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Grazie all'accesso straordinario all'archivio degli importanti filmati storici del BFI, Public Service Broadcasting viaggia indietro nel tempo ed esplora gli anni in cui Stati Uniti e URSS si batterono per avere la meglio su una nuova frontiera – lo spazio. Il nuovo album segue l'acclamato disco di debutto Inform – Educate – Entertain, che nel 2013 ha conquistato il #21 posto nella classifica UK degli album, è stato nominato Best Independent Album agli AIM Awards ed incluso nella Top 10 Albums of the Year di BBC 6Music. L'album è stato presentato al pubblico di tutto il mondo in 18 mesi di tour, per un totale di oltre 200 concerti... https://artesuono.blogspot.com/2015/03/public-service-broadcasting-race-for.html
Ascolta il disco: https://album.link/s/10QhRYxVBuSFgC5mjulTgO
XI – I limiti del catechista
16. Ma il motivo del disagio può essere il fatto che preferiamo leggere o ascoltare cose bene espresse da altri, che improvvisar noi discorsi di cui non sappiamo quale effetto avranno. Se c’è la volontà di star lontani dall’errore, è facile rendersi conto che, quando gli uditori hanno capito la sostanza del discorso, non bisogna farne una tragedia se una parola suona male per chi ascolta o non esprime correttamente il nostro pensiero.
E se siamo noi stessi limitati al punto di non renderci bene conto di quel che diciamo (in realtà coi principianti si fanno discorsi talmente semplici, che un errore difficilmente può succedere), allora eviteremo che il nostro interlocutore si scandalizzi, spiegandogli che il Signore vuol provare anche noi, se quando sbagliamo siamo disposti a ricevere in pace la correzione, invece che incapponirci a difendere l’errore col risultato di precipitare ancor più in basso. Se poi nessuno ci fa notare l’errore, e né noi né i presenti ce ne accorgiamo, non val la pena prendersela tanto: la sola cosa da fare è non ripetere l’errore.
Il più delle volte però, ripensando a quanto abbiamo detto, noi stessi troviamo qualcosa da correggere, e non sappiamo come gli altri l’hanno accolta. Allora, se vogliamo loro bene, non siamo tranquilli al pensiero che possono averci frainteso.
Appena se ne presenta l’occasione, come nel silenzio abbiamo corretto noi stessi, così con delicatezza correggiamo chi sbaglia per aver ascoltato parole nostre invece che parole di Dio.
Se invece qualche invidioso, «sussurrone, detrattore, odioso a Dio» (cf. Rm 1,30) manifestasse un’insana soddisfazione per il nostro errore, vuol dire che si offre occasione di esercitar la pazienza e la misericordia: anche la pazienza di Dio conduce a penitenza.
Per lui però cos’è più vergognoso, e cosa accumula di più l’ira per il giorno del giusto giudizio di Dio (cf. Rm 2,4.5), che farsi simile a satana e godere del male altrui?
Altre volte il discorso è stato esatto e corretto, ma o perché non ben capito o perché si scontra con opinioni o consuetudini inveterate, provoca reazione e sconcerta chi lo ascolta.
Se così avviene, e si vede possibile rimediare, si portino subito documenti e argomentazioni opportune. Ma se il turbamento è interiore e non viene espresso, bisogna pregare Dio che provveda lui. Se invece l’uditore reagisce, e non accetta la correzione, ci consoli l’esempio del Signore, che sconcertò con le sue parole, e poiché se ne andavano a causa della durezza dei suoi discorsi, anche a chi rimaneva disse: «Ve ne volete andar anche voi?» (Gv 6,68).
Noi sappiamo con certezza che la città di Dio sarà separata un giorno dalla Babele di questo mondo, e nessuno dei suoi cittadini si perderà; o se qualcuno si perderà, sarà perché non ne fa parte.
«La costruzione di Dio infatti è stabile e porta questo motto: Dio conosce i suoi, e chi porta il suo nome deve tenersi lontano dal male» (2Tm 2,19).
Se pensiamo a questo e nel cuore preghiamo il Signore, l’incertezza sulle reazioni degli ascoltatori non ci farà troppo temere per l’efficacia del nostro discorso: anzi saremo contenti di sopportare il disagio per fare un’opera buona, a meno che non cerchiamo la nostra gloria personale.
Le opere buone sono davvero tali, se partono da un cuore retto e se la volontà persevera sino in fondo nell’amare.
Così la lettura e l’ascolto di cose migliori, che noi avremmo preferito, e la cui rinuncia può rendere svogliato e noioso il nostro discorso catechistico, ci riavrà più vivaci e allegri una volta che avremo compiuto il nostro dovere.
E potremo pregare con più confidenza Dio di parlare a noi, come noi desideriamo, se accettiamo con gioia che lui parli, per la nostra bocca, così come ne siamo capaci: e così tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (cf. Rm 8,28).
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«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/
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from Transit
(180)

La posizione del primo ministro israeliano Benjamin #Netanyahu e dei suoi governi rispetto alla nascita di uno stato palestinese è stata storicamente e sistematicamente di netta opposizione. Tale linea, consolidata nel corso di più mandati, si fonda su motivazioni di sicurezza, strategie politiche interne e supporto di alleati significativi come gli #USA, con uno specifico ruolo anche dell'Unione Europea, specialmente negli ultimi anni di conflitto e nella fragile tregua in atto.
Netanyahu si è sempre opposto in modo esplicito alla nascita di uno stato palestinese, sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, sostenendo che la creazione di tale entità comporterebbe gravi rischi per la sicurezza di Israele e porterebbe il territorio sotto l'influenza di Hamas e di altri gruppi considerati terroristici.
Nel corso dei decenni, il leader israeliano ha argomentato che l’origine del conflitto non dipende dall’assenza di uno stato palestinese, ma dall’opposizione all’esistenza stessa di Israele da parte di diverse parti palestinesi e arabe. Tale convinzione ha portato Netanyahu a promuovere politiche di isolamento dell’Autorità Nazionale Palestinese e al rafforzamento di Hamas a Gaza per mantenere la divisione tra i palestinesi: “Chi desidera ostacolare la nascita di uno stato palestinese deve sostenere il rafforzamento di #Hamas”, ha dichiarato in riunioni di partito.
A partire dal ritorno alla guida di #Israele nel dicembre 2022, il governo Netanyahu ha accentuato la sua opposizione a qualsiasi riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese. Nel 2024, la Knesset ha votato formalmente contro la nascita di uno stato palestinese, definendo l’eventuale riconoscimento “un regalo al terrorismo”. Il primo ministro ha ottenuto il sostegno sia dai partiti di destra che da quelli centristi, consolidando una linea che respinge apertamente ogni diktat internazionale su tale questione. Parallelamente, sono state accelerate le operazioni militari a Gaza e l’espansione degli insediamenti in #Cisgiordania, rallentando o impedendo ogni serio negoziato di pace.

Gli Stati Uniti hanno storicamente sostenuto Israele anche rispetto al veto posto contro il riconoscimento di uno stato palestinese presso le Nazioni Unite. Nell’ultimo conflitto a #Gaza, Washington ha ripetutamente bloccato con il proprio veto risoluzioni ONU che chiedevano l’arresto delle ostilità e l’apertura agli aiuti umanitari, dichiarando che tali pressioni pianificate “indebolirebbero la sicurezza israeliana e rafforzerebbero Hamas”.
Tuttavia, segnali recenti indicano un leggero cambiamento: una parte del Congresso USA ha iniziato a proporre la risoluzione per il riconoscimento dello Stato palestinese, seppur senza concreto esito. La tregua attuale rimane estremamente fragile e subordinata alle dinamiche interne israeliane e alle pressioni internazionali, con il governo di Netanyahu che continua a minare la stabilità e i processi negoziali.
L’Unione Europea si è mostrata maggiormente incline a sostenere la “soluzione a due stati”, criticando apertamente la politica israeliana contemporanea. Tuttavia, la reale capacità d’influenza della #UE sulle scelte del governo israeliano rimane marginale, sia per le profonde divergenze interne alla stessa Europa che per il peso geopolitico degli Stati Uniti nelle politiche israeliane. La posizione della UE si limita spesso a dichiarazioni di principio e pressioni diplomatiche, risultando poco efficace nel condizionare gli sviluppi concreti sul campo.
