Cooperazione Internazionale di Polizia

Poliziadistato

ARRESTO DI LATITANTI. NEGLI ULTIMI GIORNI CADONO NELLA RETE DEGLI INVESTIGATORI ITALIANI DUE RICERCATI IN BULGARIA E ALBANIA

Nei giorni scorsi, grazie alla attività di cooperazione internazionale di polizia, carabinieri e Polizia di Stato italiana hanno arrestato 2 latitanti, condannati a significative pene detentive, rispettivamente con l'ausilio delle Polizie bulgara e albanese.

A Genova è stato arrestato dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri il latitante Gaspare Ofria.

Nipote del noto boss mafioso Gaetano Badalamenti, era destinatario di un provvedimento definitivo di condanna ad anni 6 e mesi 8 di reclusione.

Latitante da circa 2 anni, era stato condannato nel 2023 perchè doveva espiare un cumulo di pene relativo ad alcune condanne subite negli anni precedenti, tra cui una per bancarotta fraudolenta in concorso, un’altra per uso illecito di carte di credito in concorso, ed infine un’ultima per la violazione degli obblighi di assistenza familiare.

Dopo numerosi mesi d’indagine e grazie alle attività svolte dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, tra cui servizi di osservazione nei confronti dei familiari, è stato localizzato a Sofia, in Bulgaria, ove a seguito dell’emissione da parte della Procura della Repubblica di Genova di un Mandato di Arresto Europeo (MAE), su indicazione degli investigatori è stato tratto in arresto dalla Polizia bulgara in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

Dopo la convalida dell’arresto dall’Autorità Giudiziaria locale, è stato tradotto in Italia su un volo aereo, ed è atterrato a Roma-Fiumicino, ove gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, della Squadra Mobile di Genova e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Genova, hanno eseguito nei suoi confronti il provvedimento definitivo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, trasferendolo in un istituto penitenziario.

A Caserta un latitante da 25 anni, albanese, condannato a 21 anni di carcere è stato arrestato dalla Polizia di Stato.

Al termine di attività di indagine durata circa un anno, condotta dal Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), il Dipartimento di Polizia Criminale albanese, in collaborazione con l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania della Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ha arrestato, nel suo Paese il 52 enne S.A.

L’uomo era irreperibile dal 2000.

E’ ritenuto essere l’organizzatore di un’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, a carattere transnazionale, che ha trasportato, tramite imbarcazioni clandestine, cocaina dall’Albania all’Italia, destinata all’intero litorale domitio.

L’arrestato, secondo le risultanze investigative, avrebbe avuto un ruolo apicale nell’associazione, con il compito di organizzare il trasporto in ogni sua fase, dalla partenza dall’Albania, all’arrivo in Italia, sino al Napoletano, dove lo stupefacente veniva nascosto e custodito, prima di essere rivenduto.

#cooperazioneinternazionaledipolizia #ServizioperlaCooperazioneInternazionalediPolizia #Armadeicarabinieri #poliziadistato


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POLIZIE EUROPEE A CACCIA SUL WEB DI CONTENUTI ANTISEMITI

Anche la #PoliziadiStato italiana (a mezzo del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica) ha partecipato al Referral Action Day di #Europol mirato ad identificare e combattere i contenuti antisemiti online (a sua volta mediante l'Unità europea per le segnalazioni su Internet denominata EU IRU – Internet Referral Unit – che rileva e indaga sui contenuti dannosi presenti su Internet e nei social media). Si è trattato di una operazione coordinata, guidata dalle autorità di Svizzera e Regno Unito, svoltasi il 27 giugno scorso, che ha coinvolto le forze dell'ordine di 18 paesi, che hanno lavorato in tandem all'Unità EU IRU di Europol e ai principali fornitori di servizi online.

