Cooperazione Internazionale di Polizia

Un blog di un cultore della materia. La cooperazione di polizia da una prospettiva italiana

Il progetto SIRIUS di EUROJUST e EUROPOL per l'accesso alle prove elettroniche

Qualche giorno fa abbiamo parlato di OSINT (Intelligence da Fonti Aperte) e dell’utilizzo che ne farà #EUROPOL nella identificazione dei crimini di guerra commessi dalla Russia nel corso dell’invasione di parte del territorio ucraino (rileggi qui). Ebbene, si è parlato anche delle potenzialità dell’ #OSINT nella conferenza #SIRIUS, tenutasi il 21 e 22 novembre scorsi presso la sede centrale di Europol all’Aja ed anche online. La conferenza ha riunito le autorità giudiziarie e Forze di Polizia non solo dei 27 stati Membri dell’ #UE, nonché rappresentanti ed esperti del settore pubblico e privato, per creare e promuovere una rete internazionale di competenze nel campo delle prove elettroniche. Si è trattato della quinta conferenza annuale di SIRIUS.

Più della metà di tutte le indagini penali oggi include una richiesta transfrontaliera di accesso a prove elettroniche detenute da prestatori di servizi. Ciò può includere il contenuto di SMS, e-mail o app di messaggistica o dati che identificano il particolare utente di un servizio e la sua posizione. In un ambiente online in rapida evoluzione, gli investigatori e i pubblici ministeri devono fronteggiare la complessità e un elevato volume delle informazioni.

Il progetto SIRIUS, che è co-attuato da #Eurojust (Agenzia dell'Unione Europea per la Cooperazione Giudiziaria in Materia Penale) ed Europol, è un punto di riferimento centrale nell'UE per la condivisione delle conoscenze sull'accesso transfrontaliero alle prove elettroniche. Offre una varietà di servizi, come linee guida, corsi di formazione e strumenti, per facilitare l'accesso ai dati detenuti dai fornitori di servizi. Questi servizi sono a disposizione delle forze dell'ordine e delle autorità giudiziarie tramite una piattaforma e un'applicazione. A tutt'oggi, SIRIUS serve una comunità di autorità competenti di 45 paesi, che rappresentano tutti gli Stati membri dell'UE e un numero crescente di paesi terzi, nonché la Procura europea (EPPO). Inoltre, SIRIUS facilita anche le opportunità di condividere esperienze con i colleghi, sia online che di persona.

Il progetto SIRIUS funge da punto di riferimento per l'ottenimento di dati elettronici da SP con sede in altre giurisdizioni. SIRIUS fornisce una piattaforma riservata per la condivisione di conoscenze e migliori pratiche sia per le forze dell'ordine che per le comunità giudiziarie. Il progetto SIRIUS mantiene un archivio aggiornato dei dati di contatto di oltre 1000 aziende; Le autorità competenti sono quindi in grado di recuperare più indirizzi in un'unica operazione per gestire in modo più efficiente volumi di informazioni complessi e di grandi dimensioni.

È possibile accedere ai prodotti e ai servizi SIRIUS tramite la piattaforma di esperti di Europol (#EPE). Le sue risorse sono a disposizione delle Forze di Polizia e giudiziarie di tutti gli Stati membri dell'UE, nonché dei paesi terzi che hanno un accordo operativo con Europol o con Eurojust. La comunità SIRIUS sull'EPE rappresenta tutti i 27 Stati membri, promuovendo la cooperazione e il sostegno all'interno dell'Unione europea.

Ogni anno, il progetto SIRIUS pubblica il SIRIUS EU Digital Evidence Situation Report, un rapporto disponibile al pubblico che raccoglie i punti di vista delle autorità giudiziarie, delle forze dell'ordine e dei prestatori di servizi (SP) sui metodi e le sfide della raccolta di dati elettronici a livello transfrontaliero ai fini delle indagini e delle azioni penali. Il report riferito al 2022 può essere scaricato qui: https://www.eurojust.europa.eu/publication/sirius-eu-digital-evidence-situation-report-2022

Per saperne di più su Eurojust: https://www.eurojust.europa.eu


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Il Consiglio d'Europa contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali sui minori online

In precedenti interventi abbiamo parlato dell'impegno delle Istituzioni dell'Unione Europea nella lotta contro lo sfruttamento e agli abusi sessuali sui minori online, segnalando le attività di #EUROPOL (vedi qui) e di #CEPOL (vedi qui).

