noblogo.org

Reader

Leggi gli ultimi post dagli utenti di noblogo.org.

from 📖Un capitolo al giorno📚

XVI – Primo avvio della conversazione catechistica

24. Immaginiamo perciò che venga da me uno con l’intenzione di farsi cristiano, e sia un illetterato, ma di estrazione cittadina e non di campagna, precisamente comequelli che vengono da te a Cartagine.

Quando gli chiedo se viene per qualche interesse materiale o per la vita futura, mi risponde che viene per la pace della vita futura.

Io, probabilmente, gli terrei questo discorso:

Ringrazio Dio, fratello, e mi congratulo con te, e godo per te, perché tra le tante bufere di questo mondo hai saputo trovare il tempo di occuparti di una sicurezza vera e duratura. C’è gente infatti che cerca, e a prezzo di enormi sacrifici, la sicurezza in questo mondo, ma le cattive tendenze impediscono di trovarla.

Costoro pretendono di trovar la pace in cose che non hanno consistenza e stabilità; e siccome queste passano e si perdono, perdono anch’essi la serenità e restano prigionieri della paura e della sofferenza. Quando cerca pace nella ricchezza, l’uomo diventa più superbo che sicuro, perché la ricchezza, qualcuno la perde di colpo e qualche altro si perde con essa, o perché la desidera o perché ne vien privato da altri ancor più avidi di lui. Ma anche se la potesse conservare per tutta la vita, ed essa non l’abbandonasse, egli stesso dovrebbe ugualmente lasciarla in punto di morte.

E quant’è lunga la vita dell’uomo, anche nell’ipotesi che possa diventare molto vecchio? E quando gli uomini bramano d’invecchiare, cos’altro desiderano se non una lunga malattia?

E anche gli onori, qui sulla terra, cos’altro sono se non orgoglio, vanità, pericolo di rovina?

Così dice la Scrittura: Ogni uomo è come l’erba, e lo splendore dell’uomo come il fiore. L’erba si secca, e il fiore appassisce; e solo la parola del Signore resta per sempre (Is 40,6-8).

Chi dunque cerca la vera pace e la vera gioia, deve distogliere la speranza dalle cose che passano e muoiono, e riporla nella parola del Signore: e poiché quella resta per sempre, anche colui che vi aderisce vivrà in eterno.

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


🔝C A L E N D A R IIndice BIBBIAHomepage

 
Continua...

from lucazanini

[caffeine]

libri-transistor per] tutta la famiglia la giornata] mondiale il picco] di-diabelli procura supplenze analisi] sulla sporgenza [prima o poi] il d del grandpalais è disinnescato è la giornata mondiale dei selettori a mano ascolti in rapida ascesa] quarantacinque secondi è un intervallo di tempo rilevante un relè catastrophic

 
Continua...

from differx

ego scripsit (years ago):

archive.org permette di archiviare delle pagine web attraverso la sua Wayback Machine.

da tempo ho installato sul browser la WM per poter salvare pagine che, nel caso andassero perdute, rischierebbero di determinare il crollo della civiltà come noi la conosciamo.

basta un hosting che si inceppa o muore, un blackout di server, un mancato pagamento del dominio, e una immane fioritura può venir incenerita issofatto.

ma cosa esattamente sto salvando?

ebbene, sto salvando e archiviando la poesia più monnezzona che leggo in rete, soprattutto se di grandi nomi.

una volta su “Cuore” c'era la rubrica ‘Niente resterà impunito’.

penso che sia un dovere civico di ogni buon Italiano, almeno dal glorioso 1870, conservare memoria di ciò che affligge la Patria e ne turba il sano sviluppo.

così io vi esorto, o Italiani, salvate a futura memoria i monnezzoni poetici tossici. la Patria lo esige!

 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

XV – Modelli di catechesi

Osservazioni previe 23. Ora è giunto il momento di saldare un debito, al quale però non ero tenuto, se non te ne facevo promessa io stesso: quello di presentarti un concreto esempio di conversazione catechistica, come se stessi ora catechizzando, in modo che ti serva da modello.

