GAUDIUM ET SPES 40-41
DOCUMENTI DEL CONCILIO VATICANO II Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo GAUDIUM ET SPES (7 dicembre 1965)
PARTE I – CAPITOLO IV – LA MISSIONE DELLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO
Mutua relazione tra Chiesa e mondo 40 Tutto quello che abbiamo detto a proposito della dignità della persona umana, della comunità degli uomini, del significato profondo della attività umana, costituisce il fondamento del rapporto tra Chiesa e mondo, come pure la base del dialogo fra loro [Cf. PAOLO VI, Encicl. Ecclesiam suam, III].
In questo capitolo, pertanto, presupponendo tutto ciò che il Concilio ha già insegnato circa il mistero della Chiesa, si viene a prendere in considerazione la medesima Chiesa in quanto si trova nel mondo e insieme con esso vive ed agisce.
La Chiesa, procedendo dall'amore dell'eterno Padre [Cf. Tt 3,4: «philanthropia»], fondata nel tempo dal Cristo redentore, radunata nello Spirito Santo [Cf. Ef 1,3.5-6.13-14.23], ha una finalità salvifica ed escatologica che non può essere raggiunta pienamente se non nel mondo futuro. Ma essa è già presente qui sulla terra, ed è composta da uomini, i quali appunto sono membri della città terrena chiamati a formare già nella storia dell'umanità la famiglia dei figli di Dio, che deve crescere costantemente fino all'avvento del Signore. Unita in vista dei beni celesti e da essi arricchita, tale famiglia fu da Cristo «costituita e ordinata come società in questo mondo» [Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, cap. I, n. 8] e fornita di «mezzi capaci di assicurare la sua unione visibile e sociale» [CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, cap. II, n. 9]. Perciò la Chiesa, che è insieme «società visibile e comunità spirituale» [CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, cap. I, n. 8] cammina insieme con l'umanità tutta e sperimenta assieme al mondo la medesima sorte terrena; essa è come il fermento e quasi l'anima della società umana [Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, cap. IV, n. 38], destinata a rinnovarsi in Cristo e a trasformarsi in famiglia di Dio. Tale compenetrazione di città terrena e città celeste non può certo essere percepita se non con la fede; resta, anzi, il mistero della storia umana, che è turbata dal peccato fino alla piena manifestazione dello splendore dei figli di Dio.
Ma la Chiesa, perseguendo il suo proprio fine di salvezza, non solo comunica all'uomo la vita divina; essa diffonde anche in qualche modo sopra tutto il mondo la luce che questa vita divina irradia, e lo fa specialmente per il fatto che risana ed eleva la dignità della persona umana, consolida la compagine della umana società e conferisce al lavoro quotidiano degli uomini un più profondo senso e significato. Così la Chiesa, con i singoli suoi membri e con tutta intera la sua comunità, crede di poter contribuire molto a umanizzare di più la famiglia degli uomini e la sua storia.
Inoltre la Chiesa cattolica volentieri tiene in gran conto il contributo che, per realizzare il medesimo compito, han dato e danno, cooperando insieme, le altre Chiese o comunità ecclesiali.
Al tempo stesso essa è persuasa che, per preparare le vie al Vangelo, il mondo può fornirle in vario modo un aiuto prezioso mediante le qualità e l'attività dei singoli o delle società che lo compongono. Allo scopo di promuovere debitamente tale mutuo scambio ed aiuto, nei campi che in qualche modo sono comuni alla Chiesa e al mondo, vengono qui esposti alcuni principi generali.
L'aiuto che la Chiesa intende offrire agli individui 41 L'uomo d'oggi procede sulla strada di un più pieno sviluppo della sua personalità e di una progressiva scoperta e affermazione dei propri diritti. Poiché la Chiesa ha ricevuto la missione di manifestare il mistero di Dio, il quale è il fine ultimo dell'uomo, essa al tempo stesso svela all'uomo il senso della sua propria esistenza, vale a dire la verità profonda sull'uomo.
Essa sa bene che soltanto Dio, al cui servizio è dedita, dà risposta ai più profondi desideri del cuore umano, che mai può essere pienamente saziato dagli elementi terreni.
Sa ancora che l'uomo, sollecitato incessantemente dallo Spirito di Dio, non potrà mai essere del tutto indifferente davanti al problema religioso, come dimostrano non solo l'esperienza dei secoli passati, ma anche molteplici testimonianze dei tempi nostri.
