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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Thunderbird è un album in studio della cantante jazz americana Cassandra Wilson. Il disco è stato pubblicato dall'etichetta Blue Note il 4 aprile 2006. L'album è stato prodotto da T Bone Burnett e Keefus Ciancia, entrambi i quali hanno contribuito in modo sostanziale alla pubblicazione. Tra gli altri collaboratori figurano Grégoire Maret, Jim Keltner e Marc Ribot. Nella classifica Billboard 200, l'album ha raggiunto la posizione numero 184; nella classifica dei migliori album jazz della stessa rivista, Thunderbird ha raggiunto la posizione numero 2.


Ascolta: https://album.link/i/724267412


 
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from lucazanini

[rotazioni] -per definizione una guardia appoggiata al moschetto, con una cert'aria stracca e trascurata

secondo le istruzioni l'amaricante [la traiettoria prende l'indice] [alla lettera i] calcoli il livellato alla lettera perimetrano la [pensilina passa] lo stracco regge i pitosfori con la colla a secco tentano oppure curvano [il tutto x tutto] ultim'ora un'autonomia di 182 chilometri 99] al grammo la parte] un bitrex per simpatia l'ingranaggio varia nei vetri a campana l'ergodica araldica cartomante col] campari capovolto

 
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from Biaj

L’Unione europea ha multato Apple e Meta per 700 milioni La decisione dell’organo esecutivo europeo dopo un’indagine per violazione delle regole sul mercato digitale: “I dazi di Trump non c’entrano, abbiamo solo applicato la legge”. Meta: “Vogliono penalizzare le aziende americane di successo”.

 
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from Chi sei ele?

Non doveva essere questo il secondo/terzo post del blog, ma, chi sono io?

E' la prima volta che sono senza qualcuno, senza una chiamata, senza quella presenza fissa di continue chiamate, una serata di pace, il momento del riposo, di respirare e... ... E ora che faccio?

Un anno non stop mi ha creato una situazione in cui non so che fare.

Una volta non avevo tanti hobby, ma una cosa ero certo, amavo stare solo. Le chiamate rigorosamente su Discord, senza Webcam e spesso mutato. Appena mi stancavo uscivo dalla vocale e partivano ore e ore vicino al PC da solo, completamente SOLO.

Lo amavo e mi sentivo vivo quando lo facevo, stare solo mi faceva stare bene. Io iniziai a studiare come usare Arch (non avevo mai usato Linux in vita mia) in questi periodi, solo a se stesso ma felice.

Passavo le serate a riposarmi guardando live di Twitch di vari streamer (ErenBlaze, TearlessRaptor, successivamente Sam_MP99, LilyNyan [ho posterini in camera], KisaraFury e infine LallaWaffle) giocavo un po' e giravo su Discord (all'epoca non avevo IG ed ero felice).

E ora? Che faccio? Andro da Lalla, penso.

 
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from osteopatia

Inizia a delinearsi l'intera immagine: tutto il tubo neurale è come una casa nell'oceano con via d'accesso aperti e tra le stanze. Questo oceano è un corpo liquido costante, contenuto all'interno della membrana aracnoidea e del tubo neurale. Il movimento del liquido all'interno della sua cavità naturale è un movimento di marea, una fluttuazione. La motilità del cervello e la fluttuazione del liquido cerebrospinale spostano il fulcro della membrana tensione reciproca che muove le ossa craniche in relazione tra loro (NdR il cranio umano è composto da 28 ossa, 29 se si considera anche l’osso ioide) e con il sacro tra le iliache. È in questo modo che il cervello non soltanto riposa su un letto d'acqua, ma fa anche oscillare la culla articolare mediante il meccanismo ad ingranaggio nelle articolazioni tra le ossa craniche.

casa

Dopo quanto ha visto e pensato, il pesciolino ritiene di avere sufficiente materiale sul quale riflettere per anni. Si immerge quindi verso il basso (NdR verso la cauda equina, il fondo del midollo spinale) e grazie ad una puntura lombare se ne va.

Fonte: Contributi di pensiero, W.G. Sutherland, 1998. Edizioni Centro Osteopatico

 
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from osteopatia

Spesso, quando la Marea inizia la trasmutazione dell'inerzia della lesione (ndr la lesione osteopatica), e vi è una sensazione di EV4 (ndr espansione del quarto ventricolo, una percezione dell'ascolto osteopatico) che si espande verso l'esterno, la respirazione toracica incontra spontaneamente la Marea come un'unica forza. Il paziente sospira profondamente, proprio al momento giusto, e poi vi è un notevole aumento nel rilascio e nella trasmutazione.

Riposo

Osservate con attenzione i bambini e vedrete spesso questo come punto di finalità.

 
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from Informatica basilare

A volte capita: stai usando il tuo PC Linux tranquillo, e puff, lo schermo inizia a sfarfallare, il desktop si blocca, o magari ti accorgi che la GPU non è stata caricata correttamente. La soluzione più comune? Riavviare tutto.

Ma aspetta! Esiste un modo più elegante: ricaricare i moduli del kernel relativi alla GPU. Vediamo come si fa.

Se stai usando una scheda NVIDIA con i driver proprietari, apri un terminale (magari da TTY se la GUI è bloccata con Ctrl + Alt + F3) e digita:

sudo modprobe -r nvidia_drm nvidia_modeset nvidia_uvm nvidia
sudo modprobe nvidia

Aspetta qualche secondo, e se tutto va bene, la GPU tornerà operativa.

