Cooperazione Internazionale di Polizia

Un blog di un cultore della materia. La cooperazione di polizia da una prospettiva italiana

EUROGENDFOR PASSAGGIO DI CONSEGNE DA ARMA DEI CARABINIERI A GUARDIA CIVIL SPAGNOLA

Si è tenuta nei giorni scorsi a Roma presso la sede del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, la riunione del Comitato Interministeriale di alto livello (#CIMIN) che ha funzioni di controllo politico e indirizzo strategico sulla Forza di Gendarmeria Europea (#EuroGendFor) e di coordinamento politico-militare tra i Paesi membri.

Nella circostanza è avvenuto il passaggio di consegne del CIMIN tra la presidenza italiana uscente e la Guardia Civil spagnola (immagine sopra). Il CIMIN è presieduto con turno annuale da uno Stato membro Il ministro Tajani ha sottolineato come “la Forza di Gendarmeria Europea è uno strumento essenziale di gestione delle crisi e fornisce capacità indispensabili, specialmente nell’ambito delle missioni civili dell’Unione Europea. Un esempio concreto ne è stato il dispiegamento nel quadro di Eulex Kosovo, a guida italiana. Altrettanto strategico è il contributo di EuroGendFor alla missione UE in Libia, a contrasto del traffico di migranti”, ricordando inoltre che “l’Italia attribuisce grande importanza al fronte Sud. Nord Africa, Corno d’Africa e Sahel richiedono un nostro concreto impegno per lo sviluppo del Continente, e il sostegno alla stabilità di quei Paesi, fornito anche attraverso EuroGendFor, è cruciale”.

Sono intervenuti anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone: “l’importanza di EuroGendFor nella gestione delle crisi è stata recentemente rimarcata dalla menzione nel Civilian Compact dell’Unione Europea che individua in essa uno degli strumenti per rendere le missioni civili della UE sempre più efficaci, strutturate, flessibili e solide”, ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, che ha segnalato come: “la presenza di EuroGendFor sia oggi rafforzata, grazie a una rilevanza sempre crescente nelle missioni dell’Unione Europea, specialmente nei Balcani occidentali (Bosnia e Kosovo) dove schiera il contingente più numeroso”. EuroGendFor – il cui Quartier Generale è in Italia, a Vicenza – è composta da Forze di Polizia a ordinamento militare degli Stati membri dell’Unione Europea, ed è uno strumento di gestione delle crisi a disposizione delle Organizzazioni internazionali, quali #UE, #ONU, #OSCE, #NATO.

Le missioni di polizia nella gestione delle crisi internazionali sono uno strumento essenziale per la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della stabilità internazionale. Il valore aggiunto che EUROGENDFOR può fornire alla gestione delle crisi internazionali, in termini di potenziale da offrire, è duplice: uno strumento appropriato per agire in un ambiente non favorevole, in particolare durante le missioni di sostituzione, e una capacità di dispiegamento rapido. EUROGENDFOR include l’ #ArmadeiCarabinieri, la Guardia Civil spagnola, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guarda Nacional Republicana portoghese, la Marechaussée olandese, la Gendarmeria Militare Polacca e la Gendarmeria romena, oltre alla Lituania in qualità di partner ed alla Turchia ed alla Repubblica di Moldova quali osservatori.

Per saperne di più https://servizi.carabinieri.it/arma/arma-all'estero/eurogendfor

Sulla cooperazione tra forze di polizia a status militare vedi anche https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/la-fiep-associazione-che-raggruppa-le-forze-di-gendarmeria-ed-a-statuto


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I prodotti a base di cannabis in Europa, le preoccupazioni per i rischi per la salute ed il rafforzamento di organizzazioni criminali.

Tra ottobre e novembre una operazione congiunta di Guardia di Finanza italiana e Mossos d’Esquadra della Catalunya ed una analisi di OEDT ed Europol hanno richiamato l’attenzione sul trafficio illecito di prodotti a base di cannabis in Europa. Della prima abbiamo parlato qui, mentre della seconda vi diamo una sintesi di seguito.

Alcune delle conclusioni di una nuova analisi dal titolo EU Drug Market: Cannabis (Mercato della droga nell'UE: la cannabis), pubblicata dall'OEDT (l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze che ha sede a Lisbona in Portogallo) e da Europol sottolineano che: – i prodotti a base di cannabis (hascisc, marijuana, ma come leggeremo sotto anche altri) stanno diventando sempre più potenti e diversificati, – la collaborazione tra gruppi criminali sta creando nuovi rischi per la sicurezza in Europa.

