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from Cooperazione Internazionale di Polizia

GLI HELLS ANGELS, MOTOCICLISTI TALVOLTA CON UNA PESSIMA FAMA, PRESENTI IN VARIE PARTI DEL MONDO

L'Hells Angels Motorcycle Club (#HAMC) è un club motociclistico fondato a Fontana, in California, nel 1948. È uno dei club motociclistici più conosciuti e grandi al mondo, con oltre 475 sezioni in 62 paesi. I suoi membri sono principalmente appassionati di Harley-Davidson e si contraddistinguono sia per il tipo di abbigliamento sia per la moto (che deve essere di grossa cilindrata, almeno 750 cc). Il club è noto per il suo logo iconico, che presenta un teschio alato, e i suoi membri sono spesso associati a un'immagine dura e ribelle.

Il logo iconico

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L'iconico logo con il teschio alato degli Hells Angels è un simbolo dell'identità del club ed è stato utilizzato almeno dal 1948. Il logo presenta un teschio con un paio di ali e il suo design ha subito alcune modifiche nel corso degli anni. L'origine esatta del logo non è chiara, ma si ritiene che sia stato progettato dai fondatori del club, che si vuole fossero un gruppo di veterani della Seconda guerra mondiale.

Il teschio nel logo è spesso interpretato come un simbolo di morte e si pensa che le ali rappresentino la libertà e la capacità di librarsi al di sopra della legge. Il logo è stato usato dagli Hells Angels per rappresentare i loro valori di ribellione, anticonformismo e disprezzo per l'autorità.

Gli #HellsAngels a suo tempo hanno intrapreso un'azione legale per proteggere il loro marchio e hanno citato in giudizio diverse aziende per aver utilizzato il logo senza autorizzazione. Nel 2010, il club ha citato in giudizio alcuni rivenditori per aver utilizzato il logo su abbigliamento e accessori senza permesso. La causa è stata risolta in via extragiudiziale, con le aziende che hanno accettato di smettere di utilizzare il logo.

Ma non tutti sono “Hells Angels” legittimi

Premesso che come “Hells Angels” vengono generalmente indicati sia i membri dell’HAMC che di altri gruppi di motociclisti che con questi nulla hanno a che fare, vi è chi li segnala per una lunga storia di attività criminali, tra cui traffico di droga, reati con armi e crimini violenti. Sono stati coinvolti in numerose guerre tra bande e sono stati accusati di aver commesso numerosi omicidi. Il club HAMC in particolare negli USA è stato anche collegato a gruppi della criminalità organizzata ed è stato coinvolto in attività illegali come estorsioni, riciclaggio di denaro e frodi. Sono numerose le agenzie di polizia e di intelligence internazionali che classificano l'Hells Angels Motorcycle Club (HAMC) come una banda di motociclisti i cui membri commettono crimini violenti diffusi, tra cui spaccio di droga, traffico di beni rubati, traffico di armi, estorsione e operazioni di prostituzione.

Una reputazione variabile, da criminali a benefattori

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La reputazione degli Hells Angels varia però a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni Stati che li vedono come un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.

Nonostante la loro reputazione criminale, vi è infatti chi ritiene che gli Hells Angels abbiano un forte senso di fratellanza e cameratismo tra i loro membri. Il club ha un rigoroso codice di condotta, che enfatizza la lealtà, il rispetto e la protezione dei suoi membri, che sono tenuti a conformarsi ad una serie di regole e linee guida, che includono un rigoroso codice di abbigliamento, un codice di condotta e una serie di rituali e cerimonie. Sono stati anche coinvolti in varie attività di beneficenza, come il sostegno ai veterani e la partecipazione a corse di beneficenza (come vedremo a breve per quanto attiene l’Italia). Tuttavia, rimane che in alcuni Stati le loro attività criminali e il loro comportamento violento hanno portato a numerose repressioni e arresti da parte delle forze dell'ordine nel corso degli anni. In sintesi, la reputazione degli Hells Angels varia a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni paesi che li considerano un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.

Negli Stati Uniti, hanno la reputazione di essere coinvolti nel crimine organizzato, tra cui il traffico di droga, il traffico di armi e la violenza. Sono stati coinvolti in numerose attività criminali, tra cui omicidi, estorsioni e riciclaggio di denaro. Venivano annoverati tra le OMG (Outlaw Motorcycle Gang), bande motociclistiche fuorilegge. Secondo il Dipartimento di Giustizia oltre a loro vi sono i Mongols, i Bandidos, gli outlaws e i Sons of Silence .

In Canada, sono stati coinvolti in una guerra tra bande di lunga data con una banda di motociclisti rivali, la Rock Machine, che ha provocato numerosi morti e feriti. Sono stati anche collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali.

In Australia, sono stati coinvolti in una serie di casi criminali di alto profilo, tra cui traffico di droga e violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone, tra cui un agente di polizia.

In Nuova Zelanda, hanno una presenza significativa e sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone.

In Asia, hanno una presenza significativa in paesi come il Giappone e la Thailandia, dove sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza.

In Europa, hanno una presenza significativa, con sezioni in molti paesi, tra cui Regno Unito, Germania e Francia. Sono stati coinvolti in violenti conflitti con bande di motociclisti rivali e sono stati collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali. In Italia esistono varie sezioni, che si evidenziano per attività benefiche, quali quella intrapresa recentemente consistente nella consegna del ricavato raccolto in un evento organizzato dai club motociclisti vicentini riuniti con scopo benefico a favore della fondazione e della Lega Italiana fibrosi cistica. Un assegno di 12487 Euro è stato consegnato nelle mani del delegato provinciale della fondazione e presidente del comitato di Vicenza.

Indagine tra Germania e Spagna, con appendice in Romania

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Recentemente, un'indagine tedesco-spagnola, sostenuta da #Europol, ha preso di mira una rete criminale coinvolta nel traffico di droga e armi da fuoco. Il capo della rete coordinava le attività criminali dalla Spagna, dove aveva stabilito la sua base.

L'indagine, avviata a metà del 2023 sotto l'egida della Procura generale di Francoforte, in Germania, ha preso di mira una rete criminale che si denominava #Bandidos. La banda è stata sospettata di trafficare grandi quantità di cannabis e cocaina da Malaga, in Spagna, alla Germania. Il gruppo ha anche contrabbandato armi lungo lo stesso percorso. Il leader della rete, un cittadino tedesco residente in Spagna, era considerato un obiettivo di alto valore in questa indagine. Gli investigatori della polizia federale tedesca e della polizia nazionale spagnola, lavorando insieme su questo caso, lo hanno identificato come un membro di alto rango della banda di motociclisti Hells Angels di Marbella.

