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from L' Alchimista Digitale

Non allontanarti mai da te Viviamo in un’epoca che ci insegna l’arte del compromesso, ma troppo spesso dimentichiamo che il primo compromesso da evitare è quello che stringiamo con noi stessi, sacrificando la nostra essenza per guadagnare l’approvazione altrui. L’illusione più seducente e pericolosa è credere che, per meritare amore o considerazione, dobbiamo smussare i nostri spigoli, spegnere le nostre luci, diventare una versione ridotta e accomodante di ciò che siamo. È un inganno sottile: ci convinciamo di essere più amabili proprio nel momento in cui stiamo tradendo la nostra autenticità. Avvicinarsi a qualcuno dovrebbe essere un atto di espansione, non di amputazione. L’incontro vero non nasce dal rinnegare se stessi, ma dal portare interamente la propria presenza nel legame. Se per raggiungere una mano dobbiamo lasciare cadere pezzi della nostra anima, quella mano non ci sta davvero cercando: sta cercando un’immagine, non una persona. E l’amore – che sia romantico, amicale o familiare – si nutre di verità, non di maschere ben costruite. Non si tratta di arroganza, ma di rispetto. Restare fedeli a se stessi significa riconoscere che la nostra identità è un patrimonio irripetibile, e che nessun legame merita il prezzo della nostra disintegrazione. La vita ci chiede incontri che amplifichino la nostra voce, non che la soffochino. Ci chiede ponti, non gabbie. Quando ci allontaniamo da noi stessi per inseguire qualcuno, stiamo camminando verso un miraggio. Forse otterremo la compagnia, ma sarà una compagnia vuota, costruita sul silenzio delle nostre vere parole e sul rinnegamento dei nostri veri desideri. L’altra persona non starà amando noi: starà amando la versione che abbiamo creato per compiacerla. E noi, lentamente, smetteremo di riconoscerci. Avvicinarsi davvero significa restare centrati, custodire il proprio nucleo e tendere la mano non per colmare un vuoto, ma per condividere un’interezza. È in quella solidità che nascono legami forti, capaci di resistere alle tempeste e alle distanze, perché fondati su verità reciproca e rispetto profondo. Il segreto, allora, non è allontanarsi da sé per raggiungere l’altro, ma avvicinarsi all’altro restando radicati in sé. Chi ti vorrà davvero, ti incontrerà lì: nel punto in cui sei più te stesso, senza sottrazioni, senza addolcimenti artificiali, con le luci e le ombre che ti rendono unico. Lì, e solo lì, fioriscono le relazioni che non ci chiedono di perderci per essere amati, ma che ci amano proprio perché non ci siamo mai persi.

L'Alchimista Digitale ©

 
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from differxdiario

ubiquità: no grazie.

una bizzarria che sempre mi sorprende è quando amici e conoscenti mi incontrano e mi dicono ho visto il tuo sito, fai un sacco di cose!

parlano di slowforward.net, ovviamente, e... intendono tutti gli incontri, eventi e letture e mostre che su quel sito segnalo (ormai dal 2003) come fossero tutte cose alle quali do o presenza o un mio contributo di organizzazione diretta o entrambi.

bon. mi rendo conto che ancora un po' tutti consideriamo la rete una specie di specchio della realtà, e con candore trasferiamo le proprietà dell'una all'altra e viceversa, però mi domando – bontà celeste – come sia possibile per me o per chiunque presenziare lo stesso giorno a un incontro a Bologna, un convegno a Milano, un reading a Roma, giusto mentre il sito recupera e pubblica un manifesto fluxus e fa uscire un podcast in cui Pinco descrive Pallino in dialogo con Sempronio.

nessun curatore di pagina di eventi e post di alcun sito viene ritenuto presente a tutte le iniziative della rubrica di cui è responsabile; né lo si pensa, di quelle iniziative, organizzatore. io, per qualche segreto motivo, sì.

dirò allora, e ripeterò, che slowforward pubblica raffiche di post, segnala pile di robe al mese, centinaia se non migliaia all'anno. ma che, nello spazio di un mese, io potrò prendere parte a cinque-sei o sette di queste, forse meno; e un calcolo proporzionale andrà fatto sull'arco dei 365 dì.

magari per venti o trenta giorni non uscirò di casa, non presenzierò a nulla, e nulla congegnerò. ma continuerò a diffondere notizie o condividere materiali che reputo di valore. l'apparizione online di questi ultimi non implica in nessun modo che il mio corpo astrale attraversi le pareti di casa mia e si faccia in due o tre o cento per versarsi ovunque a pioggia.