Il mercato illecito della cannabis

Con un valore stimato di almeno 11,4 miliardi di euro all'anno, il mercato della cannabis è il più grande mercato di droga in Europa. Le ultime stime mostrano che circa 22,6 milioni di adulti nell'UE (dai 15 ai 64 anni) hanno fatto uso di cannabis nell'ultimo anno. Nel 2021, le quantità sequestrate di foglie di cannabis e resina di cannabis nell'UE hanno raggiunto i livelli più alti dell'ultimo decennio, rispettivamente a 256 tonnellate e 816 tonnellate. Inoltre, sono state intercettate oltre 4,3 milioni di piante di cannabis. La maggior parte delle foglie di cannabis presenti nell'UE sembra essere coltivata localmente. La regione dei Balcani occidentali rimane una fonte, anche se meno che in passato. Alcuni prodotti a base di cannabis, tra cui le foglie di cannabis, sono ora contrabbandati nell'UE dal Nord America. Per quanto riguarda la resina di cannabis, il Marocco è ancora il più grande fornitore di Europa, ma ci sono segnali che la produzione di resina all'interno dell'UE potrebbe essere in aumento. Gli ultimi dati rivelano un aumento significativo della potenza dei prodotti a base di cannabis. Tra il 2011 e il 2021 la potenza media delle foglie di cannabis nell'UE è aumentata di circa il 57 %, mentre la potenza media della resina di cannabis è aumentata di quasi il 200 % nello stesso periodo. Ciò naturalmente solleva ulteriori preoccupazioni per la salute dei consumatori.

Prodotti di consumo a base di cannabis: sempre più potenti e diversificati

I prodotti a base di cannabis in Europa sono sempre più diversificati e includono una gamma di cannabinoidi naturali, semi-sintetici e sintetici disponibili in molte forme diverse. Questi includono olio, una varietà di altri estratti ad alta potenza noti come “concentrati”, prodotti per lo svapo e commestibili. Alcuni di questi prodotti rappresentano un rischio elevato per la salute degli utenti a causa della loro potenza, spesso superiore al 90% di delta-9-THC. Altri possono contenere pericolosi cannabinoidi sintetici. Inoltre, negli ultimi anni sono emersi diversi cannabinoidi semi-sintetici (ad esempio delta-8-THC, HHC), sottolineando la necessità di un attento monitoraggio.

Un mercato attraente per le forme gravi di criminalità organizzata

Il commercio di cannabis in Europa coinvolge un'ampia gamma di reti, che comprendono criminali sia dell'UE che di paesi terzi. Queste reti sono altamente cooperative (vedi recente operazione di Gdf e Mossos d'Esquadra), in particolare a livello di commercio all'ingrosso, condividendo risorse, costruendo partnership e fornendo servizi dalla produzione alla distribuzione. Alcune reti criminali fungono da fornitori di servizi per i trafficanti di cannabis. Ne sono un esempio le reti specializzate nella fornitura di imbarcazioni ai trafficanti di resina di cannabis, mentre altre forniscono droni ed elicotteri aerei. Anche i metodi utilizzati per contrabbandare cannabis si sono diversificati, evidenziando quanto possano essere adattabili e opportunisti i criminali. Oltre ai mezzi di trasporto tradizionali, ad esempio, nel corso delle indagini sono state recentemente sequestrate navi semisommergibili senza equipaggio. Questo boom del commercio di cannabis non è privo di ripercussioni: anche la corruzione legata al mercato della cannabis contribuisce a minare lo Stato di diritto, la sicurezza e la governance.

Per saperne di più

https://www.emcdda.europa.eu/publications/eu-drug-markets/cannabis_en

#GuardiadiFinanza #MossosdEsquadra #OEDT #Europol #cannabis


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Anche l' Italia partecipa alla nuova task force operativa (OTF) istituita da Europol per assistere le indagini in corso sui principali crimini internazionali commessi in Ucraina a seguito dell'invasione del paese da parte delle forze armate russe nel febbraio 2022.

