GIOSUE – Capitolo 1
CONQUISTA DELLA TERRA PROMESSA (1,1-12,24)
Dio porta avanti il suo piano 1Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, aiutante di Mosè: 2“Mosè, mio servo, è morto. Ora, dunque, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso la terra che io do loro, agli Israeliti. 3Ogni luogo su cui si poserà la pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho promesso a Mosè. 4Dal deserto e da questo Libano fino al grande fiume, l'Eufrate, tutta la terra degli Ittiti, fino al Mare Grande, dove tramonta il sole: tali saranno i vostri confini. 5Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te: non ti lascerò né ti abbandonerò. 6Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai assegnare a questo popolo la terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. 7Tu dunque sii forte e molto coraggioso, per osservare e mettere in pratica tutta la legge che ti ha prescritto Mosè, mio servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, e così avrai successo in ogni tua impresa. 8Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma meditalo giorno e notte, per osservare e mettere in pratica tutto quanto vi è scritto; così porterai a buon fine il tuo cammino e avrai successo. 9Non ti ho forse comandato: “Sii forte e coraggioso”? Non aver paura e non spaventarti, perché il Signore, tuo Dio, è con te, dovunque tu vada”.
Le tribù a est del Giordano collaborano per la conquista 10Allora Giosuè comandò agli scribi del popolo: 11“Passate in mezzo all'accampamento e comandate al popolo: “Fatevi provviste di viveri, poiché fra tre giorni voi attraverserete questo Giordano, per entrare a prendere possesso della terra che il Signore, vostro Dio, vi dà in proprietà ”“. 12A quelli di Ruben e di Gad e alla metà della tribù di Manasse Giosuè disse: 13“Ricordatevi delle cose che vi ha ordinato Mosè, servo del Signore, dicendo: “Il Signore, vostro Dio, vi concede riposo e vi dà questa terra”. 14Le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame staranno nella terra che Mosè vi ha assegnato al di là del Giordano; ma voi, prodi guerrieri, attraverserete ben armati davanti ai vostri fratelli e li aiuterete, 15fino a quando il Signore non concederà riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi prenderanno possesso della terra che il Signore, vostro Dio, assegna loro. Allora ritornerete, per possederla, nella terra della vostra eredità , che Mosè, servo del Signore, vi ha dato oltre il Giordano, a oriente”. 16Essi risposero a Giosuè: “Faremo quanto ci ordini e andremo dovunque ci mandi. 17Come abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così obbediremo a te; purché il Signore, tuo Dio, sia con te com'è stato con Mosè. 18Chiunque si ribellerà contro di te e non obbedirà a tutti gli ordini che ci darai, sarà messo a morte. Tu dunque sii forte e coraggioso”.
__________________________ Note
1,1 Il materiale di cui l’autore si serve è molteplice e comprende narrazioni di episodi e tradizioni che hanno trasmesso i fatti, spesso abbellendoli, schematizzandoli e accompagnandoli con elementi folcloristici; talvolta l’autore tenta anche di fornire una spiegazione del fatto narrato (le cosiddette eziologie). Alcuni episodi sono presentati come azioni liturgiche e, a tratti, si nota un forte influsso dell’ambiente sacerdotale. Buona parte di questo materiale si lega al santuario di Gà lgala e alla tribù di Beniamino.
1,3-4 I confini della terra qui delineati sono del tutto ideali e più ampi rispetto a quelli dei territori effettivamente conquistati e occupati sotto la guida di Giosuè (vedi anche Dt 11,24-25).
1,6-8 Con fraseologia ripresa dal Deuteronomio, Giosuè viene esortato alla pratica della legge come condizione dell’aiuto divino.
1,10-18 Questo concorso di tutte e dodici le tribù, che dipende da Dt 3,18-20 e che viene ripreso anche in Gs 22,1-8, non concorda con Gdc 1, dove la conquista è presentata come iniziativa di singole tribù. L’autore di Giosuè scrive in questo modo per offrire al popolo ebraico un esempio di unità e di collaborazione. Gli scribi sono coloro che, secondo Dt 20,5.8-9, si occupano del reclutamento per la guerra. Nel libro di Giosuè hanno il compito di provvedere al vettovagliamento e di trasmettere ordini (3,2). Fanno parte, con altri, dei collaboratori stretti di Giosuè (vedi 23,2 e 24,1).
