norise

FELICE SERINO

POESIE

LA COMPOSIZIONE DELLA LUCE (2015)

106 L'INDEFINITO

è nello spazio delle attese nel bianco del foglio nel buco nero del grido di munch

l'indefinito è nell'aprirsi del fiore nel fischio del treno in un lancinante addio nell’intaglio dello scalpello su un marmo abbozzato

l'indefinito è in noi sin dallo strappo di sangue della nascita

107 ANCORA A SORPRENDERCI

dici non siamo che ombre al sole della morte indossiamo l'inverno di un corpo caduco

ma dai muri il verde grida in folti ciuffi e gli alberi si cambiano d'abito e al guaiolare dei gatti s'affaccia pettegola la luna

ancora a sorprenderci in fermento la vita

e tu che vai filosofando

108 SEI ALTRO

forse meglio l'attesa a dipanare e sdipanare le ore che l'appagamento senza più desideri: il libro di poesie fresco di stampa fra le mani e ti ritrovi ora in una sorta di vortice le parole vive strappate all'anima vagano leggere non più tue ma del mondo mentre tu sei altro

109
VELE

acqua mutata in vino perché continui la festa

così al banchetto del cielo con l'Agnello sacrificato acqua e sangue dal Suo costato dal sacro cuore vele le vele rosse della Passione nella rotta del Sole per gli erranti della terra

110 NELLA FRAGILITA' DEI GIORNI

un sé perduto nella fragilità dei giorni e questa insaziabilità dell'anima da vivere come una croce

laghi d'occhi vaganti in cieli di spleen sull'eco d'un io espanso

e in sé disperso

111
MAREMONDO

gettato dentro il maremondo a masticarmi kronos

avevo smesso di capriolare in quel naturale mare materno

tornerò ad essere un grumo appena

come quando impastato di una luce di mistero mi fondevo col respiro del cosmo

112 SOGNO TRAVESTITO

dove generi giorni dissipati dove non ti travolgano le acque del dolore la realtà è sogno travestito da clown dal perenne riso -dietro la maschera una tristezza che invade

113 QUI CI STA BENE UNO SPAZIO

ecco vedi la poesia deve respirare nascendo dal bianco innalzarsi come cresta d'onda per poi immergersi fino allo spasimo in profondità d'echi e ancora su con lo slancio felice d'un enjambement

vedi la poesia è una tipa selettiva sfoglia scandaglia spoglia immagini le riveste a sua somiglianza

porta sogni e nuvole al guinzaglio

114 LA POESIA

in luce di sogno ti seduce la vita altra

nella dimora del sangue veleggiano navi di nuvole

un ventaglio di palpiti apre la casa della mente

115
NELL'INFINITO DI NOI

(visione)

abbracci senza mani di corpi immateriali

i nostri volti unificati

noi fatti d'aria

tu ed io

una sola persona

116 IL POSTO RISERVATO

chi mai ti toglierà quel posto da Lui riservato secondo i tuoi meriti altro è la poltrona accaparrata a sgomitate trespolo che pur traballa come in un mare mosso finché uno tsunami non la rovescia la vita

117 LE VENE CARICHE DI NOTTI

(stato depressivo)

le vene cariche di notti a carpire vertigini all'abisso

laddove è a confondersi col sogno la vita

il tuo imbuto a risucchiarti

118 ECHI D'INFANZIA

bacia il sole immense distese a maggese

così anche il cuore in fioritura

con l'eco dei gridi di ragazzini a frotte tra sciabolate di luce

vedermi uscire dal ricordo nell'agitarsi in quella corsa dei grembiuli come ali in voli bianchi verso casa

119 NELL'INQUIETO MIO CIELO

[ispirandomi alla figura di Giobbe]

nell'inquieto mio cielo ferite gridano il Tuo nome

disseminato altrove fiorirà il mio spirito

sì fiorirà

come nel cuore della pietra la Bellezza di angelica veste

120 AL CROCEVIA DEI VENTI

(la fatica dello scrivere)

magari ti soccorra una voce fatta carne scavata nel sogno complice la luna

una quasi presenza al crocevia dei venti

121 GOCCE DI SOGNO

navigare di nuvole pigre nel cielo della mente da queste aspettarti quasi sprizzino gocce di sogno come da mammelle

come nasce una poesia ti chiedi e inatteso ti si offre un appiglio in quel dondolarsi del bambino al parco

ti lasci condurre come un cieco e non sai mai dove ti porta poesia

122 L'ALTALENA

è poesia quel dondolarsi del corpicino quasi fatto d'aria e avvertire l'alone di mistero nella figura del nonno dietro il giornale -il confondersi delle lettere all'occhio attento

nel suo sangue un tripudio d'azzurro nell'affacciarsi l'emozione di giovani voli

123 DA MONDI DI VETRO (visione)

da mondi di vetro mi giungeva il respiro di cieli anteriori dov'ero sollevato su ali d'aquila dimora del mio centro luce del sangue lì custodita in comunione col palpito degli astri

124 LA CASA DELLE NUVOLE

cieli d'acqua e cavalli d'aria

lì custodisco ore sfilacciate e segrete pene -oh giovinezza di deliri e notti illuni

lì dove il turbinio degli anni è rappreso in un palpito che nell'aria trema

125 LA PENNA NELLA LUCE

(ad un agnostico)

e tu a ripetere non credo nei miracoli tutte balle ma se sei in vita è già un miracolo sai che si perpetua nell'oltre

glissando sul tuo intercalare io t'intingo la penna nella luce scrivo per Dio e la sua gloria

tu segui pure le tue ombre fantasmi che ti succhiano la vita

126 LUNA PARK

ride la piccola Margot alle smorfie del papà che si rade “suvvia ti porto alle giostre” e lei s'illumina di gioia e poi a cavalcioni sulle larghe spalle nella fantasmagoria delle luci

un po' ci si attarda nell'aria ancora calda di fine settembre
riverbera una miriade di stelle negli occhi innocenti mentre le nasconde il resto del viso una montagna di zucchero filato

127
L'ORA CHE DALL'ALTO

l'ora che dall'alto giungerà come un ladro ti troverà a mani vuote e cosa dunque Gli offrirai se non lune lacerate dai cani della notte e capestri di nebbie nel delirio dei giorni e vomiti esiziali di una vita in perdita

128 AGLI OCCHI DEL CIELO

agli occhi del cielo padrone dei tuoi beni sarà la ruggine

quando avranno rovesciato i tuoi forzieri gli angeli della morte

e tu non avrai più nome

allora la tua casa vuota sarà preda della gramigna e di avvoltoi affamati

mentre a essere elevato sarà il plebeo che condivideva il pasto coi cani

129 LETTERE AMO INDORARE

finché loro ci sono e hanno le mani nel sangue quasi presenze

percezioni inconsce a ravvivarle come in padella a fuoco vivo galleggianti in olio bollente dagli scoppiettanti schizzi

insieme a parentesi a guisa di unghie-di-luna appena scottate

ecco che il cuore madido di luce ci si nutre

invaghito di lettere appena pescate dall'inferno dell'olio

130
ALLUCINATE VISIONI

la sensazione di cadere in un vuoto vertiginoso

ma si era soltanto assopito

le voci confuse della tivù si fondevano con le sue allucinate visioni di fosfeni

più netta la linea di demarcazione

ora che la sua testa emergeva come da alti muri d'acqua

131
MUNCH

nel buconero del Grido spiralante la vertigine

la raccolgo dentro un foglio

vedi

pesco sogni di ragno rimasti nell'intreccio della tela

132 RICORDO UN ANGELO

da piccolo ricordo un angelo raffigurato al soffitto

con lui mi confidavo quando la febbre mi teneva a letto

nell'azzurra volta trovavo altre nuove figure lassù nascoste mute testimonianze di mie visioni

così passavo le ore pomeridiane mentre una lama di luce cadeva obliqua dalle socchiuse persiane

133 FIORE NERO

l'avvicendarsi degli anni a cogliere il nero fiore della morte

i figli emigrati in cerca di eldorado

e l'anima che ha perso pezzi del suo cielo

trasudano presenza della tua metà le fredde pareti e

le lettere d'amore ingiallite nel fondo del baule

134 L'INESPRIMIBILE

questo rebus che sei intreccio d'anima e istinto sul bordo del tempo vago sogno in te specchiato l'indefinito di te

un sé dilatato in cieli ancestrali dove l'esistere è il suo pensarsi

135 LUCE AL TUO PASSO

(ad un figlio)

reinventati la vita

non t'accorgi d'essere vivo per apparire

dai una mano di bianco alla tua anima d'autunno

migliora la tua aura

fermati estatico davanti ad un volo o l'esplodere gemmante di un fiore

ringrazia il Signore

fai pace con la vita che mordi e ti morde

è luce al tuo passo l'angelo che sulle tue orme cammina

136
IL TUO SANGUE CHE VOLA ALTO

(a Madre Teresa)

non ombra che occulti la tua anima di piccola donna immensa come il mare specchio alla bellezza

la verità è il tuo sangue che vola alto planando su celestiali lidi

oltre

le sere che chiudono le palpebre sul cerchio opaco del male

non v'è ombra a coprire il grido di luce in te gemmante

137 SGUARDI E IL TRACIMARE

sguardi e il tracimare di palpiti alle rive del cuore

aria dolce come di labbra incanutire di fronde nella liquida luce

138
FLEBILI ECHI DI CONCHIGLIA

fai che voltarti alle spalle ampie aperture d'un livido cielo dove gorghi hanno succhiato linfa ai molteplici io

ancora flebili echi di conchiglia dal mare aperto dei ricordi che il sogno criptato fa suoi

139
FINESTRE D'ARIA

fa strano guardarlo mentre il bacio deponi come su freddo marmo

dici sembra dormire

se immagini di aprirgli la spaziosa fronte vedresti attraverso finestre d'aria

come uccelli aleggiare alfabeti felici che dicono l'inesprimibile

140 FINE ANNO

semmai un aggancio la mano del vicino ora che un senso di sperdimento è la vita rivoltata ma le volte che vi hai sputato

girovagare tra luminarie e vetrine ti richiamano all'incanto del bambino mentre ti lacera dentro la morte del clochard sotto i portici nel gelo

141
SOGNO DI CARTA

alti muri di carta laceri strati e strati senza via d'uscita labirinti mentali ove galleggiano improbabili parole e voci bagaglio d'un viaggio kafkiano

142
MI PIACE IL TUO GARBO

(a mia moglie Angela)

ora dici mi piace ancora il tuo garbo e un pizzicotto mi chiedi per vedere se non è un sogno nel letto abbracciati nel dolce tepore l'attesa che salga la luce e c'inondi grati al cielo d'essere insieme sembra anniluce o primavere scandite che han visto le nostre tenerezze i silenzi

143
POESIA SI FA

è che poesia si fa da sé nel seme del suo autocrearsi

è nella danza del calabrone sul fiore nel gioco della luce con l'ombra attaccata ai piedi nelle parole bagnate in un lancinante addio

casa della poesia è dove nasce l'onda la radice del vento il volo aquilonare è vedo non vedo in una grazia velata

poesia è la bellezza che tiene in scacco la morte

144 CASA DI RIPOSO

sono io oggi ad imboccarti al pomeriggio poi il solito giro nel viale lo scricchiolio delle ruote sul selciato gli alberi vedi han perso la bella chioma ed è ancora clemente il tempo tu adagiata in una smarrita indolenza riflesso
nei tuoi occhi il cielo t'asciugo con garbo un filo di bava lucente ora che non hai più voce mi giunge eco di madre mangia se stesso chi non si dà