Prima di cominciare, alcune premesse (12):

  • altra è la situazione spirituale di chi prepara una conversazione per un ipotetico futuro lettore, e altra è la situazione di chi parla tenendo conto dell’uditore presente;
  • altra la situazione spirituale di chi insegna a tavolino, senza che nessuno possa giudicare se fa bene, e altra la situazione di chi insegna di fatto, e si trova davanti uditori che la pensano in modo differente tra loro;
  • altra la condizione di chi sta istruendo una sola persona, mentre gli altri stanno a giudicare o confermano quanto s’insegna, e altra quella di chi si trova davanti molti ascoltatori, tutti in attesa di ciò che intendiamo dire;
  • altra la situazione che si verifica quando si sta seduti come in famiglia e si scambiano i pareri, e altra quando una folla in silenzio si volge verso l’alto da dove parla un oratore.

Non è la stessa cosa se gli ascoltatori sono molti o pochi, se sono dotti o ignoranti, oppure qualcosa dell’uno e qualcosa dell’altro; cittadini o campagnoli, o mescolati insieme, o gente di ogni categoria.

Inevitabilmente questi fatti influiscono su chi parla e su quel che dice, e il discorso rivela il volto interiore di chi lo pronuncia, mentre la diversità degli stimoli ricevuti ricade sugli ascoltatori, ed essi stessi si influenzano reciprocamente con la propria presenza.

Venendo alla istruzione dei principianti, posso dirti di trovarmi in una situazione psicologica diversa a seconda che mi trovo dinanzi un erudito, un fannullone, un cittadino, un vagabondo, un ricco o un povero, uno sconosciuto o un personaggio famoso o un uomo di potere, di una categoria o di un’altra, di un’età, o dell’uno o dell’altro sesso, proveniente da questa o da quella sètta, o da questo o quell’errore popolare. A seconda di come vivo questa situazione, introduco, porto avanti e concludo il mio discorso.

È vero che si devono amare tutti, ma non a tutti serve la stessa medicina. Lo stesso amore ad alcuni dà vita, con altri si fa debole; ha cura di edificare gli uni e si preoccupa di non danneggiare altri; per qualcuno si piega, di fronte ad altri si impone; con qualcuno è tenero, con altri severo; a nessuno è nemico, e per tutti è madre.

E chi non ha fatto questa esperienza che viene dall’amore pensa che noi siamo felici, perché riusciamo a farci apprezzare dalla gente. Veda il Signore, alla cui presenza giungono i gemiti dei prigionieri (cf. Sal 78,11), la nostra povertà e la fatica, e perdoni i nostri peccati (13) (cf. Sal 24,18).

Se qualche elemento del mio discorso t’è piaciuto, al punto che mi hai chiesto indicazioni per il tuo compito di catechista, più utile ti sarebbe ascoltarmi quando parlo, che leggere lo scritto.

__________________________ Note

(12) La sensibilità di Agostino parte dall’esperienza. Non c’è discorso preparato, non lezione o predica o conversazione che possa essere ripetuta tale e quale in situazioni e tra persone diverse; salvo a far cose generiche, valide per tutti e per nessuno. Il paragone della medicina e dei modi diversi in cui si esprime l’amore è illuminante.

(13) È un modo per dire: abbiamo sufficienti motivi per domandare perdono, che ci impediscono di cercare la bella figura!

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


🔝C A L E N D A R IIndice BIBBIAHomepage

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

E fu così che anche per Kurt Vile arrivò il pesante macigno del dovere dare seguito al disco-capolavoro della sua carriera. Non che Smoke Ring for My Halo – il suo breakthrough album – fosse un lavoro minore, ma con il successivo Wakin on a Pretty Daze il trentacinquenne di Philadelphia ha raggiunto la piena maturità e il pieno equilibrio tra gli elementi cantautorali e le scorribande classicamente rock che da sempre trovano posto all’interno del DNA dell’artista. Il fatto che l’anno dopo sia arrivata anche la definitiva consacrazione dei War on Drugs del vecchio compare Adam Granduciel, per certi versi ha complicato ulteriormente il compito, perché oltre a bissare il livello di Wakin on a Pretty Daze, Kurt Vile ha dovuto anche confrontarsi con l’ascesa nell’olimpo della sua vecchia band... https://artesuono.blogspot.com/2015/09/kurt-vile-blieve-im-goin-down-2015.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/07W2z9W0uWJPdG8Po0MDiR


