SALMO – 115 (113B)

L’UNICO VERO DIO E I FALSI IDOLI

1 (113,9) Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da' gloria, per il tuo amore, per la tua fedeltà.

2 (113,10) Perché le genti dovrebbero dire: “Dov'è il loro Dio?”.

3 (113,11) Il nostro Dio è nei cieli: tutto ciò che vuole, egli lo compie.

4 (113,12) I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.

5 (113,13) Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,

6 (113,14) hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano.

7 (113,15) Le loro mani non palpano, i loro piedi non camminano; dalla loro gola non escono suoni!

8 (113,16) Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!

9 (113,17) Israele, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo.

10 (113,18) Casa di Aronne, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo.

11 (113,19) Voi che temete il Signore, confidate nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo.

12 (113,20) Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d'Israele, benedice la casa di Aronne.

13 (113,21) Benedice quelli che temono il Signore, i piccoli e i grandi.

14 (113,22) Vi renda numerosi il Signore, voi e i vostri figli.

15 (113,23) Siate benedetti dal Signore, che ha fatto cielo e terra.

16 (113,24) I cieli sono i cieli del Signore, ma la terra l'ha data ai figli dell'uomo.

17 (113,25) Non i morti lodano il Signore né quelli che scendono nel silenzio,

18 (113,26) ma noi benediciamo il Signore da ora e per sempre.

Alleluia. _________________ Note

115,1 (113,9) Questo salmo, che le antiche versioni greca e latina hanno unito al precedente, ha come sfondo la comunità d’Israele (chiamata casa d’Israele, v. 12, vedi anche v. 9), che con i suoi sacerdoti (chiamati casa di Aronne, vv. 10.12) loda e celebra la grandezza del suo Dio.

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Approfondimenti

Gloria e fiducia nell’unico vero Dio Salmo di fiducia (+ motivi di supplica, liturgici e innici)

Il carme è stato classificato come “penitenziale”, “di rinnovamento dell'alleanza» o “per una generica funzione liturgica”. È indubbio tuttavia la sua origine nell’ambiente liturgico, tanto più che fa parte dell'Hallel pasquale. Probabilmente risale al post-esilio. II TM è ben conservato ed è ritmato con 3 + 3 accenti; nei vv. 4-8 è ripreso dal Sal 135, 15-18 con delle varianti. A livello strutturale ha la tendenza a procedere per agganci di parole, come «Dio» (nei vv. 2-3), «opera» (nei vv. 3-4), «confidare» (nel vv. 8-9), «cielo e terra» (nei vv. 15-16). La voce «cieli» fa da inclusione nei vv. 3 e 16. Lo sviluppo del pensiero è per antitesi. Il nome del Signore (JHWH) ricorre 12 volte. La simbologia è personale-somatica, spaziale-temporale (universalità), liturgica.

Divisione:

v. 1. «Non a noi...»: la comunità d'Israele non chiede direttamene il suo interesse, ma quello del Signore. È la sua gloria che desidera. E Dio stesso è pregato di manifestarla ancora.

v. 2. «Dov'è il loro Dio»: con l'intervento salvifico d'Israele Dio attesta la sua esistenza e la sua potenza presso i popoli, che ne hanno messo in dubbio ironicamente la sua esistenza e potenza (cfr. Sal 42,4-11; 79,10) ed è perciò un atto di gloria alla sua persona («suo nome») (cfr. Is 42,8; 48,11).

v. 3. Il salmista professa la fede nella trascendenza e onnipotenza di Dio. È la risposta alla provocazione dei pagani.

v. 8. «Sia come loro..»: è un'imprecazione contro i fabbricanti di idoli e chi pone in essi (idoli) la sua fiducia (cfr. Is 44,9).

v. 9. «loro aiuto e loro scudo»: l'espressione si ripete anche nei vv. 10b.11b, cfr. Sal 33,20; Dt 33,29.

v. 10. «la casa di Aronne»: si riferisce ai sacerdoti (Nm 3,10), custode del tempio e responsabile del culto divino.

v. 14. L'effetto della benedizione si manifesta nella fecondità, cfr. Gn 1,28; 8,17; 9,1; Dt 1,11; 1Cr 21,3. Ciò vale specialmente nel contesto storico del postesilio, dopo le sofferenze e la decimazione della popolazione.

v. 16. «I cieli sono i cieli del Signore»: in linea con i vv. 3-7 si afferma ancora che solo il Signore abita i cieli e non gli altri dei. Solamente lui è il re dell'universo. Egli ha dato la terra agli uomini per abitarla. Ad Israele ha dato la terra di Canaan nel contesto dell'alleanza.

Nel NT si riprende la polemica antidolatrica dei vv. 4-7 in 1 Cor 10,19-20; 12,2; Rm 1,23; Ap 9,20.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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