Ilaria Salis, prigioniera del mondo.
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Non è perchè Italiana. Non è perchè il suo “processo” è totalmente sbilanciato, visto il reato che ha commesso. Non è perchè ci sia “solo” Lei. Non è perchè l'Ungheria è Europa, una della 27 nazioni che la formano. Non è perchè adesso i #SocialMedia hanno trovato un'altra vicenda di cui imbottirsi e andare avanti per qualche giorno. Non è perchè i personaggi famosi si svegliano, in maniera selettiva.
Non è solo per questo che #IlariaSalis è, comunque, importante. E' importante come lo sono tutti gli esseri umani, soprattutto quelli che la società ritiene, in qualche maniera, sbagliati. Quelli contro cui è semplice schierarsi, sempre imbevuti della convinzione di essere dalla parte giusta. Quelli verso i quali si tende il dito dell'accusa o della difesa, magari pensando ad uno, ed un solo, aspetto del loro caso.
E' importante, quindi, comprendere che l'erosione dei #diritticivili e di quelli umani è in continuo avanzamento, in tutto il mondo, Ungheria compresa. Come si soleva dire “Se Sparta piange, Atene non ride.” Quelli più evidentemente divisivi fanno audience, oscurando, nel contempo, i milioni di avvenimenti simili sparsi, con continuità disarmante, su tutto il globo.
Ogni riferimento è voluto, adesso e nel passato. Si sta scivolando verso un “cupio dissolvi”, che fa dei corpi e delle storie unicamente un indistinto brusio da far tacere, in ogni maniera, meglio se disumana. Se può apparire come un pensiero oltre il pessimismo, allora si vuole assolutamente evadere (sic) dalla realtà tangibile. Ed è concreta proprio perchè inequivocabile.
Milioni di argomenti si possono collegare a quello che sta accadendo alla nostra concittadina. Sicuramente verranno sviscerati, uno ad uno, da chi fa questo per mestiere o per credere di essere qualcuno in rete (magari anche il sottoscritto.) Esattamente come sono milioni le persone che subiscono, senza poter opporsi, il loro voler giustizia, quella che dovrebbe apparire cristallina, pura, indiscutibile.
E' tutto aleatorio, tutto perennemente in bilico. Per prima cosa lo sono le azioni di umanità, a cui non si concede più nemmeno lo spazio di un secondo. Non serve pensare. Occorre reprimere, fare da esempio, in qualsiasi maniera. Se qualcuno protesta, ditegli di stare ordinato e silenzioso. Le catene abbondano. Ce n'è per tutti. (D.)
#Opinioni #Italia #DirittiCivili #DirittiUmani
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