L’opposizione di Netanyahu e del suo governo alla creazione di uno stato palestinese appare più radicata che mai nel contesto attuale. Le strategie di divisione interpalestinese, la retorica sulla sicurezza e la gestione della crisi di Gaza sono pilastri di questa immunità ai cambiamenti internazionali. Gli apparati di potere statunitensi e, in misura minore, europei, nonostante alcuni segnali di evoluzione, continuano a garantire una protezione diplomatica che rende difficile qualunque concreta attuazione della “soluzione a due stati”. #Israele vuole essere l’unico stato nella Palestina. Lo dice con le armi e la distruzione di ogni ragionevole ipotesi contraria.
#Blog #Israele #Palestina #USA #UE #Opinioni #Medioriente
from Geocriminalità e Cooperazione Internazionale di Polizia
## DOSSIER: MINACCE AL SETTORE AGROALIMENTARE. LE FRODI, l’AGROPIRATERIA. LA RISPOSTA IN AMBITO EUROPEO E NAZIONALE
È di pochi giorni fa la notizia di un nuovo regolamento UE per proteggere agricoltori e fornitori di prodotti alimentari dalle pratiche commerciali sleali transfrontaliere.
Il nuovo regolamento prevede una Cooperazione transfrontaliera che crei un sistema in cui i paesi dell'UE possano collaborare per indagare e porre fine alle pratiche sleali che coinvolgono aziende di diversi Stati membri. Le autorità nazionali potranno: – condividere informazioni tra loro; – coordinare le indagini; – informare altri paesi sulle decisioni relative alle pratiche sleali.
Se le pratiche sleali interessano fornitori in almeno 3 paesi UE, un paese verrà designato per coordinare la risposta.
Il regolamento include norme per proteggere i fornitori da ritorsioni quando segnalano pratiche sleali, comprese misure di protezione dei dati e riservatezza ed affronta anche le pratiche sleali da parte di acquirenti situati al di fuori dell'UE che trattano con agricoltori europei.
Il settore agroalimentare rappresenta un'infrastruttura economica globale di importanza strategica, ma è parallelamente esposto a forme di criminalità organizzata che superano la tradizionale sfera della sicurezza igienico-sanitaria. La frode agroalimentare, o food fraud, si configura come un fenomeno intrinsecamente complesso e transnazionale, richiedendo risposte coordinate a livello di polizia, intelligence e legislazione. L'analisi qui presentata si concentra sull'architettura di enforcement internazionale e sulla dettagliata risposta giuridica e operativa intrapresa dallo Stato italiano.
La necessità di un approccio integrato è determinata dalla natura ibrida della minaccia, che danneggia simultaneamente la salute pubblica (sebbene non sempre in modo immediato), la concorrenza leale tra gli operatori economici e la fiducia dei consumatori. La lotta a tali pratiche non può limitarsi al controllo dei prodotti finiti ma deve penetrare l'intera filiera produttiva e distributiva, inclusa la dimensione del commercio elettronico.
La distinzione tra una semplice non conformità amministrativa (errore procedurale o igienico non intenzionale) e una frode intenzionale è fondamentale per mobilizzare le risorse di law enforcement appropriate.
A livello europeo, sebbene la legislazione UE non fornisca una singola definizione onnicomprensiva di frode, il Regolamento (UE) 2017/625, relativo ai controlli ufficiali, e la Commissione Europea, tramite il sistema iRASFF, hanno stabilito i criteri operativi per l'identificazione della frode.
Il quadro normativo definisce la frode agroalimentare come “una non conformità relativa a qualsiasi presunta azione intenzionale da parte di imprese o individui, allo scopo di ingannare gli acquirenti e trarne indebito vantaggio, in violazione delle norme di cui all'articolo 1, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2017/625”. Affinché un caso venga classificato come sospetto di frode, devono essere soddisfatti cumulativamente quattro criteri operativi stabiliti dall'EU Food Fraud Network (FFN):
1. Violazione del diritto UE: Deve esistere un illecito previsto da una o più regole codificate nella vasta legislazione UE in materia di alimenti e mangimi.
2. Intenzionalità: La condotta deve essere verificata come deliberata, non accidentale, ad esempio la sostituzione intenzionale di un ingrediente di alta qualità con uno di qualità inferiore.
3. Guadagno economico indebito: L'atto fraudolento deve portare a una forma di vantaggio economico diretto o indiretto per l'autore.
4. Inganno del cliente/consumatore: Deve esserci una forma di inganno, come l'alterazione dell'etichettatura o della colorazione, che nasconde la vera qualità o natura del prodotto.
L'impostazione dei quattro criteri operativi, e in particolare l'insistenza sull'elemento dell'intenzionalità e del guadagno economico, trasforma la frode agroalimentare da un problema di igiene (tipicamente gestito dalla DG SANTE [la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare è una direzione generale della Commissione europea responsabile delle politiche dell'UE in materia di salute e sicurezza alimentare, con la missione di proteggere e migliorare la salute pubblica, garantire che gli alimenti siano sicuri e sani e sostenere l'innovazione in entrambi i settori] e dalle autorità sanitarie) in un mandato di sicurezza pubblica e tutela del mercato. Questa distinzione è essenziale per giustificare il coinvolgimento di agenzie di law enforcement specializzate, come Europol e OLAF, nelle operazioni congiunte. Le azioni di contrasto, come l'Operazione OPSON, non si concentrano infatti solo sul ritiro di merce pericolosa, ma puntano all'identificazione e all'interruzione delle reti criminali organizzate.
Il riconoscimento che la frode non è solo un rischio sanitario ma anche un inganno economico legittima l'uso di risorse di intelligence economica e di investigazioni penali, essenziali per la tutela dei beni immateriali connessi al cibo, come la reputazione e l'autenticità dei prodotti.
Inoltre, sempre in ambito europeo, è stato di recente approvato dal Parlamento e successivamente, il 26 marzo 2024, dal Consiglio, il Regolamento UE 2024/1143 - pubblicato nella G.U. dell'UE il 23 aprile 2024 – che ha abrogato il Regolamento UE n. 1151/2012. Esso è volto a riformare la normativa UE in materia di protezione delle indicazioni geografiche dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli. Il regolamento 2024/1143 – pubblicato nella G.U. dell'UE il 23 aprile 2024 - prevede, tra l'altro: – una procedura di registrazione semplificata ed un periodo massimo di 6 mesi, per l'esame delle domande; – una maggiore protezione delle indicazioni geografiche (IG), anche online. I nomi di dominio che le utilizzino illegalmente potranno essere chiusi o disabilitati. L'Ufficio dell'UE per la proprietà intellettuale (European Union Intellectual Property Office, EUIPO) istituirà a tal fine un sistema di allarme; – un ruolo rafforzato per le associazioni di produttori che potranno, laddove non lo siano già, essere riconosciute dagli Stati membri e a cui potranno essere conferiti maggiori poteri e responsabilità; – regole per l'uso di un prodotto a denominazione IG come ingrediente di un prodotto trasformato. Per comparire nell'etichetta o nella pubblicità di tali prodotti l'ingrediente IG dovrà essere utilizzato in quantità sufficienti da costituirne una caratteristica essenziale e la sua percentuale dovrà essere indicata. L'utilizzo dei prodotti con denominazioni IG come ingrediente di prodotti alimentari preimballati, dovrebbe essere consentito previa notifica alla pertinente associazione di produttori riconosciuta; – regole per l'utilizzo dei nomi dei produttori e delle IG sugli imballaggi; – la valorizzazione di pratiche di sostenibilità ambientale, sociale od economica, anche nel disciplinare.
L'ARCHITETTURA INTERNAZIONALE DEL CONTRASTO
Il sistema di lotta alle frodi agroalimentari nell'Unione Europea è stato profondamente rimodellato a seguito di crisi di fiducia di vasta portata. Il caso della carne equina, emerso all'inizio del 2013, rappresenta un punto di svolta. I controlli ufficiali in diversi Stati membri rivelarono che prodotti preconfezionati, come gli hamburger, contenevano carne di cavallo non dichiarata, spacciata per manzo, ingrediente con un prezzo superiore.
