Cooperazione Internazionale di Polizia

ArmadeiCarabinieri

LA TRUFFA DEI CANI SIMIL BULLDOG FRANCESE, PROVENIENTI DALLA SLOVACCHIA E PUBBLICIZZATI DA VIP INCONSAPEVOLI. SEI ARRESTATI.

A Ravenna è stata smantellata una associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata al traffico illecito di numerosi cuccioli di simil bulldog francese e alla frode in commercio essendo stati venduti a prezzi altissimi cuccioli come di razza, ma in realtà privi di alcun valore commerciale. L’indagine è stata svolta dal Raggruppamento #ArmadeiCarabinieri #CITES – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (SOARDA), dal Nucleo Carabinieri Forestale Ravenna e dalla Squadra Mobile di Ravenna, con la collaborazione del Nucleo Carabinieri CITES di Napoli, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ravenna. Le attività di indagine, hanno interessato diversi Paesi, in particolare la Slovacchia, dove l’allevamento “I cuccioli di Carlotta”, pubblicizzato sui maggiori canali social come allevamento di cani di razza ubicato a Nitra (Slovacchia), movimentava illegalmente una grande quantità di cuccioli di simil Bulldog francese e simil Pomerania. Sei gli ordini di cattura nei confronti di italiani e stranieri, alcuni dei quali residenti o domiciliati all’estero, in corso di esecuzione con la collaborazione del collaterale servizio di Polizia slovacca, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Ravenna. Gli appartenenti all’associazione criminale sfruttavano quali promoters dell’allevamento volti noti dello sport e dello spettacolo, VIP inconsapevoli, come Federica Pellegrini, Francesco Totti che hanno prestato senza volerlo il loro volto a tutto beneficio dei trafficanti, facendo così crescere il prezzo di acquisto dei cuccioli che arrivava a superare anche i 3 mila euro cadauno. Si trattava di esemplari importati in maniera illecita, dalle sembianze simili a quelle del bulldog francese. Il business è andato avanti per anni, fino al sequestro del sito 'I cuccioli di Carlotta', e un'indagine, inizialmente, sui due principali rappresentanti dell'attività, un 39enne romano e la convivente coetanea slovacca. Oltre ai due iniziali indagati, la Procura ravennate ha individuato come parte dell'organizzazione criminale altre tre persone di origine partenopea e un ulteriore italiano residente all'estero. L'inchiesta prese il via verso la fine del 2018, quando a Cervia andò a segno la prima di una lunga serie di vendite contestate nelle circa 400 pagine di ordinanza. L'associazione promuoveva la cosiddetta “variante esotica”, razza inesistente e caratterizzata da manto grigio, blu, lillà, colorazioni che non sono contemplate dagli standard di razza fissati dalla Federazione Cinologica Internazionale. Li avrebbero importati illegalmente da un allevamento in Slovacchia, e sempre nel Paese dell'Est Europa, in località Nitra, avevano registrato la sede legale della società 'I cuccioli di Carlotta s.r.o.'. Qui però gli uffici erano deserti, in un edificio risultato dismesso. La promozione, invece, procedeva a gonfie vele. Sito internet, social network, e personalità del mondo dello sport e dello spettacolo che, ignari delle modalità di importazione e vendita illegali prestavano il proprio volto. Le indagini hanno accertato che tutti i cani venduti dall’associazione criminale come esemplari di razza a prezzi esorbitanti agli ignari acquirenti erano in realtà meticci simil bulldog francesi sforniti di valore economico in quanto tutti i cani venduti (non avendo alcuna certificazione genealogica vera ed ufficiale) erano privi del certificato di origini-pedigree ufficiale del Paese di origine e dell’Ente nazionale cinofilia Italiana, unico Ente abilitato per legge in Italia ad emettere pedigree legittimi per il tramite del direttore generale responsabile dell’Ufficio Centrale del Libro Genealogico dell’ENCI. Solo il pedigree ENCI in Italia può certificare il cane come di razza. Nessun altro Ente o associazione diversa dall’ENCI può rilasciare in Italia pedigree aventi valore legale. I cani dei “I cuccioli di Carlotta” dichiarati come prodotti in allevamento erano invece reperiti in zone dell’Est Europa senza alcuna garanzia di provenienza e tracciabilità genetica e, una volta corredati da fantasiosi ed inveritieri documenti, autoprodotti dai trafficanti in Slovacchia e in Campania, venivano illecitamente introdotti in Italia con ricarichi altissimi per l’associazione, rispetto al prezzo di acquisto originario, determinando evidenzia il GIP nell’ordinanza “la messa in pericolo continua, se non la vera e propria offesa concretamente apportata, all’esemplare bulldog francese, letteralmente vilificato nella sua dignità animale, reso oggetto di rischiose mutazioni del tipo all’ombra di una sorta di perversa ricerca eugenetica di maggior fascino per il mercato”. I cuccioli venivano trasportati con modalità tali da eludere il sistema TRACES e senza la necessaria documentazione richiesta dalla normativa europea sulla “movimentazione a carattere commerciale di cani e gatti tra Paesi” trattandosi di vendite di cani a mero scopo di lucro. Per fare apparire detti cuccioli come di razza ed invogliare gli acquirenti all’acquisito in Campania veniva creata dal gruppo criminale una illegale associazione che si voleva porre come parallela all’ENCI producendo a tal scopo un ingannevole foglio di carta denominato dall’associazione criminale “pedigree ICBD – Club Italiano Cani di Razza” privo di alcun valore legale pubblicizzandosi come facente parte del “Kennel Club WDF” associazione di pura fantasia riconducibile ad una famiglia partenopea che rilasciava, appunto ingannevoli attestati autoprodotti, che promettevano agli acquirenti dei cuccioli la falsa garanzia del riconoscimento della razza dei cani acquistati, nonché la possibilità di partecipare a manifestazioni di livello mondiale, alimentando il mercato illegale dei cuccioli che mai avrebbero potuto essere considerati cani di razza ”ingannando platealmente, ma senza indugio alcuno, una schiera infinita di clienti, anelli finali di una lunga filiera che fa dell’animale una merce non solo, ancora, ambendo a proporsi quale alternativa ai canali ufficiali della cinofilia… confondendo per anni il mercato” sottolinea ancora il GIP nell’ordinanza.


