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ALTRI VATICINI SU GIUDA

Azione simbolica dell'emigrante

Il simbolo 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli. 3Tu, figlio dell’uomo, fatti un bagaglio da esule e di giorno, davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; davanti ai loro occhi emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo. Forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. 4Davanti ai loro occhi prepara di giorno il tuo bagaglio, come fosse il bagaglio di un esule. Davanti a loro uscirai però al tramonto, come partono gli esiliati. 5Fa’ alla loro presenza un’apertura nel muro ed esci di lì. 6Alla loro presenza mettiti il bagaglio sulle spalle ed esci nell’oscurità. Ti coprirai la faccia, in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti». 7Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come quello di un esule e, sul tramonto, feci un foro nel muro con le mani. Uscii nell’oscurità e sotto i loro occhi mi misi il bagaglio sulle spalle.

Spiegazione 8Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: 9«Figlio dell’uomo, non ti ha chiesto la casa d’Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo? 10Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Questo messaggio è per il principe di Gerusalemme e per tutta la casa d’Israele che vi abita. 11Tu dirai: Io sono un simbolo per voi. Quello che ho fatto io, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. 12Il principe che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell’oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. 13Stenderò su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio: lo condurrò nella terra dei Caldei, a Babilonia, ma non la vedrà e là morirà. 14Disperderò ai quattro venti quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe; snuderò contro di loro la spada. 15Quando li avrò dispersi fra le nazioni e li avrò disseminati in paesi stranieri, allora sapranno che io sono il Signore. 16Tuttavia ne risparmierò alcuni, scampati alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino tutti i loro abomini alle nazioni fra le quali andranno; allora sapranno che io sono il Signore».

Altre azioni simboliche 17Mi fu rivolta questa parola del Signore: 18«Figlio dell’uomo, mangia il pane con paura e bevi l’acqua con trepidazione e con angoscia. 19Dirai alla popolazione del paese: Così dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, alla terra d’Israele: Mangeranno il loro pane nell’angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro terra sarà spogliata della sua abbondanza, a causa dell’empietà di tutti i suoi abitanti. 20Le città popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un deserto; saprete allora che io sono il Signore».

Certezza di realizzazione 21Mi fu rivolta questa parola del Signore: 22«Figlio dell’uomo, che cos’è questo proverbio che si va ripetendo nella terra d’Israele: “Passano i giorni e ogni visione svanisce”? 23Ebbene, riferisci loro: Così dice il Signore Dio: Farò cessare questo proverbio e non lo si sentirà più ripetere in Israele. Anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avvererà ogni visione. 24Infatti non ci sarà più visione falsa né vaticinio fallace in mezzo alla casa d’Israele, 25perché io, il Signore, parlerò e attuerò la parola che ho detto; non sarà ritardata. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli, pronuncerò una parola e l’attuerò». Oracolo del Signore Dio.

Compimento delle predizioni 26Mi fu rivolta questa parola del Signore: 27«Figlio dell’uomo, ecco, la casa d’Israele va dicendo: “La visione che costui vede è per i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani”. 28Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la parola che dirò, l’eseguirò». Oracolo del Signore Dio.

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Approfondimenti

ALTRI VATICINI SU GIUDA 12,1-24,27 Dopo le prime grandi profezie (accusa e sentenza di condanna per i Giudei di Palestina e di Gerusalemme, con accenni di salvezza per il resto sacro, individuato globalmente negli esuli), i vaticini di Ezechiele si concentrano su alcune aree dei trasgressori e su alcuni aspetti importanti della storia israelitica: la fuga e l'emigrazione dalla città conquistata dai Babilonesi (c. 12), la responsabilità dei falsi profeti per la sorte dei loro connazionali (c. 13), la profonda corruzione della nazione ebraica fin dalle sue origini e l'umiliazione che le è riservata (cc. 15.16.22.23), le particolari colpe degli attuali suoi dirigenti (cc. 17.19.22), le errate contestazioni degli uditori di fronte agli inviti di conversione (cc. 12, 21-28; cc. 14.18.20), ultime azioni simboliche sull'imminente caduta di Gerusalemme (cc. 21.24).

Azione simbolica dell'emigrante 12,1-28 Dal c. 12 al c. 20 abbiamo una serie di oracoli pronunziati verosimilmente tra il 592 (8,1) e i 591 (20, 1). Il nostro capitolo è divisibile in 5 brani, contrassegnati dalla formula dell'evento della parola: «Mi fu rivolta questa parola».

Il simbolo 12,1-7 In un primo tempo il profeta è invitato a mimare la partenza di un emigrante attraverso una fessura praticata nel muro della sua casa. Compirà i singoli gesti sotto lo sguardo degli astanti, ancora restii a recepire i suoi messaggi di sventura: preparazione del bagaglio, apertura nel muro costruito in quei tempi con semplici mattoni di fango, uscita attraverso quel varco, col carico sulle spalle e un leggero velo sul volto (probabile accenno all'accecamento del re Sedecia). Cinque volte viene ripetuta la frase «davanti ai loro occhi». Vi si sente, come al momento della chiamata di Ezechiele, lo zelo di JHWH per la conversione degli esuli, chiamati anche qui (più nel v. 9) quattro volte «genia di ribelli». Quei gesti, viene affermato (v. 3), forse riusciranno a far aprire la loro mente; sono simboli eloquenti!

Spiegazione 12,8-16 Il veggente, rientrato probabilmente nella tarda nottata in casa, riceve da Dio stesso l'interpretazione dell'azione simbolica, da trasmettere ai suoi compagni. Essa riguarda il principe di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme e si verificherà puntualmente così come sarà registrata in 2Re 25,4-7 e in Ger 39,4-7: espugnata la città, il re Sedecia assieme a molti soldati tenta la fuga attraverso un'apertura segreta delle mura, coprendosi il volto probabilmente per non farsi riconoscere; ma catturato dagli assedianti viene portato davanti al re Nabucodonosor e, dopo aver visto sgozzati i suoi figli, viene accecato e mandato prigioniero in Babilonia, con un gran numero dei suoi sudditi. Ma ancora una volta emerge la finalità salvifica di quella sventura, non solo per i Giudei, ma ora anche per i popoli che ne verranno a conoscenza. Saranno infatti risparmiati dei superstiti, «perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno» (v. 16b) e gli stessi popoli pagani riconoscano, in quelle giuste punizioni, la santità e trascendenza del Dio d'Israele JHWH: «e anch'esse sappiano che io sono JHWH» (v. 16b): un concetto che verrà ripreso più volte nei messaggi seguenti (14,22s.; 28,24; 29,16; 39,21-24). Gli eventi dolorosi del popolo eletto sono orientati non soltanto all'illuminazione e conversione del “resto sacro”, ma anche all'elevazione religiosa dei gentili, e i messaggeri di JHWH non pronunziano unicamente sentenza di morte, ma hanno già nel cuore presentimenti di salvezza per tutti.

Altre azioni simboliche 12,17-20 Al profeta viene ingiunto, per un certo tempo, di prendere i suoi pasti con l'atteggiamento di chi è oppresso e angustiato e di ribadire, per tutta la sua comunità («la gente della regione»: cfr. 7,27; 45,16), il perché di quel suo comportamento: è un ripetuto annunzio di quel che avverrà fra non molto agli abitanti della città santa, per la completa devastazione di tutte le campagne, causata dalle loro gravi colpe... Ma anche ciò costituirà un mezzo per il riconoscimento di JHWH (v. 20).