La frode di etichettatura non era l'unico rischio; la problematica era aggravata dal timore che nella catena alimentare umana fosse penetrata carne di cavallo proveniente da animali a cui era stato somministrato fenilbutazone, un medicinale veterinario il cui uso è consentito solo per cavalli non destinati alla produzione alimentare.
Questo scandalo evidenziò la necessità di una risposta coordinata e immediata. La Commissione Europea (con il supporto della Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare, DG SANTE) reagì raccomandando un piano coordinato di controllo a livello UE per stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente, coinvolgendo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), Europol e gli enti competenti nazionali. Da questo momento in poi, la Commissione ha formalizzato il potere di raccomandare tali piani coordinati in caso di sospetto di frode nel campo dell'alimentazione umana e animale. Il ripristino della fiducia dei consumatori divenne un obiettivo esplicito delle strategie di contrasto.
La cooperazione internazionale di polizia è incardinata nel progetto OPSON (dal greco opson, che significa 'cibo' o 'piatto prelibato'), coordinato a livello globale da INTERPOL e a livello UE da Europol fin dal 2011. Europol, l'agenzia di polizia dell'Unione Europea con sede all'Aia, ha la missione di sostenere gli Stati membri nella lotta contro tutte le forme gravi di criminalità organizzata e internazionale, inclusa la frode alimentare. INTERPOL, invece, coordina le attività condotte al di fuori dell'Unione Europea.
L'Operazione OPSON XIV, la 14ª edizione dell'iniziativa annuale coordinata da Europol per combattere la contraffazione e la commercializzazione di alimenti e bevande non conformi nell'Unione Europea, che si è svolta tra dicembre 2024 e aprile 2025, ha portato al sequestro di beni per un valore di 95 milioni di euro. L'operazione, che ha coinvolto 31 paesi, l'Ufficio Europeo Antifrode (OLAF), la DG SANTE e il settore privato, ha portato al sequestro di 11,6 milioni di chilogrammi di alimenti e 1,4 milioni di litri di bevande. Tra le frodi più comuni individuate vi sono la falsificazione delle date di scadenza di prodotti alimentari scaduti, spesso recuperati da imprese di smaltimento rifiuti infiltrate da gruppi criminali organizzati. Altre pratiche illegali includono la contraffazione di prodotti con indicazioni geografiche protette, specialmente per olio d'oliva e vino, e la vendita di carne e pesce prodotti in condizioni igieniche inadeguate. In Italia, sette persone sono state arrestate per lo sfruttamento illegale di cavalli trattati con farmaci, con il sequestro di un impianto clandestino di macellazione e di un camion con carne illegale. In Portogallo, un'operazione di macellazione illegale senza standard sanitari è stata smantellata.
Parallelamente all'attività di polizia, l'Unione Europea ha sviluppato strumenti di intelligence amministrativa. La Rete Europea contro le frodi agroalimentari (FFN) e il sistema di assistenza e cooperazione amministrativa per le frodi alimentari (AAC-FF) rappresentano il veicolo primario per lo scambio di informazioni tra le autorità competenti degli Stati membri. Questi sistemi consentono la trasmissione e la ricezione di richieste di assistenza per la verifica della conformità alla legislazione sulla filiera agroalimentare.
La cooperazione transfrontaliera è in costante crescita. Il numero annuale di casi scambiati tra gli Stati membri tramite i sistemi FFN/AAC-FF è più che raddoppiato in cinque anni, passando da 157 nel 2016 a 349 nel 2020. Questa intensificazione delle interazioni dimostra un rafforzamento della capacità europea di identificare, investigare e proteggere i cittadini da pratiche illegali che coinvolgono più giurisdizioni. La Commissione, avendo accesso ai dati sinottici di tracciabilità e allerta, coordina le attività e richiede indagini alle autorità competenti di Paesi terzi, specialmente per le frodi riguardanti le importazioni.
Un elemento chiave di questa struttura è il sistema di assistenza e allerta rapida iRASFF (Information and Alerts). L'iRASFF si è rivelato uno strumento indispensabile per la protezione delle eccellenze italiane e delle Indicazioni Geografiche (IG). L'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) ha utilizzato con successo le richieste iRASFF per segnalare casi di Italian sounding che costituiscono violazioni dell'Articolo 7 del Regolamento (UE) n. 1169/2011 (pratiche corrette di informazione).
Il successo nell'utilizzo di iRASFF per risolvere casi di usurpazione di denominazione (come l'evocazione del Prosciutto di Parma DOP, del Prosecco DOP greco o di prodotti Italian sounding norvegesi) suggerisce che l'efficacia della tutela delle IG può essere ottenuta in modo più rapido attraverso la cooperazione amministrativa transfrontaliera che attraverso i complessi e lunghi meccanismi di cooperazione giudiziaria internazionale, come le rogatorie. I meccanismi amministrativi FFN/iRASFF offrono, in sostanza, una via di “giustizia rapida” che permette all'ICQRF di agire tempestivamente contro l'inganno commerciale all'estero, integrando e rafforzando l'azione delle forze dell'ordine. Un caso di sostituzione del latte di bufala con latte di altre lattifere in taluni formaggi, che ha coinvolto Italia e Spagna, è stato coordinato con successo tramite la rete UE.
Tabella: Coordinamento Transnazionale e Funzioni Centrali nella Lotta alle Frodi Agroalimentari
| Organismo/Rete | Natura Giuridica | Funzione Principale | Raggio d'Azione |
| Europol/INTERPOL (OPSON) | Polizia Giudiziaria/Coercitiva | Investigazione, interruzione reti criminali, sequestri massivi. | Globale (INTERPOL) / UE (Europol) |
| EU Food Fraud Network (FFN) | Cooperazione Amministrativa/Intelligence | Scambio di informazioni su sospetti di frode intenzionale e non conformità. | Unione Europea |
| iRASFF (Food Fraud) | Sistema di Allerta Rapida/Informazione | Notifica e gestione di casi di non conformità che richiedono azione in più Paesi, inclusa la tutela delle IG. | Unione Europea |
| OLAF | Ufficio Anti-Frodi UE | Indagini amministrative interne, azioni congiunte contro la contraffazione alimentare. | Unione Europea |
IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELLE FRODI IN ITALIA
L'impatto delle frodi agroalimentari in Italia è massimizzato dall'infiltrazione della criminalità organizzata nel settore, un fenomeno noto come “Agromafie”. Il volume d'affari complessivo generato dalle Agromafie è stimato da Coldiretti/Eurispes in almeno 12,5 miliardi di euro. Questa cifra si scompone in 8,8 miliardi di euro derivanti direttamente da attività illecite (frode, contraffazione, sofisticazione) e 3,7 miliardi di euro provenienti dal reinvestimento dei proventi in attività lecite, un chiaro segnale di riciclaggio di denaro.
Le modalità operative delle Agromafie vanno ben oltre la semplice vendita di prodotti falsificati. Le reti criminali sfruttano le pieghe della burocrazia, promuovono il credito illegale e acquisiscono aziende agricole in difficoltà per riciclare denaro. Approfittano della crisi economica e dell'aumento dei costi di produzione per indebolire gli imprenditori onesti, costringendoli a cedere terre e attività sotto minaccia. La legislazione italiana sull'origine consente inoltre che circa il 33% del fatturato agroalimentare totale, destinato alla vendita in Italia e all'export, derivi da materie prime importate ma poi trasformate e vendute con il marchio Made in Italy.
La minaccia esterna più rilevante per il comparto agroalimentare italiano è rappresentata dal fenomeno dell'Italian Sounding, ovvero l'evocazione ingannevole, l'imitazione o l'usurpazione dei marchi e delle Indicazioni Geografiche (IG) italiane. Questo fenomeno sfrutta la reputazione dell'eccellenza italiana per prodotti non autentici, causando un danno economico e reputazionale immenso.