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ENVICRIMENET, LA RETE EUROPEA DELLE POLIZIA A TUTELA DELL’AMBIENTE (E PER L’ITALIA PARTECIPA L’ARMA DEI CARABINIERI)

La criminalità ambientale sta affliggendo da tempo il nostro pianeta, anche se le iniziative per combattere questa minaccia sono sorte solo di recente. Il riscaldamento globale costituisce uno dei maggiori pericoli affrontati dall'umanità, le crisi sanitarie come COVID19 sono strettamente correlate alla cattiva gestione delle risorse ambientali, dove le attività criminali contro l'ambiente svolgono un ruolo essenziale. Le più alte istituzioni politiche considerano oggi la protezione dell'ambiente come una delle loro priorità. Diversi attori sono inclusi in questa lotta, a causa del fatto che le questioni ambientali devono necessariamente essere affrontate da una prospettiva ampia. In questo contesto, qualsiasi sia l’approccio utilizzato, in un modo o nell'altro il crimine è presente. Stante la situazione attuale, è noto che la criminalità ambientale è un problema serio, ma purtroppo contiamo ancora su strutture deboli per combattere efficacemente questo pericolo a livello internazionale. Esistono diverse forme di criminalità ambientale, tra cui: 1. L'importazione e l'esportazione illegali di prodotti inquinanti; 2. il contrabbando di specie animali e vegetali protette; 3. La falsificazione di documenti di trasporto relativi a prodotti inquinanti e specie animali e vegetali protette; 4. Reati legati ai rifiuti. Questa tipologia criminale richiede un sostegno e una consulenza specifici ad alto livello all'interno delle istituzioni dell' #UE, al fine di fornire loro un approccio globale al fenomeno. #EnviCrimeNet è anche chiamato ad essere un Centro Europeo di Eccellenza sulle questioni penali legate a questa attività illegale. Lo scopo principale in questo senso è quello di sviluppare attività pertinenti al fine di coinvolgere i partecipanti nel perseguimento di questo tipo di reati e costituire un gruppo per lo scambio di buone pratiche e lezioni apprese dalle esperienze precedenti. Inoltre, EnviCrimeNet è una rete con proiezione oltre i confini dell'UE. L'esperienza accumulata lavorando nella Rete viene utilizzata per esportare questo modello di successo in altre regioni ad alto impatto nella lotta alla criminalità ambientale come l'Africa o l'America Latina, promuovendo lo scambio e la generazione di sinergie. IL LIFE+ SATEC PROJECT Il Progetto LIFE+ SATEC mira a promuovere la definizione di quadri giuridici internazionali, nonché nuovi metodi di indagine, la formazione degli agenti e la cooperazione delle forze di polizia e degli organi legislativi per la lotta ai reati ambientali. EnviCrimeNet è un importante contributo di questo progetto all'obiettivo del Consiglio dell'Unione Europea, in relazione alla necessità che gli Stati membri prendano coscienza della lotta contro la criminalità ambientale. Questa rete svolge un ruolo importante in quanto è un forum incentrato sul coordinamento delle attività di lotta contro i reati ambientali. Il progetto prevede anche la partecipazione di paesi terzi all'interno e all'esterno dell'Europa, in tutto il mondo, per combattere le attività criminali in settori quali il traffico illegale di rifiuti, il traffico di specie selvatiche, le indagini sulla criminalità informatica, le indagini relative alla biodiversità, ecc. Il progetto LIFE+ SATEC è sostenuto dal Ministero spagnolo per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica, #Europol, #CEPOL e opera a stretto contatto con reti specializzate in questo campo come #ENPE (European Network of Prosecutors for the Environment, che ha lo scopo di promuovere l’applicazione del diritto penale ambientale sostenendo il lavoro operativo delle Procure), #IMPEL (European Network for the Implementation and Enforcement of Environmental Law, istituito nel 1992 fra gli Stati Membri dell’UE come un network informale tra le autorità responsabili della predisposizione, della implementazione e dell’attuazione della normativa ambientale) ed #EUFJE (forum dei giudici dell'ambiente dell'Unione europea stato creato a nel maggio 2003 con l'obiettivo di sensibilizzare i giudici sul ruolo chiave della funzione giudiziaria nell'efficacia dello sviluppo sostenibile.) I partners in ambito ENVICRIMENET: AUSTRIA –> Criminal Intelligence Service Austria. L'Austria è coinvolta nella rete di investigatori a livello dell'UE che svolgono operazioni congiunte in tutta l'UE attraverso le priorità dell'EMPACT. BELGIO –> FUPHEC, una sezione della Polizia Federale risultato della fusione in un unico servizio centrale “Salute Pubblica e Ambiente”. Questa fusione nasce dal desiderio di fornire una risposta più efficace ed efficiente alle crescenti preoccupazioni del pubblico relative all’ ambiente, alla salute pubblica in generale e alla sicurezza alimentare. In quanto servizio centrale, FUPHEC fornisce un valore aggiunto in termini di uniformità nell'approccio ai fenomeni in questione ed efficienza delle risorse da impiegare. È essenziale sviluppare questo servizio per ottimizzare la cooperazione e migliorare lo scambio di informazioni. GERMANIA –> Federal Criminal Police Office (BKA) SO 31-3 Environmental-/Consumer Protection Crime Unit. SPECIALIZZAZIONE: Il BKA, in qualità di agenzia centrale di polizia in Germania, coordina la repressione del crimine a livello nazionale e internazionale. In generale, è responsabile delle comunicazioni della polizia con le forze dell'ordine e le autorità giudiziarie, nonché con altre autorità pubbliche di altri paesi. Il BKA, in qualità di Ufficio Centrale Nazionale dell'Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale (ICPO), utilizza i più moderni mezzi di comunicazione per scambiare messaggi con le sue controparti in tutto il mondo. A livello europeo, Europol è un partner centrale per la cooperazione. In qualità di unità nazionale di EUROPOL, il BKA svolge anche compiti centrali per la Germania. Nell'ambito di un approccio interdisciplinare alla lotta contro la criminalità ambientale, la BKA e l'Ufficio centrale d'inchiesta doganale (ZKA) sostengono congiuntamente i programmi europei per la lotta contro la criminalità ambientale. Tra i compiti principali in questo contesto figura il coordinamento delle misure nei confronti delle forze di polizia dello Stato o dei servizi doganali incaricati di indagare sui reati. La cooperazione si estende anche alle autorità federali e statali responsabili della protezione dell'ambiente. Oltre alla funzione internazionale, il BKA fornisce funzioni di ufficio centrale per le polizie statali nel campo della lotta contro