***

Questa task force, attraverso la raccolta e l'analisi di intelligence open source (#OSINT, leggi più sotto il significato), mira a contribuire a identificare i sospetti e il loro coinvolgimento in crimini di guerra, crimini contro l'umanità o crimini di genocidio commessi in #Ucraina.

A causa dell'enorme quantità di informazioni disponibili online e dell'impatto dei principali crimini internazionali sulla comunità globale nel suo complesso, la cooperazione internazionale ha un valore inestimabile.

Il sistema organizzato di distribuzione dei compiti all'interno della #OTF è guidato dalle unità per i crimini internazionali della polizia olandese (#NationalePolitie) e dell'Ufficio federale tedesco di polizia criminale (#Bundeskriminalamt), con il sostegno di #Europol e del suo progetto di analisi “Core International Crimes” (#APCIC, leggi più sotto per maggiori dettagli).

Finora, 14 paesi (oltre #Italia, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti d'America) hanno concordato di assegnare una capacità OSINT dedicata alla task force per sostenere le richieste prioritarie dell'Ucraina, di altri paesi e della Corte penale internazionale.

Cosa sono i progetti di analisi EUROPOL?

I #progettidianalisi (#AP) si svolgono all'interno del sistema di analisi Europol e si concentrano su determinati settori di criminalità da angolazioni basate sulle tematiche criminali, ad esempio il traffico di stupefacenti, il terrorismo islamico, la criminalità organizzata italiana.

Lavorando con questi progetti di analisi, gli specialisti di Europol possono stabilire le priorità delle risorse, garantire le finalità e sostenere le autorità di contrasto dell'UE e altre organizzazioni partner.

Che cos'è l'OSINT?

Dallo scoppio della guerra seguito della invasione russa, vi è un elevatissimo livello di OSINT disponibile online, in gran parte a causa della crescente importanza di Internet e dei social media. Tali informazioni possono essere di grande aiuto per gli investigatori nella verifica e nella registrazione di casi di crimini di guerra.

OSINT è l'acronimo di Open Source Intelligence, che in italiano significa “Intelligence di fonti aperte”. Si tratta di una metodologia di raccolta di informazioni che sfrutta le fonti di dati aperti disponibili pubblicamente, come siti web, social media, forum, blog e altre fonti simili. L'obiettivo dell'OSINT è quello di raccogliere e analizzare informazioni utili per scopi di intelligence, sicurezza, investigazioni, giornalismo e altro ancora.

Alcuni punti chiave sull'OSINT:

  • Raccolta di informazioni: L'OSINT si basa sulla ricerca e l'analisi di dati disponibili pubblicamente. Questo può includere informazioni su persone, organizzazioni, eventi, tendenze e altro ancora.
  • Fonti di dati aperti: Le fonti di dati aperti utilizzate nell'OSINT includono siti web, social media, motori di ricerca, archivi online, database pubblici, registri governativi e altro ancora. È importante notare che l'OSINT si basa solo su informazioni legalmente accessibili e non viola la privacy o i diritti delle persone.
  • Analisi e interpretazione: Dopo la raccolta delle informazioni, l'analista OSINT le analizza e le interpreta per ottenere una migliore comprensione dei dati e delle relazioni tra di essi. Questo può includere l'individuazione di modelli, l'identificazione di minacce potenziali o la valutazione delle fonti di informazioni.
  • Applicazioni: L'OSINT viene utilizzato in diversi contesti, come intelligence militare, sicurezza aziendale, investigazioni penali, giornalismo investigativo, valutazione del rischio, intelligence competitiva e altro ancora. Le informazioni raccolte tramite l'OSINT possono essere utilizzate per prendere decisioni informate e sviluppare strategie basate su dati.

Per saperne di più

sulla attività di Europol contro i genocidi ed i crimini di guerra https://www.europol.europa.eu/crime-areas/genocide-crimes-against-humanity-and-war-crimes e sui progetti di analisi https://www.europol.europa.eu/operations-services-innovation/europol-analysis-projects


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Olimpiadi 2024: la sicurezza passa anche attraverso Europol ed Interpol

Anche se mancano ancora 248 giorni alla Cerimonia di apertura delle #Olimpiadi2024, che si terranno a Parigi, iniziano le intese per garantire la sicurezza dell'evento.

La cooperazione tra le forze dell'ordine è fondamentale per garantire la sicurezza in occasione dei grandi eventi internazionali.