Leggi tutto qui: https://poliverso.org/display/0477a01e-1266-8a71-1480-045104477012


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Rip-Dale. La truffa di criptovaluta e l'ausilio dei Money mule

Scompaginate da un'operazione su larga scala guidata dalle autorità italiane e portoghesi due reti di reclutatori di denaro che lavoravano per un'organizzazione criminale che realizza truffe di criptovaluta. Nell'indagine sono state coinvolte anche le forze dell'ordine di Austria, Francia, Germania, Romania, Spagna e Svizzera, con il coordinamento di #Eurojust ed #europol .

Una serie di attività di polizia si sono svolte il ​​21 e 27 maggio in Francia, Italia e Romania. Hanno portato a 11 detenzioni, inclusa la mente dietro il programma di riciclaggio di denaro. Le forze dell'ordine hanno inoltre effettuato 15 perquisizioni domiciliari e sequestrato diversi dispositivi elettronici, gioielli e criptovalute.

Il gruppo criminale organizzato sotto inchiesta ha messo in atto le classiche truffe #rip-deal, prendendo di mira milionari che cercavano di investire o vendere proprietà. Gli investigatori hanno scoperto come i criminali hanno esternalizzato il riciclaggio di denaro ad altre due reti criminali. Queste reti hanno reclutato money mule, persone che ricevono denaro da terzi sul proprio conto bancario e lo trasferiscono su un altro conto o lo ritirano in contanti, dandolo a qualcun altro in cambio di una commissione.

In questo caso, i principali autori della truffa non avevano le competenze tecniche necessarie per riciclare i loro profitti, che superavano i 10 milioni di euro. Per questo motivo hanno delegato parte del processo a fornitori di servizi esterni, cosicché tutti i loro bisogni potevano essere soddisfatti da altri attori criminali attraverso lo scambio finanziario.

Le forze dell'ordine hanno indagato sul caso per due anni, poiché il piano criminale era complesso e difficile da svelare. I principali criminali responsabili della truffa appartenevano a famiglie originarie dei Balcani, anche se la maggior parte di loro risiedeva in Francia.

L’analisi di cripto-tracciamento effettuata dagli investigatori e supportata da Europol ha rivelato che due reti di riciclaggio di denaro, che coinvolgevano più nazionalità e località geografiche per cercare di nascondersi dalle forze dell’ordine, erano collegate al gruppo principale di criminali.

Dalle indagini è emerso che i criminali stavano organizzando una truffa con il seguente modus operandi: il sospettato adesca una vittima interessata a investire o vendere proprietà fingendo di appartenere a un fondo di investimento internazionale, crea fiducia e mette in atto l'inganno al momento del pagamento. Questa volta, però, per realizzare la truffa hanno utilizzato criptovalute e diverse app.

I criminali hanno contattato le vittime, hanno fissato un appuntamento in ristoranti o hotel di lusso e hanno chiesto loro di scaricare applicazioni per gestire le criptovalute. Non appena le vittime hanno installato l’app, i criminali hanno utilizzato sofisticati strumenti tecnici per prendere il controllo dei portafogli di criptovaluta. È stato solo quando i pagamenti sono stati effettuati utilizzando queste applicazioni che le vittime si sono rese conto che tutti i loro fondi erano scomparsi dai loro portafogli crittografici. #Criptovalute #Moneymule #poliziadistato


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SMANTELLATO IN ITALIA GRUPPO CRIMINALE TURCO, OPERANTE NEL NOSTRO PAESE ED IN TUTTA EUROPA

Europol ha recentemente sostenuto una “giornata di azione” in Italia, per smantellare con successo un'organizzazione criminale turca coinvolta in molteplici omicidi in tutta Europa.

L'indagine è stata condotta dalla Polizia di Stato italiana, (Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) di Milano) con il supporto della Guardia di Finanza italiana e della Polizia nazionale turca (Emniyet Genel Müdürlüğ).

