Sto continuando a leggere Tomorrow and Tomorrow and Tomorrow con sentimenti misti. Storia d'amore, alcuni momenti brillanti, di nuovo sdoganato l'universo nerd, qua presentato nel suo processo fico e produttivo (almeno fin dove sono arrivato). Eppure, di nuovo, questi racconti del mondo dei videogiochi continuano a non convincermi, forse perché è un mondo che ho attraversato e raccontato anche io in libro.
Troppa rimozione, troppe cose giuste al posto giusto, riferimenti sempre azzeccati. Tutto troppo pulito e perfetto, sembra una serie Netflix. Come se questi ragazzi vivessero solo di scuola, amore e videogiochi. Dov'è tutto il resto?
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Sono qua che leggo ancora Tomorrow, and tomorrow and tomorrow e – per essere un romanzo che non mi piace – non è male. Sono a un terzo, proseguo, ma senza ansie. La vicenda racconta una storia d'amore nel mondo dei programmatori di videogame, il che lo rende piuttosto atipico. Mi disturba, l'ho già detto, che i riferimenti culturali siano sempre quelli giusti, sia eliminato il rumore di fondo della vita reale, rendendolo in alcuni punti una specie di bigino uso fiction tv.
Tipo, stamattina la protagonista metteva a posto i cd della sua collezione di giochi per PC: Commander Keen, Myst, Doom, Diablo, Final Fantasy, Metal Gear Solid, Leisure Suit Larry, The Colonel's Bequest, Ultima, Warcraft, Monkey Island, The Oregon Trail e, dice, “una trentina di altri”. E io leggo la lista e mi irrito perché sono tutte strizzate d'occhio al lettore. Dove sono gli altri? Dove sono i mezzi giochi, le boiate, i lavori di passaggio? Perché fare passare l'idea che esistano solo i capolavori nella vita di una persona e che uno sappia riconoscerli e tenerli con sé con tanta facilità?
È tutto così telefonato da essere irrealistico.
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Continuando però peggiora. I personaggi cambiano in maniera un po' casuale. Manca uno svolgimento omogeneo della storia, tutto procede con un'andatura che trovo piuttosto confusa.
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A un anno dalla lettura, non ricordo quasi niente della trama e non ho nessun ricordo dello stile.