SIRACIDE – Capitolo 51

PREGHIERA DI GESÙ FIGLIO DI SIRA (51,1-30)

Inno di ringraziamento 1Ti loderò, Signore, re, e ti canterò, Dio, mio salvatore, loderò il tuo nome, 2perché sei stato mio riparo e mio aiuto, salvando il mio corpo dalla perdizione, dal laccio di una lingua calunniatrice, dalle labbra di quelli che proferiscono menzogna, e di fronte a quanti mi circondavano sei stato il mio aiuto. 3e mi hai liberato, secondo la grandezza della tua misericordia e del tuo nome, dai morsi di chi stava per divorarmi, dalla mano di quelli che insidiavano la mia vita, dalle molte tribolazioni di cui soffrivo, 4dal soffocamento di una fiamma avvolgente e dal fuoco che non avevo acceso, 5dal profondo del seno degl'inferi, dalla lingua impura e dalla parola falsa 6e dal colpo di una lingua ingiusta. La mia anima era vicina alla morte, la mia vita era giù, vicino agl'inferi. 7Mi assalivano da ogni parte e nessuno mi aiutava; mi rivolsi al soccorso degli uomini, e non c'era. 8Allora mi ricordai della tua misericordia, Signore, e dei tuoi benefici da sempre, perché tu liberi quelli che sperano in te e li salvi dalla mano dei nemici. 9Innalzai dalla terra la mia supplica e pregai per la liberazione dalla morte. 10Esclamai: “Signore, padre del mio signore, non mi abbandonare nei giorni della tribolazione, quando sono senz'aiuto, nel tempo dell'arroganza. 11Io loderò incessantemente il tuo nome, canterò inni a te con riconoscenza”. La mia supplica fu esaudita: 12tu infatti mi salvasti dalla rovina e mi strappasti da una cattiva condizione. Per questo ti loderò e ti canterò, e benedirò il nome del Signore.


12a Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. 12b Rendete grazie al Dio delle lodi, perché il suo amore è per sempre. 12c Rendete grazie al custode d’Israele, perché il suo amore è per sempre. 12d Rendete grazie al creatore dell’universo, perché il suo amore è per sempre. 12e Rendete grazie al redentore d’Israele, perché il suo amore è per sempre. 12f Rendete grazie a colui che raduna i dispersi d’Israele, perché il suo amore è per sempre. 12g Rendete grazie a colui che ricostruisce la sua città e il suo santuario, perché il suo amore è per sempre. 12h Rendete grazie a colui che fa germogliare una forza per la casa di Davide, perché il suo amore è per sempre. 12i Rendete grazie a colui che ha scelto i figli di Sadoc per il sacerdozio, perché il suo amore è per sempre. 12j Rendete grazie allo scudo di Abramo, perché il suo amore è per sempre. 12k Rendete grazie alla roccia d’Israele, perché il suo amore è per sempre. 12l Rendete grazie al potente di Giacobbe, perché il suo amore è per sempre. 12m Rendete grazie a colui che ha scelto Sion, perché il suo amore è per sempre. 12n Rendete grazie al re dei re dei re, perché il suo amore è per sempre. 12o Ha accresciuto la potenza del suo popolo, egli è la lode per tutti i suoi fedeli, per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.


La ricerca della sapienza 13Quand'ero ancora giovane, prima di andare errando, ricercai assiduamente la sapienza nella mia preghiera. 14Davanti al tempio ho pregato per essa, e sino alla fine la ricercherò. 15Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò. Il mio piede s'incamminò per la via retta, fin da giovane ho seguìto la sua traccia. 16Chinai un poco l'orecchio, l'accolsi e vi trovai per me un insegnamento abbondante. 17Con essa feci progresso; onorerò chi mi ha concesso la sapienza. 18Ho deciso infatti di metterla in pratica, sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno. 19La mia anima si è allenata in essa, sono stato diligente nel praticare la legge. Ho steso le mie mani verso l'alto e ho deplorato che venga ignorata. 20A essa ho rivolto la mia anima e l'ho trovata nella purezza. In essa ho acquistato senno fin da principio, per questo non l'abbandonerò. 21Le mie viscere si sono commosse nel ricercarla, per questo ho fatto un acquisto prezioso. 22Il Signore mi ha dato come mia ricompensa una lingua e con essa non cesserò di lodarlo. 23Avvicinatevi a me, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola. 24Perché volete privarvi di queste cose, mentre le vostre anime sono tanto assetate? 25Ho aperto la mia bocca e ho parlato: “Acquistatela per voi senza denaro. 26Sottoponete il collo al suo giogo e la vostra anima accolga l'istruzione: essa è vicina a chi la cerca. 27Con i vostri occhi vedete che ho faticato poco e ho trovato per me un grande tesoro. 28Acquistate l'istruzione con grande quantità d'argento e con essa otterrete molto oro. 29L'anima vostra si diletti della misericordia di lui, non vergognatevi di lodarlo. 30Compite la vostra opera per tempo ed egli a suo tempo vi ricompenserà”.

