Cooperazione Internazionale di Polizia

Interpol

Olimpiadi 2024: la sicurezza passa anche attraverso Europol ed Interpol

Anche se mancano ancora 248 giorni alla Cerimonia di apertura delle #Olimpiadi2024, che si terranno a Parigi, iniziano le intese per garantire la sicurezza dell'evento.

La cooperazione tra le forze dell'ordine è fondamentale per garantire la sicurezza in occasione dei grandi eventi internazionali.

#Europol ha firmato un accordo con la Francia per sostenere il paese ospitante dei Giochi olimpici e paralimpici del 2024 nel rafforzamento della sicurezza in occasione di questo importante evento globale. Con questo accordo, Europol faciliterà lo scambio di informazioni operative e la cooperazione internazionale tra le autorità di contrasto durante i giochi.

L'accordo prevede diverse importanti disposizioni volte a garantire la sicurezza e il successo dell'evento: – aumento della preparazione operativa, – sviluppo di canali speciali per una rapida cooperazione durante l'evento, – miglioramento della previsione strategica per anticipare e affrontare situazioni complesse in modo rapido ed efficiente.

Durante l'evento, Europol invierà una squadra speciale per fornire assistenza nelle disposizioni di sicurezza ai Giochi olimpici e paralimpici di Parigi 2024. Gli esperti di Europol lavoreranno in stretta collaborazione con la Sezione centrale per la cooperazione operativa di polizia (#SCCOPOL) del Dipartimento per la cooperazione operativa internazionale del ministero dell'Interno francese, nonché con esperti di #INTERPOL appositamente dispiegati per rafforzare la sicurezza durante l'evento.

Nel passato, il centro operativo di Europol (che gestisce il flusso costante di dati tra Europol e i suoi partner 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il che lo rende la porta d'accesso di tutte le informazioni operative e di intelligence veicolate attraverso l'Agenzia) ha fornito sostegno a una serie di importanti eventi internazionali, tra cui il vertice del G20 in Germania (2017), il vertice del G7 a Taormina (Italia) (2017), il gay pride di Amsterdam (2017), il campionato europeo di calcio UEFA 2020, la Coppa del mondo FIFA 2022 e la Coppa del mondo di rugby 2023 in Francia.

Per saperne di più sulle Olimpiadi di Parigi 2024

https://olympics.com/it/olympic-games/paris-2024


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L'assemblea generale per celebrare il 100° anniversario dell'Interpol si svolgerà tra due settimane presso l'Austria Center Vienna.

Per la conferenza sono attesi, dal 28 novembre al 1° dicembre, circa 1.300 delegati provenienti da 195 paesi membri dell' #Interpol e altri 200 collaboratori dell'organizzazione di polizia. Sono attesi inoltre 35 ministri degli Interni.

Circa 600 agenti delle forze dell’ordine in abiti civili e in uniforme provenienti da Direzione per la sicurezza e l’intelligence dello Stato (DSN), Direzione delle forze speciali (DSE) e Ufficio statale di #Vienna per la protezione della Costituzione e la lotta al terrorismo (LVT) garantiranno la sicurezza degli ospiti di alto rango. La pianificazione delle misure di sicurezza è costantemente impegnativa a causa dell'attuale situazione politica mondiale: “Avremo qui rappresentanti di Israele e Palestina, ma anche delegati di Russia e Ucraina”, ha spiegato Andreas Holzer, direttore dell'Ufficio federale della polizia criminale. “Abbiamo bisogno, ad esempio, della logistica, di un servizio navetta per l'aeroporto, ma ovviamente anche di alloggi di cui dobbiamo verificare la sicurezza. E anche la questione del cibo non è così facile. Naturalmente bisogna procedere con sensibilità. Non si può servire solo arrosto di maiale” agli ospiti internazionali.

L'ordine del giorno comprende argomenti come la criminalità informatica e la criminalità organizzata e saranno discussi anche gli attuali sviluppi legati alla crescente minaccia del terrorismo a livello mondiale.

Perchè il centenario viene celebrato proprio a Vienna?

Per riportare l'Interpol nel luogo in cui è stata fondata. Come abbiamo raccontato qui, l'organizzazione è nata nel settembre 1923 su iniziativa dell'allora presidente della polizia viennese Johann Schober al Congresso internazionale della polizia criminale a Vienna.

I costi per ospitare la conferenza saranno interamente a carico dell'Austria.


