norise

FELICE SERINO

POESIE

PALPITI DI CIELO (2015)

151

SPLEEN

lei dagli occhi blucielo inquadrata in un ritaglio del tuo sogno lucido

ed è un morire dentro percorrere l'acciottolato d'un bianco accecante che conduce al mare

e quel sorriso a durare nel cuore perdutamente altrove

ti fa il verso il gabbiano planato sulla tua isola di spleen

152

IL GRIDO

ad un cielo sordo ad ogni voce ed eco appeso il grido testa e croce ti giocasti l'anima nel bailamme d'un'allucinata notte a simulare la morte

153

L'ATTESA

ti tiene in vita come a fine inverno la primavera canterina

(non già l'appagamento senza più desideri)

ti tiene in vita quel non so che riempia i vuoti

(come il trepidare per l'uscita delle prime poesie o per il primo appuntamento)

ecco risuona l'attesa come un'eco di mare

sei la vela che si gonfia di vento

154

IL LEBBROSO

alle sue spalle un cielo bianco cadmio

e la figura ieratica a fendere la folla chiudere le distanze

luminosa Farfalla “vede” posarsi sulle dolenti piaghe

155

L'INDICIBILE

dove deflagrano nude parole al di là della scrittura ho cercato nel calamaio del cuore l'inesprimibile

ciò che non può essere detto

ho cercato stanze inesplorate negli anfratti del mare

le voci trattenute nella gola del vento

l'indicibile nella luce della bellezza

156

ANCORA IN VOLO

perduto in me l'aquilone ancora in volo dal tempo che più che reale m'era sogno la vita

ora forse nascosto dietro le nuvole o a giocare col vento

in cadenza di vortici imprevedibili

come l'esistere

157

NEI FONDALI

per nulla mi separerei da questa pena nel macerarmi chino sulle parole tra respiri di solitudine

-v'è un accendersi di segni e strade mentre attraverso l'inconoscibile che in sogno spio

non altro anelo che questo inabissarmi nei fondali di fonemi

finché la morte mi sorprenda in un'emorragia d'inchiostro

158

CHIEDILO ALLA LUCE

scrivere la luce inginocchiato nella luce

inspirando bellezza ch'emana come da un tempo altro

pure ami la luce ferita:

chiedile delle infinite crocifissioni

fattene guanciale in notti di pianto

159

DIVERGENZE

la luna china sulle mie notti disfatte di poeta in erba a carpire versi da “urlo” beat ante litteram coi sogni di gloria nel cassetto in cerca della parola luminosa che “spacca”

e tu rivolto alla mia “crisalide” che andavi blaterando nel citare la preistoria carducci et similia

160

UN CIELO CI NASCE

dal peso mortale un cielo ci nasce

penetra luce nella ferita più fonda

siamo respiro cosmico legati a una stella di sangue originaria armonia che nel vivere si frange

161

SENZA TITOLO

ora il mio sangue si eleva al battesimo della luce

vedi sono fiorito

e la morte non la ricordo più

sono uscito da lei come da un fiume di tenebra

162

LUCE DI LUNA

(l'ispirazione)

ti dai d'amore e in veste notturna t'ammanti all'occhio del cielo

in silente vaghezza il tuo porgerti china sul sangue che ridèsti

nell'essere mio: m'irradia d'epifanie luce di luna

163

A DARTI L'ABBRIVIO

a darti l'abbrivio sarà forse l'urlo del fiore che s'apre

creare è del funambolo senza rete o è come andare su vetri

una parola un taglio

164

RESURREZIONE

rinfranca il Tuo offrirti in croce chicco che germoglia in esplosione di vita

ma il silenzio del cuore si fa abisso: duemilanni e la pietra sepolcrale come non fosse rimossa:

al primo canto a rinnegarti

165

TI CADEVANO GLI OCCHI

capre e cavalli di nuvolette pigre in un cielo dilatato nel respiro ecco da dietro l'angolo apparire la ragazza dalla maglietta rossa a fare footing nella luce lattiginosa del mattino

poi t'accorgi d'aver solo sognato -desiderio fatto pensiero allucinato- e nel ritrarsi quel cielo la ragazza s'è come sovrapposta a quella vista la prima volta al parco or sono trentanni

quando dovunque guardavi ti cadevano gli occhi su quella figura esile nell'alone di luce lunare

ma tant'è che stasera ti “cadono” gli occhi davanti al teleschermo

166

CONTROLLARE IL SOGNO

è diventata la sua arte ne sa uscire e rientrare quando vuole e secondo l'umore persino programmarlo

mentre prende sonno basta che si concentri e in vividi colori le appaiono pesci uccelli fiori vasta varietà di flora e fauna finestra su cui s'affaccia un mondo altro

nel suo luogo di degenza un bell'evadere dal grigiore è vivere questo exo-esistere parallelo

lei divenuta oggetto di scherno un libro aperto lei amica-madre dei gatti col loro gnaolìo alla luna

167

SPLEEN 2

ali e croci dell'esistere sono il veliero che attende il buonvento sotto i mille occhi di un cielo allucinato a farmi il verso un gabbiano in volo da un dove non so dire

168

BLASFEMIA

ricusi l'abisso capovolto intriso del Suo sangue

dall'orlo della luce ti distanzi in vaghezza dell'effimero

vanagloria leva al cielo un pugno d'aria

169

PASQUA

del Suo olocausto ha ribaltato il fondo rovesciato la pietra che teneva in scacco la Vita

-escono lucenti raggi da acqua e sangue del costato

al canto d'osanna l'angelo si china sul giorno umano

170

NELL'ANIMA BAMBINA

come non ricordare il rifugio del passerotto intirizzito le mani a coppa e il caldo fiato

o il micino di pochi giorni lucido di saliva portato in bocca da mammagatta

come non riconoscere le tracce lasciate sul sentiero teatro di giochi e l'acuto richiamo della madre la tavola apparecchiata inondata da sciabole di sole

immagini vive custodite nell'anima bambina

che ancora ti chiamano dal buio fondo degli anni

171

L'ESTRO

dicono abbia avuto da piccolo “familiarità” con le feci

-oddio! strillava la madre e le comari: -niente paura è roba sua

e già l'estro emergeva ché ci scribacchiava per terra tra losanghe di luce

172

I CIELI DEL JAZZ

capricci di note facce ondivaghe in acque del sogno la nausea lungo i corridoi di latrine il gemito del sax le gonfie gote tempo rallentato avvitato nel marasma di umori

poi il mattino li raccoglie spugne e l'anima della musica che attraversa muri di separazione

173

SENZA TITOLO 2

ho sognato d'essere un bosco devastato

e in me cadevo

cadevo

con schianti d'alberi

174

QUESTO GIOVANE CUORE

(alla figlia)

capriolare nell'ante-nascita tu rosa vestita per la vita

tuffarti nell'azzurro e respirare la poesia pura d'incontaminati cieli vorresti

ah non debbano i veleni del mondo -mio e tuo anelito- intaccare questo giovane cuore

175

SCHEGGE DI STELLE

a mitigare il gelo delle parole che il tuo volto a volte veste

non riesco ma a notte quando il tuo corpo s'apre a una luna complice schegge di stelle mi sorridono

176

COME IN PRIMAVERA

impoverito mi sento quando sfuggono a volte le note di quell'aria struggente che alberga nell'anima e -breve appagamento di fioriture e voli- nelle ore vuote m'accompagna a sprazzi

pure ritorna rivivendo in letizia come in primavera la chioma di verde a ornare quell'albero triste -superato il morso del gelo

177

A VOLO D'ANGELO

il nero asfalto il lenzuolo i nasi all'insù l'attico al ventesimo depressione dicono

autopsia perché: se non s'è tirato un colpo si è “solo” spaccato

178

IN UN ANGOLO REMOTO

la vita d'un uomo nella luce degli occhi

i paesi esotici i mari che ha varcato

a barattare per nuove esperienze la vecchia pelle di coriaceo ulisside

ma si passa una vita intera senz'ancora conoscersi:

in un angolo remoto l' ombra da tenere al guinzaglio

179

LA MUSA

dove inginocchiata è la luce lo spirito contempla

come un incantesimo la novità di lei la tua corda sfiora

accordando il tuo vagheggiare

s'anima il tuo cielo in volo d'angeli

e febbre è la parola

180

E' BELLO SOGNARE

come tirare su un secchio di ricordi custoditi in fondo al tuo cuore

come riesumare i tuoi morti aspettarti da loro fausti presagi

o l'apparire di vagoni di nuvole e lunghi corridoi di porte chiuse

dove ti sembra essere stato

181

VITA SOLLEVACI

vita sollevaci dall'ignavia dei giorni -serpe mimetica

fa che non sprofondiamo in questo buio di stelle calpestate

le addomesticate coscienze fanne bottiglie a navigare mari di speranza

e come un fuoco vivo a forma di croce

giunga il messaggio della tua sacralità

182

LA PAROLA ESSENZIALE

non altra che quella l'unica annunziata che la mente arrovella

fanne cuore e centro il raggio renda armonico il disegno senza ne urlerebbe la trama

il sangue fatto acqua

183

IN QUEST'ARIA STAGNANTE

pensando a te vedo il vuoto di una porta e dietro la porta ricordi a intrecciare sequenze indistinte sogni e pensieri asciugati mentre un sole di sangue s'immerge nel mare

in quest'aria stagnante come un olio passa la luce sopra il dolore

184

ANTINOMIA LA MORTE

ritenere antinomia la morte – la tua

come un abbaglio o un trapassare di veli

e nel distacco quando il mondo senza più te sarà impregnato della tua essenza

” leggerai” il tuo necrologio pagato un tanto a riga

185

VANAGLORIA

vita che mi mastichi mia vita dagli equilibri spezzati e anse d'ombre dove annegare il grido

difendimi dal mio profondo

uccidi in me quel capriccio aureolato solo da esibire

186

VOLARE BASSO

volare basso per dare tanto con poco

lei a volte si cela nello specchio o nel buio del divano

luce affebbrata la parola che ti tiene avvinto

celeste fuoco

187

DAL GIARDINO DEI SOGNI

forse quando il tuo orizzonte è a chiudersi sullo scenario del mondo e tutto è consegnato all'evidenza della fine

dal giardino dei sogni ti strizzerà l'occhio ancora qualche verso

lo vergherai in fretta su un tovagliolo al bar prima che si disintegri nell'aria

come i tuoi io dagli anni risucchiati

188

LA NUDITA' DEL SANGUE

pindarici voli leggevo nel tuo cielo e i tumulti del sangue in cadenza di note sul pentagramma di sogni rubati e franti

oltre quel fatuo fuoco è ora un discendere nel tuo specchio incrociare la nudità del sangue

dal profondo ti vedo riavere il cielo veleggiando sicuro

ed è la corazza che indossi a darti la forza del perdono

laddove ti appariva debolezza

189

IN LINFA D'ALFABETI

manca poco possano piovere lettere nel tuo sogno controllato e tu ti veda riflesso in pozzanghere a cogliere parentesi unghie-di-luna e il grido delle a le sospensioni delle e

poco manca sia la musa un donarsi in linfa d'alfabeti di cui s'imbeve il tuo sogno lucido

