norise

Agli occhi del cielo

agli occhi del cielo padrone dei tuoi beni sarà la ruggine

quando avranno rovesciato i tuoi forzieri gli angeli della morte

e tu non avrai più nome

allora la tua casa vuota sarà preda della gramigna e di avvoltoi affamati

mentre a essere elevato sarà il plebeo che condivideva il pasto coi cani .

Giordano Genghini nel gruppo “Amiche e amici in Facebook” Come sempre sublime è questa tua lirica, Felice, e basterebbe la tua costante rinuncia (fonte di stima e lode da parte mia) ad accompagnare i tuoi versi con immagini a rappresentarne un chiaro indizio, e a testimoniare l'importanza che tu attribuisci alla poesia in quanto tale.. Ricca di riferimenti evangelici -ma anche tratti, forse – dall'antico mondo dell'Occidente – pur se tali riferimenti evangelici sono espressi creativamente e non esplicitamente (come avviene talora invece in Mario Luzi, per intenderci), questa tua lirica tocca, in modo mirabile e commovente – ma anche, per certi aspetti non privo di escatologici richiami che ricordano, ad esempio, il “Dies irae” o la sua rielaborazione nel “Requiem” di Mozart, il tuo testo poetico torna a porre a te stesso, e a noi tutti, l'interrogativo che spesso poni: è possibile che chi vive egoisticamente e solo per accumulare ricchezza non sia mai, in qualche modo, oltre questa vita, punito o comunque posposto al “plebeo / che condivideva il pasto coi cani”? La tua risposta è chiara. Spetta ad ognuno di noi dare la nostra, a ciò stimolati dal tuo testo che, pur essendo stilisticamente bellissimo, non mira certamente soprattutto ad essere apprezzato per questo suo pregio... .

Lidia Mandracchia La sorte di tanti espressa in modo così delicato e musicale da commuovere. Leggendo i tuoi versi e calandosi nella loro profondità si aprono mille interrogativi ai quali non si può dare risposta ,ma che ci invitano a riflettere intensamente. Grazie Felice, per questo tuo nuovo dono!

FELICE SERINO

POESIE

IN ONDIVAGHI SPAZI 2

29

Seguendo una scia

parole e parole -

vagheggi seguendo una scia d'ispirazione questa dove ti porta

sei come quel tronco in balia della corrente

30

Gli ultimi giorni di A.

povero fratello mio imbottito di morfina e ossigeno ad obnubilare il cervello ora vedi nei tuoi deliri acque che ti sommergono abissi che ti attraggono e fiamme che ti lambiscono e vorresti scappare ti strappi tubicini e flebo legato gridi verso un cielo denso di silenzi entro una infinita notte

(una luce breve si posa sul tuo viso di pietra)

(povero fratello mio non ti ha baciato nuova primavera)

31

Gli scomparsi

nel primo pomeriggio ti lasci dondolare sul filo di un dolce intontimento hai quasi la sensazione possa apparirti un tuo caro da un altrove in una luce spalmata intuita anche se gli scomparsi non sono a comando ci celano sono presenti magari nascosti tra le pieghe del divano

32

Su binari sconnessi

nei corridoi della mente scorre il sangue della verità anche se non lo riconosciamo o non vogliamo “vederlo”

il coltello nello zainetto scolastico la dice lunga su una giovinezza sviata e la famiglia? sorpassata va su binari sconnessi

o è 'allargata' in modo innaturale

33

Ritrovarsi

nascere in un altrove questo il morire -ferve la mente

“tutto si crea nulla si distrugge” sembra ti legga nel pensiero mentre poggi la testa nell'incavo della spalla

un volo mi si ferma negli occhi - penso agli anni andati: i tuoi non hanno sciupato questa luminosità del viso

certo lo sai anche tu: sognando lontananze ci ritroveremo

in un dove che non sappiamo

34

Ipnagogica

il mio doppio con le braccia d'aria s'inabissa nei fondali d'inconscio

35

Le tue ceneri

(ad A.)

una nube si specchia nel lago in pareidolie bizzarre le tue ceneri disperse nel roseto

anche tu a precedermi – io nel vortice degli anni

36

La lotta

all'alba continua l'eterna lotta dell'angelo

folgorato dagli strali lucenti “quello” si ritira ma per poco

per rimontare più agguerrito bava alla velenosa bocca

37

Sognare uno svolìo

arte e poesia tendono a cicatrizzare ferite

si bea il cuore di bellezza

sogna in fondo agli specchi uno svolìo di ali

(ispirata a “L'oisseau blu” 1909, di Maeterlinck: “...gli uccelli azzurri del sogno si nutrono di raggi di luna...”)

38

Una ridda la mente

una ridda la mente crocifissa al blasfemo

sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue

mostro che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso *

ah la non voluta offesa ricada su di me Signore ch'io resti trafitto sulla punta delle stelle

e il sangue ricami le parole: “Ti amo!”

  • affetto da DOC: disturbo ossessivo compulsivo

39

Epifanie

rifrangersi dei rinsanguati echi del divenire

40

Riconciliazione

Verbo fatto bambino nato in una mangiatoia Ti darai in pasto “questo è il mio corpo” sarai appeso ad una croce

Tu compassionevole ci vuoi simili a Te un dì trasfigurati noi nati da uno sputo nella polvere

o felice colpa!

41

La ripulsa

fioca luce emana la tua aura se il cuore non risponde a impulsi di perdono

per legge di contrappasso la tua ripulsa è un boomerang

42

Quel motivo

mi venisse almeno in sogno quel motivo che mi sfugge a ogni ora del giorno e che mi prende il cuore in una lacerante nostalgia

che sia di debussy o di vivaldi o chissà chi?

il non ricordare mi fa mutilato nell'anima

fantastico - un altr'anno se ne va - nell'ora meridiana me ne sto s'una panchina ancora calda di sole seguendo pareidolie in bianche nuvole

43

I difetti

usa le posate in modo non ortodosso infila la manica da sopra la spalla odia gli ombrelli e le filastrocche farsi fare la barba (acconsentirebbe da mani femminili!) deve dare la destra a chi gli cammina a fianco detesta la verbosità vuol sempre dire la sua e interrompe chi sta parlando (ma non pretende l'ultima parola) si accende per questioni di lana caprina fa ogni tanto 6-7 starnuti a raffica è affetto da DOC (disturbo ossessivo compulsivo)

44

Irriverente la mente

irriverente la mente del vegliardo scivola su osceni pensieri

impiccato all'albero più alto il puro ideale

che nutriva il fanciullo a specchio di cielo

45

Fotografie

affacciato sui ricordi da finestra che abbaglia:

vi si sfoglia il quaderno degli anni

ti risucchiano a imbuto gli io i tuoi fantasmi

46

Placebo

poi uscito dal dormiveglia alcune note ti affiorano alla mente che ti lasciano uno stato di grazia tutta la mattina

poco importa se si è trattato di autosuggestione o effetto placebo

47

Lo spartito (a Piergiorgio Frassati)

tendi l'orecchio

ascolta lo spartito che il Signore suona per te solo

48

Invocazione alla Vergine

stargate – Tu orifiamma - misericorde – Mater dulcissima - Avvocata

infinite voci per la Tua grazia

fluenti nell'infinito mare delle beatitudini

49

Corpo di luce

uscire da te stesso è un ritrovarti

non più guardare un orizzonte che “il guardo esclude”

la mente un'espansione dei sensi

là dove si perpetua la bellezza

avrai un corpo di luce

e potrai volare

28.1.25

50

Scomosciuti

le volte -rare- che l'incrocio il suo garbo è una mano che mi carezza il cuore

e il sorriso da 'gioconda' nel dare il buongiorno è balsamo – stato di grazia

rare le volte e si resta sconosciuti

come un'apparizione: è forse l'angelo che me la fa incontrare

rari gl'incontri che vanno a molcere questo scorcio d'anni

29.1.25

51

Sogno impossibile

un mare incantevole luccicante – piatto . la sensazione di voler trasferire quella visione fuori dal sogno . intatta – viva – con sottofondo incluso . poi riavermi da quella illusione . 30.1.25