Durante la giornata di azione, gli agenti della #polizianazionalespagnola hanno fatto irruzione nella villa privata del capobanda e negli uffici della sua attività di autonoleggio. Dalle informazioni scambiate tramite Europol è emerso che anche le autorità rumene avevano aperto un procedimento nei confronti della stessa persona e, a seguito della cooperazione internazionale e dello scambio di informazioni, la Romania ha emesso un mandato d'arresto europeo nei suoi confronti in relazione al loro caso nazionale. Europol ha agevolato lo scambio di informazioni e fornito sostegno nel corso di questa indagine congiunta. Europol ha inoltre fornito analisi e intelligence e ha coordinato le attività operative. Durante la giornata dell'azione, ha inviato un esperto sul campo per effettuare controlli incrociati delle informazioni operative in tempo reale e fornire agli operanti possibili indizi. Finanziamento attraverso i meccanismi finanziari dell'UE Agenti della polizia nazionale spagnola, con il sostegno di Europol, hanno condotto queste operazioni congiunte in partenariato con la Germania e la Romania.

 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

Rovina finale 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Ora, figlio dell’uomo, riferisci: Così dice il Signore Dio alla terra d’Israele. Ecco la fine: essa giunge sino ai quattro estremi della terra. 3Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. 4Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini; saprete allora che io sono il Signore. 5Così dice il Signore Dio: Ecco, arriva sventura su sventura. 6Viene la fine, viene su di te: ecco, viene! 7Viene il tuo turno, o abitante della terra: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. 8Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te, e su di te darò sfogo alla mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. 9Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. 10Ecco il giorno, eccolo: arriva. È giunto il tuo turno. L’ingiustizia fiorisce, germoglia l’orgoglio 11e regna la violenza, scettro della malvagità. 12È giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga, perché l’ira pende su tutti! 13Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto, anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno, per la sua perversità, potrà salvare la sua esistenza. 14Si suona il corno e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine. 15La spada all’esterno, la peste e la fame di dentro: chi è in campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. 16Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti, gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità. 17Tutte le mani si indeboliranno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua. 18Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolgerà. Su tutti i volti sarà la vergogna e tutte le teste saranno rasate. 19Getteranno l’argento per le strade e il loro oro si cambierà in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perché è stato per loro causa di peccato. 20Della bellezza dei loro gioielli fecero oggetto d’orgoglio e fabbricarono con essi le abominevoli statue dei loro idoli. Per questo li tratterò come immondizia, 21li darò in preda agli stranieri e saranno bottino per i malvagi della terra che li profaneranno. 22Distoglierò da loro la mia faccia, sarà profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno. 23Prepàrati una catena, poiché il paese è pieno di assassini e la città è colma di violenza. 24Io manderò i popoli più feroci e s’impadroniranno delle loro case, abbatterò la superbia dei potenti, i santuari saranno profanati. 25Giungerà l’angoscia e cercheranno pace, ma pace non vi sarà. 26Sventura seguirà a sventura, allarme succederà ad allarme: ai profeti chiederanno responsi, ai sacerdoti verrà meno la legge, agli anziani il consiglio. 27Il re sarà in lutto, il principe sarà ammantato di desolazione. Tremeranno le mani della popolazione del paese. Li tratterò secondo la loro condotta, li giudicherò secondo i loro giudizi: così sapranno che io sono il Signore».

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Approfondimenti

Rovina finale 7,1-27 7,1-4. E il preludio. Il profeta intravede con chiarezza il crollo di Gerusalemme e della Giudea: nel settembre 592 vi assisterà in estasi (cc. 8-11). Come ad Amos per il regno del Nord (Am 8,2b), gli è ingiunto di proferire la terribile parola «fine»: fine in tutte e quattro le direzioni del paese, fine su tutte le «nefandezze» del popolo, fine inesorabile, indirizzata al riconoscimento di JHWH.

5-9. Nella 2ª strofa è ripreso il tema della fine con alcune variazioni molto incisive: si sussegue sventura a sventura, si compie il destino, giunge il tempo, il giorno dell'angustia. Pare di sentire l'annunzio incalzante di un uragano in arrivo. Tornano i motivi dell'ira divina, delle gravi iniquità commesse, dell'ineluttabilità, del riconoscimento di JHWH, quale autore di quelle adeguate sciagure (v. 9).

10-18. Nella 3ª strofa ancora una volta risuona il ritornello della fine, dell'imminenza del «giorno» («eccolo che arriva... È giunto il tempo, è vicino il giorno», vv. 10-12). Il poeta sembra si compiaccia delle ripetizioni. Ma vengono ora specificate le colpe («ingiustizia», «orgoglio», «violenza», v. 10: come sempre in Ez), e enumerati i disastri: inutilità delle compravendite dei beni d'ogni genere (v. 12), per il fatto che tutto cadrà in possesso degli invasori babilonesi e non potrà essere conservato o recuperato (v. 13a: secondo la legge del Lv 25,23-28), anche se qualcuno resterà in vita (v. 13b: traduzione congetturale); sarà poi inutile ogni difesa contro gli assalitori (v. 14): mancherà il coraggio di combattere; i tre strumenti di morte mieteranno vittime dentro e fuori la città, e i superstiti vagheranno per i campi, trepidanti «come le colombe» (v. 16; Is 38,14), coperti di vergogna (designata con tre metafore: «ginocchia disciolte come acqua», «rasate le teste», «vestiti di sacco»: vv. 17s.; cfr. Is 35,3; Sal 22,15; Ez 27,31).

19-27. Più in dettaglio nella 4ª strofa: si accorgeranno che le ricchezze accumulate con l'ingiustizia (considerate come «immondizia», v. 19) non potranno giovare a nulla, neanche a sfamarsi. Se ne sono serviti per i loro soprusi e per costruirsi idoli: saranno consegnate assieme ai tesori del tempio, secondo il giudizio divino, ai più feroci dei popoli; i quali abbatteranno i palazzi dei superbi e incateneranno come schiavi da deportare i delinquenti del paese («preparare catene»: v. 23a: lezione congetturale).

Chiude il piccolo poema, come un'inclusione, il richiamo all'incombente catastrofe: «Sventura seguirà a sventura, allarme seguirà ad allarme» (v. 26a); con riferimento a tutte le categorie del paese completamente disorientate, alle loro malvagità, al finale riconoscimento di JHWH. Un carme profetico, martellante, incisivo, nonostante qualche verso inintelligibile: imprime in chi lo recita o lo ascolta l'ineluttabilità della tragedia e il terrore dell'annientamento, mentre dal preludio all'ultima strofa lampeggia un barlume di speranza: il frutto di quel radicale intervento, la manifestazione e la venerazione di JHWH (v. 27).

L'interlocutore divino continua a proclamare le sue previsioni di rovina e di morte sul territorio a lui sacro, a indicarne la causa profonda, la contaminazione generale degli abitanti, e a preannunziare l'inderogabilità del castigo. Allo stesso tempo però fa scorgere spiragli di salvezza: la preservazione di un nucleo di Giudei e la possibilità del loro ritorno a lui. A mezzo del suo portavoce il Signore persegue il suo progetto di bene: attraverso l'oscurità e la tempesta far brillare la sua luce, attraverso la devastazione far intravedere una rinascita. E sempre il Dio della vita e della misericordia.