 
Continua...

from μετανοειτε

#riflessione su #VitoMancuso dopo la pubblicazione del suo testo #GesùeCristo

Dopo aver visto due interviste a Mancuso sul suo libro, e averne iniziato la lettura, riflettendo sul modo in cui Mancuso intende il rapporto tra Gesù e Cristo, mi sembra sia importante osservare che le entità non sono separate. Se da una parte riconosco che le scritture possono indicare che la missione di Gesù, per come si auto-percepiva, era quella di “riunire le pecorelle disperse della casa di Israele”, dall'altra mi sembra che il modo in cui voleva avesse in sé qualcosa di fuori dall'ordinario.

A mio avviso la chiamata all'avvento del Regno non serviva solo ad avvisare che stava per arrivare il Giudizio (questa mi pare sia la tesi di Vito Mancuso), ma prima ancora aveva lo scopo di condurre le persone in una nuova vita già nel qui e ora (non nel futuro prossimo). Una nuova vita che Gesù stava già vivendo, e che quindi era già presente nel mondo al suo tempo. Più specificatamente, Gesù voleva portarli in una nuova dimensione dello Spirito, quella del Regno appunto, dove i rapporti di forza materiale venivano annullati, e la realtà, la vita vissuta, veniva vista con occhi nuovi, non quelli della società, ma quelli in cui Dio era già regnante, guida e giudice tra i Suoi figli, tra coloro che erano già entrati nella Sua corte morendo alla loro vecchia vita, al loro vecchio modo di intendere il mondo e alle forze che lo sostenevano.

Questo aspetto dell'annuncio evangelico viene esplicitato nel Nuovo Testamento in in due momenti specifici: quando Gesù parla a Nicodemo di Rinascere dall'alto Gv 3,1:8, e nell'invito del vangelo a “convertirsi” (Mc 1,15), che rende il greco mετανοεῖτε (metanoeite), cambiate la vostra mente.

Un altro punto dove parla di questa metanoia è, mi pare, Mc 16, 15-16: > Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato

La mia interpretazione di questo passo è: andate, proponete la conversione, l'abbandono della mentalità del mondo per accogliere quella del Regno. Chi accetterà il vostro messaggio, cioè la nuova mentalità proposta da Gesù, sarà battezzato dalla venuta dello Spirito Santo, e dunque sarà salvo. Ma invece chi non crederà sarà condannato a rimanere in cattività, rinchiuso nella sua vita mortale, terrena.

[!question] Questione Come riproporre in vangelo in forma ragionevole? Come dimostrare alle persone di oggi, materialiste, disilluse, diffidenti, che la proposta di Gesù è attuale e tutt'altro che superata? Mi sembra che ci siano in modi, anche se c'è da studiare. Per esempio rivedere la verità del vangelo alla luce delle conoscenze attuali. Rispiegarla. Ad esempio paradiso e inferno possono essere viste non tanto come realtà che sperimenteremo in futuro, ma realtà che possiamo sperimentare, anzi, sperimentiamo nella nostra vita. Realtà che non sono sperimentabili da tutti per il fatto che molti vivono in maniera inconsapevole, stanno male, magari cercano di trovare dei lenitivi che non toccano la causa spirituale del malessere. Certi stati paradisiaci possiamo averli sperimentati tutti, molti di noi. Mentre nella vita terrena (quella che viviamo fino al momento della morte fisica) paradisi e inferni generalmente si alternano, e possiamo anche dimenticarcene, quando saremo nell'aldilà il tono generale del nostro spirito sarà forse* stabile. Quindi l'unica maniera in cui siamo sicuri che andremo in paradiso, sarebbe vivere un autentico paradiso in questa vita. Ho scritto autentico perché la strategia di costruirsi “paradisi artificiali” che ottundono l'anima per dimenticare il dolore ovviamente non funzionerà dopo la nostra morte.