Le stime sul valore globale del mercato del falso Made in Italy variano, attestandosi in un intervallo significativo tra i 60 e i 120 miliardi di euro. Secondo le analisi di Coldiretti, sei prodotti su dieci venduti all'estero con richiami all'Italia sono in realtà falsi. Gli Stati Uniti sono identificati come il primo produttore mondiale di falso cibo Made in Italy, con l'industria del tarocco stimata in un valore di 40 miliardi di dollari.
L'usurpazione delle DOP e IGP—come il formaggio generico danese che evoca la Fontina, o il vino spumante greco che evoca il Prosecco—non solo devia ingenti flussi di profitto verso soggetti privi di legame con l'Italia, ma altera la concorrenza sul mercato globale e vanifica gli investimenti dei produttori legittimi che rispettano i rigidi disciplinari. L'eventuale scomparsa o la difficoltà di trovare prodotti italiani autentici sugli scaffali esteri fornirebbe un assist decisivo a questa fiorente industria del tarocco.
Sebbene la maggior parte delle frodi sia motivata dal guadagno economico, le conseguenze sulla salute pubblica possono essere gravi. Le adulterazioni e le sofisticazioni intenzionali introducono rischi di contaminazione chimica e microbiologica. Tra gli esempi di sofisticazione riscontrati in Italia si annoverano l'utilizzo di polvere di latte vietata nei formaggi, l'impiego di olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine, l'uso di perossido di benzoile per sbiancare la mozzarella, o l'aggiunta di anidride solforosa per rendere la carne più rossa.
In casi estremi, la frode può portare a gravissimi rischi sanitari, come il caso del latte in polvere cinese contaminato con melamina. Anche fenomeni meno acuti, come la comparsa di Pseudomonas fluorescens nelle “mozzarelle blu,” sebbene non immediatamente patogeni per l'uomo, rappresentano un segnale di anomalie nel sistema di produzione e di conservazione.
L'impatto sociologico è parimenti significativo. Il ripetersi degli scandali alimentari erode la fiducia dei consumatori: un'analisi Coldiretti/Ixe' ha rivelato che due italiani su tre (68%) sono preoccupati dell'impatto sulla salute di ciò che mangiano. Questa profonda sfiducia si traduce in una forte domanda di giustizia: quasi 1 italiano su 3 (29%) ritiene che i casi di frode e contraffazione alimentare debbano essere puniti con l'arresto, e la maggioranza (51%) richiede comunque la chiusura immediata dell'attività.
Questa intensa reazione pubblica dimostra che la frode intenzionale, che implica l'inganno del cliente per un guadagno illecito, è percepita come un crimine morale e di sicurezza collettiva, non come un mero illecito amministrativo. La consapevolezza della gravità morale e la richiesta di pene severe giustificano pienamente la direzione intrapresa dalla legislazione nazionale verso l'inasprimento delle sanzioni penali e l'introduzione di strumenti cautelari e di polizia più incisivi.
IL SISTEMA DI ENFORCEMENT ITALIANO
L'Italia ha strutturato un sistema di controllo altamente specializzato per proteggere la sua produzione agroalimentare di eccellenza, basato su una sinergia tra enti amministrativi e forze di polizia a competenza penale. Questo modello a più livelli è essenziale per affrontare la natura ibrida del crimine (amministrativo, economico e sanitario).
L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) è un'agenzia governativa che opera sotto il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), è riconosciuto come uno dei principali enti europei nel controllo della qualità agroalimentare. Svolge controlli mirati sulla qualità dei prodotti, l'etichettatura e la repressione delle frodi commerciali e documentali. L'ICQRF è l'autorità centrale per la tutela delle Indicazioni Geografiche e delle filiere certificate. I risultati operativi del 2021 mostrano la sua capacità di azione: sono state emesse 4.699 contestazioni amministrative e 4.954 diffide nei confronti degli operatori, con un sequestro di merce per circa 5,5 milioni di kg, per un valore di oltre 9,1 milioni di euro. L'azione si estende oltre confine, con 955 interventi fuori dai confini nazionali e sul web a tutela delle IG, e collaborazioni internazionali (UE e non-UE) per 151 casi.
I Carabinieri NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) intervengono principalmente per la tutela della salute pubblica e la sicurezza alimentare, operando in tutti i luoghi legati alla produzione, lavorazione e vendita di alimenti.Sono l'organo primario nelle indagini penali che riguardano adulterazione, sofisticazione e violazioni della sicurezza alimentare. I dati operativi confermano il loro ruolo cruciale: in un periodo non specificato ma riferito a operazioni significative, sono state riscontrate 8.515 infrazioni alla sicurezza alimentare. Le loro operazioni di rilievo, come l'Operazione Surface (febbraio 2019) sulla contraffazione di vino di pregio, dimostrano la loro specializzazione nelle indagini complesse.
Il MASAF (Ministro dell'agricoltura, della sovranità e delle foreste) si avvale del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei carabinieri che svolge i compiti di cui agli articoli 7 e 8, comma 2, lettera c) , del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177. Il Comando carabinieri per la tutela agroalimentare svolge controlli straordinari sulla erogazione e percezione di aiuti comunitari nel settore agroalimentare e della pesca e acquacoltura, sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, ivi compresi gli aiuti a Paesi in via di sviluppo e indigenti ed esercita controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari e concorre, coordinandosi con ICQRF, nell'attività di prevenzione e repressione delle frodi nel settore agroalimentare. Nello svolgimento di tali compiti, il reparto può effettuare accessi e ispezioni amministrative avvalendosi dei poteri previsti dalle norme vigenti per l'esercizio delle proprie attività istituzionali. Il contingente di detto personale è stato potenziato, dalla legge di bilancio 2023 (articolo 1, commi 666-667, L. n. 197/2022), di 120 unità .
Inoltre il D.L. n. 63/2024 (convertito con modificazioni dalla legge n. 101 del 12 luglio 2024) ha disposto la riorganizzazione del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri, istituendo la figura del personale ispettivo con compiti di polizia agroalimentare, stabilendo le modalità per definirne le competenze e i criteri generali per lo svolgimento delle attività ispettive. Il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma è posto alle dipendenze funzionali del Ministro dell'agricoltura, della sovranità e delle foreste, in luogo del Ministro della transizione ecologica, ora Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica (articolo 9).
La Guardia di Finanza interviene nel contrasto alle frodi fiscali, alla contraffazione dei marchi e alla tutela degli interessi finanziari dell'Unione Europea. Il Nucleo della Guardia di Finanza per la Repressione delle Frodi nei confronti dell'UE svolge anche la funzione di Segreteria Tecnica del COLAF (Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell'UE). Inoltre, l'Agenzia delle Dogane (che gestisce i laboratori doganali) e la Guardia di Finanza operano controlli a tutela della salute e della sicurezza sui prodotti di origine animale importati.
La divisione funzionale del sistema di enforcement è la chiave del suo successo. L'ICQRF gestisce il front-line amministrativo e di qualità, garantendo la correzione rapida delle non conformità (diffide e contestazioni amministrative). I Carabinieri NAS (salute e sicurezza) e la Guardia di Finanza (finanza e fiscalità) intervengono quando è accertata l'intenzionalità e il potenziale criminale del fenomeno. La nuova “Cabina di regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare”, istituita dal DDL 2025 presso il MASAF, ha l'obiettivo di formalizzare e armonizzare ulteriormente questo indispensabile coordinamento.
Non tutti i settori agroalimentari presentano lo stesso livello di vulnerabilità alla frode. L'analisi operativa dimostra una costante necessità di sorveglianza intensiva in comparti strategici, in particolare l'olio d'oliva e il vino.
Il comparto oleario è strutturalmente esposto alla frode di diluizione e di falsa attribuzione di qualità (olio di semi trattato come extravergine) a causa dell'alto valore di mercato. I dati operativi dell'ICQRF per il 2024 confermano la criticità del settore:
• Su oltre 54.000 ispezioni alimentari totali, più di 8.200 hanno riguardato gli oli vegetali.
• I controlli analitici hanno rilevato un tasso di irregolarità del 23% (un olio su quattro), il dato più alto dopo il settore delle carni.
• L'olio d'oliva è il comparto che registra il maggior numero di notizie di reato (72 nel 2024), superando nettamente il lattiero-caseario (28) e il vino (18).