145
FUNAMBOLI

metti noi due guardali in bilico sulla corda tesa dell'esistere a contare gli anni come grani nelle curve dei silenzi gli abbagli nel vuoto del cielo lo sporgersi sul tempo che viene

e le cicatrici di luna nelle primavere risalendo in luce da inverni amari di catarro e croci

146 SE GRATTI L'ARGENTO

[ispirata leggendo “Finzioni”, di J. L. Borges]

paradosso temere di sparire se gratti l'argento dello specchio

quasi non t'appartenessi

realtà sfumata nel mistero

non sei che parvenza sognata da un dio

nell'insondabile suo cielo d'esagoni e sfere

147 LUCE D'AMORE

carne che presto si dissolverà nell'aria occhi che rideranno al cospetto dell'Assoluto

il tempo è breve delle ombre allungate sul cuore

invaderà tutto l'essere quella Luce che addenti

148 POESIA TI LIBRI

dal sangue un nascere d'ali poesia ecco ti libri in verde cielo d'alfabeti dove l'anima si ascolta e la vita si guarda vivere

149
ROSA D'AMORE

vita che ti attraversa in un vento di luce

angelicato fiore rosa che si schiude fra cristalli dell'inverno

150
AUSCHWITZ

impigliato il cuore al filo spinato sui prati di sangue

decorati dal fiore dell'urlo mai dissolto nell'aria tremante -grido che cammina nella memoria della storia

coperto dal velo di pietà

FELICE SERINO

POESIE

NELL’INFINITO DI NOI (2015-2016)

LO SGUARDO VELATO

196

LO SGUARDO VELATO

dò i miei “occhi” a quel che passa in questo scorcio di tempo che mi resta d'intenerimento

la stessa luce la losanga sul letto la goccia pendente dal ciglio lo sguardo velato

ora come allora

quando “morte ti colse fior di giovinezza” scrivevo ventenne o giù di lì

-ah ridicolaggini

197

COME SBUFFO DI FUMO

riconoscilo l'hai tirata per i piedi non un'immagine viva che susciti un tuffo al cuore né metafore o enjambements

se spazi nel tuo mondo trovi

-anche un batter d'ali a ispirarti

invece buttata lì

lei dal fondo del bianco grida la immeritata striminzita vita

198

VAGHEZZA D'IMMAGINI

non un appiglio neppure l'aggancio da un sogno

vaghezza d'immagini preavvertite quasi a scivolare di sguincio nella immensità dei silenzi senza il tempo di rubargli l'ultimo fiato

-complice una quasi misterica luce

boccheggia l'anima nell'eco d'un grido come di un frantumarsi di cristalli

199

COLUI CHE INTINGE CON ME

Gesù aveva i suoi “followers” ma per nessuno vorresti la sua fine (in)gloriosa

quale fuoco ti attraversa la carne giuda-di-turno

nel laccio dell'inganno il mondo

la croce è la porta stretta che ha chiavi d'aria

200

QUANTE PICCOLE VITE

(a Iqbal)

tra trame di tappeti e catene lasciò a terra la sua ombra e s'involò

quante piccole vite su di sé per farne una

-indivisa-

la sua firma di sangue su un Sogno immenso

201

SPLEEN 2

brusio di voci

galleggiare di volti su indefiniti fiati

si sta come staccati da sé

golfi di mestizia mappe segnate dietro gli occhi

vi si piega il cuore nella sanguigna luce

202

TROMP-L'OEIL

(l'ispirazione)

nella mezzaluce t'invita l'occhieggiare del trompe-l'oeil

la visione centrata nell'intime corde ti sale da un remoto di ancestrali lidi

IL TUO SPLENDERE

su un remoto di assonnate rive -spiumata di luce l'anima- torna

a far breccia il Tuo splendere

settanta volte sette ho conficcato i chiodi altrettante non basteranno lacrime da versare

sulle Tue luminose piaghe

204

IL PENSIERO VOLA

il pensiero vola

quindi volo

anche se zavorra giù mi trattiene

le invidio tuttavia per quegli ossicini cavi le creature del cielo

noi -peso di terra- ossa come vetro a sbriciolarsi con gli anni

205

NUDITA'

(di un sogno ricorrente)

labirintici corridoi

ti vedi venire contro traversandoti una moltitudine

ti fa strano che non fan caso che giri nudo

poi come un ladro ti trovi a spiare dentro stanze ottocentesche aspettandoti semmai un incontro piccante

206

CHIMERA

vaghezza di nuvole a stracci

tu nella mezza luce mi chiami poesia chimera

mi conforta la tua ala vellutata d'angelo

quando come in sogno visiti le vuote stanze di quest'anima vagante

207

I PASSI ALL'INDIETRO

nell'ora dolente Ti consegno i passi all'indietro le volte che ho svoltato l'angolo davanti all'ingiustizia

al cuore sperso dona corazza di verità senz'alibi

rivestimi Signore con veste di fuoco

208

AUSCHWITZ

il velo della memoria in luce di sangue si ravviva

è fiore che s'apre nell'urlo

209

FAMMI LUCE

ti prego fammi luce in questo pauroso dedalo dell'io assalito dai mostri della mente avvolto nella camicia di nesso degl'istinti

sono cieco fiume senza foce da me diviso arreso

fammi luce

e sarà giorno quando ti saprò riconoscere staccato dalla mia ombra mortale

210

CUL-DE-SAC

dritto ti c'infili se pensi che la fine è sempre in atto e il mondo è un addio dopo l'altro è maschera invece per chi finge di non accorgersi

negli occhi ti restano saltabeccanti sui resti di una festa colombi a frotte

211

E SARAI RAGGIO

sei disceso angelo per vivere in carne la morte

non sguardo dal ponte: vieppiù ti lega trama di dolore e rara gioia

le spoglie deporrai e sarai raggio di quel Sole che non puoi vedere

212

OCCHI SECCHI

clessidre di sangue emotivo a sovrastarti stillicidio nella mezzaluce

a chi chiedere di questo ginepraio di pena e l'oro del mattino fatto piombo

occhi secchi a perdere pezzi di cielo

nel sangue degli echi

213

CIELO AMORE

manto d'azzurro palpito capovolto abisso

misericorde ben conosci il fondo delle pene

di noi mendichi d'infinito specchio sei

dove invertigina il cuore nell'abbraccio delle stelle

214

VELE STANCHE

leggi scavi ché nasca -ne va del creare affossato- linfa nuova a diradare quella nebbia della mente

dal grembo della notte esca la tua barca

vi spiri augurante il buon vento a gonfiare le tue vele stanche per nuova ventura nel mare blu d'inchiostro

dove è bello finanche morire

215

DOPPIO CELESTE

rigenerarsi in linfa a disperdere grumi

dove si china l'anima a contemplare

nel profondo di te ecco il cielo farsi d'un “azzurro” misterico e tu da un suo lembo a spiare

un te senza morte -specchiato

216

DA UN DOVE

i repentini voltafaccia del tempo alle soglie dell'autunno le foglie già morenti

invita due corpi il tepore delle lenzuola nella bocca dell'alba

sai il momento migliore per il dono dell'ispirazione è quando ti giungono ovattati i rumori e tu in un tuo mondo col sonno di un eterno respiro

più tardi poi sul lungomare sulla pelle la fresca brezza forse un gabbiano avrà per te nel becco un verso prezioso

217

LA PAROLA

la parola è nostra madre

che genera la danza e la gioia nuda

la parola dice di sé del tempo del primo stupore

t'apre il terzo occhio

parla all'orecchio del cuore

218

NAVI DI NUVOLE

(visione)

raggio verde balena nel tramonto

su navi di nuvole vedere apparire angeli udirne i celesti canti

rassicuranti presenze ondeggianti lievi tra i pensieri orfanezze d'amore a consolare

messaggeri di luce ondeggianti nel sogno ad ascendere dove s'inalba il cuore

219

SOTTO PORTICATI

sotto porticati cartoni e cappotti lisi hanno respiri

a un passo vetrine ridono in abbagli di sole

più in là privati paradisi

un rombo testarossa è strappo d'anima a dividere la terra tra i “morti” e i vivi

il mondo ha denti aguzzi

220

ALTERIGIA

[Ispirandomi al verso di Vincenzo Cardarelli: “vorrei coprirti di fiori e d'insulti”]

m'appiglio alla tua fredda grazia come ad un corrimano: sto su inclinato piano mentre t'offri a una vertigine di distanze

ancor più ora ti fai preziosa

221

UNA CERTA LUCE A FLETTERSI

di buon'ora bisticci con la lampo t'insegue tiranno il tempo

una certa luce a flettersi nel cuore fa strada a un dove che non trovi

perdurasse quel lampo che viene va prima che lo fermi su carta ma

se non torna non ha “dignità”

raduni pezzi di un puzzle scombinato nello sperdimento d'una stagione andata

222

IL CARRO DELL'ORO

sotto cielo aperto una ad una cadute le teste

a calcificarsi sorrisi ebeti sul trasfigurato carro dell'oro

223

L'OLTRAGGIO

perso nelle forme strane delle nuvole mi sento lontano da un mondo estraneo

assisto all'oltraggio della rosa che si perpetua

sono esposto alla vita

224

NEL VASTO MARE DEL SOGNO

nel vasto mare del sogno galleggia l'immagine di te esile scricciolo a sussurrare all'orecchio del cuore edulcorate parole

ritrovarci nel nostro giardino d'infanzia mano nella mano impastati di sole a rincorrere saltabeccanti piccioni riandare alle incoscienti acrobazie per i soli tuoi occhi

interrotte dall'acuto richiamo di tua madre per la merenda

smosse le acque del sogno ora a svanire da un oltre ti sento

225

COME ASESSUATO ANGELO

sospesa nel vuoto m'appari asessuato angelo mentre in dormiveglia mi rigiro

giungerà mi dici squarciando le nubi lui l'Atteso ci sorprenderà come un ladro a strapparci alla morte carne della sua carne

e ruggine allora sarà l'oro

226

IL LIMITE

(ad un materialista)

devi ammetterlo come nave incagliata ti senti bravo al più nel leggere fondi di caffè

non certo alla tua portata della poesia il rinnovato sangue i frammenti di stelle la lucente coda di cometa a cui s'attaccano in sogno i bimbi

non certo quei misteri insondabili che impregnano i muri di casa con le anime dei morti che abitano il tuo vuoto

non alla tua portata quella profondità del gran mare del sogno che è vita che si lascia vivere

227

NELL'ORA SOSPESA

quel giorno ti sbarberanno t'infileranno il vestito buono ma non serve prodigarsi più di tanto non restano che spoglie l'anima è già via

nell'ora sospesa fisseranno compunti quel viso di marmo mentre il tuo presente ha chiuso la porta

il pugno o la palata di terra con la benedizione dell'officiante poi a tavola com'è uso per dire la vita continua

qualcuno forse già alticcio leggerà con deferenza alcuni tuoi versi trovati in tasca

restano in rete briciole di te

228 GIA' GRANDE TI VEDO

dai che ti porto alle giostre finiti i compiti promettimi che prima di dormire stasera dirai una preghierina per quei bambini saltati in aria