Per le schede AMD

sudo modprobe -r amdgpu
sudo modprobe amdgpu

Per le schede Intel

sudo modprobe -r i915
sudo modprobe i915

Puoi provare anche con la combinazione di tasti: Ctrl + Alt + Backspace.

🎉 Conclusione Ricaricare i moduli della scheda video su Linux è un trucco semplice ma potente che può salvarti da un riavvio inutile. Non risolve tutti i problemi, ma è un ottimo primo tentativo quando la GPU dà segni di squilibrio.

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Through the Windowpane è l'album di debutto della band indie rock britannica Guillemots. È stato pubblicato il 10 luglio 2006 nel Regno Unito e ha raggiunto il numero 17 nella classifica degli album del Regno Unito. L'album è stato molto atteso grazie al successo dei singoli “Trains to Brazil” e “Made-Up Lovesong #43”. È stato candidato al Mercury Music Prize 2006. La band ha pubblicato l'ultimo singolo estratto dall'album, una ri-registrazione di “Annie, Let's Not Wait”, il 15 gennaio 2007.


Ascolta: https://album.link/i/1513148982


 
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from Informatica basilare

Aggiornare il sistema operativo Linux è generalmente una buona pratica per mantenere il sistema sicuro e stabile, ma talvolta possono verificarsi problemi con i nuovi kernel. In questo articolo, esploreremo le possibili cause e soluzioni quando non si riesce ad avviare l'ultimo kernel installato.

Il problema: kernel panic o schermata nera

Dopo un aggiornamento del sistema che include un nuovo kernel Linux, potresti trovarti di fronte a uno dei seguenti scenari:

  1. Il sistema non si avvia completamente con il nuovo kernel
  2. Compare una schermata nera o un messaggio di errore “kernel panic”
  3. Il sistema si blocca durante il processo di avvio
  4. Appaiono errori relativi a driver o moduli mancanti

Fortunatamente, nella maggior parte delle distribuzioni Linux, il bootloader (tipicamente GRUB) mantiene i kernel precedenti come opzioni di avvio, permettendoti di accedere comunque al sistema.

Cause comuni

  1. Incompatibilità hardware
  2. Driver proprietari: Driver non open source (come quelli NVIDIA) potrebbero non essere stati aggiornati per funzionare con la nuova versione del kernel.
  3. Initramfs corrotto: L'immagine initramfs (sistema di file iniziale in RAM) potrebbe essere danneggiata o configurata incorrettamente. Parametri di avvio: Potrebbero essere necessari parametri specifici per il nuovo kernel.
  4. Errori di installazione: L'aggiornamento potrebbe non essere stato completato correttamente.

Ricostruire l'initramfs

Un'immagine initramfs corrotta è una causa comune di problemi di avvio:

Per sistemi basati su Debian/Ubuntu:

sudo update-initramfs -u -k [versione-kernel]

Per sistemi basati su Red Hat/Fedora:

sudo dracut --kver [versione-kernel]
 
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from norise

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI (2)

2014

92 FIUME D'ECHI

fuoco delle attese dove anime si cercano e nell'aria liquida voci annoda il fiume di luce e ricama sospiri

93 IL LAMPO

livida luce a torino questo cielo che non promette la testa sul libro e dei versi che vengono a torturarmi alla mia destra in panchina il fumo di un tizio s'inanella grazieadio sottovento in soccorso il lampo verrà della musa a posarsi colomba sulla mente aperta?

94 QUEL NUGOLO

più quel nugolo di mosche assale il mio “desco” più il mio cuore Lo cerca allo stremo d'una impari lotta

sparire vorrei le volte che nei sogni mi vedo un giuda il cappio a oscillarmi davanti

può la pianta ripudiare la radice? e la corolla che s'apre nella luce odiare la luce?

95 CIELI DI COBALTO

segmenti di luce schizzati dalla tela a colpire i sensi in forma di danza ad accendere i sogni: all'orizzonte lungo le rive degli occhi cieli di cobalto venati in prismatico chiarore dal grido giallo di kandinskij

96 IL GUARDIANO

il mostro è guardiano del labirinto interiore

oh quale dispendio della mente in sudari di calce anelante alla riva primigenia del sangue

l'angelo è di cenere dove grida la carne le ustioni della luce

97 SPAZI APERTI

(a Danilo Dolci)

palestra di vita a formare allievi aperto seme l'anima che s'infinita nei colori del cielo

sognavi la “città terrestre” di là delle notti che si spaccano alla volta del cuore

al rango della luce spazi aperti sognavi per un'alba che sa di nuovo

98 LA MASCHERA STRAPPATA

ti scoprirai alla fine vulnerabile offrendo il costato alla lancia dell'amore

dallo squarcio il sangue redento non ti darà adito di scaricare la tua croce addosso al vicino

la tua maschera la strapperà per sempre l'amore che ti av-vince

99 NON ERA QUESTA LA VITA

non era questa la vita che volevi bambole in panno lenci un amorino più avanti negli anni poi il male che covava nascosto

sedicianni: vita breve ma abbastanza per dirci se davvero hai amato e quanto

da angeli ora sei accolta lì nella casa del cielo non bambole o un amorino per il tuo non-tempo nel mistero di luce corteggi le stelle

