Blog di migrazione, dal vecchio blogspot (che abbandono per motivi etici), e che probabilmente diventerà una raccolta dei contenuti che ho sparsi per il web
Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente.Per cambiare qualcosa , costruisci un modello nuovoche renda la realtà obsoleta.R.B. Fuller
Molti riconoscono da parte del sistema economico monetario un’ingerenza negativa sulle loro vite:
obbligo di servire per attività anti-etiche
disoccupazione e disuguaglianze sociali tra ricchi e poveri
squilibri ecologici fisiologici
altro...
E’ sempre esistito, ed esiste tuttora, un sistema alternativo, locale, che ha preceduto e si mantiene, soprattutto nelle comunità rurali, fatto di scambi solidali e di rapporti di “buon vicinato” che si mantiene e che crea benessere per chi vi partecipa.
Questo sistema è limitato nell’azione e nella maggior parte dei casi non è sufficiente di per sé a garantire autonomamente il benessere psicofisico di chi vi partecipa. Tanto è vero che la maggioranza delle persone si avvale dell’offerta lavorativa del sistema economico-monetario, e chi non riesce ad avvalersene, almeno nell’occidente, la ricerca.
La proposta è quella di ampliare informaticamente la capacità delle economie non monetarie di rispondere ai bisogni dei singoli e delle comunità.
Esistono già delle idee e progetti in tal senso, non è chiaro però quale risponde alla richiesta precisa di creare un’alternativa potenzialmente “completa” e migliorata rispetto al sistema monetario che tutti conosciamo^1.
Da un altro punto di vista, possiamo dire che al momento attuale il sistema monetario ha praticamente il monopolio della fornitura di beni alle persone ed alle comunità. Questo progetto ha l’ambizione (insieme alle economie alternative) di rompere questo monopolio riorganizzando e potenziando le economie alternative.
Riporto l'#estratto di un libro che mi ha illuminato, e che è possibile scaricare sul sito del prof. Pluchino (vincitore pure di un premio Ingnobel per aver dimostrato che un parlamento scelto a caso è più efficiente nel fare leggi di uno eletto).
Nel corso della storia delle civiltà umane, i grandi S.O. sociali hanno utilizzato varie forme di condizionamento per costringere la vita psichica degli individui all’interno di particolari regioni del loro spazio mentale in modo da poterli meglio controllare (e ottenere quella che lo psicologo Charles Tart chiama ‘trance consensuale’ [34] e che F.Varela e H.Maturana – i già citati teorici dell’autopoiesi – chiamano ‘coordinazione comportamentale consensuale’ [35]).
Il più semplice, ovvio e primitivo meccanismo di controllo sociale è certamente il metodo coercitivo basato sulla forza diretta, il quale fa leva sui bisogni di basso livello dell’essere umano, quali l’istinto di sopravvivenza e la tendenza ad evitare dolore e sofferenza (D.C. filogenetici), attaccando fisicamente quei membri che si comportano in modo deviante, ferendoli, torturandoli o uccidendoli. Questo tipo di controllo fondato su pene e punizioni, se pur probabilmente tra i più usati nel corso dell’intera storia umana (e in gran parte ancora oggi), è tuttavia molto costoso, in quanto richiede che alcuni membri del gruppo sociale dedichino il proprio tempo a vigilare sugli altri e devono essere mantenute a spese della comunità.
Ci sono tante case sfitte in giro. Questo fenomeno tiene alto il prezzo degli affitti. Sono risorse/spazi inutilizzati, rubati alla società civile.
Lo squatting potrebbe essere una soluzione per utilizzare queste risorse?
La legge mette difficoltà a chi vuole liberarsi degli occupanti di un appartamento.
Nel caso in cui si entrasse senza permesso in un appartamento, è da verificare se si riuscirebbe ad attivare acqua luce, gas.
E’ illegale occupare una casa vuota/sfitta? Ci sono modi legali per farlo, senza che le maglie della legge si chiudano sulle nostre persone?
Raccontando noi diamo senso alla realtà.
La Realtà è una, ma il senso che ne diamo è una manifestazione del nostro libero arbitrio.
Il dare senso alla Realtà è una grande libertà e potere dell’essere umano. Nel modo in cui noi (ci) raccontiamo le cose della nostra vita, la nostra vita acquisisce un senso.
Noi reinterpretiamo la nostra vita, riflettendo su di essa, valutando le passate esperienze alla luce delle nuove esperienze.
Dando senso alla realtà noi possiamo ricostruire il senso della nostra vita, e in base alla nostra vita diamo, spesso inconsapevolmente, senso alla realtà.
