Lettera ai Romani – Capitolo 10

Amore di Paolo per Israele 1Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera salgono a Dio per la loro salvezza. 2Infatti rendo loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza. 3Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. 4Ora, il termine della Legge è Cristo, perché la giustizia sia data a chiunque crede.

La salvezza è per tutti 5Mosè descrive così la giustizia che viene dalla Legge: L’uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà. 6Invece, la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? – per farne cioè discendere Cristo –; 7oppure: Chi scenderà nell’abisso? – per fare cioè risalire Cristo dai morti. 8Che cosa dice dunque? _Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola della fede che noi predichiamo. 9Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 10Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. 11Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

La fede viene dall'annuncio del Vangelo 14Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? 15E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene! 16Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? 17Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. 18Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt’altro: Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole. 19E dico ancora: forse Israele non ha compreso? Per primo Mosè dice: Io vi renderò gelosi di una nazione che nazione non è; susciterò il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza. 20Isaia poi arriva fino a dire: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me, 21mentre d’Israele dice: Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbediente e ribelle!

Approfondimenti

cf LETTERA AI ROMANI

Amore di Paolo per Israele L'amore di Paolo per gli israeliti è grande: egli prega continuamente per la loro salvezza, cioè per la loro apertura a Cristo. Paolo riconosce che essi hanno zelo per Dio, ma questo non è compiuto con retta coscienza. Tuttavia, rimane il caso di ignoranza invincibile per i condizionamenti avuti dal Sinedrio e dai padri che formularono la pretesa di giungere alla giustizia davanti a Dio con le opere della Legge e non con la fede in Dio che salva a partire dalla gratuità del suo amore.

La salvezza è per tutti La fede esclude il dubbio: essa crede all'annuncio della Chiesa (testimone di Cristo e inviata da Cristo) che Cristo è venuto nella carne, è morto ed è disceso agli inferi e il terzo giorno è risuscitato dai morti. La non fede vuole scartare l'annuncio della Chiesa, e si esprime nell'oscuro pensiero che ci dovrebbe essere qualcuno che andasse a verificare se Gesù è risorto ed è in cielo quindi lo faccia discendere perché se ne ascolti da lui stesso la parola. Oppure se Cristo non è risorto ed è negli inferi ci debba essere qualcuno che ci vada e lo accerti e faccia salire Cristo per avere da lui direttamente la parola. Ma Cristo ha già donato la sua parola ed essa è continuamente annunciata. Già nel Primo Testamento qualcuno aveva cercato di mettere in dubbio la parola di Dio avuta nella teofania del Sinai, dove Dio aveva dato su tavole di pietra le sue dieci parole e le disposizioni per il culto, pensando che fosse necessario che qualcuno salisse in cielo o nel profondo del mare per averla e per crederla divina, ma la parola era già scesa dal cielo sul Sinai ed era “sulla tua bocca e nel tuo cuore”.

La fede viene dall'annuncio del Vangelo La predicazione del Vangelo è di necessità assoluta poiché “la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo“. Israele ha udito l'annuncio poiché “Per tutta la terra è corsa la loro voce” e, riguardo a Israele, “Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbediente e ribelle!”. Paolo ha compreso perché Israele è diventato geloso: si diventa gelosi di un valore! Ma Israele nello stesso tempo si è sdegnato illudendosi di credersi nel giusto rifiutando il Vangelo: “Io vi renderò gelosi di una nazione che nazione non è; susciterò il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza”.


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