Certezza di realizzazione 12,21-25 Altre due comunicazioni divine intervengono a dissipare ogni illusione. Sui vaticini del profeta, alcuni obiettano che non si nota alcuna corrispondenza nella realtà: per loro sarebbero parole vuote, minacce inconsistenti; secondo altri, visioni di epoche molto lontane: «Passano i giorni e ogni visione svanisce» (v. 22). La risposta di JHWH è inequivocabile: tutto si compirà immancabilmente e quanto prima, al momento segnato. Gli uomini possono crearsi degli schermi contro le dichiarazioni del supremo Signore, ma la sua parola li raggiungerà lo stesso, infallibilmente: «parlerò e attuerò senza indugio» (v. 24).

Compimento delle predizioni 12,26-28 Agli ostinati non gioverà, per immunizzarli contro gli interventi punitivi, l'aver affermato la propria incredulità. Dio non computa il tempo a misura d'uomo (2Pt 3,8). Le sue date non temono mai smentite. Egli parla al cuore di tutti, li mette in guardia dal trascurare i suoi avvertimenti, a volte anche con simboli molto significativi (vv. 18s.). Non si può far sempre orecchio da mercante. Il non decidersi in tempo all'ascolto potrebbe essere assai rischioso (v. 28).

(cf. GAETANO SAVOCA, Baruc – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Sarà l'aurora L’ aurora boreale vista dal balcone di casa nostra (rivolgendo lo sguardo a nord) non è cosa da tutti i giorni. È stata causata da una tempesta geomagnetica del Sole, con impatti anche sulle telecomunicazioni. Non si vedeva una manifestazione del genere da vent’anni. Dal Nord Europa fino a Italia e Spagna, dagli Stati Uniti alla Tasmania, un evento celeste straordinario ha catturato l’attenzione di milioni di persone: un’aurora boreale e australe, una delle più intense e spettacolari degli ultimi decenni. Questa straordinaria manifestazione, che è stata registrata nella notte tra il 10 e l’11 maggio ma si potrebbe ripresentare anche tra 11 e 12, è stata il risultato di una tempesta geomagnetica solare di una potenza senza precedenti che ha colpito la Terra, un evento che non si verificava da almeno vent’anni con queste proporzioni e che continua a incantare durante tutto il fine settimana. Facciamo il punto della situazione. Secondo il Noaa i fenomeni sono stati causati da una tempesta magnetica di grado 5 un evento rarissimo che non si verificava da oltre 10 anni. Il sole è punteggiato di macchie, le oramai conosciute macchie solari. La regione sulla nostra stella che ospita queste macchie solari ha un diametro di 17 volte piu’ grande della Terra. Gigantesche eruzioni sono state individuate nella parte piu’ esterna del Sole nella “corona”. La Noaa prevede ulteriori attività da questa regione, mantenendo vivo l’incanto del cielo ma anche gli effetti sulla Terra, che hanno impattato le telecomunicazioni satellitare e i sistemi di navigazione Gps. C’è il lato buono ed il lato meno buono ma noi vogliamo guardare sempre il meglio di tutto quindi perché perdere un’occasione cosi unica di ammirare lo spettacolo di un’aurora boreale. Dolomiti, Piemonte, Lombardia, Lazio, Sardegna e Marche le regioni fortunate. La causa dell’aurora boreale è il risultato dell’interazione tra le particelle solari e i gas presenti nell’atmosfera ed in particolare ossigeno e azoto. Le tempeste geomagnetiche solitamente hanno un colore verdastro ma in questa occasione il colore dominante è il rosso. In parte dipende dall’energia delle particelle e dalla composizione chimica dell’atmosfera terrestre. Conseguenze di questa tempesta elettromagnetica? Lo sapremo nei prossimi giorni intanto godiamoci l’aurora.

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La via dello sciamano Gli insegnamenti di don Juan, Una realtà separata, Viaggio a Ixtlan, L’isola del tonai, Il secondo anello del potere, Il dono dell’aquila, Il fuoco dal profondo, Il potere del silenzio, L’arte di sognare, Tensegrità e La ruota del tempo. Sono le opere create da un antropologo peruviano, Carlos Castaneda nato a Cajamarca il 25 dicembre 1925 e deceduto a Los Angeles il 27 aprile 1998. Le sue opere sono circondate dal mistero: a tutt’oggi non è chiaro quanto vi sia di autobiografico nei suoi racconti e quanta sia la finzione. Professionalmente antropologo ma nel 1968 inizia a scrivere e grazie alla sua scrittura ed ai suoi romanzi ben presto viene acclamato dalla stampa e dalla critica come lo sciamano, colui che sta tra la vita terrena e quella ultra terrena. In effetti quando si trasferì in Brasile a San Paolo iniziò a praticare lo sciamanesimo e forse proprio da quel momento che in lui ebbe inizio il viaggio spirituale. Negli anni Cinquanta si trasferisce negli Stati Uniti, dove potrebbe aver frequentato l’Università della California. Di certo, nel 1957 Castaneda viene adottato da una famiglia di Los Angeles. La sua opera fa ampiamente riferimento a Don Juan, personaggio che sembra essere don Juan Matus, un indiano yaqui incontrato dall’allora antropologo Castaneda nel 1961. Don Juan diventa il maestro di Castaneda e lo inizia alle pratiche sciamaniche. La sua figura è presente in tutti i libri di Castaneda. Il tirocinio di Carlos Castaneda dura ben 13 anni nel corso di questo periodo lo sciamano fa ampio uso di sostanze stupefacenti, come il peyote per far sperimentare allo scrittore stati alterati di coscienza. Le droghe assunte lo liberano dai pregiudizi e lentamente diventa “fluido” un termine sciamanico per indicare la capacità di entrare in contatto con il mondo di don Juan e raggiungere cosi la consapevolezza dell’essere, scopo ultimo della vita terrena. Carlos Castaneda continua a camminare sulla strada della consapevolezza e raggiunge stati sempre piu’ alti ed è ciò che esprime meglio nei suoi romanzi quando parla di paura, lucidità, potere e vecchiaia che non sono altro che ostacoli ma anche mete da raggiungere. “Nella vita è necessario raggiungere la consapevolezza di disporre di poteri che, sviluppati, permettono di arrivare alla “padronanza dell’intento”. La padronanza è il “movimento controllato” del punto di unione, il centro energetico della sfera luminosa di energia dell’uomo in cui si mette insieme la nostra percezione, che risulta il responsabile della nostra percezione sensoriale. Ogni sensazione, sentimento o azione dell’individuo è determinata dalla posizione del punto di unione. Il suo movimento consapevole permette una percezione differente e l’ingresso in mondi diversi dal nostro.“ Contro lo scrittore si muovono critiche che lo accusano pesantemente di aver sostanzialmente ripreso il lavoro di altri antropologi ed è per questo che lo scrittore è additato come un racconta storie che parla e scrive soltanto sotto l’effetto di droghe. Termina la sua esistenza terrena a Los Angeles per un tumore l’eredità letteraria lasciata al mondo è una fonte preziosa per coloro che seguono e praticano lo sciamanesimo e le tecniche annesse per raggiungere gli stati di coscienza alterata, unica via che conduce alla consapevolezza.