Oggi vi vogliamo parlare di quanto messo in campo dal Consiglio d'Europa (#COE).

Seppure spesso vi sia confusione tra #UE e Consiglio d'Europa, in realtà questa è una organizzazione internazionale del tutto indipendente dagli organi dell'Unione, fondata il 5 maggio 1949, e che ha come obiettivo principale la promozione dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto in Europa. La sua sede si trova a Strasburgo, in Francia. Tra i fondatori del Consiglio d'Europa ci sono la Francia, il Regno Unito, l'Italia. Attualmente conta 46 Stati membri (vedi nota a pie' pagina). Attraverso la sua azione, contribuisce a garantire la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini europei e a promuovere la cooperazione tra gli Stati membri.

Il progetto del Consiglio d'Europa per porre fine allo sfruttamento e agli abusi sessuali sui minori online (EndOCSEA@Europe+) ha lanciato il suo nuovo pacchetto di formazione per le forze dell'ordine, i giudici e i pubblici ministeri per migliorare le loro capacità operative nell'affrontare l' #OCSEA, una sigla che per l'appunto indica tale tipo di sfruttamento. Si tratta di una attività che prosegue progetti similari, e che – iniziata a settembre di quest'anno – è previsto termini il 31 agosto 2025, ed è mirata sopratutto a contrastare il fenomeno in Georgia, Montenegro e Repubblica di Moldova.

Ricordiamo che in ambito dell'intero territorio europeo a tutela dei minori operano la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (Convenzione di Lanzarote) e collegata a questa, per l'aspetto dell'adescamento e degli abusi online, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica (Convenzione di Budapest).

Gli Stati Membri del Consiglio d'Europa sono: Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Repubblica di Moldavia, Monaco, Montenegro, Olanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia. Portogallo, Romania, San Marino, Serbia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Regno Unito


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CEPOL, la sua Cybercrime Academy e l'impegno nella lotta contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali sui minori.

Vi abbiamo già parlato qui di #CEPOL, l'Agenzia dell' #UE per la formazione delle forze dell'ordine, così come dell'impegno di #EUROPOL e delle polizie europee nella lotta al commercio di materiale pedopornografico (leggi qui).

Su questo ultimo argomento CEPOL offre opportunità di formazione ai funzionari ed agli ufficiali delle forze dell’ordine dell’UE, per aiutarli a migliorare le proprie conoscenze e competenze. CEPOL inoltre contribuisce allo sviluppo di una rete di funzionari delle forze dell’ordine specializzati, che continuerà a cooperare a livello transfrontaliero.

Lo sfruttamento sessuale dei minori online è in continua evoluzione, grazie ai progressi tecnologici.

La CEPOL Cybercrime Academy (#CCA) , inaugurata nel 2019, ha come priorità principale la progettazione e l'erogazione di programmi di formazione specificamente rivolti ai funzionari delle forze dell'ordine che combattono i crimini informatici, compresi lo sfruttamento e l'abuso sessuale online dei minori: – Corso Sfruttamento sessuale minorile (#CSE) su Internet – Operazioni sotto copertura , – Corso Sfruttamento sessuale minorile – Identificazione delle vittime e – Strategie per rintracciare autori di reati sessuali su minori e attività online .

Inoltre la piattaforma di formazione delle forze dell'ordine di CEPOL , #LEEd , offre agli utenti registrati una serie di webinar registrati pertinenti che coprono diversi argomenti sullo sfruttamento sessuale minorile.