52

L'inconoscibile

chi ci dice che non siamo feti nel grembo dell'universo

“tutta la natura geme delle doglie del parto”

lì nel tumulto del sangue si agitano le nostre emozioni

chi ci dice che non è il nostro Sé a sognarci

noi “materia” del possibile

5.2.25

53

Il nostro sì

noi “siamo” – a prescindere dal corpo di terra

che limita il volo sognato con ali di luce

essere vita non vuoto:

il nostro sì

9.2.25

54

In ondivaghi spazi

(visione)

in ondivaghi spazi lasciano tracce nella carne del cielo ali d'angeli

17.2.25

55

Lui mi conosce

Lui mi conosce più di quanto io non mi conosca

chi non ha scheletri non è di questo mondo

17.2.25

56

Poesia che nasci

ti levi dal letto di tenebra monco alfabeto e annaspi nella luce

veleggia la tua barchetta di carta tra perigliosi flutti

sognando un'itaca lontana

19.2.25

57

Ove bellezza ti levi

solare sangue vortica sul perno dell'esistere ove bellezza ti levi a scalzare la morte

21.2.25

58

Doppio celeste

l'uomo celeste l'uomo terreno:

l'essere sdoppiato – la sua ombra proiettata

nell'apparire

23.2.25


FELICE SERINO

POESIE

QUALCOSA PUO' ANCORA ACCADERE 2

030 Untitled

il corpo quest'opera d'arte che governeremo fino alla polvere le gambe incrociate o a percorrere una vita in salita le braccia spalancate come Cristo se mani non abbiamo che piene di niente quel pizzico di follia ch'è da tutti dietro lo schermo della mente la bocca che sputa sentenze gli occhi lucenti di voli e vele per un infinito sogno di terre lontane

16-3-24

031 Nell'ultima ora (preghiera)

Ti riconosco nel bambino ch'elemosina all'angolo a cui dono una moneta ed un sorriso

Ti riconosco nel carcerato pentito che vede il sole a scacchi lontano dagli occhi e dagli affetti

Tu Taumaturgo Tu stargate Signore Gesù Cristo Guaritore di anime

ora che s'approssima l'ora Ti prego ricordati di me:

generato dal Tuo seme celeste consegno nelle Tue mani benedette la mia pochezza che ai Tuoi occhi splende

19.3.24

032 Sarò foglia

giungendo alla Tua soglia sarò foglia dondolante nel vento

19.3.24

033 Stanotte

stanotte in bagno scivolo sul mio vomito un'imprecazione colorita è scontata da previsioni una giornata radiosa mi ripagherà lo spero mi frulla qualche verso bizzarro le cose rimandate la barba d' una settimana

fa chiaro mi alzo e una leccatina avverto al calcagno della cagna che dal “piano” di sotto fa capolino

21.3.24

034 Resurrezione

lasciarsi sorprendere dal divino - aspersi da acqua e sangue si è vita nascosta nel Risorto

rotolare di massi dagli antri del cuore

fino ad aprirsi alla luce

1.4.24

035 Forse con gli anni

forse con gli anni non ricorderemo più i volti in seppia custoditi nel baule né i souvenir portati dai nonni dall'africa

ma avremo negli occhi il sangue dei papaveri su distese a perdita d'occhio quando ragazzini si emulava sandokan in scorribande spericolate pei vicoli

e viva ci resterà di quell'età l'ammicco d'una luna a prime cotte

sotto un mutevole cielo lasciammo aruspici emettere sentenze

3-5.4.24

036 Cavalli di nuvole

“scusi mi può aiutare? che c'è scritto qui non vedo bene”

riconoscente a chi si prodiga più del dovuto -si vede che ispiro tenerezza apparendo proprio 'vecchio' ai suoi occhi

volano mesi anni: attraversano il cielo come cavalli di nuvole che si scompongono a un soffio di brezza

10.4.24

037 Parole in dormiveglia

sfiorandomi la spalla un angelo all'orecchio mi sussurra lieve:

“superato lo scoglio spunta luce a oriente”

11.4.24

038 Poesia

ti avviti con lucido delirio nella ridda di parole - tra sprazzi di coscienza e sogno insegui gibigiane echi

ecco sfrondarti forbici-di-luce: la pagina è tuo lenzuolo quando in amplessi cerebrali muori-rinasci

la tua anima-di-carta ricrea armonie in cuore a spirali più alte

(prima stesura 1995, riveduta 17.4.24)

039 Altre dimensioni

lessi non ricordo dove -ti parrà strano- che anche i morti sognano

in diverse dimensioni oniriche sognano di loro stessi e di noi -noi morti-vivi

17.4.24

040 Archetipi

(come quando a sera non t'accorgi cadere nelle braccia di morfeo così vorresti il tuo distacco ultimo)

il momento imprecisato è punto vagante nell'aria da cui si diramano linee imprevedibili del sogno che luce ridonano agli archetipi e vita autonoma hanno nel sangue

(prima stesura 2004, riveduta 22.4.24.)

041 L'ultima morte

ogni fine sgomenta pur nella natura delle cose

dopo tante piccole morti -ti dici- benvenuta sia l'ultima: poi non vi sarà necessità di sorta né

dovrai chiedere: avrai sempre piena la faretra di frecce d'amore

23.4.24

042 Metamorfosi

sbattevo contro le porte della notte

mi affila oggi un vento di passione: che dirà la “cicatrice” se non bene del sé “rivalutato”

ora che mi vendemmia il tempo

25.4.24

043 Madre celeste

irrorasti i piedi della croce di lacrime salvifiche

Madre col tuo manto copri di pietà
i derelitti

Tu dei viventi avvocata Tu incoronata

2.5.24

044 Dissonanze

(della cervicale)
da qualche anno dormo su un lato non quello del cuore evito gli aerei precipizi della stanza capovolta . (degli acufeni) capita sovente che ad agitare i miei sonni siano folletti nella testa che schiamazzano a più non posso dilatano l'oscena notte . 4.5.24

045 Tra ondivaghe ombre

nel sogno è l'essere bilocato allucinati pensieri assumono forma e volto si destano dal loro sonno i morti

tra ondivaghe ombre ti specchi nel tuo doppelganger

9.5.24

046 Era una favola il mare

consapevole di trovarti nel sogno chiederti se riuscirai ad uscirne tuttavia volendoci restare ancora un poco

ché era una favola il mare su creste d'onde guizzavano pesci dalle squame luccicanti nel sole

calavano gabbiani a frotte

16.5.24

047 L'origine

in profondità celesti plasmati dal cuore del Suo sogno

in una piena di luce

19.5.24

048 Cielo indaco

deriva del sangue - . si staccano dal tramonto voli di sogni infranti . 20.5.24

049 D'un sogno

il ricevimento la torta a tre piani – ci potevi annegare in quel mare di panna -

“dateci sotto – let's go”: così suggeriva melliflua lei

la primadonna – gambe accavallate ben tornide – sembrava uscita dalla copertina di playboy

23.5.24

050 Divagazioni 2

notti agitate insonni – verrà pure il “sonno del giusto”

nonsense sfarfallano fra le coltri

la giornata si allunga l'albero rinverdisce

25-27.5.24

051 Il compianto

il caro trapassato vede non visto i commensali e il posto vuoto

vede gli scheletri usciti dall'armadio

-lo spirito è tra loro inavvertito

il compianto è sulla bocca dei congiunti in decorrenza del “compleanno”

-senza il brindisi

3-5.6.24

052 Coniunctio

e allora avremo dissolto insieme allo schermo di apparenze nomi e forme

con lo scenario della storia e i fiumi di sangue e di parole

anche il sale delle nostre lacrime

(poesia anni 90, riveduta 9.6.24)

053 Vasi comunicanti

hai aperto la camera e ti sei visto nel tuo letto -sdoppiato

ti sorprendi? dovresti intuirlo che ondivago sogno e reale son vasi comunicanti

e allora: quale la realtà ti chiedi se è sogno nel sogno o che – trovandoti uscito da te

9-15.6.24

054 Naufrago d'anni

accogli da naufrago d'anni il canapo che ti porge l'angelo

ai sussulti del cuore s'innerva la deriva del sangue che alluma

23.6.24

055 Dove andremo

(“Solo Tu hai parole di vita eterna”)

di sé l'io ci ha vestiti da che ci staccammo da Lui scegliendo l'albero della conoscenza

da allora ci convoglia a imbuto un tempo fugace al varco è un vuoto affamato

“da chi andremo”

