REGOLA DI SAN BENEDETTO – 30

Capitolo XXX – La correzione dei ragazzi

1 Ogni età e intelligenza dev’essere trattata in modo adeguato. 2 Perciò i bambini e gli adolescenti e quelli che non sono in grado di comprendere la gravità della scomunica, 3 quando commettono qualche colpa siano puniti con gravi digiuni o repressi con castighi corporali, perché si correggano.

=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=â—Ź=

Approfondimenti

Correzione dei ragazzi o di adulti di scarsa intelligenza Il titolo non abbraccia tutto il contenuto del capitolo perché, oltre ai fanciulli di minore età, include anche gli adolescenti e gli adulti di scarsa intelligenza, insomma tutti coloro che “non comprendono il valore della scomunica ” (v. 2): in questi casi la scomunica sarebbe non solo inutile, ma dannosa; allora si usano digiuni o battiture “perché si correggano” (v. 3): si noti sempre il fine medicinale della pena.

Nella RM viene indicata l'etĂ  dei 15 anni quale limite per le battiture (RM 14,79-87); negli adulti le battiture sono previste solo per motivo oggettivo: colpe enormi commesse. Invece in RB le battiture inflitte agli adulti sono determinate da un motivo soggettivo: il colpevole non comprende la scomunica.

Il principio generale di sapiente governo e di sana pedagogia posto al v.1 giustifica il capitolo e le deduzioni pratiche e semplici che ne derivano. Notiamo che la pena delle battiture era, a quei tempi, un fatto comune tra i monaci e i chierici (come anche tra gli alunni in genere).

Tratto da: APPUNTI SULLA REGOLA DI S. BENEDETTO – di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv.


🔝 ● C A L E N D A R I O ● Homepage