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Le forze di polizia europee contro il commercio di materiale pedopornografico

Anche l’ #Italia partecipa con #EUROPOL ed #INTERPOL alla task force di Europol per l'identificazione delle vittime (#VIDTF, che sta per Victim Identification Taskforce) raffigurate in materiale pedopornografico ed alla contestuale scoperta degli autori dei reati connessi. Qualche giorno fa è stata data notizia che si è conclusa la 13a edizione dell’attività, che ha consentito di salvaguardare tre minori, sottratti al mercato del materiale pedopornografico e arrestare due autori di reati. La task force ha messo in campo 33 specialisti provenienti da 26 paesi.

È dal 2014 che Europol riunisce esperti di identificazione delle vittime provenienti da tutto il mondo per concentrarsi sui casi irrisolti di abusi sessuali su minori. Durante tutto il periodo oltre 695 bambini sono stati salvaguardati e 228 soggetti sono stati arrestati a seguito di operazioni basate sull’attività VIDTF. Essendo la più grande operazione ricorrente del suo genere al mondo, il VIDTF ha inoltre ispirato una serie di iniziative simili a livello nazionale e regionale.

Da ultimo, con l'operazione MOZAIK 2023 (a guida della polizia nazionale slovena) sono stati colpiti soggetti che utilizzavano forum online e applicazioni di messaggistica per condividere e distribuire materiale pedopornografico. Tra il 6 e il 17 novembre i paesi dei Balcani occidentali – Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia – Slovenia, Croazia e Ungheria hanno attuato una serie di misure esecutive.

Nei Balcani occidentali è stata istituita una rete di esperti, con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione transfrontaliera nella lotta contro gli abusi sessuali sui minori, ed avviata una campagna di prevenzione denominata “Dì no!”, che include un video di 10 minuti che ritrae due adolescenti, un ragazzo e una ragazza, che vengono sfruttati online da un'organizzazione criminale a scopo di lucro e da un individuo autore di reati sessuali online alla ricerca di ulteriore materiale sessuale. Il video include consigli su come tali crimini possono essere segnalati alle forze dell'ordine e su come evitare di rimanere vittima.

Il video in italiano è disponibile al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=f4PXcAjRgto&feature=youtu.be .


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EUROGENDFOR PASSAGGIO DI CONSEGNE DA ARMA DEI CARABINIERI A GUARDIA CIVIL SPAGNOLA

Si è tenuta nei giorni scorsi a Roma presso la sede del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, la riunione del Comitato Interministeriale di alto livello (#CIMIN) che ha funzioni di controllo politico e indirizzo strategico sulla Forza di Gendarmeria Europea (#EuroGendFor) e di coordinamento politico-militare tra i Paesi membri.

Nella circostanza è avvenuto il passaggio di consegne del CIMIN tra la presidenza italiana uscente e la Guardia Civil spagnola (immagine sopra). Il CIMIN è presieduto con turno annuale da uno Stato membro Il ministro Tajani ha sottolineato come “la Forza di Gendarmeria Europea è uno strumento essenziale di gestione delle crisi e fornisce capacità indispensabili, specialmente nell’ambito delle missioni civili dell’Unione Europea. Un esempio concreto ne è stato il dispiegamento nel quadro di Eulex Kosovo, a guida italiana. Altrettanto strategico è il contributo di EuroGendFor alla missione UE in Libia, a contrasto del traffico di migranti”, ricordando inoltre che “l’Italia attribuisce grande importanza al fronte Sud. Nord Africa, Corno d’Africa e Sahel richiedono un nostro concreto impegno per lo sviluppo del Continente, e il sostegno alla stabilità di quei Paesi, fornito anche attraverso EuroGendFor, è cruciale”.

Sono intervenuti anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone: “l’importanza di EuroGendFor nella gestione delle crisi è stata recentemente rimarcata dalla menzione nel Civilian Compact dell’Unione Europea che individua in essa uno degli strumenti per rendere le missioni civili della UE sempre più efficaci, strutturate, flessibili e solide”, ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, che ha segnalato come: “la presenza di EuroGendFor sia oggi rafforzata, grazie a una rilevanza sempre crescente nelle missioni dell’Unione Europea, specialmente nei Balcani occidentali (Bosnia e Kosovo) dove schiera il contingente più numeroso”. EuroGendFor – il cui Quartier Generale è in Italia, a Vicenza – è composta da Forze di Polizia a ordinamento militare degli Stati membri dell’Unione Europea, ed è uno strumento di gestione delle crisi a disposizione delle Organizzazioni internazionali, quali #UE, #ONU, #OSCE, #NATO.