26.6.24

056 Febbre creativa

inesauribile febbre di Dio febbre creativa di universi-mondi

febbre per l'uomo di cui Lui non è mai stanco

2.7.24

057 Ma Rainey

(omaggio alla indimenticabile 'mother of the blues')

Ma – un fremere viscerale lei il blues il ritmo la vertigine

Ma è l'ansimare dell'onda la bocca del mare gli abissi profondi è il sudore e il sangue delle piantagioni di cotone è il senzatetto è occhi secchi

Ma è il vuoto del braccio tranciato

portato via col pianto del vento

3.7.24

Ma Rainey, pseudonimo di Gertrude Rainey (nata Gertrude Pridgett; Columbus, 26 aprile 1886 – Columbus, 22 dicembre 1939),

058 Irrazionale

l'uzzolo di annotare dei versi balenati tra veglia e sonno cosa volevano dire ti chiedi lascia che parli il cuore tendi l'orecchio quando lo senti sussultare cogline i suoni di un altrove la poesia al più è irrazionale ti sorprende alle spalle

9.7.24


FELICE SERINO

POESIE

PERCORSI 2024 2

28

A SOPHIA

guagliunce' forse ti resta ancora l'intercalare delle mie parti

ti chiamavano 'a scugnizza poi sei cresciuta

t'immagino percorrere i vicoli di pozzuoli l'incedere provocante del tuo corpo acerbo slanciato verso il cielo

e ch'aggia fa' se ho anche gli occhi della mente e ancora la vivezza dei sensi

29

ISPIRAZIONE

fare spazio all'urgenza assecondare l'onda del sangue

passare al crivello le emozioni

librarsi dell'anima in un azzurro macchiato di rondini

30

FANTASTICANDO

ci si è evoluti dall'uomo-scimmia o homo erectus?

Dio si diletta con la creazione delle specie più strane

noi mortali a chiederci se sia nato prima l'uovo

31

IO SONO LE MIE EMOZIONI (visione)

-stanotte ti verrò a trovare- mi ha detto

-eccomi: sono con soma o senza le mie emozioni – grumo di passioni il cuore staccato da terra

-mi dici dov'è il tuo pungiglione?

32

SE TENDI OLTRE L'ORIZZONTE

riserva novità la mattina se tendi oltre l'orizzonte lo sguardo assuefatto ai naufragi

33

POESIA

luce inquieta aleggia nei precordi

muore rinasce la parola sui crinali del sogno dove la musa è assisa

poesia è fanciulla che si specchia nella cattedrale del cuore

34 Nuove prospettive

cumuli-nembi - le tue pareidolie

specchi nel lago celeste la tua pena fatta pane che spezzi

col becco vi fa cerchi il cormorano

vagheggia la mente - t'intoni col respiro degli alberi

la vita ha nuove prospettive

10-15.8.23

35 Lontananze

tra smagliature del giorno scruto il cielo – sogno lontananze

nuove prospettive? tra pro e contro di pulsioni inverse

la vita imbroglia le carte

risillaba palpiti voci

16.8.23

36 Di spalle (ad A.)

di spalle ti sento avvinghiata come un ragno

avverto la tua gradevolezza come l'albero “quella” del venticello tra le foglie

stavo entrando in un sogno “voluto” poi svanito

19.8.23

37 Sillabe

conti sillabe sulle dita settembre il mare ancora invita il mormorio della risacca t'ispira? occhi chiusi “anneghi nel tempo” *

  • Cardarelli

20.8.23

38 Il lampo

arrampicarti sugli specchi se vuota è la stanza della mente e lampo non ti è propizio

allumare d'anima a dar colore a una vita scialba

30.8.23

39 La colomba

chi più chi meno si sconta il proprio “purgatorio” qui come hitler e i satrapi l'inferno un'ala di colomba taglierà l'aria quando il tempo sarà compiuto per accoglierci il seno dell'Altissimo

4.9.23

40 Volti

(ti chiedi se agli altri non appari come te riflesso nello specchio)

volti e volti a ondeggiare in sequenza da film volti che s'eclissano

un ovale come se ne vedono solo una volta in sogno: l'ideale: frutto d'immaginazione? sia pure

in cadenza d'inganni scorre la vita fiume alla sua foce

8.9.23

41 Respiri di cielo

sono assetato di luce

non so penetrare il Suo profondo

ché di terra sono e inerme

mi si sciolgono le ore come cera

pure mi vivono dentro respiri di cielo

9.9.23

42 Padre nostro

Padre nostro che sei nei cieli

quanto sangue già versato il Tuo d'uomo-dio nei ghetti quello del nero che da secoli ancora grida

Padre nostro che sei nei cieli quanto ancora da versare dei nuovi Falcone e Romero a fare i martiri della storia

Padre nostro che ci guardi dal cielo Ti rendiamo grazie noi che baciamo il Tuo sangue salvifico

12.9.23

43 Bomba d'acqua

la sorprese giù in cantina dov'era discesa a sistemare gettare roba inutile pulire -il cellulare restò a quella data

oggi inebetito lui si aggira per i viali si chiederà “Dio perché” avendo perso la luce degli occhi

vedovo affranto percorre i margini del tempo parla con la sua ombra sul muro

14.9.23

44 Bomba d'acqua 2

la cantina era una cabina di veliero sommerso dove zigzagavano i pesci del sogno

sogno non era: lei era dell'acqua: un solo abbraccio

15.9.23

45 Divagando

la sventola attira gli sguardi degli avventori seduti al dehor pensi alla “bambola” di buscaglione

il solito giro pomeridiano -breve ormai per l'età- pensi: è buona decenza tenere in salute fido la prostata i denti che ballano

21.9.23

46 Questa frenesia di vita

sempre cerchi il tuo centro mai soddisfatto ripieghi sul digitale a tua immagine (il cellulare protendimento del tuo braccio)

usi e sei usato in questa frenesia di vita vissuta alla giornata in una gioia feroce:

sei trottola che gira all'impazzata

24.9.23

47 In dormiveglia all'alba

in dormiveglia all'alba mi sorprendono pensieri dove chiama il sangue lacerato sono dalle funi tra spirito e carne

ah infine dormire nell'abbraccio delle stelle indulgenti: azzurrità a cui da sempre anelo

26.9.23

48 Parusia

alla fine dei tempi si rivelerà l'arcano il Santo Spirito ti aprirà le braccia

non da sangue Lo riconoscerai

con la luce non col fango sarai ri-creato

30.9.23

49 Dell'intelligenza artificiale

l'amica guardandomi in foto “in gran forma!” mi dice e voglio crederci oltre gli ottanta un vortice d'anni penso chissà fra un secolo come sarà questo mondo in mano a chi verrà se s'userà per umani fini l'intelligenza artificiale se vita sarà ancora “vita” e il sentimento manipolato vieppiù svilito ?

4.10.23

50 Il rifugio

sono il cormorano incatramato - non son capace che d'un amore piccolo legato come sono alla terra

così per il dolore fardello da portare se il cuore è squassato e la carne soltanto urlo animale

ah un rifugio anelo come grembo di madre

9.10.23

51 La vita leggera

ti dici: va' dove ti porta il cuore con la vela della passione verso terre viste solo in sogno

lungo la coda dell'occhio nuvole vaghe

a dire la vita leggera

11.10.23

52 Segmenti

loro -vien detto- ci vedono di là - saprò io rinonoscerti?

o saremo un unico fondersi di luce cosmica?

divago – mi arrabatto tra le righe

un moscerino attraversa la luminosità del monitor segnando in diagonale segmenti tortuosi

come i pensieri della mente

15.10.23

53 Borderline

avvolto in un mantello di vento a vivere contromano senza nervi di ricambio

puoi sentire la vita deragliare su binari del sangue

22.10.23

54 Alle origini

ci verrà resettata questa vita? e le emozioni e i sogni?