190

SPLEEN

lo scoglio e tu come un tutt'uno quasi sul ciglio del mondo avvolto in una strana luce

labbra di cielo questo contatto di sole

vedi nell'aria marina un gabbiano planare su una solitudine che ti lacera all'infinito

191

UN DOVE

trafitto da ustioni di luce quasi a difesa avvolto in un mantello di vento

vano interrogare un dove

in bianchi cieli l'angelo è di pietra

l'anima un buco nell'immenso

192

QUELL'UOMO CHE

quell'uomo che “incurante” della tempesta dormiva

che ha diviso il mare che è uscito dalla morte squarciando i cieli

quell'uomo che se il granello di senape non muore

uomo-dio fattosi bambino ed ultimo Dio incarnato

trascinato dal cielo dal peccato

193

ASIMMETRICI VOLI

parole colte e frante nella febbre d'un grido

aperte ali dei sensi contro pareti di cristallo

scrivere sul sangue di un sogno kafkiano

194

KANDINSKJI

sfilacciano sogni di ragno graffi di luce

a destarti un'alba bagnata di colore

quel giallo spalmato nel canto della tela

195

DALL'OBLO'

la poesia quella di lungo respiro dà vertigine

è come prendere il mare e non vedere che l'orizzonte e mai la terra

le immagini vedi dall'oblò del cuore sovrapporsi fare ressa e

infine sbarchi boccheggiando col mar di terra

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI (2)

2014

92 FIUME D'ECHI

fuoco delle attese dove anime si cercano e nell'aria liquida voci annoda il fiume di luce e ricama sospiri

93 IL LAMPO

livida luce a torino questo cielo che non promette la testa sul libro e dei versi che vengono a torturarmi alla mia destra in panchina il fumo di un tizio s'inanella grazieadio sottovento in soccorso il lampo verrà della musa a posarsi colomba sulla mente aperta?

94 QUEL NUGOLO

più quel nugolo di mosche assale il mio “desco” più il mio cuore Lo cerca allo stremo d'una impari lotta

sparire vorrei le volte che nei sogni mi vedo un giuda il cappio a oscillarmi davanti

può la pianta ripudiare la radice? e la corolla che s'apre nella luce odiare la luce?

95 CIELI DI COBALTO

segmenti di luce schizzati dalla tela a colpire i sensi in forma di danza ad accendere i sogni: all'orizzonte lungo le rive degli occhi cieli di cobalto venati in prismatico chiarore dal grido giallo di kandinskij

96 IL GUARDIANO

il mostro è guardiano del labirinto interiore

oh quale dispendio della mente in sudari di calce anelante alla riva primigenia del sangue

l'angelo è di cenere dove grida la carne le ustioni della luce

97 SPAZI APERTI

(a Danilo Dolci)

palestra di vita a formare allievi aperto seme l'anima che s'infinita nei colori del cielo

sognavi la “città terrestre” di là delle notti che si spaccano alla volta del cuore

al rango della luce spazi aperti sognavi per un'alba che sa di nuovo

98 LA MASCHERA STRAPPATA

ti scoprirai alla fine vulnerabile offrendo il costato alla lancia dell'amore

dallo squarcio il sangue redento non ti darà adito di scaricare la tua croce addosso al vicino

la tua maschera la strapperà per sempre l'amore che ti av-vince

99 NON ERA QUESTA LA VITA

non era questa la vita che volevi bambole in panno lenci un amorino più avanti negli anni poi il male che covava nascosto

sedicianni: vita breve ma abbastanza per dirci se davvero hai amato e quanto

da angeli ora sei accolta lì nella casa del cielo non bambole o un amorino per il tuo non-tempo nel mistero di luce corteggi le stelle

99b

RADICI

potrebbe accadere che a volte ti domandi se ti trovi in un sogno o un déjà vu

un sentirti perso: senza un appiglio o un io reale

e vorresti in quell'attimo aggrapparti con l'anima a radici del cielo

-come ad una madre

100 LUCE ED OMBRA

luce ed ombra rebus in cui siamo impronte di noi oltre la memoria forse resteranno o risucchiati saremo ombre esangui nell'imbuto degli anni

guardi all'indietro ai tanti io disincarnati attimi confitti nel respiro a comporre infinite morti

100b

LA MIGLIORE POESIA

quella che devo ancora scrivere -si dice così e sarà vero

è un brusio indistinto a volte come un moto del cuore

a ispirarmi: forse un angelo la cui ala si libra nel mio sangue

ma lettere storte restano scritte sull'acqua

fermentano in me alfabeti che attendono sempre di nascere

101 LA SEPARAZIONE

alla fine del tempo è come ti separassi da te stesso in un secondo ineluttabile strappo simile alla nascita quando ti tirarono fuori dal mare amniotico luogo primordiale del Sogno stato che è casa del cielo

102 QUESTO IMPROBABILE AZZURRO

(risposta da un corrispondente immaginario)

che ne so di questo improbabile azzurro rarefatto e mutevole scandaglio il mio tempo-clessidra di sangue emotivo attendo giungano da un dove un'eco un nome guardo in fondo al pozzo degli anni l'ombra dei miei io perduti o semmai vi tremi sospeso l'angelo che dici

103 CONOSCO LE VOCI

conosco le voci che muoiono agli angoli delle sere

conosco le braccia appoggiate sui tavoli nel risucchio delle ore piccole l'aria densa e le luci che lacrimano fumo

e lo sferragliare dell'ultimo tram la nebbia che mura le strade

conosco i lampi intermittenti della mente i singulti che accompagnano quel salire pesante le scale la morsa che afferra e non sai risponderti se la vita ti scava

e il freddo letto poi fuori dal tunnel un altro mattino

104 NOMADE D'AMORE

la Tua luce abita la mia ferita che trova un lieto solco nel suo risplendere

Tu a farti bambino ed ultimo

per accogliere il nomade d'amore dalle aperte piaghe

105 UNO DI QUEI SOGNI

quando sai essere un sogno e ne esci

o vorresti trattenertici

trovandoti davanti a un mare sconfinato fasciato di luce vivissima

dai colori caldi da far vibrare l'anima e i sensi

quasi un flash

frammento di sogno vigile

come fosse solo dipinto

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI

(2014)

61

E' DA GIORNI

è da giorni che persiste una visione come di creatura uno scricciolo che voglia nidificarmi nella testa decido di adagiarla sul bianco della pagina-lenzuolo con la delicatezza d'una nutrice quasi ne tremo ed è un tripudio del sangue come chi trovi un tesoro

62 NUOVA POESIA

non dirmi che questa in grafia minuta è “inconsistente” come la mia “collezione di farfalle”

cielo grigio si riflette negli occhi

-unforgettable

piove l'immagine di te attraverso il vetro mentre

il marciapiede si allontana

ho da dare i miei occhi a quel che passa

63 RINVERDIRE

aria screziata d'umori anonimi in un rigurgito rinverdire dell'anima dissolta quasi nel bailamme biancore di cieli dove annegare il grido

64 ELDORADO

aneliti annodi al tuo giorno novello ulisside voci di conchiglia echi si fondono col sangue in luce nel sogno di eldorado rammendi la tua vela stracciata

65 DIVAGAZIONI SULLA FISICA

[Poi come una macchia anche questa vita sparisce senza traccia. Durs Grumbein]

ti convinci che l'io sia un riflesso condizionato -e il mondo? il mondo dell'occhio

l'Io-sono è l'Orologio cosmico e non è più un mistero la particella detta il bosone di Dio

una danza di cellule e -incredibile- una montagna di materia contenuta in un cucchiaino!