Massy ©

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Il calice dell'immortalità Cercare l’immortalità è sempre stato il leitmotiv di ogni ricercatore; sia esso del passato che del momento presente. Il Santo Graal rappresenta l’emblema storico dell’immortalità che ha quindi scatenato la fantasia popolare fin dal medioevo. L’eco di questo grande ed immenso tesoro nascosto lascia sempre una grande richiamo e incendiano i cuori di alcuni scrittori attraverso poesie e narrazioni. Il Santo Graal è da sempre cercato in ogni parte della terra e mentre i suoi poteri, secondo la leggenda, darebbero vita eterna e conoscenza. Tuttavia non tutti i mortali saranno in grado di raggiungere il Graal, ma solamente coloro che sono puri di cuore. Sfatiamo il mito che il Santo Graal sia solamente una coppa contenente il sangue che l apostolo Giuseppe d’Arimatea raccolse durante la crocifissione di Gesù Cristo, perché il Santo Graal potrebbe anche essere un libro, o un manoscritto o addirittura potrebbe essere solo una parola scritta per confondere le idee e depistarci da una verità più superiore di quest’ultima. Diverse sono state definite le forme con i relativi contenuti inerenti al Sacro Graal a partire dalla coppa fino ad arrivare al calderone celtico del Dio Dagda, alla Cornucopia dei greci e dei romani e alla leggenda di Parsifal dove la cosiddetta “coppa” si trasforma in una pietra purissima, chiamata Lapis exillis, questa pietra dai poteri miracolosi donerebbe perfino l’immortalità. Ma il Graal potrebbe essere anche custodito in una piccola chiesa di campagna o in una grande moschea e rimane sempre il mistero più insondabile di tutti i misteri come misteriosa è l’immortalità che l’essere umano anela come fine ultimo della sua esistenza. L’origine del termine “Graal” infatti si fa risalire al termine latino Gradalis, che significa scodella o vaso, questi oggetti nella mitologia classica rappresentavano la potenza benefica delle forze superiori, basta pensare alla Cornucopia dei Greci e dei Romani. Calice, coppa, piatto, pietra preziosa, ventre di donna, fonte di vita e sorgente di prosperità; reliquia cristiana o amuleto celtico, il Santo Graal è il più mutevole e affascinante prodotto dell’immaginario medievale, capace di sposare il ciclo bretone alla cultura cristiana, suggestioni orientali alle leggende sui templari. Eppure quando fa la sua prima comparsa sulle scene letterarie, il Graal non è ancora un calice né tanto meno è santo. Simbolo stesso della ricerca dell’assoluto, partito dalle isole Britanniche nel corso dei secoli ha attraversato la Francia, l’Italia, la Germania e la Palestina, creando il più grande mito del Medioevo capace ancora oggi di ispirare storici, artisti, scrittori e registi. L’uomo tende però a credere che la morte sia il contrario della vita perché non conosce i misteri in essa contenuti. Lo spirito dell’ uomo esiste da sempre. La sua carne corruttibile perirà, ma il suo spirito vivrà per sempre. Al momento della morte l’inconscio non scompare, si trasforma. L’uomo tende a credere che la morte sia il contrario della vita, ma così non è. Il contrario della vita è la non vita, la non esistenza. La nostra parte più recondita, il nostro io interiore, la nostra ragione, ciò che i greci chiamavano logos è immortale quindi anche noi portiamo dentro il “Santo Graal” dell’immortalità.

Massy ©

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Tutti gli uomini del “demone” Inzaghi Il pagellone di tutti i ragazzi che hanno vestito la maglia nerazzurra agli ordini di mister “Demone” Simone Inzaghi a cui va un applauso infinito e un ringraziamento per il lavoro svolto e per come lo ha svolto. Grazie mister! YANN SOMMER. Arrivato in sordina, il portiere svizzero è diventato importantissimo nella manovra nerazzurra e le sue qualità con i piedi hanno contribuito al miglioramento e all'efficacia del gioco dell'Inter. Voto: 8. BENJAMIN PAVARD. L'acquisto più caro della scorsa campagna acquisti nerazzurra è stato molto criticato da alcuni ma le qualità del difensore francese sono fuori discussione: ottima interpretazione del ruolo come ‘braccetto di destra', dinamismo, letture in entrambe le fasi e leadership. Voto: 8,5. FRANCESCO ACERBI. C'è un prima e un dopo: Acerbi fino a Inter-Napoli era, senza discussioni, il vero uomo simbolo della difesa dell'Inter e lo è stato anche dopo quella incresciosa situazione creatasi con Juan Jesus dove il difensore nerazzurro nonostante abbia commesso un grave errore ha comunque portato a termine il suo compito con grande professionalità e impeccabilità atletica. Voto: 8. ALESSANDRO BASTONI. Il regista difensivo dell'Inter per qualità e intelligenza calcistica. Quest'anno ha, addirittura, aumentato la sua partecipazione all'azione offensiva e in alcune giocate sembrava un centrocampista più che un difensore. Voto: 8,5. MATTEO DARMIAN. Il jolly che tutti gli allenatori vorrebbero: applicazione, impegno e dedizione alla causa. Voto: 8,5. NICOLO' BARELLA. Il numero 23 dell'Inter sa fare tutto: imposta, contrasta, difende e fa gol. Giocatore totale. Eccezionale. Voto: 9,5 . HAKAN CAHLANOGLOU Per molti mesi è stato il vero MVP della Serie A giocando in maniera eccelsa da direttore di un'orchestra che suonava una musica fantastica: corto o lungo non fa differenze, il turco ha qualità per fare tutto. Dal dischetto è infallibile. Voto: 9,5. HENRIKH MKHITARIAN. Calciatore insostituibile per la sua intelligenza calcistica. Inzaghi ci ha rinunciato raramente e ha raccolto standing ovation a San Siro ogni volta che è stato sostituito. Voto: 9,5. FEDERICO DIMARCO. A sinistra è un treno che non si ferma mai: Federico da Porta Romana e interista doc, che coniuga qualità e quantità in maniera eccellente, ha coronato il suo sogno e nello spogliatoio il suo peso è sempre più evidente. Voto: 9,5. MARCUS THURAM. Nessuno si aspettava un impatto così dirompente del figlio d'arte: Thuram aveva sempre giocato da esterno ma nel nuovo ruolo di spalla d'attacco si è rivelato devastante per trequarti di annata. Voto: 9. LAUTARO MARTINEZ. Il capitano, il calciatore che è sempre pronto a fare una corsa in più per il compagno e che è pronto a prendersi la responsabilità nei momenti difficili. Capocannoniere del torneo 2023/2024 con 24 gol. Il Toro era arrivato a Milano che era un diamante grezzo e ora è un leader vero. Voto: 9,5. DAVIDE FRATTESI. Il miglior dodicesimo uomo della Serie A e di molti campionati europei. Si è fatto sempre trovare pronto quando è stato mandato in campo: i suoi inserimenti senza palla sono sempre letali per gli avversari. Voto: 8,5. CARLOS AUGUSTO. Il calciatore brasiliano si è mosso benissimo sia come difensore che da laterale: forza fisica, dinamismo e grande intelligenza in fase offensiva. Acquisto intelligente e di prospettiva. Voto: 7,5. STEFAN DE VRIJ. Il difensore olandese sembrava aver preso la parabola ascendente della sua carriera ma in molte gare di questa stagione ha sfoderato prestazioni degne dei suoi periodi migliori. Voto: 8. DENZEL DUMFRIES. Il laterale olandese ha perso il posto da titolare ma nelle rotazioni di Inzaghi è sempre entrato perché la sua forza e il suo dinamismo sono stati di grande utilità a partita in corso. Voto: 7,5. ALEXIS SANCHEZ. Il Nino Maravilla dimostra la sua classe ma l'età inizia a farsi sentire: quando Thuram è stato infortunato è riuscito a compensare l'assenza del compagno grazie alla sua grande tecnica e alla sua intelligenza calcistica ma per poter competere anche a livello europeo, probabilmente, l'Inter avrà bisogno di innesti in fase offensiva. Voto: 6,5. MARKO ARNAUTOVIC. Il suo contributo non è stato all'altezza delle aspettative che la società si auspicava quando l'ha preso ad agosto 2023. Gli infortuni non lo hanno aiutato. Voto: 6. KRISTJAN ASSLANI. Il numero 21 dell'Inter ha avuto poche possibilità di mettersi in mostra perché Calhanoglu ha disputato la stagione migliore della sua carriera ma il centrocampista albanese ha sempre risposto presente quando è stato chiamato in causa. Il gol contro il Genoa è una perla. Voto: 6,5. JUAN CUADRADO. Due domande sul colombiano: è stato l'investimento giusto per la fascia destra sapendo i problemi fisici dell'ex Juventus? Rimarrà anche il prossimo anno? Voto: NP. SIMONE INZAGHI. È lui l'artefice di questo trionfo a tinte nerazzurre: la sua Inter ha acquisito consapevolezza gara dopo gara e sembrava perfettamente in grado di sapere quando e come colpire. Le sue idee sono state analizzate anche oltre le Alpi e questo è un grande riconoscimento per un allenatore che veniva etichettato come ‘tecnico di coppa'.  Voto: 10.