99b

RADICI

potrebbe accadere che a volte ti domandi se ti trovi in un sogno o un déjà vu

un sentirti perso: senza un appiglio o un io reale

e vorresti in quell'attimo aggrapparti con l'anima a radici del cielo

-come ad una madre

100 LUCE ED OMBRA

luce ed ombra rebus in cui siamo impronte di noi oltre la memoria forse resteranno o risucchiati saremo ombre esangui nell'imbuto degli anni

guardi all'indietro ai tanti io disincarnati attimi confitti nel respiro a comporre infinite morti

100b

LA MIGLIORE POESIA

quella che devo ancora scrivere -si dice così e sarà vero

è un brusio indistinto a volte come un moto del cuore

a ispirarmi: forse un angelo la cui ala si libra nel mio sangue

ma lettere storte restano scritte sull'acqua

fermentano in me alfabeti che attendono sempre di nascere

101 LA SEPARAZIONE

alla fine del tempo è come ti separassi da te stesso in un secondo ineluttabile strappo simile alla nascita quando ti tirarono fuori dal mare amniotico luogo primordiale del Sogno stato che è casa del cielo

102 QUESTO IMPROBABILE AZZURRO

(risposta da un corrispondente immaginario)

che ne so di questo improbabile azzurro rarefatto e mutevole scandaglio il mio tempo-clessidra di sangue emotivo attendo giungano da un dove un'eco un nome guardo in fondo al pozzo degli anni l'ombra dei miei io perduti o semmai vi tremi sospeso l'angelo che dici

103 CONOSCO LE VOCI

conosco le voci che muoiono agli angoli delle sere

conosco le braccia appoggiate sui tavoli nel risucchio delle ore piccole l'aria densa e le luci che lacrimano fumo

e lo sferragliare dell'ultimo tram la nebbia che mura le strade

conosco i lampi intermittenti della mente i singulti che accompagnano quel salire pesante le scale la morsa che afferra e non sai risponderti se la vita ti scava

e il freddo letto poi fuori dal tunnel un altro mattino

104 NOMADE D'AMORE

la Tua luce abita la mia ferita che trova un lieto solco nel suo risplendere

Tu a farti bambino ed ultimo

per accogliere il nomade d'amore dalle aperte piaghe

105 UNO DI QUEI SOGNI

quando sai essere un sogno e ne esci

o vorresti trattenertici

trovandoti davanti a un mare sconfinato fasciato di luce vivissima

dai colori caldi da far vibrare l'anima e i sensi

quasi un flash

frammento di sogno vigile

come fosse solo dipinto

 
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from norise

FELICE SERINO

POESIE

TRASFIGURATI ANELITI

(2014)

61

E' DA GIORNI

è da giorni che persiste una visione come di creatura uno scricciolo che voglia nidificarmi nella testa decido di adagiarla sul bianco della pagina-lenzuolo con la delicatezza d'una nutrice quasi ne tremo ed è un tripudio del sangue come chi trovi un tesoro

62 NUOVA POESIA

non dirmi che questa in grafia minuta è “inconsistente” come la mia “collezione di farfalle”

cielo grigio si riflette negli occhi

-unforgettable

piove l'immagine di te attraverso il vetro mentre

il marciapiede si allontana

ho da dare i miei occhi a quel che passa

63 RINVERDIRE

aria screziata d'umori anonimi in un rigurgito rinverdire dell'anima dissolta quasi nel bailamme biancore di cieli dove annegare il grido

64 ELDORADO

aneliti annodi al tuo giorno novello ulisside voci di conchiglia echi si fondono col sangue in luce nel sogno di eldorado rammendi la tua vela stracciata

65 DIVAGAZIONI SULLA FISICA

[Poi come una macchia anche questa vita sparisce senza traccia. Durs Grumbein]

ti convinci che l'io sia un riflesso condizionato -e il mondo? il mondo dell'occhio

l'Io-sono è l'Orologio cosmico e non è più un mistero la particella detta il bosone di Dio

una danza di cellule e -incredibile- una montagna di materia contenuta in un cucchiaino!

66 CRITICI (semiseria)

ti mettono a nudo sulla pagina-lenzuolo ravvivano il grido di luce della parola sofferta concepita nelle viscere ove hanno asilo le lettere del sogno vanno con la lente fino all'intimo pertugio ti spellano rivoltano risalendo al lampo della musa dove regna la parola annunciata hanno l'aureola da edotti sotto i soli bianchi delle lampade

67 NELL'INDACO CIELO DEL SOGNO

a Walt Whitman

nell'indaco cielo del sogno odo l'aedo cantare le tue odi con sottofondo di musica celeste mentre fluttuante nel mare d'erba del cielo tornato fanciullo ti vedo giocare coi capelli di Dio

68 IN DIVENIRE

appoggiato alla spalliera d'aria del divenire tu - arcoteso futuro anteriore o tempo che ti mastica sangue del pendolo

69 VITA CONTROMANO

(a James Dean)

teso sul grido d'una vita contromano animo di ragazzo bruciato a perderti in un oceano di spleen brami ti visiti in sogno nel risalire dagli anni la dolce madre -profondità celestiale- le dita affusolate nei capelli

70 NELL'ARCO DEGLI OCCHI

andare come su cocci la pelle dell'anima tesa come tenda oltre le stanze viola della mente vedere infine quel male oscuro uscire dal tuo specchio e il fiore della grazia aprirsi a ventaglio nell'arco degli occhi