66 CRITICI (semiseria)

ti mettono a nudo sulla pagina-lenzuolo ravvivano il grido di luce della parola sofferta concepita nelle viscere ove hanno asilo le lettere del sogno vanno con la lente fino all'intimo pertugio ti spellano rivoltano risalendo al lampo della musa dove regna la parola annunciata hanno l'aureola da edotti sotto i soli bianchi delle lampade

67 NELL'INDACO CIELO DEL SOGNO

a Walt Whitman

nell'indaco cielo del sogno odo l'aedo cantare le tue odi con sottofondo di musica celeste mentre fluttuante nel mare d'erba del cielo tornato fanciullo ti vedo giocare coi capelli di Dio

68 IN DIVENIRE

appoggiato alla spalliera d'aria del divenire tu - arcoteso futuro anteriore o tempo che ti mastica sangue del pendolo

69 VITA CONTROMANO

(a James Dean)

teso sul grido d'una vita contromano animo di ragazzo bruciato a perderti in un oceano di spleen brami ti visiti in sogno nel risalire dagli anni la dolce madre -profondità celestiale- le dita affusolate nei capelli

70 NELL'ARCO DEGLI OCCHI

andare come su cocci la pelle dell'anima tesa come tenda oltre le stanze viola della mente vedere infine quel male oscuro uscire dal tuo specchio e il fiore della grazia aprirsi a ventaglio nell'arco degli occhi

71 SULLE LABBRA

(ad un interlocutore immaginario)

come dire ferire di penna tu a dileggiare il vero intingendo nell'azzurro eludendo l'angelo

poi svanirai nella luce anche tu qualcuno al tuo capezzale forse potrà leggere il verso più bello sulle labbra morenti mentre invochi la madre

72 ALTRA VESTE (rifacimento di una poesia inizio 2014)

un vedermi lontano io che vesto parole di carne alfabeti di sangue da me lontanissimo ché ad altra sembianza anelo per voli su mondi ultraterreni

73 LA NOTTE LATERALE

[rifacimento di una poesia del 2006]

è il gravitare dell'ombra che ti segue a lato o l'orbitare dell'unghiuta morte questo saperti enigma vederti come in una vertigine di specchi
a scalare la notte

74 I RICORDI DEL CUORE

quel po' di stordimento dopo un bicchiere di troppo è la vita che scorre al contrario la brezza marina la mente a vagare resuscitando fantasmi ti risalgono dal profondo abbozzando la smorfia del pianto il loro grido a confondersi con quello dei gabbiani bianche creature danzanti sulle onde crestate che a beccate ti sembrano
straziare i ricordi del cuore

74b KRONOS

fratto il Tempo non più riflette lo specchio –esser vivo quasi una finzione sogno congelato dove si piega il cuore senza remissione

75 MAGNETICI OCCHI HA LA NOTTE (a Hemingway)

come una morte tenuta in vita questa vita compagna la bottiglia che almeno stanotte allenti quel suo morso a ricucire lo strappo infinito domani un colpo e ti adagerai nell'ombra occhi in liquido cielo capovolto

76 FORSE UN ANGELO

a trascendersi in me è forse un angelo nel punto dove l'anima vibra come diapason e in un mutevole cielo d'occhi mi asseconda a snudare la bellezza da frammenti di parole e suoni

qui nel mio sangue ecco si leva il fiore che non so dire

77 ANCHE TU A PRECEDERMI

(all'amico Flavio)

anche tu a precedermi sulla via dell'Inconoscibile

piena la valigia avevi di falci di luna e di balenii di vergini aneliti

te ne disfacesti insieme al corpo per “vestire” una verità nuda

oggi dallo scrittoio del cuore a te mi volgo e i tuoi versi mi suonano come una profezia

78 OASI DI VERDE

sul lato opposto un po' d'ombra il solito giro poi la panchina il libro oasi di verde da respirare vaghezza di nuvole a riflettersi sulla pagina e i gridi dalla vicina scuola di chi anela alla libertà degli uccelli e la ragazza a fare footing tempo quattro minuti tondi e ecco da dietro l'isolato laggiù ti rispunta la maglietta rossa

79 COME IN SOSPENSIONE

aria dolce della sera unghia di luna sovrastante la linea cielomare questo sentirsi come in sospensione un sognarsi altro da sé a dilatarsi in un ignoto spazio mentre la vita impone suoi ritmi

80 ALI DI FARFALLE

sono emerso da profondità oniriche come da abissi senza scafandro lì ho incontrato i miei morti

la luna si bagnava nei loro sguardi dai sorrisi spiccavano voli improponibili farfalle ali enormi mi avvolgevano in un senso di pace mentre mi perdevo nei loro vertiginosi colori come in un quadro di kandinskij

81 NEL CHIUSO DELLA STANZA

le mosche assassine della mente nel cantare il Tuo nome nel chiuso della stanza

ah più breve sia l'arco che da Te mi separa e da questo naufragio di sangue la Tua mano mi tragga

82 SAREBBE FORSE UN CADERE

sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue mostro della mente che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso ed io a mordere il giorno come sfuggirgli dove nascondermi uscire da me stesso annullarmi ah trafiggetemi stelle mare avvolgimi nel tuo fresco lenzuolo oggi è un penare che non sostengo più

83 UN LEVARSI D'ALI

stato celeste antimaterico in sogno un levarsi d'ali fiammante fiore di sangue disincarnato

84 FIORE DI SANGUE

vuoi bastare a te stesso il tuo “assoluto” è polvere che abita nella bocca dei morti pazzia fare a meno di Lui quattr'ossa in croce altro non sei nella vastità di cieli ma a un tempo quel fiore di sangue del divino in te profuma e canta -urla la radice se la strappi

85 LE RADICI DEL CUORE

[Spunto tratto da una poesia del 2005]

cogliere una piccola morte nello strappo di radice dove altra ne nasce dal suo grido

cogliere l'inesprimibile di questo morire che s'ingemma d'eterno

86 DELIRI

in buona compagnia dei saltabeccanti piccioni raccoglieva torsoli di mela tra i rifiuti e biascicava versi improbabili parto dei suoi deliri

nel nosocomio conobbe una sua pari portava con sé dei versi di campana e una foto sgualcita

lampi di visioni a mordere giorni di macerie poi un mattino li trovarono abbracciati le vene recise che già sorvolavano cieli sconosciuti ai mortali

87 IL GIORNO A SCHIARIRE

il giorno a schiarire risalendo con gl'occhi della memoria ad arcobaleni e transiti propiziatori riscoprendo quel vento che nel suo azzurro vortice risucchi lo sprofondo d'apatia e rigonfi le vele per l'avventura

88 LA VITA A RACCONTARSI

volti galleggianti sul mare del sogno nella composizione della luce aprirsi di corolle palpitanti anemoni la vita a raccontarsi con la bocca dei morti col sangue delle pietre

89 SALE LA LUCE

(a Dario Bellezza)

alba d'un bianco cadmio che annega i sogni d'una notte famelica di corpi alle spalle di quest'ombra che ti pesa sugli occhi sale la luce che ti tiene avvinto all'arida ora dei vivi

90 QUEL CHE SONO

(ispirandomi a Nicodemo)

sono quelle immagini che in me parlano a consegnarmi a un io vissuto come in sogno

nell'avvicendarsi degli anni m'inerpico sulle spalle di quell'io di ieri per vedere il mondo dall'alto

91 LA SALITA DEL CIELO

(a San Pio)

ti sogno muta presenza china sull'ora esangue

apre in me la salita del cielo una strada inondata di noetica luce sanguata della passione di tue piaghe

FELICE SERINO

POESIE

FRAMMENTI DI LUCE INDIVISA

2014

31

DOCILE ALLE TUE MANI

docile pasta alle Tue mani plasmami secondo il Tuo volere

sgabello di gratitudine ai Tuoi piedi

farfalla lucente di Tue piaghe

32

SONO ANCHE ALTROVE

d'albore un tenue rosa anelito d'espandermi in fiorite di cielo

33

PARTICELLA

noi siamo tra l'angelo e la bestia mi dici sciorinando tesi astruse ma dove lo metti il bosone di Dio così bene immerso nella materia: l'infinitesima/infinita particella che ti trascende è il tuo Tempio e brilla di luce propria

34

ALLO SCOPERTO

(a Francesco d'Assisi futuro Santo)

uscire nudo allo scoperto un morire al mondo spoglio di alibi-corazze il cuore che risale in luce sue macerie la vertigine del tempo vuoto

35

ALZHEIMER

i suoi giorni come un vortice di foglie a dilatare deliri gioca con le ombre sui muri vuole afferrare la biancaluna incorniciata nella finestra

alle prime luci riaffiora un barlume di quell'io bifronte che ha perso la strada di casa

36

L'ESISTENTE

è dall'origine della foglia la foglia-madre così della parola il cuore la luce Verbo che muove i mondi il dio in noi la bellezza dell'oltre

37

ANELITO

(a Sant'Agostino)

uscire dalla gabbia di carne e fendere l'azzurro con revisionate ali lasciarsi invadere dalla luce del Tuo volto fulgente più di mille soli

38

AL PARCO

(fuori da un periodo depressivo)

vade retro male di vivere nuova luce di orizzonti leggo nello sguardo dell'anziano sottobraccio nella macchia di sole a farci isola ora che nuovi m'appaiono i semplici gesti un sorriso una parola forse questo il senso mi dico Lui ben sa “utilizzarmi” al meglio va-de re-tro mal du vivre ti riconosco dal tuo odore acre ti ricaccio nel buio fondo

39

LA LUCE BUONA

riempire vuoti di cielo cogliere la luce degli occhi una mano tesa nel bianco grido del vento

40

A LATO DEL CUORE

non voltarti indietro – mi dico - percorri lo stretto marciapiede a lato del cuore: nel profondo di te nel buio di stelle calpestate ascolta il grido verticale che da caduta si fa preghiera

40b

PRIMA DEL TEMPO

prima del tempo non c’era che amore quello-che-muove- il-mondo danza nel cielo della Luce-pensiero della notte a scalzare le tenebre

41

UNA SPALLA DI LUCE

non ricusare mi dice questa spalla di luce e se ho lasciato che ti perdessi è perché dal tuo fondo mi tendessi le mani

non sia tu di quelli “che non si voltano” e hanno fumosa aureola appoggiati alla spalla di luce che è l'Io sono

42

CERCHI SULL'ACQUA

sospensione lucente

petali vellutati fanno cerchi sull'acqua

si staccano voli dal tramonto

43

MIO SANGUE ALATO

tu come un'esplosione all'aprirsi del fiore

vita: mio sangue alato

ah sentirmi avvolgere nel risucchio del vuoto tuo affamato

44

NELL'ARIA VEGETALE

si aprì il mattino azzurro nell'aria vegetale come un mare nel seno del cielo e da una costola per lui Egli la plasmò dalle sinuose forme a far tondi gli occhi vogliosi d'un amore tendente alle stelle