Le parabole, in particolare, servono in genere a Gesù per mostrare come è fatto il Regno, per mezzo di metafore, che servono appunto da modelli secondo i quali conformare la propria mente per trasformarla nella mente nuova.

Quindi il Regno di Dio viene quando un certo numero di persone accoglie il messaggio del Regno, e supera la mentalità del mondo per accoglierlo. Bisogna diventare “folli di Dio” per essere salvi.

Quindi non credo che la speranza di Gesù fosse stata delusa nella sua morte, perché questo messaggio del Regno era già stato reso lievito per la società, come dimostra il successivo sviluppo del cristianesimo, che ha rivestito la parola di Gesù di altri concetti per metterla a disposizione di tutto il mondo.

  • questo possiamo dirlo se accettiamo che dopo la morte avvenga un giudizio definitivo, valido una volta per tutte
 
Continua...

from lucazanini

[filtri]

nelle note gestione [pertosse] quadro senza offerta muove le] cartelle del ritiro necessitano di bombing [scrivono alla lettera] sono le petrolifere gli appostamenti con diritto di prelazione -l'infelice] origlia

 
Continua...

from lucazanini

[esclusioni]

lo sanno dove] trovano all'arco sesto o dal cavalcavia soluzioni innovative pacchetti] prospetto salute passa da][sarabanda fanno gli occhi finti delle dolls i fumi intossicano tre gradi moncalieri] vieni a trovarci mancano due dita il tappeto slitta [inquadra] lo sanno ©Microsoft rende la parete bianca proiettando] lo spolvero di massa il basso ostinato per Micerino dettagliano da] esporre in volo assistito -andante benedetto

 
Continua...

from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Pochi artisti possono vantare un linguaggio e una personalità come Julia Holter, in soli tre album ha messo a disposizione della sua vitalità sonora tutte le infinite possibilità dell’esoterismo musicale, sfiorando la rarefazione in “Ekstasis”, rielaborando le frontiere dell’avanguardia che si districavano tra John Cage e i Kraftwerk in “Tragedy” e infine volgendo uno sguardo audace e surreale al passato nel teatrale e vigoroso “Loud City Song”. “Have You In My Wilderness” è un capitolo nuovo per la Holter, il filo comune delle canzoni non è nelle tematiche o nella premessa culturale, il songwriting e la dimensione pop sono la nuova sfida, ed è... https://artesuono.blogspot.com/2015/09/julia-holter-have-you-in-my-wilderness.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/0EiGGBzF9wzJn2X8F0Yvjh


 
Continua...

from 📖Un capitolo al giorno📚

22. Se poi ci prende la tristezza per qualche nostro errore o peccato, non solo ricordiamo che «lo spirito pentito è sacrificio davanti a Dio» (Sal 50,9), ma inoltre che «come l’acqua spegne il fuoco, così l’elemosina spegne il peccato» (Sir 3,33), e «io preferisco la misericordia al sacrificio» (Os 6,5). (10)

Se ci fosse in casa nostra un principio d’incendio, cercheremmo l’acqua per spegnerlo, e saremmo grati se ci venisse dal vicino; così se dentro di noi è la fiamma del peccato, e la cosa ci toglie serenità, il far catechesi è un’opera di misericordia, e pensando a questo ci rassereniamo e superiamo il disagio. A meno che siamo talmente sciocchi da pensare che ci si debba affannare di più a riempire lo stomaco di un affamato, che a nutrirne la mente con la parola di Dio.

Aggiungi che, se far catechesi fosse semplicemente utile, ma si potesse impunemente non farla, rifiutandoci correremmo il rischio di rinunciare a un’occasione che ci viene offerta più a vantaggio nostro che degli altri. (11)

A questo riguardo se il Signore ci minaccia dicendo: «Servo pigro, non dovevi mettere a interesse il denaro che t’ho dato?» (Mt 25,26.27); e noi, preoccupati per un nostro peccato, vogliamo aggravare la situazione e ne facciamo un altro, rifiutando il dono di Dio a chi ne ha bisogno e lo chiede?