-la larga macchia rossa sull'asfalto nella liquida luce degli occhi penetrare in quell'abbaglio fino al sogno-incubo

su da bravo che ti porto alle giostre ci perderemo nella fantasmagoria di luci

ecco: già grande ti vedo

a risvegliarti domani convitato di pietra il Tempo

229 ANELITI D'INFINITO

è la vela rossa della Passione a prendere vita nel tuo sangue spanto nella luce

ti dai d'amore in aneliti d'infinito anima persa per rive sfiorite negli occhi

230 SFIORITE RIVE

sfiorite rive in cadenza d'anni l'azzurra vastità di te solo

si svenano in caducità di foglie i giorni accartocciati sul viale della dimenticanza

231 VICOLO

dolore antico di donne in nero a segnarsi se dal profondo si levano i morti a dare infausti presagi

vicolo inghiottito da un grappolo di case appese a strapiombo

ricettacolo d'umori ancestrali in un tempo cristallizzato sospeso

232 DAMMI L'ABBRIVIO

dammi l'abbrivio musa nel dormiveglia o nel profondo fa che s'accenda la mia casa di nuvole in verdi cieli e alfabeti

sostieni quella neo-nata struttura arco di parole e suoni che si parte dal cuore a navigare il più bello dei mari

[ultimo verso: da Hikmet]

233 A BOCCA PIENA

trucidata vita dai lenzuoli di sangue nei telegiornali un dire assuefatto freddo che ti sorprende non più di tanto a bocca piena che non arriva al cuore

-per quei bambini occhi rovesciati a galleggiare su un mare di speranza la cui patria è ora il cielo

violata la sacralità vita che non è più vita vilipesa resa quale fiore a uno strappo feroce di vento

234 IN UNA PIEGA DEL VENTO

luce obliqua sui tuoi anni andati sui tuoi fogli nell'aria sparsi

quale data incideranno sulla tua lapide un giorno non ti è dato sapere

ma sono degli uomini le convenzioni e scomodare kronos è eresia

rinascere in una piega del vento senza guerre né odi per la rotta del cielo

pindarici voli che ti lasciano le ali spezzate

235 NAUFRAGI

il viso un libro le pagine gli io indefiniti maschere che indosso se non mi trovo

poi s'apre il corpo -occhi lapidati- nell'emergere dai tanti me

236 FANTASIA 2

dipingono il mio sonno i morti veleggiando al chiaro d'una luna complice sul filo d'orizzonte ricreando gl'incantesimi del bambino in me mai perduto

veleggiano discreti sul filo del respiro entrandomi su dalle narici con la barca di cristallo dei sogni le vele al vento per l'ignoto

237 FANTASIA 3

la barca trasparente del sogno dove ti porta? palpiti seguono la scia uscendo dalla camera della mente

immagini icastiche gli argini rompono del trasognato sguardo

238 ULISSIDI

ulissidi e la vela della passione su perigliosi flutti

intrisi di mistica luce a sbraitare di gioia il cuore sull'orizzonte la terra promessa

239 UN OCCHIO DI RIGUARDO

un occhio di riguardo per quei tralci che non secchino anzitempo

-noi protendimento dell'Albero che nei secoli affonda le sue radici

un occhio di riguardo ché a prezzo di sangue fu il riscatto

240 ANAMORFOSI

del sognato ricordi a brani mentre l'io è anamorfosi nella “valvola” del sogno

ti svegli e ti ritrovi davanti a un te dagli enigmi irrisolti un circolo vizioso il tuo uroboro

ti appare anamorfosi a volte anche questa vita che imita sempre più il sogno nell'avvicendarsi degli anni i treni persi alle stazioni

FELICE SERINO

POESIE

PALPITI DI CIELO (2015)

151

SPLEEN

lei dagli occhi blucielo inquadrata in un ritaglio del tuo sogno lucido

ed è un morire dentro percorrere l'acciottolato d'un bianco accecante che conduce al mare

e quel sorriso a durare nel cuore perdutamente altrove

ti fa il verso il gabbiano planato sulla tua isola di spleen

152

IL GRIDO

ad un cielo sordo ad ogni voce ed eco appeso il grido testa e croce ti giocasti l'anima nel bailamme d'un'allucinata notte a simulare la morte

153

L'ATTESA

ti tiene in vita come a fine inverno la primavera canterina

(non già l'appagamento senza più desideri)

ti tiene in vita quel non so che riempia i vuoti

(come il trepidare per l'uscita delle prime poesie o per il primo appuntamento)

ecco risuona l'attesa come un'eco di mare

sei la vela che si gonfia di vento

154

IL LEBBROSO

alle sue spalle un cielo bianco cadmio

e la figura ieratica a fendere la folla chiudere le distanze

luminosa Farfalla “vede” posarsi sulle dolenti piaghe

155

L'INDICIBILE

dove deflagrano nude parole al di là della scrittura ho cercato nel calamaio del cuore l'inesprimibile

ciò che non può essere detto

ho cercato stanze inesplorate negli anfratti del mare

le voci trattenute nella gola del vento

l'indicibile nella luce della bellezza

156

ANCORA IN VOLO

perduto in me l'aquilone ancora in volo dal tempo che più che reale m'era sogno la vita

ora forse nascosto dietro le nuvole o a giocare col vento

in cadenza di vortici imprevedibili

come l'esistere

157

NEI FONDALI

per nulla mi separerei da questa pena nel macerarmi chino sulle parole tra respiri di solitudine

-v'è un accendersi di segni e strade mentre attraverso l'inconoscibile che in sogno spio

non altro anelo che questo inabissarmi nei fondali di fonemi

finché la morte mi sorprenda in un'emorragia d'inchiostro

158

CHIEDILO ALLA LUCE

scrivere la luce inginocchiato nella luce

inspirando bellezza ch'emana come da un tempo altro

pure ami la luce ferita:

chiedile delle infinite crocifissioni

fattene guanciale in notti di pianto

159

DIVERGENZE

la luna china sulle mie notti disfatte di poeta in erba a carpire versi da “urlo” beat ante litteram coi sogni di gloria nel cassetto in cerca della parola luminosa che “spacca”

e tu rivolto alla mia “crisalide” che andavi blaterando nel citare la preistoria carducci et similia

160

UN CIELO CI NASCE

dal peso mortale un cielo ci nasce

penetra luce nella ferita più fonda

siamo respiro cosmico legati a una stella di sangue originaria armonia che nel vivere si frange

161

SENZA TITOLO

ora il mio sangue si eleva al battesimo della luce

vedi sono fiorito

e la morte non la ricordo più

sono uscito da lei come da un fiume di tenebra

162

LUCE DI LUNA

(l'ispirazione)

ti dai d'amore e in veste notturna t'ammanti all'occhio del cielo

in silente vaghezza il tuo porgerti china sul sangue che ridèsti

nell'essere mio: m'irradia d'epifanie luce di luna

163

A DARTI L'ABBRIVIO

a darti l'abbrivio sarà forse l'urlo del fiore che s'apre

creare è del funambolo senza rete o è come andare su vetri

una parola un taglio

164

RESURREZIONE

rinfranca il Tuo offrirti in croce chicco che germoglia in esplosione di vita

ma il silenzio del cuore si fa abisso: duemilanni e la pietra sepolcrale come non fosse rimossa:

al primo canto a rinnegarti

165

TI CADEVANO GLI OCCHI

capre e cavalli di nuvolette pigre in un cielo dilatato nel respiro ecco da dietro l'angolo apparire la ragazza dalla maglietta rossa a fare footing nella luce lattiginosa del mattino

poi t'accorgi d'aver solo sognato -desiderio fatto pensiero allucinato- e nel ritrarsi quel cielo la ragazza s'è come sovrapposta a quella vista la prima volta al parco or sono trentanni

quando dovunque guardavi ti cadevano gli occhi su quella figura esile nell'alone di luce lunare

ma tant'è che stasera ti “cadono” gli occhi davanti al teleschermo

166

CONTROLLARE IL SOGNO

è diventata la sua arte ne sa uscire e rientrare quando vuole e secondo l'umore persino programmarlo

mentre prende sonno basta che si concentri e in vividi colori le appaiono pesci uccelli fiori vasta varietà di flora e fauna finestra su cui s'affaccia un mondo altro

nel suo luogo di degenza un bell'evadere dal grigiore è vivere questo exo-esistere parallelo

lei divenuta oggetto di scherno un libro aperto lei amica-madre dei gatti col loro gnaolìo alla luna

167

SPLEEN 2

ali e croci dell'esistere sono il veliero che attende il buonvento sotto i mille occhi di un cielo allucinato a farmi il verso un gabbiano in volo da un dove non so dire

168

BLASFEMIA

ricusi l'abisso capovolto intriso del Suo sangue

dall'orlo della luce ti distanzi in vaghezza dell'effimero

vanagloria leva al cielo un pugno d'aria

169

PASQUA

del Suo olocausto ha ribaltato il fondo rovesciato la pietra che teneva in scacco la Vita

-escono lucenti raggi da acqua e sangue del costato

al canto d'osanna l'angelo si china sul giorno umano

170

NELL'ANIMA BAMBINA

come non ricordare il rifugio del passerotto intirizzito le mani a coppa e il caldo fiato

o il micino di pochi giorni lucido di saliva portato in bocca da mammagatta

come non riconoscere le tracce lasciate sul sentiero teatro di giochi e l'acuto richiamo della madre la tavola apparecchiata inondata da sciabole di sole

immagini vive custodite nell'anima bambina

che ancora ti chiamano dal buio fondo degli anni

171

L'ESTRO

dicono abbia avuto da piccolo “familiarità” con le feci

-oddio! strillava la madre e le comari: -niente paura è roba sua

e già l'estro emergeva ché ci scribacchiava per terra tra losanghe di luce

172

I CIELI DEL JAZZ

capricci di note facce ondivaghe in acque del sogno la nausea lungo i corridoi di latrine il gemito del sax le gonfie gote tempo rallentato avvitato nel marasma di umori

poi il mattino li raccoglie spugne e l'anima della musica che attraversa muri di separazione

173

SENZA TITOLO 2

ho sognato d'essere un bosco devastato

e in me cadevo

cadevo

con schianti d'alberi

174

QUESTO GIOVANE CUORE

(alla figlia)

capriolare nell'ante-nascita tu rosa vestita per la vita

tuffarti nell'azzurro e respirare la poesia pura d'incontaminati cieli vorresti

ah non debbano i veleni del mondo -mio e tuo anelito- intaccare questo giovane cuore

175

SCHEGGE DI STELLE

a mitigare il gelo delle parole che il tuo volto a volte veste

non riesco ma a notte quando il tuo corpo s'apre a una luna complice schegge di stelle mi sorridono

176

COME IN PRIMAVERA

impoverito mi sento quando sfuggono a volte le note di quell'aria struggente che alberga nell'anima e -breve appagamento di fioriture e voli- nelle ore vuote m'accompagna a sprazzi

pure ritorna rivivendo in letizia come in primavera la chioma di verde a ornare quell'albero triste -superato il morso del gelo