(cf. GAETANO SAVOCA, Baruc – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Homework è l'album di debutto in studio del duo francese di musica elettronica Daft Punk, pubblicato il 20 gennaio 1997 da Virgin Records e Soma Quality Recordings. Successivamente è stato pubblicato negli Stati Uniti il 25 marzo 1997. Essendo il primo progetto del duo su una major, hanno prodotto le tracce dell'album senza intenzione di pubblicarle, ma dopo aver inizialmente considerato di pubblicarle come singoli separati, hanno considerato il materiale abbastanza buono. per un album. Il successo di Homework ha portato l'attenzione mondiale sulla musica house francese. L'album è entrato nelle classifiche di 14 paesi, raggiungendo il numero 3 nella classifica degli album francesi, il numero 150 nella Billboard 200 degli Stati Uniti e il numero 8 nella classifica degli album del Regno Unito. “Da Funk” e “Around the World” divennero la Billboard Hot Dance degli Stati Uniti.


Ascolta: https://songwhip.com/daft-punk/homework


#ascolti

 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

Nei giorni scorsi, in una dose di eroina sequestrata a Perugia dalle forze dell’ordine è stata trovata traccia di fentanyl, l’oppioide sintetico che viene anche chiamata la “droga degli zombi” per gli effetti devastanti che ha sulle persone. La dose di eroina sequestrata alcune settimane fa è risultata contenere tracce di fentanyl per il 5%. La notizia ha fatto scattare l’allerta da parte del Ministero della Salute e del Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe (NEWS-D), che hanno informato le forze dell’ordine e le autorità competenti su tutto il territorio nazionale. Il fentanyl è un farmaco oppioide sintetico simile alla morfina, ma fino a 100 volte più potente. Viene utilizzato in ambito medico per alleviare i dolori intensi, in pazienti terminali o sottoposti a interventi chirurgici 2022: Nel 2022 la Commissione sui narcotici delle Nazioni Unite (inserita nell'Agenzia UNODC, che ha sede a Vienna) aggiunse tre precursori utilizzati per la fabbricazione di fentanil e dei suoi analoghi alla tabella I della Convenzione contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope del 1988. Nel 2017, due principali precursori furono posti sotto il controllo internazionale. Da quel momento, i trafficanti adattarono il loro approccio all'uso di precursori chimici alternativi per la produzione di fentanil. Tre di questi precursori chimici furono quindi posti sotto il controllo internazionale. Quando si parla di oppioidi e oppiacei bisogna includere diverse categorie comprendenti gli oppiacei naturali, (morfina e la codeina), semi-sintetici (ossicodone, l’idrocodone, l’idromorfone e l’ossimorfone), il metadone, che è un oppioide sintetico, l’eroina ed altri oppioidi sintetici come il tramadol ed appunto il fentalyn. Questo è uno dei principali farmaci che contribuiscono alla crisi degli oppioidi in Nord America. I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno stimato che il 66 percento dei decessi per overdose sono legati agli oppioidi sintetici (incluso il fentanil). A questa crisi si sovrappongono le tensioni geopolitiche tra Cina ed USA. Questi ultimi accusano i primi di aiutare la produzione del fentanil che viene spacciato negli States. Apparentemente il governo cinese ha lanciato una campagna speciale per controllare il fentanil e i precursori chimici e per condannare le attività illegali di contrabbando, produzione e trattamento, negando le accuse e sostenendo che il governo americano deve fare di più per affrontare la propria questione interna. Gli Stati Uniti e la Cina hanno lanciato un gruppo antidroga che lavora insieme a seguito di un accordo tra i due paesi.
La DEA (Drug Enforcement Administration) statunitense ha rilasciato diversi rapporti sul traffico di fentanil proveniente dal Messico e dalla Cina. Secondo l'agenzia, la maggior parte del fentanil e dei suoi analoghi sequestrati negli USA provengono dai cartelli messicani, che si approvvigionano di precursori chimici dalla Cina. La DEA considera il fentanil come una delle più grandi minacce in termini di salute pubblica, poiché è 50-100 volte più potente dell'eroina e sta contribuendo in modo significativo all'epidemia di overdose da oppioidi negli Stati Uniti. L'agenzia sta lavorando a stretto contatto con le autorità di altri paesi per identificare e smantellare le reti internazionali di traffico di questa sostanza.

 
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Vaticinio di rovina 1Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, volgiti verso i monti d’Israele e profetizza contro di essi: 3Monti d’Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la spada e distruggerò le vostre alture. 4I vostri altari saranno demoliti e quelli per l’incenso infranti, getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli 5e disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri altari. 6Su tutto il vostro suolo dove abitate, le città saranno devastate, le alture verranno rese deserte, in modo che i vostri altari siano devastati e resi deserti, e siano frantumati e scompaiano i vostri idoli, siano spezzati i vostri altari per l’incenso e siano eliminate le vostre opere. 7Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore. 8Tuttavia farò sopravvivere in mezzo alle nazioni alcuni di voi scampati alla spada, quando vi disperderò nei vari paesi. 9I vostri scampati si ricorderanno di me fra le nazioni in mezzo alle quali saranno deportati: io, infatti, spezzerò il loro cuore infedele, che si è allontanato da me, e i loro occhi, che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutti i loro abomini. 10Sapranno allora che io sono il Signore e che non ho minacciato invano di infliggere loro questi mali. 11Così dice il Signore Dio: Batti le mani, pesta i piedi e di’: “Ohimè, per tutti i loro orribili abomini il popolo d’Israele perirà di spada, di fame e di peste! 12Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame: sfogherò su di loro il mio sdegno”. 13Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. 14Stenderò la mano su di loro e renderò la terra desolata e brulla, dal deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore».

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Approfondimenti

Vaticinio di rovina 6,1-7,27 Dopo il primo oracolo simbolico indirizzato alla capitale ebraica e ai suoi abitanti, il Signore ne comunica altri due per tutta la Giudea. Nel testo non ne è indicata l'epoca, ma probabilmente il profeta li avrà ricevuti a poca distanza dal precedente.

Il primo consta di tre parti;

  • vv. 1-7, annunzio di rovina per tutto il territorio di Giuda;
  • vv. 8-10, annunzio di conversione per gli scampati alla strage;
  • vv. 11-14, invito a rallegrarsi per l'esemplare punizione inflitta per gli abomini del popolo.

Il secondo, in forma poetica, consta di un preludio e di altre 3 strofe: una solenne proclamazione della fine del regno giudaico: 7,1-27.