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Fase della cattura/1

Arrestato in Turchia grazie all'attività di intelligence della Polizia italiana un “Signore della droga” albanese

Si tratta di un ben noto “Signore della Droga” albanese, ed è stato localizzato ed arrestato ad Instambul in Turchia a seguito di una serrata attività di intelligence svolta dalla Polizia di Stato italiana (Servizio centrale operativo e sua Sezione Investigativa di Firenze) sotto la regia di Interpol e Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

Fase della cattura/2

Il 40enne Dritan Rexhepi, di origini albanesi, era considerato dalla Giustizia italiana latitante, poiché colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, nell’ambito dell’operazione LOS BLANCOS effettuata dalla Squadra Mobile, e condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Era ricercato ambito Interpol ed inseguito da un avviso rosso.

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Arrestato a suo tempo in Italia e condannato a 16 anni dal Tribunale di Firenze, nel 2011 era evaso dal carcere di Voghera (Pavia). Successivamente arrestato in Belgio per aver commesso diverse rapine era evaso anche dal carcere belga. Nel 2014 è stato nuovamente catturato in Ecuador per traffico internazionale di stupefacenti e, durante il suo periodo di detenzione nel carcere di Guayaquil, era riuscito, con l’utilizzo di chat criptate, a costituire un cartello di narcotraffico albanese dedito alla produzione, trasporto e distribuzione di quantitativi di cocaina, prodotti in Colombia e distribuiti poi in Europa. Era stato condannato a 13 anni di reclusione, si era reso nuovamente irreperibile nel 2021

È uno dei più importanti criminali albanesi, noto in tutto il mondo tanto da essere inserito nella lista dei più ricercati di Scotland Yard a causa dei suoi stretti legami con l'Inghilterra. È ritenuto infatti il leader del cartello criminale denominato “ “Kompania Bello” dedito alla produzione, trasporto e distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina, prodotti in Colombia, trasferiti in Europa e distribuiti con il marchio esclusivo “BELLO”.

Funzionari turchi hanno affermato che l'uomo soprannominato il “re della cocaina” è entrato nel paese tramite l'aeroporto di Istanbul con un passaporto colombiano registrato a nome di “Benjamin Omar Perez Garcia”.

Interessante notare che l’operazione si è compiuta dopo breve tempo da un vertice Italia-Turchia in materia di sicurezza (3° tavolo tecnico), ad Ankara tra il vice direttore generale della Pubblica Sicurezza - vice capo della Polizia preposto al coordinamento delle Forze di polizia, Stefano Gambacurta, e il capo della Polizia nazionale turca Erol Ayyildiz.

Nella circostanza la delegazione italiana era composta da rappresentanti del Dipartimento della Pubblica sicurezza, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, nonché dagli Esperti per la sicurezza e per l'Immigrazione presenti in quella area geografica, ed ha incontrato i vertici delle strutture di law enforcement turche, analizzando i risultati conseguiti nei settori dell'antiterrorismo, della lotta alla criminalità organizzata, dell'attività antidroga, del contrasto all'immigrazione irregolare e al traffico di esseri umani.

#PoliziadiStato #Serviziocentraleoperativo #Interpol #ServizioperlacooperazioneinternazionalediPolizia #DipartimentodellaPubblicasicurezza

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Lotta alla 'Ndrangheta: scambi informativi ed operativi tra polizie australiane ed italiane

In un post precedente abbiamo raccontato le origini della infiltrazione 'ndranghetista in Australia. La cooperazione tra Italia e polizia federale australiana e dello Stato di Victoria (Melbourne) si è intensificata nel tempo, con scambi di visite ed esperienze. Aprile 2023 una delegazione della #PoliziadiStato, guidata dal direttore centrale anticrimine Francesco Messina, si è recata in #Australia per incontrare i vertici della Afp (#Australianfederalpolice)

Nel corso del 2023, ad aprile una delegazione della Polizia di Stato, guidata dal direttore centrale anticrimine Francesco Messina, si è recata in Australia per incontrare i vertici della Afp (#AustralianFederalPolice) per lo stato del Victoria [immagine sopra] e per partecipare alla “Echo task force gangs conference” con oltre 300 delegati delle Forze di polizia statali e federali australiani, americane, inglesi e neozelandesi. La #DirezioneCentraleAnticrimine della Polizia di Stato da tempo mantiene rapporti di cooperazione con la polizia federale del Victoria e con l’Australian criminale intelligence commission, struttura composta da magistrati e agenti federali, riguardanti lo sviluppo delle indagini su appartenenti a cosche di ‘Nrangheta operanti in territorio australiano ma strettamente in contatto con la casa madre reggina.

