Il mio “non bilancio” dell'anno trascorso.

Scrivo questo mio pensiero perché si è soliti, alla fine di un anno, fare un bilancio dei 365 giorni passati. Sinceramente non ne sentivo proprio il bisogno, ma sono stato trascinato dall'onda travolgente dei pensieri degli altri animali della mia specie, quindi scrivo anche io un qualcosa che nessuno leggerà mai.

Si sono chiuse delle porte, che sinceramente avrei preferito non si aprissero mai, e che mi hanno fatto capire come le nostre istituzioni, quelle che dovrebbero proteggerci, invece ci perseguitano senza alcun rispetto per le persone e per la storia di ognuno. Altre porte si sono aperte, ed avrei preferito che rimanessero ben chiuse, ma tant'è, abbiamo superato numerosi scogli, supereremo anche questi, fino a quando la scogliera sarà più impervia delle nostre forze.

La salute non c'è. Mi sforzo di mantenere efficiente un corpo che porta dietro di sé numerose tare genetiche. Ci sono giorni in cui mi sento bene, altri in cui mi mancano le forze. Un pò di vento mi causa mal di gola e un pò di sole mi procura a volte febbre. Non sono fatto per vivere all'aria aperta. Forse nascere in campagna mi avrebbe aiutato, ma sono un uomo di città, con tutte le conseguenze che questo comporta. Mi piacerebbe viaggiare, visitare posti, camminare per chilometri, mangiare ed assaggiare altri cibi ed altre culture, ma per i limiti prima menzionati, faccio tutte queste cose solo nella mia mente.

La musica mi aiuta, la lettura (audiolibri perché la vista non mi consente di leggere una pagina intera senza confondermi). Viaggio in mondi virtuali, la rete mi porta a conoscere gente nuova, di mente aperta, con la quale ho dialoghi su argomenti di cui la maggior parte della gente ignora l'esistenza.

Siamo una famiglia molto unita, almeno così ci vedono dall'esterno, senza problemi economici e apparentemente senza problemi relazionali. Di questo non voglio parlarne, sono argomenti estremamente riservati, che nemmeno in un diario andrebbero scritti.

Il mio amore non trova sbocchi.

Sono un uomo d'amore, amo la mia compagna, amo la mia famiglia, il lavoro, i ritmi della giornata. Sorrido agli altri, mi piace regalare sorrisi, ce n'è tanto bisogno, ogni giorno. Ma non ricevo altrettanto, purtroppo, forse avrò dei problemi relazionali, forse di comunicazione, parlo poco e forse dovrei parlare di più, ma quando vedo le persone che iniziano a sbadigliare ai miei discorsi, mi fermo e sto zitto. Probabilmente sono un uomo noioso, reso ancora più lento dai farmaci che assumo e quindi poco interessante.

Il mio “non bilancio” dell'anno che sta finendo è questo: speriamo che finisca bene, perché già stamattina, anzi, già da ieri sera, questa giornata è iniziata male.

Un augurio che a voi vada infinitamente meglio.