• Le autorità hanno confiscato 455.000 chilogrammi di olio d'oliva non conforme, per un valore di oltre 4 milioni di euro.
Questa elevata incidenza di irregolarità e il numero record di notizie di reato classificano l'olio d'oliva come un settore ad altissimo rischio di frodi. Per contrastare tale vulnerabilità, l'ICQRF si affida al Registro Nazionale Digitale degli Oli d'Oliva (RTO), un sistema destinato a tracciare in tempo reale l'intera filiera a livello nazionale, monitorando ogni movimento di materia prima e prodotto.
Nonostante il comparto vitivinicolo abbia un numero di notizie di reato inferiore rispetto all'olio d'oliva (18 nel 2024), è bersaglio di frodi complesse che minacciano direttamente la credibilità delle denominazioni di origine. L'ICQRF ha condotto circa diecimila verifiche sui vini di qualità, riscontrando 60 violazioni per “evocazione o usurpazione” delle denominazioni geografiche.
Tra gli esempi recenti di frode penale si annoverano:
1. Frodi di denominazione: Il caso in Sardegna dove vino di scarsa qualità proveniente da Sicilia e Puglia veniva venduto come Cannonau di Sardegna Doc, Vermentino di Sardegna Doc e Vermentino di Gallura Docg. L'indagine ha rivelato che un'azienda vitivinicola falsificava le giacenze e le rese per ettaro per mascherare l'acquisto di vini comuni.
2. Tecniche di Refilling e Contraffazione: L'operazione “Vuoti a rendere” ha stroncato una centrale di contraffazione nel Bresciano, dove vini generici acquistati anche online venivano spacciati per vini Igt, Doc e Docg pregiati (anche oltre 1.000 euro a bottiglia). I falsari riempivano bottiglie vuote di pregio con vini inferiori, sigillandole con tappi e capsule contraffatte e rivendendole su piattaforme come eBay sul mercato nazionale e internazionale (Spagna, Germania, Belgio, Francia e USA).
L'EVOLUZIONE LEGISLATIVA NAZIONALE (DDL 2025)
Riconoscendo che la disciplina sanzionatoria vigente non era sufficiente per intercettare efficacemente le condotte criminose lungo l'intera filiera agroalimentare, il Governo italiano ha approvato un Disegno di Legge (DDL) che riorganizza sanzioni e tracciabilità, con l'obiettivo esplicito di salvaguardare la fiducia dei consumatori e garantire la trasparenza del mercato. Il DDL, firmato dai Ministri Francesco Lollobrigida e Carlo Nordio, interviene inasprendo le sanzioni e ampliando il quadro penale.
L'aspetto più significativo è l'integrazione del codice penale con l'introduzione di nuove fattispecie di reato per fornire una risposta organica contro l'Agropirateria. Nello specifico, si introducono i nuovi reati di:
• Frode Alimentare.
• Commercializzazione di Alimenti e Bevande con Segni Mendaci.
Questi nuovi reati sono concepiti per penalizzare le condotte intenzionali lungo tutta la catena, dalla produzione alla distribuzione, focalizzandosi sulla frode di qualità e sull'inganno commerciale in modo complementare ai preesistenti reati contro l'incolumità pubblica.
Il DDL potenzia gli strumenti investigativi e introduce misure cautelari amministrative rapide.
In materia di indagini, il provvedimento introduce modifiche procedurali per affrontare l'urgenza dei casi, consentendo l'ispezione sulle cose e il prelievo di campioni con urgenza, anche senza il preventivo avviso al difensore, laddove la rapidità sia necessaria. Inoltre, il DDL interviene in materia di intercettazioni e “operazioni sotto copertura,” includendo i nuovi reati di frode alimentare e commercio con segni mendaci tra quelli per cui tali strumenti tecnici possono essere utilizzati.
CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI STRATEGICHE
La lotta efficace alle frodi agroalimentari, che in Italia generano un giro d'affari criminale di oltre 12,5 miliardi di euro e danneggiano l'export per decine di miliardi attraverso l'Italian Sounding, si fonda su un modello di contrasto integrato e multilivello. A livello transnazionale, l'integrazione di polizia giudiziaria (Europol/INTERPOL e Operazioni OPSON) e intelligence amministrativa (FFN/iRASFF) è risultata indispensabile per disarticolare le reti criminali e per garantire una tutela rapida delle Indicazioni Geografiche.
A livello nazionale, il sistema si basa sulla complementarietà delle competenze tra l'ICQRF (controllo di qualità e repressione amministrativa delle frodi), i Carabinieri NAS (salute pubblica e investigazioni penali su adulterazione), i carabinieri per la tutela agroalimentare e la Guardia di Finanza (frode fiscale e tutela degli interessi UE). I dati operativi dimostrano la necessità di mantenere un focus elevato sui settori ad alto rischio come l'olio d'oliva, che nel 2024 ha registrato il tasso di irregolarità analitica e il numero di notizie di reato più elevati.
Il Disegno di Legge approvato nel 2025 rappresenta un'evoluzione cruciale, riconoscendo la necessità di una risposta penale più specifica e robusta contro l'Agropirateria. L'introduzione dei nuovi reati di Frode Alimentare e Commercializzazione con Segni Mendaci colma lacune normative, fornendo una base penale mirata contro l'inganno intenzionale e il guadagno illecito.
Le nuove misure cautelari amministrative, in particolare il Blocco Ufficiale Temporaneo e l'Interdizione cautelare dell'uso delle denominazioni protette, garantiscono agli organi amministrativi come l'ICQRF l'agilità necessaria per interrompere immediatamente le condotte fraudolente sul mercato, prima che i lunghi procedimenti penali o amministrativi giungano a conclusione definitiva. L'istituzione di piattaforme di tracciabilità iper-specifiche, come quella per il latte di bufala, stabilisce inoltre un precedente tecnologico per la difesa preventiva delle filiere critiche.
#FoodFraud #Frodialimentari #OPSON #Agromafie #ItalianSounding
#contraffazionegroalimentare
#Ispettoratocentraledellatuteladellaqualitàedellarepressionefrodi
#Icqrf #agropirateria #Armadeicarabinieri #GuardiadiFinanza
from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

La carriera di James McMurtry è un implicito elogio alla lentezza. In circolazione dal lontano 1989, il chitarrista e songwriter texano ha messo in cantiere solo otto album in studio, compreso quest'ultimo. Otto dischi in ventisei anni, una media di uno ogni tre anni. In un mondo dominato da una frenesia ipertecnologica, McMurtry ha sempre tenuto la barra del timone della qualità, poche cose ma fatte bene, con cura artigianale e intelligenza, e una coerenza artistica che l'ha sempre tenuto distante dai grandi circuiti del rock a stelle e strisce. Complicated Game racchiude in sè tutta la premessa di cui sopra: uscito a distanza di ben 7 anni dal suo predecessore (l'ottimo Just Us Kids del 2008), questo nuovo full lenght è un disco sincero, ben suonato, essenziale ma estremamente curato nella produzione... https://artesuono.blogspot.com/2015/03/james-mcmurtry-complicated-game-2015.html
Ascolta il disco: https://album.link/s/3wVRADZAOsnRntaKKVrrUi
from lucazanini
[rotazioni]
un bengala a seguire la buca del suggeritore la spesa parte in solido o solidale il capo] patteggia hanno finito le trimestrali le annonarie all'opera i Creek sanno] del cassonetto intelligente il viaggio di nozze in aeromobile parte prima soave] sia il vento tirare] la leva la caduta coassiale prevista a ore dieci prima] [le donne i minuti risultato] in tempo reale
from differx
su wordpress ho aggiornato quella che potrei definire una specie di “carta d'identità in link”. eccola (ma quella che sta su https://differx.noblogs.org/2025/11/16/carta-didentita-in-link/ è più completa e i link sono cliccabili):
Marco Giovenale alias differx = righe di passaggio = differenze. δυσϕορία / disforia. differ_nces @ slowforward.net (= slowforward.wordpress.com) e differx.noblogs.org + much more @ linktr.ee/differx
sostegno concreto: ko-fi.com/differx57119 paypal.me/MarcoGiovenale
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

Ha ormai ritmi da scafato veterano che non deve più dimostrare nulla a nessuno la produzione discografica di Dwight Yoakam, incontrastato re della country music che conta in termini qualitativi (sebbene anche come vendite il nostro spesso compete con le big star più commerciali di Nashville, come ad esempio quell'Eric Church che lui stesso ha appena seguito come spalla in un lungo tour). Second Hand Heart arriva tre anni dopo 3 Pears, che già chiudeva un lunghissimo periodo di silenzio, portandoci quaranta minuti di puro Yoakam-sound, dopo le piccole deviazioni pop imposte dalla produzione di Beck nel lavoro precedente. Qui invece è impossibile ravvisare grandi novità nel sound , forse solo più rock-oriented del solito, ma senza dubbio siamo di fronte ad uno degli episodi più freschi, energici e pienamente riusciti della sua carriera... https://artesuono.blogspot.com/2015/05/dwight-yoakam-second-hand-heart-2015.html
Ascolta il disco: https://album.link/s/66of4M8c77sJdPUj4dtciI
from norise 3 letture AI
Elucubrazioni
se il pensiero è sotteso alla fine Lui ce la tiene nascosta – e meno male: ché impazziremmo
nelle ultime sue ore l’animale si nasconde lontano dagli occhi al contrario dell’umano
che -se all’addiaccio e solo- piange un ultimo abbraccio
3.1.24
Il testo ha un tono sobrio e meditativo: parla di pensiero, nascosto, della differenza tra animale e umano davanti alla fine, e si chiude con un’immagine intima e dolorosa — il pianto, l’ultimo abbraccio. La voce è netta, frammentata, e l’eloquio spezzato aumenta la tensione emotiva.