la criminalità ambientale, tra cui la raccolta e l'analisi dei dati dei casi e dei trasgressori, il coordinamento delle indagini su reati di importanza maggiore, superregionale o internazionale e l'offerta di corsi di formazione specializzati. –> Zollkriminalamt Central Customs Investigation Office B331 (Prohibitions and restrictions). Il Zollkriminalamt è l'ufficio centrale del servizio d'inchiesta doganale. Responsabile della criminalità transfrontaliera, se le merci attraversano il confine, l'inchiesta doganale tedesca ha gli stessi diritti e le stesse possibilità della polizia tedesca. In qualità di ufficio centrale per l'inchiesta doganale, la ZKA è responsabile del coordinamento del lavoro degli uffici d'inchiesta doganale e funge da punto di contatto con le organizzazioni internazionali. In collaborazione con la BKA, la ZKA sostiene i programmi europei per la lotta contro la criminalità ambientale. L'unità divieti e restrizioni è anche responsabile della criminalità ambientale, in particolare della lotta contro il commercio illegale di rifiuti e specie in via di estinzione. ITALIA –> Comando tutela ambientale e sicurezza energetica. SPECIALIZZAZIONE: L'Arma dei Carabinieri è la più grande Forza di Polizia italiana, contando su 105.000 agenti. Nel suo duplice ruolo di Polizia e di Forza Armata, l'Arma dei Carabinieri è responsabile di svolgere un'ampia gamma di compiti di polizia e militari ed è sempre presente nella vita dei cittadini, dalla città più grande d'Italia al borgo lontano. Il Comando delle Unità Forestali, Ambiente e Agricoltura combatte i reati ambientali come nuova frontiera della criminalità organizzata transnazionale. Con quasi 6.000 unità di personale specializzato in campo ambientale e operante su tutto il territorio nazionale, rappresenta la polizia ambientale italiana preposta alla tutela delle risorse naturali, della biodiversità e degli ecosistemi. Il Comando ha una specifica esperienza investigativa nel contrasto al traffico illecito di rifiuti, in particolare ai gruppi della criminalità organizzata che operano in questo peculiare settore. SLOVACCHIA –> Presidium of the Police Force, Criminal Police Bureau, Department for Detection of Hazardous Substances and Environmental Crime. SPECIALIZZAZIONE: Le forze di polizia sono un corpo armato di sicurezza, che fa parte del ministero dell'Interno della Repubblica slovacca. Le forze di polizia svolgono compiti in materia di ordine interno, sicurezza, lotta contro la criminalità, comprese tutte le sue forme organizzate e internazionali, e compiti in conformità con gli obblighi internazionali della Repubblica slovacca. Nell'ambito della criminalità ambientale, esiste il Dipartimento per l'individuazione delle sostanze pericolose e la criminalità ambientale (DDHSEC), che individua e indaga soprattutto sulle forme più gravi di criminalità ambientale. Il DDHSEC è anche responsabile dell'istruzione e della formazione degli agenti di polizia, delle cooperazioni interministeriali e internazionali. SPAGNA –> Environmental Protection Service (SEPRONA). SPECIALIZZAZIONE: SEPRONA si occupa in modo completo della difesa dell'ambiente ed ha competenza specifica nella prevenzione, ispezione e contrasto dei reati ambientali dal punto di vista dell'investigazione penale, su tutto il territorio nazionale. Per adempiere a questi compiti #SEPRONA applica le disposizioni relative alla conservazione della natura e dell'ambiente, alle aree protette, alle risorse idriche, alla caccia e alla pesca, al maltrattamento degli animali, alla gestione dei rifiuti e al traffico illecito, ai reati legati all'inquinamento, ai siti archeologici e paleontologici e alla pianificazione territoriale, ecc. In particolare, SEPRONA ha competenze per l'applicazione delle normative nazionali e regionali a livello amministrativo, nonché per l'accertamento delle denunce di polizia relative a reati classificati come reati nel codice penale. Un altro dei suoi poteri è quello di effettuare indagini e ispezioni in loco. La sede centrale di SEPRONA ospita l'Ufficio centrale nazionale (BCN) delle attività illecite legate all'ambiente che riuniscono le capacità di tutti gli attori pertinenti in questo campo a livello nazionale. Per quanto riguarda le entrate internazionali, la BCN è il Punto di Contatto per i coordinamenti internazionali in materia di scambio di intelligence e facilitatore del coordinamento operativo quando le indagini richiedono il supporto internazionale. OLANDA –> The Human Environment and Transport Inspectorate. SPECIALIZZAZIONE: L'Ispettorato dell'ambiente umano e dei trasporti (Inspectie Leefomgeving en Transport, #ILT) è l'autorità di vigilanza per i compiti del ministero delle Infrastrutture e della gestione delle acque. Più di 1.100 dipendenti lavorano quotidianamente sulla sicurezza, la certezza e la fiducia nei trasporti, nelle infrastrutture, nell'ambiente e nell'alloggio. L'ILT dispone di un proprio servizio investigativo penale. Questo servizio investigativo è denominato «servizio di intelligence e investigazione» (Inlichtingen- en Opsporingsdienst, ILT/IOD). L' #IFT/IOD si concentra sulle persone e sulle aziende che violano sistematicamente e gravemente le normative in materia di ambiente. Inoltre, l'ILT/IOD si concentra sulla criminalità organizzata di natura sovversiva e spesso riguarda le strutture (finanziarie) internazionali e i flussi commerciali. Particolare attenzione è rivolta agli intermediari, ai facilitatori e agli enti certificatori. L'ILT/IOD impiega investigatori, analisti, esperti tecnici e legali, contabili forensi, esaminatori forensi informatici, consulenti strategici ed esperti nel campo dell'ottenimento e dell'elaborazione di dati e informazioni. Le priorità nelle indagini penali riguardano i rifiuti, il suolo e le sostanze pericolose. I compiti dell'ILT/IOD riguardano anche le associazioni dei trasporti e dell'edilizia abitativa. Poiché la criminalità non si preoccupa molto dei confini regionali o nazionali, una parte crescente delle indagini penali ha un carattere internazionale. Il campo di gioco internazionale dell'ILT/IOD è paragonabile ai compiti dell'ILT e molto diversificato in termini di argomenti e si svolge a livello nazionale, europeo e globale. Uno dei suoi obiettivi è quello di rafforzare la cooperazione e condividere informazioni con altre autorità di contrasto su questi tre livelli al fine di contrastare la criminalità ambientale. Oltre al commercio illegale di materiali di scarto e refrigeranti e alla dubbia manipolazione di sostanze pericolose, il problema dei fuochi d'artificio è anche un argomento di importanza internazionale.

