SALMO – 100 (99)
INVITO ALLA LODE 1 Salmo. Per il rendimento di grazie.
2 Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza.
3 Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo.
4 Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome;
5 perché buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione.
_________________ Note
100,1 Breve ma intenso inno di lode e di ringraziamento che accompagna la comunità nel suo ingresso al tempio del Signore. Al centro della preghiera è incastonato il “Credo” d'Israele, cioè la professione di fede nell'unicità di Dio e nella sua opera di creatore e guida del popolo.
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Approfondimenti
Lode e ringraziamento al Signore Inno
Fede, lode e ringraziamento sono espresse da questo salmo, breve, ma denso di teologia e di suggestione. Per struttura e tematica il salmo è simile al Sal 117 e alla prima parte del Sal 95 (vv. 1-7a). L'impostazione liturgica è evidente. Probabilmente si tratta di un canto processionale d'ingresso al tempio, guidato da un liturgo o da un coro che invita l'assemblea. Si esprime l'essenziale del credo del popolo ebraico. È a struttura dittica e si divide in due parti: vv. 2-3; 4-5. Ambedue iniziano con un invitatorio che consta di due imperativi (vv. 2-3a; 4) e dalla motivazione (vv. 3b; 5). Prevalgono nel TM gli accenti 3+3+3. La simbologia dello spazio è presente nei vv. 2.3.4 (terra, pascolo, atri) e quella del tempo nei vv. 3.4.5 (presente, passato e futuro).
vv. 2-3. «acclamate... servite... presentatevi... riconoscete»: sono i primi quattro imperativi dell'invitatorio. L'invito a lodare e a riconoscere il Signore dell'alleanza è pressante. Si tratta di un vera ovazione, cfr. Sal 66,1. «voi tutti della terra»: alla lett. «tutta la terra». I popoli della terra sono invitati a lodare il Signore. C'è un respiro e un orizzonte universale, cfr. Sal 98,4; Is 2,1-5; 60,1-22. «servite il Signore»: le genti sono invitate a servire il Signore nel culto e a impegnarsi nell'alleanza come Israele stesso (cfr. Gs 24,14-24; Is 56,6-7). «nella gioia... con esultanza»: il servizio al Signore, come quello del culto e dell'osservanza dei comandamenti, deve avvenire in un'atmosfera di festa.
v. 3. «Riconoscete»: il verbo «conoscere/riconoscere» (yd‘), nella sua valenza biblica di conoscenza sponsale, suppone anche l'accoglienza, l'adesione, la fedeltà, l'amore. Il «riconoscere» sta in una posizione centrale, di vera importanza nell'economia di questo breve salmo. Difatti è al centro di tutti i verbi dell'invitatorio della prima e della seconda parte. Con questo verbo si invitano i popoli della terra a una triplice professione di fede: a riconoscere il Signore come unico Dio, come creatore («egli ci ha fatti») e come Dio dell'alleanza con Israele. («e noi siamo suoi»): cfr. Is 43,1).
v. 4. «Varcate...»: dall'orizzonte universale, cosmico, si passa a quello particolare del tempio di Gerusalemme, di cui si citano per sineddoche (la parte per il tutto) le porte e gli atri. «con inni di grazie... benedite»: la lode pura del primo distico, ora prende la fisionomia di ringraziamento e di benedizione, ma sempre nella gioia, nel clima festoso.
v. 5. La motivazione del secondo distico si esprime, come nel primo, in una triplice professione di fede. «buono»: la bontà del Signore è concreta e si manifesta nel suo amore premuroso e attento per l'uomo: cfr. Sal 25,8; 34,9; 73,1; 86,9; «eterna la sua misericordia»: la misericordia (ḥesed) non cessa neanche davanti all'infedeltà dell'uomo. «la sua fedeltà»: indica la costanza dell'impegno di Dio nel rispetto dell'alleanza.
(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)