prima volta, che in seguito svolgerà un ruolo di primo piano. La cerimonia di investitura si conclude con la presentazione dei prescelti, la preghiera e l'imposizione delle mani (v. 6), un gesto rituale per trasmettere un incarico e il carisma divino ad esso legato. Benché l'incarico dei Sette sia un servizio, cioè un diaconato, Luca evita di definirli «diaconi». Storicamente è molto probabile che i Sette fossero i responsabili del gruppo di lingua greca della Chiesa di Gerusalemme, con una funzione parallela (non concorrenziale) a quella dei Dodici. Un sommario (v. 7) delimita l'unità letteraria e costituisce una piccola pausa per il lettore, proponendo una panoramica della diffusione del Vangelo e del suo frutto, la Chiesa, ancora, e per l'ultima volta, dentro i confini di Gerusalemme. Il sommario termina con una nuova informazione: i sacerdoti abbracciano in massa la fede cristiana. Non provengono dall'aristocrazia sacerdotale, ostile, ma fanno parte dei numerosi sacerdoti comuni, spesso di povera condizione.

Il processo contro Stefano Il parallelismo tra il racconto di Stefano e quello della passione di Gesù è da sempre stato notato. La configurazione di Stefano al Maestro nella sofferenza lascia trasparire l'identità profonda del discepolo autentico. Il nome di Stefano è posto in testa al v. 8 che introduce la scena del processo, un versetto che ha l'aspetto di un sommario. Perché pieno di Spirito Santo, Stefano è anche «pieno di grazia e di potenza». Luca tiene a sottolineare la sua attività taumaturgica, che lo innalza accanto a Gesù e agli apostoli. Il versetto seguente (v. 9) lascia supporre che sia la sua attività evangelizzatrice in sinagoghe, dove si radunano ebrei di lingua greca, a suscitare ostilità. Luca dà l'impressione di volere mettere a confronto con Stefano gli ellenisti dei vari gruppi presenti a Gerusalemme. Una sua eventuale funzione nel servire a mensa non è mai menzionata.

Impotenti di fronte alla parola di Stefano, i giudei cambiano tattica: inducono alcuni a spargere la falsa notizia che Stefano bestemmia contro Mosè e Dio (vv. 10-11); anche nel processo contro Gesù vengono introdotti falsi testimoni. L'accusa è grave: bestemmiare contro Mosè e contro Dio può significare che parole considerate offensive verso la Legge siano intese anche come bestemmia contro Dio che l'ha donata; ma è possibile che la bestemmia contro Dio sia un riferimento preparatorio all'accusa di ostilità contro il tempio. Il risultato è immediato: Stefano viene trascinato dinanzi al sinedrio (v. 12). La scena è drammatica; per la prima volta negli Atti anche il popolo si mostra ostile.

Al v. 14 gli accusatori riportano il detto di Gesù che riguarda la distruzione del tempio (Mc 14,58), ma che Luca aveva omesso nel suo racconto della passione. Tuttavia nel nostro testo, la parola di Gesù diventa parola di Stefano su quanto Gesù avrebbe operato. Il lettore sa che tale profezia si è verificata nel 70 d.C. ad opera dei Romani. La seconda parte dell'accusa (v. 14b) afferma che Gesù cambierà i costumi tramandati da Mosè. L'autore sacro si riferisce probabilmente al nuovo modo di interpretare la Legge da parte della Chiesa, cioè un'interpretazione basata sull'insegnamento del Maestro e sull'esperienza fatta nel mondo pagano (superamento della circoncisione, pasti consumati in comune con ex-pagani...). Al v. 15 il narratore riesce ad attirare l'attenzione su Stefano e su quanto dirà. Il volto di Stefano irradia gloria. Non è da escludere che Luca voglia mettere questa trasfigurazione in parallelo con quella di Gesù, dove trasfigurazione e passione sono legate (Lc 9,31).