#Europol ha firmato un accordo con la Francia per sostenere il paese ospitante dei Giochi olimpici e paralimpici del 2024 nel rafforzamento della sicurezza in occasione di questo importante evento globale. Con questo accordo, Europol faciliterà lo scambio di informazioni operative e la cooperazione internazionale tra le autorità di contrasto durante i giochi.

L'accordo prevede diverse importanti disposizioni volte a garantire la sicurezza e il successo dell'evento: – aumento della preparazione operativa, – sviluppo di canali speciali per una rapida cooperazione durante l'evento, – miglioramento della previsione strategica per anticipare e affrontare situazioni complesse in modo rapido ed efficiente.

Durante l'evento, Europol invierà una squadra speciale per fornire assistenza nelle disposizioni di sicurezza ai Giochi olimpici e paralimpici di Parigi 2024. Gli esperti di Europol lavoreranno in stretta collaborazione con la Sezione centrale per la cooperazione operativa di polizia (#SCCOPOL) del Dipartimento per la cooperazione operativa internazionale del ministero dell'Interno francese, nonché con esperti di #INTERPOL appositamente dispiegati per rafforzare la sicurezza durante l'evento.

Nel passato, il centro operativo di Europol (che gestisce il flusso costante di dati tra Europol e i suoi partner 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il che lo rende la porta d'accesso di tutte le informazioni operative e di intelligence veicolate attraverso l'Agenzia) ha fornito sostegno a una serie di importanti eventi internazionali, tra cui il vertice del G20 in Germania (2017), il vertice del G7 a Taormina (Italia) (2017), il gay pride di Amsterdam (2017), il campionato europeo di calcio UEFA 2020, la Coppa del mondo FIFA 2022 e la Coppa del mondo di rugby 2023 in Francia.

Per saperne di più sulle Olimpiadi di Parigi 2024

https://olympics.com/it/olympic-games/paris-2024


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Operazione BELENOS. Scoperti movimenti illeciti di 18 milioni di euro di denaro contante, potenzialmente legati al riciclaggio di denaro, alle attività criminali transnazionali e al finanziamento del terrorismo.

L'Ufficio europeo per la lotta antifrode (#OLAF) ha reso noti i risultati dell'operazione #BELENOS, realizzata in 25 Stati membri dell' #UE (Italia compresa), che ha individuato 400 casi di flussi di cassa illeciti accompagnati e non accompagnati, principalmente nel traffico aereo (77,6 %), nel trasporto stradale (18 %), nel trasporto marittimo (3 %) e nelle spedizioni postali (0,6 %). Le autorità doganali hanno scoperto almeno 64 casi di potenziali legami con il riciclaggio di denaro per circa 3 milioni di EUR e 20 casi di potenziali legami con sanzioni contro la Russia per la sua aggressione nei confronti dell'Ucraina per circa 180,000 EUR. Inoltre, 34 casi di importi inferiori a 10,000 EUR sono sospetti di essere collegati ad attività criminose. In totale, sono state coinvolte quasi 420 persone fisiche.

L'operazione BELENOS mirava a controllare i movimenti di contante accompagnato e di contante non accompagnato (trasmesso a mezzo trasporto, posta o corriere), pari o superiore a 10,000 EUR in entrata o in uscita dall'UE, ai sensi del REGOLAMENTO (UE) 2018/1672 del #PARLAMENTOEUROPEO e del Consiglio del 23 ottobre 2018 (relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nell'Unione o in uscita dall'Unione). Inoltre, alcuni Stati membri partecipanti hanno effettuato controlli basati sull'analisi dei rischi sui movimenti di denaro contante all'interno dell'UE, conformemente alle rispettive legislazioni e politiche nazionali.

L'operazione BELENOS è stata guidata dalle autorità doganali francesi, in collaborazione con le autorità doganali spagnole ed #Europol in qualità di co-leader, e con il sostegno dell'OLAF e della Commissione europea (#DGTAXUD). È stato effettuata in 25 Stati membri dell'UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.

Cosa fa l'OLAF?

La missione dell'OLAF consiste nell'individuare, indagare e fermare le frodi con i fondi dell'UE.

L'OLAF : • svolge indagini indipendenti sulle frodi e sulla corruzione che coinvolgono i fondi dell'UE, in modo da garantire che il denaro di tutti i contribuenti dell'UE raggiunga progetti in grado di creare posti di lavoro e crescita in Europa; • contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'UE indagando sulle gravi violazioni commesse dal personale dell'UE e dai membri delle istituzioni dell'UE; • sviluppa una solida politica antifrode dell'UE.