sentiremo in altro modo – forse -

torneremo alle origini come quando eravamo non duplicati non infangati: veri

come la prima luce

24.10.23

55 Un volgere d'anni

mi sveglia il canto del gallo non trovo la tua mano ti sei appena alzata

c'incalza tiranno il tempo in questo volgere d'anni

benché non t'abbia sciupato questa luminosità del viso

quanti da aspettare ancora inverni a gelare le ossa

30.10.23

56 Distese

t'innamori della parola colomba che sorvola distese dell'anima

3.11.23

57 I frutti

dal modo in cui vivi ti costruisci il tuo “altrove”

a cospirare il bene donato -l'angelo che in te si svela

sarà tempo di vendemmia

9.11.23

58 Vita parallela

storci la bocca a chi afferma di là non c'è niente – consapevole di una vita parallela

non sai come sia ma vuoi pensarla un infinito mare di luce dove vivere una giovinezza eterna

dove la Parola ti accoglie all'ombra delle sue ali

dove la Sapienza si fa conoscere

12.11.23

59 Nascere

sempre in bilico sul ciglio d'ondivago esistere

si è imparentati con la morte nel solco d'un continuo nascere

14.11.23

60 Storiella

lo vedeva sempre all'angolo della strada suonare l'ocarina un giorno d'istinto lo abbracciò gli disse suona per me

bel moro lineamenti latini -scintilla fu o desiderio? – gli aprì la sua casa e dopo un buon bagno finirono a letto

qualche mese dopo la storia finì lui uccel di bosco amava la libertà

(storiella dal sapore d'una favola ... ma a volte lo è la realtà)

17.11.23

FELICE SERINO

POESIE

PROSPETTIVE 2

28 Colpo di sonno

sentirmi inclinare da un lato mentre davanti al pc “guardo” un film e per una strana associazione di idee pensare per fortuna non guido più

non per un colpo di sonno ma l'abbaglio rischio reale per il distrofico di andare fuori strada

29 L'oasi

conti sulle dita della tua vita le fasi ne rimpiangi la prima prima della luce

quando non distingui realtà da sogno e

da sotto le “palpebre” segui la barchetta di carta nel tuo cielo-mare amniotico

dove il tuo orizzonte è un'oasi da cui uscirai con un grido

30 Candido

ti senti come una barca nel bosco un marinaio col mal di terra

non sei di quelli che saltano la cavallina ti levi al canto del gallo un brodino a sera per scaldarti le ossa

una frase tagliente ti scivola addosso non sanguini

31 Il Sé

niente paura saremo rinati

(e il corpo? dismesso l'abito d'affanni)

abiteremo il posto primevo luogo-non-luogo dove l'altro è il Sé

32 In treno

gambe accavallate la bionda platino all'anziano vis-a-vis risveglia sopite voglie

alberi case fuggono via lo sferragliare induce sonnolenza

33 Immortalare

immortalare il momento – la foto è sfocata

immagine scivolata nel gorgo del tempo

così di te: appesa all'attimo dietro l'occhio un'ombra stampata

34 Malgrado tutto

cervelli vuoti a perdere si schiantano contro un albero o un palazzo facendo parkour malgrado tutto le piste da sci son sempre frequentate (non v'è manna senza ingegno d'uomo) i monti si vestono sempre meno di bianco l'uggia pervade anche il cuore lascia a desiderare il sorriso del sole

35 Il ciliegio

(in memoria di A.)

ad ogni morte c'è resurrezione

primavera: davanti casa il ciliegio è fiorito – tu aleggi sopra la tua morte apparente

36 Pilato

oggi Cristo potresti vederlo su un barcone tra gli emigranti o al valico di frontiera portando insieme a loro la croce

come in un sogno atroce vedrai pilato distogliere lo sguardo dalle purulente piaghe

ci si dovrà aspettare forse discendano “gli dei” su un mondo malato?

37 Mi attraversa il tempo

non ho difese alla luce porto occhiali scuri dormo poco e male

sempre più brevi le passeggiate

il tempo mi attraversa la testa che sperimenta nuovi voli pindarici

38 L'intoccabile

lo scoprono con le mani nella marmellata e ci si meraviglia se ha spalle ancora larghe lui intoccabile coi sacrosanti privilegi di cui godono i governanti stiamo lavorando dice usando il plurale maiestatis la poltrona quella non gliela sfilano da sotto la poltrona è sempre calda

39 Il viaggio

il soma è l'imbarcazione dell'anima in questo viaggio d'Odisseo

ulissidi lo siamo a solcare aperti mari

per approdare sulle rive del mistero di noi

in infinito espandersi nell'armonia dell'universo

40 Un ragno tesse

uscirai dalla vita con le ossa rotte dappresso ti sta l'ombra di serpe che agita il tuo sonno gli offri i tuoi passi da sonnambulo e il sudore di sangue emotivo dove un ragno tesse di versi una tela

41 Nuove ali

impastato di terra e sogno quest'essere scompensato

-gravezza di carne -invidia di voli

lo attendono nuove ali a solcare l'indicibile

42 Cinico

sospetti anche della tua ombra il tuo vagare cane di nebbia dove ti porta se rifiuti la mano tesa e al garbato gli dai “li mortacci” tu creatura di terra nell'ora estrema degnerai il cielo di uno sguardo?

43 Preghiera

(Padre Pio da Pietrelcina)

irrorami della rugiada del Tuo Spirito questo cuore martoriato

in una violacea alba di passione indegno mi prostro sgabello ai Tuoi piedi

44 Come saremo

immagina una luce di mille soli che è in te e tu nel Tutto

immagina: un' inconcepibile ma possibile ubiqua entità in un donarsi d'amore universale

e ancora proviamo ad immaginare Lui che ci rivolta come un guanto

45 Itaca

averle coperte le spalle le volte che ti giungono strali dall'alto dov'è assisa nemesi che proietta ombre di morte

t'abbeveri alla fonte della grazia sebbene non eviterai t'investano procelle negli anni prima d'intravedere l'itaca celeste

46 Nel mio cielo

le belle nuvole che vestono forme d'animali i cari animali d'acqua terra e cielo i cumuli i nembi io li vedevo nel mio cielo con occhi innocenti lassù incantati immaginando quella la sede del paradiso

47 Allumare

il non detto esplicito tocca più del dire – dal profondo un allumare

(il sasso gettato dal capriccio della musa apre cerchi nel lago dello spirito)

48 Proiezioni

proiezioni del Suo pensiero siamo vaganti tra realtà e sogno – in cerca d'un'isola felice – viaggio nell'infinito di noi

isole noi stessi – pure ognuno anello d'una catena senza inizio e fine

49 Cuore aperto

pagina aperta cuore aperto: la poesia ? di tutti

la parola spira col vento -vento di luce-

espone la sua ferita creaturale

50 Domani credi giungerà

come canta vasco a questa vita non sai dare un senso domani credi giungerà un come un quando

all'alba le finestre avranno occhi nuovi per la meraviglia espansa nella misterica luce

51 Come il seme

domandarci se siamo bolo di questa vita

o come ungarettiane foglie

o semmai ci troviamo a galleggiare sulla superficie di un sogno

un chiederci qui disorientati — mentre

come il seme nella terra ci si aspetta di nascere alla luce

52 L'approccio

ai primi tentativi tremavo come una foglia la vocina mi diceva buttati anche a rischio di una sberla ma se usi le buone maniere (te le avranno pure insegnate) sta di fatto che ogni volta mi bloccavo — poi negli anni mi emancipai e oggi mi viene da ridere mi spiegò a suo tempo un'astrologa che la causa era una brutta opposizione venere-giove prima e settima casa già alla nascita e che coi transiti di là a breve veniva a sciogliersi

53 Fedeltà alla vita

(ad Aleksandr Solþenicyn)

fatti per la meraviglia la tenerezza l'amore

alla gerarchia e all'odio opponiamo il tuo j'accuse in virgole di fuoco

una vita fedele alla vita -allodola trafitta-

54 In ondivago esistere

impregnato di Spirito Santo mi specchio nella città eterna in ondivago esistere del sogno

55 Silenzi d'acque

silenzi d'acque - langue la luce -

e smemora

un grande lenzuolo avvolge gli alberi le case


FELICE SERINO

POESIE

PROIEZIONI

1

Dove bellezza fiorisce

(ascoltando: waltz no 3 “Dance of heaven” di Shostakovich)

dove bellezza fiorisce ti vedo angelo della volta piegato su curvature di luce

istanti in fremiti ascolto dove piove melodia su corde del cuore

(Nota: Non da meno il più noto waltz no 2 ne “Il Gattopardo”)