Le missioni di polizia nella gestione delle crisi internazionali sono uno strumento essenziale per la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della stabilità internazionale. Il valore aggiunto che EUROGENDFOR può fornire alla gestione delle crisi internazionali, in termini di potenziale da offrire, è duplice: uno strumento appropriato per agire in un ambiente non favorevole, in particolare durante le missioni di sostituzione, e una capacità di dispiegamento rapido. EUROGENDFOR include l’ #ArmadeiCarabinieri, la Guardia Civil spagnola, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guarda Nacional Republicana portoghese, la Marechaussée olandese, la Gendarmeria Militare Polacca e la Gendarmeria romena, oltre alla Lituania in qualità di partner ed alla Turchia ed alla Repubblica di Moldova quali osservatori.

Per saperne di più https://servizi.carabinieri.it/arma/arma-all'estero/eurogendfor

Sulla cooperazione tra forze di polizia a status militare vedi anche https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/la-fiep-associazione-che-raggruppa-le-forze-di-gendarmeria-ed-a-statuto


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I prodotti a base di cannabis in Europa, le preoccupazioni per i rischi per la salute ed il rafforzamento di organizzazioni criminali.

Tra ottobre e novembre una operazione congiunta di Guardia di Finanza italiana e Mossos d’Esquadra della Catalunya ed una analisi di OEDT ed Europol hanno richiamato l’attenzione sul trafficio illecito di prodotti a base di cannabis in Europa. Della prima abbiamo parlato qui, mentre della seconda vi diamo una sintesi di seguito.

Alcune delle conclusioni di una nuova analisi dal titolo EU Drug Market: Cannabis (Mercato della droga nell'UE: la cannabis), pubblicata dall'OEDT (l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze che ha sede a Lisbona in Portogallo) e da Europol sottolineano che: – i prodotti a base di cannabis (hascisc, marijuana, ma come leggeremo sotto anche altri) stanno diventando sempre più potenti e diversificati, – la collaborazione tra gruppi criminali sta creando nuovi rischi per la sicurezza in Europa.

Il mercato illecito della cannabis

Con un valore stimato di almeno 11,4 miliardi di euro all'anno, il mercato della cannabis è il più grande mercato di droga in Europa. Le ultime stime mostrano che circa 22,6 milioni di adulti nell'UE (dai 15 ai 64 anni) hanno fatto uso di cannabis nell'ultimo anno. Nel 2021, le quantità sequestrate di foglie di cannabis e resina di cannabis nell'UE hanno raggiunto i livelli più alti dell'ultimo decennio, rispettivamente a 256 tonnellate e 816 tonnellate. Inoltre, sono state intercettate oltre 4,3 milioni di piante di cannabis. La maggior parte delle foglie di cannabis presenti nell'UE sembra essere coltivata localmente. La regione dei Balcani occidentali rimane una fonte, anche se meno che in passato. Alcuni prodotti a base di cannabis, tra cui le foglie di cannabis, sono ora contrabbandati nell'UE dal Nord America. Per quanto riguarda la resina di cannabis, il Marocco è ancora il più grande fornitore di Europa, ma ci sono segnali che la produzione di resina all'interno dell'UE potrebbe essere in aumento. Gli ultimi dati rivelano un aumento significativo della potenza dei prodotti a base di cannabis. Tra il 2011 e il 2021 la potenza media delle foglie di cannabis nell'UE è aumentata di circa il 57 %, mentre la potenza media della resina di cannabis è aumentata di quasi il 200 % nello stesso periodo. Ciò naturalmente solleva ulteriori preoccupazioni per la salute dei consumatori.

