SALMO – 97 (96)
LA GLORIA DEL SIGNORE
1 Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte.
2 Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sostengono il suo trono.
3 Un fuoco cammina davanti a lui e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
4 Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e trema la terra.
5 I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra.
6 Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria.
7 Si vergognino tutti gli adoratori di statue e chi si vanta del nulla degli idoli. A lui si prostrino tutti gli dèi!
8 Ascolti Sion e ne gioisca, esultino i villaggi di Giuda a causa dei tuoi giudizi, Signore.
9 Perché tu, Signore, sei l'Altissimo su tutta la terra, eccelso su tutti gli dèi.
10 Odiate il male, voi che amate il Signore: egli custodisce la vita dei suoi fedeli, li libererà dalle mani dei malvagi.
11 Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore.
12 Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo.
_________________ Note
97,1 In continuità con i salmi precedenti, anche questo inno proclama la regalità di Dio. Essa viene presentata, da una parte, mediante una teofania, cioè una sua particolare e grandiosa manifestazione, che la Bibbia solitamente collega con i fenomeni atmosferici (nubi, tenebre, fuoco, folgori, vv. 2-4); dall'altra, mediante la gloria del tempio sul monte Sion, dove Dio appare nella pienezza della sua regalità.
=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=
Approfondimenti
Dio è luce e gioia per i giusti Inno della regalità del Signore (JHWH)
Il salmo celebra la regalità del Signore che appare nella poderosa teofania della tempesta cosmica (cfr. Sal 18,8; 29;96). Per la versione greca dei LXX il Sal 97 è un prolungamento ideale e logico del Sal 96, e vi sono motivi che possono giustificare l'ipotesi. Tra l'altro, essi sono ambedue di carattere antologico, hanno per tema centrale la regalità del Signore, si aprono a un panorama universalistico-escatologico, sono ambedue postesilici, e hanno inoltre come sfondo il tempio celeste e quello terrestre. Il campo semantico prevalente nel Sal 97 è spaziale, giudiziario ed esprime la gioia, che come l'atmosfera avvolge tutto l'inno. Strutturalmente il Sal 97 è stretto da un'inclusione data dal verbo «gioire» (śmḥ) presente nei vv. 1 e 12 e anche nel v. 8. Inoltre tra il v. 7 e 9 c'è un'altra inclusione data dall'espressione «tutti gli dei» (kōl-’elōhîm). Gli accenti nel TM sono per lo più 3 + 3.
Divisione:
- vv. 1-6: la teofania cosmica;
- vv. 7-9; la reazione degli idoli e dei loro adoratori;
- vv. 10-12: la reazione dei fedeli.
v. 1. «Il Signore regna»: per l'acclamazione della regalità del Signore in apertura del salmo cfr. Sal 93,1 e 99,1. «esulti... gioiscano le isole tutte»: si esprime nel contempo l'effetto gioioso della regalità di Dio e la speranza che essa venga riconosciuta da ognuno per goderne i benefici. «le isole tutte»: in senso diretto sono le isole del Mediterraneo, ma per estensione anche i lidi stessi delle terre che si affacciano su questo mare. L'espressione, usuale nel Deutero e Tritoisaia (42,4.10.12; 51,5; 60,9; 66,19; cfr. Sal 72,10), indica l'universalità della salvezza.
vv. 2-5. Si descrive l'apparizione del Signore re nel mondo con le immagini di una teofania, ispirata fondamentalmente a quella del Sinai (Es 19,16-20), ma cfr. Sal 18,8-16; Sal 29. Gli sconvolgimenti atmosferici celesti (vv. 2-4) e terrestri (terremoti) (v. 5) esprimono la trascendenza e l'onnipotenza di Dio.
v. 2. «giustizia e diritto»: sono personificazioni delle virtù presenti nella teologia dell'alleanza e nel culto. Si riproduce qui il Sal 89,15 ove esse figurano come damigelle che sorreggono il trono del Signore.
v. 3. «Davanti a lui cammina il fuoco...»: anche il fuoco è personificato. Simboleggia la potenza travolgente di Dio che «brucia» i suoi nemici; cfr. Sal 18,9; 50,3; Is 10,17.
v. 5. «I monti fondono come cera...»: per l'immagine cfr. Mic 1,3-4. «Signore di tutta la terra»: per l'appellativo indicante il potere universale di Dio, cfr. Mic 4,13; Zc 4,14; 6,5.
v. 6. «I cieli annunziano...»: all'invito a gioire rivolto a tutti del v. 1 corrisponde un'acclamazione estasiata che è anche una professione di fede corale e, nello stesso tempo, motivazione dell'invito iniziale. Parafrasando, il salmista sembra esclamare stupito: «Davvero la regalità del Signore si manifesta e tutti possono contemplare la sua gloria!». Il versetto nel TM è basato sull'assonanza e riporta due verbi esprimenti la fede storico-narrativa d'Israele: «annunziare» (ngd) e «contemplare, vedere» (r’h); cfr. Sal 19,2-5; 50,6.
vv. 7-9. Davanti alla maestà di Dio e alla sua regalità, il pensiero del salmista non riesce a comprendere l'insensibilità degli adoratori degli idoli e reagisce scagliandosi contro entrambi.
v. 7. «idoli»: questi sono chiamati nello stesso versetto ’ēlohîm (dei) e ’elîlîm (nullità) con un gioco di parole come nel Sal 96,5. «si prostrino»: la forma verbale originale ha valore di imperativo e di perfetto. I due sensi che ne scaturiscono sono complementari. Per l'immagine cfr. 1Sam 5,1-6.
v. 10. «voi che amate il Signore»: alla lett. «amanti di JHWH». Nel testo ebraico è posto in stato enfatico all'inizio del versetto. I verbi «amare» e il suo contrario «odiare» (verbi di carattere antitetico) stanno insieme nello stesso versetto.
v. 11. «Una luce si è levata...»: il riferimento è al Signore che è «luce» (’ôr) che dà «gioia», cfr. Is 9,1-2; 58,8.10; 60,1-2; Sal 112,4.
v. 12. «suo santo nome»: alla lett. «memoriale della sua santità» (cfr. Sal 96,2; 106,47; Es 3,15). È citato il Sal 30,5. E così nei vv. 10-12 riecheggia il vocabolario teologico dell'alleanza. Il salmo si chiude con ottimismo, gioia e fiducia nella signoria di Dio.
(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)