Massy ©

 
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Campioni d'Italia 2023/2024 Non potevo iniziare nel migliore dei modi questo spazio noblogo dedicato alla mia Inter che festeggiare lo scudetto numero 20 e la seconda stella della storia dell'Internazionale F.C. Milano 1908. La prima stella vinta nella stagione 1965/66 quella era l'Inter di Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Landini, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò Corso, Domenghini e sulla panca sedeva il “Mago” Helenio Herrera con il suo “Taca la Bala”. Oggi a distanza di 58 anni da quel campionato l'Inter conquista lo scudetto con cinque giornate d'anticipo battendo nel derby il Milan in “casa sua” (si fa per dire casa sua) tra la gloria ed il giubilo di noi amanti tifosi di questi colori. L’1-2 di San Siro, i gol di Acerbi e Thuram, sono la chiusura di un cerchio. Perché questo successo è anche e soprattutto il sigillo della superiorità interista, schiacciante, definitiva. Il derby dello scudetto arriva dopo il 5-1 dell’andata, la vittoria nerazzurra più larga della storia moderna, che dopo anni di sfottò ha quasi pareggiato il famoso 0-6 che generazioni di noi interisti ci siamo portati nella memoria per due decenni. Un annata straordinaria forse la piu' bella Inter degli ultimi 25 anni per impostazione di gioco, mentalità positiva e vincente, voglia di giocare e di divertirsi ma lo scudetto e la Supercoppa sono il frutto del dolore per la finale di Champions contro il City perché le grandi squadre sono proprio quelle che sanno rialzarsi dopo una sconfitta mirando al successo, l'Inter di Lautaro, Thuram, Barella, Chala, Mikhytarian, Dimarco, Acerbi, Pavard, Bastoni, Sommer, Frattesi, Carlos Augusto, Hugo Sanchez, Asslani, De Vrij la testa l'ha alzata subito e sovvertendo tutti i pronostici della vigilia del campionato. Di certo l'Inter non era la favorita per questa stagione ma mister Inzaghi ha plasmato una squadra incredibilmente fantastica e travolgente lasciando tutti anche noi interisti senza parole. Il campionato è oramai agli sgoccioli e dopo il derby dello scudetto la doppietta al Torino e la grande festa per le strade di Milano. Probabilmente un pò di stanchezza a Reggio Emilia con il Sassuolo ma a Frosinone venerdi scorso la cinquina con gol di Frattesi, Arnautovic, Buchanan, Lautaro, Thuram rimette tutto a posto. Inter-Lazio e Verona-Inter le ultime due partite e poi tutti in vacanza fino al fatidico mese di luglio quando si tornerà a parlare di calcio nerazzurro e di futuri grandi successi. FORZA INTER!

Massy ©

 
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from Bymarty

DSCN6703.jpg A te

A te che nel dubbio, Non mi parli e non mi Ascolti, perché di me Non ti fidi e scoprirlo così Improvvisamente ,mi fa capire che l'amicizia è Davvero molto lontana E che forse le direzioni Sono così diverse, che cercare strade comuni non sia giusto né x me che a te ci tengo e né x te che tieni a me In modo diverso, se a me ci tieni, perché adesso non credo di esserne sicura!

 
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from Bymarty

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Un pensiero...

Un piccolo pensiero, non un fiore,non una carezza e non un abbraccio! A me, mia cara me, che sono figlia, sorella, zia , amica ,moglie e soprattutto madre! A me che oggi non chiedo nulla, perché sono madre di un figlio meraviglioso! Sono figlia di una madre, che posso ancora abbracciare, Con cui discutere e soprattutto vivere ogni attimo! Ma il mio pensiero va alle madri come me, fortunate, serene, occupate e imperfette, un po' folli come me, che sono un'artista di me stessa, che amo colorare i miei giorni, la mia vita, le persone con i più bei colori che posseggo e cioè l'amore, il rispetto,🤩 la lealtà, la sincerità e anche la trasparenza! A me dedico l'azzurro del cielo, il volo delle farfalle e delle rondini, il silenzio dei miei pensieri , Mi abbraccio forte e col cuore ❤️ abbraccio tutte le mamme che come me ci sono, lottano, sorridono piangono, perdono, scrivono e raccontano i propri pensieri, le emozioni, che credono ancora nei valori e nei sogni, cadono e si rialzano, sole, ma sempre più forti, sicure e libere di essere se stesse..nel bene e nel male!

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Penthouse and Pavement è l'album di debutto in studio della band synth-pop inglese Heaven 17. È stato originariamente pubblicato nel settembre 1981, per l'etichetta Virgin. “(We Don't Need This) Fascist Groove Thang” fu pubblicato come singolo, ma non raggiunse il successo nelle classifiche, in parte a causa del divieto della BBC. L'album vendette abbastanza bene, ma non ebbe un grande successo commerciale al momento del rilascio. Da allora è stata considerata “un'uscita importante”, è inclusa nel libro 1001 album che devi ascoltare prima di morire ed è stata ripubblicata nel 2010 in un'edizione speciale di tre dischi. La traccia del titolo è stata inclusa nella colonna sonora del film thriller erotico del 1993 Sliver.