If thought is hidden beneath the end
He keeps it from us — thank goodness: otherwise we'd go mad
in his last hours the animal
hides far from sight
unlike the human
who — exposed and alone —
cries
one last embrace
Se il pensiero resta sotto la soglia della fine
lui ce lo serra dentro, buon custode —
sennò ci squarceremmo come vetri.
Nelle sue ultime ore l’animale si ritrae,
un sussurro di zolle e fiato lontano dagli occhi,
mentre l’umano, a cielo scoperto e senza compagno,
apre la bocca al pianto come a un ultimo rito
e stringe, nella bocca della notte, un abbraccio che non sa dire addio.
Il pensiero alla fine si cela.
Lui lo trattiene — meno male.
L’animale nell’ora estrema si nasconde.
L’umano, all’addiaccio e senza altro,
piange.
Un ultimo abbraccio.
Umiltà e gioia
15. Ad affliggerci può essere dunque il fatto che chi ci ascolta non giunge con la mente dove giungiamo noi, e siamo costretti a lasciare le nostre sublimi considerazioni per sillabare adagio i pensieri, e far uscire, con lunghi giri di parole, ciò che vi è entrato col lampo di una intuizione: e così, non riuscendovi, preferiremmo tacere.
Pensiamo allora cosa ci ha proposto colui che «ci ha dato l’esempio, perché seguiamo la sua via» (1Pt 2,21). Per quanto il suono della nostra parola possa essere lontana dalla lucidità della mente, non lo sarà mai quanto la nostra carne è diversa dallo splendore della divinità. Ebbene: lui che viveva in quella dimensione «si abbassò assumendo l’aspetto di schiavo... fino a morir sulla croce» (cf. Fil 2,6-8). E per qual motivo, se non per farsi debole coi deboli, per guadagnarsi i deboli? (cf. 1Cor 9,22). Paolo, che lo ha imitato, altrove dice così: «Se andiamo verso le altezze, è per il Signore; se ci moderiamo, è per voi. Ci spinge l’amore di Cristo, quando ricordiamo che egli solo è morto per tutti» (2Cor 5,13.14). Sarebbe stato pronto a offrirsi per loro (ivi 12,15) se prima non si fosse degnato di abbassarsi per farsi capire da loro? Perciò in mezzo a noi s’è fatto piccolo, come la nutrice che riscalda i suoi figli (cf. 1Ts 2,7). Se non fosse per amore, non si troverebbe piacere a borbottare parole tronche e mutile, come fa una mamma. Eppure tutti gli uomini desiderano avere figli da trattare così: perché per una madre è più dolce masticar piccoli bocconi da dare al figlio, che masticarne e deglutirne di grossi per sé. Non dimentichiamo la gallina, di cui parla Gesù, che con le piume copre i teneri pulcini, e con voce spezzata tiene unita la covata pigolante; mentre i superbi che si allontanano diventano preda degli avvoltoi (cf. Mt 23,37).
Se il capire la verità dà gioia profonda allo spirito, altrettanta gioia si ha quando si capisce che l’amore più si abbassa e più di riflesso si arricchisce, quando si ha coscienza di non cercare altro che la salvezza di coloro a cui si vuol bene. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/
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from Geocriminalità e Cooperazione Internazionale di Polizia
Il 14 novembre del 1970 venne elaborata a Parigi la Convenzione universalmente riconosciuta come il primo strumento legislativo sulle misure da adottare per interdire e impedire gli illeciti relativi all’importazione, all’esportazione e al trasferimento di proprietà dei beni culturali.
Nel 2020, a distanza di 50 anni, l’UNESCO indisse, in ricordo di quella data, la Giornata Internazionale contro il traffico illecito di beni culturali col fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema ancora oggi di estrema attualità,
In seno alla Giornata Internazionale, The Journal of Cultural Heritage Crime, La Sapienza Università di Roma e Art Crime Project APS hanno organizzato il Convegno di Studi Database e archivi per il contrasto ai crimini contro il patrimonio culturale. L’iniziativa è giunta al terzo appuntamento, dopo aver dato voce nelle precedenti edizioni alle principali istituzioni preposte alla tutela e alla ricerca accademica impegnate, ognuna per le proprie finalità, al contrasto dei fenomeni illeciti contro il patrimonio culturale e, successivamente, ai musei italiani quali presidi impegnati nel quotidiano nella promozione di una cultura della legalità.
Nella giornata presso Sapienza Università di Roma e’ stata la volta dell’incontro tra le istituzioni nazionali ed internazionali impegnate contro il traffico illecito dei beni culturali, gli scavi clandestini e i rischi a cui sono soggetti i luoghi della cultura e la dolorosa dispersione del patrimonio archeologico e culturale, in particolare l’interesse era sui database e gli archivi creati per supportare il lavoro di contrasto al traffico illecito ed ai crimini contro il patrimonio. All’azione fondamentale dei corpi di polizia dedicati alla lotta a tutte le azioni illecite contro il patrimonio, in primis i Carabinieri per la tutela della Cultura, si affianca l’attività delle più importanti organizzazioni internazionali, istituzioni universitarie e centri di ricerca che interverranno illustrando i progetti in corso, aventi come oggetto lo studio scientifico del patrimonio disperso, i materiali provenienti da sequestro, la gestione dei depositi, gli studi sulla provenienza e sull’autenticità dei manufatti che entrano nelle collezioni museali.
Nel corso della giornata e’ stato conferito il Premio ‘Paolo Giorgio Ferri‘, alla sua prima edizione, istituito in memoria del magistrato che ha dedicato la propria vita professionale alla tutela del patrimonio culturale e al contrasto del traffico illecito di beni culturali. Il riconoscimento nasce con l’intento di onorare, con cadenza annuale, personalità che si siano distinte per l’impegno, la competenza e la visione nel campo della protezione dei beni culturali. La scelta di intitolarlo a Paolo Giorgio Ferri, figura centrale nelle politiche italiane di recupero e restituzione, ha voluto ribadire il valore etico e giuridico del suo contributo, che ha ridefinito un modello di cooperazione tra magistratura, forze di polizia e istituzioni museali a livello internazionale. Il premio assegnato in questa occasione rappresenta il simbolo di una continuità ideale tra la memoria e l’attualità del contrasto ai crimini contro il patrimonio.