6,1-7. L'unità del vaticinio è contrassegnata, come al solito in Ez, dalla formula dell'evento della parola in 6,1 e poi all'inizio del c. 7. Il profeta deve fissare lo sguardo non più sulla città assediata (4,3), ma verso tutta la regione montuosa della Giudea con le sue alture e le sue valli: è il gesto del giudice che pronunzia il verdetto di condanna. Sarà inviato da Dio il suo strumento di castigo, «la spada», cioè gli eserciti stranieri, i quali si abbatteranno su tutto il suolo distruggendone le città e i luoghi sacri. Questi, secondo l'uso dei Cananei, si trovavano sulle alture (v. 6) e consistevano in una specie di cella contenente un altare e degli oggetti di culto (figure in legno o in pietra: «idoli»). Nonostante la centralizzazione del culto jahvista nel tempio di Gerusalemme (Dt 12,1-14), il popolo ebreo fu sempre attirato dalle pratiche religiose dei pagani; e dopo la drastica riforma del re Giosia (2Re 22) era tornato in massa alle alture sacre (Ger 7-10). Il giudizio divino prende di mira tutti questi oggetti di depravazione: i monti collegati con le alture e le stele, e gli abitanti che li venerano. Tutto ciò che si è lasciato corrompere dall'idolatria sarà sottoposto a una serie di operazioni annientatrici: devastazione, distruzione, spezzamento, dissacrazione: ad esprimere il senso di orrore che suscitano. La sorte della terra contaminata segue la condanna dei suoi colpevoli abitanti. La gelosia di JHWH, come fuoco divorante, dimostrerà a chi sopravvivrà la potenza e santità del Dio dei padri (v. 7).

8-10. Il concetto espresso nel v. precedente viene sviluppato in un discorso ancora in 2ª persona (v. 8). Gli scampati si ricorderanno di JHWH, cioè si renderanno conto dell'insensatezza commessa contro il loro Dio, quando per via della grande delusione egli spezzerà il loro cuore adultero e i loro occhi sviati dietro alle fatue divinità: due immagini eloquenti che descrivono nei profeti l'infedeltà della nazione sacra verso lo sposo divino (Ger 3,1ss.; Os 2; 9,1; Ez 16,23); «spezzare il cuore» richiama la durezza del cuore di pietra e, per associazione, quella dello sguardo fisso sugli idoli. Questa breccia muoverà gli animi a sentire disgusto di se stessi (lett. «delle proprie facce», v. 9). Allora cominceranno a riconoscere la grandezza del loro Dio, il quale «non invano aveva minacciato di infliggere loro quei mali» (v. 10): effetto del contrasto tra la fiducia posta negli idoli e il dinamismo sovrumano della parola!

11-14. In corrispondenza con quelle finalità salvifiche, il portavoce del Dio d'Israele è esortato a esplodere in gesti di compiacenza: «Batti le mani, pesta i piedi in terra» (v. 11); si compie la sentenza divina sulla nazione ribelle a mezzo dei tre grandi flagelli, disseminando di cadaveri tutte le zone rese impure dai culti idolatrici, dal nord (Ribla: 2Re 23,33) fino al deserto del sud. Simili espressioni di gioia faranno i nemici di Giuda, compiacendosi della sventura del popolo eletto (25,6); ma il profeta è invitato a rallegrarsi non tanto per l'annientamento della sua nazione, quanto per la manifestazione del giusto giudizio divino, orientato al riconoscimento di JHWH: esattamente come dovrà avvenire ai deportati del 597, che all'apprendere la caduta della città santa non dovranno compiere alcun gesto di lutto, riconoscendo la giustizia di quel castigo (24,23s.). Anche in quest'annunzio il profeta persegue la meta del suo ministero: far sì che i suoi connazionali in esilio si dissocino dai promotori di tanta rovina (i paganeggianti) e si orientino verso il sincero cambiamento del cuore (“occhi e cuore spezzati”, v. 9).

(cf. GAETANO SAVOCA, Baruc – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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from theblog360r

Rahasia Kemenangan di Situs Judi Online Terpercaya

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from Novità in libreria

Riprendo il discorso iniziato sabato 4 maggio, con la valanga di novità arrivate settimana scorsa. La pausa del Primo Maggio, in questa fase del periodo a ridosso del Salone del Libro di Torino, mi ha costretto a un ritardo che cercherò di recuperare nei prossimi giorni.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • LA CRIPTA DI VENEZIA di Matteo Strukul (Newton Compton). 1973. L'orribile omicidio di una donna scuote Venezia. La ragazza fa parte della famiglia Mocenigo, ovvero la famiglia dell'anziano doge morente. A indagare, anche stavolta, sarà chiamato il pittore Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL CUCULO DI CRISTALLO di Javier Castillo (Salani). Una donna subisce un trapianto di cuore, e decide di indagare sull'uomo che, morendo, ha fatto sì che lei potesse continuare a vivere. Verranno alla luce segreti oscuri, misteriose sparizioni e le tracce di un serial killer... Per saperne di più: scheda libro.

FANTASY:

  • THE CITY OF STARDUST – LA MALEDIZIONE DEGLI EVERLY di Giorgia Summers (HarperCollins). Un libro fantasy in cui la famiglia di Violet, la protagonista, deve scontare una maledizione secolare: i suoi membri migliori scompaiono uno alla volta, come tributo per un torto che solo l'immortale (e vendicativa) donna chiamata Penelope ricorda. Violet dovrà cercare sua madre, partita per spezzare la maledizione dieci anni prima. Per saperne di più: scheda libro.
  • I LIBRI DI BABELE di Josiah Bancroft (Mondadori). Marya Senlin si è persa nei meandri della Torre di Babele, la più grande costruzione mai edificata dall'uomo. Suo marito, mite preside di provincia, per ritrovarla deve affrontare interi regni, creature mitologiche, macchine straordinarie, pericoli e avventure incredibili. Riuniti in un solo volume della collana Draghi, ecco tutti i romanzi della serie della Torre di Babele. Per saperne di più: scheda libro

FUMETTI E GRAPHIC NOVEL:

