Pace - un'utopia?
from jens
Predicazione su Isaia 2, 1-5
oggi il nostro testo ci porta ben 2700 anni indietro nella storia e ci rende testimoni di una visione profetica, forse una delle visioni più note e citate.
Isaia, il profeta, all’inizio del capitolo 2 ci racconta non qualcosa che è accaduto nel passato, ma qualcosa che ancora deve accadere. È un sogno? Una speranza? Una promessa? Un’utopia?
Sembra quasi un dipinto, un affresco su larga scala: un monte, dei popoli in cammino, parole che danno vita, armi che si trasformano. Un testo che ha attraversato i secoli e ancora oggi ci interroga, ci conforta, ci provoca.
1. Un popolo in cammino
Isaia dice: “Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e si ergerà sopra i colli; ad esso affluiranno tutte le genti.
Non è una processione di un solo popolo, non è un corteo nazionale o religioso. Sono tutti i popoli, le nazioni del mondo, che si mettono in cammino. Non c'è conquista, non c'è imposizione. Non c'è propaganda. C'è solo un desiderio, un bisogno: “Venite, saliamo al monte del Signore.”
Questo movimento verso Dio nasce dal basso. È come una sete collettiva, una fame condivisa. Non è solo il desiderio di spiritualità, ma la ricerca di un senso, di un orientamento, di una parola che parli davvero alla vita.
C'è un dettaglio interessante nel testo: i popoli si incoraggiano a vicenda. Si dicono l’un l’altro: “Venite!” Come quando tra amici ci si motiva a partecipare a qualcosa di importante: un incontro, un evento, una giornata speciale.
2. Una sete di ascolto
Isaia continua: “Egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri.”
Questa è forse la parte più sorprendente: i popoli non vogliono salire al monte per vedere qualcosa, per fare una foto, per avere un'esperienza spirituale, non vanno lì per turismo religioso, vanno lì, perché Vogliono ascoltare. Vogliono imparare.
Noi viviamo in un mondo pieno di parole, di opinioni, di rumore. Siamo inondati da messaggi, notifiche, pubblicità, consigli su cosa fare, come essere, cosa pensare. Ma Isaia ci mostra una scena diversa: un’umanità che fa silenzio per ascoltare Dio.
Non è semplice. Ascoltare richiede pazienza, attenzione, umiltà. È una forma di apertura, di disponibilità. E qui non si tratta di ascoltare per curiosità, ma per mettersi in cammino: “Noi cammineremo nei suoi sentieri.”
C’è un legame profondo tra ascolto e azione. Non basta sapere. Non basta sentire belle parole. Il desiderio è quello di vivere in modo nuovo, di camminare su strade diverse, più giuste, più vere, più umane.
Questo cammino non si fa da soli. Come sul sentiero di Emmaus, si cammina insieme. E talvolta, proprio nel cammino, scopriamo che Dio è accanto a noi, magari nascosto nelle parole di un compagno di viaggio, in un gesto semplice, in una parola che ci conforta.
3. Dalle armi agli aratri
Ed ecco che la visione di Isaia raggiunge il suo culmine: “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci.”
Nel nostro tempo la pace sembra sempre di più un sogno, anzi un utopia. Non una pace fragile, fatta di armistizi temporanei o silenzi tesi, ma una pace vera, profonda, dove nessuno deve più avere paura dell’altro. Una pace in cui non si costruiscono più muri, ma ponti. Una pace dove non si imparano le tecniche di guerra, ma le vie della giustizia, della solidarietà, del dialogo.
Il profeta Isaia immaginava proprio questo: un mondo dove le spade sarebbero diventate aratri, le lance trasformate in falci, e nessuno avrebbe più imparato l’arte della guerra. Un mondo dove la formazione non è più alla guerra, ma alla cura della terra e delle relazioni.
Pensiamo a come sta andando il mondo:
La spesa militare globale ha superato i 2.4 trilioni di dollari all’anno. In Europa, alcuni Paesi stanno aumentando la spesa militare fino al 5 % del PIL. In Italia, per raggiungere questo obiettivo, si rischia di stanziare oltre 30 miliardi di euro per armamenti, mentre nello stesso tempo mancano fondi per scuole, ospedali, pensioni, edilizia popolare.
È paradossale: si trovano miliardi per armi, carri armati, caccia da guerra… ma per i bambini senza asilo, per i medici di base, per chi vive senza casa… spesso non c’è abbastanza. La verità è questa: ogni euro investito in armi è un euro sottratto alla vita. Ogni “sicurezza” costruita con la minaccia, si paga con meno salute, meno istruzione, meno dignità. È una questione etica, prima ancora che politica.
Perché la pace vera non è solo assenza di guerra. La pace si costruisce. Si impara. Ha un prezzo, sì, ma è un prezzo di giustizia, non di acciaio. L’etica della pace ci insegna che se depongo la spada, è per impugnare un aratro. Non per disinteresse, ma per costruire. Non per cedere, ma per seminare futuro.
In questo senso, la pace è una scelta attiva. È decidere di invertire la direzione
- da spese militari a investimenti educativi,
- da difesa dei privilegi a cura dei più fragili,
- da logiche di potere a logiche di servizio.
Per questo, la Parola di Dio ci invita non solo a desiderare la pace, ma a educarci alla pace. Non si nasce pacifici: si diventa artigiani di pace. Si impara a smontare le armi.
Sì, la pace si impara. Come si impara a suonare uno strumento, a coltivare un campo, a far crescere un figlio. E la si impara insieme.
E allora, che possiamo essere artigiani di pace, nella vita, nelle parole, nei bilanci pubblici e privati, nelle scelte quotidiane, perché la pace non è utopia, ma la più grande responsabilità che abbiamo davanti a Dio e agli altri.
4. E noi, oggi?
Isaia conclude con un invito rivolto al suo popolo: “Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore!” È come se dicesse: “Abbiamo visto la visione. Ora tocca a noi. Non aspettiamo. Cominciamo a camminare.” E noi? Cosa ce ne facciamo di questa visione? Come ci interpella?
Forse ci sentiamo piccoli, impotenti, disillusi. Eppure la visione di Isaia comincia con un movimento collettivo, fatto di tanti piccoli passi. Un popolo in cammino. Uomini e donne che si incoraggiano a vicenda e vedono che si possono fare dei passi concreti per cambiare il mondo e convertire le menti e le azioni.