LIFEPROJECT # CriminalIntelligenceServiceAustria #FUPHEC #BKA #Zollkriminalamt #Armadeicarabinieri #DDHSEC


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Arma dei Carabinieri italiana e la Polizia di Malta (Pulizija) impegnati in un'operazione contro una rete criminale coinvolta nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nella frode documentale e nella falsificazione di valuta.

Nove arresti a Napoli e sette tipografie sequestrate sono il risultato di una prolungata attività di indagine avviata dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma nel settembre 2020. I sequestri comprendono centinaia di documenti di identità falsi, apparecchiature e materiali contraffatti nonché altri beni, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.

I membri della rete criminale avrebbero agevolato l'immigrazione clandestina attraverso la produzione e la diffusione di patenti di guida, documenti di immatricolazione e documenti di identificazione nazionale falsi, nonché falsificazione e traffico di banconote in valuta estera. Il gruppo criminale è stato particolarmente attivo in Italia e a Malta, dove ha distribuito grandi quantità di passaporti vergini falsi a migranti irregolari provenienti da paesi sub-sahariani e del Medio Oriente. I documenti falsificati, di qualità particolarmente elevata, hanno permesso ai migranti di imbarcarsi su voli da Malta e dall'Italia verso numerose destinazioni dell'Europa occidentale. Le autorità hanno sequestrato molti di questi documenti contraffatti in Belgio, Svizzera, Francia e Italia.

L'indagine ha inoltre rivelato che il gruppo criminale era coinvolto in una serie di altre attività criminali, tra cui l'occultamento di veicoli rubati e la produzione di grandi quantità di banconote da 20.000 franchi congolesi contraffatte. Si stima che banconote contraffatte per un valore totale di 54 milioni di franchi congolesi (circa 18.000 euro) siano state prodotte con l'intenzione di essere introdotte nel sistema finanziario della Repubblica Democratica del Congo. Anche #Europol ha sostenuto questa indagine facilitando lo scambio di informazioni, coordinando le attività operative e fornendo supporto analitico operativo su misura, nonché con due esperti – uno specialista nel traffico di migranti e uno nella contraffazione monetaria – per supportare le attività sul campo effettuando un controllo incrociato delle informazioni operative raccolte in tempo reale.

Per saperne di più sul Comando carabinieri Anfalsificazione Monetaria => https://www.carabinieri.it/chi-siamo/oggi/organizzazione/mobile-e-speciale/comando-carabinieri-antifalsificazione-monetaria

#Armadeicarabinieri #ComandoCarabinieriAntifalsificazioneMonetaria # Pulizija #Malta


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Ricercato dall'Italia per traffico di droga, il 26enne Kevin Kurti è stato arrestato nella sua casa di Durazzo. Considerato artefice dell'accordo tra camorra e ‘ndrangheta

Kevin Kurti, ricercato dall'Italia per traffico di droga è stato arrestato a Durazzo. È accusato dalle autorità italiane di traffico di droga. Il ventiseienne è stato localizzato nella sua abitazione di Durazzo, e durante l'arresto non ha opposto resistenza. È considerato un intermediario dei boss del narcotraffico. Il comunicato della polizia albanese: “Come risultato delle intense azioni di tracciamento e localizzazione per la cattura dei cittadini ricercati, che vengono condotte nell'ambito della mega-operazione 'Stato di diritto', nonché come risultato del continuo scambio di informazioni tra Interpol Tirana e Interpol Roma , i servizi della Direzione delle Forze Operative Speciali hanno portato a termine l'operazione di polizia denominata 'Operativa'. Nel corso dell'operazione, a Durazzo, il cittadino K.K., 26 anni, dichiarato ricercato internazionalmente, è stato individuato, catturato e arrestato provvisoriamente, per essere estradato in Italia”.