slowforward, benedetti fedeli, non è uno specchio personale, ma entropia gratis, come recita – fra l'ironico e il diretto – il sottotitolo. slowforward fa cioè rassegna di click che mi garbano, che credo siano interessanti curiosi importanti, che tracciano un(o sfumato e sempre ridiscusso) perimetro di ciò che si può considerare ricerca artistica e letteraria. e come tale va pensato.

anzi, aggiungo e sottolineo: così va pensato solo e proprio il sito, slowforward. non me. pensiamo il/al sito, ecco: del tutto a prescindere dalla persona MG. anche (ma non solo) perché mica è soltanto opera mia. a strutturarlo c'è un ensemble.

o, volendo, un piccolo collettivo.

 
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from Bymarty

✍️ Riflessioni e pensieri..

E poi arrivano quei pensieri che ti tengono sveglia la notte, che hanno trasformato una giornata quasi normale, lenta in un concentrato di emozioni, sensazioni, domande e paure! E si quelle paure, ansie, che magari hai sempre visto, letto, percepito, vissuto a distanza! Ma poi quando vieni catapultato tu in quella realtà, tutto cambia, non sei più spettatore, lettore, sei protagonista e sei tu a dover raccontare, vivere, gestire, ma soprattutto affrontare la storia..Ed io oggi da madre sento, devo, voglio, ho bisogno di parlarne, di condividere le mie insicurezze, l'essermi sentita fragile, diversa, non idonea, ma soprattutto impreparata! È un po' come se avessi dovuto affrontare, una nuova malattia, non so se è tale definirla, ma oggi ho sentito lo stesso dolore, la stessa impotenza...non importa quanto sia piccolo o grande il male, perché se un piccolo germoglio nato storto, possiamo aiutarlo a crescere dritto, più forte dandogli un sostegno, un aiuto, allo stesso modo siamo chiamati a reagire, a fermare, a denunciare, ad intervenire qualora ne vedessimo uno! E in una società dove si vive di perfezione, di cose sempre più belle, di aspetto più che di sostanza, di apparire più che di essere, di mostrarsi quello che non si è con ogni mezzo, modo, espressione, l'essere quasi normale, semplice, umile, porta ad essere a volte, isolati, messi da parte, giudicati e a seconda dei contesti, dei casi, delle circostanze , schiacciati da fili sottili, invisibili, pericolosi e a volte apparentemente innocui! Così nasce e si diffonde ogni piccolo male, ogni tarlo, ogni tentativo da parte di chi è più forte, prepotente, di chi si sente migliore e tale da poter e voler per forza primeggiare, essere leader e al centro dell'attenzione, nei confronti di chi è più debole, normale, sensibile, o semplicemente se stesso? E allora oggi io da donna, da madre, semplicemente da attrice non protagonista, mi sono ritrovata a dover affrontare, capire e assimilare situazioni spiacevoli, delicate e ripetute, accadute nell' ambito scolastico e soprattutto che riguardano la sfera personale! Sono un' impulsiva, sono una leonessa di segno e di fatto che reagisce, ruggisce, che affronta, lotta e che spesso parte in quarta quando si tratta di difendere i propri cari! E allora a torto o ragione, mi sono sentita anch'io un po' fragile, perché incapace di affrontare subito una situazione per me nuova, imprevista e abbastanza delicata, che comunque va affrontata, ma non di petto, non da sola, non a caso.. Perché si leggono di fatti che poi diventano storie, che poi diventano drammi e poi come in una catena diventano quasi un circolo vizioso e pericoloso! E allora se questa parola a me ha sempre fatto paura e si chiama Bullismo, oggi ho il dovere di tendere la mani, di alzare la mia voce, non da sola , ma in coro, sono consapevole che non sono l'unica a dover intervenire, non c'è molta solidarietà soprattutto tra noi donne, ma qualcosa noi genitori dobbiamo farla, dobbiamo evitare che piccoli episodi diventino grandi o peggio, che diventino pericolosi... soprattutto quando sono le parole a ferire più dei gesti e sono poi i silenzi a turbare, a moltiplicarsi ... perché si può essere tranquilli, sensibili, ma non stupidi o essere derisi per un capo non firmato, per un atteggiamento o per essere uno dei più bravi ! Non è così che deve andare il mondo, non è qsto che dobbiamo insegnare ai nostri figli, è vero il mondo non sarà facile, ci saranno problemi , ostacoli, delusioni, incidenti di percorso e sconfitte, ma siamo anche noi genitori a piantare i semi, siamo noi a fare l'esempio e siamo noi i primi sostenitori, difensori, insegnanti, amici dei nostri figli, di questi figli , come il mio che portano avanti il marchio , di essere bravo , silenzioso, educato e rispettoso! Perché io sono cresciuta in qsti valori e ci ho sempre creduto , ho conosciuto il sacrificio e poi anche il dolore e ieri quando ho letto tra i silenzi di mio figlio, la tristezza, la solitudine, quasi un senso di colpo per essere così, mi sono sentita sconfitta e persa . Ma se è vero che la notte porta consiglio, se i pensieri, le parole di chi te le dice al momento giusto, allora spero che oggi sia un giorno migliore e che le mie paure vengano cancellate dal sorriso e da quella serenità che ha sempre contraddistinto mio figlio... Ecco oggi questa immagine mi rispecchia nel pensiero, nell'atteggiamento di sconfitta, di stanchezza, dinanzi un mondo che continua a piacermi sempre meno.