71 SULLE LABBRA

(ad un interlocutore immaginario)

come dire ferire di penna tu a dileggiare il vero intingendo nell'azzurro eludendo l'angelo

poi svanirai nella luce anche tu qualcuno al tuo capezzale forse potrà leggere il verso più bello sulle labbra morenti mentre invochi la madre

72 ALTRA VESTE (rifacimento di una poesia inizio 2014)

un vedermi lontano io che vesto parole di carne alfabeti di sangue da me lontanissimo ché ad altra sembianza anelo per voli su mondi ultraterreni

73 LA NOTTE LATERALE

[rifacimento di una poesia del 2006]

è il gravitare dell'ombra che ti segue a lato o l'orbitare dell'unghiuta morte questo saperti enigma vederti come in una vertigine di specchi
a scalare la notte

74 I RICORDI DEL CUORE

quel po' di stordimento dopo un bicchiere di troppo è la vita che scorre al contrario la brezza marina la mente a vagare resuscitando fantasmi ti risalgono dal profondo abbozzando la smorfia del pianto il loro grido a confondersi con quello dei gabbiani bianche creature danzanti sulle onde crestate che a beccate ti sembrano
straziare i ricordi del cuore

74b KRONOS

fratto il Tempo non più riflette lo specchio –esser vivo quasi una finzione sogno congelato dove si piega il cuore senza remissione

75 MAGNETICI OCCHI HA LA NOTTE (a Hemingway)

come una morte tenuta in vita questa vita compagna la bottiglia che almeno stanotte allenti quel suo morso a ricucire lo strappo infinito domani un colpo e ti adagerai nell'ombra occhi in liquido cielo capovolto

76 FORSE UN ANGELO

a trascendersi in me è forse un angelo nel punto dove l'anima vibra come diapason e in un mutevole cielo d'occhi mi asseconda a snudare la bellezza da frammenti di parole e suoni

qui nel mio sangue ecco si leva il fiore che non so dire

77 ANCHE TU A PRECEDERMI

(all'amico Flavio)

anche tu a precedermi sulla via dell'Inconoscibile

piena la valigia avevi di falci di luna e di balenii di vergini aneliti

te ne disfacesti insieme al corpo per “vestire” una verità nuda

oggi dallo scrittoio del cuore a te mi volgo e i tuoi versi mi suonano come una profezia

78 OASI DI VERDE

sul lato opposto un po' d'ombra il solito giro poi la panchina il libro oasi di verde da respirare vaghezza di nuvole a riflettersi sulla pagina e i gridi dalla vicina scuola di chi anela alla libertà degli uccelli e la ragazza a fare footing tempo quattro minuti tondi e ecco da dietro l'isolato laggiù ti rispunta la maglietta rossa

79 COME IN SOSPENSIONE

aria dolce della sera unghia di luna sovrastante la linea cielomare questo sentirsi come in sospensione un sognarsi altro da sé a dilatarsi in un ignoto spazio mentre la vita impone suoi ritmi

80 ALI DI FARFALLE

sono emerso da profondità oniriche come da abissi senza scafandro lì ho incontrato i miei morti

la luna si bagnava nei loro sguardi dai sorrisi spiccavano voli improponibili farfalle ali enormi mi avvolgevano in un senso di pace mentre mi perdevo nei loro vertiginosi colori come in un quadro di kandinskij

81 NEL CHIUSO DELLA STANZA

le mosche assassine della mente nel cantare il Tuo nome nel chiuso della stanza

ah più breve sia l'arco che da Te mi separa e da questo naufragio di sangue la Tua mano mi tragga

82 SAREBBE FORSE UN CADERE

sarebbe forse un cadere in demenza meno devastante che questo abbuiarsi del sangue mostro della mente che come un gioco m'intrappola in un giro vizioso ed io a mordere il giorno come sfuggirgli dove nascondermi uscire da me stesso annullarmi ah trafiggetemi stelle mare avvolgimi nel tuo fresco lenzuolo oggi è un penare che non sostengo più

83 UN LEVARSI D'ALI

stato celeste antimaterico in sogno un levarsi d'ali fiammante fiore di sangue disincarnato

84 FIORE DI SANGUE

vuoi bastare a te stesso il tuo “assoluto” è polvere che abita nella bocca dei morti pazzia fare a meno di Lui quattr'ossa in croce altro non sei nella vastità di cieli ma a un tempo quel fiore di sangue del divino in te profuma e canta -urla la radice se la strappi

85 LE RADICI DEL CUORE

[Spunto tratto da una poesia del 2005]

cogliere una piccola morte nello strappo di radice dove altra ne nasce dal suo grido

cogliere l'inesprimibile di questo morire che s'ingemma d'eterno

86 DELIRI

in buona compagnia dei saltabeccanti piccioni raccoglieva torsoli di mela tra i rifiuti e biascicava versi improbabili parto dei suoi deliri

nel nosocomio conobbe una sua pari portava con sé dei versi di campana e una foto sgualcita

lampi di visioni a mordere giorni di macerie poi un mattino li trovarono abbracciati le vene recise che già sorvolavano cieli sconosciuti ai mortali

87 IL GIORNO A SCHIARIRE

il giorno a schiarire risalendo con gl'occhi della memoria ad arcobaleni e transiti propiziatori riscoprendo quel vento che nel suo azzurro vortice risucchi lo sprofondo d'apatia e rigonfi le vele per l'avventura

88 LA VITA A RACCONTARSI

volti galleggianti sul mare del sogno nella composizione della luce aprirsi di corolle palpitanti anemoni la vita a raccontarsi con la bocca dei morti col sangue delle pietre