Kevin Kurti era sfuggito all'operazione di tre settimane fa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli (leggi qui sul nostro blog => https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/traffico-di-droga-dalla-spagna-e-dallolanda ), allorquando sono state arrestate 32 persone, appartenenti a due organizzazioni criminali dedite al traffico e allo spaccio internazionale di droga. L'organizzazione trafficava cocaina, marijuana ed eroina. La via della droga era tra i Paesi Bassi e la Spagna. Kurti era uno dei due albanesi coinvolti nell’organizzazione, ed è considerato il perno attorno al quale è stato stretto l'accordo tra Simone Bartiromo, elemento di spicco dell'organizzazione indagata, e Sebastiano Romeo, un 'fornitore' calabrese di cocaina con sede a Bianco. Le indagini non si sono mai fermate e i Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e con la preziosa collaborazione dello SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) e della Polizia albanese, hanno rintracciato Kurti a Durazzo. Ora è rinchiuso in un carcere albanese, in attesa di estradizione.

#INTERPOL #SCIP #ARMADEICARABINIERI #ALBANIA


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SMANTELLATA DAI CARABINIERI UNA RETE EUROPEA DI PRODUZIONE E SPACCIO DI STUPEFACENTI

Risulta in 83 indagati e 5 mln euro sequestrati l’esito di una attività dei #Carabinieri di Firenze, con il supporto di altre forze di polizia europee e di #Interpol. Disarticolata una associazione transnazionale capace di movimentare centinaia di kg di stupefacenti. Nelle prime ore del 6 febbraio scorso i Carabinieri hanno condotto un'operazione sull'intero territorio nazionale e in altri Paesi europei con il supporto delle forze di polizia di Albania, Spagna, Olanda e Turchia. L'operazione prevedeva un'operazione congiunta di perquisizioni personali e finanziarie, compreso l'arresto di 70 detenuti, di cui 28 stranieri, e il sequestro di 8 detenuti domestici e l'obbligo di presentarli alla stazione di polizia per altri quattro. L'operazione ha comportato anche il sequestro di oltre 5 milioni di euro a causa dell'attività illecita. L'indagine è stata supportata da #Eurojust, #Europol, #Interpol e dalla Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana (#SPAK). L'operazione è stata coordinata dall'Ufficio Criminalità Organizzata dell'Arma dei Carabinieri e dalla #DirezioneCentraleServiziAntidroga, oltre che dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (#RACIS) e dall'Ufficio dell'Esperto per la Sicurezza dell'Ambasciata in Albania.

Dal 2019 al 2021 l'operazione ha portato alla scoperta di un ingente traffico di sostanze, tra cui cocaina, eroina, MDMA, hashish e marijuana, introdotte in Italia dall'Albania o dai Paesi Bassi. Tra loro collaboravano quattro diverse strutture criminali, composte da cittadini italiani e albanesi, con sede in Olanda, Albania e Toscana. In totale sono state arrestate 28 persone per traffico di sostanze stupefacenti e 68 per trasporto o vendita delle stesse sostanze.

Il Segretario Generale dell’Interpol, Jurgen Stock, ha dichiarato a riguardo: “Un enorme merito va a tutti coloro che sono coinvolti in questa importante operazione volta a sconfiggere la criminalità organizzata in tutta Europa. Siamo orgogliosi del ruolo svolto dall'INTERPOL nell'emettere 50 RedNotices (Ordini di cattura internazionali) a sostegno degli straordinari sforzi dei carabinieri italiani e delle Forze di Polizia di altri paesi della regione. Sfortunatamente, per quanto ampia possa risultare questa operazione, rimane la punta dell’iceberg, con riguardo alla criminalità organizzata in Europa e nel mondo; mai prima avevamo visto questa vastità, sofisticazione e globalizzazione delle reti di crimine organizzato”.

#Armadeicarabinieri


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ARRESTATI IN CORSICA E SPAGNA I CAPI DELLA “SOCIETÀ FOGGIANA”, LA QUARTA MAFIA.

Il leader della mafia foggiana, Marco Raduano, fuggito nel febbraio 2023 da una sezione di massima sicurezza del carcere di Nuoro, è stato arrestato giovedì 1 febbraio in Alta Corsica. Raduano, 40 anni, indicato come leader della “Società Foggiana”, è stato arrestato giovedì sera ad Aleria, nella parte orientale dell'isola, mentre cenava in un ristorante con una donna. Individuato dai carabinieri, è stato tratto in arresto dalla Gendarmeria Nazionale francese, in collaborazione con Europol.

(Marco Raduano a Bastia il 2 febbraio 2024 dopo il suo arresto)

Il suo braccio destro, Gianluigi Troiana, latitante dal 2021, è stato arrestato contemporaneamente a Otura, vicino a Granada, nel sud della Spagna. In questo caso la localizzazioe, sempre merito dei carabinieri, ha avuto il suo apice con la cattura da parte della Guardia Civil spagnola, sempre con il coordinamento internazionale di Europol. “L'arresto all'estero di due pericolosi latitanti, il boss Marco Raduano e il suo braccio destro Gianluigi Troiana (...), rappresenta un nuovo colpo alla criminalità “, ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

(Il braccio destro di Marco Raduano, Gianluigi Troiana, dopo il suo arresto a Otura in Spagna)

Marco Raduano, alias “ Faccia d'angelo” , era evaso nel febbraio 2023 da una sezione di massima sicurezza del carcere di Nuoro, in Sardegna, utilizzando delle lenzuola annodate tra loro. Poi è sceso lungo il muro della prigione, prima di fuggire. Stava scontando una pena detentiva di ventiquattro anni per appartenenza ad un'organizzazione mafiosa, traffico di droga, possesso illegale di armi e altri crimini. In un altro caso in corso, è accusato di due omicidi commessi nel 2017 e per i quali, è sotto processo anche Gianluigi Troiana, il suo braccio destro, latitante dal 2021, mentre scontava una pena, agli arresti domiciliari, di nove anni e due mesi. A lungo sottovalutata, la mafia foggiana, detta la “quarta mafia” – per la sua apparizione successiva – è considerata la più violenta della penisola. Il suo sradicamento è diventato “un’emergenza nazionale”, nelle parole dell’ex procuratore nazionale antimafia Francesco De Raho.