45

PIU' D'UNA VITA

l'insistente mostro della mente e l'embolo d'ombre e quanta morte in questa vita più d'una a far nascere ali dove sanguina la trasparenza

46

IL PREESISTERE

[ripresa da una poesia datata]

e tu a chiederti il perché dell'effimera bellezza del fiore o della breve luce che vive la farfalla

e del preesistere d'ogni singola specie non dici che si sa nominata
e trasfigurata è oltre quell'orizzonte dove continuano il mare i gabbiani nel fondo degli occhi

47

ULISSIDI

[ripresa da una poesia del 2011]

veleggiare verso lidi dell'Origine impastati di luce alchemica in fondo agli occhi aperti mari dei sensi

48

FAR POSTO ALL'ANGELO

dev'esserci forse un angelo alla mia sinistra e sì che per natura non sopporto nessuno da quel lato camminando per strada che non sia una benefica presenza

chi mi accompagna nella luce declinante degli anni non sa di dover fare posto all'angelo

che provvido mi aiuti a scalzare ogni giorno la morte

49

QUEI VERSI PERSI

[nel percorso col bus verso Brescello]

poi di ritorno a sera carta e penna o se vuoi tastiera il bianco che ti fissa e ti ci perdi un muro la mente un muro provi con un verso impreciso poi un altro ma no non era così che l'avevi pensata eppure ce l'avevi tutta lì come una cantilena tra veglia e sonno negli occhi la confusa striscia bianca sulla destra ed eri in uno stato di tortura-goduria trattenendoli ancora quei versi ma ora niente un muro la mente risucchiati da un buco nero

50

BORDERLINE

[ispirata a un'altra mia poesia a tema sociale]

la tua carne dolorante tu crocifisso alla sopravvivenza non un tetto un letto d'amore i figli sconosciuti cieli caduti nel fondo degli occhi ti perdi tra i rifiuti dove sembri cercare brandelli di quella vita che ti ha tradito

51

CIELI BIANCHI

cadute virgole dalle pagine dei giorni come un assordare di cristalli

poi brividio di luna nel cerchio delle sere cieli bianchi di silenzi

a propiziare un appiglio per reinventarsi la vita

52

NUVOLE VAGHE

le nuvole vaghe a guisa di pegaso o capra e in pacato risveglio il sangue del tuo ieri connesso alla vista del bimbo nel levarsi dei piccioni in volo davanti ai gridolini acuti e più a lato della piazza il vecchio in carrozzina tornato bambino a ricordarti l'esistere parabola di carne nel pulsare dell'universo e il conto degli anni i voli pindarici del sognare

53

CIELI INDIVISI

i voli pindarici e come in sogno il passato divenuto memoria di voci impalpabili essenze residenti in un altrove di cieli indivisi

54

VITA DI MARE

essere circoscritto nel tuo spazio ti sta stretto assumere come l'acqua la forma del suo recipiente ti deprime aneli come la sorgente alla sua foce amalgamarti coi fondali marini conoscere l'alfabeto dei pesci gli anfratti i fatti del giorno dispute e amori coordinate d'una vita di mare in divenire le tempeste che tengano l'anima tesa sul grido come achab

55

LA TUA STAGIONE (a Rimbaud)

in echi d'inchiostro verde virgulto tu esploderai

vergini pensieri incolli nel tuo cielo ispirati a scandire la tua stagione età dell'oro e “maledetta”

56

NON MANDATE A CHIAMARE [rifacimento di una poesia del 2012]

quando il mondo continuerà dopo di me

non mandate a chiamare prefiche che versino lacrime sul contenitore del corpo-contenitore

e a chi vi dirà lui non c'è più fategli pure uno sberleffo com'è giusto che sia

57

IL TUO DETRATTORE

come a dire quello del “tu pensa per te” l'alterego che va col lupo seguendo la pista del sangue lo stesso che ti seduce e lo sguardo svia dagli occhi forti della luce

58

IL TUO DETRATTORE 2

quello che in un buffo di vento fa orfano di stelle il tuo cielo

dimora dell'angelo compassionevole

59

LUCE ANNODA

luce annoda le voci nell'aria liquida fuoco delle attese dove anime si cercano

-un fiume d'echi

60

SIMILE ALLA VITA

simile alla vita il morire mi dici naturale ma strano se ci pensi vi si entra con uno schiaffo e se ne esce con una manata di terra

con un io ridimensionato m'immagino di sparire come chi in sogno segua una successione di stanze allora uccelli vedrei uscirmi dalla testa nel becco i versi d'una vita

FELICE SERINO

POESIE

UN LEMBO DI CIELO

1

D'AZZURRO

delirio di luce d'azzurro

dell'anima cerchiata di spine

2

IL QUADRO

lo vedi meglio a freddo da fuori se non preso nel vortice della sindrome di stendhal meglio che non lo stesso autore immerso e perso nella sua creazione il sangue sparpagliato nei colori

(2013)

3

MOMENTO DI ESTASI

la felicità è in braccio al vento

brucia questo tramonto in un volo...

4

L'ANGELO PORGE UNA GOMENA

l'angelo porge una gomena di avemarie all'anima che approda -vela stracciata- sulla riva del cielo -dove ogni linea s'annulla

5

UN APPIGLIO

[Studiando una poesia (in questo caso propria) può venirne un'altra e forse un'altra...]

giorni sui precipizi vivendo in braccio a capricci del vento

un appiglio sarebbe il cielo a rinascere in echi d'inchiostro?

6

MARINA

sull'onda bianca della pagina inavvertita la musa come un'ala si posa e si china discreta a ricreare di palpiti un vago sentire di mare

(2013=

7

VORTICE

sospeso in un limbo gelatinoso o risucchiato nel vortice di porte girevoli...

affidarti a una mano di luce per uscirne...

8

NELL'ULTIMO

a Madre Teresa

di Cristo mi graffia la bellezza

tocco nell'ultimo la sua dolorante carne

9

IL VERSANTE CELESTE

una luce pensante di sorpresa visita il cuore sul suo versante celeste da sempre in attesa -in traslucere d'anima arresa

10

MISTERO IN ME

mistero in me io nel mistero la vita come un'ostia di luce levata ad affermare il suo ri-crearsi la forza segreta di stupire il suo amare lasciarsi scoprire

11

IL MIO POSTO

a David Maria Turoldo

nella tua costruzione Signore dove metti il mio tassello

quale il mio posto:

sia pure l'ultimo – ma come Tu disponi:

indelebile profumerà per Te il fiore del mio sangue

(2013)

12

IL VERSANTE LUCENTE

espandermi su quel versante lucente perduta armonia dove poesia era il profumo del mare mare aperto

13

ALTA ENGADINA

diario [mentre “mi” scrivo spiando il mondo da qui tra terra e cielo]

è il caso di dire un bianco da ferire gli occhi la parete del ghiacciaio riflettente una luce quasi ultraterrena

a bucare la notte -mentre qui mi scrivo

(2013)

14

CONDIZIONALE

vivi al condizionale i segnacci rossi che portavi a casa scambiandolo col congiuntivo privilegi il fantasticare al condizionale dando forma al sogno così potrebbe il fiume risalire la corrente camminare sulle acque si potrebbe...

15

CHI SIAMO

caduta la carne svelati a noi stessi (resteranno graffi nel cielo a presenza d'un vissuto stuprato):

non più un vedere attraverso uno specchio in enigma dove l'essere si aprirà in fiore

(2014)

16

GIRO DI LUNA

giro di luna bivaccante nel sangue baluginare d'albe e notti che s'inseguono dentro il mio perduto nome per le ancestrali stanze un aleggiare di creatura celeste che a lato mi vive nella luce pugnalata

(2014)

17

IL NESSUN LUOGO (leggendo “Predario”, di Giorgio Luzzi)

cominciare da qui per un mondo più prossimo alle origini -

il nessunluogo eletto

18

ALTRA VESTE

vedermi lontano io che indosso parole di carne e alfabeti di sangue

... altra veste mi attende

19

LA RICERCA

uscire dal porto -il cuore in mano- issare la vela della passione dietro lo stridulo urlo dei gabbiani tra le vene bluastre del cielo foriero di tempesta squarciare nel giorno stretto il grande ventre del mare che geloso nasconde negli abissi i suoi figli

(2014)

20

IL CAPO RECLINO

i cadaveri dei giorni di festa

-la spada di damocle dell'impermanenza che a volte ti spiazza a strozzare la gioia -

immaginarsi fuori dall' “impasse” attraverso il sogno della morte il capo reclino sul foglio graffiato da versi “congelati”

21

NESSUNA STRADA MUORE

(Condivisione)

sentire i fiori bisbigliare col vento all'unisono un intonarsi di voci sole un respiro solo - svolìo di farfalle sui colori a inseguire il fiato del giorno

22

GONFIE LE VELE

gonfie le vele a soffio di preghiera per l'ultimo porto

23

COME SE

vivere come se non ci fossi

non riconoscerti come il fuori del tuo dentro

-il corpo ad accompagnarti

24

LA TENTAZIONE

(a Padre Pio)

estenuante lotta sanguinosa poi alla luce ubriaca del nuovo giorno ecco librarsi sull'umano azzurra ala la parte angelica

(2014)

25

L'OFFERTA

vagheranno le nostre ombre la sera sulla terra quando non saremo più inavvertite si chineranno sul fratello come offerta di perdono ad un'offesa legata al sangue o alla lama della parola -balsamo sul cuore inconsolato sarà l'angelica ala

(2014)

26

LA CONDANNA

(a tutti i carcerati e alla loro metà)

bianco urlo dell'altra metà del cielo

(tempo scandito a elaborare: due prigioni – di qua di là delle sbarre -patteggiare dell'essere con lo stillicidio che squaderna le ore)

dal fondo del mondo luce ferita dove è terra di nessuno

dove il cappio oscilla

(2014)

27

SCAMPOLI DI VITA

tra le pagine del cuore sfogliate dalle dita del vento passano bluffando con la morte scampoli di vita

non può dimenticarci la bellezza

(2013)