Nella sua funzione investigativa indipendente, l'OLAF può indagare su questioni relative a frodi, corruzione e altri reati lesivi degli interessi finanziari dell'UE riguardanti: • tutte le spese dell'UE: le principali categorie di spesa sono i fondi strutturali, la politica agricola e i fondi per lo sviluppo rurale, le spese dirette e gli aiuti esterni; • alcuni settori delle entrate dell'UE, principalmente dazi doganali; • sospetti di gravi comportamenti scorretti da parte del personale dell'UE e dei membri delle istituzioni dell'UE.

Una volta completata l'indagine, spetta all'UE e alle autorità nazionali competenti esaminare e decidere in merito al seguito dato alle raccomandazioni dell'OLAF.

Per saperne di più

https://anti-fraud.ec.europa.eu/index_it


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Attualità: il mandato di arresto europeo (MAE), uno strumento operativo per le Autorità Giudiziarie e le Polizie dell’Unione Europea

Recentemente abbiamo parlato della ricerca di latitanti in ambito #UnioneEuropea (vedi qui). Di seguito trattiamo di uno strumento operativo che consente e la ricerca e la cattura da parte delle Forze di Polizia dell' #UE di soggetti inseguiti da un mandato emesso dall'Autorità Giudiziaria.

Il MAE. Che cos’è

Operativo dal 1° gennaio 2004, il #mndatodiarrestoeuropeo ha sostituito i lunghi procedimenti di estradizione tra gli Stati dell'UE. È infatti un procedimento giudiziario semplificato di consegna ai fini: – dell'esercizio dell'azione penale, – dell'esecuzione di una pena, – di una misura di sicurezza privativa della libertà.

Un #MAE emesso dalle autorità giudiziarie di uno Stato membro è valido in tutto il territorio dell'Unione europea. Un'autorità giudiziaria di uno Stato membro dell'UE perché si proceda all'arresto di una persona in un altro Stato membro e la si consegni allo Stato membro richiedente ai fini sopra richiamati. Il meccanismo si basa sul principio del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie. Opera mediante contatti diretti tra autorità giudiziarie. Nell'applicare il MAE, le autorità devono rispettare i diritti procedurali degli indagati/imputati (diritto ad essere informato, a nominare un avvocato e un interprete, nonché al gratuito patrocinio) come stabilito dalla legge nel paese in cui sono stati arrestati.

Cosa cambia rispetto alle procedure di estradizione tradizionali?

Termini rigorosi: il Paese in cui la persona è arrestata deve adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato d'arresto europeo entro 60 giorni dall'arresto. Se la persona arrestata acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. La persona ricercata deve essere consegnata il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Doppia incriminazione: per 32 categorie di reati, non si procede a verificare che l'atto costituisca un reato in entrambi i paesi. L'unico requisito è che sia punibile con una pena edittale massima della reclusione di almeno tre anni nel paese che ha emesso il mandato. Per gli altri reati, l'arresto può essere subordinato alla condizione che l'atto costituisca un reato nel paese d'esecuzione. Assenza di intervento a livello politico: le decisioni vengono prese unicamente dalle autorità giudiziarie, senza alcun tipo di considerazioni politiche, quindi in linea di principio, gli Stati membri dell'UE non possono più rifiutare la consegna dei propri cittadini, a meno che assumano la competenza per l'azione penale o l'esecuzione della pena privativa della libertà nei confronti del ricercato.

Esistono garanzie?

Il paese che esegue il MAE può chiedere le seguenti garanzie: a. dopo un certo periodo la persona avrà diritto a chiedere una revisione, nel caso in cui si sia trattato di una condanna all'ergastolo; b. il ricercato può trascorrere il periodo di detenzione nel paese d'esecuzione, se si tratta di un cittadino o di un residente (abituale) in tale paese. Vi sono motivi tassativi per rifiutare il MAE? Un paese può rifiutare la consegna della persona oggetto del mandato solo nel caso in cui si applichi uno dei seguenti motivi per il rifiuto obbligatorio o facoltativo: Rifiuto obbligatorio: – la persona è stata già giudicata per lo stesso reato (principio del ne bis in idem); – minori (il soggetto non ha compiuto l'età prevista per la responsabilità penale nel paese d'esecuzione); – amnistia (il paese d'esecuzione avrebbe potuto perseguire il soggetto e il reato è stato amnistiato in tale paese). Rifiuto facoltativo: qualche esempio: – mancanza di doppia incriminazione per i reati che non siano compresi tra i 32 reati di cui all'articolo 2, paragrafo 2, della decisione quadro sul MAE; – giurisdizione territoriale; – procedimento penale in corso nel paese dell'esecuzione; – prescrizione.