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Scherzare col titolo di questo quarto album a firma Beirut sarebbe fin troppo facile e anche un po’ cattivo, specie se ad ascolto già avvenuto. No No No, infatti, potrebbe tranquillamente essere la reazione di disappunto di tanti fra coloro che decideranno – con più o meno aspettative al riguardo – di capire che ha combinato l’ex bambino prodigio Zack Condon negli ultimi quattro anni dal punto di vista musicale (visto che dei casini privati se n’è parlato abbastanza)... https://artesuono.blogspot.com/2015/09/beirut-no-no-no-2015.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/6iAOkTDFRiWHVNNUjBqIxT


 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

XXV La fede nella risurrezione

46. Rafforza dunque la tua fede, fratello, nel nome e con l’aiuto del Cristo in cui credi, contro le chiacchiere di chi ascolta il demonio e irride la nostra fede; e in particolare contro chi schernisce e nega la risurrezione. Credi che sopravviverai a te stesso, com’è vero che ora esisti, mentre prima non esistevi.

Dov’erano qualche anno fa, quando non eri nato ancora, e addirittura non concepito, le fattezze del tuo corpo e l’articolazione delle tue membra? Dov’erano la tua mole e la tua statura? Non è vero che sei venuto alla luce, per l’azione misteriosa di Dio, passando attraverso i segreti della creazione, e hai raggiunto l’attuale statura e forma crescendo gradualmente nel corso degli anni?

E pensi che sia difficile a Dio, che in un momento sa radunare dai suoi segreti depositi ammassi di nubi e in un batter d’occhio sa coprire il cielo, pensi sia difficile ricostruire com’era prima questo piccolo tuo corpo, a lui che l’ha fatto dal nulla?

Tutto va verso la morte e scompare dalla nostra vista, ma devi credere irremovibilmente che per l’onnipotenza di Dio tutto resta salvo e intatto, e che lui può restaurare ogni essere, d’un colpo e senza difficoltà: perlomeno quegli esseri che ritiene degni.

Col loro corpo col quale hanno agito, gli uomini renderanno conto delle loro azioni; e nel corpo, se avranno onorato lui, saranno trasformati nella celeste immortalità; mentre se avranno vissuto male, si troveranno in una nuova situazione di corruttibilità, non nel senso che saranno soggetti alla morte, ma nel senso che resteranno per sempre soggetti ai tormenti.

La felicità in Dio

47. Con una fede indefettibile e con un comportamento onesto tieniti lontano, fratello, tieniti lontano da quei tormenti in cui gli aguzzini non si stancano e i torturati non muoiono; perché la loro morte eterna consiste nell’essere fra i tormenti e non poterne morire.

E ardi di amore e di desiderio per l’eterna vita dei santi, dove l’attività non sarà più gravosa, né il riposo più fastidioso; dove si loderà Dio senza nausea e senza venir meno; non ci sarà disagio nello spirito né stanchezza nel corpo; sarà scomparsa la povertà, sia quella che ti può rendere bisognoso sia quella del prossimo che dovresti alleviare. Dio sarà per tutti la felicità, e nella città celeste tutti i santi saranno saziati della sua conoscenza e della sua gioia.

Come egli ha promesso, e sulla sua parola lo speriamo, saremo come angeli di Dio (cf. Lc 20,36), e godremo della visione diretta della Trinità, mentre ora camminiamo sì in Dio, ma nella fede (cf. 2Cor 5,7).