In totale, sono state arrestate 17 persone, tutti cittadini turchi: quattordici cittadini dimoranti nel nostro Paese e altri tre attivi all’estero sono finiti in carcere per associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, banda armata diretta a costituire un’associazione con finalità terroristiche e a commettere attentati terroristici, detenzione e porto illegale di armi micidiali e di esplosivi, traffico internazionale di stupefacenti, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’indagine è stata avviata a Como all’inizio di ottobre dello scorso anno quando i poliziotti hanno arrestato tre appartenenti dell’organizzazione criminale mentre cercavano di raggiungere la Svizzera ed erano in possesso di due pistole, di cui una clandestina, numerose munizioni e materiale di propaganda.

L’attività investigativa consentì di constatare che il capo dell’organizzazione, finito successivamente agli arresti domiciliari per detenzione e porto di arma comune da sparo, continuava a dirigere e coordinare dall’Italia le attività criminali: trasporto di migranti, traffico di stupefacenti, contrabbando di sigarette e di farmaci ma anche la commissione di reati terroristici come l’omicidio di un cittadino turco a Berlino o ancora l’attentato alla fabbrica di alluminio in Turchia avvenuti a marzo scorso.

Quest’ultimo attentato falliva grazie allo scambio informativo tra la Polizia di Stato, l’Interpol e la polizia turca.

Alla Sezione investigativa finanziamento terrorismo della Guardia di finanza di Milano, è stata delegata l’attività d’indagine sui flussi finanziari provenienti dall’estero che permettevano al capo di disporre di somme di denaro contante consistenti.

Europol ha inviato due esperti a Viterbo, in Italia, per assistere nell'analisi dell'intelligence e nel coordinamento delle azioni. Dalla fine del 2022, Europol ha un nuovo mandato che consente all’Agenzia di concentrare le proprie attività sulla violenza, comprese le uccisioni legate a gruppi di criminalità organizzata e grave.

#EUROPOL #PoliziadiStato #Sisco #GuardiadiFinanza #Polizianazionaleturca #EmniyetGenelMüdürlüğ


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Il Gruppo G7 Roma-Lione è un gruppo di lavoro che fu creato sotto la Presidenza italiana del G8 nel 2001. Si concentra sulla formulazione di strategie contro il terrorismo e sulla lotta contro i crimini transnazionali. La partecipazione a questo gruppo include esperti e funzionari governativi provenienti da Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Italia. Il gruppo si riunisce per discutere e affrontare diverse tematiche, tra cui la tutela del patrimonio culturale, la lotta al terrorismo e all’estremismo violento, la prevenzione e il contrasto al commercio clandestino di beni culturali, e la cybersecurity. Le riunioni del G7 Gruppo Roma-Lione sono organizzate periodicamente per aggiornare il coordinamento tra i Paesi membri e sviluppare progetti condivisi in risposta alle minacce globali. Da ultimo i lavori del Gruppo si sono svolti nei giorni scorsi di aprile 2024 a Roma. Sono stati aperti dal vice segretario generale del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Carlo Lo Cascio, dal direttore centrale sicurezza, Alessandro Azzoni e, per il ministero dell’Interno, dal vice capo della Polizia preposto all’attività di coordinamento e panificazione delle Forze di polizia, Stefano Gambacurta e dal direttore dell’Ufficio di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia, Annunziato Vardé.

Si tratta della prima riunione del Gruppo G7 Roma/Lione sotto Presidenza italiana, nella quale il dipartimento della Pubblica Sicurezza, insieme al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha il mandato di coordinare e rafforzare la risposta congiunta dei Paesi G7 in materia di lotta alla criminalità organizzata transnazionale ed al terrorismo.