Per saperne di più

https://e-justice.europa.eu/content_european_arrest_warrant-90-it.do


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L'assemblea generale per celebrare il 100° anniversario dell'Interpol si svolgerà tra due settimane presso l'Austria Center Vienna.

Per la conferenza sono attesi, dal 28 novembre al 1° dicembre, circa 1.300 delegati provenienti da 195 paesi membri dell' #Interpol e altri 200 collaboratori dell'organizzazione di polizia. Sono attesi inoltre 35 ministri degli Interni.

Circa 600 agenti delle forze dell’ordine in abiti civili e in uniforme provenienti da Direzione per la sicurezza e l’intelligence dello Stato (DSN), Direzione delle forze speciali (DSE) e Ufficio statale di #Vienna per la protezione della Costituzione e la lotta al terrorismo (LVT) garantiranno la sicurezza degli ospiti di alto rango. La pianificazione delle misure di sicurezza è costantemente impegnativa a causa dell'attuale situazione politica mondiale: “Avremo qui rappresentanti di Israele e Palestina, ma anche delegati di Russia e Ucraina”, ha spiegato Andreas Holzer, direttore dell'Ufficio federale della polizia criminale. “Abbiamo bisogno, ad esempio, della logistica, di un servizio navetta per l'aeroporto, ma ovviamente anche di alloggi di cui dobbiamo verificare la sicurezza. E anche la questione del cibo non è così facile. Naturalmente bisogna procedere con sensibilità. Non si può servire solo arrosto di maiale” agli ospiti internazionali.

L'ordine del giorno comprende argomenti come la criminalità informatica e la criminalità organizzata e saranno discussi anche gli attuali sviluppi legati alla crescente minaccia del terrorismo a livello mondiale.

Perchè il centenario viene celebrato proprio a Vienna?

Per riportare l'Interpol nel luogo in cui è stata fondata. Come abbiamo raccontato qui, l'organizzazione è nata nel settembre 1923 su iniziativa dell'allora presidente della polizia viennese Johann Schober al Congresso internazionale della polizia criminale a Vienna.

I costi per ospitare la conferenza saranno interamente a carico dell'Austria.


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Sapevate che l'Europa ha una propria bacheca virtuale con le foto dei criminali più ricercati?

Si tratta di https://eumostwanted.eu/, sito alimentato da #ENFAST, rete di operatori di polizia degli Stati membri UE, attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per localizzare ed arrestare latitanti. Nei giorni scorsi #EUROPOL, che supporta il progetto, ha lanciato la rinnovata campagna #Beournexthero, invitando nel caso si riconoscesse qualcuno dei ricercati, a comunicarlo in modo anonimo tramite il sito.

La pagina web euromostwanted


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Proseguono le attività addestrative dei carabinieri a favore di polizie di Stati esteri. È terminata la Sessione nell'ambito della “Missione Bilaterale di Addestramento delle Forze di Polizia somale e gibutiane” (MIADIT SOMALIA 17): la missione è il risultato di un accordo di cooperazione trilaterale tra lo Stato italiano e quelli somalo e gibutiano, ed è volta a favorire la stabilità e la sicurezza della Somalia e dell’intera regione del Corno d’Africa.

In particolare sono terminati i corsi di specialità rivolti ai poliziotti e ai gendarmi gibutiani, per “Infermieri per quadrupedi”, di “Tecniche di polizia per personale femminile” e “Lotta al traffico di rifiuti”.

Le attività formative sono state svolte da istruttori dell’ #ArmadeiCarabinieri presso le Accademie di Polizia a Gibuti e della Gendarmeria ad Artà.