  • LE GUERRE DI LUCAS di Renaud Roche e Laurent Hopman (Bao). Un bellissimo fumetto sulla realizzazione di Guerre Stellari, con tutti i retroscena, gli amori, gli scontri e le amicizie all'interno dello staff e del mitico cast, e sull'idea geniale (dalla prima forma alla versione definitiva della saga) di un regista visionario che, a 32 anni, è riuscito a creare un intero universo. Per saperne di più: scheda libro.
  • ETERNITY – VOL.5: L'ODIO COME CURA DI BELLEZZA di Alessandro Bilotta e Sergio Ponchione (Sergio Bonelli). La divina Minerva Monet è considerata da tutti la più grande attrice italiana. Da tutti? No, in realtà il cronista Alceste Santacroce dubita delle virtù della diva... ha ragione? Per saperne di più: scheda libro.
  • SEVEN SONS di Robert Windom, Kelvin Mao, Jae Lee e June Chung (Saldapress). Las Vegas, un ipotetico futuro prossimo. Una profezia attribuisce alla nascita di sette figli da sette vergini un'era di pace e di prosperità. A uno di questi sette figli viene attribuito il ruolo di salvatore del mondo, ma la realtà e il culto di quella chiesa/setta non sono quello che sembrano: l'orrore è dietro l'angolo. Belle tavole! Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • MALA – ROMA CRIMINALE di Francesca Fagnani (SEM). Un'inchiesta che documenta il sottobosco della Roma innervata di criminalità: il 7 agosto 2019, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, capo degli Irriducibili della Lazio, muore in un attentato. Da allora le gang di Roma si scontrano per il controllo del traffico di droga, per saldare debiti, per imporre il dominio e per attuare vendette. L'autrice documenta così alleanze, scontri, vicende giudiziarie e fatti criminosi nella Roma attuale. Per saperne di più: scheda libro.
  • SPEGNI QUESTO CA * * O DI TELEFONO di Giulio Vincent Gambuto (Newton Compton). Un saggio che identifica nello spegnere notifiche, suonerie e messaggi come primo passo per liberare la propria vita da una dipendenza surrettizia e asfissiante: ovvero abitudini e iperconnessioni che ci impediscono di stare bene. Per saperne di più: scheda libro.
  • GESÙ IN CINQUE SENSI di Antonio Spadaro (Marsilio). Una lettura dei Vangeli da un prospettiva tutta rivolta ai cinque sensi: i profumi degli unguenti, il sale della terra, la saliva con cui viene impastato il fango per il cieco nato, la carne stessa offerta per l'Eucarestia. Interessante. Per saperne di più: scheda libro.
  • ODIO di Massimo Picozzi (Solferino). L'autore passa in rassegna e racconta i casi più eclatanti e scabrosi legati all'odio (razziale, politico, sessuale, eccetera). Capire le radici e la ramificazioni dell'odio può aiutare anche a gestire e a combattere un sentimento che infetta la nostra società da sempre. Per saperne di più: scheda libro.
  • VITE FORMIDABILI di Maurizio Casiraghi (Il Mulino). Saggio sugli insetti, esseri antichissimi che rappresentano la maggior parte del sistema vivente su questa terra, importantissimi per la biodiversità (basti pensare al ruolo delle api) e che, probabilmente, saranno qui anche dopo che ce ne saremo andati. Per saperne di più: scheda libro.
  • Sempre per Il Mulino, Marco Malvaldi scrive DODICI, un saggio riguardante proprio il 12, un numero dalle proprietà nascoste e straordinarie. Il sottotitolo ci aiuta a capire meglio il ruolo del 12 nella storia umana: Un numero che mette d'accordo. Se siete curiosi di saperne di più: scheda libro.
  • DI PIETRE, DI SABBIA, DI ERBA di Marco Aime (Bollati Boringhieri). Il mestiere dell'antropologo (ovvero lo studioso che indaga l'“altro”), visto attraverso i viaggi, le foto, la letteratura e la ricerca dell'autore stesso nella sua trentennale esperienza. Per saperne di più: scheda libro.
  • VIAGGI LEGGENDARI IN BICICLETTA IN EUROPA (EDT – Lonely Planet). Un libro fotografico con 200 itinerari europei a portata di ruota e di pedale. Dai percorsi facili e adatti a tutta la famiglia, fino alle imprese epiche sui sentieri sterrati. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL VANGELO DELLE BRICIOLE di José Tolentino Mendoça (Vita e Pensiero). Un cardinale poeta firma questo libro, che getta la sua luce sulle piccole “briciole” di quotidianità in cui trovare la pienezza della vita. Per saperne di più: scheda libro.
  • SETE di Filippo Menga (Ponte alle Grazie). Un libro sulla crisi idrica e sul ruolo del capitalismo. Il testo è un'impietosa critica alle risposte inadeguate che abbiamo dato alla crisi, spettacolarizzandola, anziché cercare di risolverla. Il sistema capitalistico, così, si prefigge di guadagnare dall'emergenza, in questo modo rendendo strutturale il disastro ambientale. Per saperne di più: scheda libro.
  • VIVA CAPORETTO! di Curzio Malaparte (Passigli). Basato sull'edizione ampliata del 1923, questo libretto di Curzio Malaparte si permise di mettere in dubbio la vulgata ufficiale della Disfatta di Caporetto del 1917: per la prima volta si afferma pubblicamente che la sconfitta terribile di quella battaglia fu causata dall'inettitudine del Comando Supremo e non dalla viltà dei soldati. Censura e accuse di antimilitarismo, di disfattismo e di antinazionalismo accompagnarono questo pamphlet fin dalla sua prima pubblicazione. Per saperne di più: scheda libro.
  • 150 GIARDINI DA VEDERE ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA di Stefanie Waldek (24 Ore Cultura). Una raccolta di 150 giardini di tutto il mondo con curiosità, fotografie e storie interessanti, in un bel libro rilegato. Un bel regalo per gli appassionati di botanica e di viaggi. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • PEGGY FA GIARDINAGGIO di Tonka Uzu (Camelozampa). La bambina Peggy vuole aiutare la sua mamma nell'orto: bisogna piantare i fagioli, annaffiare le piantine e togliere le erbacce. Un albo allegro e colorato. Età di lettura: dai 2 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • HAI VISTO L'ELEFANTE? di David Barrow (Terre di Mezzo). Albo illustrato in cui un bambino gioca a nascondino con il suo amico elefante. Colorato, leggero, divertentissimo: l'ho letto, e mi sono sganasciato dalle risate. Leggere per credere. Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • SOFIA E LA MAGIA DEI NUMERI di Nicoletta Grasso (Fabbri). Per Sofia la matematica è noiosissima, finché non conosce una certa Ipazia, caduta in camera sua dal cielo, che sostiene di essere la prima matematica della storia. Per aiutare Ipazia a tornare al suo tempo, Sofia scopre che la matematica non è poi così male... Età di lettura: dai 6 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL RE DEI MOSTRI – LA GRANDE BATTAGLIA DEL SENZACODA di Loredana Lipperini, illustrazioni di Stefano Tambellini (Salani). Viscidus, il re dei mostri, è libero e pericoloso: con i suoi Orribili Antichi rischia di distruggere tutti i mondi, umani e felini. Il coraggioso gatto Senzacoda condurrà la battaglia, alla testa di un esercito formato da umani, felini, fenicotteri, salici parlanti, eccetera... Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA SQUADRA DEI SOGNI – MOMENTI DI GLORIA di Marino Bartoletti (Gallucci). Quarto volume della serie della Squadra dei Sogni, questa volta dedicato alle storie delle Olimpiadi. Dice la leggenda che fu Ercole a inventare i giochi olimpici. Bartoletti racconta le storie dei più famosi atleti delle Olimpiadi dall'antica Grecia ai giorni nostri. Età di lettura: dai 9 anni. Per saperne di più: scheda libro.
 
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from Blog in Blu

La Transizione rapida

Non vuole essere personale ma cosi alla fine sarà Il tutto perchè la notte è stata pessima. Dormito male e svegliato vuoto ma quel vuoto brutto, bruttissimo perchè la voglia anche solo di scendere dal letto è difficile. Ma devi scendere dal letto e la persona che vive a fianco, dopo 21 anni si rende conto e grazie ad una parola, cambia tutto la voglia di vivere sale e continua a salire. Nemmeno voglia di correre prima di alzarmi, tanto che senso ha tutto questo? E poi cambia tutto e come le nuvole nere sono arrivate cosi se ne vanno e arriva un cielo bellissimo azzurro e con quelle belle nuvole che scorrono. Insomma una bella giornata.