89 SALE LA LUCE

(a Dario Bellezza)

alba d'un bianco cadmio che annega i sogni d'una notte famelica di corpi alle spalle di quest'ombra che ti pesa sugli occhi sale la luce che ti tiene avvinto all'arida ora dei vivi

90 QUEL CHE SONO

(ispirandomi a Nicodemo)

sono quelle immagini che in me parlano a consegnarmi a un io vissuto come in sogno

nell'avvicendarsi degli anni m'inerpico sulle spalle di quell'io di ieri per vedere il mondo dall'alto

91 LA SALITA DEL CIELO

(a San Pio)

ti sogno muta presenza china sull'ora esangue

apre in me la salita del cielo una strada inondata di noetica luce sanguata della passione di tue piaghe

 
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from norise 2

VINCENZO CARDARELLI, IL POETA DELLA SOLITUDINE

Il I° maggio 1887, a Carneto Tarquinia, zona maremmana, in provincia di Viterbo, nasceva Vincenzo Cardarelli, all'anagrafe registrato col cognome materno, Caldarelli (poi modificato) e col nome di Nazzareno. Il padre, che non appare nell'atto di nascita, teneva in casa Giovanna Caldarelli, la quale si guadagnava da vivere con la raccolta e la vendita di frutta e ortaggi. Dopo la nascita del piccolo, la donna fu messa alla porta e il figlio non venne riconosciuto. Un marchio che segnò a fuoco la vita di Vincenzo: “Io nacqui forestiero in maremma…e crebbi come un esiliato. Non ricordo la mia famiglia né la casa dove sono nato”. Più tardi il padre si risposò e il ragazzo conservò negli anni un buon ricordo della matrigna.Tuttavia la sua fu un'infanzia triste e inquieta: “Io avevo un vasto tesoro di sensazioni e di sentimenti; la mia infanzia. Fu come se una libecciata furiosa l'avesse dispersa. Io vissi in arida solitudine…Nascita, indole, educazione, tutto contribuì a fare di me un uomo amato da pochi, ingiuriato dai più, e compreso veramente da nessuno”. (Solitario in Arcadia, 1947). Il giovane cresce plasmando un carattere guardingo e permaloso, cinico e avvelenato. E' tuttavia dotato di una sensibilità e un'intelligenza vivissime. Si sente subito perduto quando, concluse le elementari, il padre non gli consente più di continuare gli studi. A 17 anni scappa da casa, giunge a Roma con 7 lire in tasca. “Cercai la scuola nella vita, nel mondo”. Si adatta, per vivere, alle più umili occupazioni. In tali condizioni di vita, dove non v'è posto per studi regolari, la sua cultura è il frutto di un accanito impegno di autodidatta. La sua natura poetica emerge sicura. Nel frattempo conduce una vita precaria ed errabonda, di isolamento e solitudine. Nel 1908 entra, grazie ad aiuti, nella redazione dell'Avanti! come articolista. E' un periodo di fertilità ed entusiasmo; scrive anche due articoli al giorno. E' instancabile. “Le mie giornate sono / frantumi di vari universi / che non riescono a combaciare. / La mia fatica è mortale”. Rimarrà in redazione fino all'ottobre 1911 allorché la sede viene trasferita a Milano. Fra gli anni 1910-1911 collabora a riviste e quotidiani quali Il Marzocco, La Voce, Il resto del Carlino, e frequenta il caffè Paszkowski insieme ad artisti e letterati emergenti. Ma il suo fisico è minato ed è necessario il ricovero al Policlinico. Soffre di turbe gastriche, dolori renali, e spesso è preda di crisi depressive con irascibilità o prostrazione. Si tuffa nelle letture di Nietzsche, Leopardi, Pascal, formandosi culturalmente nel periodo di tempo necessario per rimettersi in salute. Se si vuole cercare una presenza femminile, l' “amore” – l'unico – nella vita solitaria di Cardarelli, questa è Sibilla Aleramo. Egli se ne innamora subito, subendone tutto il fascino. Segue un periodo di convivenza con lei, a Firenze. Questa tormentosa passione amorosa che lo lascia quasi stravolto, non è altro che una fiammata: presto i due amanti si rivelano l'uno l'antitesi dell'altra: lei tutto istinto e passione, lui dalla naturale introversione che finisce per trincerarlo in difese e razionalizzazioni nevrotiche. Egli considera la “donna” come mistero adorabile, inafferrabile. “Io non crederò mai nella donna. Questa è la mia dannazione”. Il problema donna per Cardarelli diviene sinonimo di nevrosi, ed egli si lascia afferrare dalla misantropia, risucchiare dal vuoto esistenziale: “queste ombre troppo lunghe / del nostro breve corpo, / questo strascico di morte / che noi lasciamo vivendo/…/; mi sono sempre alzato da una disfatta…il segreto delle mie conoscenze è l'insoddisfazione”.Ha inizio un lungo vagabondare di luogo in luogo. Egli vive in camere d'affitto o ospite di amici. Dalla sua sensibilità e il suo spirito nomade, nasce una poesia autobiografica ed elegiaca: Profughi, Viaggi nel tempo, dove è rappresentato il bisogno di interrogarsi sul perché dell'esistenza. Frequente è la dedica ai suoi luoghi natali: “Qui rise l'Etrusco, un giorno, coricato, con gli occhi a fior di terra, guardando la marina. E accoglieva nelle sue pupille, il multiforme e silenzioso splendore della terra fiorente e giovane di cui aveva succhiato il mistero gaiamente, senza ribrezzo e senza paura, affondandoci le mani e il viso. Ma rimase seppellito, il solitario orgiasta, nella propria favola luminosa.