Prodotti di consumo a base di cannabis: sempre più potenti e diversificati

I prodotti a base di cannabis in Europa sono sempre più diversificati e includono una gamma di cannabinoidi naturali, semi-sintetici e sintetici disponibili in molte forme diverse. Questi includono olio, una varietà di altri estratti ad alta potenza noti come “concentrati”, prodotti per lo svapo e commestibili. Alcuni di questi prodotti rappresentano un rischio elevato per la salute degli utenti a causa della loro potenza, spesso superiore al 90% di delta-9-THC. Altri possono contenere pericolosi cannabinoidi sintetici. Inoltre, negli ultimi anni sono emersi diversi cannabinoidi semi-sintetici (ad esempio delta-8-THC, HHC), sottolineando la necessità di un attento monitoraggio.

Un mercato attraente per le forme gravi di criminalità organizzata

Il commercio di cannabis in Europa coinvolge un'ampia gamma di reti, che comprendono criminali sia dell'UE che di paesi terzi. Queste reti sono altamente cooperative (vedi recente operazione di Gdf e Mossos d'Esquadra), in particolare a livello di commercio all'ingrosso, condividendo risorse, costruendo partnership e fornendo servizi dalla produzione alla distribuzione. Alcune reti criminali fungono da fornitori di servizi per i trafficanti di cannabis. Ne sono un esempio le reti specializzate nella fornitura di imbarcazioni ai trafficanti di resina di cannabis, mentre altre forniscono droni ed elicotteri aerei. Anche i metodi utilizzati per contrabbandare cannabis si sono diversificati, evidenziando quanto possano essere adattabili e opportunisti i criminali. Oltre ai mezzi di trasporto tradizionali, ad esempio, nel corso delle indagini sono state recentemente sequestrate navi semisommergibili senza equipaggio. Questo boom del commercio di cannabis non è privo di ripercussioni: anche la corruzione legata al mercato della cannabis contribuisce a minare lo Stato di diritto, la sicurezza e la governance.

Per saperne di più

https://www.emcdda.europa.eu/publications/eu-drug-markets/cannabis_en

#GuardiadiFinanza #MossosdEsquadra #OEDT #Europol #cannabis


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Anche l' Italia partecipa alla nuova task force operativa (OTF) istituita da Europol per assistere le indagini in corso sui principali crimini internazionali commessi in Ucraina a seguito dell'invasione del paese da parte delle forze armate russe nel febbraio 2022.

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Questa task force, attraverso la raccolta e l'analisi di intelligence open source (#OSINT, leggi più sotto il significato), mira a contribuire a identificare i sospetti e il loro coinvolgimento in crimini di guerra, crimini contro l'umanità o crimini di genocidio commessi in #Ucraina.

A causa dell'enorme quantità di informazioni disponibili online e dell'impatto dei principali crimini internazionali sulla comunità globale nel suo complesso, la cooperazione internazionale ha un valore inestimabile.

Il sistema organizzato di distribuzione dei compiti all'interno della #OTF è guidato dalle unità per i crimini internazionali della polizia olandese (#NationalePolitie) e dell'Ufficio federale tedesco di polizia criminale (#Bundeskriminalamt), con il sostegno di #Europol e del suo progetto di analisi “Core International Crimes” (#APCIC, leggi più sotto per maggiori dettagli).

Finora, 14 paesi (oltre #Italia, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti d'America) hanno concordato di assegnare una capacità OSINT dedicata alla task force per sostenere le richieste prioritarie dell'Ucraina, di altri paesi e della Corte penale internazionale.

Cosa sono i progetti di analisi EUROPOL?

I #progettidianalisi (#AP) si svolgono all'interno del sistema di analisi Europol e si concentrano su determinati settori di criminalità da angolazioni basate sulle tematiche criminali, ad esempio il traffico di stupefacenti, il terrorismo islamico, la criminalità organizzata italiana.

Lavorando con questi progetti di analisi, gli specialisti di Europol possono stabilire le priorità delle risorse, garantire le finalità e sostenere le autorità di contrasto dell'UE e altre organizzazioni partner.