Ascolta: https://songwhip.com/heaven-17/penthouse-and-pavement-1981


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from La Casa Di Ermete

Il paganesimo oggi Oggi essere pagano non è molto diverso da come lo era un tempo. Pagani e cristiani se le davano di santa ragione gli uni perseguitavano gli altri poi qualcuno creò la religione cattolica e il ruolo dei “gentili” cosi venivano chiamati i politeisti si affievolì nel tempo dileguandosi tra le varie forme neologistiche ma senza scomparire completamente. Il ruolo dei pagani oggi è ancora ben inquadrato nella cultura italiana ed europea forte di un bagaglio di grandi conoscenze e di tradizioni popolari che si sono tramandate nei secoli grazie soprattutto al cristianesimo che si è divertito arrogantemente a bandire sui ceppi ardenti coloro che sapevano e conoscevano le essenze ed i segreti pensando che una volta bruciati tutti e tutte le cose sarebbero finite nel mucchio di cenere. Invece il paganesimo o neopaganesimo oggi vive, respira, parla, scrive con le stesse motivazioni, anzi motivazioni molto piu’ forti di prima annullando lentamente e sostituendo altrettanto il surrogato religioso del cristianesimo occidentale. Una religione non muore mai. I suoi resti sono recuperati da quel che segue. I primi cristiani si stabilirono in templi pagani, di cui trasformarono i significati. Non ci fu tabula rasa. Tutta la cultura è un palinsesto. Allora saranno i cristiani a ringraziare i pagani di aver posto le basi per le loro cattedrali e saranno ancora i cristiani a ringraziare i pagani per averli illuminati di preghiere e indotti a studiare scritture che già nella notte dei tempi erano intrise di simbologie arcane ed esoteriche, Bibbia in primis (ne riparleremo). La gente comune è abituata a pensare ai dogmi come a delle regole che imprigionano il pensiero e i comportamenti dell’uomo. Il dogma, secondo la logica cristiana, è un atto di fede davanti al quale l’uomo rinuncia alla sua capacità critica perché deve credere. Ma questo appartiene esclusivamente all’ambito cristiano. Sia chi afferma il dogma cristiano sia chi nega il dogma cristiano, è sempre un cristiano. Il dogma cristiano dice ai fedeli cristiani: “Anche se ritenete che Dio non può aver creato il mondo come raccontato dalla Bibbia, lo dovete credere come atto di fede e agire nel mondo come se Dio avesse creato il mondo e, pertanto, fosse padrone del mondo.” Il paganesimo ribatte con molta precisione che il mondo è divenuto per trasformazione in sé e per sé e queste trasformazioni rappresentano l’aspetto divino del mondo. Sono gli Dèi che agiscono e divengono nel mondo di cui i pagani, come gli Dèi, si trasformano e ne fanno parte. Dogma? Certamente, è un dogma. Un principio su cui il paganesimo non può mediare. Pertanto se ragioniamo il pagano è responsabile delle proprie azioni e quindi attraverso le sue scelte costruisce il proprio futuro. Dal lato opposto c’è chi dice che per lavorare bisogna credere in Dio. Per migliorare non devo lavorare, dicono, ma confidare in Dio, nella sua provvidenza, sperare che Dio agisca benevolmente nei loro confronti. Ecco è qui che nasce la disparità secolare tra il pagano politeista o meno e tutte le altre forme di religioni monoteiste laddove tutte le azioni dipendono da Dio ma proviamo nell’esempio a commettere un omicidio, non verrà arrestato Dio e nemmeno verrà processato Dio ma condannato colui che ha commesso il reato. I responsabili del destino sono loro non Dio. Eppure i cristiani vivono questa contraddizioni pensano che Dio sia colui che determina la loro vita, ma vivono in una società civile che li ritiene responsabili per ogni scelta e ogni decisione che fanno. Il paganesimo è responsabilità del proprio essere perché privo di regole costrittive e dettati religiosi quindi liberale nelle scelte e anti-conformista.

Massy ©

 
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from La Casa Di Ermete

La Wicca Spesso, quando sentiamo o leggiamo il termine “wicca”, siamo portati a pensare che si tratti di un qualche culto misterioso, legato per lo più a pratiche occulte oscure e al satanismo. Niente di piu’ sbagliato e di piu’ lontano dalla realtà. Il fraintendimento è legato ad un retaggio che si è tramandato secoli dopo la grande inquisizione con la caccia alle streghe perché la Chiesa cattolica perseguitava coloro che professavano culti pagani associandoli al culto del male. La Wicca è solo ed esclusivamente un percorso di spiritualità incentrato sul culto della natura. dei suoi cicli e della vita stessa, dove non esistono regole imposte dalla divinità. È estremamente importante sapere che i wiccan non adorano né riconoscono il concetto di “Satana”, “diavolo” o altre entità simili. I wiccan vedono “Satana” come un simbolo contrario alle tradizioni ebraiche e cristiane. Sebbene i wiccan non utilizzino la Bibbia, considerano il cristianesimo e l’ebraismo come un sistema di miti mondiali che merita lo stesso rispetto di qualsiasi religione. Ognuno è libero di seguire i propri sogni e aspirazioni, con l’unica e inscindibile clausola di non fare del male al prossimo. Si basa principalmente su antichi culti sciamanici, sulle antiche religioni animiste e sulle credenze druidiche, con alcuni richiami alle filosofie e alle religioni orientali. Splendido vero? Il male non c’entra assolutamente niente è fuori contesto perlomeno non nella Wicca legata alla natura. Gerald Gardner ex funzionario inglese, che nella metà degli anni ’50 pubblicò una serie di libri dove esponeva i principi fondamentali di questa religione e fu proprio Gardner a fondare la “religione” della Wicca moderna. Le congreghe in cui i wiccan si riuniscono si chiamano coven e non sono riunite e strutturate secondo una gerarchia, ma indipendenti le une dalle altre, anche se collegate tra loro. Tutto ciò che esiste è formato dai cinque fondamenta (aria, acqua, fuoco, terra, spirito), che sono rappresentati attraverso il simbolo del pentacolo all’interno di un cerchio. Per quanto riguarda i riti, invece, ogni coven può decidere quali svolgere, anche in base alla corrente che viene seguita. Alcuni rituali vengono svolti solo all’interno delle coven, per cui chi pratica a livello individuale può conoscere la parte dei riti pubblici, ma non la parte iniziatica della religione. Il calendario della Wicca si divide in due feste: Sabbat dedicato a Dio sono 8 feste legate ai movimenti del Sole. Tra i più importanti ci sono Samhain (31 ottobre), il capodanno celtico che segna la morte del vecchio anno, e il suo opposto Beltaine (1 maggio), dove si festeggia la natura e la fertilità. Gli esbat, dedicati alla Dea, sono feste legate al ciclo lunare. Possono essere 12 o 13 a seconda di quante lunazioni ci sono in un determinato anno. Ogni corrente Wicca festeggia l’esbat in un momento diverso del ciclo lunare ed è un rituale più intimo e raccolto rispetto al sabbat. Spesso si festeggia da soli. Chi pratica la Wicca non fa alcun sortilegio o incantesimo, non invoca il male, non pratica rituali negativi perché la regola base del movimento wicca di tutto il mondo è proprio il rispetto di tutti gli esseri viventi, umani ed animali. La consapevolezza della responsabilità che queste persone hanno nei confronti di tutto il creato è altissima e concepiscono che il potere creativo dell’ Universo si manifesta sia nell’uomo quanto nella donna dando valore alla sessualità come piacere e come incarnazione della Vita. In sintesi possiamo dire che le streghe pagane della Wicca considerano la magia il mezzo più efficace per assumere il controllo della loro vita, per fare in modo che gli avvenimenti esterni prendano un corso che sia conforme ai loro desideri, per migliorare lo stato energetico del nostro pianeta e per entrare in contatto con la Dea. Le streghe della Wicca hanno elaborato una serie di regole che devono essere rispettate da quanti praticano la magia: tale serie di regole prende il nome di “Legge del Potere”. Le streghe della Wicca sostengono di non praticare la magia al fine di distruggere altri individui anche se in caso di necessità i poteri magici possono essere utilizzati per proteggere se stessi e per ottenere vantaggi personali.