177

A VOLO D'ANGELO

il nero asfalto il lenzuolo i nasi all'insù l'attico al ventesimo depressione dicono

autopsia perché: se non s'è tirato un colpo si è “solo” spaccato

178

IN UN ANGOLO REMOTO

la vita d'un uomo nella luce degli occhi

i paesi esotici i mari che ha varcato

a barattare per nuove esperienze la vecchia pelle di coriaceo ulisside

ma si passa una vita intera senz'ancora conoscersi:

in un angolo remoto l' ombra da tenere al guinzaglio

179

LA MUSA

dove inginocchiata è la luce lo spirito contempla

come un incantesimo la novità di lei la tua corda sfiora

accordando il tuo vagheggiare

s'anima il tuo cielo in volo d'angeli

e febbre è la parola

180

E' BELLO SOGNARE

come tirare su un secchio di ricordi custoditi in fondo al tuo cuore

come riesumare i tuoi morti aspettarti da loro fausti presagi

o l'apparire di vagoni di nuvole e lunghi corridoi di porte chiuse

dove ti sembra essere stato

181

VITA SOLLEVACI

vita sollevaci dall'ignavia dei giorni -serpe mimetica

fa che non sprofondiamo in questo buio di stelle calpestate

le addomesticate coscienze fanne bottiglie a navigare mari di speranza

e come un fuoco vivo a forma di croce

giunga il messaggio della tua sacralità

182

LA PAROLA ESSENZIALE

non altra che quella l'unica annunziata che la mente arrovella

fanne cuore e centro il raggio renda armonico il disegno senza ne urlerebbe la trama

il sangue fatto acqua

183

IN QUEST'ARIA STAGNANTE

pensando a te vedo il vuoto di una porta e dietro la porta ricordi a intrecciare sequenze indistinte sogni e pensieri asciugati mentre un sole di sangue s'immerge nel mare

in quest'aria stagnante come un olio passa la luce sopra il dolore

184

ANTINOMIA LA MORTE

ritenere antinomia la morte – la tua

come un abbaglio o un trapassare di veli

e nel distacco quando il mondo senza più te sarà impregnato della tua essenza

” leggerai” il tuo necrologio pagato un tanto a riga

185

VANAGLORIA

vita che mi mastichi mia vita dagli equilibri spezzati e anse d'ombre dove annegare il grido

difendimi dal mio profondo

uccidi in me quel capriccio aureolato solo da esibire

186

VOLARE BASSO

volare basso per dare tanto con poco

lei a volte si cela nello specchio o nel buio del divano

luce affebbrata la parola che ti tiene avvinto

celeste fuoco

187

DAL GIARDINO DEI SOGNI

forse quando il tuo orizzonte è a chiudersi sullo scenario del mondo e tutto è consegnato all'evidenza della fine

dal giardino dei sogni ti strizzerà l'occhio ancora qualche verso

lo vergherai in fretta su un tovagliolo al bar prima che si disintegri nell'aria

come i tuoi io dagli anni risucchiati

188

LA NUDITA' DEL SANGUE

pindarici voli leggevo nel tuo cielo e i tumulti del sangue in cadenza di note sul pentagramma di sogni rubati e franti

oltre quel fatuo fuoco è ora un discendere nel tuo specchio incrociare la nudità del sangue

dal profondo ti vedo riavere il cielo veleggiando sicuro

ed è la corazza che indossi a darti la forza del perdono

laddove ti appariva debolezza

189

IN LINFA D'ALFABETI

manca poco possano piovere lettere nel tuo sogno controllato e tu ti veda riflesso in pozzanghere a cogliere parentesi unghie-di-luna e il grido delle a le sospensioni delle e

poco manca sia la musa un donarsi in linfa d'alfabeti di cui s'imbeve il tuo sogno lucido

190

SPLEEN

lo scoglio e tu come un tutt'uno quasi sul ciglio del mondo avvolto in una strana luce

labbra di cielo questo contatto di sole

vedi nell'aria marina un gabbiano planare su una solitudine che ti lacera all'infinito

191

UN DOVE

trafitto da ustioni di luce quasi a difesa avvolto in un mantello di vento

vano interrogare un dove

in bianchi cieli l'angelo è di pietra

l'anima un buco nell'immenso

192

QUELL'UOMO CHE

quell'uomo che “incurante” della tempesta dormiva

che ha diviso il mare che è uscito dalla morte squarciando i cieli

quell'uomo che se il granello di senape non muore

uomo-dio fattosi bambino ed ultimo Dio incarnato

trascinato dal cielo dal peccato

193

ASIMMETRICI VOLI

parole colte e frante nella febbre d'un grido

aperte ali dei sensi contro pareti di cristallo

scrivere sul sangue di un sogno kafkiano

194

KANDINSKJI

sfilacciano sogni di ragno graffi di luce

a destarti un'alba bagnata di colore

quel giallo spalmato nel canto della tela

195

DALL'OBLO'

la poesia quella di lungo respiro dà vertigine

è come prendere il mare e non vedere che l'orizzonte e mai la terra

le immagini vedi dall'oblò del cuore sovrapporsi fare ressa e

infine sbarchi boccheggiando col mar di terra

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI (2)

2014

92 FIUME D'ECHI

fuoco delle attese dove anime si cercano e nell'aria liquida voci annoda il fiume di luce e ricama sospiri

93 IL LAMPO

livida luce a torino questo cielo che non promette la testa sul libro e dei versi che vengono a torturarmi alla mia destra in panchina il fumo di un tizio s'inanella grazieadio sottovento in soccorso il lampo verrà della musa a posarsi colomba sulla mente aperta?

94 QUEL NUGOLO

più quel nugolo di mosche assale il mio “desco” più il mio cuore Lo cerca allo stremo d'una impari lotta

sparire vorrei le volte che nei sogni mi vedo un giuda il cappio a oscillarmi davanti

può la pianta ripudiare la radice? e la corolla che s'apre nella luce odiare la luce?

95 CIELI DI COBALTO

segmenti di luce schizzati dalla tela a colpire i sensi in forma di danza ad accendere i sogni: all'orizzonte lungo le rive degli occhi cieli di cobalto venati in prismatico chiarore dal grido giallo di kandinskij

96 IL GUARDIANO

il mostro è guardiano del labirinto interiore

oh quale dispendio della mente in sudari di calce anelante alla riva primigenia del sangue

l'angelo è di cenere dove grida la carne le ustioni della luce

97 SPAZI APERTI

(a Danilo Dolci)

palestra di vita a formare allievi aperto seme l'anima che s'infinita nei colori del cielo

sognavi la “città terrestre” di là delle notti che si spaccano alla volta del cuore

al rango della luce spazi aperti sognavi per un'alba che sa di nuovo

98 LA MASCHERA STRAPPATA

ti scoprirai alla fine vulnerabile offrendo il costato alla lancia dell'amore

dallo squarcio il sangue redento non ti darà adito di scaricare la tua croce addosso al vicino

la tua maschera la strapperà per sempre l'amore che ti av-vince

99 NON ERA QUESTA LA VITA

non era questa la vita che volevi bambole in panno lenci un amorino più avanti negli anni poi il male che covava nascosto

sedicianni: vita breve ma abbastanza per dirci se davvero hai amato e quanto

da angeli ora sei accolta lì nella casa del cielo non bambole o un amorino per il tuo non-tempo nel mistero di luce corteggi le stelle

99b

RADICI

potrebbe accadere che a volte ti domandi se ti trovi in un sogno o un déjà vu

un sentirti perso: senza un appiglio o un io reale

e vorresti in quell'attimo aggrapparti con l'anima a radici del cielo

-come ad una madre

100 LUCE ED OMBRA

luce ed ombra rebus in cui siamo impronte di noi oltre la memoria forse resteranno o risucchiati saremo ombre esangui nell'imbuto degli anni

guardi all'indietro ai tanti io disincarnati attimi confitti nel respiro a comporre infinite morti

100b

LA MIGLIORE POESIA

quella che devo ancora scrivere -si dice così e sarà vero

è un brusio indistinto a volte come un moto del cuore

a ispirarmi: forse un angelo la cui ala si libra nel mio sangue

ma lettere storte restano scritte sull'acqua

fermentano in me alfabeti che attendono sempre di nascere

101 LA SEPARAZIONE

alla fine del tempo è come ti separassi da te stesso in un secondo ineluttabile strappo simile alla nascita quando ti tirarono fuori dal mare amniotico luogo primordiale del Sogno stato che è casa del cielo

102 QUESTO IMPROBABILE AZZURRO

(risposta da un corrispondente immaginario)

che ne so di questo improbabile azzurro rarefatto e mutevole scandaglio il mio tempo-clessidra di sangue emotivo attendo giungano da un dove un'eco un nome guardo in fondo al pozzo degli anni l'ombra dei miei io perduti o semmai vi tremi sospeso l'angelo che dici

103 CONOSCO LE VOCI

conosco le voci che muoiono agli angoli delle sere

conosco le braccia appoggiate sui tavoli nel risucchio delle ore piccole l'aria densa e le luci che lacrimano fumo

e lo sferragliare dell'ultimo tram la nebbia che mura le strade

conosco i lampi intermittenti della mente i singulti che accompagnano quel salire pesante le scale la morsa che afferra e non sai risponderti se la vita ti scava

e il freddo letto poi fuori dal tunnel un altro mattino

104 NOMADE D'AMORE

la Tua luce abita la mia ferita che trova un lieto solco nel suo risplendere

Tu a farti bambino ed ultimo

per accogliere il nomade d'amore dalle aperte piaghe

105 UNO DI QUEI SOGNI

quando sai essere un sogno e ne esci

o vorresti trattenertici

trovandoti davanti a un mare sconfinato fasciato di luce vivissima

dai colori caldi da far vibrare l'anima e i sensi

quasi un flash

frammento di sogno vigile

come fosse solo dipinto

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI

(2014)

61

E' DA GIORNI

è da giorni che persiste una visione come di creatura uno scricciolo che voglia nidificarmi nella testa decido di adagiarla sul bianco della pagina-lenzuolo con la delicatezza d'una nutrice quasi ne tremo ed è un tripudio del sangue come chi trovi un tesoro

62 NUOVA POESIA

non dirmi che questa in grafia minuta è “inconsistente” come la mia “collezione di farfalle”

cielo grigio si riflette negli occhi

-unforgettable

piove l'immagine di te attraverso il vetro mentre

il marciapiede si allontana

ho da dare i miei occhi a quel che passa

63 RINVERDIRE

aria screziata d'umori anonimi in un rigurgito rinverdire dell'anima dissolta quasi nel bailamme biancore di cieli dove annegare il grido

64 ELDORADO

aneliti annodi al tuo giorno novello ulisside voci di conchiglia echi si fondono col sangue in luce nel sogno di eldorado rammendi la tua vela stracciata

65 DIVAGAZIONI SULLA FISICA

[Poi come una macchia anche questa vita sparisce senza traccia. Durs Grumbein]

ti convinci che l'io sia un riflesso condizionato -e il mondo? il mondo dell'occhio

l'Io-sono è l'Orologio cosmico e non è più un mistero la particella detta il bosone di Dio

una danza di cellule e -incredibile- una montagna di materia contenuta in un cucchiaino!