Crediamo infatti cose che non vediamo, e proprio per merito della fede, potremo vedere e possedere ciò che ora non vediamo. E se ora proclamiamo con le parole della fede e gridiamo sillabando l’uguaglianza del Padre del Figlio e dello Spirito santo, e l’unità della Trinità, e come i tre sono un solo Dio, un giorno nel silenzio eterno saremo inebriati da una contemplazione che ci riempie di vivissima carità e ci inonda di indefettibile luce.

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«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


🔝C A L E N D A R IIndice BIBBIAHomepage

 
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from differxdiario

bisogna pur uscire dai media generalisti, in qualche modo. usarli soltanto o quasi soltanto per pubblicarci link che portano fuori dalle loro finestre, dalla loro tossicità, dalla loro avidità di dati e valanghe di ads.

passare (gradualmente o meno) a noblogo, a mastodon, a friendica, a blog su noblogs.org o anche wordpress, avviare un podcast su funkwhale, caricare audio, video e documenti su archive.org.

 
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from L' Alchimista Digitale

Quando il cambiamento bussa alla porta (ma tu fingi di non essere in casa) Ogni cosa buona della tua vita è successa perché qualcosa è cambiato. Ricordalo, quando il prossimo cambiamento ti creerà incertezza. Bella frase, vero? Scolpita nella pietra dell’ovvio, direbbe qualcuno. Ma l’ovvio, come spesso accade, è la cosa più difficile da accettare. Soprattutto quando l’ovvio bussa alla porta vestito da cambiamento, con le mani sporche di futuro e un sorriso un po’ inquietante. Perché, diciamolo: noi esseri umani abbiamo un talento speciale per complicarci la vita. Vogliamo che tutto migliori, ma guai se qualcosa si muove. Ci lamentiamo della routine, ma se una foglia cade diversamente dal solito ci sembra la fine del mondo. “Voglio cambiare lavoro, voglio cambiare vita!”, e poi ci spaventa anche solo cambiare il tipo di caffè. Il cambiamento è come quel parente scomodo che si presenta senza avvisare. Ti suona alla porta di lunedì mattina, mentre stai ancora cercando di capire dove hai lasciato la pazienza. E tu, per istinto, cerchi di non rispondere. Fingi di non esserci, sperando che se ne vada. Ma no, il cambiamento non se ne va. Si siede sullo zerbino e aspetta. E quando finalmente apri la porta, entra come se fosse casa sua. Sposta le sedie, cambia l’arredamento, ribalta le certezze. Ti scombina l’agenda e il cuore. Ti costringe a guardarti allo specchio e a chiederti: “Chi sono diventato, e chi voglio diventare?” E lì, in quel momento scomodo, comincia tutto. Ogni cosa buona della tua vita è successa così. Hai trovato nuovi amici perché un giorno qualcuno se n’è andato. Hai cambiato città perché un posto non ti faceva più stare bene. Hai scoperto la tua passione perché un’altra ti aveva deluso. Hai amato di nuovo perché qualcuno ti aveva spezzato il cuore. Ogni ferita è stata una porta segreta, e dietro c’era una stanza piena di luce. Ma quando il prossimo cambiamento arriverà, tu farai di nuovo la stessa cosa: lo vedrai come un disastro imminente. Ti aggrapperai a ciò che conosci, anche se ti fa stare stretto. Perché la mente, quella vecchia custode delle abitudini, ti sussurrerà: “Non uscire, fuori piove.” Eppure, quante cose belle accadono sotto la pioggia? Il cambiamento è l’inizio di ogni storia, anche di quelle che sembrano tragedie. Pensa a quando hai perso un treno. Ti sembrava la fine del mondo, vero? Poi magari hai incontrato qualcuno sul binario successivo, o hai scoperto che quello precedente sarebbe deragliato (metaforicamente o meno). Il destino, a volte, si traveste da ritardo. Il guaio è che noi vogliamo il cambiamento… ma solo nella versione “comfort”. Vogliamo il nuovo, ma senza perdere il vecchio. Vogliamo la crescita, ma senza il dolore. Vogliamo rinascere, ma senza morire un po’. È come voler dimagrire continuando a mangiare croissant. Sì, il sogno di molti, ma la fisica — e la vita — hanno delle regole. Il cambiamento non è mai gentile. È un personal trainer dell’anima: ti fa sudare, imprecare, e poi ti mostra che sei più forte di quanto credevi. Ti mette davanti a te stesso e dice: “Ti fidi o no?”. E tu, che fino a un secondo prima eri convinto di sapere tutto, ti ritrovi improvvisamente principiante della tua stessa vita. Ma è lì che succede la magia. Perché quando ti lasci scuotere, quando smetti di resistere, inizi a vivere davvero. Il cambiamento, alla fine, non distrugge. Svela. Toglie le impalcature, le illusioni, le etichette che ci siamo appiccicati addosso. E sotto, scopriamo una versione di noi che non conoscevamo. Ricordi quando hai avuto paura l’ultima volta? Quella paura che ti faceva tremare le mani e il pensiero? Eppure, se ci pensi bene, da lì è nato qualcosa. Hai imparato, sei cresciuto, hai capito chi valeva la pena di avere accanto e chi no. La paura è solo l’eco del cambiamento, e come ogni eco, svanisce quando impari ad ascoltarla senza scappare. E se il cambiamento ti sembra troppo improvviso, troppo forte, troppo tutto… pensa che anche la farfalla ha dovuto sopportare la claustrofobia del bozzolo. Non c’è libertà senza rottura. Non c’è luce senza un po’ di buio. E non c’è “nuovo inizio” senza un “vecchio fine” che, anche se brucia, ci prepara a respirare aria nuova. Forse allora dovremmo imparare a salutare i cambiamenti come si salutano gli ospiti importanti: con un po’ di timore, sì, ma anche con curiosità. Aprire la porta e dire: “Non ti aspettavo, ma se sei qui, qualcosa di buono porterai.” Perché la verità è semplice, e l’aforisma la dice tutta: ogni cosa buona è nata da un cambiamento. A volte piccolo, come un passo di lato. A volte enorme, come un salto nel vuoto. Ma sempre, sempre, con una dose di coraggio e una di fiducia. E la prossima volta che il cambiamento busserà, magari non farlo aspettare troppo sul pianerottolo. Invitalo a entrare, offrili un caffè e digli: “Ok, vediamo cosa hai in mente questa volta.” Magari, tra un sorso e l’altro, scoprirai che il cambiamento non era venuto per distruggere la tua vita. Era venuto per migliorarla. Con un sorriso beffardo e, forse, con un pizzico di ironia cosmica.