Che cos'è l'OSINT?

Dallo scoppio della guerra seguito della invasione russa, vi è un elevatissimo livello di OSINT disponibile online, in gran parte a causa della crescente importanza di Internet e dei social media. Tali informazioni possono essere di grande aiuto per gli investigatori nella verifica e nella registrazione di casi di crimini di guerra.

OSINT è l'acronimo di Open Source Intelligence, che in italiano significa “Intelligence di fonti aperte”. Si tratta di una metodologia di raccolta di informazioni che sfrutta le fonti di dati aperti disponibili pubblicamente, come siti web, social media, forum, blog e altre fonti simili. L'obiettivo dell'OSINT è quello di raccogliere e analizzare informazioni utili per scopi di intelligence, sicurezza, investigazioni, giornalismo e altro ancora.

Alcuni punti chiave sull'OSINT:

  • Raccolta di informazioni: L'OSINT si basa sulla ricerca e l'analisi di dati disponibili pubblicamente. Questo può includere informazioni su persone, organizzazioni, eventi, tendenze e altro ancora.
  • Fonti di dati aperti: Le fonti di dati aperti utilizzate nell'OSINT includono siti web, social media, motori di ricerca, archivi online, database pubblici, registri governativi e altro ancora. È importante notare che l'OSINT si basa solo su informazioni legalmente accessibili e non viola la privacy o i diritti delle persone.
  • Analisi e interpretazione: Dopo la raccolta delle informazioni, l'analista OSINT le analizza e le interpreta per ottenere una migliore comprensione dei dati e delle relazioni tra di essi. Questo può includere l'individuazione di modelli, l'identificazione di minacce potenziali o la valutazione delle fonti di informazioni.
  • Applicazioni: L'OSINT viene utilizzato in diversi contesti, come intelligence militare, sicurezza aziendale, investigazioni penali, giornalismo investigativo, valutazione del rischio, intelligence competitiva e altro ancora. Le informazioni raccolte tramite l'OSINT possono essere utilizzate per prendere decisioni informate e sviluppare strategie basate su dati.

Per saperne di più

sulla attività di Europol contro i genocidi ed i crimini di guerra https://www.europol.europa.eu/crime-areas/genocide-crimes-against-humanity-and-war-crimes e sui progetti di analisi https://www.europol.europa.eu/operations-services-innovation/europol-analysis-projects


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Olimpiadi 2024: la sicurezza passa anche attraverso Europol ed Interpol

Anche se mancano ancora 248 giorni alla Cerimonia di apertura delle #Olimpiadi2024, che si terranno a Parigi, iniziano le intese per garantire la sicurezza dell'evento.

La cooperazione tra le forze dell'ordine è fondamentale per garantire la sicurezza in occasione dei grandi eventi internazionali.

#Europol ha firmato un accordo con la Francia per sostenere il paese ospitante dei Giochi olimpici e paralimpici del 2024 nel rafforzamento della sicurezza in occasione di questo importante evento globale. Con questo accordo, Europol faciliterà lo scambio di informazioni operative e la cooperazione internazionale tra le autorità di contrasto durante i giochi.

L'accordo prevede diverse importanti disposizioni volte a garantire la sicurezza e il successo dell'evento: – aumento della preparazione operativa, – sviluppo di canali speciali per una rapida cooperazione durante l'evento, – miglioramento della previsione strategica per anticipare e affrontare situazioni complesse in modo rapido ed efficiente.

Durante l'evento, Europol invierà una squadra speciale per fornire assistenza nelle disposizioni di sicurezza ai Giochi olimpici e paralimpici di Parigi 2024. Gli esperti di Europol lavoreranno in stretta collaborazione con la Sezione centrale per la cooperazione operativa di polizia (#SCCOPOL) del Dipartimento per la cooperazione operativa internazionale del ministero dell'Interno francese, nonché con esperti di #INTERPOL appositamente dispiegati per rafforzare la sicurezza durante l'evento.