Contrasto alla ‘Ndrangheta, incontro Italia-Australia

Nel luglio scorso è stato il vice capo della Polizia-direttore centrale della Polizia criminale, Raffaele Grassi, ad incontrare a Roma una delegazione delle Forze dell’ordine australiane in visita in Italia [immagini sopra e sotto] per incontri info-operativi nell’ambito del progetto I-can (#Interpol cooperation against #Ndrangheta). La delegazione era guidata da Raegan Stewart, che è il responsabile delle investigazioni contro la criminalità organizzata di origine italiana della polizia federale australiana. Assieme a lui il National manager examination di Acic – Australian criminal intelligence commission, Jason Hall. La delegazione aveva precedentemente incontrato i responsabili dello #Scico della #Guardiadifinanza e del #Ros dell’ #Armadeicarabinieri e il direttore centrale della Direzione centrale anticrimine, Alessandro Giuliano.

Contrasto alla ‘Ndrangheta, incontro Italia-Australia

La delegazione australiana ha avuto incontri anche con la Direzione centrale dei servizi antidroga (#DCSA), la Direzione Investigativa Antimafia (#Dia) e le realtà investigative calabresi.

#PoliziadiStato

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Se la 'Ndrangheta (da cento anni) è sbarcata in Australia.

Mappa dell'Australia con indicazione della presenza della criminalità organizzata italiana

Le origini

Leggenda vuole che, quando intorno al 1770, il capitano James Cook avvistò per la prima volta le coste australiane, tra il suo equipaggio ci fossero due marinai italiani: James Matra, nato a New York (il suo cognome originario era Magra) ed Antonio Ponto, indicato proprio come il primo italiano nella storia a mettere piede in #Australia. Per venire a tempi più prossimi, per ritrovare italiani in Australia ci dobbiamo spostare negli Anni '30 del secolo scorso. La maggioranza dei nostri emigrati in Australia si stabilì negli stati meridionali di Victoria, Nuovo Galles del Sud e Australia meridionale, mentre altri preferirono il Queensland e l'Australia occidentale. Ai giorni nostri quasi 200.000 australiani si identificano come “italiani”, formando la quinta etnia, dietro all'australiana, all'inglese, all'irlandese o allo scozzese. Circa il 2% degli australiani parla italiano a casa, sì da farne una delle lingue più parlate – oltre all’inglese – in Australia. Fu solo nel secolo scorso, in particolare tra gli anni '20 e '60 che l'emigrazione italiana in Australia ebbe uno slancio, con la gran parte degli immigrati provenienti dalla Calabria. Un presunto affiliato alla Onorata Società in Australia in una foto segnaletica degli Anni 30 La prima immigrazione – durante gli anni '20 e '30 – puntò sulle piantagioni di canna da zucchero, nel Queensland (nord-est dell'Australia), che richiedevano manodopera a basso costo. I primi delinquenti si specializzarono (al pari ad esempio di quanto avvenne con la mafia siciliana sbarcata a New York) nelle estorsioni a danni di connazionali, mentre cominciarono a fiorire gli omicidi tra bande italiane contrapposte. La polizia australiana negli Anni '30 riteneva esistessero tre famiglie mafiose: due calabresi (a Sydney e Melbourne) e una siciliana (a Perth). Intanto l'immigrazione non si fermava: si dice che tra il 1950 e il 1970 emigrarono in Australia 5.000 dei 9.000 abitanti di Platì, stabilendosi tra Melbourne, Adelaide e nei dintorni del distretto di Griffith (negli anni '60, la popolazione di Griffith era composta per circa il 70% da italiani) e Riverina nel Nuovo Galles del Sud. Melbourne, 1930

I fatti di Melbourne

Quando negli Anni '60 scoppiò una guerra interna nel “Locale” di 'Ndrangheta di Melbourne per accaparrarsi il comando, gli investigatori australiani furono costretti a rivolgersi a degli esperti stranieri: chiamarono così a collaborare nelle indagini due detective, rispettivamente statunitense ed italiano. Nel 1962 il boss di Melbourne Domenico The Pope Italiano ed il suo vice Antonio Il Rospo Barbara morirono a poche settimane di distanza l'uno dall'altro per cause naturali . Si scatenò una sanguinosa battaglia per assumere il ruolo di capo, che vide emergere Liborio Benvenuto (posizione che mantenne fino alla sua morte – per cause naturali – nel 1988).
Ugo Macera Il governo dello Stato di Victoria invitò allora due esperti stranieri sulla criminalità organizzata italiana per assistere la polizia: si trattava di John T. Cusack, supervisore distrettuale dell'Ufficio Narcotici degli Stati Uniti, e del vice questore Ugo Macera [immagine sopra], (nel corso della sua carriera sarà capo della Squadra Mobile di Roma, questore di Agrigento, Salerno e Roma, direttore della Criminalpol e prefetto vicecapo della #PoliziadiStato). In particolare Cusack scrisse nel suo rapporto

Esiste una Società Segreta Italiana che opera a Melbourne e nello Stato di Victoria. Esiste anche nel Nuovo Galles del Sud e nell'Australia Meridionale e, apparentemente in misura minore, nel Queensland e nell'Australia Occidentale. Viene spesso chiamata dai suoi aderenti la Società. La Società conta presumibilmente almeno 300 membri nel Victoria, 200 solo nella zona di Melbourne. Ci sono rapporti che la Società esiste nel Victoria dal 1930.