28

ALI

riscattare le ali contro l'ingiuria del tempo risalire luce dopo luce a un'alba rossa di vene esplose

(2014)

29

BRANDELLI D'AMORE

dammi Signore un collante di passione

-atto di fede che snudi il giorno-

per fissare nel blucielo brandelli d'amore

pezzetti di me

(2014=

30

D'UN SOGNO

casa sul mare dove vidi la luce sulla porta un ritaglio di cielo a visitarmi i miei morti venuti sembra dal mare sorridermi mentre mi vedono con naturalezza librarmi falena contro il soffitto

(2014)

FELICE SERINO

POESIE

FRAMMENTI DI LUCE INDIVISA

2014

31

DOCILE ALLE TUE MANI

docile pasta alle Tue mani plasmami secondo il Tuo volere

sgabello di gratitudine ai Tuoi piedi

farfalla lucente di Tue piaghe

32

SONO ANCHE ALTROVE

d'albore un tenue rosa anelito d'espandermi in fiorite di cielo

33

PARTICELLA

noi siamo tra l'angelo e la bestia mi dici sciorinando tesi astruse ma dove lo metti il bosone di Dio così bene immerso nella materia: l'infinitesima/infinita particella che ti trascende è il tuo Tempio e brilla di luce propria

34

ALLO SCOPERTO

(a Francesco d'Assisi futuro Santo)

uscire nudo allo scoperto un morire al mondo spoglio di alibi-corazze il cuore che risale in luce sue macerie la vertigine del tempo vuoto

35

ALZHEIMER

i suoi giorni come un vortice di foglie a dilatare deliri gioca con le ombre sui muri vuole afferrare la biancaluna incorniciata nella finestra

alle prime luci riaffiora un barlume di quell'io bifronte che ha perso la strada di casa

36

L'ESISTENTE

è dall'origine della foglia la foglia-madre così della parola il cuore la luce Verbo che muove i mondi il dio in noi la bellezza dell'oltre

37

ANELITO

(a Sant'Agostino)

uscire dalla gabbia di carne e fendere l'azzurro con revisionate ali lasciarsi invadere dalla luce del Tuo volto fulgente più di mille soli

38

AL PARCO

(fuori da un periodo depressivo)

vade retro male di vivere nuova luce di orizzonti leggo nello sguardo dell'anziano sottobraccio nella macchia di sole a farci isola ora che nuovi m'appaiono i semplici gesti un sorriso una parola forse questo il senso mi dico Lui ben sa “utilizzarmi” al meglio va-de re-tro mal du vivre ti riconosco dal tuo odore acre ti ricaccio nel buio fondo

39

LA LUCE BUONA

riempire vuoti di cielo cogliere la luce degli occhi una mano tesa nel bianco grido del vento

40

A LATO DEL CUORE

non voltarti indietro – mi dico - percorri lo stretto marciapiede a lato del cuore: nel profondo di te nel buio di stelle calpestate ascolta il grido verticale che da caduta si fa preghiera

40b

PRIMA DEL TEMPO

prima del tempo non c’era che amore quello-che-muove- il-mondo danza nel cielo della Luce-pensiero della notte a scalzare le tenebre

41

UNA SPALLA DI LUCE

non ricusare mi dice questa spalla di luce e se ho lasciato che ti perdessi è perché dal tuo fondo mi tendessi le mani

non sia tu di quelli “che non si voltano” e hanno fumosa aureola appoggiati alla spalla di luce che è l'Io sono

42

CERCHI SULL'ACQUA

sospensione lucente

petali vellutati fanno cerchi sull'acqua

si staccano voli dal tramonto

43

MIO SANGUE ALATO

tu come un'esplosione all'aprirsi del fiore

vita: mio sangue alato

ah sentirmi avvolgere nel risucchio del vuoto tuo affamato

44

NELL'ARIA VEGETALE

si aprì il mattino azzurro nell'aria vegetale come un mare nel seno del cielo e da una costola per lui Egli la plasmò dalle sinuose forme a far tondi gli occhi vogliosi d'un amore tendente alle stelle

45

PIU' D'UNA VITA

l'insistente mostro della mente e l'embolo d'ombre e quanta morte in questa vita più d'una a far nascere ali dove sanguina la trasparenza

46

IL PREESISTERE

[ripresa da una poesia datata]

e tu a chiederti il perché dell'effimera bellezza del fiore o della breve luce che vive la farfalla

e del preesistere d'ogni singola specie non dici che si sa nominata
e trasfigurata è oltre quell'orizzonte dove continuano il mare i gabbiani nel fondo degli occhi

47

ULISSIDI

[ripresa da una poesia del 2011]

veleggiare verso lidi dell'Origine impastati di luce alchemica in fondo agli occhi aperti mari dei sensi

48

FAR POSTO ALL'ANGELO

dev'esserci forse un angelo alla mia sinistra e sì che per natura non sopporto nessuno da quel lato camminando per strada che non sia una benefica presenza

chi mi accompagna nella luce declinante degli anni non sa di dover fare posto all'angelo

che provvido mi aiuti a scalzare ogni giorno la morte

49

QUEI VERSI PERSI

[nel percorso col bus verso Brescello]

poi di ritorno a sera carta e penna o se vuoi tastiera il bianco che ti fissa e ti ci perdi un muro la mente un muro provi con un verso impreciso poi un altro ma no non era così che l'avevi pensata eppure ce l'avevi tutta lì come una cantilena tra veglia e sonno negli occhi la confusa striscia bianca sulla destra ed eri in uno stato di tortura-goduria trattenendoli ancora quei versi ma ora niente un muro la mente risucchiati da un buco nero

50

BORDERLINE

[ispirata a un'altra mia poesia a tema sociale]

la tua carne dolorante tu crocifisso alla sopravvivenza non un tetto un letto d'amore i figli sconosciuti cieli caduti nel fondo degli occhi ti perdi tra i rifiuti dove sembri cercare brandelli di quella vita che ti ha tradito

51

CIELI BIANCHI

cadute virgole dalle pagine dei giorni come un assordare di cristalli

poi brividio di luna nel cerchio delle sere cieli bianchi di silenzi

a propiziare un appiglio per reinventarsi la vita

52

NUVOLE VAGHE

le nuvole vaghe a guisa di pegaso o capra e in pacato risveglio il sangue del tuo ieri connesso alla vista del bimbo nel levarsi dei piccioni in volo davanti ai gridolini acuti e più a lato della piazza il vecchio in carrozzina tornato bambino a ricordarti l'esistere parabola di carne nel pulsare dell'universo e il conto degli anni i voli pindarici del sognare

53

CIELI INDIVISI

i voli pindarici e come in sogno il passato divenuto memoria di voci impalpabili essenze residenti in un altrove di cieli indivisi

54

VITA DI MARE

essere circoscritto nel tuo spazio ti sta stretto assumere come l'acqua la forma del suo recipiente ti deprime aneli come la sorgente alla sua foce amalgamarti coi fondali marini conoscere l'alfabeto dei pesci gli anfratti i fatti del giorno dispute e amori coordinate d'una vita di mare in divenire le tempeste che tengano l'anima tesa sul grido come achab

55

LA TUA STAGIONE (a Rimbaud)

in echi d'inchiostro verde virgulto tu esploderai

vergini pensieri incolli nel tuo cielo ispirati a scandire la tua stagione età dell'oro e “maledetta”

56

NON MANDATE A CHIAMARE [rifacimento di una poesia del 2012]

quando il mondo continuerà dopo di me

non mandate a chiamare prefiche che versino lacrime sul contenitore del corpo-contenitore

e a chi vi dirà lui non c'è più fategli pure uno sberleffo com'è giusto che sia

57

IL TUO DETRATTORE

come a dire quello del “tu pensa per te” l'alterego che va col lupo seguendo la pista del sangue lo stesso che ti seduce e lo sguardo svia dagli occhi forti della luce

58

IL TUO DETRATTORE 2

quello che in un buffo di vento fa orfano di stelle il tuo cielo

dimora dell'angelo compassionevole

59

LUCE ANNODA

luce annoda le voci nell'aria liquida fuoco delle attese dove anime si cercano

-un fiume d'echi

60

SIMILE ALLA VITA

simile alla vita il morire mi dici naturale ma strano se ci pensi vi si entra con uno schiaffo e se ne esce con una manata di terra

con un io ridimensionato m'immagino di sparire come chi in sogno segua una successione di stanze allora uccelli vedrei uscirmi dalla testa nel becco i versi d'una vita

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI

(2014)

61

E' DA GIORNI

è da giorni che persiste una visione come di creatura uno scricciolo che voglia nidificarmi nella testa decido di adagiarla sul bianco della pagina-lenzuolo con la delicatezza d'una nutrice quasi ne tremo ed è un tripudio del sangue come chi trovi un tesoro

62 NUOVA POESIA

non dirmi che questa in grafia minuta è “inconsistente” come la mia “collezione di farfalle”

cielo grigio si riflette negli occhi

-unforgettable

piove l'immagine di te attraverso il vetro mentre

il marciapiede si allontana

ho da dare i miei occhi a quel che passa

63 RINVERDIRE

aria screziata d'umori anonimi in un rigurgito rinverdire dell'anima dissolta quasi nel bailamme biancore di cieli dove annegare il grido

64 ELDORADO

aneliti annodi al tuo giorno novello ulisside voci di conchiglia echi si fondono col sangue in luce nel sogno di eldorado rammendi la tua vela stracciata

65 DIVAGAZIONI SULLA FISICA

[Poi come una macchia anche questa vita sparisce senza traccia. Durs Grumbein]

ti convinci che l'io sia un riflesso condizionato -e il mondo? il mondo dell'occhio

l'Io-sono è l'Orologio cosmico e non è più un mistero la particella detta il bosone di Dio

una danza di cellule e -incredibile- una montagna di materia contenuta in un cucchiaino!