Massy ©

 
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from La Casa Di Ermete

La numerologia È risaputo che la matematica e quindi i numeri di cui essa è composta è un metodo scientifico di calcolo ma non tutti però sanno che gli stessi numeri presi in considerazione da un punto di vista non scientifico ma assolutamente esoterico creano un percorso diverso chiamato numerologia. La numerologia attribuisce un significato ad ogni numero. Le tematiche in fatto di scienze esoteriche esprimono chiaramente il concetto che i numeri sono parte integrante della vita comune di ognuno di noi e che vanno dagli aspetti piu’ fantasiosi ad esempio, quando l’essere umano cerca di attribuire un significato a un numero che incontra ripetutamente in un determinato periodo della sua vita – a quelli più indicativi: la data di nascita è l’esempio più semplice e la composizione numerica più interessante per i numerologi, dato che rappresenta il primo riferimento numerico di una vita umana; anche perché, tenendo presente che i numeri in quanto simboli spaziano da 1 a 9, ogni essere umano è rappresentato da un numero appartenente a questa scala e la data di nascita suggerirebbe la sua indole naturale. Esistono numerose tipologie di calcolo, ma il metodo più condiviso corrisponde alla somma totale del giorno, del mese e delle ultime due cifre dell’anno. Il significato di un simbolo è il riflesso e il risultato di un ragionamento umano, i numeri non sono da meno, infatti, il primo simbolo numerologico che pone fine al vuoto è l’1. I numeri agiscono su quattro piani: 2, 3, 6 sono numeri emotivi; 1 e 8 sono numeri mentali; 4 e 5 sono numeri fisici e 7 e 9 sono numeri spirituali. Constatando che più si ripete un numero e più i significati di quel numero caratterizzano l’individuo, ciò significa che più numeri la persona ha su quel piano e più si comporterà in modo mentale, emotivo, spirituale o fisico. Una persona con tanti 2, 3, 6 che si ripetono dimostrerà maggiore sensibilità e empatia (e sovente anche le lacrime) rispetto ad una persona con una maggiore presenza dei numeri mentali 1 e 8 che, essendo detti numeri dominanti, razionalizzano e cercano di controllare le emozioni, qualità indubbia di fronte a situazioni d’emergenza da affrontare. Mentre chi ha una predominanza di numeri fisici sarà più predisposto ai piaceri sensoriali e alla curiosità delle nuove esperienze: ai viaggi il 5, e alle cose materiali e concrete il 4 che vuole i fatti e detesta i consigli. Nei numeri spirituali invece potremo trovare sia dei mistici 7: studiosi, perfezionisti e distaccati dalla realtà, perché così com’è non gli piace; oppure dei missionari 9, di mentalità e amore universale, nonché lottatori per i diritti umani. I numeri fanno parte della nostra vita spirituale e materiale e non c’è un giorno in cui non leggiamo o non sentiamo parlare di numeri e di cifre. La numerologia è una guida che ci accompagna attraverso il percorso del miglioramento di noi stessi, delle relazioni interpersonali e del nostro lavoro. Possiamo attraverso i numeri dare significato o prendere spunto in merito a dinamiche che stiamo vivendo, a relazioni che non comprendiamo e a schemi che si ripetono nella nostra esistenza. Diamo importanza ai numeri perché sono alla base della nostra vita.

Massy ©

 
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from Liberamente

Il Salone del libro di Torino Ogni anno a Torino nella cornice del Lingotto Fiere si riunisce tutta la filiera del libro: case editrici, scrittori, librai, bibliotecari, agenti, illustratori, traduttori e tanti, tantissimi lettori. Per gli editori, dai grandi gruppi agli indipendenti, il Salone è la più importante occasione di vendita e di presentazione delle novità editoriali. Per tutti i lettori, il Salone è un grande festival internazionale della cultura: 2.000 ospiti da ogni parte del mondo per un totale di 1.200 eventi. Ogni anno arrivano al Salone le autrici e gli autori che hanno fatto la storia della letteratura del Novecento e del nostro secolo. La prima edizione si tenne dal 18 al 23 maggio del 1988 e ogni anno sempre piu’ visitatori ed espositori hanno permesso di far crescere questa importante manifestazione culturale in un vero must del settore. Dalla letteratura alla filosofia, dalla scienza all’arte, dal giornalismo alla religione, dal cinema alla musica: ogni anno si danno appuntamento al Salone alcune personalità della cultura più influenti e interessanti a livello globale. Dentro al Lingotto, quasi quaranta sale per un programma che conta più di 1200 appuntamenti. Il Salone Off è l’iniziativa nata nel 2004 per portare libri e spettacoli fuori dai padiglioni del Lingotto, con uno sguardo privilegiato alle periferie, al territorio dell’area metropolitana. Il programma è una festa della cultura, per esplorare lo spazio urbano e il territorio. Biblioteche, librerie, teatri, ex fabbriche, locali, strade e piazze, case del quartiere, ospedali, parchi e giardini, carceri, cimiteri e stazioni della metropolitana. Da giovedi 9 maggio a lunedi 13 maggio compresi presso il Lingotto Fiere di Torino.

Visitate il sito Liberamente News https://liberamente.news

 
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from Il pinguino sul Ticino

È arrivato quel momento della vita.

No, non parlo dell'improvvisa voglia di guardare i cantieri.

Prima o poi, chi bazzica il fediverso sente l'impellente necessità di parlare del fediverso.

Se ci pensate è un po' come il Fight Club, ma al rovescio. Lì ci si scambiano botte da orbi ma non puoi parlarne con nessuno. Nel fediverso, invece, nella maggior parte dei casi i confronti verbali sono pacati e si ha voglia di parlarne con tutti. Sì, sì, ok, ci sono sempre i bisticci, come nelle grandi famiglie, però diciamo che non è ai livelli del caccaverso come avviene in altre realtà estremamente popolari.

Questo perché, in fin dei conti, non è un club esclusivo, bensì un universo virtuale aperto, interconnesso, libero, che si può seguire sia come iscritti che come osservatori occasionali, perché tutti i messaggi scambiati lì sono basati su protocolli aperti e standard.

Ora, se sei già nel fediverso da un pezzo e hai già compreso le sue meccaniche puoi benissimo interrompere la tua lettura qui. Usa meglio il tuo tempo, non ho niente di nuovo da dirti.

Se non ne sai nulla e vuoi scoprire cosa sia quest'affare, pronti, via. Si parte!

Una sola lingua per parlare con tanti servizi diversi

Immaginate di essere connessi al vostro account di Facebook. Scorrete distrattamente la pagina principale e vi imbattete in un interessante post di Instagram. Vi piace, lasciate un commento. Poi proseguite, sempre restando dentro Facebook. Un vostro contatto su Twitter ha appena fatto un intervento su Reddit, attraverso Twitter, eh! Non è mai uscito dalla sua piattaforma. Insomma, voi senza mai uscire da Facebook potete vedere e commentare quello che succede su Instagram, Reddit e Twitter. Comodo, vero?

Utopia?

Beh, per le piattaforme sopra citate, sì. È pura utopia, perché si chiudono nei propri recinti digitali e vi obbligano a restare lì dentro. Si aggrappano alla vostra attenzione con le unghie e con i denti, soprattutto di gattini, e fanno il possibile per non farvi mai distogliere lo sguardo. Meglio se non sbattete mai le palpebre. Chiudete gli occhi e siete virtualmente morti, vi siete persi potenzialmente il post che vi avrebbe svoltato la giornata! E guarda quante belle cose pubblicano i tuoi amici, non hai paura di perdertele?