Egli fu il primo ad identificare la struttura delle 'ndrine: il capo-bastone quale leader, il 'ragioniere' ed il sotto-capo erano coloro che supervisionavano le operazioni. In più non mancò di fare una previsione quanto mai lungimirante

Entro i prossimi 25 anni, se non controllata, la Società sarà in grado di diversificarsi in tutti gli aspetti della criminalità organizzata e degli affari legittimi. Ciò potrebbe benissimo includere narcotici, gioco d'azzardo organizzato, compresa la corruzione delle corse, del calcio, ecc.

A quel punto fu il Governo federale a voler vederci chiaro. Nel novembre 1964 affidò una propria indagine ad ampio raggio sulla criminalità organizzata italiana in Australia all' agente dell'ASIO (Australian Security Intelligence Organisation) Colin Brown. Questi redasse il suo rapporto (“La società criminale italiana in Australia”) nel quale fece risalire la nascita della consorteria criminale calabrese in Australia al 1922, con l'arrivo di immigrati che la radicarono a Melbourne, Perth e Sydney. Le raccomandazioni di Cusack, Macera e Brown sono rimaste ignorate, ma le loro previsioni si sono avverate. Nel tempo le propaggini della #Ndrangheta in Australia si sono insediate in molteplici attività legittime, come mezzo per riciclare i guadagni illeciti: si va dalle corse di cavalli e corse al trotto, alla industria vinicola, aziende di importazione, produzione e vendita di mobili, agenzie di viaggio e costruzioni edili. Negli ultimi decenni, la n'drangheta è salita ai vertici delle organizzazioni criminali internazionali: Canada ed Australia sono le nazioni ove si è sviluppata maggiormente. Profittando di una maggior capacità di mimetizzazione rispetto alle altre mafie di origine italiana, la 'ndrangheta è cresciuta anche in Australia quasi incontrastata. La Relazione Semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (#DIA) italiana prende in considerazione anche il modus operandi nell'isola Il logo della AFP

allo scopo di sviare l’attenzione delle autorità tende a limitare il ricorso alla violenza e si rivolge, per l’esecuzione di attività illecite marginali, ad altri sodalizi criminali come le bande di motociclisti. Essa, inoltre, ha assunto un ruolo di primo piano nella coltivazione della cannabis e nell’importazione di altre droghe. Accanto alle menzionate attività criminose, vi sono l’usura, la contraffazione e le estorsioni. L’attività di riciclaggio dei proventi delittuosi avviene con il ricorso ad attività economiche apparentemente legali come aziende del settore agricolo, della ristorazione, dei trasporti e dell’edilizia.

e, al contempo segnala le attività di contrasto poste in essere Il logo della DIA e del Progetto ONNet

Le autorità australiane hanno istituito la Criminal Assets Confiscation Taskforce (ideata allo scopo di impedire il reinvestimento dei proventi illeciti, avvalendosi anche della collaborazione di altri Stati) e l’Australian Transaction Reporting and Analysis Center (un’agenzia governativa di intelligence finanziaria, membro del Gruppo Egmont, avente la finalità di monitorare le transazioni sospette e di individuare le operazioni riconducibili al riciclaggio dei proventi illeciti, al finanziamento del terrorismo, nonché all’evasione fiscale ed alle frodi). Le autorità australiane hanno preso piena consapevolezza della presenza nel loro Paese di propaggini delle organizzazioni criminali di matrice italiana, della complessità del fenomeno mafioso e del pericolo derivante dalle infiltrazioni delle mafie nel tessuto sociale, economico e politico. Per una più efficace lotta alle mafie il Paese in esame ha aderito alla Rete operativa antimafia – @ON ed al Progetto I-CAN (#Interpol Cooperation Against ’Ndrangheta).

