Transit

EmpatiaSelettiva

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Spesso sui social capita che, se parli sempre e solo di una certa causa (per esempio la #Palestina) qualcuno ti accusi di non interessarti ad altri drammi, come quelli che succedono in #Sudan o in altri luoghi del mondo. Questa è una questione che merita un po’ di chiarezza, perché il punto vero è un altro: nessuno di noi è un’agenzia di stampa, e non parlare di una cosa non significa affatto fregarsene. La verità è che tutti noi abbiamo dei limiti: di tempo, di energie, ma anche di capacità emotiva.

Non possiamo essere costantemente presenti su ogni emergenza, su ogni ingiustizia, su ogni tragedia che si presenta nel mondo. E, sinceramente, provarci significherebbe anche rischiare di annullare noi stessi, perdendo quella sensibilità che ci spinge a interessarci davvero di alcune questioni.

La partecipazione emotiva è inevitabilmente selettiva: ci sentiamo più vicini e coinvolti in certe storie perché le conosciamo meglio, le capiamo, o semplicemente perché in quel momento sentiamo di poter fare qualcosa di più concreto.

Non è una questione di indifferenza verso le altre cause, ma una scelta, consapevole o meno, di dove concentrare le nostre forze, anche per proteggere la nostra salute mentale. E poi, diciamolo: sui #socialmedia la pressione è fortissima. Se non ti vedi parlare di tutto, c’è chi pensa che non ti importi. Ma questa è una falsa aspettativa.

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La responsabilità di dare voce a ogni singola emergenza non spetta a noi singoli individui, ma a un sistema di informazione ben più complesso. Noi partecipiamo con ciò che possiamo, con quello che sappiamo, con quello che ci muove davvero.

Quando vedi qualcuno che si concentra spesso su una sola causa, non darla per scontata: può significare un impegno profondo, non una mancanza di interesse per il resto. E chi ti conosce sa che dietro quel silenzio ci sono comunque solidarietà, preoccupazione e rispetto. Non serve parlare di tutto per esserci davvero.

In fondo, la vera indifferenza è un’altra cosa: è non provarci nemmeno, è non farsi toccare da niente, è voltare le spalle senza nemmeno chiedersi come si potrebbe fare la differenza. La partecipazione selettiva, invece, è umana, corretta e spesso necessaria. Insomma, non siamo agenzie di stampa, ma persone. E va bene così.

#Blog #SocialMedia #Opinioni #EmpatiaSelettiva #PartecipazioneEmotiva

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