66 CRITICI (semiseria)

ti mettono a nudo sulla pagina-lenzuolo ravvivano il grido di luce della parola sofferta concepita nelle viscere ove hanno asilo le lettere del sogno vanno con la lente fino all'intimo pertugio ti spellano rivoltano risalendo al lampo della musa dove regna la parola annunciata hanno l'aureola da edotti sotto i soli bianchi delle lampade

67 NELL'INDACO CIELO DEL SOGNO

a Walt Whitman

nell'indaco cielo del sogno odo l'aedo cantare le tue odi con sottofondo di musica celeste mentre fluttuante nel mare d'erba del cielo tornato fanciullo ti vedo giocare coi capelli di Dio

68 IN DIVENIRE

appoggiato alla spalliera d'aria del divenire tu - arcoteso futuro anteriore o tempo che ti mastica sangue del pendolo

69 VITA CONTROMANO

(a James Dean)

teso sul grido d'una vita contromano animo di ragazzo bruciato a perderti in un oceano di spleen brami ti visiti in sogno nel risalire dagli anni la dolce madre -profondità celestiale- le dita affusolate nei capelli

70 NELL'ARCO DEGLI OCCHI

andare come su cocci la pelle dell'anima tesa come tenda oltre le stanze viola della mente vedere infine quel male oscuro uscire dal tuo specchio e il fiore della grazia aprirsi a ventaglio nell'arco degli occhi

71 SULLE LABBRA

(ad un interlocutore immaginario)

come dire ferire di penna tu a dileggiare il vero intingendo nell'azzurro eludendo l'angelo

poi svanirai nella luce anche tu qualcuno al tuo capezzale forse potrà leggere il verso più bello sulle labbra morenti mentre invochi la madre

72 ALTRA VESTE (rifacimento di una poesia inizio 2014)

un vedermi lontano io che vesto parole di carne alfabeti di sangue da me lontanissimo ché ad altra sembianza anelo per voli su mondi ultraterreni

73 LA NOTTE LATERALE

[rifacimento di una poesia del 2006]

è il gravitare dell'ombra che ti segue a lato o l'orbitare dell'unghiuta morte questo saperti enigma vederti come in una vertigine di specchi
a scalare la notte

74 I RICORDI DEL CUORE

quel po' di stordimento dopo un bicchiere di troppo è la vita che scorre al contrario la brezza marina la mente a vagare resuscitando fantasmi ti risalgono dal profondo abbozzando la smorfia del pianto il loro grido a confondersi con quello dei gabbiani bianche creature danzanti sulle onde crestate che a beccate ti sembrano
straziare i ricordi del cuore

74b KRONOS

fratto il Tempo non più riflette lo specchio –esser vivo quasi una finzione sogno congelato dove si piega il cuore senza remissione

75 MAGNETICI OCCHI HA LA NOTTE (a Hemingway)

come una morte tenuta in vita questa vita compagna la bottiglia che almeno stanotte allenti quel suo morso a ricucire lo strappo infinito domani un colpo e ti adagerai nell'ombra occhi in liquido cielo capovolto

76 FORSE UN ANGELO

a trascendersi in me è forse un angelo nel punto dove l'anima vibra come diapason e in un mutevole cielo d'occhi mi asseconda a snudare la bellezza da frammenti di parole e suoni

qui nel mio sangue ecco si leva il fiore che non so dire

77 ANCHE TU A PRECEDERMI

(all'amico Flavio)

anche tu a precedermi sulla via dell'Inconoscibile

piena la valigia avevi di falci di luna e di balenii di vergini aneliti

te ne disfacesti insieme al corpo per “vestire” una verità nuda

oggi dallo scrittoio del cuore a te mi volgo e i tuoi versi mi suonano come una profezia

78 OASI DI VERDE

sul lato opposto un po' d'ombra il solito giro poi la panchina il libro oasi di verde da respirare vaghezza di nuvole a riflettersi sulla pagina e i gridi dalla vicina scuola di chi anela alla libertà degli uccelli e la ragazza a fare footing tempo quattro minuti tondi e ecco da dietro l'isolato laggiù ti rispunta la maglietta rossa

79 COME IN SOSPENSIONE

aria dolce della sera unghia di luna sovrastante la linea cielomare questo sentirsi come in sospensione un sognarsi altro da sé a dilatarsi in un ignoto spazio mentre la vita impone suoi ritmi

80 ALI DI FARFALLE

sono emerso da profondità oniriche come da abissi senza scafandro lì ho incontrato i miei morti

la luna si bagnava nei loro sguardi dai sorrisi spiccavano voli improponibili farfalle ali enormi mi avvolgevano in un senso di pace mentre mi perdevo nei loro vertiginosi colori come in un quadro di kandinskij

81 NEL CHIUSO DELLA STANZA

le mosche assassine della mente nel cantare il Tuo nome nel chiuso della stanza

ah più breve sia l'arco che da Te mi separa e da questo naufragio di sangue la Tua mano mi tragga

82 SAREBBE FORSE UN CADERE

sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue mostro della mente che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso ed io a mordere il giorno come sfuggirgli dove nascondermi uscire da me stesso annullarmi ah trafiggetemi stelle mare avvolgimi nel tuo fresco lenzuolo oggi è un penare che non sostengo più

83 UN LEVARSI D'ALI

stato celeste antimaterico in sogno un levarsi d'ali fiammante fiore di sangue disincarnato

84 FIORE DI SANGUE

vuoi bastare a te stesso il tuo “assoluto” è polvere che abita nella bocca dei morti pazzia fare a meno di Lui quattr'ossa in croce altro non sei nella vastità di cieli ma a un tempo quel fiore di sangue del divino in te profuma e canta -urla la radice se la strappi

85 LE RADICI DEL CUORE

[Spunto tratto da una poesia del 2005]

cogliere una piccola morte nello strappo di radice dove altra ne nasce dal suo grido

cogliere l'inesprimibile di questo morire che s'ingemma d'eterno

86 DELIRI

in buona compagnia dei saltabeccanti piccioni raccoglieva torsoli di mela tra i rifiuti e biascicava versi improbabili parto dei suoi deliri

nel nosocomio conobbe una sua pari portava con sé dei versi di campana e una foto sgualcita

lampi di visioni a mordere giorni di macerie poi un mattino li trovarono abbracciati le vene recise che già sorvolavano cieli sconosciuti ai mortali

87 IL GIORNO A SCHIARIRE

il giorno a schiarire risalendo con gl'occhi della memoria ad arcobaleni e transiti propiziatori riscoprendo quel vento che nel suo azzurro vortice risucchi lo sprofondo d'apatia e rigonfi le vele per l'avventura

88 LA VITA A RACCONTARSI

volti galleggianti sul mare del sogno nella composizione della luce aprirsi di corolle palpitanti anemoni la vita a raccontarsi con la bocca dei morti col sangue delle pietre

89 SALE LA LUCE

(a Dario Bellezza)

alba d'un bianco cadmio che annega i sogni d'una notte famelica di corpi alle spalle di quest'ombra che ti pesa sugli occhi sale la luce che ti tiene avvinto all'arida ora dei vivi

90 QUEL CHE SONO

(ispirandomi a Nicodemo)

sono quelle immagini che in me parlano a consegnarmi a un io vissuto come in sogno

nell'avvicendarsi degli anni m'inerpico sulle spalle di quell'io di ieri per vedere il mondo dall'alto

91 LA SALITA DEL CIELO

(a San Pio)

ti sogno muta presenza china sull'ora esangue

apre in me la salita del cielo una strada inondata di noetica luce sanguata della passione di tue piaghe

FELICE SERINO

POESIE

FRAMMENTI DI LUCE INDIVISA

2014

31

DOCILE ALLE TUE MANI

docile pasta alle Tue mani plasmami secondo il Tuo volere

sgabello di gratitudine ai Tuoi piedi

farfalla lucente di Tue piaghe

32

SONO ANCHE ALTROVE

d'albore un tenue rosa anelito d'espandermi in fiorite di cielo

33

PARTICELLA

noi siamo tra l'angelo e la bestia mi dici sciorinando tesi astruse ma dove lo metti il bosone di Dio così bene immerso nella materia: l'infinitesima/infinita particella che ti trascende è il tuo Tempio e brilla di luce propria

34

ALLO SCOPERTO

(a Francesco d'Assisi futuro Santo)

uscire nudo allo scoperto un morire al mondo spoglio di alibi-corazze il cuore che risale in luce sue macerie la vertigine del tempo vuoto

35

ALZHEIMER

i suoi giorni come un vortice di foglie a dilatare deliri gioca con le ombre sui muri vuole afferrare la biancaluna incorniciata nella finestra

alle prime luci riaffiora un barlume di quell'io bifronte che ha perso la strada di casa

36

L'ESISTENTE

è dall'origine della foglia la foglia-madre così della parola il cuore la luce Verbo che muove i mondi il dio in noi la bellezza dell'oltre

37

ANELITO

(a Sant'Agostino)

uscire dalla gabbia di carne e fendere l'azzurro con revisionate ali lasciarsi invadere dalla luce del Tuo volto fulgente più di mille soli

38

AL PARCO

(fuori da un periodo depressivo)

vade retro male di vivere nuova luce di orizzonti leggo nello sguardo dell'anziano sottobraccio nella macchia di sole a farci isola ora che nuovi m'appaiono i semplici gesti un sorriso una parola forse questo il senso mi dico Lui ben sa “utilizzarmi” al meglio va-de re-tro mal du vivre ti riconosco dal tuo odore acre ti ricaccio nel buio fondo

39

LA LUCE BUONA

riempire vuoti di cielo cogliere la luce degli occhi una mano tesa nel bianco grido del vento

40

A LATO DEL CUORE

non voltarti indietro – mi dico - percorri lo stretto marciapiede a lato del cuore: nel profondo di te nel buio di stelle calpestate ascolta il grido verticale che da caduta si fa preghiera

40b

PRIMA DEL TEMPO

prima del tempo non c’era che amore quello-che-muove- il-mondo danza nel cielo della Luce-pensiero della notte a scalzare le tenebre

41

UNA SPALLA DI LUCE

non ricusare mi dice questa spalla di luce e se ho lasciato che ti perdessi è perché dal tuo fondo mi tendessi le mani

non sia tu di quelli “che non si voltano” e hanno fumosa aureola appoggiati alla spalla di luce che è l'Io sono

42

CERCHI SULL'ACQUA

sospensione lucente

petali vellutati fanno cerchi sull'acqua

si staccano voli dal tramonto

43

MIO SANGUE ALATO

tu come un'esplosione all'aprirsi del fiore

vita: mio sangue alato

ah sentirmi avvolgere nel risucchio del vuoto tuo affamato

44

NELL'ARIA VEGETALE

si aprì il mattino azzurro nell'aria vegetale come un mare nel seno del cielo e da una costola per lui Egli la plasmò dalle sinuose forme a far tondi gli occhi vogliosi d'un amore tendente alle stelle

45

PIU' D'UNA VITA

l'insistente mostro della mente e l'embolo d'ombre e quanta morte in questa vita più d'una a far nascere ali dove sanguina la trasparenza