24.2.25

2

Fragilità

volare - la meraviglia della sospensione nella turchina rarefatta aria -

invidiare quegli ossicini cavi delle creature del cielo e del “falco alto levato”

mentre nell'assedio degli anni una fragilità di ossa come vetro

(tra virgolette un'espressione di Montale)

3.3.25

3

Distrofia

di pomeriggio o mattina camminate sempre più brevi

finisce che lo guardi dalla finestra il mondo

lo spettro della luce ti richiama lacerti d'infanzia

porti occhiali scuri il sole un distrofico lo acceca

12.3.25

4

In sogno

mi appari in sogno Ungà - “questa la puoi migliorare” e sbirciando il foglio mi strizzi l'occhio

ah poter appoggiare alla “tua” balaustrata questa febbre il daimon che mi tiene

17.3.25

5 Sotto tante lampade

non ne mangia mai il cestino le tieni tutte anche quelle un po' così che fanno arricciare il naso -è un peccato dici sono tue creature

ah i critici! ti denudano l'anima sulla pagina-lenzuolo sotto tante lampade

18.3.25

6 Nulla si perde

nulla si perde tutto si trasforma – mi dici quasi divinassi – riflessa nella vetrofania del cielo – metà del viso in ombra – mi guardi in tralice – alle spalle una luce quasi ultraterrena

22.3.25

7

Untitled

stamattina mi trovo disperato non so sarà stato il sogno di quel tizio che inseguivo per avermi derubato finì che volò giù dal parapetto di un piano altissimo stamane non trovo più il cuore la primavera ha il sorriso dei fiori mi bacia la fronte appoggio la disperazione su una panchina

27.3.25

8

Dietro il velo

“vi ho dato un soma da gestire entro un mondo transeunte non lo profanate in gozzoviglie epifanie del nulla”

Io Sono sentenziò parlò la Luce - indi si ritrasse dietro il velo di maya

30.3.25

9

Volare basso

un volare basso s'invischia nella melassa d'infantili ricordi

quando la luna era lo scrigno dei sogni

e un'altalena dondolava corpi d'aria

a fare la vita leggera

3.4.25

10 Penso dunque sono

tendo le braccia nella luce dai rami pendono aborti -il sangue delle visioni

sono io il sogno io che mi “vivo” in un mndo parallelo apparente

4.4.25

11 Nell'oltre

(al fratello minore)

più sù sei ora dove lo spirito aleggia

e tu dicevi chissà di là ci dev'essere qualcosa ora che sei nell'oltre non potrai darcene notizia

ma pure c'è Chi vede ora il tuo levarti leggero su quel levante d'impellente nascere

6.4.25

12

Come un mantra

mi desta un motivo nella testa mi crogiolo ancora un po' tra le lenzuola vorrei portarmi dentro quelle note nel bere il caffè poi per strada per il resto del giorno come un mantra ma incombenze me le fanno svanire come acqua nel cavo delle mani chissà mi chiedo se verranno ancora a deliziarmi il cuore

14.4.25

13 Proiezioni

porta senza pareti vi si entra di taglio a guisa d'un foglio vaghezze ondivaghe in meandri d'inconscio lì incontri i tuoi morti gli occhi forti di luce -proiezione di te vano decifrarti sei mistero che vive

15.4.25

14

Fonemi

abusi della rima fiore-amore trita e ritrita sali aerei precipizi di fonemi e arditi ossimori ti suona un verso sdrucciolo ti dai un tono col “tu” montaliano

21.4.25

15 Vedevamo il berretto spuntare

si scendevano di corsa le scale fin giù in strada se la mamma brandiva il battipanni * quella volta l'avevamo fatta grossa era andata in frantumi la lampada davanti al Sacro Cuore giocando con una palla di carta “quando viene vostro padre vedrete” era la 'minaccia' ma già l'ira sbolliva

dalla finestra -al crepuscolo-
vedevamo il berretto spuntare era il papà che staccava dal lavoro in caserma poi una lavata di testa e tutto finiva lì . *In occasione di qualche malefatta diventava il protendimento del suo braccio. Le volte che glielo nascondevamo lei riusciva sempre a ritrovarlo.

24.4.25

16

Né in cielo né in terra

“ti prego fa gettare nella massa operaia” apri gli occhi: h 7.32 giusto come ogni mattina

cosa vorrà mai dire – pensi e ripensi: un nonsense che più nonsense non immagini

sarà forse spunto per una fantasia che generi una nuova poesia?

29.4.25

17

A Papa Francesco

grazie papa Bergoglio grazie di tutto non sia mai non voglio venga insozzata l'aureola dai detrattori che ti odiano tu orifiamma tu sulle orme di Cristo che benevolo hai difeso a spada tratta i derelitti che hai ripetuto fino allo stremo “la guerra è la sconfitta dell'uomo” grazie Francesco per il tuo cuore grande

2.5.25

18

Sarò altro

non guido più (ma spesso ancora lo sogno) son distrofico e il sole mi è nemico mi abbagliano anche le strisce bianche

alfine una luce ultraterrena mi avvolgerà e sarò altro

5.5.25

19 Lembo di cielo

(poesia ripresa degli anni 70)

muoio ogni giorno a me stesso: un'ombra di pietà nei miei occhi fa sera

mi è rasserenante il lembo di cielo che l'angelo solleva

6.5.25

20

La musica

le mani la voce il linguaggio del corpo: non sono che atavici mezzi di espressione

la musica vive nell'aria che trema di palpiti ed è da sempre -

convive col canto degli uccelli e viene da mondi ultraterreni

10.5.25

21

Si lasciano prendere sulle spalle

(Apocalisse di Giovanni, cap. 7)

vengono dalla grande tribolazione - oggi il loro cuore trabocca dalla gioia: si lasciano prendere sulle spalle dal buon Pastore

11.5.25

22

Si spalma la luce

“come ti butta?” i passeri hanno fatto il nido primavera s'infiora la luce si spalma sugli alberi le case quanto a me una distanza mi separa sempre da me

13.5.25

23

Già il sole s'asconde

già il sole s'asconde e le ombre si apprestano ad un'atavica danza

un ripudiato sé “morto” in me da tempo m'irride

-lo trafiggo con strali di luce-preghiera

16.5.25

24

Tenerezza

“e c'è una vecchia zia sorella di papà che quando morirà tutto a me mi lascerà” si riempiva poi la bocca con la “e” del ritornello: “e come son felice-felice-felice”

(mi guardava l'angelo della volta seienne febbricitante) -

dei ricordi di mia madre fu quella l'unica tenerezza

20.5.25

25

Tra visionari lampi

ho nostalgia della mia parte mancante

-essenza e sangue franto-

non ne ho memoria ma la immagino tra visionari lampi giocare coi capelli dei miei avi

22.5.25

26

Se vuoi la pace

se vuoi la pace fai la tua guerra all'orgoglio e all'ego se vuoi la pace impara a morire all'apparenza terreno per l'inganno dello 'strisciante'

25.5.25

27

Hypnos

“il mio nome è del sonno” cosa vorrà mai dire ti chiedi ha visioni distorte e voci il nonsense che scioglie le briglie e senza remore sale su spiralante come fumo dal cervello di questo corpo come morto

29.5.25

28

Fuori posto

sentirsi fuori posto in casa d'altri saltano le abitudini e la pennichella pomeridiana l'ospite è come il pesce tocca soprassedere far buon viso la gatta guaisce il bimbo frigna

“tornate quando volete qui c'è un bel verde e si respira”

30.5.25

FELICE SERINO

POESIE

IN ONDIVAGHI SPAZI

1 Mattone di poesie

non scarti niente metti metti anche quelle così nate tra il lusco e il brusco

vuoi farti del male – di' ?

ti attirerai i critici messo a nudo sotto tante lampade!

però devi pur riconoscere che quelli sono scarti della bellezza dell'angelo suggeriti in dormiveglia o trance

peccato tralasciarli – ti pare?