66 CRITICI (semiseria)

ti mettono a nudo sulla pagina-lenzuolo ravvivano il grido di luce della parola sofferta concepita nelle viscere ove hanno asilo le lettere del sogno vanno con la lente fino all'intimo pertugio ti spellano rivoltano risalendo al lampo della musa dove regna la parola annunciata hanno l'aureola da edotti sotto i soli bianchi delle lampade

67 NELL'INDACO CIELO DEL SOGNO

a Walt Whitman

nell'indaco cielo del sogno odo l'aedo cantare le tue odi con sottofondo di musica celeste mentre fluttuante nel mare d'erba del cielo tornato fanciullo ti vedo giocare coi capelli di Dio

68 IN DIVENIRE

appoggiato alla spalliera d'aria del divenire tu - arcoteso futuro anteriore o tempo che ti mastica sangue del pendolo

69 VITA CONTROMANO

(a James Dean)

teso sul grido d'una vita contromano animo di ragazzo bruciato a perderti in un oceano di spleen brami ti visiti in sogno nel risalire dagli anni la dolce madre -profondità celestiale- le dita affusolate nei capelli

70 NELL'ARCO DEGLI OCCHI

andare come su cocci la pelle dell'anima tesa come tenda oltre le stanze viola della mente vedere infine quel male oscuro uscire dal tuo specchio e il fiore della grazia aprirsi a ventaglio nell'arco degli occhi

71 SULLE LABBRA

(ad un interlocutore immaginario)

come dire ferire di penna tu a dileggiare il vero intingendo nell'azzurro eludendo l'angelo

poi svanirai nella luce anche tu qualcuno al tuo capezzale forse potrà leggere il verso più bello sulle labbra morenti mentre invochi la madre

72 ALTRA VESTE (rifacimento di una poesia inizio 2014)

un vedermi lontano io che vesto parole di carne alfabeti di sangue da me lontanissimo ché ad altra sembianza anelo per voli su mondi ultraterreni

73 LA NOTTE LATERALE

[rifacimento di una poesia del 2006]

è il gravitare dell'ombra che ti segue a lato o l'orbitare dell'unghiuta morte questo saperti enigma vederti come in una vertigine di specchi
a scalare la notte

74 I RICORDI DEL CUORE

quel po' di stordimento dopo un bicchiere di troppo è la vita che scorre al contrario la brezza marina la mente a vagare resuscitando fantasmi ti risalgono dal profondo abbozzando la smorfia del pianto il loro grido a confondersi con quello dei gabbiani bianche creature danzanti sulle onde crestate che a beccate ti sembrano
straziare i ricordi del cuore

74b KRONOS

fratto il Tempo non più riflette lo specchio –esser vivo quasi una finzione sogno congelato dove si piega il cuore senza remissione

75 MAGNETICI OCCHI HA LA NOTTE (a Hemingway)

come una morte tenuta in vita questa vita compagna la bottiglia che almeno stanotte allenti quel suo morso a ricucire lo strappo infinito domani un colpo e ti adagerai nell'ombra occhi in liquido cielo capovolto

76 FORSE UN ANGELO

a trascendersi in me è forse un angelo nel punto dove l'anima vibra come diapason e in un mutevole cielo d'occhi mi asseconda a snudare la bellezza da frammenti di parole e suoni

qui nel mio sangue ecco si leva il fiore che non so dire

77 ANCHE TU A PRECEDERMI

(all'amico Flavio)

anche tu a precedermi sulla via dell'Inconoscibile

piena la valigia avevi di falci di luna e di balenii di vergini aneliti

te ne disfacesti insieme al corpo per “vestire” una verità nuda

oggi dallo scrittoio del cuore a te mi volgo e i tuoi versi mi suonano come una profezia

78 OASI DI VERDE

sul lato opposto un po' d'ombra il solito giro poi la panchina il libro oasi di verde da respirare vaghezza di nuvole a riflettersi sulla pagina e i gridi dalla vicina scuola di chi anela alla libertà degli uccelli e la ragazza a fare footing tempo quattro minuti tondi e ecco da dietro l'isolato laggiù ti rispunta la maglietta rossa

79 COME IN SOSPENSIONE

aria dolce della sera unghia di luna sovrastante la linea cielomare questo sentirsi come in sospensione un sognarsi altro da sé a dilatarsi in un ignoto spazio mentre la vita impone suoi ritmi

80 ALI DI FARFALLE

sono emerso da profondità oniriche come da abissi senza scafandro lì ho incontrato i miei morti

la luna si bagnava nei loro sguardi dai sorrisi spiccavano voli improponibili farfalle ali enormi mi avvolgevano in un senso di pace mentre mi perdevo nei loro vertiginosi colori come in un quadro di kandinskij

81 NEL CHIUSO DELLA STANZA

le mosche assassine della mente nel cantare il Tuo nome nel chiuso della stanza

ah più breve sia l'arco che da Te mi separa e da questo naufragio di sangue la Tua mano mi tragga

82 SAREBBE FORSE UN CADERE

sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue mostro della mente che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso ed io a mordere il giorno come sfuggirgli dove nascondermi uscire da me stesso annullarmi ah trafiggetemi stelle mare avvolgimi nel tuo fresco lenzuolo oggi è un penare che non sostengo più

83 UN LEVARSI D'ALI

stato celeste antimaterico in sogno un levarsi d'ali fiammante fiore di sangue disincarnato

84 FIORE DI SANGUE

vuoi bastare a te stesso il tuo “assoluto” è polvere che abita nella bocca dei morti pazzia fare a meno di Lui quattr'ossa in croce altro non sei nella vastità di cieli ma a un tempo quel fiore di sangue del divino in te profuma e canta -urla la radice se la strappi

85 LE RADICI DEL CUORE

[Spunto tratto da una poesia del 2005]

cogliere una piccola morte nello strappo di radice dove altra ne nasce dal suo grido

cogliere l'inesprimibile di questo morire che s'ingemma d'eterno

86 DELIRI

in buona compagnia dei saltabeccanti piccioni raccoglieva torsoli di mela tra i rifiuti e biascicava versi improbabili parto dei suoi deliri

nel nosocomio conobbe una sua pari portava con sé dei versi di campana e una foto sgualcita

lampi di visioni a mordere giorni di macerie poi un mattino li trovarono abbracciati le vene recise che già sorvolavano cieli sconosciuti ai mortali

87 IL GIORNO A SCHIARIRE

il giorno a schiarire risalendo con gl'occhi della memoria ad arcobaleni e transiti propiziatori riscoprendo quel vento che nel suo azzurro vortice risucchi lo sprofondo d'apatia e rigonfi le vele per l'avventura

88 LA VITA A RACCONTARSI

volti galleggianti sul mare del sogno nella composizione della luce aprirsi di corolle palpitanti anemoni la vita a raccontarsi con la bocca dei morti col sangue delle pietre

89 SALE LA LUCE

(a Dario Bellezza)

alba d'un bianco cadmio che annega i sogni d'una notte famelica di corpi alle spalle di quest'ombra che ti pesa sugli occhi sale la luce che ti tiene avvinto all'arida ora dei vivi

90 QUEL CHE SONO

(ispirandomi a Nicodemo)

sono quelle immagini che in me parlano a consegnarmi a un io vissuto come in sogno

nell'avvicendarsi degli anni m'inerpico sulle spalle di quell'io di ieri per vedere il mondo dall'alto

91 LA SALITA DEL CIELO

(a San Pio)

ti sogno muta presenza china sull'ora esangue

apre in me la salita del cielo una strada inondata di noetica luce sanguata della passione di tue piaghe

FELICE SERINO

POESIE

D'UN PRESENTITO CHIARO D'ARMONIE

29

QUESTO SOGNO

nel momento che questo sogno di carne si trasfigura in cristalli di luce

una nuvola di uccelli uscirà dal suo arioso cranio

a glorificare il Signore

(2012)

30

LUCE CATARTICA

uscire dalla notte con passi nuovi con occhi nuovi

bagnato di Dio

31

NEL SANGUE DELLA PAROLA

[scritta a Capodanno 2013, a 26 mesi dalla morte di Alda Merini]

nel sangue della parola il canto tuo del tuo amore per la vita segregata incompresa crocifissa

nel sangue della parola l'azzurro canto della “follia” che sale dalle sbarre di carne dei manicomi

nel sangue della parola il grido dell'innocenza violata e dei diseredati che tu amavi tanto

32

DEDICA

credimi alda: a te io canto con un'ala spezzata

(prendere il volo vorrei – oh sì vorrei...)

sul sangue della bellezza io canto d'un presentito chiaro d'armonie

33

AVE MARIA

il nuovo giorno si china sull'azzurro tuo manto

bagnato mi so della tua grazia – Gospodine *

*in croato è la Madonna

[Pola, agosto 2011 / Torino, febbraio 2013]

34

Il SE' L'ENIGMA

limitato il senso del chi siamo

“per speculum in aenigmate”

sarà il prismatico Sé -dentro- a sognarci?