Nel passato, il centro operativo di Europol (che gestisce il flusso costante di dati tra Europol e i suoi partner 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il che lo rende la porta d'accesso di tutte le informazioni operative e di intelligence veicolate attraverso l'Agenzia) ha fornito sostegno a una serie di importanti eventi internazionali, tra cui il vertice del G20 in Germania (2017), il vertice del G7 a Taormina (Italia) (2017), il gay pride di Amsterdam (2017), il campionato europeo di calcio UEFA 2020, la Coppa del mondo FIFA 2022 e la Coppa del mondo di rugby 2023 in Francia.

Per saperne di più sulle Olimpiadi di Parigi 2024

https://olympics.com/it/olympic-games/paris-2024


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Operazione BELENOS. Scoperti movimenti illeciti di 18 milioni di euro di denaro contante, potenzialmente legati al riciclaggio di denaro, alle attività criminali transnazionali e al finanziamento del terrorismo.

L'Ufficio europeo per la lotta antifrode (#OLAF) ha reso noti i risultati dell'operazione #BELENOS, realizzata in 25 Stati membri dell' #UE (Italia compresa), che ha individuato 400 casi di flussi di cassa illeciti accompagnati e non accompagnati, principalmente nel traffico aereo (77,6 %), nel trasporto stradale (18 %), nel trasporto marittimo (3 %) e nelle spedizioni postali (0,6 %). Le autorità doganali hanno scoperto almeno 64 casi di potenziali legami con il riciclaggio di denaro per circa 3 milioni di EUR e 20 casi di potenziali legami con sanzioni contro la Russia per la sua aggressione nei confronti dell'Ucraina per circa 180,000 EUR. Inoltre, 34 casi di importi inferiori a 10,000 EUR sono sospetti di essere collegati ad attività criminose. In totale, sono state coinvolte quasi 420 persone fisiche.

L'operazione BELENOS mirava a controllare i movimenti di contante accompagnato e di contante non accompagnato (trasmesso a mezzo trasporto, posta o corriere), pari o superiore a 10,000 EUR in entrata o in uscita dall'UE, ai sensi del REGOLAMENTO (UE) 2018/1672 del #PARLAMENTOEUROPEO e del Consiglio del 23 ottobre 2018 (relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nell'Unione o in uscita dall'Unione). Inoltre, alcuni Stati membri partecipanti hanno effettuato controlli basati sull'analisi dei rischi sui movimenti di denaro contante all'interno dell'UE, conformemente alle rispettive legislazioni e politiche nazionali.

L'operazione BELENOS è stata guidata dalle autorità doganali francesi, in collaborazione con le autorità doganali spagnole ed #Europol in qualità di co-leader, e con il sostegno dell'OLAF e della Commissione europea (#DGTAXUD). È stato effettuata in 25 Stati membri dell'UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.

Cosa fa l'OLAF?

La missione dell'OLAF consiste nell'individuare, indagare e fermare le frodi con i fondi dell'UE.

L'OLAF : • svolge indagini indipendenti sulle frodi e sulla corruzione che coinvolgono i fondi dell'UE, in modo da garantire che il denaro di tutti i contribuenti dell'UE raggiunga progetti in grado di creare posti di lavoro e crescita in Europa; • contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'UE indagando sulle gravi violazioni commesse dal personale dell'UE e dai membri delle istituzioni dell'UE; • sviluppa una solida politica antifrode dell'UE.

Nella sua funzione investigativa indipendente, l'OLAF può indagare su questioni relative a frodi, corruzione e altri reati lesivi degli interessi finanziari dell'UE riguardanti: • tutte le spese dell'UE: le principali categorie di spesa sono i fondi strutturali, la politica agricola e i fondi per lo sviluppo rurale, le spese dirette e gli aiuti esterni; • alcuni settori delle entrate dell'UE, principalmente dazi doganali; • sospetti di gravi comportamenti scorretti da parte del personale dell'UE e dei membri delle istituzioni dell'UE.

Una volta completata l'indagine, spetta all'UE e alle autorità nazionali competenti esaminare e decidere in merito al seguito dato alle raccomandazioni dell'OLAF.

