Cooperazione Internazionale di Polizia

Europol

SMANTELLATO IN ITALIA GRUPPO CRIMINALE TURCO, OPERANTE NEL NOSTRO PAESE ED IN TUTTA EUROPA

Europol ha recentemente sostenuto una “giornata di azione” in Italia, per smantellare con successo un'organizzazione criminale turca coinvolta in molteplici omicidi in tutta Europa.

L'indagine è stata condotta dalla Polizia di Stato italiana, (Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) di Milano) con il supporto della Guardia di Finanza italiana e della Polizia nazionale turca (Emniyet Genel Müdürlüğ).

In totale, sono state arrestate 17 persone, tutti cittadini turchi: quattordici cittadini dimoranti nel nostro Paese e altri tre attivi all’estero sono finiti in carcere per associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, banda armata diretta a costituire un’associazione con finalità terroristiche e a commettere attentati terroristici, detenzione e porto illegale di armi micidiali e di esplosivi, traffico internazionale di stupefacenti, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’indagine è stata avviata a Como all’inizio di ottobre dello scorso anno quando i poliziotti hanno arrestato tre appartenenti dell’organizzazione criminale mentre cercavano di raggiungere la Svizzera ed erano in possesso di due pistole, di cui una clandestina, numerose munizioni e materiale di propaganda.

L’attività investigativa consentì di constatare che il capo dell’organizzazione, finito successivamente agli arresti domiciliari per detenzione e porto di arma comune da sparo, continuava a dirigere e coordinare dall’Italia le attività criminali: trasporto di migranti, traffico di stupefacenti, contrabbando di sigarette e di farmaci ma anche la commissione di reati terroristici come l’omicidio di un cittadino turco a Berlino o ancora l’attentato alla fabbrica di alluminio in Turchia avvenuti a marzo scorso.

Quest’ultimo attentato falliva grazie allo scambio informativo tra la Polizia di Stato, l’Interpol e la polizia turca.

Alla Sezione investigativa finanziamento terrorismo della Guardia di finanza di Milano, è stata delegata l’attività d’indagine sui flussi finanziari provenienti dall’estero che permettevano al capo di disporre di somme di denaro contante consistenti.

Europol ha inviato due esperti a Viterbo, in Italia, per assistere nell'analisi dell'intelligence e nel coordinamento delle azioni. Dalla fine del 2022, Europol ha un nuovo mandato che consente all’Agenzia di concentrare le proprie attività sulla violenza, comprese le uccisioni legate a gruppi di criminalità organizzata e grave.

#EUROPOL #PoliziadiStato #Sisco #GuardiadiFinanza #Polizianazionaleturca #EmniyetGenelMüdürlüğ


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TRAFFICO DI DONNE CINESI COSTRETTE A PROSTITUIRSI: LA POLICIA NATIONAL SPAGNOLA ED EUROPOL SMANTELLANO DUE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI

Giro di prostituzione cinese in Europa: da ultimo la polizia nazionale spagnola (#PolicíaNacional) con il sostegno di #Europol ha smantellato di due organizzazioni criminali che contrabbandavano centinaia di cittadine e cittadini cinesi utilizzando una serie di metodi fraudolenti. Secondo le autorità spagnole, le reti criminali hanno contrabbandato oltre 1 000 vittime, la maggior parte delle quali sono state successivamente sfruttate sessualmente. Si presume che queste organizzazioni abbiano guadagnato 5 milioni di euro dalle loro attività criminali.

L'indagine ha rivelato che le due organizzazioni smantellate avevano sede a Guadalajara, Madrid e Toledo (Spagna), ma avevano filiali sparse in tutta la Spagna, tra cui Barcellona, Coruña, San Sebastián, Siviglia e Valencia. Hanno svolto le loro attività criminali in modo indipendente, anche se occasionalmente hanno collaborato quando necessario.

Le organizzazioni criminali fornivano alle vittime contratti di lavoro fraudolenti e false iscrizioni nei comuni in cui non avevano mai vissuto per ottenere uno status legale in Spagna. Hanno persino organizzato matrimoni fittizi e fornito consigli su come superare con successo i colloqui durante le procedure di candidatura.

Diversi studi legali hanno collaborato con i criminali aiutandoli a redigere la documentazione falsa. Queste aziende hanno ricevuto in cambio tra i 500 e i 1 000 euro per ciascuna vittima. Si è trattato di un'indagine complessa condotta in due fasi: nella prima, le forze dell'ordine spagnole hanno arrestato 35 sospettati di appartenenza a un'organizzazione criminale, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falsificazione di documenti. A seguito di questi arresti, la polizia spagnola ha arrestato altri 34 sospettati con l'accusa di aver rilasciato documentazione fraudolenta per facilitare la legalizzazione dei migranti.

Oltre ai 69 arresti, sono stati sequestrati 7 veicoli di lusso ed 80mila euro in contanti nonchè dispositivi elettronici e documentazione Europol ha fornito supporto per l'analisi operativa durante tutta l'indagine e, il giorno dell'azione, ha inviato un analista a Toledo per fornire assistenza sul posto e competenze forensi.