Al congresso erano presenti anche i servizi diplomatici di Polizia dei Paesi membri e qualificati referenti di importanti organizzazioni internazionali come #Interpol, #Unodc (United Nations Office on Drugs and Crime), #Gcerf (Global Fund for Preventing Violent Extremism), #Unicri (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute). Sono stati affrontati temi relativi al contrasto del traffico di esseri umani e della tratta di migranti, dell’utilizzo per fini illeciti di criptovalute, del cybercrime, dello sfruttamento e abuso sessuale dei minori con uno sguardo rivolto alle best practices adottate dai Paesi G7 e della frode transnazionale, in particolare sul web.

Approfondimenti specifici sono stati dedicati al ruolo dell'intelligenza artificiale (#AI) nel settore della sicurezza per prevenire i possibili rischi di un uso illecito da parte delle reti criminali e alle droghe sintetiche soprattutto riguardo la crescente ed allarmante diffusione del #Fentanyl.

Riguardo al terrorismo e l’estremismo violento, è emersa l’importanza di garantire una visione globale e condivisa del fenomeno per intervenire immediatamente per l’individuazione di potenziali terroristi nei loro movimenti transfrontalieri. Sono state evidenziate inoltre le ripercussioni sulla sicurezza globale a seguito degli attacchi di #Hamas e del più recente attentato a Mosca e la minaccia legata al riemergere del gruppo #ISIS-K.

Dalla riunione i Paesi partner sono arrivati ad importanti conclusioni: in primo luogo è stato deciso di creare un network specifico attivo 24/7 per lo sviluppo e il rafforzamento della cooperazione strategica e tecnica in materia di uso illecito di #criptovalute. È stato infine deciso anche di affidare all’Italia la Presidenza del sottogruppo di lavoro #Lepsg (Law Enforcement Projects Sub-Group) che gestisce i numerosi progetti attuativi delle misure di cooperazione adottate dal Gruppo Roma/Lyon.

Particolarmente apprezzato dai partecipanti l’approccio italiano sulla prevenzione delle cause che originano i fenomeni criminali per adottare l’idonea strategia di sicurezza.

#GruppoRomaLione #RomaLyon #Poliziadistato


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RAPINAVANO OROLOGI DI LUSSO IN TUTTA EUROPA. ATTIVITÀ COORDINATA DA EUROPOL E GUIDATA DALLA POLIZIA DI STATO ITALIANA

Sono 8 le persone arrestate dalla #poliziadistato nel capoluogo partenopeo, membri di una banda specializzata in rapine di orologi di lusso in tutta Europa. L’operazione di Napoli si inserisce in una più ampia attività di contrasto, coordinata da #Europol, grazie alla quale nel corso degli ultimi mesi sono stati assicurate alla giustizia 35 persone che prendevano di mira preziosi cronografi di cittadini e turisti in Spagna, Francia, Austria, Germania, Spagna e Svizzera. Mentre i criminali erano più attivi in Spagna, colpendo le principali città e i luoghi turistici più importanti, le rapine eseguite dallo stesso gruppo sono state segnalate nelle principali città di tutti i paesi coinvolti. La tecnica dei criminali era tanto poco sofisticata quanto efficace. Operando in bande da tre a cinque membri, un complice individuava le potenziali vittime in strutture come ristoranti raffinati o hotel di lusso. Una volta identificata una persona che indossava un costoso orologio da polso, la vittima veniva osservata e seguita da un membro della banda in attesa dell'occasione ideale. Agendo velocemente e, se necessario, con violenza, gli altri membri della banda aggredivano il proprietario dell'orologio, staccavano il costoso orologio dal polso del proprietario e di solito scappavano su uno scooter. Visti gli episodi di rapine di orologi segnalati in tutta Europa, le autorità nazionali di contrasto hanno condiviso queste informazioni con Europol, dove è stato identificato un modello di criminalità organizzata. Dopo aver condiviso i risultati analitici con i suoi partner, Europol ha invitato gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli e altre autorità di contrasto coinvolte a riunioni operative per discutere il quadro di intelligence raccolto. Sulla base delle informazioni a disposizione, i partner hanno emesso mandati di arresto europei per i restanti 8 sospettati italiani con sede a Napoli. Europol ha coordinato la giornata internazionale contro i criminali e ha inviato personale in Italia durante i raid. L'indagine e la giornata di azione stessa sono state sostenute dalla rete @ON finanziata dalla Commissione Europea, guidata dalla Direzione investigativa antimafia italiana (#DIA). Hanno inoltre partecipato: Austria: Servizio di intelligence criminale (Bundeskriminalamt); Polizia criminale Vienna (Landeskriminalamt Wien); Francia: Polizia nazionale (Police Nationale – Brigade de Répression du Banditisme à Paris (BRB PARIS)); Polizia Giudiziaria (Police Judiciaire Parigi); Germania: Ufficio federale di polizia criminale (Bundeskriminalamt); Polizia di Berlino (Polizei Berlin, Direktion 2); Polizia di Monaco (Polizei München, Kommissariat 21); Italia: Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato); Squadra Mobile della Questura di Napoli con la collaborazione delle Questure “Decumani”, “Montecalvario” e “Dante” nonché della Polizia di Frontiera Aerea di Napoli; Spagna: Polizia nazionale (Policía Nacional); Svizzera: polizia federale (fedpol) e varie polizie cantonali.