L'uomo, infatti, avrà sempre desiderio di sapere, almeno confusamente, quale sia il significato della sua vita, della sua attività e della sua morte. E la Chiesa, con la sua sola presenza nel mondo, gli richiama alla mente questi problemi. Ma soltanto Dio, che ha creato l'uomo a sua immagine e che lo ha redento dal peccato, può offrire a tali problemi una risposta pienamente adeguata; cose che egli fa per mezzo della rivelazione compiuta nel Cristo, Figlio suo, che si è fatto uomo.
Chiunque segue Cristo, l'uomo perfetto, diventa anch'egli più uomo.
Partendo da questa fede, la Chiesa può sottrarre la dignità della natura umana al fluttuare di tutte le opinioni che, per esempio, abbassano troppo il corpo umano, oppure lo esaltano troppo.
Nessuna legge umana è in grado di assicurare la dignità personale e la libertà dell'uomo, quanto il Vangelo di Cristo, affidato alla Chiesa.
Questo Vangelo, infatti, annunzia e proclama la libertà dei figli di Dio, respinge ogni schiavitù che deriva in ultima analisi dal peccato [Cf. Rm 8,14-17] onora come sacra la dignità della coscienza e la sua libera decisione, ammonisce senza posa a raddoppiare tutti i talenti umani a servizio di Dio e per il bene degli uomini, infine raccomanda tutti alla carità di tutti [Cf. Mt 22,39].
Ciò corrisponde alla legge fondamentale della economia cristiana.
Benché, infatti, i1 Dio Salvatore e il Dio Creatore siano sempre lo stesso Dio, e così pure si identifichino il Signore della storia umana e il Signore della storia della salvezza, tuttavia in questo stesso ordine divino la giusta autonomia della creatura, specialmente dell'uomo, lungi dall'essere soppressa, viene piuttosto restituita alla sua dignità e in essa consolidata.
Perciò la Chiesa, in forza del Vangelo affidatole, proclama i diritti umani, e riconosce e apprezza molto il dinamismo con cui ai giorni nostri tali diritti vengono promossi ovunque.
Questo movimento tuttavia deve essere impregnato dallo spirito del Vangelo e dev'essere protetto contro ogni specie di falsa autonomia.
Siamo, infatti, esposti alla tentazione di pensare che i nostri diritti personali sono pienamente salvi solo quando veniamo sciolti da ogni norma di legge divina.
Ma per questa strada la dignità della persona umana non si salva e va piuttosto perduta.
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Approfondimenti
Si chiariscono differenze e sinergie fra gli ordini della natura e della grazia, distinguendoli senza separarli. È il primo numero, introduttorio, di un capitolo complesso, la cui redazione ha richiesto molto lavoro e riflessione, nonché la composizione di diverse prospettive.
Il canone del rapporto fra la Chiesa e il mondo viene stabilito su basi antropologiche (avrebbero potuto essere altre, cosmologiche ad esempio, ma il Concilio ha preferito così, per il mondo odierno).
La Chiesa non ha un fine terreno ma non può raggiungere il suo fine escatologico se non attraversa la storia ed è perciò chiamata a costruire questa storia insieme a tutti gli uomini.
La proposta della missione della Chiesa parte dalla constatazione che l’essere umano, in ogni luogo e in ogni tempo, manifesta la sua autotrascendenza segno dell’immagine divina in lui. Parte anche dal rilevare che l’ordine terreno, per quanto tenda ad assicurare all’uomo, dignità, libertà e soddisfazione delle sue aspirazioni più alte, in realtà può farlo fino ad un certo punto.
La proposta/missione della Chiesa è proposta/missione di un umanesimo integrale. Proporre Cristo all’uomo, vuol dire aiutarlo ad essere più uomo. La società umana non ha nulla da temere dalla Chiesa, proprio per l’intima convergenza fra antropologia e cristologia, cioè fra l’apertura dell’uomo al bene, alla giustizia, alla verità e alla libertà e il messaggio di Cristo Gesù.
La Chiesa coopera pertanto attivamente alla promozione e alla difesa dei diritti umani e questo suo lavoro non può essere giudicato né come ingerenza, né come legame eteronomo, né come limite alcuno alla piena espressione di una vera umanità.
Vale la pena di riflettere su questa convergenza fra cristianesimo e umanesimo al momento si spiegare, nel lavoro apostolico, le esigenze della legge morale, senza “complessi di inferiorità”. Cristo non propone nulla che sia diminuzione dell’umano ma solo ciò che è sua autentica promozione, anche quando erroneamente ad alcuni può sembrare il contrario.
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