Il caso è collegato a un’operazione che Europol sostiene dal 2020 e che ha portato allo smantellamento della più grande rete criminale cinese d’Europa coinvolta nella tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, ed inoltre a un'operazione contro un'organizzazione criminale dedita alla tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo a Maiorca (Spagna), avvenuta nel marzo 2024 e che portò a 17 arresti e alla protezione di 13 vittime.

#prostituzione #trafficodiesseriumani


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GLI HELLS ANGELS, MOTOCICLISTI TALVOLTA CON UNA PESSIMA FAMA, PRESENTI IN VARIE PARTI DEL MONDO

L'Hells Angels Motorcycle Club (#HAMC) è un club motociclistico fondato a Fontana, in California, nel 1948. È uno dei club motociclistici più conosciuti e grandi al mondo, con oltre 475 sezioni in 62 paesi. I suoi membri sono principalmente appassionati di Harley-Davidson e si contraddistinguono sia per il tipo di abbigliamento sia per la moto (che deve essere di grossa cilindrata, almeno 750 cc). Il club è noto per il suo logo iconico, che presenta un teschio alato, e i suoi membri sono spesso associati a un'immagine dura e ribelle.

Il logo iconico

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L'iconico logo con il teschio alato degli Hells Angels è un simbolo dell'identità del club ed è stato utilizzato almeno dal 1948. Il logo presenta un teschio con un paio di ali e il suo design ha subito alcune modifiche nel corso degli anni. L'origine esatta del logo non è chiara, ma si ritiene che sia stato progettato dai fondatori del club, che si vuole fossero un gruppo di veterani della Seconda guerra mondiale.

Il teschio nel logo è spesso interpretato come un simbolo di morte e si pensa che le ali rappresentino la libertà e la capacità di librarsi al di sopra della legge. Il logo è stato usato dagli Hells Angels per rappresentare i loro valori di ribellione, anticonformismo e disprezzo per l'autorità.

Gli #HellsAngels a suo tempo hanno intrapreso un'azione legale per proteggere il loro marchio e hanno citato in giudizio diverse aziende per aver utilizzato il logo senza autorizzazione. Nel 2010, il club ha citato in giudizio alcuni rivenditori per aver utilizzato il logo su abbigliamento e accessori senza permesso. La causa è stata risolta in via extragiudiziale, con le aziende che hanno accettato di smettere di utilizzare il logo.

Ma non tutti sono “Hells Angels” legittimi

Premesso che come “Hells Angels” vengono generalmente indicati sia i membri dell’HAMC che di altri gruppi di motociclisti che con questi nulla hanno a che fare, vi è chi li segnala per una lunga storia di attività criminali, tra cui traffico di droga, reati con armi e crimini violenti. Sono stati coinvolti in numerose guerre tra bande e sono stati accusati di aver commesso numerosi omicidi. Il club HAMC in particolare negli USA è stato anche collegato a gruppi della criminalità organizzata ed è stato coinvolto in attività illegali come estorsioni, riciclaggio di denaro e frodi. Sono numerose le agenzie di polizia e di intelligence internazionali che classificano l'Hells Angels Motorcycle Club (HAMC) come una banda di motociclisti i cui membri commettono crimini violenti diffusi, tra cui spaccio di droga, traffico di beni rubati, traffico di armi, estorsione e operazioni di prostituzione.

Una reputazione variabile, da criminali a benefattori

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La reputazione degli Hells Angels varia però a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni Stati che li vedono come un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.

Nonostante la loro reputazione criminale, vi è infatti chi ritiene che gli Hells Angels abbiano un forte senso di fratellanza e cameratismo tra i loro membri. Il club ha un rigoroso codice di condotta, che enfatizza la lealtà, il rispetto e la protezione dei suoi membri, che sono tenuti a conformarsi ad una serie di regole e linee guida, che includono un rigoroso codice di abbigliamento, un codice di condotta e una serie di rituali e cerimonie. Sono stati anche coinvolti in varie attività di beneficenza, come il sostegno ai veterani e la partecipazione a corse di beneficenza (come vedremo a breve per quanto attiene l’Italia). Tuttavia, rimane che in alcuni Stati le loro attività criminali e il loro comportamento violento hanno portato a numerose repressioni e arresti da parte delle forze dell'ordine nel corso degli anni. In sintesi, la reputazione degli Hells Angels varia a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni paesi che li considerano un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.

Negli Stati Uniti, hanno la reputazione di essere coinvolti nel crimine organizzato, tra cui il traffico di droga, il traffico di armi e la violenza. Sono stati coinvolti in numerose attività criminali, tra cui omicidi, estorsioni e riciclaggio di denaro. Venivano annoverati tra le OMG (Outlaw Motorcycle Gang), bande motociclistiche fuorilegge. Secondo il Dipartimento di Giustizia oltre a loro vi sono i Mongols, i Bandidos, gli outlaws e i Sons of Silence .