Benché la gran madre ne custodisca un ricordo così soave che, dove l'Etruria dorme, la terra non fiorisce più che asfodeli”. Collabora a La Voce e a Lirica; infine torna a Roma, dove fonda la rivista La Ronda che vede la luce nell'aprile 1919 (e vivrà fino a novembre 1922). La sua vena lirica, altissima, rievoca l'infanzia, l'amore per la campagna, le figure femminili, le stagioni nel loro mutare, il senso del tempo; il suo pessimismo di matrice leopardiana si nutre del tema della morte: “lasciatemi rivedere la mia terra, lasciatemi andare una notte a dormire con i morti”. Nascono le prose di Il sole a picco, premio Bagutta (1929), Il cielo sulle città, I Viaggi. Un altro tema caro alla sua sensibilità di poeta è quello del viaggio (reale o metaforico). Egli è “esule ovunque”. Ha scritto giustamente Luzi: “Noi sapremmo interpretare il nomadismo e le fughe del Cardarelli se non destinate dalla qualità della sua stessa sintassi spirituale (…) la sua vita psicologica assume una rapidità ed una gravità drammatiche: ogni incontro diviene un avvenimento fatale, ogni separazione un addio per l'eternità”. “Sento la poesia come sostanza, idee, concetti, situazioni poetiche, piuttosto che come puro linguaggio”, scrive il Nostro in Giorni in piena (1934). “A quella sua idea di poesia”, leggiamo da Alberto Frattini, “Cardarelli rimarrà sempre fedele: dalle sue più famose liriche – come Adolescente o Estiva, Liguria o Alla morte – ove nel linguaggio vigile e teso il tono pacatamente familiare trascolora e s'impenna su punte di misurata aulicità e la musica si sostiene a filo di un'acre intelligenza, di una macerata inquietudine, alle poesie d'amore – tra le più belle del nostro Novecento – ove il tessuto autobiografico è decantato e redento in rara levità di movenze, ariose e malinconiche, sino alle poesie del '47, nel cui tono medio, “pianissimo e intenso” il De Robertis indicava la vera scoperta dell'ultimo Cardarelli”. Nel 1949 gli viene affidata La Fiera Letteraria, che dirige fino al 1955 (ma specialmente negli ultimi anni, solo nominalmente): una strana malattia ai centri nervosi condizionanti lo stato termico del corpo, non gli consente quasi più di lavorare. Lo si vede in piena estate, seduto al caffè Strega, in via Veneto, ancora col cappotto e cappello. E' il poeta che ha già affermato: “Ora la mia giornata non è più / che uno sterile avvicendarsi / di rovinose abitudini / e vorrei evadere dal nero cerchio…/ E sogno partenze assurde, / liberazioni impossibili…/ Io annego nel tempo”. E' il 1959 e la salute gli ha voltato le spalle: isolato in una pensione romana, quasi non può più fare movimenti fisici. Il 15 giugno, dopo la degenza di un mese, assistito dalla sorella, muore al Policlinico di Roma. A testimonianza del suo animo perennemente inquieto e sradicato, ci lascia questi versi memorabili: “Non so dove i gabbiani abbiano il nido / ove trovino pace. / Io son come loro / in perpetuo volo. / La vita la sfioro / com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. / E come forse anch'essi amo la quiete, / la gran quiete marina, / ma il mio destino è vivere / balenando in burrasca”

 
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from norise 2

DYLAN THOMAS: VIAGGIO ALLA FINE DELLA PROPRIA FERITA

Venere giace nella sua ferita,

colpita da un astro e le rovine sensuali creano

stagioni sopra il liquido universo.

Il bianco spunta nelle tenebre.

