Transit

cultura

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(Povertà educativa)

Tornare sulla “povertà educativa” è sempre frustrante. La causa di molte altre povertà nasce da questa e non occorre aver studiato per comprenderlo (sic.) La cosa che sopra ogni altra, e molti dati li trovate (qui), dovrebbe spaventare è che ci vogliono cinque generazioni affinché un bambino possa aspirare a migliore quello che viene definito (non sempre correttamente) il suo “status” sociale. Se sei povero, non studi: se sei povero, quasi nessuno ti aiuterà, non verrai portato a comprendere l'importanza dello studio, non capirai un testo, non saprai far di conto. E tutto ciò che non avrai non è un problema che realmente sia affrontato, in questo Stato. La parabola discendente che si sarebbe potuta arrestare con la tecnologia, il progresso e l'intelligenza della responsabilità sociale, non viene fermata. Anzi, è alimentata dalla sproporzione di una società che non ammette che tu sia ignorante, ma non fa nulla perchè tu non non lo sia. Che non combatte la povertà con i soldi, ma che ti mette all'angolo perchè i soldi non li puoi fare con il tuo cervello. Frustrante, a questo punto, è poco. (A&D)

#Blog #Italia #Cultura #Istruzione #Opinioni

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Dieci righe 89

(Piantedosi)

Non avendo stima del Ministro #Piantedosi, e ne abbiamo ben donde, facciamo un po' di fatica a dargli atto che le parole sul “...#femminicidio (...) è che non si tratta di un fatto individuale ma sociale.” (Qui) sono giuste. In #Italia le evidenze, prima o poi, puzzano di stantio. Le cose accadono, fino alle estreme conseguenze: se ne conoscono origini e modalità, ma non sembra esserci un limite, prima che si comprendano le motivazioni culturali di certi accadimenti. E anche la parola #cultura appare, così come abbiamo scritto -purtroppo- decine di volte, quasi un'offesa riferita alle uccisioni delle donne (od agli assassini, di tutti i “tipi”.) Ma si sa che è questo lo scoglio contro cui sbatte il mare dell'ipocrisia maschile ancora così ampiamente diffusa e così ampiamente abbracciata e difesa. L'ignoranza che sostiene questo comportamento, questa -non vergogniamoci ad usare questo aggettivo- ideologia non viene contrastata, perchè chi dovrebbe farlo viene anch'egli da un modo di vivere le relazioni, i rapporti tra i sessi ampiamente sbilanciato verso il “maschio”, verso una storia fatta di dislivelli umani ed intellettuali che, nella realtà, nessuno ha mai voluto sradicare davvero. Ad iniziare dalle famiglie e dalle tradizioni, che sono tali perchè immutabili: come tali, e come il pensiero imperante, intoccabili. Piangere decine di donne all'anno servirà solo ai #SocialMedia e a quel che resta dell'informazione. Per chi vuole usarlo, il cervello, rimane una sconfitta atroce ed incolmabile. Non è una maniera corretta di definirsi umani. (A&D)

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