DEI VERBUM 14-16

DOCUMENTI DEL CONCILIO VATICANO II Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione DEI VERBUM (18 novembre 1965)

CAPITOLO IV – IL VECCHIO TESTAMENTO

La storia della salvezza nei libri del Vecchio Testamento 14 Iddio, progettando e preparando nella sollecitudine del suo grande amore la salvezza del genere umano, si scelse con singolare disegno un popolo al quale affidare le promesse. Infatti, mediante l'alleanza stretta con Abramo (cfr. Gn 15,18), e per mezzo di Mosè col popolo d'Israele (cfr. Es 24,8), egli si rivelò, in parole e in atti, al popolo che così s'era acquistato come l'unico Dio vivo e vero, in modo tale che Israele sperimentasse quale fosse il piano di Dio con gli uomini e, parlando Dio stesso per bocca dei profeti, lo comprendesse con sempre maggiore profondità e chiarezza e lo facesse conoscere con maggiore ampiezza alle genti (cfr. Sal 21,28-29; 95,1-3; Is 2,1-4; Ger 3,17). L'economia della salvezza preannunziata, narrata e spiegata dai sacri autori, si trova in qualità di vera parola di Dio nei libri del Vecchio Testamento; perciò questi libri divinamente ispirati conservano valore perenne: «Quanto fu scritto, lo è stato per nostro ammaestramento, affinché mediante quella pazienza e quel conforto che vengono dalle Scritture possiamo ottenere la speranza» (Rm 15,4).

Importanza del Vecchio Testamento per i cristiani 15 L'economia del Vecchio Testamento era soprattutto ordinata a preparare, ad annunziare profeticamente (cfr. Lc 24,44; Gv 5,39; 1Pt 1,10) e a significare con diverse figure (cfr. 1Cor 10,11) l'avvento di Cristo redentore dell'universo e del regno messianico. I libri poi del Vecchio Testamento, tenuto conto della condizione del genere umano prima dei tempi della salvezza instaurata da Cristo, manifestano a tutti chi è Dio e chi è l'uomo e il modo con cui Dio giusto e misericordioso agisce con gli uomini. Questi libri, sebbene contengano cose imperfette e caduche, dimostrano tuttavia una vera pedagogia divina [Cf. PIO XI, Encicl. Mit brennender Sorge, 14 marzo 1937: AAS 29 (1937), p. 151]. Quindi i cristiani devono ricevere con devozione questi libri: in essi si esprime un vivo senso di Dio; in essi sono racchiusi sublimi insegnamenti su Dio, una sapienza salutare per la vita dell'uomo e mirabili tesori di preghiere; in essi infine è nascosto il mistero della nostra salvezza.

Unità dei due Testamenti 16 Dio dunque, il quale ha ispirato i libri dell'uno e dell'altro Testamento e ne è l'autore, ha sapientemente disposto che il Nuovo fosse nascosto nel Vecchio e il Vecchio fosse svelato nel Nuovo [Cf. S. AGOSTINO, Quaest. in Hept., 2, 73: PL 34, 623]. Poiché, anche se Cristo ha fondato la Nuova Alleanza nel sangue suo (cfr. Lc 22,20; 1Cor 11,25), tuttavia i libri del Vecchio Testamento, integralmente assunti nella predicazione evangelica [Cf. S. IRENEO, Adv. Haer., III, 21, 3: PG 7, 950 (= 25,1: HARVEY, 2, p. 115). S. CIRILLO DI GERUS., Catech., 4,35: PG 33, 497, TEODORO DI MOPS., In Soph., I, 4-6: PG 66, 452D-453A], acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento (cfr. Mt 5,17; Lc 24,27), che essi a loro volta illuminano e spiegano.

=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=

Approfondimenti

Cap. IV — IL VECCHIO TESTAMENTO

L'Antico Testamento viene presentato come parte organica della storia della salvezza. I suoi libri «conservano valore perenne» (n. 14), sono parola di Dio anche per i cristiani, nell'ottica di una «preparazione evangelica», di «una vera pedagogia divina» (n. 15), formando così un'unità articolata con il Nuovo Testamento, alla luce del quale «acquistano e manifestano il loro complesso significato» (n. 16).

Molti cristiani evitano quasi l’Antico Testamento: è trascurato un annuncio corretto di esso; si ha fastidio di un certo linguaggio, si diffondono gli stereotipi sul Dio “violento” e su una religione “nazionalista”, facendo ricadere il sospetto sulla religione ebraica e sull'ebraismo; è difficile vedere la continuità fra Antico e Nuovo Testamento, non si sa realizzare una lettura cristiana della prima alleanza! Tutto ciò richiede la conoscenza della teologia dell'Antico Testamento nel quadro cristiano e segnatamente del documento della Pontificia Commissione Biblica “Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana” (2001).

https://www.acvenezia.net/wp-content/uploads/2016/01/DEI_VERBUM_presentazioneDD.pdf


🔝 ● C A L E N D A R I O ● Homepage