Transit

Libri

Dieci righe 94

(Cormac McCarthy)

Ci domandiamo se l'#arte debba essere scissa da coloro che la creano. Anche meglio: se per un artista che nasce ed opera in uno #Stato che non ci aggrada possa, lo stesso, essere apprezzato, seguito. Se ci vedete un nesso con la situazione nell'Est dell'#Europa ci può stare. #CormacMcCarthy (qui) era Americano, molto molto americano. Talmente tanto da descrivere una di quelle tante facce di una Nazione enorme, contradditoria, violenta e molto spesso poco matura. Lo ha fatto con un linguaggio ed uno stile che, negli anni, è divenuto un metro di paragone, rimanendo irraggiungibile. McCarthy scriveva in maniera sublime: contorta, profonda, spiazzante, che deviava dal già detto, che affondava nella melma della vita devastata di persone ai margini, di psicopatici, di serial killer filosofi (su tutti Anton Chigurh, di “No Country for Old Men.”) Un percorso luminoso, il suo. Eppure nascosto da una quasi impenetrabile coltre di riservatezza. Una fuga da quelle luci del facile consenso che sì ti fa vivere, dona la visibilità, ma che può stare tranquillamente fuori dal quotidiano. Alla domanda dell'inizio, quindi, rispondiamo di sì. Un grande artista, un fenomenale scrittore Americano si può amare. Si dovrebbe, andando per iperboli. Lui sì. (A&D)

#Blog #DieciRighe #Letteratura #Libri #Book #Opinioni

Mastodon: @alda7069@mastodon.uno X: @alda7069 Telegram: https://t.me/transitblog Friendica: https://poliverso.org/profile/danmatt/profile

Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com

Il fatto che sia arrivato alla lettura de “Il potere segreto” (ed. “Chiarelettere” . acquistabile su https://www.illibraio.it/librerie/) di @smaurizi@mastodon.social solo in questi giorni, renderà queste brevi note di commento piuttosto inutili. In moltissimi, e di certo più bravi, ne hanno scritto e parlato nei mesi scorsi: la stessa Maurizi è molto attiva e i suoi incontri con il pubblico e la stampa numerosi. Quindi, come sempre, cercherò una minima sintesi.

L'opera della Maurizi ha grandi meriti. Il primo è indubbiamente quello di essere un'opera di inchiesta: di quelle inchieste che nel mondo veloce e spesso superficiale della “comunicazione” in Internet si fa poco, ormai, e di certo pochissimo in Italia. La sua passione per la vicenda di #JulianAssange e di #Wikileaks travalica il limite della semplice informazione. Entra nel personale, cambia la vita e dovrebbe, comunque, essere divulgata in maniera capillare. Il valore di quello che viene narrato è esiziale per comprendere una società prona verso il potere persuasivo e nascosto di pochissimi Stati che sono sovrani, in qualche modo, su tutto il mondo. La portata di #Wikileaks è ancora sottovalutata e distorta, proprio ad opera di quegli elementi e governi che hanno un grandioso interesse nel perseguire un assoluto controllo sulle vite delle persone, di tutte le persone. I loro soldi, le loro idee, le loro debolezze vengono usate in nome di una ipotetica “lotta al terrore (o al terrorismo)” che è una scusa. Semplicemente una scusa. Banale, traballante, inumana, inaccettabile, ma sempre una scusa.

Ed ha il merito di riportare, con puntualità, le tappe di una prigionia assurda da qualsiasi contesto la si guardi: quella di #JulianAssange, che ha avuto quel coraggio che pochissimi altri hanno dimostrato nella storia dell'informazione. E per questo, per il solo fatto di aver svelato l'ipocrisia violenta e senza scrupoli di stati in guerra perenne (ma mai sul loro suolo), di aver detto alla gente la verità anche su se stessi, è vessato, perseguitato in maniera inumana. Non lo dice solo la Maurizi: lo dice l'ONU, lo dicono centinaia di organizzazioni umanitarie, ovunque. Eppure siamo così impregnati di retorica imperialistica ad ogni livello che scambiamo, anche se facciamo finta di non saperlo, la nostra libertà con una finta morale buona e giusta: imposta con le armi, con la sopraffazione, ma giusta.

#JulianAssange continua la sua battaglia senza voce: Stefania Maurizi, mettendoci la propria (e pagando tutto letteralmente di tasca sua) e scrivendo questo libro diviene, a sua volta, megafono di un'informazione realmente al servizio della nostra libertà. Quella che ci permette di vivere in una bolla di beata ignavia, che abbiamo barattato con una finta pace.

Leggete il “Potere segreto” e parlatene. E' una cosa giusta come poche. (D.)

(Piccola nota a margine. A livello sintattico la ripetizione di molti dati e di accadimenti -in maniera eguale per tutta la lunghezza del libro- lo ha reso, a mio parere, a volte un po' lento. Si potrebbe rivedere la stesura, in alcune parti, per rendere il tutto più agile. Ripeto: opinione da lettore. Senza acrimonia: oserei dire per affetto.)

@freeassange@poliverso.org #FreeAssangeNow #Libri #Books #Journalism #DirittiCivili #DirittiUmani

Mastodon: @alda7069@mastodon.uno X: @alda7069 Telegram: https://t.me/transitblog Friendica: https://poliverso.org/profile/danmatt/profile

Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com