In Canada, sono stati coinvolti in una guerra tra bande di lunga data con una banda di motociclisti rivali, la Rock Machine, che ha provocato numerosi morti e feriti. Sono stati anche collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali.

In Australia, sono stati coinvolti in una serie di casi criminali di alto profilo, tra cui traffico di droga e violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone, tra cui un agente di polizia.

In Nuova Zelanda, hanno una presenza significativa e sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone.

In Asia, hanno una presenza significativa in paesi come il Giappone e la Thailandia, dove sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza.

In Europa, hanno una presenza significativa, con sezioni in molti paesi, tra cui Regno Unito, Germania e Francia. Sono stati coinvolti in violenti conflitti con bande di motociclisti rivali e sono stati collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali. In Italia esistono varie sezioni, che si evidenziano per attività benefiche, quali quella intrapresa recentemente consistente nella consegna del ricavato raccolto in un evento organizzato dai club motociclisti vicentini riuniti con scopo benefico a favore della fondazione e della Lega Italiana fibrosi cistica. Un assegno di 12487 Euro è stato consegnato nelle mani del delegato provinciale della fondazione e presidente del comitato di Vicenza.

Indagine tra Germania e Spagna, con appendice in Romania

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Recentemente, un'indagine tedesco-spagnola, sostenuta da #Europol, ha preso di mira una rete criminale coinvolta nel traffico di droga e armi da fuoco. Il capo della rete coordinava le attività criminali dalla Spagna, dove aveva stabilito la sua base.

L'indagine, avviata a metà del 2023 sotto l'egida della Procura generale di Francoforte, in Germania, ha preso di mira una rete criminale che si denominava #Bandidos. La banda è stata sospettata di trafficare grandi quantità di cannabis e cocaina da Malaga, in Spagna, alla Germania. Il gruppo ha anche contrabbandato armi lungo lo stesso percorso. Il leader della rete, un cittadino tedesco residente in Spagna, era considerato un obiettivo di alto valore in questa indagine. Gli investigatori della polizia federale tedesca e della polizia nazionale spagnola, lavorando insieme su questo caso, lo hanno identificato come un membro di alto rango della banda di motociclisti Hells Angels di Marbella.

Durante la giornata di azione, gli agenti della #polizianazionalespagnola hanno fatto irruzione nella villa privata del capobanda e negli uffici della sua attività di autonoleggio. Dalle informazioni scambiate tramite Europol è emerso che anche le autorità rumene avevano aperto un procedimento nei confronti della stessa persona e, a seguito della cooperazione internazionale e dello scambio di informazioni, la Romania ha emesso un mandato d'arresto europeo nei suoi confronti in relazione al loro caso nazionale. Europol ha agevolato lo scambio di informazioni e fornito sostegno nel corso di questa indagine congiunta. Europol ha inoltre fornito analisi e intelligence e ha coordinato le attività operative. Durante la giornata dell'azione, ha inviato un esperto sul campo per effettuare controlli incrociati delle informazioni operative in tempo reale e fornire agli operanti possibili indizi. Finanziamento attraverso i meccanismi finanziari dell'UE Agenti della polizia nazionale spagnola, con il sostegno di Europol, hanno condotto queste operazioni congiunte in partenariato con la Germania e la Romania.