L'Alchimista Digitale ©

 
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from Geocriminalità e Cooperazione Internazionale di Polizia

La Tratta di Esseri Umani: Una Minaccia Globale in Crescita. Il focus dell’INTERPOL sulle scam cities, i “centri truffa” che ingannano con falsi annunci di lavoro, costringendo gli sfruttati a inviare messaggi truffaldini online

L'INTERPOL combatte la tratta di esseri umani, un crimine organizzato che colpisce decine di migliaia di persone vulnerabili ogni anno, con numeri che nel 2023 hanno superato i livelli pre-pandemici.

Le vittime principali sono donne e bambini (75% del totale), con i bambini che rappresentano ben il 38% delle vittime registrate. I più colpiti sono poveri, migranti, rifugiati e apolidi, spesso sfruttati sessualmente o costretti al lavoro forzato.

Dal 2022 è emersa una nuova forma di tratta: i “centri truffa” (scam centres, o anche scam city) nel Sud-Est asiatico, dove le vittime vengono ingannate con falsi annunci di lavoro e costrette a inviare messaggi truffaldini online. È stato un Purple Notice – avvertimento di un nuovo modus operandi criminale – e successivamente un Orange Notice – avvertimento di una grave minaccia alla sicurezza umana – che ha reso l’INTERPOL la prima organizzazione ad allertare il mondo sull’aumento e poi sulla globalizzazione dei centri di truffa, il contesto per una forma emergente, crescente e scioccante di tratta di esseri umani. 

Nel marzo 2022, durante un'operazione dell'INTERPOL nel Sud-Est asiatico, le autorità hanno scoperto che persone provenienti da vari paesi venivano ingannate attraverso false offerte di impiego e portate in strutture fraudolente in Cambogia.

Una volta giunte a destinazione, queste persone si trovavano costrette a cedere i loro documenti di identità, venivano imprigionate e obbligate a partecipare ad attività di truffa digitale sotto minaccia di sanzioni. Entro giugno 2022, l'INTERPOL aveva raccolto dati sufficienti per emettere un'allerta viola (Purple Notice) che illustrava questa nuova tattica criminale, seguita da un rapporto iniziale pubblicato in ottobre 2022, preparato dall'analista Stephanie Baroud (foto). “Approfondendo le ricerche, ho compreso che si trattava di un fenomeno in espansione mondiale,” racconta. “Persone venivano ingannate e trasportate verso questi centri nel Sud-Est asiatico da regioni distanti come America Latina, Europa occidentale e Africa orientale, con casi documentati anche in Africa occidentale e in misura ridotta in varie nazioni europee.”