Ecco cosi ora il tutto scorre, come sempre. Purtroppo le scimmie continueranno a fare quello per cui sono state create. Disturbare lo spirito a volte è facile tenerle a bada a volte no. Tante cose, troppo cose influiscono l'ascolto, il trucco sta nell'ascoltare o meno il rumore di fondo perpetuo.

 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

ANCHE ADDESTRAMENTO ALLE UNITA' CINOFILE DELLA POLIZIA DI GIBUTI TRA LE ATTIVITA' SVOLTE DAI CARABINIERI NEL CORNO D'AFRICA

Nel blog vi abbiamo già parlato dell'attività addestrativa dei militari dell' #Armadeicarabinieri a favore dei poliziotti e dei gendarmi di #Gibuti, per “Infermieri per quadrupedi”, “Tecniche di polizia per personale femminile” e “Lotta al traffico di rifiuti”. Torniamo sull'argomento per segnalare che ulteriori corsi si sono conclusi nell'ambito delle attività denominate “MIADIT 20”.

I Carabinieri hanno svolto il proprio mandato anche grazie al sostegno della Base Militare Italiana di Supporto – BMIS in Gibuti, usufruendo delle strutture addestrative poste a disposizione da Polizia e Gendarmeria dello Stato africano e sotto il coordinamento del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

Il ciclo formativo, della durata di 12 settimane, ha previsto l’erogazione di corsi tecnico-professionali finalizzati a perfezionare le capacità di intervento nelle operazioni di polizia (tutela e sicurezza pubblica, controllo del territorio e delle persone sospette, interventi risolutivi in caso di grave minaccia, procedure di intervento operativo volte alla prevenzione e repressione della criminalità, corsi tattici finalizzati a incrementare le capacità di risposta in situazioni di rischio) nonché l’esecuzione di corsi specialistici mediante nei settori della circolazione stradale, del contrasto agli stupefacenti, della “Guida Sicura”. Inoltre sono stati trattati argomenti in ambiti qualificati: Rilievi Balistici, Antifalsificazione, Tutela del Patrimonio Ambientale.

In particolare, è stato svolto un corso di addestramento delle “unitè cynophile” della Gendarmerie Nationale Djiboutienne. Nel corso delle cinque settimane di attività teoriche e pratiche, gli istruttori cinofili dell'Arma dei Carabinieri appartenenti al “Centro Carabinieri Cinofili” di Firenze, hanno addestrato le unità cinofile gibutiane al fine di migliorare le capacità operative nella ricerca di esplosivi e sostanze esplodenti, nelle tecniche di contrasto di potenziali minacce. L’obiettivo del corso – culminato con una cerimonia svolta alla Gendarmeria Nazionale “Cheick Moussa” di Arta – è stato formare binomi cane-conduttore, in grado di svolgere, in totale autonomia, operazioni di polizia in supporto ai reparti speciali dell'antiterrorismo, attività di rinvenimento di materiale esplodente e sostanze esplosive, perquisizioni negli edifici, arresti e gestione di individui ostili. Oltre a quello di trasmettere nozioni teorico-pratiche sulla gestione del proprio cane nelle operazioni di servizio, il compito degli addestratori è stato quello di fornire indicazioni su come gestire logisticamente un reparto cinofilo, aspetto essenziale per il benessere e il mantenimento in salute dell’animale.

#canipoliziotto #unitàcinofili #MIADIT

 
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from ecobeeremoval6i

Unraveling the Enigmatic Journey of the Queen Bee

In the intricate world of bee colonies, the journey of the queen bee stands as a remarkable testament to nature's ingenuity and complexity. From her humble beginnings as a larva to her role as the nucleus of the hive, the queen bee's journey is a captivating tale of survival, leadership, and perpetuation. Let's delve into the mesmerizing narrative of the queen bee's journey and uncover the mysteries that lie within.

The Journey of the Queen Bee commences within the bustling confines of the hive, where the queen bee emerges into a world brimming with purpose and responsibility. Unlike her worker bee counterparts, the queen bee is destined for a unique path, ordained with the sacred duty of ensuring the continuity and vitality of the colony.

Upon her emergence, the young queen bee is greeted with reverence by her subjects, the worker bees, who tend to her every need. Nourished by a diet of royal jelly, she undergoes rapid growth and maturation, preparing her for the pivotal role she is destined to play within the hive. As the sole fertile female in the colony, her primary task is to lay eggs, thus perpetuating the colony's lineage.

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The Journey of the Queen Bee reaches a crescendo when she embarks on her maiden mating flight. Accompanied by a retinue of male drones, the queen bee takes to the skies in search of prospective mates from neighboring colonies. In a mesmerizing display of aerial prowess, she mates with multiple drones, storing their sperm within her spermatheca for future fertilization.

Back in the safety of the hive, the queen bee assumes her mantle as the mother of the colony, laying thousands of eggs with unwavering diligence. Her pheromones serve as a beacon of unity, binding the colony together and maintaining order within the hive. As the nucleus of the hive, her presence is indispensable, ensuring the harmony and prosperity of her subjects.

Yet, the Journey of the Queen Bee is not without its trials and tribulations. As she ages, her egg-laying capacity diminishes, and her pheromone production wanes, signaling the onset of her decline. Sensing her diminishing fertility, the worker bees may initiate a process known as supersedure, wherein they rear a new queen to succeed her and ensure the continuity of the colony's lineage.

In some instances, the queen bee's reign may be prematurely terminated by factors such as disease, predation, or environmental stressors. In the absence of a queen, the colony faces imminent peril, teetering on the brink of collapse. To avert disaster, the worker bees may undertake emergency measures, selecting a new queen from existing larvae or introducing a queen from a neighboring colony.

In conclusion, the Journey of the Queen Bee is a saga of resilience, leadership, and unwavering dedication to the perpetuation of the hive. From her humble origins within the confines of the hive to her reign as the matriarch of the colony, the queen bee's journey is a testament to the intricate tapestry of nature's design. Through her remarkable journey, she ensures the continuity and vitality of the colony, leaving an indelible mark on the world of bees.

 
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from cronache dalla scuola

[cronache dalla scuola]

Giornata particolare: per motivi di calendarizzazione facciamo scuola il sabato mattina, giorno in cui in genere non c'è scuola. Decido di organizzare una giornata leggera in cui non procedere con la “normale programmazione didattica”, ma di fare qualcosa di alternativo che faccia magari emergere qualche idea o competenza alternativa.

Nello specifico faccio vedere Wargames nelle due classi che ho del tecnico informatici, perché penso sia interessante soprattutto per loro vedere l'idea di intelligenza artificiale che c'era agli inizi degli anni ottanta, la nascita delle prime reti, il modem, videogiochi e nerd.

