DE CATECHIZANDIS RUDIBUS – 26
XVII – I veri motivi della conversione
26. In effetti, tu non hai chiesto di entrare nella chiesa di Dio per averne vantaggi temporali.
Ci son persone che vogliono farsi cristiane o per ingraziarsi coloro dai quali si aspettano dei vantaggi, o per non far dispiacere a coloro di cui hanno paura. Ma questi sono empi, e la chiesa li sopporta per un certo tempo, come l’aia sopporta la pula fino al tempo della ventilazione. Se non si convertiranno e cominceranno a essere cristiani per la vita eterna, alla fine saranno gettati via. Non si illudano col fatto che, sull’aia, si trovano insieme al frumento di Dio: non saranno portati nel granaio, ma saranno destinati al fuoco (Mt 3,12).
C’è anche chi entra con una speranza migliore, ma con non minore pericolo: e sono quelli che temono Dio, e apprezzano il cristianesimo, e non chiedono ipocritamente di farsi cristiani; ma aspettano la felicità in questa vita, come se l’essere cristiani garantisse una fortuna migliore che il non esserlo. E se poi vedono i disonesti e gli irreligiosi al vertice della fortuna, e se stessi meno fortunati o addirittura disgraziati, pensano che l’essere religiosi non serve nulla, e facilmente perdono la fede.
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«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/
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