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Il caso di JuicyFields, considerata una delle più grandi truffe nel settore della cannabis, fece notizia nel 2022. JuicyFields, una piattaforma globale per investire nella cannabis, avrebbe attirato investitori con promesse di rendimenti elevati dal sostegno alla coltivazione di cannabis da parte dei leader del settore. Ora un'indagine congiunta condotta da diverse autorità di contrasto europee, supportata da #Europol ed #Eurojust, è culminata nell'arresto di 9 sospetti in seguito al caso di frode. Nella giornata di azione, svoltasi l’11 aprile 2024, oltre 400 agenti delle forze dell’ordine di 11 paesi hanno eseguito 9 mandati di arresto e condotto 38 perquisizioni domiciliari. Durante la giornata sono stati sequestrati o congelati 4.700.000 euro in conti bancari, 1.515.000 euro in criptovalute, 106.000 euro in contanti e 2.600.000 euro in beni immobiliari, oltre a diversi veicoli di lusso, opere d'arte, denaro contante e vari oggetti di lusso, ed un gran numero di dispositivi elettronici e documenti. Secondo le stime giudiziarie, i danni totali derivanti da falsi investimenti nella pubblicizzata piattaforma di crowdsourcing per la coltivazione di cannabis ammontano a 645 milioni di euro, ma i danni reali e non dichiarati potrebbero essere significativamente più alti. In totale, circa 550.000 partecipanti in tutto il mondo, la maggior parte dei quali cittadini europei, sono stati registrati come investitori online. Utilizzando bonifici bancari o criptovalute, circa 186.000 partecipanti hanno effettivamente trasferito fondi nell'elaborato “schema Ponzi”, attivo dall'inizio del 2020 a luglio 2022. JuicyFields e le sue false opportunità di investimento nella cannabis. I sospettati, principalmente russi ma anche olandesi, tedeschi, italiani, lettoni, maltesi , di nazionalità polacca, giordana, statunitense e venezuelana, hanno utilizzato la pubblicità sui social network per attirare le vittime sui loro siti web. Queste piattaforme offrivano promettenti opportunità di investimento in crowdsourcing nella coltivazione, raccolta e distribuzione di piante di cannabis da utilizzare per scopi medicinali. Con un investimento iniziale minimo di almeno 50 euro in questa cosiddetta opportunità di “e-growing”, agli investitori veniva promesso di essere collegati ai produttori di cannabis terapeutica. Al momento dell’acquisto di una pianta di cannabis, la piattaforma assicurava agli investitori – detti anche e-growers – che presto avrebbero potuto ottenere elevati profitti dalla vendita di marijuana ad acquirenti autorizzati. Anche se la società ha promesso rendimenti annuali pari o superiori al 100%, non ha rivelato esattamente come avrebbe raggiunto questo obiettivo, per non parlare di come sarebbe stato in grado di garantirlo. La cannabis è una delle sostanze illecite più consumate sia all’interno dell’Unione Europea che a livello globale. Come visto in altri contesti, le reti criminali sono particolarmente abili nell’applicare nuove narrazioni alle pratiche criminali esistenti, in particolare in periodi di cambiamenti nei quadri normativi, che possono aprire una finestra di opportunità per i truffatori di pubblicizzare investimenti a basso rischio e ad alto profitto. Uno schema Ponzi è un tipo di truffa sugli investimenti in cui i criminali promettono rendimenti elevati con rischi minimi o nulli per gli investitori. Invece di generare effettivamente profitti attraverso attività commerciali legittime, i truffatori utilizzano il denaro dei nuovi investitori per pagare i rendimenti ai precedenti investitori. Ciò crea l'illusione di un'impresa redditizia, ma in realtà lo schema crolla quando non ci sono abbastanza nuovi investitori per sostenere i pagamenti, lasciando la maggior parte degli investitori in perdita. Ad esempio, l'investitore medio, anche cauto, effettuerebbe un investimento iniziale di 50 euro e riceverebbe un pagamento raddoppiando il proprio denaro subito dopo. Motivati da questi guadagni finanziari, molti investitori alzerebbero la posta e pagherebbero centinaia, migliaia o in molti casi anche decine di migliaia di euro. La piattaforma fingeva credibilità in quanto non solo era rappresentata nel mondo digitale, ma sosteneva l’immagine di una struttura commerciale legale affidabile con uffici fisici, personale e rappresentanza agli eventi dell’industria della cannabis. Inizialmente, gli oltre 500.000 coltivatori elettronici ricevevano i rendimenti degli investimenti. Nel luglio 2022, tuttavia, i criminali dietro il sistema hanno improvvisamente rimosso i profili aziendali dai social network e impedito agli utenti di accedere ai propri account, congelando così i prelievi di contanti. L'attenzione delle forze dell'ordine su JuicyFields e le relative piattaforme di investimento è stata seguita dalla creazione di una squadra investigativa congiunta presso Eurojust, guidata dalla polizia tedesca e spagnola, dalla gendarmeria francese e supportata da Europol, dall'Agenzia nazionale anticrimine del Regno Unito e da altre forze dell'ordine provenienti da numerosi Stati membri, Italia compresa. Uno dei principali obiettivi di alto valore in questa indagine è stato rintracciato in una residenza nella Repubblica Dominicana. Un cittadino russo, sospettato di essere uno dei principali organizzatori del piano fraudolento, ha fatto perquisire la proprietà in cui risiedeva dalle autorità della Repubblica Dominicana insieme agli agenti della squadra investigativa spagnola e ad uno specialista dell'Europol inviato sul posto per assistere nel coordinamento.


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lo schema di SIENA Più di 3000 autorità di contrasto di oltre 70 paesi ed entità internazionali sono collegate al canale sicuro di scambio di informazioni di Europol, conosciuto come SIENA (“Secure Information Exchange Network Application”). La piattaforma consente il rapido scambio di informazioni operative e strategiche tra #Europol, gli Stati membri dell' #UE e i paesi partner con cui Europol ha accordi di cooperazione o accordi di lavoro. Si tratta di un servizio disponibile 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana.
Lo scambio tempestivo di informazioni facilitato da #SIENA è essenziale affinché le forze dell’ordine a livello locale, nazionale e internazionale possano rispondere in modo rapido e decisivo. Nel 2023, il numero di messaggi scambiati tramite SIENA è cresciuto fino al massimo storico di 1,79 milioni, designandolo come canale di comunicazione europeo preferito per le forze dell'ordine. Nello stesso anno attraverso SIENA furono avviati oltre 151 000 casi. Le aree di criminalità più comunemente indicate sono state il traffico di droga, la frode e l'immigrazione clandestina. Il quadro dell’intelligence sulle minacce criminali che colpiscono l’Unione europea sarà significativamente arricchito quanto più le autorità di contrasto saranno collegate. Il In un mondo sempre più globalizzato, l’accesso alle informazioni in tempo reale da ogni angolo dell’UE e oltre consente alle autorità di contrasto di avere un quadro più completo delle attività criminali, consentendo loro di proteggere le loro comunità in modo più efficace. Nel maggio 2023 la Direttiva 2023/977 del Parlamento Europeo e del Consiglio sullo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto degli Stati membri (IED) [https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32023L0977] ha stabilito norme armonizzate per lo scambio adeguato e rapido di informazioni tra le autorità di contrasto competenti al fine della prevenzione e dell’individuazione dei reati e delle relative indagini.