11.7.24

2 La parola

t'innamora di sé - abiti la parola – ti lasci abitare

in luce di sangue

14.7.24

3 Il linguaggio dei fiori

chissà se loro sentono di esserci: non come

gli animali o gli umani s'intende ma in qualche misterioso linguaggio

affratellati con la terra e l'aria nel respiro dell'humus-madre

sanno -i fiori- nell' offrirsi al bacio del sole -

del candore d'un impalpabile sogno

18,7.24

4 Altri tempi

nell'era del digitale non trovi più la cartolina a libretto che ti sorprendeva con la musichetta né il calendarietto profumato del barbiere con le foto sexy (vietato ai minori) né la letterina a Natale sotto il piatto che strappava una smorfia di commozione al papà né il pianino a manovella per le vie della città

altri tempi – oggi se cerchi qualcosa te lo dice google l'intelligenza artificiale pensa per te giacché ha un quoziente che ti supera!

25.7.24

5 Turbamento

meridiana a perpendicolo sull'altro lato un po' d'ombra altre -di ombre- a tratti le senti passeggiare a lato del cuore ondivaghe e sinistre – invochi l'angelo ma non t'ascolta sarà già impegnato ad assistere un più povero cristo

29.7.24

6 Ribaltato

prostituito alla vita giunta l'ora un tuffo nel “nero” di qua vedi buio di là tutto è ribaltato in vita trasfigurata un chiaro accecante vedi uscire gli scheletri dall'armadio con larghi sorrisi

9.8.24

7 Vita latente

qui solo apparenza ti dici il tutto -l'Assoluto- è vita latente:

la bellezza che mordi

16.8.24

8

Vele di nuvole

vele di nuvole e il cuore dove ti porta

s'attarda a svelarsi la musa tra pieghe dell'anima dove si leva un'alba rosata – a

celebrare la luce

9

L'albero

sono quell'albero reciso che mostra senza un grido la sua ferita bianca

la radice ha ritratto in sé la parola monca

10

Homeless

ho incontrato per strada un derelitto nelle tasche solo sogni avevo -veder fiorire una luce in quegli occhi senza cielo: aprirgli la porta e il cuore

11

La passione

aveva le sue “cose” e una luna sghemba quando lo copriva d'improperi lui zittiva pensando di mandarla in quel posto ma la fiamma della passione lo strappava dal letto di procuste d'ogni screzio faceva tabula rasa e rasserenava il cielo

12

Gli anni oscuri

(alle vittime dell'olocausto)

udimmo dietro le porte pianti ed urla mentre s'incupiva il cielo e s'espandeva l'ombra del male

l'aria era nera del fumo dei corpi bruciati

ora apparteniamo anche noi alla terra alle radici al vento

ed ha voce di pietà il cuore

13

Vade retro

“vade retro” ripetevo in dormiveglia – poi da sveglio: “nulla puoi se Lui invoco” – seppur lacerato da estenuanti lotte – io che abbraccio ogni giorno la Croce

(affetto da DOC: disturbo ossessivo compulsivo)

14

Quel motivetto

quel motivetto che mi gira a vuoto e non mi lascia e mi riporta agli anni andati quando con un soldo compravo caldarroste all'angolo

quel motivo che mi accompagnava nelle scorribande per vicoli emulando sandokan o il pirata barbanera -banda d'obbligo sull'occhio-

a fare da sfondo al tempo d'un'età spensierata

15

Per A.

caro fratello non ti è stato dato di “giocare” la vita: appena un affaccio sul mondo fuori dall'alveo di nostra madre che hai subito rimesso le ali per altri lidi

potevamo giocare insieme io giovincello tu ancora bambino avrei potuto tenerti a cavalluccio avremmo corso per i prati e guardare con innocente meraviglia la farfalla posarsi su un fiore o immergere le mani nelle acque del ruscello e poi ridere ridere nell'incoscienza dell'età

ora -strappato il velo del sogno- posso solo ricordarti nella mia preghiera mentre tu mi guardi dai cieli con occhi d'angelo

16

Sul ciglio

(nightmare)

sempre in bilico sul ciglio a lato voragini e fiamme

il più delle volte non rispondo più di me stesso:

sono il grido dei perduti

al cospetto dell'Altissimo sarò giustificato?

17

Non più quei brividi

sono arida sabbia più non mi lecca l'onda si è ritirato il mare

non più quei brividi sulla pelle della musa che latita propiziassero le braccia a conforto

in queste aride notti al lume d'una luna controversa

18

Poesia è quando

stasera un film già visto di bevute e scopate (factotum) per nulla emotivo o poetico se la poesia è viva ti domandi: lei è quando seduto sul water leggi un libro o davanti a un tramonto bevi per dimenticare e ti vien da piangere -ami bukowski quando t'ispira cavolate

19

In lacero lucore

andare su cocci – nelle stanze del cuore

defluisce arido sangue riflesso in volti d'angeli distorti

gridano piaghe in lacero lucore

20

Primavera

freme primavera in surplus canoro

in una sospensione lucente t'ispira la musa uno spunto

mentre il chiurlo ti fa il verso

21

Nightmare

quel senso amaro di sperdimento di quando ragazzo scappasti da casa ecco te lo ritrovi nei sogni nel percorrere strade allucinanti di un paese sconosciuto e attraversare tortuosi cunicoli e tunnel che ti avviteranno in un girone dantesco se non ti svegli prima

22

Antenati

sarà bene tenerselo buono quello che ogni tanto ti appare in stato ipnagogico un ectoplasma forse un antenato di una vita precedente che vuol rivalersi in questa d'uno sgarbo subito?

23

Come nella prima luce

“qualcosa c'è” -dici?

vuoi mettere? al confronto il “qui” lo traduci

nel transeunte l'apparire – il caduco

di là: il Reale l'Assoluto – l'Aleph

l'essere che in sé rinasce come nella prima luce

24

Boomerang

il male è un boomerang per la legge del contrappasso

è un verme che rode viscere e cuore

gira la banderuola nel vento dei vinti

“beati voi quando vi perseguiteranno a causa della giustizia”

25

Yakamoz

esco da un sogno e mi culli dolcemente la mente

donna dei boschi che di sé m’innamora

una luna complice si specchia nel lago fra silenzi d’acque

naufrago approdo fra le tue braccia nell’ora desiosa languida

* (yakamoz: riflesso della luna sull’acqua)

26

L'infinito di noi

apparire del mondo a specchio di cielo

non può finire tutto in un pugno di terra

ci è stato messo nel cuore il senso dell'eterno

27

Brindisi

m'inseguono gli anni dappresso come lupi affamati

tra i malanni un brindisi al genetliaco

paresi distrofia trombo: sono una mina inesplosa

28

Il tempo

un tempo lento s'appoggia a una spalliera di brezza

l'anima un lento navigare in sogno

FELICE SERINO

POESIE

QUALCOSA PUO' ANCORA ACCADERE

01 Reliquie

a scrivere non la mano ma la mia radice ferita

testimonianza siano non lettere storte sull'acqua

o che volteggino eteree dissanguandosi in volo

ma i momenti che restano nel tempo appesi al cuore

26-28.11.23

02 DOC

il turbamento è graffio sul foglio bianco

artiglia la pelle del cielo lasciando tracce di sangue

nella notte è un grido osceno

DOC: disturbo ossessivo compulsivo.

2.12.23

03 Era solo un sogno

si apriva il sole con un sorriso largo ai suoi dardi l'abetaia prendeva fuoco la chioma era fatta cenere

(un natale che si piange i suoi abeti: te lo immagini ?)