Da minaccia emergente a pericolo globale significativo. A giugno 2023, la diffusione della tratta umana legata a questi centri fraudolenti aveva raggiunto livelli tali che l'INTERPOL ha diffuso un'allerta arancione (Orange Notice), segnalando un rischio serio e immediato per la sicurezza collettiva. In questa fase, nuove strutture fraudolente erano state individuate in Medio Oriente e America Centrale, con l'Africa occidentale che emergeva come nuovo centro regionale.

Numerosi di questi centri si trovavano in aree già note per il contrabbando di stupefacenti e specie protette, generando preoccupazioni nell'INTERPOL e nelle polizie nazionali riguardo a potenziali connessioni con organizzazioni criminali preesistenti. “Osserviamo indicatori di attività criminali multiple associate a questi centri e collaboriamo strettamente con i nostri esperti in contrabbando di droga, armi e fauna, oltre che in criminalità digitale e finanziaria,” dichiara Stephanie Baroud. “L'INTERPOL si è affermata come punto di riferimento per questa tipologia criminale emergente e applichiamo le nostre competenze principali, dall'analisi investigativa alla diffusione di informazioni e al sostegno operativo, inclusa la coordinazione di comunicazioni di soccorso tra diversi stati per tentare di liberare le vittime.” Lo scorso novembre, durante la 93ª Assemblea Generale, è stata approvata una risoluzione per contrastare questa minaccia crescente e mettere in evidenza l'uso sempre più sofisticato di tecnologie da parte dei criminali e la capacità di adattamento di queste organizzazioni transnazionali che necessitano di una risposta coordinata su scala mondiale.

La 93a Assemblea Generale dell'Interpol, tenutasi a Marrakech, in Marocco, dal 24 al 27 novembre 2025, ha adottato la risoluzione che designa i centri di frode transnazionali come una delle principali minacce alla sicurezza globale. La risoluzione, proposta dalla Repubblica di Corea, affronta i centri criminali legati a frodi su larga scala, tratta di esseri umani e abusi, che spesso operano sotto la copertura di redditizie opportunità di lavoro all'estero. Questi centri, particolarmente concentrati nel Sud-est asiatico e in espansione nell'Africa occidentale, costringono le vittime, attirate da false offerte di lavoro, a entrare in complessi dove subiscono violenza fisica, sfruttamento sessuale, tortura e stupro, mentre mettono in atto truffe come il phishing vocale, le truffe sentimentali, le frodi sugli investimenti e le frodi sulle criptovalute.

La risoluzione sottolinea la “globalizzazione” delle frodi, dove le reti di frode sulle criptovalute su scala industriale sono ora sincronizzate oltre confine e sempre più interconnesse con il finanziamento del terrorismo. Un'operazione chiave, l'Operazione Catalyst, condotta congiuntamente ad Afripol, ha smantellato uno “schema Ponzi” basato su criptovalute da 562 milioni di dollari, collegato al terrorismo, che ha portato a 83 arresti e all'identificazione di 15.000 sospettati.

La risoluzione richiede un'azione globale coordinata, che includa la condivisione di intelligence in tempo reale, operazioni congiunte multinazionali, l'interruzione mirata del finanziamento della criminalità e dei beni illeciti, protocolli standardizzati per il salvataggio delle vittime e campagne di sensibilizzazione globali. Supporta inoltre la fase pilota dei nuovi “silver notice” dell'Interpol per migliorare gli avvisi internazionali e la condivisione di informazioni.

La risoluzione è stata adottata con un forte sostegno internazionale, con il voto favorevole di 125 dei 126 paesi membri.