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MAXI OPERAZIONE DEL ROS CONTRO IL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI DAL SUD AMERICA ALL’EUROPA. LA COCAINA MOVIMENTATA DA UN CARCERE ITALIANO GRAZIE ALL’UTILIZZO DI CRIPTOFONINI

Svela tutte le caratteristiche del traffico di stupefacenti dal Sud America all’Europa l’attività investigativa del ROS ligure dell’ #Armadeicarabinieri conclusasi in questi giorni: la pianificazione del trasporto mediante reti criptate (o che chi utilizzava gli smartphone riteneva tali), l’invio della cocaina via mare tramite container (in un porto di destinazione affidabile) o in aeroporti, la supervisione di una potente organizzazione criminale italiana e la compartecipazione della mafia balcanica, il supporto al contrasto da parte di #Eurojust ed #Europol. Il porto di Genova I fatti: il Ros dei carabinieri, supportato dai militari dell’Arma territoriale di #Genova, Como e Reggio Calabria, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Genova su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia nei confronti di ventidue persone, tra cui uno di nazionalità dominicana, due di nazionalità colombiana, sette di nazionalità albanese. Sei degli indagati arrestati sono accusati di essere componenti di una associazione per delinquere, operativa dal 2014 a Genova, nonché a Panama, Colombia e Venezuela finalizzata alla importazione dall’America Latina di quantitativi di cocaina, che veniva caricata su navi dirette al porto di Genova, e, una volta recuperata, con la complicità di lavoratori operanti nello scalo portuale, rivenduta a terzi, oppure destinata ad altre organizzazioni criminali, grazie alla ricompensa con una percentuale (in denaro o in cocaina), intorno al 20% del prodotto importato, o con una somma equivalente, come corrispettivo per il recupero del carico in #porto. L’associazione per delinquere secondo gli investigatori era diretta da un soggetto che ha potuto disporre di una rete di contatti con organizzazioni di narcotrafficanti sudamericani. Anche dopo il suo arresto, avvenuto il 7 ottobre 2015 mentre cercava di recuperare un carico 148 chili di cocaina, in concorso con un latitante) questi, pur detenuto, comunicava con i complici per mezzo di criptofonini o di sistemi artigianali di comunicazione crittografata, continuando ad organizzare e finanziare per conto dell’organizzazione l’importazione di nuovi carichi di cocaina provenienti dalla Colombia e dalla Repubblica Dominicana, e destinati all’Italia, tramite il porto di Genova, l’aeroporto di Parigi, l’aeroporto di Amsterdam. Il pagamento dello stupefacente era effettuato attraverso un metodo di interposizione consistente nella consegna del contante ad un intermediario in Italia, indicato dai fornitori, il quale si occupava della rimessa a questi ultimi, avvalendosi di canali extrabancari e consegnando ricevuta agli acquirenti. Agli indagati vengono così contestati nove episodi di importazione di cocaina da Colombia, Repubblica Dominicana, Panama, per complessivi 670 kg e un valore commerciale di 25 milioni di euro, oltre a 38 episodi di detenzione e cessione di droga (per due di questi viene contestata l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 cp ed in particolare la finalità di agevolare l’attività di una cosca di #ndrangheta). Agli indagati sono state sequestrate anche diverse armi, tra cui due pistole a tamburo Smith & Wesson mod. 686 cal. 357 magnum con canna da 4”, una bomba a mano M75; una pistola mitragliatrice Zastava mod. M56 cal. 7,62×25 mm (tokarev); due fucili d’assalto Zastava mod. M70 cal. 7,62×39 mm, riproduzioni del più noto AK-47 (Kalašnikov). pistole semiautomatiche Beretta cal. 9, un revolver marca Smith & Wesson cal. 38SP, pistole marca Colt mod. 1911 cal. 45 ACP e Beretta mod. 70 cal. 7,65. I reati contestati sono stati commessi dal settembre 2014 a dicembre 2022. L’indagine ha beneficiato del contributo informativo di #Europol, che ha fornito le informazioni provenienti dalle indagini avviate dalle Autorità francesi su gruppi criminali che utilizzavano un sistema di comunicazione criptato denominato #EncroChat e alimentato il flusso informativo relativo ai dispositivi #SkyEcc e della collaborazione di #Eurojust che ha facilitato l’agevole e tempestiva acquisizione, tramite ordine di indagine europeo, di comunicazioni criptate sequestrate dalle Autorità francesi ed intercorse sulle piattaforme EncroChat e SkyEcc. Per saperne di più su Encrochat leggi qui (in inglese): https://www.europol.europa.eu/media-press/newsroom/news/dismantling-encrypted-criminal-encrochat-communications-leads-to-over-6-500-arrests-and-close-to-eur-900-million-seized