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Approfondimenti
1,1-18. Il libro di Giosuè si presenta come la continuazione del Deuteronomio. Ricollegandosi a Dt 34,9, dove si parla della morte di Mosè (vv. 1-2), Gs inizia con un oracolo divino d'investitura per Giosuè (vv. 2-11). Segue un brano (v. 12-18) sulla fedeltà delle tribù transgiordaniche al progetto unitario di conquista della terra.
1. «Dopo la morte di Mosè, servo di JHWH». Il linguaggio è chiaramente quello del Deuteronomio, di cui vengono ripresi qui i temi teologici preferiti. Mosè è il «servo di JHWH» per eccellenza, colui che più spesso nella Bibbia è definito tale (Es 14,31, Gs 1,2.7.13.15 ecc., una quarantina di volte in tutto; cfr. anche Dt 34,5, oltre a Nm 11,11; 12,7.8). La designazione è indicativa di una interpretazione seriore della funzione di Mosè (in specie nel Deuteronomio e nella storia deuteronomistica). Lo stesso accade per altre figure dei tempi antichi, definite anch'esse in retrospettiva «servi di JHWH» (Gn 26,24, Abramo; Gn 24,14, Isacco; Dt 9,27, Abramo, Isacco e Giacobbe, ecc.). Anche i profeti sono detti “servi” a partire dall'esilio, anche qui soprattutto dalla scuola deuteronomistica, che interpreta in tal modo la profezia preesilica. In un tempo di crescente allontanamento da JHWH, i profeti sono presentati come i campioni della fede in lui e i suoi “servi” intrepidi, fino alla figura del “servo di JHWH” del Deuteroisaia. Il titolo di «ministro di Mosè» assegnato a Giosuè (cfr. Es 24,13; 33,11; Nm 11,28) vuole essere onorifico. Esso era usato in genere per i funzionari. Figlio di Nun, della tribù di Efraim, Giosuè s'era già distinto come capo della spedizione contro gli Amaleciti (Es 17,8-14); e da allora aveva operato al fianco di Mosè. Era stato accanto al legislatore sul Sinai (Es 32,17-18) e lo aveva sostenuto e talune volte rappresentato in tutti i momenti cruciali della peregrinazione attraverso il deserto (Es 33,11; Nm 11,26-30; 13,8.16; 14,6-10. 30.38; 32,11-12). Aveva quindi ricevuto l'investitura (Nm 27,18-23) come delegato a governare militarmente e politicamente Israele (mentre le funzioni sacerdotali di Mosè erano state trasferite su Eleazaro). L'investitura era stata confermata da Mosè prima di morire (Dt 34,9).
2. «verso il paese che io do». Anche questo è un dato tipico del Deuteronomio: la «terra» è un dono di Dio al suo popolo, come si ripete spesso nella parenesi deuteronomica (vedi soprattutto Dt 11,10-17).
3. «Ogni luogo che calcherà la pianta dei vostri piedi» è espressione giuridica; «calcare» significa prendere possesso, cfr. Gn 13,17; Dt 1,6-8.
4-5. Cfr. Dt 11,24-25, i cui dati qui vengono ampliati. Si veda anche Dt 1,7; 11,24.
6-7. Il successo è garantito unicamente dalla fedeltà a JHWH e dal compimento della sua legge, come s'era già insistito nel Deuteronomio (cfr., ad esempio, 29,8; 31,6.7.23). L'idea sarà ricorrente nei discorsi di Giosuè e costituirà l'argomento principale degli ultimi due capitoli del libro.
10. Questi “scribi” sono qui in effetti ufficiali di rango inferiore, specie di ispettori addetti al reclutamento o incaricati della disciplina dell'esercito (Dt 20,5-9; cfr. anche 1,15; 16,18; 29,5).
12-18. Le tribù di Ruben, Gad e metà Manasse si erano stabilite in Transgiordania. Come conciliare questo dato con il fatto che il Giordano era considerato linea di confine della terra promessa? Il libro di Giosuè risponde sostenendo che è stato lo stesso JHWH a concedere loro questa porzione del paese, quando Mosè era ancora in vita (vv. 13s.), quasi come primizia e anticipazione di quanto sarebbe accaduto alle altre tribù. Inoltre, anche queste due tribù e mezza sono impegnate a prendere parte alla guerra santa per la conquista della Cisgiordania.
(cf. VINCENZO GATTI, Giosuè – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)
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