La Giornata del 14 novembre come un momento di incontro e di scambio di buone pratiche tra tutti gli attori coinvolti nella lotta alla cultura dell’illegalità e del crimine contro il patrimonio, ma anche di riflessione sulle modalità di narrazione e sensibilizzazione dei pubblici verso una sempre più attenta e collaborativa cultura della legalità.
from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

Gattini e Guerre Stellari. Too much social networking? What a surprise, Wilco? Free download e nuovo album. Tweedy & co. se la spassano prendendo tutti per il naso. “Star Wars” è il nono album dei sei dell’Illinois e segna il ritorno al rumore. Ebbene sì. Dopo “Wilco” e “The Whole Love”, segnanti una svolta più easy listening (ma non meno pregevole) con questo dischetto la combriccola di Chicago abbraccia di nuovo gli insegnamenti di mastro O’Rourke... https://artesuono.blogspot.com/2015/07/wilco-star-wars-2015.html
Ascolta il disco: https://album.link/s/7ub0oIH6wQJN5amS2FanXk
X – Le difficoltà e le gioie dei catechista
14. A questo punto forse desideri una conversazione tipo, per sapere come mettere in pratica i consigli che ti ho dato. Lo farò più avanti, se Dio mi aiuterà; ma prima, come ho promesso, ti dirò in che modo si arriva a far catechesi con gioia. Penso di aver sufficientemente mantenuto la promessa parlandoti di come si sviluppa il discorso con chi viene a chiedere di farsi cristiano. Non mi sento invece obbligato a sviluppare per te in questo libro il discorso che ti insegno a fare per gli altri. Se lo farò, sarà di sovrappiù: ma come posso darti qualcosa di sovrappiù, se prima non avrò compiuto tutto quello che sono obbligato a fare?
So che ti lamenti soprattutto per il motivo che il tuo parlare ti pare maldestro e banale. Ma io so che questo succede non perché ti manchi la conoscenza dei contenuti della fede e la ricchezza di parola, ma perché sei interiormente disgustato:
A volte dà fastidio anche l’ascoltatore : o perché è indolente, o perché non dà segno di capire o gustare quanto vai esponendo: e ciò non perché uno debba parlare per esser lodato, ma perché quel che diciamo viene da Dio: e quanto più vogliamo il bene delle persone alle quali parliamo, tanto più desideriamo che piaccia loro quel che diciamo per la loro salvezza; e se questo non avviene ci rattristiamo, e ci scoraggiamo, come se lavorassimo inutilmente.
A volte siamo costretti a catechizzare una persona per le raccomandazioni di qualcuno cui non vogliamo recare dispiacere o per le insistenze di qualche altro, e perciò dobbiamo lasciar da parte una cosa che desideravamo fare o che ci piacerebbe di più. Così siamo già disturbati all’inizio di un compito che esigerebbe molta tranquillità. Ci dispiace di non poter tenere nelle nostre occupazioni l’ordine che vorremmo noi e di non riuscire a far tutto: e così il discorso è meno felice, perché la tristezza lo impoverisce.
A volte il disturbo viene da qualche scandalo. Ne stai soffrendo e uno ti dice: «Vieni e parla a questo tale che vuol farsi cristiano». Chi dice così, non sa cosa ti succeda dentro. E se non puoi spiegargli quel che soffri, rispondi di sì, di malavoglia. Così il discorso, nascendo da un cuore arido e sconvolto, non potrà che essere fiacco e acido.
Quale che sia, tra tutte queste, la causa che impedisce di essere sereni, cercheremo davanti a Dio il rimedio per superare la difficoltà e cominciare serenamente l’opera, con entusiasmo e gioia: perché «Dio ama chi dà con gioia» (2Cor 9,7). __________________________
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from CASERTA24ORE.IT
Nel 2011, un gruppo di ricerca dell’ArcheoClub di Calvi Risorta intraprese un’indagine sul campo, intervistando soprattutto anziani nei paesi della zona alla ricerca di tradizioni orali e testi religiosi popolari. Tra le scoperte: dei “respensori”, un’intercessione a Sant’Elena, un adattamento popolare del Vangelo secondo Giovanni, e una preghiera di guarigione in un idioma incomprensibile. Proprio per questa sua oscurità linguistica, la preghiera non fu inclusa nei risultati ufficiali della ricerca.
Gianluca Parisi, all’epoca membro del gruppo: «Ricordo che consultammo diversi professori di latino, nella speranza di decifrarne il significato. Ma ogni tentativo risultò vano: le parole non corrispondevano a nessun termine classico o volgare conosciuto». Oggi, a distanza di quasi quindici anni, l’Intelligenza Artificiale ha permesso di ricostruire una versione verosimile del testo. Come è stato possibile? «È stato sorprendentemente semplice», spiega Parisi. «La difficoltà che incontrarono i professori all’epoca era legata alla necessità di confrontare manualmente migliaia di varianti lessicali. Oggi, invece, abbiamo chiesto all’IA di cercare, nel suo vasto corpus linguistico, il termine latino che più si avvicinava a ciascuna parola della preghiera. In pochi minuti, ha prodotto una ricostruzione coerente e plausibile».
L’uso dell’Intelligenza Artificiale in ambito storico e linguistico rappresenta una svolta epocale. Non si tratta di “inventare” il passato, ma di “ricostruirlo” con strumenti nuovi, senza perdere il rispetto per la sua complessità. L’IA, in questo caso, non ha creato nulla: ha semplicemente aiutato a leggere ciò che era già lì nascosto, ma non perduto.
La preghiera, riportata qui sotto nella sua forma originale e in quella ricostruita, veniva tramandata oralmente, da madre in figlia, nelle comunità agricole del Casertano. Non esiste una versione “perfetta”: ogni persona che la imparava a memoria la modificava, talvolta per migliorarla, altre per errore. Una delle ultime a conoscerla fu Maria Grazia Fusco, detta Caterina, nata a Giano Vetusto il 3 luglio 1924 e scomparsa a Calvi Risorta il 17 dicembre 1997. Fu proprio dai suoi amici e parenti che l’ArcheoClub ottenne il testo. Le sue origini potrebbero risalire all’epoca dei monaci basiliani, che diffondevano riti di guarigione nelle comunità rurali. Anche in Spagna si trovano preghiere simili, come quelle legate a Nostra Signora del Pilar, che prevedono il rito di cingere la fronte del malato con un nastro o un panno benedetto, un gesto simbolico di protezione e guarigione.
“Benedici Tibi Benes Convertati viotiure et sereno molto mesta Diot salvamet seon miseri perto vior ognius date nobis et vobis salutem corporis o per exfelat corporis tui satis cum olà furiondo male patis per prevedentione eius filose provvedeste mei Spirito Santo Amen”.
«Noi che crediamo in Te, benediciamo il Signore! Con il Tuo aiuto, Dio, salvami, misero peccatore, e donaci sempre ogni forza e salute del corpo. Per i Tuoi patimenti, fa’ che il male furioso se ne vada, oppure sopportalo con serenità, in vista della Tua eterna salvezza.“Aiutami attraverso lo Spirito Santo”. Amen» #news #notizie
Da Affinity Serif ad Affinity by Canva. Ovvero l'approccio di un veterano a una suite creativa realmente alternativa dalla versione ancora in beta di Designer solo per Mac fino alla versione 3.0 multipiattaforma attuale.

Mettetevi comodi, non ci sono video né immagini. Questa è solo una chiacchierata tra appassionati di grafica. Vi racconterò com'è andata la mia prima settimana con la nuova incarnazione di Affinity targata Canva.
Ho iniziato a usare Affinity fin da quando era in beta (“Io c'ero, Gandalf, tremila anni fa”), ai tempi in cui esisteva solo per Mac. All'epoca si parlava soltanto di Affinity Designer, e già allora permetteva cose incredibili, come uno zoom praticamente infinito.
Ricordo ancora il video di presentazione: un’illustrazione piena di dettagli in cui, man mano che lo zoom aumentava, scoprivi nuovi disegni dentro altri disegni. Era stupefacente. Mostrava anche la possibilità di unire forme in modo non distruttivo o proiettare un disegno su un’altra superficie con prospettiva controllata, così da vedere subito il risultato finale durante la modifica. Insomma, pura magia per chi era abituato ad altri software.