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Scopriamo di più su questa funzione, svolta d'intesa tra Interno ed Esteri

Il primo latitante italiano catturato nel 2024 all'estero è Nicola Rullo , indicato come membro di spicco della camorra italiana, ricercato a livello internazionale dall'Italia per la sua appartenenza all'Alleanza di Secondigliano e direttamente responsabile degli scontri avvenuti contro il clan Mazzarella per il controllo di Napoli.

E' stato catturato dalla Polizia Nazionale iberica in una lussuosa zona residenziale di Alicante. La costa di Alicante e, soprattutto, le urbanizzazioni e le zone abitate da una notevole popolazione straniera, sono diventate negli ultimi anni il nascondiglio di numerosi fuggitivi.

Spesso la Polizia Nazionale e la Guardia Civil individuano questi criminali ricercati in altri paesi, scoprendo che vivono da anni una vita discreta in queste zone composte di case unifamiliari, dove molti vicini non si conoscono tra loro.

L'arresto è avvenuto presso l'“El Plantío Golf Resort” di Alicante, ed è stato possibile grazie allo scambio diretto di informazioni e al coordinamento delle indagini tramite l'ufficiale di collegamento italiano in Spagna.

Quale il ruolo dell'Ufficiale di collegamento?

Questa ultima è una figura di interesse, auspicata sin dalla Convenzione di Palermo delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000 , che prevedeva il distacco di ufficiali di collegamento come misura finalizzata al contrasto alla criminalità transnazionale e ad una più efficace azione di coordinamento tra le Autorità degli Stati firmatari.

Anche all’interno dell’Unione Europea maturò un indirizzo simile, che fu recepito nelle Decisioni Criminalità organizzata: quadro di orientamento comune per gli ufficiali di collegamento e DECISIONE 2003/170/GAI DEL CONSIGLIO del 27 febbraio 2003 relativa all'utilizzo comune degli ufficiali di collegamento distaccati all'estero dalle autorità degli Stati membri incaricate dell'applicazione della legge.
Con riguardo alla normativa nazionale, inizialmente erano previste figure differenziate, a seconda che il funzionario/ufficiale di collegamento fosse dislocato all’estero sulla scorta di accordi bilaterali, ovvero per esigenze di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti (attività in capo alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, di cui si parlerà a breve), o anche quale esperto per le strategie di prevenzione e contrasto dei fenomeni di immigrazione clandestina ed infine appartenenti alla Direzione Centrale Anticrimine o a quella di Polizia di Prevenzione del Dipartimento di P.S., inviati all’estero per specifiche esigenze.