_________________ Note

51,1 L’autore pone questo salmo autobiografico dopo la conclusione del libro. Alcuni lo considerano un’appendice, opera di altra mano. È probabile che lo stile autobiografico sia un espediente letterario e che questo salmo sia più antico del Siracide, e sia stato usato da lui per il suo insegnamento. L’inno ricalca temi caratteristici dei Salmi (vedi Sal 18,5-7; 30,4; 40,3; 88,7; 120,2; 142,5).

51,9-12 In questa parte il testo ebraico differisce alquanto dal greco, inserendo diverse aggiunte. Dopo il v. 12 l’ebraico aggiunge una serie di invocazioni a forma di litania, sullo stile del Sal 136-

51,13-30 Nell’originale ebraico questo componimento ha la forma letteraria dell’acrostico, ossia della composizione “alfabetica” (vedi anche Pr 31,10-31).

51,23 nella mia scuola: in ebraico bet midrash (casa di studio), il luogo dove ci si dedica allo studio della legge.

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Approfondimenti

vv. 1-12. Dopo la “firma”, troviamo ancora la preghiera di «Gesù, figlio di Sirach» (vv. 1-12), ed un componimento autobiografico sulla ricerca della sapienza (vv. 13-30). Secondo autorevoli esegeti, questi testi – per contenuto e stile, oltre che per la ricca attestazione dei codici – sono sicuramente autentici. Comunque sono canonici. Tra i vv. 12 e 13 si trova – solo nel ms. B – una lode litanica, forse non autentica, sconosciuta alla tradizione testuale greca e siriaca. La preghiera (vv. 1-12) è un salmo di ringraziamento individuale, aperto e chiuso dal proposito di confessare pubblicamente le lodi del Signore che salva (vv. 1.12). La lode ha tre motivi principali:

Il nome di JHWH (vv. 1.12) fa da cornice a un'esperienza di radicale maturazione di fede, simile a quelle raccontate dai salmi: la necessità della liberazione (vv. 2-6), il ricordo del passato (vv. 7-8); l'invocazione dell'aiuto (vv. 9-10); l'impegno per la lode (v. 11), a futura memoria dell'opera salvifica del Signore (v. 12).

vv. 13-30. La ricerca della sapienza (cfr. 6,27; 24,34; 33,18; 39,1) è oggetto di questo poema alfabetico, simile nella forma a Pr 31, 10-31. Il testo ebr. del Cairo (ms. B) non è ben conservato: tuttavia i frammenti trovati a Qumran nel 1956, risalenti alla prima metà del I secolo, confermano l'esistenza dell'acrostico (cfr. altri esempi in Sal 25; 37; 119; oltre i poemi di 22 distici di Sir 1,11-30; 6,18-37). Il gr. è più vicino all'ebr. di Qumran, mentre il ms. B sembra ritradotto dal siriaco. La tesi secondo cui il gr. spiritualizzerebbe il rapporto tra il discepolo e la sapienza, smorzando il linguaggio erotico del testo di Qumran, soprattutto nei vv. 17-21, sembra piuttosto forzata. Il testo di Qumran testimonia che Ben Sira stesso, se non è autore, può avere inserito, in appendice al suo libro, questo poema, ritenendolo consono al suo modo di intendere la ricerca della sapienza: un rapporto intenso, che la preghiera e l'impegno assiduo fanno progredire (v. 17a). II poema si presenta composto di due parti:

Conclusione. La ricerca-possesso della sapienza esige un coinvolgimento totale. Non è un esercizio intellettuale, ma un'esperienza vitale, unitaria, riconciliante a livello somatico e psichico, religioso e sociale. L'asse del movimento è antropologico-teologico. L'amore di Ben Sira per l'uomo e per Dio lo spinge a insegnare e a scrivere: lavora non solo per sé (24,34), convinto che è possibile, anche in tempi diversi da quelli dei padri, cercare le vie della saggezza quotidiana e della misericordia biblica, come senso del vivere e vera difesa dall'asservimento culturale, religioso e politico a idoli e potenze straniere. La ricompensa di Dio verrà a suo tempo. Sono le parole conclusive di un libro – e di un'esperienza – che continua a seminare speranza e simpatia, pur nell'orizzonte limitato della sua esistenza e del suo sapere. Colui, alla cui scuola abbiamo imparato la fedeltà alla pena di ogni giorno (Mt 6,34), il nuovo Adamo, confermerà le orme tracciate dal manuale di fede e di morale di Ben Sira e porterà anche i lettori moderni oltre l'interessante ma fragile sapienza del qui ed ora, mediante la stoltezza della sua croce e risurrezione (1Cor 1,24-25).

(cf. PIETRO FRANGELLI, Siracide – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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