Il suo vero nome era Dylan Marlais. Dylan starebbe a significare: “Figlio marino dell'onda”. Il Nostro nasce a Swansea (Galles) il 27 ottobre 1914. La sola educazione formale che Dylan riceve è alla Swansea Grammar School che frequenta tra il 1925 e il 1931. Il padre, poeta egli stesso, è insegnante presso questa scuola. Il ragazzo non s'iscriverà all'università.Durante un breve periodo lavora come cronista presso un giornale locale, il “South Wales Daily Post”, e in questo stesso periodo pubblica le prime poesie. Presto si reca a Londra, ove entra a far parte di un circolo letterario che si raduna nella Charlotte Street a Bloomsbury. Tra le poesie pubblicate, e premiate, dal periodico “Sunday Referee” – a cui egli collabora – vi sono quelle della poetessa e narratrice Pamela Hamsford Johnson, con cui a partire dal 1933 Dylan inizia una fitta corrispondenza che sembra sfociare, dopo il primo incontro nel febbraio dell'anno seguente, in un legame sentimentale. Conosce in quello stesso anno il poeta gallese Vernon Watkins, che resterà uno dei più sinceri e disinteressati amici della sua vita. Già prima dei vent'anni Dylan comincia a bere smodatamente, asciandosi dominare letteralmente dall'alcool.A Penzance, in Cornovaglia, nel luglio 1937, egli sposa l'irlandese Caitlin Macnamara, modella del pittore August John, che l'ha presentata al poeta alcuni mesi prima. Dylan racconterà poi che appena dieci minuti dopo le presentazioni, sono già a letto insieme. Nell'agosto 1938, Thomas si stabilisce con la moglie a Laugharne, nel Carmarthenshire, in una casa di campagna vicino al mare, luogo denominato “Sea View” in cui sarà ambientato il “Dramma per voci” (Under Milk Wood, 1954). Dal 1941, egli lavora saltuariamente presso l'industria cinematografica e successivamente per la BBC con una serie di letture radiofoniche.Le sue opere poetiche Eighteen Poems 1934, TwentyFive Poems 1936, e alcune poesie di The Map of Love 1939, contribuiscono a dar vita al movimento denominato “The New Apocalypse”. Tali poesie, molte delle quali surrealisticamente oscure, visionarie, presentano un indubbio talento nel trattamento del ritmo e nel sapiente uso delle metafore. Dove maggiore è la capacità di controllare l'impeto creativo, è tuttavia da rilevare in Deaths and Entrances, del 1946. “Nell'inevitabile contrasto di immagini”, dichiara Thomas, “io cerco di ricreare quella pace che dura un attimo e che è una poesia”.Detto per inciso, la pubblicazione, ultima, dei Collected Poems 19341952 ( del 1952), raggiungerà la tiratura di 10 mila copie. Egli nasce predestinato a un successo duraturo, soprattutto post-mortem. Nella primavera del 1947, Dylan Thomas si ferma per qualche settimana in Italia, a Villa Beccaro, Scandicci (Firenze), dove tuttavia non si trova a proprio agio. Qui sostituisce l'enorme quantità di birra a cui è abituato, al vino italiano, con una conseguente ebbrezza che lo coglie molto prima, e la cui causa è un immaginabile squilibrio psichico.Conosce poeti di fama come Mario Luzi, Ottone Rosai, Piero Bigongiari, Eugenio Montale. Giovanni Papini definisce la poesia di Thomas come “l'opera di un ubriaco irresponsabile”. Nel marzo 1949, il Nostro torna a Laugharne, dove si trova a dover affrontare il problema di enormi rretrati di tasse da pagare. Nell'autunno 1953 riceve il premio Etna-Taormina.

In ottobre si reca per l'ultima volta in America (vi era già stato per brevi periodi negli anni 1937 e 1952), dove lo coglie la morte per delirium tremens, a New York, nel Saint Vincent Hospital, il 9 novembre. La diagnosi è: intossicazione alcolica delle cellule cerebrali. Il 24 novembre le spoglie di Dylan Thomas vengono sepolte nel cimitero di St. Martin a Laugharne. Da rilevare, che nell'anno 1982 è stata collocata una lapide in suo onore nell' Angolo dei poeti dell'Abazia di Westminster, a Londra.

  • * *

L'opera thomasiana è definita caotica e ineguale. A volte la poesia sbocca nelle forme della preghiera o dell'inno; si vedano i “canti d'innocenza” o quelli del gruppo comprendente 12 frammenti di “Visione e preghiera “, che inizia con questi versi: “Chi / Sei tu / Che nasci / Nella stanza accanto / Alla mia con tanto clamore / Che io posso udire l'aprirsi / Del ventre e il buio trascorrere / Sopra lo spirito e il tonfo del figlio / Dietro il muro sottile come un osso di scricciolo? / Nella stanza sanguinante della nascita / Ignoto al bruciare e al girare del tempo / E all'impronta del cuore dell'uomo / Nessun battesimo si curva, / Ma il buio solamente / A benedire / Il barbaro / Bimbo”. (L'intero poemetto è diviso in due parti; i primi sei frammenti sono a forma di losanga, i secondi a calice). Sovente nella sua opera poetica pare che l'autore giochi sul caos e sul filo dell'ambiguo “per invogliare la critica ad arrendersi o a una condanna o a una accettazione incondizionata” (Gabriele Baldini nell'introduzione a “Poesie”, 1974). Ma di tutto si può accusare questo “alchimista” della parola, tranne che di faciloneria e di improvvisazione. Il tema di fondo è quello della recherche di un tempo infantile, d'innocenza, e l'ossessione è quella dello scavare in profondità nell'alveo primordiale della nascita, come viaggio doloroso verso l'altra “nascita” che è implicita nella morte. (“Dopo la prima morte non ce ne sono altre”: è l'ultimo verso di “A Refusal”). Si contano vari traduttori della sua opera poetica e in prosa che si sono cimentati nel difficile compito di interpretarla. Fra questi vogliamo citare, nel chiudere questo breve excursus, Eugenio Montale: “La forza che urgendo nel verde calamo guida il fiore, / Guida la mia verde età; quell'impeto che squassa la radice degli alberi // E' per me distruzione. / E muto non so dire alla rosa avvizzita / Che questa febbre invernale piega anche la mia giovinezza. // La forza che guida l'acqua fra le rocce, / Guida il mio rosso sangue; quella stessa che asciuga le sorgenti che gridano, // Le mie raggruma / (…). La lirica [di Thomas] non ha un linguaggio da comunicare”, scrive Alfredo Giuliani, “è essa stessa il più alto e comprensivo messaggio possibile, informazione magica faticosamente raccolta dall'autore (…) la poesia sta ferma, romba dentro se stessa come una pietra cava, tutte le lacerazioni si rimarginano nel tessuto sonoro, sono soltanto figure del disegno elegiaco e celebrativo”.