Un passaggio fondamentale nella razionalizzazione della presenza degli ufficiali/funzionari di collegamento è venuta: prima (luglio 2010) da un Protocollo di Intesa tra il Ministero degli Affari Esteri ed il Ministero dell’Interno, quindi (dicembre 2010 ) dalla creazione del Comitato per la Programmazione Strategica per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Co.P.S.C.I.P.) e dalla coeva L. 10/2011, di conversione del D.L. 225/2010, che ha formalizzato la figura dell’Esperto, i cui confini funzionali, logistico–amministrativi, organizzativi sono stati oggetto di ulteriori interventi nel 2015 (Protocollo di Intesa tra il Capo della Polizia–Capo del Dipartimento della P.S. ed il Segretario Generale del MAECI) e nel 2016 (Regolamento Interministeriale n. 104 del 30 marzo). È di interesse rilevare come siano stati individuate dal citato Co.P.S.C.I.P. delle aree di principale valenza strategico–operativa per la nostra Nazione, ove gli Esperti preposti assumono l’incombenza di responsabili degli “Uffici Regionali”, gravando su di loro l’uniformità di indirizzo strategico e la razionalizzazione delle singole iniziative dei colleghi presenti nell’Area.

Il ruolo dello SCIP

Il compito – tra i numerosi altri – di curare la gestione tecnico–operativa della rete degli Esperti per la Sicurezza ricade sul Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno (in sigla SCIP) che sovrintende ai funzionari ed ufficiali delle tre Forze di polizia a competenza generale (Arma dei carabinieri, Polizia di Stato, Gurdia di Finanza), nel numero massimo di cinquanta unità allocate presso le rappresentanze diplomatiche e negli uffici consolari.

#Armadeicarabinieri #PoliziadiStato #GuardiadiFinanza #PolicíaNacional #Guardiacivil #SCIP #Ufficialedicollegamento #ConvenzionediPalermodelleNazioniUnitecontrolacriminalitàorganizzatatransnazionale #ConvenzionediPalermo #Espertoperlasicurezza


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L'impegno delle polizie europee contro i “crimini d'odio” (hate crimes)

spesso i crimini d'odio sono perpetrati online

Nel dicembre che si sta per chiudere alcune Forze di Polizia europee (Italia compresa) sotto il coordinamento di Europol hanno operato una giornata di azione comune contro i crimini d’odio violenti, online ed offline. In cabina di regia l'ONDOD spagnolo (Ufficio nazionale contro i crimini legati all'odio) (il cui sito Internet è raggiungibile attraverso il link https://oficinanacional-delitosdeodio.ses.mir.es/publico/ONDOD/en/), per le attività svolte dagli spagnoli, come detto dagli italiani e da Austria, Francia, Germania. Le attività hanno mirato alla proliferazione online e offline di discorsi di odio razzista e xenofobo, di incitamenti alla violenza e a commettere diversi crimini.

Sono finite nel mirino complessivamente 209 persone, principalmente estremisti di destra e di sinistra, per il loro presunto coinvolgimento in reati gravi legati alla diffusione di discorsi di odio violento, incitamento a commettere crimini di odio violenti e minacce di morte, in particolare attraverso i social media, i forum online e altre piattaforme online. Alcuni di loro sono legati all'estremismo di matrice religiosa, mentre altri si ritiene abbiano incitato alla violenza contro i politici, ad atti violenti contro il sistema politico e comunità specifiche. Sono stati sequestrati dispositivi elettronici, telefoni cellulari, armi e materiale di propaganda.

In particolare le autorità italiane hanno indagato, su ordine dell'Autorità Giudiziaria di Monza, un individuo che incitava altri a commettere reati diffondendo propaganda razzista, xenofoba e suprematista. L’uomo è stato individuato nel corso di una mirata attività: sono stati individuati vari account social a lui riconducibili, e molteplici post dal contenuto antisemita, neonazista e di discriminazione razziale. E' stato così disposto il sequestro preventivo del canale Telegram e dei profili Instagram e Facebook da lui utilizzati. Le autorità spagnole hanno invece arrestato due individui per atti criminali contro comunità vulnerabili, e altri due individui sono indagati per violenza motivata dall'odio che avrebbe provocato lesioni personali.