#Armadeicarabinieri #Europol #Guardiacivil #Gendarmerianazionalefrancese


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INCONTRO TRA IL COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI ED IL CAPO DELL’UFFICIO DI COORDINAMENTO STATUNITENSE TRA ISRAELE ED AUTORITÀ PALESTINESE

Avevamo parlato della richiesta degli Stati Uniti di avere distaccati due ufficiali dell’Arma dei carabinieri presso l'Ufficio del coordinatore della sicurezza degli Stati Uniti per Israele e l'Autorità palestinese qui => https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/carabinieri-in-israele-tra-diplomazia-e-cooperazione . In questi giorni il coordinatore della sicurezza degli Stati Uniti per Israele e l'Autorità palestinese, il tenente generale Michael R. Fenzel dello US Army (Esercito americano) è stato a Roma per incontrarsi con il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, Comandante Generale dei carabinieri. L’Ufficio del Coordinatore è stato istituito nel marzo 2005. L'USSC (così in sigla) è una agenzia governativa statunitense si coordina con il governo di #Israele e l' #Autoritàpalestinese per rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza, guida gli sforzi della coalizione nel consigliare l'Autorità Palestinese sulla riforma del settore della sicurezza e raccomanda opportunità alle nazioni e alle organizzazioni internazionali per la contribuizione allo sviluppo di un settore della sicurezza palestinese che si renda autosufficiente. Nonostante il nome, in realtà si tratta di un team internazionale e interagenzia, con sede a Gerusalemme. La nostra nazione, attraverso l’ #Armadeicarabinieri, collaborando con l’Ufficio del Coordinatore statunitense fornirà il proprio ausilio nella risoluzione del conflitto in atto tra israeliani e le milizie di Hamas. Nella tabella sottostante una sintesi dell’attività svolta all’estero dall’Arma


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Traffico di droga dalla Spagna e dall'Olanda. A Napoli 29 arresti

Si rifornivano da Olanda e Spagna per approvvigionarsi di sostanza stupefacente da cedere nella provincia di Napoli: i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento applicativo di misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari e divieto di dimora) emesso dal G.I.P. del Tribunale, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 29 persone indiziate del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Dall’attività di indagine è emersa: – la operatività di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo che trafficava e vendeva le sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti; – la disponibilità, da parte degli indagati, di armi da fuoco e di veicoli dotati di un sofisticato “sistema di occultamento”.

Nel corso delle investigazioni, nel novembre del 2022 i carabinieri catturarono all’aeroporto Dubai un latitante napoletano ritenuto un broker della droga che si affidava per la raccolta delle ordinazioni della cocaina grazie alle chat criptate Encrochat. Si tratta, come noto, di un hardware e software che consentono comunicazioni criptate ritenute dai trafficanti “a prova di intercettazione”. La polizia francese riuscì ad infrangere codici dell'azienda che vendeva i telefoni cellulari e si narra che l'Fbi statunitense divenne la proprietaria di un'altra società del settore, cosa che gli avrebbe consentito di catalogare le conversazioni. Tornando all’operazione condotta dai carabinieri, questi hanno complessivamente sequestrato circa un quintale di sostanza stupefacente di vario tipo, nonché armi da fuoco e autovetture dotate del “sistema di occultamento” di cui abbiano detto sopra, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro. Da una conversazione intercettata nel contesto delle indagini anche un cittadino albanese che si confronta con un connazionale sulle modalità di trasporto della droga e dei rischi a cui sono esposti, per esempio, quando la droga viene trasferita in una “semplice” borsa, a causa dei cani antidroga. I due sostengono che i container offrono maggiore sicurezza ma solo “sotto acqua è 100%, ma ci sta solo da Panama”, dicono. Ovvero, ai mezzi tradizionali si sta affiancando la modalità di trasferimento via sommergibile, auspicata dai due intercettati e praticata tra il Sud ed il Centro America e gli Stati Uniti.

#Armadeicarabinieri #Narcotraffico #Encrochat


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UN ARTICOLO SULL’EVOLUZIONE DEL RUOLO DELL’ONU NELLE OPERAZIONI DI PEACEBUILDING.

L’ultimo numero della rivista edita dal CoESPU (Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità) ci fornisce l’occasione per tornare a parlare di ambiente e del ruolo in questo contesto delle operazioni di peacekeeping a guida Nazioni Unite.

copertina della Rivista CoESPU

Il Tenente Colonnello Donatello Cirillo, comandante del Gruppo Carabinieri Forestali di Catanzaro, indica che alla protezione dell’ambiente nelle operazioni di pace dell'ONU dovrebbe essere data la stessa importanza della tutela dei diritti umani.

Logo del CoESPU

Innanzitutto, che cos’è il CoESPU? Si tratta di un think tank a guida Carabinieri italiani, che lavora in collaborazione con la Global Peace Operations Initiative degli Stati Uniti, per aiutare a costruire capacità globale per le Nazioni Unite e le operazioni regionali di sostegno alla pace, addestrando le forze di mantenimento della pace. La sua sede è a Vicenza.