#Interpol

#scamcentre

#scamcity

#scamcities

 
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from differxdiario

è incredibile come si attivi il cancan dell'indignazione e le urla sulle morti di singoli sostenitori del genocidio, quando centinaia di migliaia di palestinesi innocenti uccisi suscitano sì e no un'alzata di sopracciglio

 
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from Transit

(187)

(Aut)

Il ritorno del concetto di #autocrazia nella politica internazionale rappresenta una tendenza sempre più evidente, alimentata anche dall’ascesa di figure come Donald Trump e Elon Musk. Questi personaggi incarnano un modello di leadership che privilegia la decisione rapida, l’efficienza apparente e la disintermediazione digitale, spesso a scapito della partecipazione democratica e dei diritti individuali. La rottura tra #Trump e #Musk, per esempio, non segna il tramonto del #trumpismo, ma piuttosto la sua evoluzione verso una governance più strutturata e meno personalizzata, ma sempre più autoritaria e meno trasparente.​

Negli ultimi anni, il potere politico ha mostrato una tendenza a concentrarsi nelle mani di pochi, spesso con il sostegno di una tecnocrazia privatizzata che utilizza strumenti digitali e algoritmi per governare. Questa convergenza tra potere esecutivo, tecnologia e capitalismo delle piattaforme ha portato a una forma di “autocrazia algoritmica”, in cui le decisioni vengono prese in modo rapido e apparentemente efficace, ma con una sostanziale riduzione della trasparenza e della partecipazione dei cittadini. Il modello è particolarmente visibile negli Stati Uniti, ma ha avuto ripercussioni anche in #Europa e in altri continenti.​

In #Italia, come in molti altri Paesi, si registra una crescente propensione a preferire governi “forti” rispetto a una democrazia più compiuta che richiede la partecipazione attiva di tutti, anche del singolo cittadino. Una ricerca recente ha evidenziato che circa il 24% dei giovani italiani si dichiara favorevole a un regime autoritario, mentre solo il 57% preferisce la democrazia a qualsiasi altra forma di governo. Questa percentuale è simile a quella di Spagna e Francia, ma inferiore rispetto alla Germania, dove la preferenza per la democrazia supera il 70%.

Questa differenza evidenzia come, in Italia, la fiducia nella democrazia sia meno radicata, soprattutto tra i giovani e tra chi si sente economicamente svantaggiato.​

(Aut2)

Una delle conseguenze più preoccupanti di questa tendenza è la disponibilità di molti cittadini a rinunciare a parte dei propri diritti in cambio di maggiore sicurezza o stabilità. Il desiderio di governi più radicali e “cattivi” si manifesta anche nella richiesta di misure più severe contro la criminalità, l’immigrazione o le proteste sociali. Questo fenomeno è alimentato da una percezione di crisi economica, sociale e culturale che porta molte persone a cercare soluzioni rapide e apparentemente efficaci, anche a costo di compromettere alcuni principi democratici.

La recessione della democrazia, come viene definita da molti analisti, è quindi legata non solo a scelte politiche, ma anche a una crescente insoddisfazione economica e sociale che spinge le persone a preferire governi autoritari.​

Il vero scandalo per la democrazia italiana è questa resa collettiva, incarnata dal governo Meloni che, nel discorso finale alla kermesse di “Atreyu”, ha dipinto un'Italia monolitica e “forte” dove la partecipazione si riduce a un applauso acritico, mentre si sacrificano diritti e uguaglianza in nome di una fermezza illusoria. Invece di mobilitare i cittadini contro disuguaglianze economiche sempre più abissali (con salari stagnanti e precarietà dilagante), la premier invita a delegare tutto a un esecutivo che si definisce “granitico” e che promette ordine con manganelli e retorica nazionalista, tradendo chi sogna una vera lotta per i diritti.

Questa propaganda autoritaria, che cavalca la stanchezza popolare, non risolve crisi, ma le amplifica, preferendo la stabilità fittizia di un leader onnipotente alla responsabilità condivisa di una democrazia viva e inclusiva. È una beffa: le persone rinunciano a battersi per più diritti, illudendosi che un pugno di ferro le protegga, mentre Meloni consolida un potere che erode le basi stesse della libertà.

#Blog #Opinioni #Politica #Autocrazia #Democrazia #GovernoMeloni

 
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from differxdiario

il funzionamento delle *erde colonialiste e genocide: leggiamo qui un post di Assopace Palestina su fb:

“Stamattina, le truppe di occupazione hanno colpito una persona vicino alla colonia di Kadumim, tra Nablus e Qalqilia. Il comunicato militare ha insinuato che il ferito fosse stato un terrorista palestinese che tentava di accoltellare i soldati di guardia. L’uomo invece è un cittadino israeliano di fede ebraica ed è residente nella stessa colonia illegale costruita sulla terra palestinese. Dopo la scoperta del fatale errore dei soldati, l’uomo è stato portato d’urgenza in ospedale e le sue condizioni sono gravi e aperta un’inchiesta interna. (Anbamed, 15 dicembre 2025)”

capito come funzionano? fanno il tiro al piccione finché non scoprono che il piccione è uno degli eletti da dio, allora per carità, correre all'ospedale!