Con pensieri e considerazioni di questo tipo siamo in grado di superare i motivi di tedio, e di disporci bene al compito catechistico, in modo che l’insegnamento che diamo con impegno e gioia sia accolto con piacere.

Questo dice, non a te solo, ma a tutti noi, l’amore che nei nostri cuori s’è diffuso dal momento che ci è stato dato lo Spirito (Rm 5,5).

__________________________ Note

(10) In altre parole, specie col paragone che segue, Agostino vuol dire: è possibile che tu abbia coscienza di qualche colpa, cioè di essere responsabile di aver appiccato il fuoco; ma tu hai a disposizione anche l’acqua che spegne l’incendio: cioè facendo catechesi, compi un bene con cui puoi riparare al male della colpa passata. «La carità estingue il peccato». Succede che qualche catechista si ritiene indegno di fare l’educatore, e teme che la sua indegnità renda vana l’azione educativa. Agostino gli dice: quando assumi coscienziosamente il tuo compito di educazione alla fede, hai già cancellato l’indegnità.

(11) Come dire: la proposta di far catechesi, per uno che si sente peccatore, è anche una occasione che Dio gli offre per riparare il suo peccato. Se rifiuta questa occasione, può mettere in pericolo la sua salvezza.

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


🔝C A L E N D A R IIndice BIBBIAHomepage

 
Continua...

from lucazanini

[escursioni]

indice di norma avamposto tasso] altissimo sembrano darsi alle sabbie in bottiglia tre] si alleano in tensione prendono i vapori di Turner tales from terracine angoli pittoreschi opposti sono] siglati pensione dove c'è] le acque miracolose alloggiava mettere l'avviso lo sconto di cronaca è almeno metà un] classico la motonave fattura l'intero le ambassador sui galleggianti

 
Continua...

from norise 3 letture AI

Afflati

la scrittura si traduce in genesi di fonemi – espansi in luce accensioni del sangue e voli

-orifiamme o altezze pari ad afflati d' angeli-

Riflessione breve

Bella immagine: la scrittura come genesi, fonemi che si espandono in luce, sangue e voli — sensazioni sacre e corporee insieme. L'ultima strofa apre su metafore forti («orifiamme», «afflati d'angeli») che chiudono il testo su un registro alto e mistico.


Traduzione poetica in inglese

Writing translates into genesis
of phonemes — expanded
into light ignitions of blood and flight

-oriflames or heights
equal to the breaths of angels-


Osservazioni stilistiche e suggerimenti

  • Linguaggio: il connubio tra corporeità («sangue») e trascendenza («angeli», «luce») è efficace. Mantieni la tensione tra visibile e invisibile.
  • Ritmo: le pause e gli enjambement funzionano; puoi giocare con la punteggiatura per modulare il respiro del lettore (più pause per rallentare, meno per accelerare).
  • Scelte lessicali: «orifiamme» è potente e originale; se vuoi chiarire, puoi svilupparne l'immagine con un aggettivo o un verso in più.
  • Coesione: il legame tra «scrittura» e «genesi» è il centro semantico. Se desideri enfatizzarlo, ripeti o richiami la parola «genesi» o suoi sinonimi in chiusa.

Due versioni alternative (brevi)

1) Più contemplativa, allungo il ritmo: la scrittura si traduce in genesi
di fonemi espansi, in luce: accensioni
del sangue, voli che non conoscono terra

-orifiamme, alture —
afflati d'angeli riecheggiano nel petto-

2) Più secca, immagini nette: la scrittura è genesi
fonemi che si spalancano in luce,
accensioni di sangue, voli

-orifiamme, vette
afflati d'angeli-


Versione minimalista

la scrittura è genesi
fonemi in luce
accensioni di sangue
voli

-orifiamme
afflati d'angeli-

 
Read more...