Tuttavia è possibile fare quello che ho descritto poco fa con i servizi connessi attraverso il protocollo chiamato ActivityPub, è come una lingua che mette in ordine i contenuti in modo che chiunque altro la comprenda riesca a ricostruirli e presentarli all'utente correttamente. Tra le piattaforme più famose che usano questa lingua per parlarsi certamente c'è Mastodon, molto simile a Twitter. Ce ne sono molte altre, che si comportano esattamente come Instagram, come Reddit, come YouTube, come Medium per tenere semplici blog, come Goodreads per tracciare e condividere le proprie letture e altre ancora che aiutano a organizzare eventi, per esempio. Tutte queste sono capaci di parlarsi a vicenda in questo universo federato chiamato, appunto, fediverso.

Figo, vero?

Ci sono un paio di cosine da capire prima. Non che siano difficili, più che altro sono fondamentali per non trovarsi spiazzati di fronte a un'esperienza simile ma non uguale a quella vissuta sulle piattaforme più grandi.

Non basta scegliere la piattaforma

E qui arriva il primo scoglio. Appurato che il mio uso principale sia pubblicare foto come Instagram non è sufficiente dire “Ok, vado su Pixelfed”, perché Pixelfed è solo l'applicazione che si comporta come Instagram, ma attenzione, attenzione, esistono tante diverse installazioni di Pixelfed nel mondo e posso scegliere a quale di queste iscrivermi.

Come, scusa?

Sì, ti ho sentito.

La domanda è logica.

È proprio a questo punto che ti chiedo di non pensare più come hai fatto finora, cioè a dire: “Mi iscrivo su Facebook, mi iscrivo su TikTok”, ma bisogna dire: “Mi iscrivo a questa o a quell'altra ISTANZA perché ne condivido la filosofia o perché in proporzione è più probabile trovare argomenti affini ai miei”.

Le istanze sono infatti installazioni diverse dello stesso software e la scelta su dove iscriversi dipende da alcuni fattori, che possono essere:

  1. Regole e filosofia dell'istanza. Prima di iscriversi a qualsiasi istanza vengono mostrate le regole di condotta e le idee che muovono la creazione di quell'istanza. Se queste rispecchiano in media quello che mi aspetto dal mio pubblico o quello che intendo pubblicare, perfetto, vivrò bene e magari arricchirò la comunità. Se non vado d'accordo con qualcuno di questi punti posso cercare altrove.
  2. Il nome dell'istanza. Può sembrare una fesseria, ma il dominio rispecchia in parte anche una porzione del mio nome. Perché è vero che posso scegliere un nome utente, ma questo sarà sempre seguito da @nomeistanza. Perciò può essere divertente essere gianfilippo@gattiniallegri.net, ma se voglio usare questo profilo per condividere i miei articoli sulla divulgazione scientifica, forse non è proprio il luogo più adatto.
  3. Nazionalità e popolazione dell'istanza. Voglio avere a che fare con tante o poche persone? Voglio parlare solo la mia lingua o sono aperto anche alla comunicazione internazionale? Prima di iscriversi è possibile sbirciare qualche post pubblicato sull'istanza e vedere il tenore e la frequenza delle discussioni.

Che confusione! Sono troppe cose da considerare!

Hai proprio ragione. Al primo approccio è un vero guaio trovarsi davanti a così tanta scelta. Non dimenticherò mai la prima volta che sono entrato in una gelateria enorme in una grande città. Così tanti gusti mi hanno destabilizzato ed ero tentanto di andarmene.

Però mi sono preso il mio tempo, mi sono accorto che effettivamente c'era qualcosa di mio interesse (come può non essere interessante il gelato?) e alla fine ho scelto.

Non è poi molto diverso dall'email

Pensaci un attimo: usare la posta elettronica ormai è un esercizio quotidiano al quale non badiamo nemmeno più. Probabilmente controlliamo anche più indirizzi diversi: quello personale, quello del lavoro, quello del club del cricket, quello di riserva perché mi sono dimenticato la password. Se avete cominciato a usare internet prima del 2010 magari avete ancora il vostro indirizzo con Libero, con Yahoo, con Alice o con Fastweb, poi è arrivata Gmail e ha uniformato un po' tutto, ma spesso per lavoro vi viene assegnato un indirizzo col dominio della vostra azienda. Esistono anche molte altre soluzioni molto più sicure e attente alla privacy. Eppure tutte sono in grado di comunicare tra loro. Cambia l'aspetto del sito dove compongo il mio messaggio, qualche servizio mi permette di programmare l'invio, altri mi fanno gestire più indirizzi contemporaneamente ma tutte offrono uno spazio per i destinatari, un oggetto, il corpo del testo che posso formattare a piacimento e degli allegati. Composti in una forma o in un'altra arrivano comunque al destinatario tutte le informazioni.

Questo è quello che succede tra piattaforme che comunicano nel fediverso.

Ma se scelgo l'istanza sbagliata me ne pentirò per sempre?

No, perché è possibile spostare il proprio profilo su un'istanza diversa se dopo qualche tempo mi accorgo di non trovarmi bene in quella comunità. È semplicissimo farlo tra piattaforme uguali: Mastodon con Mastodon, Pixelfed con Pixelfed, Friendica con Friendica, si chiama migrazione. Come le rondini in primavera posso salutare la mia istanza di partenza, iscrivermi a un'istanza nuova e avvisarle entrambe del viaggio, ma a differenza delle rondini posso farlo in qualsiasi momento dell'anno. La mia storia resterà registrata fino a quel momento sull'istanza precedente e se qualcuno mi trovasse su quella vecchia verrebbe reindirizzato su quella nuova.

È un po' più complicato passare su un software diverso. Sappiate comunque che potete esportare in semplici file di testo tutte le vostre informazioni importanti come i contatti che seguite, i post salvati, le liste di utenti bloccati e altre cose in base alla disponibilità di ogni istanza per poterli poi importare in un'altra. Questo perché siete voi ad avere il controllo sui vostri dati e nessun altro.

Posso parlare solo con i miei compagni d'istanza?

E viene proprio qui il bello! Ogni piattaforma offre tre viste per organizzare i post:

  1. Abbiamo la timeline personale che mostrerà i post di tutte le persone che seguo, anche iscritti su istanze diverse.
  2. La timeline locale dove posso vedere i post di tutti gli utenti iscritti alla mia istanza.
  3. Infine la timeline federata dove vedrò i post recenti pubblicati da qualsiasi parte nel fediverso.

La libertà di godermi i contenuti in pace

Tutto questo avviene in totale relax perché non esiste un algoritmo che mi proponga cosa vedere. I post vengono organizzati in ordine cronologico e non ricompariranno ciclicamente a meno che qualche mio contatto non scelga di ricondividerli per dare loro maggior visibilità. Ho la capacità pensare e di scegliere quando e cosa vedere in autonomia, non ho bisogno di una macchina che mi proponga le cose già pensate solo per stuzzicare un po' di discussione.

Come trovare contenuti interessanti

La propria timeline va coltivata piano piano. All'inizio nella schermata principale di Mastodon vedevo bene o male la stessa gente, ma qualcuno magari ogni tanto condivide i post da altre istanze. Se il post originale mi interessa vado a guardare il profilo di questa persona e magari lo seguo. Le sue ricondivisioni portano a conoscerne molti altri.