Il corso per Infermieri per quadrupedi ha formato il personale che si occuperà della gestione delle emergenze sanitarie nel settore dei cinofili. Gli ufficiali veterinari dell'Arma hanno trattato materie teoriche sull'anatomia, fisiologia, gestione del cane e relative malattie, riservando una parte pratica sulle metodologie chirurgiche e sull'interpretazione della diagnostica per immagini.

Il corso di Tecniche di polizia per personale femminile, è stato invece tenuto dalle istruttrici della #MIADIT e frequentato dalle allieve della polizia locale. Si è basato sul tema dei diritti umani, sulla violenza di genere, sulle tecniche di controllo, perquisizione e ammanettamento e al servizio di osservazione, controllo e pedinamento.

Con il corso di Lotta al traffico di rifiuti, a favore degli allievi gendarmi, si sono affrontati i temi dell' “ambiente”, della tutela della salute e sulle conseguenze di una non corretta gestione dei rifiuti, approfondendo i principali scenari internazionali in ambito di traffici illeciti di rifiuti.

Per saperne di più

https://www.carabinieri.it/arma/arma-all'estero/proiezione-internazionale

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Logo CEPOL

CEPOL è un’agenzia dell’Unione europea che si dedica allo sviluppo, all’attuazione e al coordinamento della formazione rivolta ai funzionari di quelle che vengono definite “autorità di contrasto” (al crimine transnazionale, ndr).

Dal 1° luglio 2016, data che segna il suo nuovo mandato giuridico (vedi la nota 1 a pie' di pagina), la denominazione ufficiale di CEPOL è infatti «Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto».

La sede centrale di #CEPOL è ubicata a Budapest (Ungheria).

CEPOL favorisce la cooperazione e la condivisione di conoscenze tra i funzionari delle Forze di Polizia degli Stati membri dell’UE e di paesi terzi, su questioni derivanti dalle priorità dell’UE nel settore della sicurezza, in particolare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità.

CEPOL riunisce una rete di istituti di formazione negli Stati membri dell’UE, sostenendoli attraverso l’erogazione della formazione sulle priorità in materia di sicurezza, sulla cooperazione nell’attività di contrasto e sullo scambio di informazioni. CEPOL lavora anche con gli organismi dell’UE, gli enti internazionali e i paesi terzi al fine di garantire che le minacce alla sicurezza più gravi siano affrontate con una risposta collettiva.

L’attuale offerta di CEPOL comprende attività formative residenziali, apprendimento online (cioè webinar, moduli online, corsi online, ecc.), programmi di scambio, piani formativi comuni, ricerca e scienza.

Unità nazionale CEPOL

Per l’Italia, l’Unità Nazionale CEPOL (CNU) è stata costituita all’interno della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.

Logo della Scuola

La CNU :

  • rappresenta l’Italia alle riunioni gestionali ed organizzative presso CEPOL;
  • assicura la cooperazione tra CEPOL e le Agenzie delle Forze dell’ordine nazionali, i rispettivi istituti di formazione, le università ed i centri di ricerca nazionali con accordi di partenariato vigenti;
  • organizza attività didattiche CEPOL sul territorio nazionale con la collaborazione dell’Agenzia stessa, delle Organizzazioni europee ed internazionali e degli Stati membri (corsi, conferenze, seminari, visite studio, riunioni);
  • favorisce la più ampia partecipazione, sia in qualità di docente che di frequentatore, del personale delle forze di polizia alle attività didattiche dell’Agenzia, sia residenziali che online;
  • gestisce la partecipazione del personale delle Forze di polizia al programma di scambio europeo con gli stati membri ed i paesi partner dell’UE ed alla piattaforma di formazione online LEEd (Law Enforcement Education);
  • sviluppa le necessarie attività di studio, ricerca e proposta in relazione all’evoluzione dell’Agenzia stessa, sul piano dell’organizzazione generale, dei contenuti della formazione e dei metodi di insegnamento;
  • diffonde sul territorio nazionale i risultati innovativi, nella loro dimensione europea, delle attività complessive di CEPOL;
  • contribuisce all’attività di comunicazione nazionale e dell’Agenzia, anche promuovendone le rispettive iniziative;
  • partecipa alle attività della rete delle Accademie partner di FRONTEX, dell’Associazione delle Accademie Europee di Polizia (AEPC) e di altri progetti internazionali.

Nota (1) Regolamento (UE) 2015/2219 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015

#ScuoladiPerfezionamentoperleForzediPolizia

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