Per saperne di più

https://anti-fraud.ec.europa.eu/index_it


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Attualità: il mandato di arresto europeo (MAE), uno strumento operativo per le Autorità Giudiziarie e le Polizie dell’Unione Europea

Recentemente abbiamo parlato della ricerca di latitanti in ambito #UnioneEuropea (vedi qui). Di seguito trattiamo di uno strumento operativo che consente e la ricerca e la cattura da parte delle Forze di Polizia dell' #UE di soggetti inseguiti da un mandato emesso dall'Autorità Giudiziaria.

Il MAE. Che cos’è

Operativo dal 1° gennaio 2004, il #mndatodiarrestoeuropeo ha sostituito i lunghi procedimenti di estradizione tra gli Stati dell'UE. È infatti un procedimento giudiziario semplificato di consegna ai fini: – dell'esercizio dell'azione penale, – dell'esecuzione di una pena, – di una misura di sicurezza privativa della libertà.

Un #MAE emesso dalle autorità giudiziarie di uno Stato membro è valido in tutto il territorio dell'Unione europea. Un'autorità giudiziaria di uno Stato membro dell'UE perché si proceda all'arresto di una persona in un altro Stato membro e la si consegni allo Stato membro richiedente ai fini sopra richiamati. Il meccanismo si basa sul principio del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie. Opera mediante contatti diretti tra autorità giudiziarie. Nell'applicare il MAE, le autorità devono rispettare i diritti procedurali degli indagati/imputati (diritto ad essere informato, a nominare un avvocato e un interprete, nonché al gratuito patrocinio) come stabilito dalla legge nel paese in cui sono stati arrestati.

Cosa cambia rispetto alle procedure di estradizione tradizionali?

Termini rigorosi: il Paese in cui la persona è arrestata deve adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato d'arresto europeo entro 60 giorni dall'arresto. Se la persona arrestata acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. La persona ricercata deve essere consegnata il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Doppia incriminazione: per 32 categorie di reati, non si procede a verificare che l'atto costituisca un reato in entrambi i paesi. L'unico requisito è che sia punibile con una pena edittale massima della reclusione di almeno tre anni nel paese che ha emesso il mandato. Per gli altri reati, l'arresto può essere subordinato alla condizione che l'atto costituisca un reato nel paese d'esecuzione. Assenza di intervento a livello politico: le decisioni vengono prese unicamente dalle autorità giudiziarie, senza alcun tipo di considerazioni politiche, quindi in linea di principio, gli Stati membri dell'UE non possono più rifiutare la consegna dei propri cittadini, a meno che assumano la competenza per l'azione penale o l'esecuzione della pena privativa della libertà nei confronti del ricercato.

Esistono garanzie?

Il paese che esegue il MAE può chiedere le seguenti garanzie: a. dopo un certo periodo la persona avrà diritto a chiedere una revisione, nel caso in cui si sia trattato di una condanna all'ergastolo; b. il ricercato può trascorrere il periodo di detenzione nel paese d'esecuzione, se si tratta di un cittadino o di un residente (abituale) in tale paese. Vi sono motivi tassativi per rifiutare il MAE? Un paese può rifiutare la consegna della persona oggetto del mandato solo nel caso in cui si applichi uno dei seguenti motivi per il rifiuto obbligatorio o facoltativo: Rifiuto obbligatorio: – la persona è stata già giudicata per lo stesso reato (principio del ne bis in idem); – minori (il soggetto non ha compiuto l'età prevista per la responsabilità penale nel paese d'esecuzione); – amnistia (il paese d'esecuzione avrebbe potuto perseguire il soggetto e il reato è stato amnistiato in tale paese). Rifiuto facoltativo: qualche esempio: – mancanza di doppia incriminazione per i reati che non siano compresi tra i 32 reati di cui all'articolo 2, paragrafo 2, della decisione quadro sul MAE; – giurisdizione territoriale; – procedimento penale in corso nel paese dell'esecuzione; – prescrizione.

Per saperne di più

https://e-justice.europa.eu/content_european_arrest_warrant-90-it.do


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