Peacekeeper ONU

Nel suo articolo, Il Colonnello Cirillo argomenta che la sicurezza è fondamentale per la stabilità di un Paese. Richiede quindi un approccio antropocentrico e multidimensionale, che includa la sicurezza economica, ambientale e personale, la stabilità sociale, la stabilità politica, la sicurezza alimentare e la garanzia della salute. Il concetto di gestione ambientale postbellica si è evoluto negli anni ’70, con particolare attenzione ai danni ambientali causati dai conflitti. Le Nazioni Unite hanno posto la protezione ambientale al centro del loro modello di sviluppo umano sin dagli anni ’70, con la creazione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP). La politica ambientale delle Nazioni Unite mira a preservare le risorse naturali dello Stato ospitante e a prevenire effetti negativi sul personale e sul conflitto stesso. Sottolinea inoltre la creazione di un ambiente protettivo per i civili per prevenire la violenza fisica, sostenere la legittimità dello Stato ospitante e stabilire lo stato di diritto e la catena della giustizia penale.

Peacekeeper ONU

Queste azioni dovrebbero diventare prioritarie una volta che il conflitto si sarà calmato e saranno presenti condizioni favorevoli: dovrebbero includere la riforma del settore della sicurezza, i sistemi amministrativi, i quadri giuridici, i diritti umani e la governance democratica. Anche il sostegno ai processi politici, inclusa la partecipazione delle donne, è fondamentale per la protezione a lungo termine dei civili. L’obiettivo principale del rafforzamento delle capacità nelle operazioni multidimensionali è creare una pace sostenibile, concentrandosi sull’auto sostenibilità e sulla gestione delle risorse naturali. Il mandato del Consiglio di Sicurezza per la protezione civile copre tutte le azioni necessarie per prevenire le minacce alla pace, compresa la protezione degli ecosistemi. La scarsità, lo sfruttamento eccessivo, la cattiva gestione e l’iniqua ridistribuzione delle risorse naturali spesso causano tensioni e conflitti, portando a tentativi di pace più complessi e resistenti. I conflitti ambientali precipitati in violenza tendono a riemergere più facilmente e ad esacerbarsi più di altri. Il Sud del mondo è quello che registra il maggior numero di conflitti a causa della concentrazione delle risorse naturali e della debolezza delle istituzioni. Il cambiamento climatico è un moltiplicatore di minacce, che incide sull’acqua, sul cibo, sulla salute e sulla vita delle persone, colpendo in modo sproporzionato le popolazioni più povere e più esposte.

Peacekeeper ONU

Le attività di rafforzamento delle capacità ambientali richiedono personale altamente specializzato e la qualità del personale dispiegato è fondamentale per garantire la corretta esecuzione del mandato e il buon esito delle missioni sul terreno. Il Decreto Clima italiano del 2019 fornisce un modello per ampliare la componente ambientale in operazioni multidimensionali, attivando la task force “Caschi Verdi per l’Ambiente”, un gruppo di 22 esperti dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e di personale tratto dall’Arma dei carabinieri, per intervenire negli scenari nazionali e internazionali a tutela della biodiversità e risorse ambientali e forestali all’interno dei siti protetti. Si può quindi affermare che le operazioni multidimensionali di costruzione della pace mirano principalmente a creare una pace sostenibile e a proteggere l’ambiente naturale. Tuttavia, queste operazioni sono tecnicamente complesse e richiedono una pianificazione a lungo termine, compresa la gestione sostenibile delle foreste e delle risorse naturali, la protezione dell’ecosistema e un’adeguata gestione dei rifiuti.

Avere cura dell'ambiente

La transizione e il consolidamento devono essere guidati dai principi di proprietà nazionale e di inclusività, compresa la riconversione delle attività economiche preesistenti. L’importanza e la portata degli interventi richiedono programmi con lunghi periodi di sviluppo ed effetti positivi visibili solo dopo pochi decenni. Si rileva inoltre una tendenza generale al ribasso del personale impiegato a livello globale, con il contributo principale fornito dai paesi in via di sviluppo. Il Fondo delle Nazioni Unite per il peacebuilding ha stanziato almeno 60 milioni di dollari per la cooperazione ambientale, e altre agenzie delle Nazioni Unite hanno iniziato a inviare esperti di sicurezza climatica nelle zone di conflitto vulnerabili dal punto di vista ambientale. L'approccio della comunità internazionale alla pace e alla sicurezza è cambiato radicalmente negli ultimi decenni, con l'aumento degli attori non statali e la necessità di personale più specializzato. La concezione contemporanea dello scenario di sicurezza si è evoluta dalla prevenzione dei conflitti al mantenimento e al consolidamento della pace. Per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, dobbiamo agire con urgenza per ridurre le minacce dei conflitti armati all’ambiente, alla salute e ai mezzi di sussistenza. Va quindi in conclusione sottolineata l’importanza della protezione ambientale prima, durante e dopo i conflitti.

Per scaricare l'articolo originale (in inglese), clicca qui => https://tinylink.onl/3757

#ONU #Peacebuilding #Caschiverdiperlambiente #Ambiente #ISPRA #Armadeicarabinieri #DonatelloCirillo #UNEP


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Maresciallo dei carabinieri in missione ONU (Maresciallo dei carabinieri in missione ONU)

Ogni giorno, circa 9.000 agenti di polizia delle Nazioni Unite provenienti da 94 paesi contribuiscono a promuovere la pace e la sicurezza internazionali sostenendo i paesi in situazioni di conflitto, post-conflitto e crisi. Rafforzano e ristabiliscono la sicurezza attraverso il pattugliamento, la polizia orientata alla comunità e altri sostegni operativi, fornendo consulenza ai servizi di polizia nazionali, aumentando il rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani e ripristinando e promuovendo la sicurezza pubblica e lo stato di diritto. Le Nazioni Unite hanno schierato agenti di polizia per il servizio nelle operazioni di pace dal 1960. Attualmente sono dispiegati in 17 operazioni di pace (vedi la nota 1)