Invece nella quarta scientifico porto Trivia Pursuit. La mia idea, avevo anche già preparato un database per fare la stampa in serie, era quella di sostituire le brutte domande del Trivia con domande ad hoc delle materie che hanno a scuola, ma non ero riuscito a farle in tempo. Ho comunque deciso di farli giocare con le domande standard per vedere le dinamiche di classe che si sarebbero create e per – di nuovo – vedere come avrebbero affrontato campi del sapere molto diversi dai miei.

E – in parte – ha funzionato. Tempi più larghi, lasciare momenti morti, chiacchierare con loro alla fine del film in piccoli gruppi in modo da fare parlare anche chi in genere sta in silenzio, vederli imbarazzati davanti alle domande assurde di Trivia o guardami con sguardi assassini davanti alle mie ignoranze davanti alle carte di storia o letteratura.

Due flash: rivedere Wargames per la ennesima volta e scoprire ancora piccoli particolari a cui non avevo mai fatto caso. Pur essendo un film commerciale, anche un po' grossolano in alcuni punti, è davvero un prodotto fatto con tanta tanta cura. E – a quarant'anni di distanza – funziona ancora bene con dei ragazzi di diciassette anni.

In alcune cose lungimirante: quando parla di intelligenza artificiale e mostra le allucinazioni dell'intelligenza artificiale, in alcuni punti sembrava una sessione con chatgpt.

Il secondo flash: dopo aver fatto vedere Wargames in quinta, sto seguendo la partita di Trivia in quarta e arriva uno studente di quinta per farmi vedere un programma che sta facendo con un suo compagno, una rete neurale che hanno fatto in java addestrata sui dati dei cancri. Vogliamo capire se è possibile usarla come “capolavoro” in sede d'esame e presentarla alla commissione come punto di partenza della loro parte di orale.

E mentre lo studente mi racconta di come il programma funzioni a partire dalla segnalazione degli “sbagli” che ha fatto, imparando in un certo senso dai propri errori, io ridacchio pensando che è qualcosa collegabile al film appena visto e quindi poi alla guerra fredda. E lo studente è anche fiero di questo software fatto in due, che – mi dice – le reti neurali è roba che si fa all'università nella magistrale e invece loro due studenti di secondaria stanno già provando a farla ora, e io dico ma infatti, i miei complimenti.

E poi lo saluto, dico che ne parlerò con gli altri docenti: lui torna nella sua classe e io a seguire la partita di Trivia e mentre sono lì uno studente mi prende da parte e mi dice che ha ascoltato cosa diceva quello di quinta e – beh – tanta roba eh prof.

E ho ancora questa impressione che la scuola funzionerebbe meglio se – di tanto in tanto – si riuscissero ad abbattere le pareti su cui ancora oggi per buona parte si appoggia: le pareti tra materia e materia, quelle tra classe e classe, quelle tra anno e anno, tra ora di lezione e ora di lezione. E – spesso – tra studente e studente e tra docente e docente.

 
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from Phil in Fediverse

Poco tempo fa ho scritto un articoletto dove teorizzavo un modello detto DCU, ovvero un'unità commerciale totalmente decentralizzata in grado di estrarre una qualche forma di sensatezza e utilità da servizi o prodotti scambiati solo e unicamente attraverso transazione cryptovalutarie mediate da wallet non custodial.

https://noblogo.org/filippoalbertin/unita-commerciale-decentralizzata

Le conclusioni di quell'articolo erano semplici: una DCU è fattispecie tutta da inventare, che per sussistere e avere senso pratico deve superare parecchi ostacoli: mercato avverso, convenienza economica delle transazioni, curva d'apprendimento relativa alle tecnologie impiegate, etc...

Il caso del Wallet di Telegram, recentemente dotato di un sistema molto fluido e funzionale di cambio immediato in Tether sulla rete Toncoin, appunto la crypto di riferimento del progetto, mi permette di ampliare il discorso andando a parlare di quella che sulla carta sempra effettivamente essere un'applicazione game changer a tutti gli effetti.

Abbiamo infatti Telegram, un'applicazione di messaggistica privata utilizzata praticamente da tutto il mondo, che magicamente diventa un conto corrente cryptovalutario, centralizzato quanto volete, ma utilizzabile da subito come strumento di pagamento in entrata e in uscita.

Di fatto, stiamo parlando di una specie di banca che regala conti; una procedura che, ripeto, sulla carta sembrerebbe poter cambiare completamente il mondo delle transazioni peer-to-peer, diffondendole automaticamente attraverso un'applicazione appunto già nota agli utenti.

Il problema, però, a mio avviso è un altro, e si esprime in forma di domanda, facendo leva quasi completamente sulle stesse considerazioni riportate nel sopraccitato articolo.

A fronte di che prodotto o servizio dovrei essere pagato in dollari “telegrammatici”, attraverso un'applicazione che comunque chiede all'utente di fare una serie di passi certamente più articolati rispetto all'uso diretto di una comune carta di credito, o del ben più banale contante?

Stiamo parlando di un prodotto o servizio che dovrebbe avere caratteristiche ben definite. Tra le principali:

  • essere rivolto a un pubblico in grado di utilizzare lo strumento di pagamento in modo agevole (non è banale);
  • essere rivolto a un pubblico, come ovvio, interessato ad acquistarlo;
  • non essere fungibile, ovvero non avere prodotti sostitutivi in grado di porgere un'esperienza di acquisto migliore;
  • a meno di rapporti di vicinanza (ti vendo una bicicletta, per esempio, ossia un oggetto che necessariamente devi venire a ritirare di persona), essere una proposta erogabile a distanza, sfruttando appunto la globalità del mezzo;
  • nel caso di vendite appunto a distanza, essere un'offerta di cui l'acquirente si fida (cosa tutta da dimostrare, visto che, appunto, potrebbe essere proposta da un perfetto sconosciuto).

Ebbene, in tutta franchezza io faccio molta fatica a trovare prodotti e servizi in questa intersezione di caratteristiche. Ossia, a me pare che il wallet a marchio Telegram sia effettivamente una soluzione ottima, magari anche applicabile al concetto di DCU, ossia ad una sorta di (sintetizziamola così) “azienda informale a base cryptovalutaria”, ma non abbia a tutt'oggi dei casi d'uso concretamente appetibili sul mercato. Insomma, una perfetta soluzione a un problema inesistente, tutto da inventare.

Intendiamoci, magari mi sbaglio. Se avete voi delle idee, fatemele sapere. Cosa mai sareste disposti ad acquistare, in TON o USDT-TON, da me o da chiunque altro?