🔝C A L E N D A R I OHomepage

 
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from Die Dämmerung

Questo qui sotto è un testo che, di getto, scrissi la sera dopo il mio esame di maturità e pubblicai sul mio precedente blog. Ho deciso di ripubblicarla qui lasciando invariati tutti gli errori di punteggiatura, di sintassi e di argomento. Un po' ammetto di vergognarmene, ma, rileggendo, non credo che tutto quello che ho scritto sia totalmente sbagliato o da buttare. I primi mesi di università mi hanno aiutato a comprendere quanto le superiori fossero retrograde, poco gestite, arroganti e, peggio ancora, inadeguate per me e i miei compagni. Mi sono reso conto però, dopo una lunga analisi di coscienza, che molti dei problemi che credevo di aver subito alle superiori in realtà fossero stati causati proprio da me. Mi fossi comportato leggermente meglio, forse questo giambo non sarebbe stato necessario e, potessi ritornare indietro, cambierei e rifarei tutto, ma purtroppo è andata così.

L'8 giugno ho finalmente finito la scuola. Quello che più mi ha stupito è stata la violenza del tempo: secondo i documenti del mio personale (ed inutile) curriculum dello studente, ho dedicato al liceo quasi duecentodieci giorni, cinquemila ore, tutte svanite in due, cortissimi, minuti. Neanche il tempo di salutare tutti che era già tutto concluso. Di giorno in giorno fa sempre più strano ripensarci: è come se il tanto atteso finale di una lunghissima storia non fosse nient'altro che il suo capitolo più insignificante. Questo non è un ragionamento alla ¨non importa la destinazione, ma il viaggio¨ perché per carità, non che ne volessi ancora, ma più che altro mi è sorto nella mente un pacato “tutto qui?”. Nessuna voglia di piangere, nessun rimorso, nessuna voglia di tornare indietro, ma allo stesso tempo confusione su come andare avanti e su cosa aspettarsi, intrappolato “tra l'incudine e il martello”, come direbbe qualcuno di molto importante. La realtà è che le superiori sono state un periodo di inquietudine, tristezza, gioia improvvisa, attacchi di panico, crisi nervose e delusioni, delusioni continue, da parte di tutto e tutti. La memoria di me e dei miei compagni, smorzati e spogliati, dinnanzi ai primi preparativi per essere buttati nel tritacarne nella vita, vittime di una repressione di idee, di stili di vita, incitati ad una ribellione contro la ribellione, così logorante da spingersi alla scoperta, fenomenale, di una nemesi comune, con la conseguente formazione di una coalizione disperata, ma nata troppo tardi. Tradimenti, alleanze momentanee, strategie, a pensarci, quello a cui ho assistito alle superiori era il lupus Hobbesiano, una continua concorrenza, gelosia e invidia nei confronti dei compagni e dei docenti (a volte anche tra i docenti). Non un luogo di studio e di discussione, ma un campo di battaglia infernale, dove aleggiava un odio così scellerato, che costringeva me e gli altri a non far nulla se non prenderne parte. Un folle banchetto, dove ognuno buttava gli avanzi, sempre più modesti, alla “classe inferiore”, in una gerarchia senza senso, questo è stato per me il Liceo. Il motivo di perché tutto questo continua però ancora a sfuggirmi e le mie tesi sono state costantemente capovolte da nuove rivelazioni: all'inizio credevo fosse per una carenza di chi fosse alla ¨sommità”; poi per l'assenza di coscienza su ciò che stessero subendo coloro che si trovassero alla base, ed infine per l'arroganza e l'ambizione di chi si trovasse nel mezzo. L'ipotesi che in realtà tutto fosse e sia voluto, che tutti ne siano consapevoli, mi rimbomba nella mente, ma la mia ingenuità mi spinge a reprimere questa idea: se fosse vero, se tutto non fosse nient'altro che una perseveranza diabolica, sarebbe per me una sconfitta rovinosa. In ogni caso, non ho completamente finito la scuola: devo ancora fare l'esame di maturità, far finta di sorridere e far finta di non vedere gli altri fare lo stesso, vantarmi di cose di cui non dovrei vantarmi, odiare idee che non vorrei odiare, dire e scrivere cose che non vorrei né dire e né scrivere. La “maturità” poi, l'apoteosi di tutto quello che mi è stato realmente indicato in cinque anni di scuola: Mi hanno insegnato a ignorare, e l'ho accettato. Mi hanno insegnato a copiare, e l'ho accettato. Mi hanno insegnato a non reagire, e l'ho accettato Mi hanno insegnato a mentire, ma questo non lo accetterò mai

Quis custodiet ipsos custodes? [Chi sorveglierà i sorveglianti stessi?]