La società di dà un senso precostituito (cultura), noi siamo liberi di accettare o ricostruire questo senso. Il senso migliore vince e diventa, prima o poi, il senso (cultura) dominante.
Nella costruzione del senso la #sincerità è importante, non è sufficiente “raccontarcela” per dare senso alla realtà, è necessario che siamo sinceri, perché mentendo solo una parte di noi viene coinvolta nel senso che stiamo dando, mentre nella sincerità è coinvolta la nostra totalità. Non si finisce mai di imparare la sincerità, ma se la coltiviamo con coraggio, il senso che diamo alla realtà diventa migliore, approssimandosi sempre più all’Assoluto.
Finalmente ho trovato un gruppo “avanti”, nel senso che contenga una filosofia di vita che parta dal valore della Coscienza in quanto tale, e ne faccia discendere delle azioni pratiche, invece di basarsi su credenze di ordine inferiore... se si è dotati di una buona filosofia è possibile essere efficienti, altrimenti si rischia di perdersi.
Dunque, i Creativi Culturali sono un gruppo transnazionale di persone che sono stati identificati da una ricerca svolta in vari paesi. Sono persone che si sono svegliate e che si sono rese conto che per migliorare il mondo è necessario applicare una volontà consapevole partendo da sé stessi, invece di “sperare” che questo miglioramento venga dall'esterno o, ancora peggio, disperare.
La maggior parte delle persone ha dei geni che aiutano ad adattarsi a ogni situazione. Altre sono fragili e instabili, ma nell'ambiente giusto riescono meglio di tutti. Lo sostiene una nuova teoria genetica.
Nel 2004 Marian Bakermans-Kranenburg, docente di studi sull'infanzia e la famiglia all'università olandese di Leida, ha filmato la vita di un gruppo di famiglie con bambini di età compresa tra uno e tre anni che avevano un comportamento antagonista, aggressivo, non collaborativo e irritante. Un comportamento che gli psicologi chiamano esternalizzazione: i bambini piangono, urlano, picchiano, fanno capricci, lanciano oggetti e respingono ostinatamente qualsiasi richiesta ragionevole. Un atteggiamento abbastanza normale a quell'età. Ma, secondo alcune ricerche, i bambini che lo fanno troppo spesso rischiano in seguito di essere stressati e confusi, di avere difficoltà nell'apprendimento e nei rapporti con i compagni e di diventare adulti asociali e aggressivi.
Evviva evviva!
Luttazzi si fa risentire... non in Italia, no, perché i nostri politici con la satira vera non si riescono a confrontare, ci vuole energia per rispondere a chi ti fa delle domande chiare, e la loro panza è troppo piena, sono troppo affaccendati nei loro giochetti di potere.
Beh, fatto sta che il Times ha intervistato Luttazzi ed è un piacere sentire i suoi commenti arguti su argomenti che ci riguardano tutti, direttamente od indirettamente.
Il testo completo dell'intervista è sul suo blog, dove è stata aperta da poco La Palestra, dove dà consigli per allenare i “muscoli satirici” !?!
Beh, se fossero sviluppati, questi muscoli, saremmo meno soggetti ad accettare supinamente le fanfeluche che passano in televisione...
Muscoli satirici? Sull'atlante di anatomia non li ho visti... mi devono essere sfuggiti... magari sono quelli coinvolti nel gesto dell'ombrello... o nell'elongazione del dito medio... dove ho messo l'atlante?
L’iniziativa “Gli schiavi moderni” continua con questa lettera di Mauro Gallegati della Facolta' di Economia Giorgio Fua' dell’Universita' Politecnica delle Marche, che si è preso la briga di dimostrare con numeri e tabelle quello che è sotto gli occhi di tutti: che i posti di lavoro diminuiscono e che il precariato aumenta insieme ai nuovi poveri, quelli che in Francia sono stati chiamati “generazione low cost”.
Gli autovelox si moltiplicano e le multe sono sempre più salate, ma c'é un nuovo servizio gratuito e legale che ti segnala la presenza di Autovelox fissi e mobili in tutta Europa direttamente sul tuo telefono cellulare, si chiama FoxyTag
Il funzionamento é semplice, ti serve un cellulare Java ( qui
trovi l'elenco dei modelli compatibili ), un Navigatore GPS Bluetooth ( o incorporato nel cellulare ) e un abbonamento GPRS / UMTS con il tuo operatore.
Poi scarichi qui il programma Java da installare sul telefono, e attraverso la connessione internet (GPRS o UMTS) il sistema invia al telefono ogni 5 minuti un aggiornamento del database con la localizzazione degli Autovelox, permettendo al telefono di notificarti con un “Bip sonoro” la presenza di un prossimo Autovelox sulla strada che stai percorrendo.