È come una valanga, ma tranquilla.

Per esempio, anche se non sono iscritto a Mastodon.art ho scoperto quell'istanza grazie alla condivisione di un utente che seguivo e di conseguenza ho conosciuto una marea di bravi disegnatori e disegnatrici proprio grazie alla ricondivisione, ho cominciato a seguirli e adesso i loro disegni compaiono anche nella mia timeline, nonostante viviamo su istanze diverse. Questo è il potere di un linguaggio condiviso come ActivityPub.


Questo articolo è in continuo aggiornamento, perciò se qualcosa non fosse chiaro o se volessi farmi notare qualcosa di importante che ho tralasciato scrivimi pure.


Link utili

  • Una panoramica di Informapirata sulle piattaforme che compongono il fediverso: leggi l'articolo.
  • Qui è possibile filtrare tutte le istanze di Mastodon, scegliendo tra quelle europee, quelle che parlano in italiano oppure per interesse e trovare quella perfetta per le proprie esigenze: Joinmastodon.org.
  • Trova la comunità Pixelfed perfetta per te: sfoglia i server.
  • Il Post spiega cosa sia e come funziona il fediverso: leggi l'articolo.
  • Sempre su Il Post un articolo di Francesco Macchia, che vive il fediverso non solo come utente ma anche come amministratore di tre modi di viverlo diverse, tra Friendica, Mastodon e Lemmy: leggi l'articolo.
  • Un articolo in inglese su The Verge che spiega bene cosa sia la federazione: leggi l'articolo.
  • Anche il browser Vivaldi ha creato la propria istanza.
  • Mozilla invece ha creato la propria piattaforma, Mozilla Social, anch'essa federata. Iscriviti alla lista di attesa.

Ps. Questo è il primo articolo che scrivo interamente con Emacs a seguito di questa importante rivelazione per la vita, l'universo e tutto quanto, ma che fatica! Devo proprio sistemarmelo per bene.

#fediverso

 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

OPERE D’ARTE TRAFUGATE. LA BANCA DATI DELL’INTERPOL E L’ATTIVITÀ DEI CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE. E C’È ANCHE L’ APP PER ANDROID E IPHONE

Recentemente sono state rese note le attività svolte lo scorso anno dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale #TPC (https://www.beniculturali.it/comunicato/26175). Si tratta di una articolazione dell’#Armadeicarabinieri che è posta nel contesto del Ministero della cultura, con una struttura centrale, e Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane. È un comando istituito sin dal 1969, a rinforzo dell’articolo 9 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) che, in oltre mezzo secolo di vita, ha restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali. Molti dei beni culturali dei quali parliamo vengono recuperati all’estero, e ciò presuppone una collaborazione internazionale e un database nel quale catalogare quelle sottratte da ricercare mediante indagini. Lo scorso anno si è consolidata la collaborazione con il Manhattan District Attorney's Office di New York (DAO), l’Homeland Security Investigations (HSI) – Immigration and Customs Enforcement (ICE) ed il Federal Bureau of Investigation (FBI), così da individuare, sequestrare e rimpatriare 1.093 opere d’arte di pregevole valore, provento di furti e/o scavi clandestini, esportazioni illecite e ricettazioni, per un valore complessivo (oltre a quello storico-culturale) di centinaia di milioni di euro.

Proprio della banca dati vogliamo parlare: in Italia il traffico illecito di beni culturali viene contrastato con il supporto di piattaforme e archivi informatici sviluppati nel corso degli ultimi decenni. Il crescente utilizzo dei canali telematici per il traffico di opere sospette e la natura internazionale della criminalità di settore ha portato ad individuare alcune aree di potenziamento delle soluzioni e metodologie impiegate, con successo dal TPC, in modo da evolverle ed espanderle sia in termini tecnologici (es. big data, machine learning) che architetturali (blockchain). Si tratta di un approccio che consente alla Banca Dati dei carabinieri (denominata S.W.O.A.D.S., ovvero Stolen Works Of Art Detection System) di convogliare tutte le nuove funzionalità, unendo la raccolta dei dati effettuata in forma automatica – dal Web, dal deep Web, dai social media – a quella derivante dalla trasmissione delle fotografie di beni ottenute nel corso di ordinarie attività operative da parte degli addetti delle forze di polizia. Sviluppata come entità separata, la piattaforma italiana va a costituire la base di partenza per uno o più eventuali progetti di respiro internazionale, che prevede la realizzazione di una rete S.W.O.A.D.S. costituita da diverse cellule nazionali comunicanti e interoperanti. Una simile rete, sviluppata a livello internazionale, permette di contrastare e prevenire con più forza i reati contro al patrimonio culturale, incrementando al contempo il numero dei recuperi dei beni trafugati. Tale aspetto concettuale è stato ben compreso da #Interpol, che ben ha chiaro che il traffico di beni culturali è un'attività a basso rischio e alto profitto per i criminali legati alla criminalità organizzata, e come dalle opere d'arte rubate agli artefatti storici, questo crimine può coinvolgere tutti i paesi, sia che essi siano origine, transito o destinazione. Pertanto, Interpol ha fatto proprio il concetto proposto dall’Italia di tale banca dati “federata”, costituendo uno #SWOADS che combina descrizioni e immagini di oltre 52.000 oggetti. È l'unica banca dati a livello internazionale con informazioni certificate di polizia sugli oggetti d'arte rubati e scomparsi. I paesi inviano informazioni sugli oggetti rubati, che vengono aggiunti al database. In conformità con le norme sul trattamento dei dati, solo le informazioni fornite da enti autorizzati (Uffici centrali nazionali INTERPOL e specifiche organizzazioni partner internazionali, come UNESCO, ICOM e ICCROM) sono inserite nel database, ove vengono ospitati solo gli oggetti completamente identificabili.

Ci piace inoltre segnalare che da tale Banca Dati è gemmata una App: si tratta della ID-Art, che aiuta a identificare i beni culturali rubati, ridurre il traffico illecito e aumentare le possibilità di recuperare gli oggetti rubati. Accessibile al pubblico, l'app ID-Art può essere utilizzata quindi non solo da da agenti di polizia, funzionari doganali, ma dal pubblico in generale, collezionisti privati, mercanti d'arte, giornalisti, studenti o appassionati d'arte per accedere al database dell'INTERPOL delle opere d'arte rubate per verificare se un oggetto è registrato come rubato, creare un inventario delle collezioni d'arte private, segnalare un oggetto come rubato oppure siti culturali potenzialmente a rischio o scavi illeciti. ID-Art può essere scaricata (naturalmente gratuitamente) per dispositivi mobili Apple e Android.

 
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from Kiu de Triangle

Inicio.

Esto es un mensaje de prueba para ver cómo quedan las publicaciones aquí. En primer lugar quiero darle las gracias al creador de esta instancia o espacio y hacerlo gratis, gracias a los que contribuyen al Fediverso altruistamente.

Escribo este blog como afición y sin ninguna pretensión, más allá de la curiosidad.

Lo escribo con la certeza de que nadie llegará a encontrarlo. Hoy en día ni siquiera Blogger tiene alcance como plataforma de blogeo, y esto en cierto modo es un alivio, me da paz. Si encuentras este blog por casualidad y tienes algo negativo que comentar, guárdatelo y vete, no necesito leerlo.

Al resto que quiera disfrutar de este blog y participar con alegría y buen rollo, os doy la bienvenida.

 
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