Le azioni delle forze dell’ordine hanno preso di mira anche la diffusione dell’incitamento all’odio, che va oltre il mondo online. Ad esempio, le autorità francesi sono intervenute contro un individuo che prendeva di mira e frequentava uomini per truffarli e sottrarli denaro.

Forze dell'ordine coinvolte: Austria: Direzione dei servizi di protezione e intelligence dello Stato (Direktion Staatsschutz und Nachrichtendienst) Francia: Gendarmerie Nazionale (Gendarmerie Nationale/OCLCH), Polizia Nazionale (Police Nationale), autorità di polizia locali Germania: polizia criminale federale (Bundeskriminalamt), autorità di polizia locali Italia: Polizia di Stato (Polizia di Stato / DCPP (Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione) e DIGOS di Monza-Brianza) Spagna: Ufficio nazionale per la lotta ai crimini ispirati dall’odio (Oficina Nacional de Lucha Contra los Delitos de Odio / ONDOD), Guardia civile (Guardia Civil) e Polizia regionale della Navarra (Policía Foral).

Per saperne di più sui “crimini d'odio”, un interessante articolo del 2020 della rivista della Polizia di Stato, “Polizia Moderna”, reperibile qui: https://poliziamoderna.poliziadistato.it/articolo/3535e186033b0f9d263164252

#criminidodio #ONDOD #Europol #poliziadistato #razzismo #xenofobia


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Anche le Forze speciali italiane nel Centro Antiterrorismo europeo

Quest’anno si è svolta a Komárom ai confini tra Slovacchia ed Ungheria l’annuale esercitazione delle forze speciali europee anti-terrorismo “Atlas common challenge 2023”. L'esercitazione è stata organizzata dalla polizia slovacca. Tra le altre, simulazioni la liberazione di ostaggi da un edificio (vedi immagine sottostante; il video rilasciato da Europol lo trovi su #Neptube qui https://www.neptube.io/w/wqrPUyv1psSZRSm2s3x8yi).

All'attività hanno preso parte ben 150 membri delle unità speciali “Atlas” provenienti da Belgio, Grecia, Irlanda, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Malta, Portogallo, Austria, Romania, Irlanda del Nord, Slovenia e Italia. Ricordiamo che le Forze Speciali italiane si riconoscono nel #GIS dell’ #Armadeicarabinieri (approfondisci qui Gruppo d'Intervento Speciale (carabinieri.it) ) e nel #NOCS della #PoliziadiStato (approfondisci qui NOCS | Polizia di Stato ).

il capo della #polizianazionaleslovacca István Hamran ha dichiarato:” Tali unità speciali devono incontrarsi e addestrarsi insieme, perché in molti casi rappresentano l'ultima linea che può aiutare a proteggere le persone quando si trovano in situazioni di vita difficili, ad esempio in una situazione causata da terroristi”.

### ECTC, il Centro europeo antiterrorismo

È dal gennaio 2016 che #Europol ha creato il Centro europeo #antiterrorismo (#ECTC), un centro operativo e un polo di competenze che riflette la crescente necessità dell’UE di rafforzare la sua risposta al terrorismo e di garantire una risposta efficace a queste sfide.

L’ECTC è stato istituito sulla scia della serie di attacchi terroristici che hanno scosso l’Europa nel 2015. Questi attacchi hanno dato un impulso senza precedenti alla cooperazione tra gli Stati membri e i partner dell’UE e rappresenta una pietra miliare nella cooperazione a livello dell’UE negli sforzi nazionali di lotta al terrorismo.

Negli ultimi anni l’ECTC ha esteso il suo sostegno agli Stati membri dell’UE e ai partner esterni nella lotta contro l’estremismo violento di sinistra e di destra, nonché contro il terrorismo di matrice religiosa.