Potete inviare le vostre risposte a: albertin [at] tuta [dot] io

 
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from La Guerra delle Formiche

(Originariamente pubblicato il 26/07/2009)

Suonare musica “pop”, in senso molto lato: tra le molteplici attività possibili, per un giovane medio dell'Occidente opulento, una di quelle che più coltiva la propria vanità. Non da meno è tenere un blog, un diario pubblico. Ci vuole una dose di narcisismo non trascurabile per farlo con un certo rigore ed una discreta regolarità. Sono atti che richiedono il plauso di un pubblico per sussistere. Da lì traiamo la nostra gratificazione, la nostra gioia, il nutrimento per alimentare il nostro ego. Ricercare la bellezza in questo bisogno di essere stimati richiede molto coraggio in più: la fatica della ricerca, la difficoltà di accettare il compromesso ed allo stesso tempo, sempre, la necessità di non chiudersi nella propria nicchia, di arrivare a più gente possibile. Inutile dire che nel nostro sistema tutto questo non è mai potuto sfuggire alle logiche di un mercato, di una domanda e di un'offerta. Come cerchiamo il plauso, abbiamo bisogno di applaudire, qualunque sia il nostro livello di consapevolezza e profondità nell'agnizione della bellezza. Ognuno riconosca secondo la propria “etica”, tra ciò che è “mainstream” e ciò che è “indipendente” (concetti piuttosto vaghi, su cui si potrebbe scrivere molto), le gradazioni diverse di “giusto” e “sbagliato” in fatto di cultura (o di “bello” e “brutto”, secondo la propria coscienza estetica, e ammesso che non vogliamo escludere o meno un certo assolutismo o relativismo in questi campi). Riflettiamo abbastanza però sul perché di quello che stiamo facendo? Un atto molto coraggioso, ed allo stesso tempo sofferente e liberatorio, è stato quello di rendermi conto molto presto che avrei dovuto rinunciare fin da principio a tutto il bagaglio di sogni adolescenziali e lustrini indie rock che a livello più o meno inconscio mi animavano: azzerare le aspettative, smettere di pensare il proprio presente in funzione di chissà quale futuro. Non che un futuro di celebrità non sia un obiettivo allettante, desiderabile e gratificante da raggiungere; sarei un ipocrita a sostenerlo: nessuno si espone per rimanere nell'anonimato, per quanto fedele ad una propria etica culturale. È un controsenso (il fatto che poi ormai le possibilità di vivere di “arte”, pur essendo dotati di buon talento, rasentino praticamente lo zero è un altro discorso). Ma prendere coscienza dei miei più profondi bisogni di creatura umana ha portato a stravolgere in parte la concezione di ciò che produco, di ciò che offro e di come lo offro. È il bisogno di umanità, di rapporti umani profondi, di una propria compagnia e nicchia di resistenza culturale ed esistenziale, della conoscenza critica di sé e degli altri, della costruzione di un'etica sui pilastri dei propri assoluti, che mi appartenga davvero il più possibile, proprio quando si sa che è solo vuoto e buio quello che ci circonda. È il bisogno di respirare, di camminare con le proprie gambe a testa alta per quanto possibile. È il bisogno così intimo di amare e di essere amati. Amore, quest'entità ontologicamente inconsistente, se non creata ad hoc come irraggiungibile ideale da cui dipendere per alimentare il cieco ciclo dello spreco pianificato. Ma al di là di ogni sovrastruttura, come si fa a non vedere dietro questo concetto “una misteriosa corrispondenza con non si sa qual bisogno costitutivo della natura umana”? “Comunque sia l'amore esiste, in quanto se ne possono osservare gli effetti” (Houellebecq, in Estensione del dominio della lotta). Ma ci guarderemo bene dal formulare anche la più sobria delle ipotesi sulla natura di suddetto bisogno. Comunque sia, tutto questo è un completo suicidio dal punto di vista del mercato, e non parlo tanto di musica o di qualsiasi altra pretenziosa attività “artistica”, parlo proprio del valore umano tarato secondo il metro dell'attuale Paradigma. Si rischia in pratica di non esistere, o di essere condannati ad una solitudine dolorosa. Solo chi ricerca il Bello mettendo così profondamente in gioco se stesso sa quanta sofferenza in più deve sopportare per raccogliere granelli di vera gioia. Questo avviene anche perché, oltre la creazione del proprio nucleo, ovvero del proprio nido di resistenza umana alla volgarità massimalista del mercato, c'è sempre la necessità di raggiungere più individui possibili del consorzio umano, ma stavolta per scambiare anche solo un briciolo di profondità in più oltre al solito rapporto star/fan. Qualcosa insomma che assomigli molto di più ad un rapporto di scambio orizzontale, più umano, non imposto dall'alto, non da sopra un palco, ma dallo stesso livello di creature senzienti. Questo non esclude il mercato, d'accordo. Ma forse vorrebbe almeno crearne un altro, più Giusto ed Utile, che parta dal basso, dal raggio corto. È un atto d'utopia, è un atto che richiede una grande stima di sé per meritarla dagli altri ed un grande sforzo di conoscenza e maturazione del sé, in modo tale che sia pronto alla dialettica e provenga da una creatura che sa comunque in partenza di essere destinata a perdere, se non altro per estinzione in un milieu che richiede tutt'altro per la lotta alla sopravvivenza; una creatura quindi che pur adattandosi non può esistere altrimenti per affermarsi, consapevole della sofferenza che richiede la ricerca di una felicità dalle radici più salde. Sembrerebbe una contraddizione esistenziale, perché pure se non si vede che buio e vuoto, si vive nel bisogno di esprimersi, di comunicare, di costruire, di amare e di essere amati.

Link alla pagina della prima pubblicazione

 
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from bongosite1w

Unveiling Realities: Navigating a Road Accident Paragraph for HSC

As HSC students delve into their studies, encountering real-world scenarios becomes an essential part of their academic journey. One such scenario often explored is a road accident paragraph for HSC, which offers a glimpse into the complexities and consequences of road accidents. In this article, we delve into the significance of engaging with such paragraphs as part of HSC preparation.

road accident paragraph for HSC for HSC serves as a vivid depiction of the aftermath of road collisions, providing students with valuable insights into the challenges and impacts of such incidents. These paragraphs not only enhance students' understanding of road safety but also foster critical thinking and analytical skills.

Imagine a bustling highway, where vehicles of all sizes traverse amidst the hustle and bustle of daily life. Suddenly, the screech of brakes and the sound of metal colliding disrupt the harmony, signaling the occurrence of an accident. In the detailed portrayal of a road accident paragraph for HSC, lives are forever changed, and communities are left grappling with the aftermath.

In the wake of road accident paragraph for HSC, emergency responders spring into action, their swift efforts focused on rescuing the injured and restoring order to the chaotic scene. Meanwhile, bystanders offer assistance and support, underscoring the importance of community solidarity in times of crisis.

The impact of road accident paragraph for HSC extends beyond the physical realm, with families mourning the loss of loved ones and survivors dealing with physical injuries and emotional trauma. The financial burden of medical expenses and property damage further compounds the challenges faced by those affected.

Despite the somber realities depicted in road accident paragraph for HSC, there is room for proactive intervention and change. By promoting road safety education and advocating for stricter enforcement of traffic laws, we can strive to prevent future accidents and create safer roadways for all.

In conclusion, road accident paragraph for HSC serves as a valuable educational tool, providing students with a deeper understanding of real-world issues and encouraging critical thinking skills. By engaging with such paragraphs, HSC students not only enhance their academic knowledge but also develop essential life skills that will serve them well beyond the classroom.

 
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