4.12.23

04 Senza titolo (chiamalo sogno o fantasia)

il daimon mi condusse in una città nella città con un vociante luna park apri i polmoni mi disse qui si respira una bell'aria di mare -era la costa di los angeles?- fu così che m'imbattei nell'affascinante marilyn uscita da un ritratto di warhol

6.12.23

05 Quante volte (disturbo ossessivo)

quante volte scorrettamente Ti chiamo di notte o fuori casa affaccendato

“non nominare il mio nome invano”

quante volte

scrivo per non soccombere - un altro me forse spia questo me “fuori posto”

ah quest'afflizione mi pesa come un macigno

oh quando mi chiamerai dall'oltre e starò nella pace dei tuoi invocati cieli

10.12.23

06 Nel nonsense di onirici pensieri

la fanno da padrona i suoi occhi nel nonsense di onirici pensieri che sostano su curve e anfratti

uscita dal sogno si leva in un'alba rosata ectoplasma o angelo

15.12.23

07 Dove sei

purgatorio: lo vive ciascuno il proprio il gelo nelle ossa le stelle fatte cenere nelle desolate notti

la persona che non vedi e non è a te accanto ti sembra sfiorarti a volte con tocco leggero i capelli

nelle notti dove urla la bestia dello smarrimento

18.12.23

08 Alberi radici

alberi vedi alberi mutilati capovolti nel tuo cielo capovolto

gridano radici

-selva di mani prensili cupidi sguardi-

a sovrastarli la natura con le sue infinite vite

di rinascita

22.12.23

09 L'animula

non ha occhi che per voi occhioni grandi innocenti vi leccherebbe anche l'anima

tradendo di voi la parte buona ve ne liberate lasciando si maciulli in tangenziale

ancora non avrà occhi che per voi la sua animula sempre a perdonare voi bestie umane-non-umane

1.1.24

010 Elucubrazioni

se il pensiero è sotteso alla fine Lui ce la tiene nascosta – e meno male: ché impazziremmo

nelle ultime sue ore l'animale si nasconde lontano dagli occhi al contrario dell'umano

che -se all'addiaccio e solo- piange un ultimo abbraccio

3.1.24

011 Dove vegliano angeli

(Colui che tutto il mondo alluma (Dante)

fatti figli nel Figlio su rive dell'essenza approderemo

allumati d'immenso

dove vegliano angeli ai cancelli della bellezza

8.1.24

012 Vikinghi

(ispirandomi alla raccapricciante notizia del gatto torturato nel gennaio 2024)

i nuovi vikinghi scendono in città sulle loro harley davidson danneggiano per soddisfare la febbre del sangue terrore dei negozianti dalle vetrine spaccate

scuoiano un gatto vivo sotto i loro sguardi sconvolti poi fieri della vigliaccata tracannano birra scura stravaccati al bar le gambe allungate sul tavolo

-gli sguardi persi dietro notti brave e misfatti

14.1.24

013 Apparenze e sogno

“non di questo mondo”: parafrasando franco – uno sguardo

al cielo da cui cademmo ricusando la luce

ci rifugiamo nel sogno – noi quaggiù apparenze

legati a questo radicato cordone ombelicale

Franco Bonvini, virgolettato il titolo del suo blog.

16.1.24

014 Era solo un sogno 2

legato alla catena di montaggio agli ottanta e più che mi ritrovo? mi vien da piangere

-ma era solo un sogno

(calura estiva e non poter bere alla fontanella a due passi ché la linea se ne “andava”...

-era questa realtà!)

19.1.24

015 Guardare oltre

And death shall have no dominion. Dylan Thomas

guardare lungo: oltre la naturale dissoluzione

un'alba rosata ti pettina i pensieri carezza i progetti del giorno

nulla può la morte se tendi alla bellezza

21.1.24

016 Cadranno

“non puoi 'permetterti' di essere sfiduciato” (da una omelia)

le Sue piaghe lucenti dolorano nei derelitti agli angoli delle strade a due passi dai palazzi di vetro

il barlume di speranza sarà un vero tsunami cadranno ideologie regni potenze

quando si dissolveranno l'eigengrau * e la polvere del tempo

e il cuore si placherà alle porte della Gerusalemme celeste .

  • Lontani dalla luce della verità, ora è come vedessimo il “colore del buio”.

24.1.24

017 Fuggiti i canti (riveduta)

ho sognato d'essere un bosco devastato

-fuggiti i canti incenerite le chiome-

in me cadevo con schianti d'alberi

cadevo

27.1.24

018 Muro d'ombra

il tuo giro al parco il canto fitto tra gli alberi t'ispira

e chi lo dice: potresti andartene domani o fra degli anni finché viva questa febbre della passione

e parole ti danzano nella mente e la rosa vorrà fiorire nel gelo

poi sarà il muro d'ombra

30.1.24

019 La realtà che vedi

“pensare positivo è il viatico per il viaggio” f.s.

vedi la realtà secondo il tuo pensiero

è la mente a crearla a farla e disfarla penelope imperterrita

sì che realtà è il suo farsi implicito è lo stacco nell'aria

dello sfrecciare delle rondini o del salto del cavallo all'ostacolo

è realtà il suo accadere – tutto appare sospeso quando è già altro

3.2.24

020 Nightmare

vide il suo corpo lanciarsi dall'empire state building librarsi nell'aria e non sfracellarsi restare sospeso in quel senzatempo voleva liberarsi del peso che tiene legati alla terra

annaspò nell'aria destandosi non trovava più il cuore

8.2.24

021 Un attimo e il lampo

(a Mary)

il ragazzo bruciato sul ciglio della notte -alfabeto dell'amore malato a librarsi sulle nere ali del vento

“Mary – o mia o di nessuno” un attimo e il lampo della lama

(senza il coraggio di rivolgerla su di sé)

12.2.24

022 Qualcosa può ancora accadere

sempre nutri i tuoi scheletri anche questo febbraio sta andando la mente è ancora fervida negli anni al declino qualcosa può ancora accadere un prossimo libro da licenziare chissà un nuovo sussulto del cuore

15.2.24

023 La cruna

per tantissimi è il purgatorio altri vivono l'inferno qui

passano per la cruna futuri santi

per tanti “il paradiso può attendere” .

virgolettato: film di Warren Beatty e Buck Henry

16.2.24

024 D'un oltretempo

di cose sconnesse senza capo né coda questi dormiveglia per fatue ispirazioni

trattengo d'alfabeti perle d'acqua

una barca di carta su onde dipinte tiene il mare aperto dei sensi

complice è una luna bislacca s'uno scenario d'oltretempo

18.2.24

025 Mala tempora currunt

“tutto sbagliato tutto da rifare” da qualche parte c'è sempre una perdita come in borsa se l'ago oscilla sul versante di vacche magre

24.2.24

026 Primavera

mattina sul lago: si spalma sugli occhi la luce intonano melodie uccelli di passo

è un fremere di gioia la pineta

26.2.24

027 Le mie notti

i nonsense dei dormiveglia alternati al conteggio delle pecore (andare al frigo non mi attira) queste le mie notti di lettere amorfe di asimmetrici voli che si spaccano alla volta del cuore

29.2.24

028 Un cielo bianco di silenzi

il tuo “purgatorio” da scontare in questa vita te lo sei creato prendendo strade storte

un cielo bianco di silenzi accompagna il tuo pellegrinare affamato d'amore

1.3.24

029 I cari morti (a Gabriele Galloni)

nei tuoi versi i cari morti si cercano e ci cercano o forse

di noi fanno a meno ché hanno già negli occhi le radici della luce – quelle

a noi nascoste d'insondabile mistero

2.3.24

FELICE SERINO

POESIE

PERCORSI 2024

1 Doppelganger

(alla maniera di Caproni)

quel giorno uscire da me per incontrarmi

2 L'essenza

la senti fuori e dentro che ti attraversa – non ha spaziotempo ubiqua ai primordi: come nella prima luce un soffio un respiro

nave astrale è l'anima che vola

19

AVIGLIANA

era solo ieri guarda ti dicevo in questa foto di famiglia sono quello che fa solecchi e mia madre mi sorride

oggi il lago è uno specchio lucente ove annegare le ambasce

tu nello scatto sorridi alle rughe

mentre faccio solecchi

20

ESTIVA

-davvero c'è un'altra vita? o è solo nella tua testa- pensa

gli scivola dalle mani il libro

ora lontanissima gli giunge la voce del mare

plana un gabbiano su una solitudine d'anime

21

IL FIAT

“essere” più del mondo vissuto

impastati di terra e di Dio - di Lui il dito la saliva il fiato

il fiat della luce

rientrare come scriccioli varcando la “soglia”

baciati dal sole della morte

22

DOVE SONO

è detto il mondo dei più e noi a chiederci dove sono ma piuttosto che un “dove” è uno “stato” simile a quando sognamo è percepibile a volte la loro presenza nei semplici gesti come impugnare la forchetta o la penna o quando ci adagiamo la notte nella loro ombra