46

IL PREESISTERE

[ripresa da una poesia datata]

e tu a chiederti il perché dell'effimera bellezza del fiore o della breve luce che vive la farfalla

e del preesistere d'ogni singola specie non dici che si sa nominata
e trasfigurata è oltre quell'orizzonte dove continuano il mare i gabbiani nel fondo degli occhi

47

ULISSIDI

[ripresa da una poesia del 2011]

veleggiare verso lidi dell'Origine impastati di luce alchemica in fondo agli occhi aperti mari dei sensi

48

FAR POSTO ALL'ANGELO

dev'esserci forse un angelo alla mia sinistra e sì che per natura non sopporto nessuno da quel lato camminando per strada che non sia una benefica presenza

chi mi accompagna nella luce declinante degli anni non sa di dover fare posto all'angelo

che provvido mi aiuti a scalzare ogni giorno la morte

49

QUEI VERSI PERSI

[nel percorso col bus verso Brescello]

poi di ritorno a sera carta e penna o se vuoi tastiera il bianco che ti fissa e ti ci perdi un muro la mente un muro provi con un verso impreciso poi un altro ma no non era così che l'avevi pensata eppure ce l'avevi tutta lì come una cantilena tra veglia e sonno negli occhi la confusa striscia bianca sulla destra ed eri in uno stato di tortura-goduria trattenendoli ancora quei versi ma ora niente un muro la mente risucchiati da un buco nero

50

BORDERLINE

[ispirata a un'altra mia poesia a tema sociale]

la tua carne dolorante tu crocifisso alla sopravvivenza non un tetto un letto d'amore i figli sconosciuti cieli caduti nel fondo degli occhi ti perdi tra i rifiuti dove sembri cercare brandelli di quella vita che ti ha tradito

51

CIELI BIANCHI

cadute virgole dalle pagine dei giorni come un assordare di cristalli

poi brividio di luna nel cerchio delle sere cieli bianchi di silenzi

a propiziare un appiglio per reinventarsi la vita

52

NUVOLE VAGHE

le nuvole vaghe a guisa di pegaso o capra e in pacato risveglio il sangue del tuo ieri connesso alla vista del bimbo nel levarsi dei piccioni in volo davanti ai gridolini acuti e più a lato della piazza il vecchio in carrozzina tornato bambino a ricordarti l'esistere parabola di carne nel pulsare dell'universo e il conto degli anni i voli pindarici del sognare

53

CIELI INDIVISI

i voli pindarici e come in sogno il passato divenuto memoria di voci impalpabili essenze residenti in un altrove di cieli indivisi

54

VITA DI MARE

essere circoscritto nel tuo spazio ti sta stretto assumere come l'acqua la forma del suo recipiente ti deprime aneli come la sorgente alla sua foce amalgamarti coi fondali marini conoscere l'alfabeto dei pesci gli anfratti i fatti del giorno dispute e amori coordinate d'una vita di mare in divenire le tempeste che tengano l'anima tesa sul grido come achab

55

LA TUA STAGIONE (a Rimbaud)

in echi d'inchiostro verde virgulto tu esploderai

vergini pensieri incolli nel tuo cielo ispirati a scandire la tua stagione età dell'oro e “maledetta”

56

NON MANDATE A CHIAMARE [rifacimento di una poesia del 2012]

quando il mondo continuerà dopo di me

non mandate a chiamare prefiche che versino lacrime sul contenitore del corpo-contenitore

e a chi vi dirà lui non c'è più fategli pure uno sberleffo com'è giusto che sia

57

IL TUO DETRATTORE

come a dire quello del “tu pensa per te” l'alterego che va col lupo seguendo la pista del sangue lo stesso che ti seduce e lo sguardo svia dagli occhi forti della luce

58

IL TUO DETRATTORE 2

quello che in un buffo di vento fa orfano di stelle il tuo cielo

dimora dell'angelo compassionevole

59

LUCE ANNODA

luce annoda le voci nell'aria liquida fuoco delle attese dove anime si cercano

-un fiume d'echi

60

SIMILE ALLA VITA

simile alla vita il morire mi dici naturale ma strano se ci pensi vi si entra con uno schiaffo e se ne esce con una manata di terra

con un io ridimensionato m'immagino di sparire come chi in sogno segua una successione di stanze allora uccelli vedrei uscirmi dalla testa nel becco i versi d'una vita

FELICE SERINO

POESIE

UN LEMBO DI CIELO

1

D'AZZURRO

delirio di luce d'azzurro

dell'anima cerchiata di spine

2

IL QUADRO

lo vedi meglio a freddo da fuori se non preso nel vortice della sindrome di stendhal meglio che non lo stesso autore immerso e perso nella sua creazione il sangue sparpagliato nei colori

(2013)

3

MOMENTO DI ESTASI

la felicità è in braccio al vento

brucia questo tramonto in un volo...

4

L'ANGELO PORGE UNA GOMENA

l'angelo porge una gomena di avemarie all'anima che approda -vela stracciata- sulla riva del cielo -dove ogni linea s'annulla

5

UN APPIGLIO

[Studiando una poesia (in questo caso propria) può venirne un'altra e forse un'altra...]

giorni sui precipizi vivendo in braccio a capricci del vento

un appiglio sarebbe il cielo a rinascere in echi d'inchiostro?

6

MARINA

sull'onda bianca della pagina inavvertita la musa come un'ala si posa e si china discreta a ricreare di palpiti un vago sentire di mare

(2013=

7

VORTICE

sospeso in un limbo gelatinoso o risucchiato nel vortice di porte girevoli...

affidarti a una mano di luce per uscirne...

8

NELL'ULTIMO

a Madre Teresa

di Cristo mi graffia la bellezza

tocco nell'ultimo la sua dolorante carne

9

IL VERSANTE CELESTE

una luce pensante di sorpresa visita il cuore sul suo versante celeste da sempre in attesa -in traslucere d'anima arresa

10

MISTERO IN ME

mistero in me io nel mistero la vita come un'ostia di luce levata ad affermare il suo ri-crearsi la forza segreta di stupire il suo amare lasciarsi scoprire

11

IL MIO POSTO

a David Maria Turoldo

nella tua costruzione Signore dove metti il mio tassello

quale il mio posto:

sia pure l'ultimo – ma come Tu disponi:

indelebile profumerà per Te il fiore del mio sangue

(2013)

12

IL VERSANTE LUCENTE

espandermi su quel versante lucente perduta armonia dove poesia era il profumo del mare mare aperto

13

ALTA ENGADINA

diario [mentre “mi” scrivo spiando il mondo da qui tra terra e cielo]

è il caso di dire un bianco da ferire gli occhi la parete del ghiacciaio riflettente una luce quasi ultraterrena

a bucare la notte -mentre qui mi scrivo

(2013)

14

CONDIZIONALE

vivi al condizionale i segnacci rossi che portavi a casa scambiandolo col congiuntivo privilegi il fantasticare al condizionale dando forma al sogno così potrebbe il fiume risalire la corrente camminare sulle acque si potrebbe...

15

CHI SIAMO

caduta la carne svelati a noi stessi (resteranno graffi nel cielo a presenza d'un vissuto stuprato):

non più un vedere attraverso uno specchio in enigma dove l'essere si aprirà in fiore

(2014)

16

GIRO DI LUNA

giro di luna bivaccante nel sangue baluginare d'albe e notti che s'inseguono dentro il mio perduto nome per le ancestrali stanze un aleggiare di creatura celeste che a lato mi vive nella luce pugnalata

(2014)

17

IL NESSUN LUOGO (leggendo “Predario”, di Giorgio Luzzi)

cominciare da qui per un mondo più prossimo alle origini -

il nessunluogo eletto

18

ALTRA VESTE

vedermi lontano io che indosso parole di carne e alfabeti di sangue

... altra veste mi attende

19

LA RICERCA

uscire dal porto -il cuore in mano- issare la vela della passione dietro lo stridulo urlo dei gabbiani tra le vene bluastre del cielo foriero di tempesta squarciare nel giorno stretto il grande ventre del mare che geloso nasconde negli abissi i suoi figli

(2014)

20

IL CAPO RECLINO

i cadaveri dei giorni di festa

-la spada di damocle dell'impermanenza che a volte ti spiazza a strozzare la gioia -

immaginarsi fuori dall' “impasse” attraverso il sogno della morte il capo reclino sul foglio graffiato da versi “congelati”

21

NESSUNA STRADA MUORE

(Condivisione)

sentire i fiori bisbigliare col vento all'unisono un intonarsi di voci sole un respiro solo - svolìo di farfalle sui colori a inseguire il fiato del giorno

22

GONFIE LE VELE

gonfie le vele a soffio di preghiera per l'ultimo porto

23

COME SE

vivere come se non ci fossi

non riconoscerti come il fuori del tuo dentro

-il corpo ad accompagnarti

24

LA TENTAZIONE

(a Padre Pio)

estenuante lotta sanguinosa poi alla luce ubriaca del nuovo giorno ecco librarsi sull'umano azzurra ala la parte angelica

(2014)

25

L'OFFERTA

vagheranno le nostre ombre la sera sulla terra quando non saremo più inavvertite si chineranno sul fratello come offerta di perdono ad un'offesa legata al sangue o alla lama della parola -balsamo sul cuore inconsolato sarà l'angelica ala

(2014)

26

LA CONDANNA

(a tutti i carcerati e alla loro metà)

bianco urlo dell'altra metà del cielo

(tempo scandito a elaborare: due prigioni – di qua di là delle sbarre -patteggiare dell'essere con lo stillicidio che squaderna le ore)

dal fondo del mondo luce ferita dove è terra di nessuno

dove il cappio oscilla

(2014)

27

SCAMPOLI DI VITA

tra le pagine del cuore sfogliate dalle dita del vento passano bluffando con la morte scampoli di vita

non può dimenticarci la bellezza

(2013)

28

ALI

riscattare le ali contro l'ingiuria del tempo risalire luce dopo luce a un'alba rossa di vene esplose

(2014)

29

BRANDELLI D'AMORE

dammi Signore un collante di passione

-atto di fede che snudi il giorno-

per fissare nel blucielo brandelli d'amore

pezzetti di me

(2014=

30

D'UN SOGNO

casa sul mare dove vidi la luce sulla porta un ritaglio di cielo a visitarmi i miei morti venuti sembra dal mare sorridermi mentre mi vedono con naturalezza librarmi falena contro il soffitto

(2014)

FELICE SERINO

POESIE

FRAMMENTI DI LUCE INDIVISA

2014

31

DOCILE ALLE TUE MANI

docile pasta alle Tue mani plasmami secondo il Tuo volere

sgabello di gratitudine ai Tuoi piedi

farfalla lucente di Tue piaghe

32

SONO ANCHE ALTROVE

d'albore un tenue rosa anelito d'espandermi in fiorite di cielo

33

PARTICELLA

noi siamo tra l'angelo e la bestia mi dici sciorinando tesi astruse ma dove lo metti il bosone di Dio così bene immerso nella materia: l'infinitesima/infinita particella che ti trascende è il tuo Tempio e brilla di luce propria