L’ECTC facilita inoltre il collegamento delle autorità competenti negli Stati membri dell’UE attraverso le piattaforme antiterrorismo di Europol, un contributo inestimabile alla lotta al terrorismo.

L’ECTC funziona come centro informativo di #Europol per la lotta al terrorismo, con capacità uniche di condivisione di informazioni e intelligence per le autorità di contrasto. L'ECTC effettua controlli incrociati dei dati operativi in ​​tempo reale con quelli già in possesso di Europol, portando rapidamente alla luce le piste e analizza tutti i dettagli investigativi disponibili per contribuire a compilare un quadro strutturato della rete terroristica.

Il compito principale dell’ECTC è fornire supporto operativo su misura alle autorità antiterrorismo degli Stati membri dell’UE. Per adempiere a questo compito, l’ECTC ha sviluppato un approccio basato su quattro pilastri:

  • Facilitazione dello scambio di informazioni e della cooperazione transfrontaliera;

  • Supporto operativo, coordinamento e competenze efficaci per le indagini degli Stati membri dell’UE;

  • Mitigazione proattiva dell’uso dei social media a fini di radicalizzazione e supporto all’analisi operativa nelle indagini online;

  • Capacità di supporto strategico centrale.

I servizi chiave forniti dall'ECTC includono:

  • sostegno in loco – dispiegamento di squadre operative;

  • supporto analitico operativo;

  • individuazione del finanziamento del terrorismo;

  • sostegno alle indagini online degli Stati membri dell’UE;

  • fornire competenze CBRN-E;

  • risposta alle crisi attraverso la squadra di collegamento congiunta antiterrorismo;

  • dispiegamento di agenti ospiti negli hotspot migratori;

  • accesso alle tecnologie e alle competenze dei centri europei per la criminalità informatica.

Ogni anno, l’ECTC pubblica il Rapporto sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo nell’UE (TESAT), il suo rapporto completo sulla situazione, che descrive in dettaglio la situazione del terrorismo, compresi i dati relativi agli attacchi terroristici e agli arresti nell’UE.

La sintesi del TESAT in lingua italiana è reperibile qui https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/TE-SAT%202023%20-%20Sintesi.pdf

#ATLAS #TESAT #Belgio #Grecia #Irlanda #RepubblicaCeca #Croazia #Ungheria #Malta #Portogallo #Austria #Romania #IrlandadelNord #Slovenia #Italia

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Polizia di Stato italiana e United States Marshal Service hanno recentemente sottoscritto una dichiarazione comune sulla cooperazione. Le due Forze di Polizia si impegnano nel preservare la giustizia e a promuovere la sicurezza dei rispettivi Paesi.

Hanno firmato il capo della Polizia Vittorio Pisani e dal direttore dello United States Marshal Service Ronald L. Davis. E' condiviso l’impegno a sostenere lo stato di diritto, attraverso una maggiore cooperazione nel perseguimento della riduzione della criminalità violenta (nel rispetto per i diritti umani) e gli sforzi per affrontare la violenza nelle comunità. Inoltre le due Forze di Polizia metteranno in comune le competenze professionali e le migliori pratiche, con programmi di formazione incrociata.

Lo United States Marshals Service occupa una posizione centrale nel sistema giudiziario federale. È il braccio esecutivo dei tribunali federali ed è coinvolto praticamente in ogni iniziativa di applicazione della legge federale.

I compiti dell'US Marshals Service (sopra a sinistra il logo) includono la protezione della magistratura federale, l'arresto di fuggitivi federali, la gestione e la vendita dei beni sequestrati acquisiti dai criminali attraverso attività illegali, l'alloggio e il trasporto di prigionieri federali e il funzionamento del Programma di sicurezza dei testimoni.

#PoliziadiStato #UnitedStatesMarshalService

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