35

VITA A ROVESCIO

sarebbe vita a rovescio questa perché gli ultimi saranno i primi?

considerare tutto vanagloria?

capovolte anche le apparenze

non abita qui la trasparenza

36

L'IMMAGINE SPECCHIATA

l'uomo “affamato” grida la propria fame di senso

finché nella luce inaccessibile -che smemora il finito- non combacerà col Sé l'immagine specchiata

(2012)

37

FORGETFUL

ti supera la luce – non ti appartieni che in parte cerchi

nel sangue l'immemore tuo nome

38

L'IRRIVELATO

Lui l'Irrivelato si fa trovare se provi a squarciare la maschera che indossi ... così sarà come trovarti in una selva di gridi lepre braccata dal suo amore esclusivo

39

KRONOS

fratto il Tempo

non più riflette lo specchio – esser vivo quasi una finzione

Sogno congelato dove si piega il cuore

-senza remissione-

(2012)

40

COMA

(esperienza di pre-morte)

sta per sfociare la vita nel mare di luce – un rapido sguardo di là in un tempo sospeso: come un batter di ciglia: non era quello il Disegno

41

LA VISIONE

ancora sono sogno e inizio di pensieri e sento un angelo con l'ali vellutate coprirmi

nel bianco silenzio allagato di luna mi do d'amore mia “fuga” nell'intima mia essenza sorda al mondo

(2012)

42

CANZONE

[ispirata a una poesia del 2006]

spiove luce di stelle e in cuore echi di pace- vedermi in tutto col mio sognare il vissuto vita sognata

... spiove luce di stelle stasera guardare gli anni in cuore spogliati

43

VERTICALITA'

dolore non solo quello da carne-urlo animale ma sublimato negli assi della croce guardando in divenire là dove conduce Passione per la porta stretta

(2012)

44

AL NOSTRO CENTRO

come in sogno ci desteremo in un'altra maniera * – giungeremo al nostro centro dove in eterno si brinderà col sangue della passione al desco dei martiri e dei santi -amen-

*“dimensione” espressa in un verso di Pessoa

45

DIVAGAZIONE SULLA MORTE

è il morire ciò che affratella - ma davanti al mistero chi non resta confuso: nessuno a farci un fischio dall'aldilà e il dubbio è che sia come un impalpabile sogno o risibile sorte

esoterismo karma re- incarnazione: per nessuno c'è il nulla e la morte definitiva

(2012)

46

PER LUNGA ARIDITA'

(drastica soluzione disincagliarsi dalla vita prenderla “per il collo”)

per lunga aridità creativa c'è chi si autoelimina

47

L'ESCOGITARE

(leggendo Montale)

l'escogitare non è sapere

nulla sappiamo altrimenti sarebbe dissoluzione

(si sta come in sogno in una sala d'attesa)

48

SENZA CARTA E PENNA

(semiseria)

a tratti l'anima ora esulta ora si perde nei bui corridoi di parole dove una quartina balenante e poi indistinta vuol farsi luce ma quasi per sfida inafferrabile si fa gioca a nascondino con lui preso di sorpresa nei suoi vortici... ahi! sprovveduto poeta che non sa raccogliere in tempo un sangue vivo

(2012)

49

LA POTATURA

(a Pablo Neruda)

(in terra d'araucaria è luce che tarda a congedarsi il tuo poema mai finito)

non rami tagli ma versi a carpire luce a quel sole d'un generoso Iddio e maturare frutti sanguigni dolcissimi come gli abbracci dei ritorni...

(2012)

50

DISQUISIZIONE SULLA MENTE

grossolano errore – mi spiegavi col sorriso di chi sa - scambiare la mente col cervello: questi è del corpo- contenitore mentre la prima coi suoi azzurri echi è parte della Mente Universale che governa la terra e questo essere formica che la percorre...

la mente è cielo e l'una contiene l'altro

51

DICE IL SAGGIO

sei del cielo ... ma avanti negli anni ancora non ti conosci

52

NEL GIORNO ACCESO

nel giorno acceso (avvolto nel mantello del vento) sporgersi da una rupe di passione in un amen il ripercorrersi di stagioni di là del mare cogliere il fiore-essenza del tempo sognare d'essere quasi una finzione -la morte un paradosso

(2012)

53

UN DEJA' VU

del luogo sente quasi il profumo salire dalla terra lo spirito che si piega a contemplare

gli sembra di esserci già stato o forse l' ha sognato ... e quell'albero vetusto sopravvissuto a suo padre a fargli ombra a occultargli in parte l'ampia veduta del mare quello stesso mare che vide i suoi verdi anni

e il vissuto (come in sogno) divenuto lontana memoria

(2012)

54

STEP

pensieri distesi nell'ora canicolare ... una lama di luce obliqua sul letto e nella mente in sopore -in simbiosi con lo sciabordio del mare- il perdurare il dondolio del corpo fatto d'aria

(2012)

55

TURBINE VORTICA

turbine vortica intorno al chi sono

non altro sapere che la tua inconsistenza

-ma a un tempo di contenere un mondo

.................................................

FELICE SERINO

POESIE

D'UN PRESENTITO CHIARO D'ARMONIE

POESIE DELL'IMPERMANENZA

1

DISTACCO

farsi fragile foglia appoggiata ad una spalliera di vento

(2011)

2

EVANESCENZA

in trasognato sfarti figura -quasi rito- t'invetri incielata diafana

3

COS'E' IL MARE

non puoi spiegarlo alla bimba dagli occhi di luna se non l'ha mai visto prima

se non è rimasta rapita dal ricrearsi sull'acqua di riflessi dorati -ed è poesia...

lei può solo sognarlo – il mare - come una carezza di vento salato e spazi aperti e voli

vederlo nel proprio cielo alla stregua in cui s'immagina un altrove chiamato paradiso

(2011)

4

NASCITA

come appena emerso

da naufragio di sangue a luce ferita

rosa del tuo fiato – madre -

(2011)

5

IL CAMBIAMENTO

(sfogliando la fine anni '60)

una luce pensante di sorpresa visita il cuore che si è negato all'altro da Sé al suo versante celeste -per giorni spavaldi da cucire sulla pelle

(ora è un coniugarsi all'opposto il restarvi connesso è l'attesa -in traslucere d'anima arresa- che Colui che t'invita ti dica “amico vieni più avanti” -cfr Lc 14,10)

6

NEGAZIONE DELLA MORTE

inargenta sul mare la fine del giorno

sapere che Qualcuno da sempre mi conosce

notte d'ossidiana ora m'avvolge mi sogna nelle vene del buio io non posso morire

morire alla vita...

(2011)

7

VORTICE DI FOGLIE

distrazione del Supremo – dici – la nostra parte mancante? ovvero caduta d'angelo nel mare-mondo?

non siamo che un vortice di foglie

ma se il precipitare in se stessi è in vista di risalita (alla notte segue il giorno)

allora non esiste -sai- chi potrà recidere questo cordone ombelicale col cielo

(2011)

8

ESTASI

avvitato nel rosso tuo palpito

m'incielo

9

L'ENERGIA S'ADDENSA

l'energia s'addensa in un tempo rallentato

-noi qui nel divenire

-palpiti d'anima e cielo

(un trascendersi)

(2011)

10

AMORE E'

Amore è una parola a rischio

un irradiarsi di cieli...

esaltazione al calor bianco

o un lungo gemere come di vento che squassa -sottile
“privilegiato” dolore

dimora di sole e d'ombra -dove disarmato è il cuore

*Il primo è un verso di Nelo Risi

(2011)

11

RADICI

potrebbe accadere che a volte ti domandi se ti trovi in un sogno o un déjà vu

un sentirti perso – fuori dal tuo centro – quasi senza un io reale

... e in quel frangente aggrapparti con l'anima a radici del cielo

-come ad una madre

12

NON E' CHE UN PERPETUO TRAMARE

la vita ha in tasca la morte -siamo noi divino seme:

non è che un perpetuo tramare “cospirazioni” del nascere

miracolo d'amore

(2011)

13

COLUI CHE INTINGE

non si estingue questo fuoco che passa per la carne del cielo -il mio abbracciare dalla croce il mondo -il tuo trafiggere nei secoli questo Cuore senza più sangue

di giuda è piena la storia – tu guardati intanto da chi credi un amico: è quello che con te condivide il pane la luce l'obliquo raggio degli occhi

(2011)

14

IL ROVESCIO

capovolte le apparenze

... se era questa la vita – ti chiedi - figura d'un sogno che se stesso sognava...

15

VERTIGINE DEL CERCHIO

vertigine e chiusura del cerchio

compasso che gira sulla punta per mano dell'angelo personale

... l'uscita dal cerchio

-nella luce

16

LA BELLEZZA DELLA ROSA

[ispirata da una omelia]

le tue scelte abbiano profumo di Paradiso -anche se verità attira l'odio del mondo

la bellezza della rosa brilla del sangue sulle spine

(2012)

17

L'EGO

ovattata vita di chi l'altro non “sente” -muro eretto con impasto dell'ego

inutile imbiancarle le pareti pregne di dolore -sale silenzioso l'urlo fino al cielo

(2012)

18

SOGNO UN MARE D'ERBA

(a Walt Whitman)

amo le tue odi dolce vecchio Whitman - un lampo ed ora ti vedo tra nubi giocare coi capelli di Dio Padre (tu ritornato bambino) – ed ecco ti si ricongiunge l'ex “allievo” – il profeta * barba-di-luce – fluttuante nel mare d'erba del cielo

*Allen Ginsberg, che s'ispirò a Whitman, morto il 5.4.97

(2012)

[poesia del 2000, ripresa nel 2012]

19

IO ERO LA'

(nella ricorrenza dell'11 settembre)

quasi un assentarmi da me (stato catatonico davanti allo schermo) (auto- difesa inconscia per non viverlo quel momento?)