34

ALLO SCOPERTO

(a Francesco d'Assisi futuro Santo)

uscire nudo allo scoperto un morire al mondo spoglio di alibi-corazze il cuore che risale in luce sue macerie la vertigine del tempo vuoto

35

ALZHEIMER

i suoi giorni come un vortice di foglie a dilatare deliri gioca con le ombre sui muri vuole afferrare la biancaluna incorniciata nella finestra

alle prime luci riaffiora un barlume di quell'io bifronte che ha perso la strada di casa

36

L'ESISTENTE

è dall'origine della foglia la foglia-madre così della parola il cuore la luce Verbo che muove i mondi il dio in noi la bellezza dell'oltre

37

ANELITO

(a Sant'Agostino)

uscire dalla gabbia di carne e fendere l'azzurro con revisionate ali lasciarsi invadere dalla luce del Tuo volto fulgente più di mille soli

38

AL PARCO

(fuori da un periodo depressivo)

vade retro male di vivere nuova luce di orizzonti leggo nello sguardo dell'anziano sottobraccio nella macchia di sole a farci isola ora che nuovi m'appaiono i semplici gesti un sorriso una parola forse questo il senso mi dico Lui ben sa “utilizzarmi” al meglio va-de re-tro mal du vivre ti riconosco dal tuo odore acre ti ricaccio nel buio fondo

39

LA LUCE BUONA

riempire vuoti di cielo cogliere la luce degli occhi una mano tesa nel bianco grido del vento

40

A LATO DEL CUORE

non voltarti indietro – mi dico - percorri lo stretto marciapiede a lato del cuore: nel profondo di te nel buio di stelle calpestate ascolta il grido verticale che da caduta si fa preghiera

40b

PRIMA DEL TEMPO

prima del tempo non c’era che amore quello-che-muove- il-mondo danza nel cielo della Luce-pensiero della notte a scalzare le tenebre

41

UNA SPALLA DI LUCE

non ricusare mi dice questa spalla di luce e se ho lasciato che ti perdessi è perché dal tuo fondo mi tendessi le mani

non sia tu di quelli “che non si voltano” e hanno fumosa aureola appoggiati alla spalla di luce che è l'Io sono

42

CERCHI SULL'ACQUA

sospensione lucente

petali vellutati fanno cerchi sull'acqua

si staccano voli dal tramonto

43

MIO SANGUE ALATO

tu come un'esplosione all'aprirsi del fiore

vita: mio sangue alato

ah sentirmi avvolgere nel risucchio del vuoto tuo affamato

44

NELL'ARIA VEGETALE

si aprì il mattino azzurro nell'aria vegetale come un mare nel seno del cielo e da una costola per lui Egli la plasmò dalle sinuose forme a far tondi gli occhi vogliosi d'un amore tendente alle stelle

45

PIU' D'UNA VITA

l'insistente mostro della mente e l'embolo d'ombre e quanta morte in questa vita più d'una a far nascere ali dove sanguina la trasparenza

46

IL PREESISTERE

[ripresa da una poesia datata]

e tu a chiederti il perché dell'effimera bellezza del fiore o della breve luce che vive la farfalla

e del preesistere d'ogni singola specie non dici che si sa nominata
e trasfigurata è oltre quell'orizzonte dove continuano il mare i gabbiani nel fondo degli occhi

47

ULISSIDI

[ripresa da una poesia del 2011]

veleggiare verso lidi dell'Origine impastati di luce alchemica in fondo agli occhi aperti mari dei sensi

48

FAR POSTO ALL'ANGELO

dev'esserci forse un angelo alla mia sinistra e sì che per natura non sopporto nessuno da quel lato camminando per strada che non sia una benefica presenza

chi mi accompagna nella luce declinante degli anni non sa di dover fare posto all'angelo

che provvido mi aiuti a scalzare ogni giorno la morte

49

QUEI VERSI PERSI

[nel percorso col bus verso Brescello]

poi di ritorno a sera carta e penna o se vuoi tastiera il bianco che ti fissa e ti ci perdi un muro la mente un muro provi con un verso impreciso poi un altro ma no non era così che l'avevi pensata eppure ce l'avevi tutta lì come una cantilena tra veglia e sonno negli occhi la confusa striscia bianca sulla destra ed eri in uno stato di tortura-goduria trattenendoli ancora quei versi ma ora niente un muro la mente risucchiati da un buco nero

50

BORDERLINE

[ispirata a un'altra mia poesia a tema sociale]

la tua carne dolorante tu crocifisso alla sopravvivenza non un tetto un letto d'amore i figli sconosciuti cieli caduti nel fondo degli occhi ti perdi tra i rifiuti dove sembri cercare brandelli di quella vita che ti ha tradito

51

CIELI BIANCHI

cadute virgole dalle pagine dei giorni come un assordare di cristalli

poi brividio di luna nel cerchio delle sere cieli bianchi di silenzi

a propiziare un appiglio per reinventarsi la vita

52

NUVOLE VAGHE

le nuvole vaghe a guisa di pegaso o capra e in pacato risveglio il sangue del tuo ieri connesso alla vista del bimbo nel levarsi dei piccioni in volo davanti ai gridolini acuti e più a lato della piazza il vecchio in carrozzina tornato bambino a ricordarti l'esistere parabola di carne nel pulsare dell'universo e il conto degli anni i voli pindarici del sognare

53

CIELI INDIVISI

i voli pindarici e come in sogno il passato divenuto memoria di voci impalpabili essenze residenti in un altrove di cieli indivisi

54

VITA DI MARE

essere circoscritto nel tuo spazio ti sta stretto assumere come l'acqua la forma del suo recipiente ti deprime aneli come la sorgente alla sua foce amalgamarti coi fondali marini conoscere l'alfabeto dei pesci gli anfratti i fatti del giorno dispute e amori coordinate d'una vita di mare in divenire le tempeste che tengano l'anima tesa sul grido come achab

55

LA TUA STAGIONE (a Rimbaud)

in echi d'inchiostro verde virgulto tu esploderai

vergini pensieri incolli nel tuo cielo ispirati a scandire la tua stagione età dell'oro e “maledetta”

56

NON MANDATE A CHIAMARE [rifacimento di una poesia del 2012]

quando il mondo continuerà dopo di me

non mandate a chiamare prefiche che versino lacrime sul contenitore del corpo-contenitore

e a chi vi dirà lui non c'è più fategli pure uno sberleffo com'è giusto che sia

57

IL TUO DETRATTORE

come a dire quello del “tu pensa per te” l'alterego che va col lupo seguendo la pista del sangue lo stesso che ti seduce e lo sguardo svia dagli occhi forti della luce

58

IL TUO DETRATTORE 2

quello che in un buffo di vento fa orfano di stelle il tuo cielo

dimora dell'angelo compassionevole

59

LUCE ANNODA

luce annoda le voci nell'aria liquida fuoco delle attese dove anime si cercano

-un fiume d'echi

60

SIMILE ALLA VITA

simile alla vita il morire mi dici naturale ma strano se ci pensi vi si entra con uno schiaffo e se ne esce con una manata di terra

con un io ridimensionato m'immagino di sparire come chi in sogno segua una successione di stanze allora uccelli vedrei uscirmi dalla testa nel becco i versi d'una vita

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI

(2014)

61

E' DA GIORNI

è da giorni che persiste una visione come di creatura uno scricciolo che voglia nidificarmi nella testa decido di adagiarla sul bianco della pagina-lenzuolo con la delicatezza d'una nutrice quasi ne tremo ed è un tripudio del sangue come chi trovi un tesoro

62 NUOVA POESIA

non dirmi che questa in grafia minuta è “inconsistente” come la mia “collezione di farfalle”

cielo grigio si riflette negli occhi

-unforgettable

piove l'immagine di te attraverso il vetro mentre

il marciapiede si allontana

ho da dare i miei occhi a quel che passa

63 RINVERDIRE

aria screziata d'umori anonimi in un rigurgito rinverdire dell'anima dissolta quasi nel bailamme biancore di cieli dove annegare il grido

64 ELDORADO

aneliti annodi al tuo giorno novello ulisside voci di conchiglia echi si fondono col sangue in luce nel sogno di eldorado rammendi la tua vela stracciata

65 DIVAGAZIONI SULLA FISICA

[Poi come una macchia anche questa vita sparisce senza traccia. Durs Grumbein]

ti convinci che l'io sia un riflesso condizionato -e il mondo? il mondo dell'occhio

l'Io-sono è l'Orologio cosmico e non è più un mistero la particella detta il bosone di Dio

una danza di cellule e -incredibile- una montagna di materia contenuta in un cucchiaino!

66 CRITICI (semiseria)

ti mettono a nudo sulla pagina-lenzuolo ravvivano il grido di luce della parola sofferta concepita nelle viscere ove hanno asilo le lettere del sogno vanno con la lente fino all'intimo pertugio ti spellano rivoltano risalendo al lampo della musa dove regna la parola annunciata hanno l'aureola da edotti sotto i soli bianchi delle lampade

67 NELL'INDACO CIELO DEL SOGNO

a Walt Whitman

nell'indaco cielo del sogno odo l'aedo cantare le tue odi con sottofondo di musica celeste mentre fluttuante nel mare d'erba del cielo tornato fanciullo ti vedo giocare coi capelli di Dio

68 IN DIVENIRE

appoggiato alla spalliera d'aria del divenire tu - arcoteso futuro anteriore o tempo che ti mastica sangue del pendolo

69 VITA CONTROMANO

(a James Dean)

teso sul grido d'una vita contromano animo di ragazzo bruciato a perderti in un oceano di spleen brami ti visiti in sogno nel risalire dagli anni la dolce madre -profondità celestiale- le dita affusolate nei capelli

70 NELL'ARCO DEGLI OCCHI

andare come su cocci la pelle dell'anima tesa come tenda oltre le stanze viola della mente vedere infine quel male oscuro uscire dal tuo specchio e il fiore della grazia aprirsi a ventaglio nell'arco degli occhi

71 SULLE LABBRA

(ad un interlocutore immaginario)

come dire ferire di penna tu a dileggiare il vero intingendo nell'azzurro eludendo l'angelo

poi svanirai nella luce anche tu qualcuno al tuo capezzale forse potrà leggere il verso più bello sulle labbra morenti mentre invochi la madre

72 ALTRA VESTE (rifacimento di una poesia inizio 2014)

un vedermi lontano io che vesto parole di carne alfabeti di sangue da me lontanissimo ché ad altra sembianza anelo per voli su mondi ultraterreni

73 LA NOTTE LATERALE

[rifacimento di una poesia del 2006]

è il gravitare dell'ombra che ti segue a lato o l'orbitare dell'unghiuta morte questo saperti enigma vederti come in una vertigine di specchi
a scalare la notte

74 I RICORDI DEL CUORE

quel po' di stordimento dopo un bicchiere di troppo è la vita che scorre al contrario la brezza marina la mente a vagare resuscitando fantasmi ti risalgono dal profondo abbozzando la smorfia del pianto il loro grido a confondersi con quello dei gabbiani bianche creature danzanti sulle onde crestate che a beccate ti sembrano
straziare i ricordi del cuore

74b KRONOS

fratto il Tempo non più riflette lo specchio –esser vivo quasi una finzione sogno congelato dove si piega il cuore senza remissione