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Carabinieri, doganieri ed AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco - impegnati nell'operazione Pangea E' stato ieri 3 novembre reso noto che dal 3 al 10 ottobre 2023, si è svolta per la sedicesima volta annuale l’operazione coordinata dall’ #Interpol contro il commercio illegale di medicamenti online. L’Operazione #PANGEA XVI è stata una campagna internazionale volta a contrastare la vendita di farmaci contraffatti e illegali, che si è dipanata dal 3 al 10 ottobre in 89 Paesi. L’obiettivo principale è stato quello di proteggere la salute pubblica, combattendo la diffusione di farmaci pericolosi e inefficaci.

I risultati globali

72 arresti in tutto il mondo, sequestro di prodotti farmaceutici potenzialmente pericolosi per un valore di oltre 7 milioni di dollari (quelli per la disfunzione erettile sono i medicinali più sequestrati a livello globale, rappresentando il 22% del totale, seguiti dagli agenti psicoterapeutici come antidepressivi, ansiolitici e stimolanti con il 19%, quindi ormoni sessuali e dai farmaci gastrointestinali con il 12%), 325 nuove indagini, chiusura di oltre 1.300 siti web.

L'attività operativa in Italia

Le attività di controllo in Italia sono state condotte da task forces formate da personale di #ADM ( Agenzia Dogane e Monopoli), militari dei Nuclei dei Carabinieri #NAS ( Nucleo Antisofisticazione e Sanità e uffici #USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) , coadiuvati dall’Ufficio Investigazioni della Direzione Antifrode dell'ADM e dal Nucleo Carabinieri AIFA con il supporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA), presso i maggiori hub aeroportuali dei Corrieri Espresso e delle Poste.
Tra le spedizioni dirette in Italia sono state individuate e sequestrate nel corso del periodo quasi 47.000 unità di farmaci illegali e falsificati, per un valore stimato di oltre 170.000 euro.

Per saperne di più

https://www.interpol.int/News-and-Events/News/2023/Global-illicit-medicines-targeted-by-INTERPOL-operation

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A fine ottobre 2023, operatori di polizia provenienti da Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia hanno fatto visita alla Tenenza dei Carabinieri di Ciampino ed al locale Comando della Polizia Locale.

Il logo dell'IPA

Che cos'è

Il Progetto Countering Serious Crime in the Western Balkans – #IPA 2019 è un'iniziativa sviluppata nell'ambito di un accordo tra il Ministero dell'Interno italiano, la Direzione centrale della Polizia criminale, il Ministero Federale tedesco per la Cooperazione e lo sviluppo economico (BMZ) e la Commissione Europea. L'obiettivo generale del progetto congiuntamente finanziato dall'Unione Europea e dal Ministero Federale tedesco per la Cooperazione e lo sviluppo economico è quello di migliorare le capacità delle autorità nei Balcani occidentali nella lotta contro il crimine organizzato e il terrorismo, compresa la prevenzione e il contrasto dell'estremismo violento, attraverso il potenziamento della cooperazione all'interno della regione e con l'UE. Il progetto si concentra su sei paesi dei Balcani occidentali: Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia Il progetto e si basa su tre pilastri, ovvero fornire supporto:

  • operativo, per rafforzare le capacità delle autorità preposte alla gestione dei sistemi di sicurezza e delle forze di polizia nel combattere il crimine organizzato e il terrorismo;
  • per consentire un'effettiva partecipazione dei paesi beneficiari alle strutture di cooperazione internazionale operativa e a quelle deputate alla redazione di documenti di analisi della minaccia;
  • per rafforzare la capacità delle forze di polizia dei paesi beneficiari di scambiare informazioni e dati di polizia in maniera più rapida ed efficace.

Il budget a disposizione per lo svolgimento delle attività previste nel Document of action è di oltre 17,9 milioni di euro per il triennio 2020-2023. La mappa dei Paesi che partecipano ad IPA 2019 Per la realizzazione degli obiettivi la Struttura di progetto coopera con Organismi regionali e internazionali tra cui #Cepol, #Europol, Sepca, Selec.

La visita

La delegazione in visita a Carabinieri e Polizia Locale di Ciampino In particolare la delegazione ha visitato il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (#SCIP) della #DirezioneCentraledellaPoliziaCriminale, per poi recarsi presso la Tenenza dei Carabinieri di Ciampino dove è stato illustrato il sistema relativo alla “denuncia-web”, che ha consentito di verificare il funzionamento delle integrazioni con le banche dati internazionali (#SISSCHENGEN ed #INTERPOL) e successivamente al Comando della Polizia Locale di Ciampino, dove sono stati illustrati casi pratici.

Per saperne di più

https://cscwb.info

#Armadeicarabinieri #Albania #BosniaErzegovina #Kosovo #MacedoniadelNord #Montenegro #Serbia


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