Mi sento davvero un veterano del software. Ho seguito Affinity passo dopo passo, acquistando le licenze della versione 1 e poi della 2. Ora siamo arrivati alla grande novità: Canva ha acquisito Affinity. E così è arrivata la versione 3 che, fortunatamente, non è un semplice rebranding, ma la naturale evoluzione del progetto originale di Serif.
Mi sono fidato fin dal principio di Serif perché sono sviluppatori europei con alle spalle oltre trent’anni di esperienza: nati in Inghilterra nel 1987, hanno sempre puntato su soluzioni accessibili e innovative, arrivando a competere seriamente con i colossi della grafica professionale con la serie Affinity prima ancora dell’acquisizione da parte di Canva.
Il nuovo logo mi ha lasciato perplesso all’inizio, con quel font un po’ rétro che segue la tendenza del momento, un modo per dire: “Ehi, siamo sul pezzo!” A me non piace molto questo approccio perché sembra vada a snaturare l'identità reale a discapito dell'omologazione. Osservandolo bene però l’idea dietro è affascinante: una “A” disegnata come da un pennino, con un tratto sinuoso che richiama il mondo creativo. Sono riusciti a cavalcare il momento, sfruttandolo per sintetizzare bene il lavoro che dovrebbe fare una suite grafica. Dal mio punto di vista si sono salvati proprio per un pelo. Sul sito si nota anche una piccola animazione che evidenzia come Affinity oggi unisca disegno, foto e impaginazione in un unico ecosistema, sempre seguendo la filosofia del pennino e della sagoma.
E qui sta il vero cuore di questa versione. I tre programmi Designer, Photo e Publisher ora formano un solo software, all’interno del quale si passa liberamente da una modalità all’altra: vettore, pixel e layout. Non che prima non ci fosse integrazione: grazie al motore comune, già dalla versione 1 era possibile aprire un file Designer in Photo e viceversa, mantenendo effetti e filtri non distruttivi. Ma ora tutto è davvero unificato.
Studio Link è stata la svolta che ha reso Affinity una vera alternativa ai software più blasonati. Bastava cliccare sull’icona corrispondente in Publisher per passare all'interfaccia di Designer o Photo, fornendo strumenti specifici di disegno vettoriale o correzione fotografica senza mai uscire dal progetto in corso. Una funzionalità semplice ma geniale, che ha reso il flusso di lavoro molto più fluido.
Con la nuova release l’integrazione è ancora più profonda. Ora si installa un solo programma e si sceglie la modalità di lavoro in base alle proprie esigenze. Nonostante sia un'offerta 3x1, la mia impressione è che sia ancora più leggero e fluido. Posso dirlo con cognizione di causa, poiché lo noto su una macchina brizzolata che monta ancora un processore i3 dual core, 12 GB di RAM e una semplice scheda grafica dedicata AMD Radeon 5450.
Artisticamente parlando il ricalco è considerato un mezzuccio semplificato, ma quando devi ridisegnare un elemento raster è più facile partire da un ricalco e nel caso rifinirlo. La funzione di ricalco vettoriale è già presente da anni nei software professionali e anche nei miei amati progetti open source ed era richiesta a più riprese anche nel popolatissimo e vivace forum. Finalmente ora l'hanno inserito! Non vedo l’ora di testarlo a fondo, ma già questa è una conquista.
Continua a gestire più tavole di disegno di dimensioni diverse nello stesso file, perfetto per creare versioni per stampa, social e web senza duplicare il progetto. L’unica sorpresa è stata la scomparsa apparente della mitica funzione Persona Esporta che mi permetteva di scegliere il formato e la qualità di esportazione per ogni tavola. Non ho proprio intenzione di salvarle una per una tutte le volte. Cerco sotto Esporta. Niente. Guardo nella colonna di destra tra gli effetti e i livelli dove compariva di solito, ma nessuna traccia. Cerco nella documentazione, non c'è alcun riferimento a un Ex Persona Esporta. PANICO.
In realtà lo hanno nascosto bene, poiché si trova sotto un nuovo menu accanto alle modalità Vettore, Pixel e Layout, nella sezione dedicata alla personalizzazione dell’interfaccia. Bisogna andare a cercare Studio Sezione o premere il tasto F5 senza restare sconcertati. Una scelta meno immediata ma più coerente con la nuova filosofia modulare. E così facendo ho scoperto che si possono anche programmare Studi personalizzati, includendo tutti gli strumenti a piacimento. Un'evoluzione più fluida del vecchio Set di impostazioni. Non male davvero.
Tra le opzioni di esportazione ora è presente anche il formato EPUB, un passo importante verso la condivisione universale dei documenti. Chi legge su tablet, Kindle o smartphone potrà finalmente gestire il testo in modo fluido, adattandolo alle proprie necessità. Rispetto al PDF, statico e legato al formato della pagina, EPUB è un formato vivo, che si adatta ai bisogni del lettore, che magari ha bisogno di ingrandire i caratteri sul proprio dispositivo perché deve leggere in pubblico o perché ha reali problemi di miopia, o ancora è in una condizione di dislessia, perciò è costretto a impostare lato utente un font speciale per favorire la leggibilità.
Dopo una settimana di sperimentazione il bilancio è molto positivo. Nonostante sia diventato un software firmato Canva, tutto ciò che amavo di Affinity è ancora lì. L’interfaccia è familiare, i comportamenti sono coerenti, e anzi sembra perfino più reattivo rispetto ai tre programmi separati della scorsa versione.
I filtri non distruttivi restano il fiore all’occhiello del sistema, ora disponibili in tutte le modalità. Le maschere continuano a crearsi semplicemente trascinando una forma sul livello, si possono ancora importare i plugin di Photoshop e il workflow resta intuitivo e coerente.
La registrazione ora passa attraverso Canva, ma anche l’account gratuito offre tutto ciò che serve per lavorare. Questo aspetto è quello che più mi irrita perché non vorrei affidare i miei dati a Canva per lavorare offline. Speravo si potesse mantenere l'iscrizione storica con Affinity. Che serve comunque se si vogliono importare i plugin acquistati in precedenza. Ma l'account principale resta quello di Canva d'ora in poi. La cosa positiva è che si può disattivare la telemetria. Ok, Canva, vuoi un utente in più, ma almeno chi desidera fornire meno dati possibili ai colossi del web può tirare la tende alla finestra e non lasciarli sbirciare. Personalmente l'ho attivata solo per lanciare il segnale “Ehi, amico, io lo faccio pure l'account di Canva, ma come vedi ho associato anche un account decennale al software originale. Io seguo Serif, non te.” Non sarà altro che un debole ronzio in una tempesta, ma nel mio piccolo lo faccio consapevole di cosa farà Canva col mio account.
Chi ha l’abbonamento Pro, invece, può sbloccare le integrazioni con i servizi di Canva. Al momento non mi interessa minimamente la generazione con l'AI, che è comunque relegata all'account Pro, ma io sono un barbone e quindi ciaone. Però, anche con la licenza gratuita è disponibile la funzione Segmentazione, un modello da installare, quindi che gira in locale senza scomodare alcun server esterno, che riconosce meglio i pixel che formano un'immagine e dovrebbe garantire una selezione più accurata. Anche questo sarà oggetto di test più approfonditi.
Non è ancora chiaro quale sarà il modello di business a lungo termine. Canva ha sicuramente guadagnato una nuova ondata di utenti, ma resta da capire se in futuro ci saranno funzionalità a pagamento o una versione “Pro” di Affinity separata. Speriamo riescano a sostenersi con i nuovi abbonamenti alla versione Pro di Canva. Per il momento la promessa è che Affinity resterà così com'è. Speriamo di non trovare un Gramo nei fondi del tè.
Ciò che conta è che questa nuova era non spezza con il passato: Affinity 3 è una vera continuazione, non un reboot. Serif ha sempre dimostrato competenza e visione, e con il supporto di Canva potrebbe arrivare ancora più lontano. Magari un giorno vedremo anche la versione nativa per Linux anche se, ammettiamolo, ormai ci crediamo poco.
Nel frattempo, resta una splendida alternativa per chi cerca un software professionale, completo, veloce e finalmente gratuito.
Il futuro è tutto da disegnare.
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