REGOLA DI SANTA CHIARA – 9

CAPITOLO IX

PENITENZA DA IMPORSI ALLE SUORE CHE PECCANO; LE SUORE SERVIGIANE FUORI DEL MONASTERO

1 Se qualche suora, per istigazione del nemico, avrà peccato mortalmente contro la forma della nostra professione, dopo essere stata ammonita dall’abbadessa o da altre suore due o tre volte, 2 se non si sarà emendata, mangi pane e acqua in terra al refettorio davanti a tutte le suore tanti giorni quanti sarà restata contumace; 3 e sia sottoposta a pena maggiore, se l’abbadessa crederà. 4 Mentre resta contumace, si preghi perché il Signore illumini il suo cuore a penitenza. 5 Ma l’abbadessa e le sue suore debbono guardarsi dall’adirarsi o turbarsi per il peccato di qualcuna; 6 poiché l’ira e il turbamento impediscono la carità in sé e negli altri. 7 Se accadesse, Dio ne guardi, che sorgesse tra una suora e l’altra, a parole o a fatti, un’occasione di turbamento o di scandalo, 8 subito prima di «presentare al Signore l’offerta» (cf. Mt 5,23) della sua preghiera, non solo si prostri umilmente a terra ai piedi dell’altra, chiedendo perdono; 9 ma le chieda anche con semplicità che interceda per lei presso il Signore perché sia perdonata. 10 L’altra poi, memore della parola del Signore: «Se non perdonerete di cuore, nemmeno il Padre vostro» celeste «perdonerà a voi» (Mt 6,15; 18,35), 11 con liberalità perdoni alla propria sorella qualsiasi offesa fattale. 12 Le suore che servono non restino a lungo fuori del monastero, se non lo richieda una causa di manifesta necessità. 13 Debbono agire onestamente e parlar poco, per poter edificare chi le vede. 14 E si guardino con fermezza di avere sospetti incontri o convegni con uomini. 15 Né possono essere madrine di uomini o di donne, affinché per questa occasione non sorga mormorazione e turbamento. 16 Né abbiano la presunzione di riportare in monastero i pettegolezzi del mondo. 17 Fermamente siano tenute di non riferire fuori alcunché di quanto si dice e si fa in monastero, che possa ingenerare qualche scandalo. 18 Se qualcuna avesse per semplicità mancato in queste due cose, a disposizione dell’abbadessa, le sia imposta con misericordia la penitenza. 19 Se poi ne avesse la viziosa consuetudine, l’abbadessa le imponga una penitenza secondo la qualità della colpa, con il consiglio delle discrete. _________________ Note al CAP. IX 9,1-4: Quanto Francesco aveva dovuto eliminare dalla I Regola, per renderla più agevole e più strettamente giuridica, è qui conservato con valore ascetico.

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Approfondimenti

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Tratto da: Federazione S. Chiara di Assisi â—Ź La Regola di Chiara di Assisi: il Vangelo come forma di vita


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