-ma io “ero” là tra vite spaginate nell'aria:

io presente-assente stagliato contro un cielo stravolto

...e in me

cadevo

(2012)

20

IL RIMEDIO

non lo trovi in nessuna enciclopedia: malessere e rabbia si contrastano con meditazione e preghiera rubando spazio alla bile – ripudiando la pratica di chi si disistima con alcool e pasticche a effetto placebo (col pensiero -inconscio- di sparire)

21

AD ANTONIA POZZI

Poesia – azzurra eco del cuore - sei musica che piove pulviscolo dorato nelle stanze della Bellezza

-eterna armonia

(2012)

22

MILLE E PIU' PAGINE * (ah la poesia!)

sulla spalla mi pesa la merini tornando dal mare un cambio spalla versi da ruminare in un vago giro di pensiero nell'aperto cielo istriano in questa canicola agostana

[Porec (Parenzo), ferragosto 2012]

*Alda Merini, Il suono dell' ombra, Mondatori 2010

23

AD UNGARETTI

nel carnato della terra d'alessandria -zolla palpitante nel sole

nascita di un dio minore a battesimo d'inchiostro

(2012)

24

COME IN SOGNO

[a chi è affetto da attacco di panico]

come nel sogno quando a quattro zampe ti trovi -impotente- a graffiare la terra in salita

... poi la libertà del risveglio mentre ad allentare la morsa è quella impressione di morire

25

ALLA MENSA DEI POVERI

[ispirata da una intervista in tv il 21.10.12]

-nella vita chi non si dà muore mangia se stesso- la saggia ultraottantenne (cuore fanciullo) sentenzia servendo ai tavoli con fievole voce quasi d'un fiato

luogo ospitale dove tutti -alla buona- ci si dà una mano: sono per un piatto caldo ma non vogliono pietà -

(incorniciati nella finestra dai vetri appannati sagome d'alberi senza chioma nell'autunno inoltrato – al caldo la nuvola di vapore dalla cucina offre un che di magico di familiare)

26

NELL'AZZURRO RIFLESSO

(ad un corrispondente immaginario)

un altrove in me ride sereno -ti scrivo oggi col cuore

come vorrei -in quest'ora benigna- che la sprezzante tua penna s'intingesse nell'azzurro riflesso dove sputi

27

GLORIFICARE LA LUCE

(a un martire della cristianità)

complice il buio: a perdersi fra le cose i gesti – nessuno ad ascoltare il Grido – Dio dov'era...

nessun canto d'angelo -il suo cadavere trafitto sulla punta delle stelle

(2012)

28

UN SENSO

vorrei con le parole aprirti questa vita come una mano Franca Mancinelli da “Mala Kruna”, Manni 2007 .

se sei in ritardo sulla vita sulla sua “tabella di marcia”

... alza gli occhi al cielo datti un senso

la vita una

pensaci

aggiusta il tiro

FELICE SERINO

POESIE

CASA DI MARE APERTO

2011

49

IN QUESTO RIFLESSO DELL'ETERNO

credimi vorrei dirti che quanto avviene anche là avviene oltre le galassie oltre lo specchio dei tuoi occhi amore anzi certamente è presente da sempre in mente dèi imbrigliati noi siamo in un giorno rallentato noi spugne del tempo assediati da passioni sanguigne credi mia cara che quanto avviene semplicemente lo rappresentiamo sulla scacchiera del mondo noi essenze incarnate in questo riflesso dell'eterno dove l'anima si specchia mentre ci appare infinito mistero la vita – miracolo tutta questa luce che ci attraversa

50

DELL'OLTRE IL DOLCE SENTIRE

dell'Oltre il dolce sentire apre sogni e lune

mi è specchio il cielo

51

L'ALTROVE

questa casa di vetro eretta sulle nuvole concepita forse in sogno sai cara si sta di un bene qui l'erba folta alle caviglie uscendo nel sole vieni

52

ULISSIDE

noetica luce a trapassare aneliti

su aperti mari dei sensi

53

DA UNA PARABOLA

“non puoi servire due padroni”

scrivere con la luce la vita la morte vestire di primavera i gigli

non così l'uomo dal suo apparire

preso nel vortice delle cose egli scrive su sabbia l'avere

-nel cuore la paura del bambino

(2011)

54

NOSTOS

Siamo... fatti di orizzonte Andrea Zanzotto

in lampi di visioni vita sognata con occhi di cielo

il sangue ad ascoltare la verde età fuggitiva

(2011)

55

COME UNA MADRE

irradiata benevolenza da madre cosmica:

fragili creature a suggere luce da poppe del cielo

56

DEJA' VU

e ci sorprendiamo a un viverci addosso noi gli occhi riempiti di luna smaniosi di un certo non-so-che quando tornano le stagioni delle promesse di luce e voli i luoghi onnipresenti fra lampi di memoria un cancello uno sguardo rubato oh l'emozione di quei momenti impressi nel sempregiovane cuore gonfio di vissuto ora sorpreso da una lacrima mentre fluttua lieve in uno stadio di sogno che sa di eterno

(2011)

57

L' INVITATO

ho sognato che l'ultimo giorno era anche il primo della mia
nascita in cielo come stella -o se atomo o fiore non so dire ma ero più che mai vivo- che annullato ogni affanno mi vestivano da festa angeli belli giacché quel giorno ero io l'Invitato – anche senza esserne degno -

58

NEL CERCHIO DI DOLORE

nel cerchio di dolore lo tiri in ballo – ed è sì umano quel “Padre perché m'abbandoni” occhi rovesciati e veste di sangue -

tu cerchi una via d'uscita eviti la porta stretta

59

FOSFENI

a Maurice Maeterlinck, drammaturgo

è finestra sul cielo il cuore invaghito a carpire fòsfeni lampi

tu custode dei sogni – dal cuore puro - ti libravi come i tuoi uccellini azzurri che “si nutrono di raggi di luna”

e si espandono nell'Inconoscibile tra svolìo di ali...

(2011)

60

“DAI TETTI”

chi a invadere il campo “uomo” se non Colui che a te in libertà si concede (nessuno “incapace” del suo amore immenso)

vedi: la vita non tarda a guardare che in un senso: “dai tetti in su”

61

VENNE A TROVARTI LA POESIA

giunse come un vento lieve a frugarti le pieghe dell'anima e guidandoti verso stanze inconsce mondi paralleli ti apriva

ora sperimenti il tuo daimon -a divorarti per sempre

(2011)

62

SI DICE DI AGOSTINO

[Al Dottore della Chiesa il quale dava da “masticare” il Verbo]

si dice di Agostino – era forse un sogno? - gli fosse apparso un angelo-bambino che voleva raccogliere con una conchiglia tutto il mare in una buca

la morale tra le righe: nulla è impossibile a Dio

(2011)

(prima che passasse nell'aria e fosse aureolato da giovane Agostino era un dissoluto)

63

FRAGILE PALPITO

in una selva di gridi come lepre braccata dal tuo incondizionato amore:

Tu che governi i cieli “bisogno” hai di me?

perché pungoli questo fragile palpito

fino al sonno della morte?

(2011)

64

OLTRE IL VELO

nulla si disperde

la banca del cielo a custodire i fondi - bagaglio di vita dolore-amore

nulla va perduto – chiusa l'ultima tua pagina di vita

bagnato di Dio sarai al suo appello

presente

65

L'OFFICINA

[ispirata dalla definizione di sé di Quasimodo: “operaio di sogni”]

sgusciante come anguilla l'ispirazione puoi lasciare ti visiti quando non te l'aspetti si levi allora questo sole interiore in sogno o ancora nel dolce dormiveglia prima che sia giorno come un bianco palpito

... ti alzi la mattina ed è quasi un miracolo il silenzio dell'officina

66

DI UN DOVE

di un dove d'un altrove

striscia di luce verde la mente

l'interrogarsi serpeggia si morde la coda

(2011)

67

MARE DENTRO

riverberi maja di luce

rosso schermo dietro gli occhi (te supino) in barbagli a lenti tratti

le vene del mare coniughi con geometrie di gabbiani sul filo arcuato d'orizzonte

questa vastità di cielo e mare dentro – le anime del mare -

... come perdersi

[Pola, 6 agosto 2011]

(2011)

68

COME UN IRRADIARSI DI CIELI

Amore è una parola a rischio Nelo Risi

Amore è

come un irradiarsi di cieli anteriori

esaltazione al calor bianco

o pane impastato con lacrime

un lungo lungo gemito più che sospiro di vento e foglie

casa del sole e delle ombre

dove disarmato è il cuore

(2011)

69

CONGETTURE

si vive per approssimazione

si sta come d'autunno... di ungarettiana memoria

o dall'origine scollàti dal cielo a vestire la morte

fino al fiume di luce che ci prenderà e saremo un'altra cosa...

congetture

ma lasciatemi sognare un sogno che non pesa

(2011)

70

ALEPH

nell'oltre non c'è ombra -lo sai- ombra che ti possa nascondere allo sguardo

è una chiarità che t'attraversa non come qui che guardi per speculum in aenigmate

lì non si consultano dizionari né atlanti: sei tu la biblioteca il motore di ricerca

-alfabeto voce conoscenza- : nel Tutto tu sei e tutto è te – (l'aleph del poeta cieco)*

è dove ti si svela ogni contrario – la vita non è prima della morte

*Jorge Luis Borges

(2011)

71

AVEVO PERSO LE CHIAVI DI CASA

(conversione del non più ragazzo e non ancora uomo)

nuvole a stracci che promettono pioggia

... dai recessi una voce catartica a sovrastarmi a farmi piccolo

la faccia contro il cielo mi ritrovo assetato

72

LADRO DI PAROLE

[l'ispirazione della poesia]

la farfalla immagine-pensiero sotto la volta del bicchiere -della cattura l'ebbrezza ma d'un solo attimo e poi il volo...- la destrezza nel carpirne la luce frangente nei colori - l'inavvertito suono

(2011)

73

NOI ANGELI

sospesi nel tempo a frange del cielo

noi angeli caduti

mendìchi d'amore

74

DEI ME STESSI

l'esistere l'evanescente: un volgere altrove

la vita vista come sogno di me

dei me stessi

75

MI SPECCHIO NELLA MIA TRASFORMAZIONE

quando il mondo continuerà dopo di me

a chi vi dirà lui non c'è più fategli uno sberleffo

76

ANAMORFOSI

[ispirata da un sogno la notte del 20.11.11]

come amante mordicchiare lo spazio-carne

... e i denti frantumati

... e non riconoscersi allo specchio (bambino e vecchio)

(2011)

77

L'ALBA CHE SA DI NUOVO

Per fortuna ciò che sta per nascere è il giorno. (Fernando Pessoa “Il libro dell'inquietudine”)

la si vive nel sangue la nottata

ha uno spazio aperto l'alba che sa di nuovo al rango della luce

78

D' UN PRESENTITO CHIARO D' ARMONIE

d' un presentito chiaro d' armonie

d' un trasognato dove

vivi e scrivi

-tuo credo-

tua casa di mare aperto