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SEACOP, il progetto di cooperazione dei porti marittimi in collaborazione con le agenzie dell'UE

Il traffico di beni illeciti, inclusa la droga, è un fenomeno internazionale con un impatto devastante sullo sviluppo sociale ed economico, nonché sulla salute pubblica. L’asse transatlantico, che si estende dall’America Latina attraverso i Caraibi e l’Africa occidentale fino all’Europa, è una delle rotte principali per questi flussi illeciti. Orchestrato da gruppi criminali transnazionali che operano in diversi continenti e spesso coinvolti in altre attività criminali, il traffico illecito di beni è fonte di instabilità. La maggior parte delle merci illecite viene trasportata via mare, per lo più nascosta tra i carichi legittimi all’interno di container o su navi mercantili, nonché su pescherecci e yacht. Controlli portuali inadeguati e debolezza istituzionale generale facilitano l’attività criminale e consentono l’intersezione di flussi illeciti che collegano i porti del Sud America ai porti dell’Africa e dell’Europa che promuovono le reti criminali. Questa flessibilità nel traffico marittimo transatlantico è una ragione fondamentale per cui è necessario prendere di mira le rotte del traffico transregionale tra l’America Latina, i Caraibi, l’Africa occidentale e l’Europa in modo coerente, coerente e simultaneo. Nell'ambito del Programma globale sui flussi illeciti (#GIFP) dell' #UE, il progetto di cooperazione dei porti marittimi collabora con le autorità competenti in queste regioni, in stretta collaborazione con le agenzie dell'UE che combattono la criminalità transnazionale e garantiscono la sicurezza delle frontiere. Il #SEACOP mira a contribuire alla lotta contro il commercio illecito marittimo e le reti criminali associate nei paesi e nelle regioni target dell’America Latina, dei Caraibi e dell’Africa occidentale, nel rispetto dei diritti umani, al fine di attenuarne l’impatto negativo sulla sicurezza, sulla salute pubblica e sul piano socio-economico. Lo fa rafforzando geograficamente e tecnicamente l’efficacia dell’intelligence marittima SEACOP e della rete di controllo marittimo/fluviale Integrando in modo sostenibile conoscenze e know-how sulle minacce e le interdizioni marittime provenienti dalle rotte transatlantiche del traffico illecito nei programmi di studio nazionali e regionali. Migliorando la cooperazione e la condivisione delle informazioni a livello nazionale, a livello regionale e transregionale, anche con #EUROPOL e #FRONTEX. Il progetto è implementato da un consorzio di Stati membri dell'UE guidato da Expertise France (l'agenzia pubblica francese per la progettazione e l'attuazione di progetti di cooperazione tecnica internazionale). #porto


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RAPINAVANO OROLOGI DI LUSSO IN TUTTA EUROPA. ATTIVITÀ COORDINATA DA EUROPOL E GUIDATA DALLA POLIZIA DI STATO ITALIANA

Sono 8 le persone arrestate dalla #poliziadistato nel capoluogo partenopeo, membri di una banda specializzata in rapine di orologi di lusso in tutta Europa. L’operazione di Napoli si inserisce in una più ampia attività di contrasto, coordinata da #Europol, grazie alla quale nel corso degli ultimi mesi sono stati assicurate alla giustizia 35 persone che prendevano di mira preziosi cronografi di cittadini e turisti in Spagna, Francia, Austria, Germania, Spagna e Svizzera. Mentre i criminali erano più attivi in Spagna, colpendo le principali città e i luoghi turistici più importanti, le rapine eseguite dallo stesso gruppo sono state segnalate nelle principali città di tutti i paesi coinvolti. La tecnica dei criminali era tanto poco sofisticata quanto efficace. Operando in bande da tre a cinque membri, un complice individuava le potenziali vittime in strutture come ristoranti raffinati o hotel di lusso. Una volta identificata una persona che indossava un costoso orologio da polso, la vittima veniva osservata e seguita da un membro della banda in attesa dell'occasione ideale. Agendo velocemente e, se necessario, con violenza, gli altri membri della banda aggredivano il proprietario dell'orologio, staccavano il costoso orologio dal polso del proprietario e di solito scappavano su uno scooter. Visti gli episodi di rapine di orologi segnalati in tutta Europa, le autorità nazionali di contrasto hanno condiviso queste informazioni con Europol, dove è stato identificato un modello di criminalità organizzata. Dopo aver condiviso i risultati analitici con i suoi partner, Europol ha invitato gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli e altre autorità di contrasto coinvolte a riunioni operative per discutere il quadro di intelligence raccolto. Sulla base delle informazioni a disposizione, i partner hanno emesso mandati di arresto europei per i restanti 8 sospettati italiani con sede a Napoli. Europol ha coordinato la giornata internazionale contro i criminali e ha inviato personale in Italia durante i raid. L'indagine e la giornata di azione stessa sono state sostenute dalla rete @ON finanziata dalla Commissione Europea, guidata dalla Direzione investigativa antimafia italiana (#DIA). Hanno inoltre partecipato: Austria: Servizio di intelligence criminale (Bundeskriminalamt); Polizia criminale Vienna (Landeskriminalamt Wien); Francia: Polizia nazionale (Police Nationale – Brigade de Répression du Banditisme à Paris (BRB PARIS)); Polizia Giudiziaria (Police Judiciaire Parigi); Germania: Ufficio federale di polizia criminale (Bundeskriminalamt); Polizia di Berlino (Polizei Berlin, Direktion 2); Polizia di Monaco (Polizei München, Kommissariat 21); Italia: Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato); Squadra Mobile della Questura di Napoli con la collaborazione delle Questure “Decumani”, “Montecalvario” e “Dante” nonché della Polizia di Frontiera Aerea di Napoli; Spagna: Polizia nazionale (Policía Nacional); Svizzera: polizia federale (fedpol) e varie polizie cantonali.


