SALMO – 121 (120)

LODE A DIO, CUSTODE D’ISRAELE 1 Canto delle salite

Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrĂ  l'aiuto?

2 Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.

3 Non lascerĂ  vacillare il tuo piede, non si addormenterĂ  il tuo custode.

4 Non si addormenterĂ , non prenderĂ  sonno il custode d'Israele.

5 Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra.

6 Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.

7 Il Signore ti custodirĂ  da ogni male: egli custodirĂ  la tua vita.

8 Il Signore ti custodirĂ  quando esci e quando entri, da ora e per sempre.

_________________ Note

121,1 Preghiera e dialogo, lode e fiducia si alternano in questa composizione, che sembra accompagnare i primi passi del pellegrino. Qua e là, sui monti che l’attorniano, sono visibili luoghi di culto idolatrico; ma il salmista ha già scelto la sua meta: è il monte Sion, dove Dio dimora e da dove gli verrà l’aiuto.

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Approfondimenti

Fiducia in Dio, custode d'Israele Salmo di fiducia

Dal punto di vista strutturale il salmo è caratterizzato dalla ripresa progressiva di termini da un versetto all'altro, e dalla presenza di alcune espressioni “polari” indicanti la totalità come «cielo e terra» (v. 2), «sole e luna» e «giorno e notte» (v. 6), «esci e... entri» (v. 8). Un rilievo nella struttura ha il verbo «custodire» (šmr) che ricorre sei volte (vv. 3b.4b.5b.7a.7b.8a). L'ambientazione geografica suppone la città di Gerusalemme sullo sfondo, circondata da monti (Sal 125,2), luogo della divina presenza. Il salmo può essere letto anche nella forma di dialogo liturgico tra l'orante e un sacerdote o levita. La simbologia è somatica e spazio-temporale.

Divisione:

v. 1b. «Alzo gli occhi...»: più che il guardare comune è qui un atteggiamento di supplica, cfr. Sal 123,2. «monti»: sono i monti che circondano Gerusalemme e quelli su cui è la stessa città. Ma se l'espressione è considerata come plurale d'eccellenza, indica il monte del tempio.

v. 2. «Il mio aiuto viene dal Signore...»: cfr. Sal 124,8. «che ha fatto...»: l'accenno alla creazione, segno di potenza, rende più certo e sicuro l'aiuto divino.

vv. 3-8. In questi versetti si sviluppa, circostanziandolo e motivandolo, l'aiuto certo del Signore. La motivazione fondamentale è che il Signore è il «custode d'Israele» (v. 4).

v. 6. «né la luna di notte»: anche i raggi della luna erano ritenuti pericolosi. I raggi del sole e della luna sono emblema di tutti i mali dell'uomo, da cui il Signore libera l'orante. Ciò è detto chiaramente nel v. 7.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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