DE CATECHIZANDIS RUDIBUS – 9
V – Le motivazioni della fede
9. Una catechesi sull’amore si costruisce anche a partire dalla severità di Dio, che scuote gli animi mediante un salutare timore: di modo che gli uomini, godendo di sapersi amati da un Dio di cui avevano timore, sappiano corrispondergli ed evitino di rifiutare il suo amore, anche se potrebbero farlo senza la paura di essere castigati.
Quasi sempre, anzi sempre, chi viene per farsi cristiano si porta una qualche paura di Dio. Se venisse per far piacere a qualcuno da cui spera dei vantaggi, o per rabbonire qualcuno da cui teme dei danni, non diremo che vuole, ma che finge di volersi fare cristiano.
La fede infatti non è fatta di complimenti, ma di atteggiamenti interiori.
Spesso comunque succede che Dio misericordioso opera attraverso il catechista, così che uno si decide, dopo averlo ascoltato, a far seriamente ciò che prima fingeva di fare: e noi diciamo che costui approda alla fede proprio nel momento in cui prende la, decisione nuova. (6)
In fondo, non sappiamo neppure noi quando uno, presente col corpo, lo sia anche con lo spirito; ma dobbiamo agire con lui in modo che questa volontà, se prima non c’era, maturi ora. Se poi c’è già, non ci perdiamo nulla, anzi la irrobustiamo, anche se non ci è dato sapere in quale momento abbia inizio.
È utile però che ci informiamo prima, presso chi lo conosce, sulla sua situazione spirituale e sui motivi che lo spingono a chiedere l’istruzione religiosa. Se poi non trovassimo chi ci informi, dobbiamo interrogare l’interessato, per cominciar il discorso da quanto lui stesso ci dice.
Se fingesse, e cercasse vantaggi umani o volesse sfuggire qualche pericolo, naturalmente mentirà: e allora bisogna iniziare il discorso proprio di là; e non con l’aria di chi vuol confonder uno che è certamente mentitore, ma per riconoscere e lodare la buona intenzione che uno dice di avere, retta o meno che sia, in modo che possa riconoscersi e godere della immagine buona che dà di sé.
Se invece porta motivi che non corrispondono a quelli che dovrebbero avere coloro che chiedono l’iniziazione alla fede cristiana, lo riprenderemo con delicatezza e dolcezza come si fa con chi è rozzo e ignorante, e brevemente, ma con serietà gli presenteremo lo scopo vero dell’insegnamento cristiano. Ma lo farai senza togliere tempo alla successiva conversazione, ed evitando di imporre l’istruzione a un animo che, o per errore o per simulazione, non vi è disposto.
__________________________ Note
(6) Noterai con quanta fede nell'efficacia del ministero catechistico parli Agostino: può succedere che la parola produca effetto positivo anche dove manca la disposizione, e il merito va attribuito al catechista. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS» LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ippona con introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTI Ed. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bologna https://www.canoniciregolari-ic.com/s-agostino-catechesi/