SALMO – 67 (66)

LODE A DIO PER LA SUA PROVVIDENZA 1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Canto.

2 Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto;

3 perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti.

4 Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

5 Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.

6 Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

7 La terra ha dato il suo frutto. Ci benedica Dio, il nostro Dio,

8 ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra. _________________ Note

67,1 La provvidenza di Dio si rende visibile nella benedizione, cioè nell’abbondanza e ricchezza dei doni che la comunità d’Israele sperimenta, soprattutto nella fecondità della terra promessa, generosa di frutti. Anche gli altri popoli sono chiamati a partecipare a questa benedizione e ad associarsi a Israele nella lode che, da tutta la terra, sale a Dio. L’inizio del salmo riecheggia la benedizione liturgica di Nm 6,24-26.

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Approfondimenti

Ringraziamento d'Israele ed esultanza delle genti Salmo di ringraziamento collettivo (+ motivi innici)

È uno dei pochi salmi del secondo libro a essere “anonimo” (= senza la paternità letteraria). Il salmo è una lirica lineare, semplice, entusiastica, sebbene modesta, data la non originalità delle sue immagini e formulazioni. Per l'apertura universalistica e missionaria è da collocarsi nel tempo del post-esilio. I ritornelli dei v. 4.6 dividono il salmo in tre strofe; c'è il ritmo di 3 + 3 accenti nel TM. Si sospetta la presenza in origine di un terzo ritornello dopo la terza strofa, non pervenutoci allo stato attuale del testo. La voce «Dio» (’elōhîm) e il verbo «benedire» (brk) fanno da inclusione nei vv. 2 e 7b-8a. In questi versetti, inoltre, si usa la terza persona, mentre negli altri la seconda nei riguardi di Dio, che non viene mai chiamato JHWH nel salmo. La simbologia è liturgica, teologica, spaziale, antropologica, agricola e universalistica. Questo salmo può chiamarsi il canto dell'umanità che attende la salvezza (Mt 9,37; Gv 4,35) e dell'ebraismo aperto di mentalità profetica.

Divisione:

vv. 2-3. Richiamando la benedizione sacerdotale di Nm 6,24-26, il salmista e la comunità si appellano alla misericordia del Signore per avere la sua benedizione, affinché i popoli della terra, conoscendo il suo modo benevolo di agire (= la tua via) e la sua salvezza, possano lodarlo (= motivo apologetico).

v. 2. «ci benedica»: cfr. v. 8a. La benedizione riguarda la vita, la fecondità (cfr. Gn 1,28), la fertilità del suolo (cfr. Gn 8,21-22; 27,27-28), un abbondante raccolto, una famiglia numerosa (cfr. Sal 128,3-4) ecc. «faccia splendere il suo volto»: è un antropomorfismo per significare la benevolenza di Dio e l'elargizione dei suoi benefici, cfr. Sal 4,7; 27,8; 31,17; 44,4; 80,4.8.20; Prv 16,15; Dn 9,17.

v. 3. «perché si conosca»: la conoscenza di Dio è una esperienza profonda, complessa e unitaria, che abbraccia tutte le facoltà dell'uomo. Qui ha come oggetto la «via» (derek) di Dio e la sua «salvezza», cioè i suoi piani, la sua stessa vita, il suo amoroso e benefico comportamento (cfr. Sal 77,14; 98,2; 138,5).

v. 4. «Ti lodino i popoli... tutti»: l'intera umanità è invitata ad associarsi all'invocazione e alla sua lode-ringraziamento per i benefici ricevuti da Israele (cfr. Sal 33,6.9-11; 47,8-10; Zc 8,21-22). Il salmista suppone che tutti i popoli rispondano assieme e prendano parte all'azione liturgica (cfr. Sal 33,2-3; 100,4; 105,1; 106,1; 107,1; 118,1; 136,1). Si affaccia qui un universalismo mediato tramite la benedizione di Abramo.

v. 5. «perché giudichi i popoli... governi...»: la prima motivazione della lode è il governo giusto di Dio sulla terra, che richiama l'epoca messianica (cfr. Is 9,2; 11,3-4; Am 5,14-24; Sir 35,12-14). Si noti il cambio di persona. Ora il salmista e la comunità si rivolgono a Dio con il “tu”

v. 7a. Dopo la ripetizione del ritornello, la motivazione della lode-ringraziamento diventa più visibile. La benedizione di Dio si è manifestata con l'abbondanza della pioggia, che ha fecondato la terra facendole produrre copiosi frutti (cfr. Lv 26,3-4; Sal 29,10-11; 65,11; Ag 2,19; Ez 34,26-30).

v. 8. «lo temano tutti i confini della terra»: la benedizione a Israele, rivelatasi con l'abbondanza dei suoi raccolti e frutti, auspica il salmista, possa generare il timore di Dio, sentimento di meraviglia e di rispetto, che, come primo passo verso la salvezza, apra i popoli alla conoscenza e adesione a lui (cfr. v. 3).

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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