75 MAGNETICI OCCHI HA LA NOTTE (a Hemingway)

come una morte tenuta in vita questa vita compagna la bottiglia che almeno stanotte allenti quel suo morso a ricucire lo strappo infinito domani un colpo e ti adagerai nell'ombra occhi in liquido cielo capovolto

76 FORSE UN ANGELO

a trascendersi in me è forse un angelo nel punto dove l'anima vibra come diapason e in un mutevole cielo d'occhi mi asseconda a snudare la bellezza da frammenti di parole e suoni

qui nel mio sangue ecco si leva il fiore che non so dire

77 ANCHE TU A PRECEDERMI

(all'amico Flavio)

anche tu a precedermi sulla via dell'Inconoscibile

piena la valigia avevi di falci di luna e di balenii di vergini aneliti

te ne disfacesti insieme al corpo per “vestire” una verità nuda

oggi dallo scrittoio del cuore a te mi volgo e i tuoi versi mi suonano come una profezia

78 OASI DI VERDE

sul lato opposto un po' d'ombra il solito giro poi la panchina il libro oasi di verde da respirare vaghezza di nuvole a riflettersi sulla pagina e i gridi dalla vicina scuola di chi anela alla libertà degli uccelli e la ragazza a fare footing tempo quattro minuti tondi e ecco da dietro l'isolato laggiù ti rispunta la maglietta rossa

79 COME IN SOSPENSIONE

aria dolce della sera unghia di luna sovrastante la linea cielomare questo sentirsi come in sospensione un sognarsi altro da sé a dilatarsi in un ignoto spazio mentre la vita impone suoi ritmi

80 ALI DI FARFALLE

sono emerso da profondità oniriche come da abissi senza scafandro lì ho incontrato i miei morti

la luna si bagnava nei loro sguardi dai sorrisi spiccavano voli improponibili farfalle ali enormi mi avvolgevano in un senso di pace mentre mi perdevo nei loro vertiginosi colori come in un quadro di kandinskij

81 NEL CHIUSO DELLA STANZA

le mosche assassine della mente nel cantare il Tuo nome nel chiuso della stanza

ah più breve sia l'arco che da Te mi separa e da questo naufragio di sangue la Tua mano mi tragga

82 SAREBBE FORSE UN CADERE

sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue mostro della mente che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso ed io a mordere il giorno come sfuggirgli dove nascondermi uscire da me stesso annullarmi ah trafiggetemi stelle mare avvolgimi nel tuo fresco lenzuolo oggi è un penare che non sostengo più

83 UN LEVARSI D'ALI

stato celeste antimaterico in sogno un levarsi d'ali fiammante fiore di sangue disincarnato

84 FIORE DI SANGUE

vuoi bastare a te stesso il tuo “assoluto” è polvere che abita nella bocca dei morti pazzia fare a meno di Lui quattr'ossa in croce altro non sei nella vastità di cieli ma a un tempo quel fiore di sangue del divino in te profuma e canta -urla la radice se la strappi

85 LE RADICI DEL CUORE

[Spunto tratto da una poesia del 2005]

cogliere una piccola morte nello strappo di radice dove altra ne nasce dal suo grido

cogliere l'inesprimibile di questo morire che s'ingemma d'eterno

86 DELIRI

in buona compagnia dei saltabeccanti piccioni raccoglieva torsoli di mela tra i rifiuti e biascicava versi improbabili parto dei suoi deliri

nel nosocomio conobbe una sua pari portava con sé dei versi di campana e una foto sgualcita

lampi di visioni a mordere giorni di macerie poi un mattino li trovarono abbracciati le vene recise che già sorvolavano cieli sconosciuti ai mortali

87 IL GIORNO A SCHIARIRE

il giorno a schiarire risalendo con gl'occhi della memoria ad arcobaleni e transiti propiziatori riscoprendo quel vento che nel suo azzurro vortice risucchi lo sprofondo d'apatia e rigonfi le vele per l'avventura

88 LA VITA A RACCONTARSI

volti galleggianti sul mare del sogno nella composizione della luce aprirsi di corolle palpitanti anemoni la vita a raccontarsi con la bocca dei morti col sangue delle pietre

89 SALE LA LUCE

(a Dario Bellezza)

alba d'un bianco cadmio che annega i sogni d'una notte famelica di corpi alle spalle di quest'ombra che ti pesa sugli occhi sale la luce che ti tiene avvinto all'arida ora dei vivi

90 QUEL CHE SONO

(ispirandomi a Nicodemo)

sono quelle immagini che in me parlano a consegnarmi a un io vissuto come in sogno

nell'avvicendarsi degli anni m'inerpico sulle spalle di quell'io di ieri per vedere il mondo dall'alto

91 LA SALITA DEL CIELO

(a San Pio)

ti sogno muta presenza china sull'ora esangue

apre in me la salita del cielo una strada inondata di noetica luce sanguata della passione di tue piaghe

FELICE SERINO

POESIE

D'UN PRESENTITO CHIARO D'ARMONIE

29

QUESTO SOGNO

nel momento che questo sogno di carne si trasfigura in cristalli di luce

una nuvola di uccelli uscirà dal suo arioso cranio

a glorificare il Signore

(2012)

30

LUCE CATARTICA

uscire dalla notte con passi nuovi con occhi nuovi

bagnato di Dio

31

NEL SANGUE DELLA PAROLA

[scritta a Capodanno 2013, a 26 mesi dalla morte di Alda Merini]

nel sangue della parola il canto tuo del tuo amore per la vita segregata incompresa crocifissa

nel sangue della parola l'azzurro canto della “follia” che sale dalle sbarre di carne dei manicomi

nel sangue della parola il grido dell'innocenza violata e dei diseredati che tu amavi tanto

32

DEDICA

credimi alda: a te io canto con un'ala spezzata

(prendere il volo vorrei – oh sì vorrei...)

sul sangue della bellezza io canto d'un presentito chiaro d'armonie

33

AVE MARIA

il nuovo giorno si china sull'azzurro tuo manto

bagnato mi so della tua grazia – Gospodine *

*in croato è la Madonna

[Pola, agosto 2011 / Torino, febbraio 2013]

34

Il SE' L'ENIGMA

limitato il senso del chi siamo

“per speculum in aenigmate”

sarà il prismatico Sé -dentro- a sognarci?

35

VITA A ROVESCIO

sarebbe vita a rovescio questa perché gli ultimi saranno i primi?

considerare tutto vanagloria?

capovolte anche le apparenze

non abita qui la trasparenza

36

L'IMMAGINE SPECCHIATA

l'uomo “affamato” grida la propria fame di senso

finché nella luce inaccessibile -che smemora il finito- non combacerà col Sé l'immagine specchiata

(2012)

37

FORGETFUL

ti supera la luce – non ti appartieni che in parte cerchi

nel sangue l'immemore tuo nome

38

L'IRRIVELATO

Lui l'Irrivelato si fa trovare se provi a squarciare la maschera che indossi ... così sarà come trovarti in una selva di gridi lepre braccata dal suo amore esclusivo

39

KRONOS

fratto il Tempo

non più riflette lo specchio – esser vivo quasi una finzione

Sogno congelato dove si piega il cuore

-senza remissione-

(2012)

40

COMA

(esperienza di pre-morte)

sta per sfociare la vita nel mare di luce – un rapido sguardo di là in un tempo sospeso: come un batter di ciglia: non era quello il Disegno

41

LA VISIONE

ancora sono sogno e inizio di pensieri e sento un angelo con l'ali vellutate coprirmi

nel bianco silenzio allagato di luna mi do d'amore mia “fuga” nell'intima mia essenza sorda al mondo

(2012)

42

CANZONE

[ispirata a una poesia del 2006]

spiove luce di stelle e in cuore echi di pace- vedermi in tutto col mio sognare il vissuto vita sognata

... spiove luce di stelle stasera guardare gli anni in cuore spogliati

43

VERTICALITA'

dolore non solo quello da carne-urlo animale ma sublimato negli assi della croce guardando in divenire là dove conduce Passione per la porta stretta

(2012)

44

AL NOSTRO CENTRO

come in sogno ci desteremo in un'altra maniera * – giungeremo al nostro centro dove in eterno si brinderà col sangue della passione al desco dei martiri e dei santi -amen-

*“dimensione” espressa in un verso di Pessoa

45

DIVAGAZIONE SULLA MORTE

è il morire ciò che affratella - ma davanti al mistero chi non resta confuso: nessuno a farci un fischio dall'aldilà e il dubbio è che sia come un impalpabile sogno o risibile sorte

esoterismo karma re- incarnazione: per nessuno c'è il nulla e la morte definitiva

(2012)

46

PER LUNGA ARIDITA'

(drastica soluzione disincagliarsi dalla vita prenderla “per il collo”)

per lunga aridità creativa c'è chi si autoelimina

47

L'ESCOGITARE

(leggendo Montale)

l'escogitare non è sapere

nulla sappiamo altrimenti sarebbe dissoluzione

(si sta come in sogno in una sala d'attesa)

48

SENZA CARTA E PENNA

(semiseria)

a tratti l'anima ora esulta ora si perde nei bui corridoi di parole dove una quartina balenante e poi indistinta vuol farsi luce ma quasi per sfida inafferrabile si fa gioca a nascondino con lui preso di sorpresa nei suoi vortici... ahi! sprovveduto poeta che non sa raccogliere in tempo un sangue vivo

(2012)

49

LA POTATURA

(a Pablo Neruda)

(in terra d'araucaria è luce che tarda a congedarsi il tuo poema mai finito)

non rami tagli ma versi a carpire luce a quel sole d'un generoso Iddio e maturare frutti sanguigni dolcissimi come gli abbracci dei ritorni...

(2012)

50

DISQUISIZIONE SULLA MENTE

grossolano errore – mi spiegavi col sorriso di chi sa - scambiare la mente col cervello: questi è del corpo- contenitore mentre la prima coi suoi azzurri echi è parte della Mente Universale che governa la terra e questo essere formica che la percorre...

la mente è cielo e l'una contiene l'altro

51

DICE IL SAGGIO

sei del cielo ... ma avanti negli anni ancora non ti conosci

52

NEL GIORNO ACCESO

nel giorno acceso (avvolto nel mantello del vento) sporgersi da una rupe di passione in un amen il ripercorrersi di stagioni di là del mare cogliere il fiore-essenza del tempo sognare d'essere quasi una finzione -la morte un paradosso

(2012)

53

UN DEJA' VU

del luogo sente quasi il profumo salire dalla terra lo spirito che si piega a contemplare

gli sembra di esserci già stato o forse l' ha sognato ... e quell'albero vetusto sopravvissuto a suo padre a fargli ombra a occultargli in parte l'ampia veduta del mare quello stesso mare che vide i suoi verdi anni

e il vissuto (come in sogno) divenuto lontana memoria

(2012)

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STEP

pensieri distesi nell'ora canicolare ... una lama di luce obliqua sul letto e nella mente in sopore -in simbiosi con lo sciabordio del mare- il perdurare il dondolio del corpo fatto d'aria

(2012)

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TURBINE VORTICA

turbine vortica intorno al chi sono

non altro sapere che la tua inconsistenza

-ma a un tempo di contenere un mondo

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