Tutto il personale dell'UNPOL che indossa il basco blu è membro in servizio attivo dei servizi di polizia nazionali distaccati per lavorare con le Nazioni Unite. Dal 1990, 129 paesi hanno distaccato agenti di polizia donne e uomini per servire la polizia delle Nazioni Unite. In linea con la risoluzione 1325 (2000) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (approfondisci a questo link –> https://www.difesa.it/Content/Risoluzione1325_2000/Pagine/default.aspx) , che riconosce l'importanza della partecipazione delle donne alle operazioni sul campo delle Nazioni Unite, e con la risoluzione 2242 (2015), il Dipartimento di polizia delle Nazioni Unite ha intrapreso diverse misure che hanno portato a un aumento significativo del dispiegamento di agenti di polizia donne nelle missioni sul campo.

Il Dipartimento è impegnato a dare priorità al reclutamento, al dispiegamento e al mantenimento di agenti di polizia donne nelle operazioni di mantenimento della pace a tutti i livelli. Le donne agenti di polizia svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della pace e della sicurezza, anche attraverso attività di gestione dell'ordine pubblico, capacità specializzate come le armi e le tattiche speciali (SWAT) e la partecipazione a operazioni ad alto rischio.

Le donne poliziotte sono indispensabili durante i pattugliamenti ad alta visibilità, le operazioni di cordone e di perquisizione e durante le perquisizioni a tappeto. In alcuni casi, solo le donne agenti di polizia possono interagire con le donne e le ragazze nelle comunità e tali impegni informano le strategie di protezione delle Nazioni Unite, garantendo così che i bisogni e le prospettive di coloro che sono più a rischio siano presi in considerazione e affrontati.

In situazioni di conflitto e post-conflitto in cui la violenza sessuale e di genere è probabilmente dilagante e può essere utilizzata come tattica per raggiungere obiettivi strategici o politici, le sopravvissute e i membri della comunità sono più propensi ad avvicinarsi alle donne agenti di polizia. Pertanto, le donne agenti di polizia svolgono un ruolo cruciale nelle operazioni, nel monitoraggio e nella segnalazione delle violazioni, nell'affrontare l'impunità e nel promuovere l'assunzione di responsabilità che porti a un rafforzamento dello stato di diritto, al recupero e alla riconciliazione.

Nel 2018, sulla base della strategia per la parità di genere a livello di sistema del Segretario generale delle Nazioni Unite,** il Dipartimento per le operazioni di pace ha sviluppato una strategia per la parità di genere del personale in uniforme con obiettivi, traguardi e parametri di riferimento chiari**, insieme a meccanismi di segnalazione e monitoraggio per raggiungere un adeguato equilibrio di genere.

Nell'ambito di questa strategia, entro il 2028, la Divisione di Polizia delle Nazioni Unite si impegna ad assumere almeno il 30% di donne agenti di polizia in posizioni professionali sul campo (il 20% nelle unità di polizia formate e il 30% come agenti di polizia individuali) e il 35% presso la sede delle Nazioni Unite. Per raggiungere questi obiettivi, la Divisione di polizia delle Nazioni Unite continuerà a coinvolgere gli Stati membri e a cercare il sostegno dei paesi campioni di genere.

L'Arma dei carabinieri, nella sua duplice veste di Forza militare e di polizia, ha preso parte alle più significative esperienze nazionali condotte non solo sotto egida ONU, ma anche NATO, OSCE o di “coalizioni di volenterosi”. All'estero, i Carabinieri garantiscono, in via esclusiva, le funzioni di Polizia Militare in supporto dei contingenti nazionali schierati e la sicurezza delle sedi diplomatiche italiane e, a livello internazionale, giocano un ruolo da protagonisti nello spettro delle attività di Polizia di Stabilità, che comprendono il monitoraggio del rispetto dei diritti umani, l'addestramento, la consulenza e l'assistenza delle Forze di Polizia locali, ove inesistenti o collassate e l'imposizione della legge (Law Enforcement). L’Arma partecipa naturalmente anche alle attuali missioni ONU che vedono impegnati contingenti italiani: Libano – UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), UNFICYP (United Nations Peacekeeping force in Cyprus),

L’ingresso delle donne nell’Arma dei Carabinieri è iniziato con l’arruolamento di ufficiali donne che, dopo la loro formazione, hanno svolto il compito di istruire le nuove colleghe. Questo processo grazie alla legge approvata nell’ottobre 1999, che prevedeva l’ingresso del personale femminile in tutte le Forze armate. Successivamente, sono stati banditi concorsi per marescialli e infine per carabinieri. Le donne carabiniere hanno dimostrato di essere altamente qualificate e capaci di svolgere una vasta gamma di mansioni. Oltre ai tradizionali compiti di mantenimento dell’ordine pubblico e di pattugliamento, le donne hanno ricoperto ruoli chiave anche in aree come la lotta al crimine organizzato e l’investigazione e ora sono pienamente integrate anche nelle missioni all’estero, ivi comprese quelle dell’ONU.

Per saperne di più: (Nota 1) 17 operazioni di pace delle Nazioni Unite, vale a dire, MINURSO, MINUSCA, MINUSMA, MONUSCO, UNIFIL, UNVMC, BINUH, UNMHA, UNFICYP, UNISFA, UNMIK, UNIOGBIS, UNMISS, UNSMIL, UNOCA, UNOAU e UNSOM. https://peacekeeping.un.org/en/un-police https://police.un.org/en https://www.peacewomen.org/who-implements

#Armadeicarabinieri #ONU #peacekeepingoperations #unpk #unpol # UNIFIL # UNFICYP


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