#pensierisparsi

 
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from Die Dämmerung

*** è successo un avvenimento molto strano. Ero agli scout, e dopo aver aiutato a spaccare e ad ordinare la legna, sono andato a sedermi in un angolo per riposare. Mentre ero lì, sono giunti i lupetti scortati dalle loro (mi pare si chiamino così) guide adulte, tra le quali spiccava una signora abbastanza arrabbiata. Dopo aver fatto disporre a cerchio i bambini, questa guida ha incominciato a sbraitare, lamentandosi che i lupetti (bambini tra i 6 e i 12 anni) avessero parlato troppo in chiesa. Ciò mi ha molto colpito, perché si tratta di una tipologia di “sgridata” che ho subito anch'io quando ero piccolo da parte di genitori, nonni, insegnanti di scuola e responsabili dell’oratorio. Come si può intuire, il filo rosso che lega tutti questi individui è un'educazione di matrice cattolica. Il fatto di sentirsi dire “devi stare zitto” quando ero un infante credo abbia accresciuto notevolmente le mie insicurezze, le mie incapacità di relazionarmi con gli altri e, soprattutto, i miei disturbi di natura fonetico-articolatoria. Assistere alla scena di un'educatrice che urla a dei bambini “dovete stare zitti!” mi ha colpito e fatto stare molto, molto male. Mentre proseguiva questa sceneggiata (alla quale pochi stavano dando effettivamente ascolto), alcuni scout che si trovavano nei paraggi hanno incominciato a parlare di un tale *** (ipotizzo fosse anche lui un lupetto) che recentemente aveva osato intervenire a messa. Non capivo se fossero favorevoli o contrari agli interventi di *** , ma comunque dal loro tono di voce abbastanza scherzoso non escludo che la loro reazione fosse ilare, quasi a ridicoleggiare degli invertenti che, da come avevo modo di capire e sentire, erano ritenuti abbastanza ingenui vista la probabile età di *** .

Questi due episodi mi hanno fatto molto pensare ad una frase che avevo letto nell'autobiografia di Sinéad, nella quale lei aveva scritto “il cattolicesimo è una religione pensata per farti sentire una nullità”.

Quante volte infatti i miei genitori si saranno sentiti dire “devi stare zitto!”. Forse non lo avranno udito dai loro genitori o dai loro famigliari o dai loro amici, ma sicuramente da un insegnante, da un prete o da un responsabile dell’oratorio che sicuramente almeno una volta glielo avranno urlato a squarciagola, imprimendo questo concetto nella loro mente a tal punto che, decenni dopo, avrebbero urlato a loro volta a me “devi stare zitto!”. Moltiplicando questo per tutte le migliaia di famiglie che vivono nel mio paese e tenendo conto che, tolti casi eclatanti, la stragrande maggioranza di loro ha avuto a che fare con la chiesa, l’oratorio o comunque la scuola da bambini, ecco che tutto il cerchio si chiude. Per quante decine di generazioni questa storia è andata avanti? Meglio non pensarci, o si rischia di diventare ammutolito veramente per sempre. ___

Questo articolo è stato tratto dal mio diario privato. Per la condivisione ho rimosso riferimenti temporali e personali.

#pensierisparsi

 
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from Transit

Dieci righe 48

Inflazione e caro vita

Sono anni che i #Salari Italiani non salgono. Anzi decenni. Mentre nel resto d'#Europa si è fatto qualcosa, anche (e spesso) sul #SalarioMinimo, da noi l'unica cosa certa è che tutti i #Governi parlano di crisi, una dietro l'altra. Intanto, come si può leggere (qui), in pratica più di metà del Paese non ce la fa proprio. Perchè la matematica non è un'opinione, purtroppo: se non guadagno di più e tutto, ma tutto aumenta, non ce la posso fare. Mai. Uno Stato che non tutela in questo senso i propri cittadini non sta facendo il suo dovere, ma ti chiede di fare il tuo e pure zitto. A me sembra ingiusto. Quello che mi aumenta la rabbia è la constatazione che certi discorsi, tutti insieme, oltre il proprio “stato sociale”, non li facciamo. Avanti straccioni, ma divisi. (D.)

#Blog #DieciRighe #Economia #Inflazione #Italia #Opinioni #Opinions

 
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