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ANCHE L’ITALIA IN UNA ATTIVITÀ EUROPEA CONTRO GLI ABUSI SESSUALI VERSO MINORI

Sulla base di tecniche investigative condivise e acquisite in un seminario didattico sostenuto da #Europol, 57 uomini sospettati di possedere e condividere raffigurazioni di abusi sessuali su minori sono stati arrestati e diversi bambini sono stati protetti da abusi fisici o potenziali. La formazione e l'azione successiva, organizzata nell'ambito dell'EMPACT, si sono svolte nel settembre 2023, ed i dettagli sono stati rilasciati solo ora. La Danimarca ha ospitato agenti delle forze dell'ordine di 27 paesi europei (Italia compresa) per un corso di formazione su come indagare sulle immagini di abusi sessuali su minori distribuite tramite reti di condivisione di file. Gli agenti hanno imparato come condurre indagini mirate contro autori sospettati di aver abusato dei propri figli o almeno di possedere e distribuire materiale raffigurante abusi sessuali su minori. Nel corso dell'azione sono stati sequestrati oltre 100.000 fascicoli illegali. Poiché l’esame forense dei dispositivi digitali sequestrati è ancora in corso, gli investigatori stimano che un totale di oltre un milione di immagini e video verranno ritrovati e confiscati. La formazione è stata tenuta da investigatori esperti e si è concentrata su come utilizzare varie reti di condivisione di file per cercare autori di reati che possiedono e distribuiscono materiale raffigurante abusi sessuali su minori. Un altro scopo era quello di scoprire se gli autori del reato fossero in possesso di materiale testuale come manuali pedofili sull'adescamento o sull'abuso sessuale sui bambini. Gli uomini arrestati in questa attività per aver scaricato e diffuso materiale pedopornografico hanno utilizzato la connessione #peer-to-peer. Le reti peer (P2P) individuate provengono da usuari di tutti i ceti sociali, di età compresa tra 23 e 72 anni. Quattro dei sospettati sono insegnanti di scuola e un sospettato lavora con bambini disabili, il che rende ancora più significativo questo sforzo di applicazione della legge. Europol classifica gli autori di reati che possiedono o distribuiscono materiale raffigurante abusi sessuali su minori e contemporaneamente possiedono manuali su come commettere abusi sessuali, come obiettivi di alto valore. Ciò perché si presume che siano i più propensi ad abusare fisicamente dei bambini. Le 57 indagini nazionali sui crimini commessi dalle persone arrestate costituiranno anche un punto di partenza per ulteriori azioni di contrasto, con ulteriori arresti e sequestri previsti in tutta Europa. Europol ha facilitato lo scambio di informazioni tra tutti i paesi coinvolti e ha ulteriormente migliorato il quadro operativo attraverso controllare i dati sequestrati e fornire pacchetti di intelligence per proseguire il lavoro investigativo. Alcuni dei sospettati arrestati avevano accesso diretto ai bambini attraverso la loro professione, mentre dieci sospettati hanno figli propri. Almeno un bambino è stato salvato da abusi fisici in corso, gli altri bambini possono essere considerati salvaguardati da potenziali abusi. Le forze dell’ordine europee, in collaborazione con i partner pertinenti tramite #EMPACT, si concentrano sulla lotta alla distribuzione e al possesso di materiale abusivo sulle reti di file sharing. Attraverso l’iniziativa #Police2Peer, i file che appaiono come materiale pedopornografico vengono messi a disposizione di coloro che lo cercano, dissipando l’illusione della “sicurezza nei numeri” sulle reti peer-to-peer. Ciò significa che l'iniziativa Police2Peer sta facendo esattamente ciò che suggerisce il nome: la polizia sta mettendo a disposizione di coloro che lo cercano file che sembrano essere materiale pedopornografico e provenienti da un'altra persona con un interesse sessuale simile nei confronti dei bambini. Una volta che qualcuno inizia a scaricare quello che sembra essere un file di abuso o rende disponibili i propri file illegali sulla rete, saremo lì per condividere i nostri file con loro. Questi file non sono materiale pedopornografico, anche se sembra che lo siano: sono file senza alcun contenuto o file che raffigurano agenti di polizia di alcuni dei nostri paesi partner, che informano chi li scarica dei rischi che stanno correndo. Questi file, sebbene sembrino contenere contenuti illeciti, sono chiari avvertimenti o mostrano agenti di polizia di paesi partner, sottolineando che gli utenti che condividono materiale abusivo non sono né sicuri né irrintracciabili. Inoltre, la campagna di prevenzione #SayNo! di Europol, diffusa in oltre 30 paesi, educa genitori, bambini, e insegnanti sui rischi online e fornisce indicazioni sulle misure di segnalazione e prevenzione. Il link al filmato promozionale di Say No! sulla rete INVIDIOUS qui: https://inv.vern.cc/watch?v=f4PXcAjRgto