#sionismo #israhell #genocidio #razzismo

 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

XXIV – Il difficile cammino della chiesa

44. Ma la chiesa simboleggiata dalle vite, di cui hanno parlato i profeti e alla quale il Signore stesso ha fatto riferimento, diffondeva nel mondo i tralci carichi di frutti e quanto più veniva irrorata dal sangue dei martiri tanto più moltiplicava i suoi polloni.

Mentre un numero incalcolabile di martiri moriva, anche il potere dei persecutori rimase colpito a morte e liberato dalla propria superbia riconobbe il Cristo e cominciò a onorarlo. (26)

Cristo aveva detto che la vite deve essere potata, e che i rami infruttuosi devono essere tagliati: e intendeva far riferimento alle eresie e alle scissioni che un po’ ovunque sorgono per opera di chi si serve del nome di Cristo per la propria gloria. Queste continue opposizioni servono come addestramento alla chiesa e verificano e fanno risaltare la dottrina e la sua perseveranza.

L’attesa della vita eterna

45. Tutti questi fatti che si leggono nelle profezie scritte tanto tempo fa sappiamo che sono accaduti; e mentre i primi cristiani, che non avevano mai visto la realizzazione delle profezie, credevano per la forza dei miracoli, noi siamo spinti a credere per il fatto che si sono verificati molto tempo dopo che erano stati predetti; e proprio come erano stati predetti, ora li vediamo realizzati. Perciò siamo forti e perseveranti nel Signore, nella certezza che anche le altre cose promesse si avvereranno.

Ci aspettano naturalmente — a quanto leggiamo nelle Scritture — delle altre tribolazioni, e ci aspetta il giorno del giudizio, quando tutti i cittadini delle due città risorgeranno col proprio corpo e renderanno conto di sé davanti al tribunale del Cristo giudice.

Mentre prima s’era degnato di venire nella debolezza dell’umanità, alla fine verrà nello splendore della sua potenza. Separerà i buoni dai cattivi; e cattivi saranno considerati non solo coloro che non hanno voluto credere in lui, ma anche coloro che avranno creduto invano e senza frutti. Renderà partecipi i primi del suo regno eterno, e agli altri infliggerà il castigo eterno col demonio. Nessuna felicità umana è paragonabile alla gioia della vita eterna che i santi riceveranno; come d’altra parte nessun tormento conosciuto sulla terra è paragonabile agli eterni tormenti dei dannati.

__________________________ Note

(26) S. Paolo fa notare che, sulla croce, morì anche la morte (1Cor 15,55; cf. Os 13,14). Qui Agostino fa notare che quel potere che perseguitava i cristiani veniva meno proprio mentre portava a morte i nostri martiri. Ma la comunità bagnata dal sangue dei martiri, è più viva che mai. __________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/


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Segni particolari: i bellissimi 'The Back Room' e 'An End Has A Start', rispettivamente del 2005 e del 2007, ersero gli Editors al difficile, ma efficacemente interpretato, ruolo di risposta britannica agli Interpol. Degli Interpol Tom Smith e soci presero i riferimenti post punk e l'eleganza, ma intensificandone epos e volume delle chitarre. Due anni dopo il loro sophomore, la band di Birmingham seppe anche evitare la trappola della ripetitività, dando alla luce un terzo capitolo, lo straordinario 'In This Light and on This Evening', che mantenne l'epicità dei primi due dischi, ma virando su riferimenti più sintetici, in particolare sul synth pop da stadio dei Depeche Mode... https://artesuono.blogspot.com/2015/10/editors-in-dream-2015.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/7L0WHZTg67thePyFyJ96mC


 
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from lucazanini

[provetecniche] I “fulmini di Tiziano” si riferiscono probabilmente a un malinteso o a un errore.

dopo la revisione minuta degli autocarri mirati il] colpo di stato apre la galera rifanno] gli infissi corre] il lato corto una manica del cornicione dopo un paio di mesi i pali reggono lo sterminato danno [un intonaco chiarissimo] strati fulmini statali di Tiziano

 
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from lucazanini

[vortex]

Despar abbandona uno o due] locali con sacchi l'erba filtra l'] omessa vocale millenovecentosettantotto volte Caspar è in posa dietro a chi posa

 
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