23

ESSERE ALTRO

pulviscolo a librarsi nella luce ferma

il bruco dalla nascita anela essere altro

24

PARUSIA (VISIONE)

celeste diamante incrina il vetro opaco

svelato il Vero a farci veri

25

NEI GIORNI ANODINI

nei giorni anodini quell'aggrapparsi del cuore: un toccasana o se vuoi appiglio la poesia

ti sorride un'immagine d'aria ed è il suo volto ovattato

in un ritaglio del tempo sospeso

26

E POI FA SERA

il foglietto con alcuni versi finito nella schiuma della centrifuga

andati lui più non li ricorda

un “danno”?

e sì che gli si apre un nuovo giorno e poi fa sera e una luna ammicca

non finisce il tempo per la creazione

27

ELUCUBRAZIONI

essere – sentire: siamo nient'altro che pensiero

tutto dal ciclo delle maree al gabbiano che coglie la preda lucente all'arco lasciato nell'aria dall'acrobata al gesto dell'abbraccio

tutto appendice del Pensiero

questo gemello di conoscenza

consanguineo della preghiera

FELICE SERINO

POESIE

PROSPETTIVE

2024

1 Mare aperto

parvenza: “luogo” altro: il sogno che muove ondivaghi sensi

gesti evanescenti volteggi – voli

l'anima è un mare aperto

2 Il mare era una favola

“non vorrei più uscire da questa dimensione eppure basterebbe come altre volte stringere forte gli occhi e...”

ma voglia non ne avevo – poi giocoforza mi ritrovai quasi deluso nel mio letto

avevo lasciato un mare che era una favola un'immensa tavola imbandita per i gabbiani a frotte

3 Amo l'idea

più che amarla amo l'idea di lei

stato d'essere: che s'impregna di bellezza interiore

si ammanta di una luce affebrata mentre mi poggia la testa nell'incavo della spalla

e se combacia col mio pensiero mi chiedo

dove saremo domani

quando il mondo per noi sarà sparito

4 Il poeta

cavalli d'aria – virgola di fuoco il pensiero saettante: vederti un sansebastiano trafitto da strali della parola

5 Vita sommersa

in onde dell'inconscio si sdipana l'illusione ipnagogica e

nel gioco sempre inedito delle immagini emerge vita sommersa

come ombra che si rompe nell'acqua mossa

6 L'intima essenza

rifarti gli occhi davanti a foto che rispolverano anni di cui puoi dirti contento a voler fare un bilancio onesto

-non vasi di pandora-

ma per contraddizione stornare la realtà con l'immaginario ti sembra più congeniale: per lasciarti sfiorare

dal difficilmente percepibile

7 Delle vanità

I non hai mica visto la Madonna – se sei andato in estasi per uno scalmanato che si agita sul palco

-emulo sei sbavi per il successo

II “vedi tutto questo? sarà tuo se...” cogli l'intenso e breve l'offerta allettante – il “se” ti eccita lo temi

ah inganno del mondo che nasconde una mano nel sangue dei papaveri

8 I tuoi santi

corda tesa tra la bestia e l'angelo

scala al cielo per l'Assoluto

c'è sempre l'iconoclasta che

lascia osceni echi nel sangue

dileggiando i santi che tu Nina preghi incessante

9 Dismesso l'abito

(visione)

dismesso l'abito mi accompagnarono i cari estinti portatori di umiltà

non parole la bocca colma di luce

percorrendo la via per l'eliso non si toccava terra

10 Se tendi oltre l'orizzonte

luce letale per distrofici una grazia per altri e i gatti acciambellati nel sole

riserva novità la mattina se tendi oltre l'orizzonte lo sguardo assuefatto ai naufragi

Nota: chi è affetto da distrofia corneale ha problemi a vedere la luce.

11 Quale limite

(parla un intellettuale)

[a tutti gli oppressi dai regimi]

aveva appena letto che subito arricciarono il naso quelli che si conformano

all'ultimo verso uni sbieco incrociare di sguardi

aveva superato il limite? quale

forse della paura

candidamente parlava di libertà

quella che accende le stelle sopra un oceano d'amore sconfinato

12 Vite alternative

(s'affaccia la notte su vite alternative freudiana “via regia”)

nel balzo lucente della tigre trema la bellezza immaginata

(“La tigre” è una famosa poesia di William Blake)

13 La vergogna

serpeggia sinistra eco in un cielo stravolto mentre nel mondo esplodono sogni

dalle emittenti: scoperti nuovi orrori

la vergogna si è nascosta dietro i morti

14 La colpa

sono io quel ragazzo che scappò da casa con poche lire in tasca e un quaderno d'improbabili versi?

lo sono sì ma dopo sei decenni

non mi riconosco in lui se non nel sogno ricorrente che al mattino mi lascia il cuore stretto dall'angoscia

sarà un residuo di “colpa da espiare” per aver procurato un veleno sottile a chi bene mi voleva

15 Elucubrazioni

(l'anima ha le stimmate della vita)

la morte è un artiglio sulla pelle del cielo

la sperimenta questo corpo che ci è dato

(corpo dall'invisibile aura ravvolto nella bolla-anima)

16 Viaggi psichici

sospeso alle attese in dolci smarrimenti

hai dimestichezza con la morte

con la stessa naturalezza del tuo saperti eterno

17 Belle penne

“non sono poeta” -da altri già affermato- sì che belle penne hai visto superarti con tua ammirazione vera

graffiavi fogli riempiendoli di zampe di gallina

tanto meno eri poeta quando t'isolavi e all'ombra d'una quercia t'ispiravi seguendo alti voli

ah quelle velleità custodite nello scrigno del cuore

18 Essere

(ti vien detto di là nell'oltre ma è molto più vicino intimo)

farti nell'aria stretta virgola di cielo

essere che scalzi la morte

diminuirti - per espanderti

19 L'avversario

al principio fu l'inganno – da allora i cieli capovolti e la morte

chi ci rubò dal cuore la bellezza originaria?

nella cattedrale del sangue l'avversario gioca a scacchi dall'inizio del mondo

20 L'ultima parola

gli furono strappati tutti i figli come pezzi di carne -si è provati secondo il grado di sopportazione pungolati dappresso dallo strale del maligno- Giobbe il giusto lo fu allo stremo privato dei suoi beni ridotto a solo guscio grumo di dolore fino a che non implorò basta hai vinto è tua l'ultima parola Dio del cielo e degli abissi

21 Quanto amore

giunto il momento cosa ti porterai non suppellettili o libri ma l'amore che hai saputo dare

non quel lasciarsi vivere nell'approssimato sogno di un pesce rosso nell'acquario

22 Oltre stravolti cieli

(ecologica)

sconsolata la fauna s'aggira in cerca d'erba buona

chi dirà alla rondine smarrita non ci sono più primavere e alla cernia quello che ingozzi è rifiuto dell'uomo sconsiderato

questi cercherà oltre cieli stravolti nuove terre da violentare

23 L'anima tendeva

l'anima tendeva alle stelle quando tu Nina apparivi rosavestita stagliata contro un lembo di cielo

ti fermavi nella piazzetta e ti facevano festa i colombi planando sul mangime che spargevi

allora il tuo sorriso era una pasqua mentre il tempo aveva una sosta

24 Lazzaro

mi addormenterò in Te finché non mi chiamerai per nome

ora qui mi trovo un Lazzaro risvegliato da cento morti

sempre dalle crepe dei muri spunta un fiore

25 Nascita

più a nascere che a morire pensiero capovolto dal profondo in dormiveglia il girasole ebbro di luce dice vita e tu languida sul divano mi chiami per accostare il mio orecchio al tuo ventre rotondo

come un mondo

26 L'angelo

qui sei terra poca cosa carne e sangue in bilico sul ciglio della morte ti porti un anchise sulle spalle

“di là” l'angelo di luce che ti percorre silenzioso i precordi

verrà a unificartisi quel giorno che sentirai cantare le tue ossa

27 Un verso

un verso che mi arrivi solo uno dei tanti gettati nel cestino da un po' che non vengo illuminato sono anziano e ancora affamato di sogni (più non si dice vecchio)

i migliori versi vengono nella veneranda età – un esempio è ungà col suo “taccuino del vecchio” - quando la mente ancor giovane vibra sul pentagramma dei sogni