Paesi partecipanti all’attività di formazione ed operativa: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca (capofila del progetto), Estonia, Finlandia, Francia (co-leader dell'azione), Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia (co-leader dell'azione), Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Islanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Svizzera, Ucraina


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ESERCITAZIONE ORGANIZZATA DA EUROPOL PER SMANTELLARE I CONTENUTI TERRORISTICI ONLINE

Il 7 marzo 2024 #Europol, in collaborazione con la Commissione europea, ha organizzato una esercitazione simulata per testare il protocollo di crisi dell' #UE (EUCP). L'esercitazione si è svolta nel quadro del Forum Internet dell'UE ed ha esaminato la collaborazione tra le autorità governative e l'industria tecnologica per contenere la diffusione virale di contenuti terroristici ed estremisti violenti online all'indomani di un evento terroristico. Tra gli elementi testati c'era l'interazione del #ProtocollodicrisidellUE con il nuovo obbligo per i prestatori di servizi di hosting, introdotto dall'articolo 14.5 del Regolamento (UE) 2021/784 sulla lotta alla diffusione di contenuti terroristici online, di informare tempestivamente le autorità competenti quando vengono a conoscenza di contenuti terroristici che comportano una minaccia imminente alla vita. L'esercitazione di quest'anno ha riunito rappresentanti delle forze dell'ordine coinvolti nell'applicazione del protocollo di crisi dell'UE e del regolamento, fornitori di servizi online, il Global Internet Forum to Counter Terrorism (#GIFCT), nonché i responsabili politici dei governi e degli organismi dell’UE. Il protocollo di crisi dell’UE, adottato dai ministri della Giustizia e degli Affari interni nell’ottobre 2019, è un meccanismo volontario che consente agli Stati membri dell’UE e alle piattaforme online di rispondere rapidamente e in modo coordinato alla diffusione di contenuti terroristici online in caso di attacco terroristico, garantendo allo stesso tempo una forte protezione dei dati e la tutela dei diritti fondamentali. Lo sviluppo del protocollo avvenne all’indomani dell’attacco terroristico a Christchurch, in Nuova Zelanda, nel 2019, in base al quale i leader dei governi, dell’industria tecnologica, della società civile e della Commissione europea hanno concordato il “Christchurch Call for Action”. Da allora, altri meccanismi di crisi sono stati sviluppati sia a livello nazionale che nel settore tecnologico. L'attuazione pratica del protocollo viene testata annualmente attraverso esercitazioni pratiche. Dopo diversi esercizi pratici e l’attivazione del protocollo nel 2020, l’ #EUCP è stato rivisto nel 2023 per integrare gli insegnamenti appresi. Le principali novità dell’aggiornamento includono il chiarimento del rapporto tra il Protocollo di crisi volontario dell’UE e il Regolamento, in particolare l’art. 14(5), criteri di attivazione perfezionati, maggiore attenzione all’interoperabilità con altri meccanismi di risposta alle crisi, maggiore protezione delle libertà fondamentali, tra l'altro attraverso processi di debriefing e indicazioni sulla risposta alle riprese degli astanti. Europol ha assunto un ruolo centrale nell’attuazione del protocollo di crisi dell’UE gestendo il coordinamento dello scambio di informazioni e della comunicazione tra le parti interessate in modo rapido e sicuro. Gli atti di terrorismo in Francia (Arras, Parigi), Belgio (Bruxelles) e l'attacco terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas contro Israele hanno ulteriormente dimostrato l'importanza di interrompere la diffusione della propaganda terroristica ed estremista violenta durante e in seguito agli attacchi terroristici, sostenendo allo stesso tempo le indagini.


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