Nota – Per la vasta bibliografia si veda “Dylan Thomas – Poesie”, Oscar Mondadori 1974, o anche “Letteratura mondiale del 900”, Edizioni Paoline 1980.

 
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from Revolution By Night

Il Governo impone 5 giorni di lutto nazionale per la morte di un Papa, capo di uno Stato straniero. In Argentina, il cattolicissimo Paese di Bergoglio, appena due giorni in più.

Le sedicenti opposizioni, popolate da grossi branchi di creature fantasy endemiche nei nostri territori, i cattocomunisti, reagiscono con estrema sobrietà. Evidentemente fanno esercizi preparatori per il 25 Aprile: mica vuoi disturbare la salma e i fasci!
Pochi si sono accorti che i fascisti hanno colto al balzo una ghiotta occasione. La ducetta ha allungato il lutto nazionale per farlo scavallare sul 25 Aprile e sabotarlo.

Ovviamente, anche senza il lutto in Vaticano la piccoletta non avrebbe partecipato alla Festa della Liberazione. Aveva già opportunamente fissato un viaggio in Uzbekistan per il 25-26 Aprile. Ma noi restiamo pii e sobri

Intanto, ogni giorno questo Governo alza l'asticella delle provocazioni. Ogni dannato giorno testano il livello di sopore e imbesuimento del nostro popolo e non possono che constatare che ormai è quasi fatta. Presto potranno metterci di fronte al fatto compiuto: l'Italia è diventata una via di mezzo tra l'Argentina di Milei e l'Ungheria di Orban.

Riuscirà il popolo italiano ad avere un sussulto di coscienza civica e civile per dimostrare di essere un popolo di cittadini e non di sudditi?

Potrò vedere il 25 Aprile scendere in strada milioni di Italiani manifestare cantando a squarciagola “Bella ciao!”, completamente ubriachi di antifascismo?

Now playing: “Killing in The Name” Rage Against the Machine – Rage Against The Machine – 1992

Fuck you, I won't do what you tell me Fuck you, I won't do what you tell me Motherfucker!

 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

Utilizzo dell'intelligence open source per indagare sulla tratta di esseri umani e il contrabbando di migranti

I trafficanti di esseri umani e contrabbandieri migranti stanno sempre più sfruttando le tecnologie digitali per eseguire i loro crimini con maggiore efficienza e portata. Ma queste stesse tecnologie hanno anche aperto nuove strade per il settore della giustizia penale.  

Ogni interazione online lascia infatti una “impronta digitale”, e attraverso una sofisticata raccolta e analisi dei dati, gli investigatori possono tracciare meglio l'attività illegale e raccogliere prove digitali critiche. 

In che modo i trafficanti e i contrabbandieri usano Internet e i social media? I criminali sfruttano i social media e le piattaforme online per pubblicizzare i servizi illeciti, le vittime di attrazione, condurre transazioni finanziarie, comunicare con complici, coordinare le operazioni illegali e persino facilitare lo sfruttamento.  

Ad esempio, i trafficanti creano annunci di lavoro falsi online per indurre le persone a manodopera forzata, sessuale o di altro tipo di sfruttamento. Hanno creato account falsi e promuovono opportunità di lavoro interessanti rivolte a persone vulnerabili. Alcuni trafficanti contattano in modo proattivo potenziali vittime, offrendo loro posti di lavoro in vari settori.  Una volta che la vittima prende l'esca, gli autori usano coercizione, ricatto, manipolazione emotiva,

La tecnologia digitale viene anche utilizzata per perpetrare lo sfruttamento stesso. Sono documentati casi in cui le vittime sono state costrette a commettere crimini online. I contrabbandieri di migranti utilizzano anche gruppi di social media e app di messaggistica per pubblicizzare i loro servizi. Spesso pubblicano foto e video di migranti che raggiungono le loro destinazioni con successo, interpretando la migrazione irregolare come un'opzione praticabile.   Tali “campagne di marketing” incoraggiano più persone a intraprendere viaggi pericolosi, molte delle quali si concludono tragicamente nella perdita di vite umane, violenza o sfruttamento. 

Cos'è l'analisi dell'intelligence open source? L'analisi di intelligence open source (#OSINT) prevede la raccolta e l'analisi dei dati accessibili al pubblico da varie fonti per aiutare le indagini.  Queste fonti includono siti Web, social media, giornali, database online, siti di e-commerce, blog, forum, piattaforme di messaggistica, portali del governo pubblico e persino il Web profondo e oscuro.  I dati raccolti possono includere nomi dell'utente, dettagli del profilo, indirizzi e-mail, immagini e post- dettagli che possono essere raccolti in un modo non invasivo. 

Gli analisti di Osint devono garantire che tali dati “grezzi” siano trasformati in intelligence utile e attuabile. Ciò richiede forti competenze per trovare, valutare, verificare e sintetizzare grandi volumi di diverse informazioni, che vengono quindi analizzate per scoprire tendenze, eventi e indizi cruciali relativi a un'indagine, e quindi sostenere il processo decisionale informato nella lotta contro le organizzazioni criminali. 

In che modo gli investigatori possono usare Osint per interrompere la tratta e il contrabbando? Anche con solo alcuni frammenti di informazioni, gli investigatori possono ricostruire i modelli di criminalità e identificare le persone coinvolte. Osint consente loro di rilevare siti di reclutamento, scoprire false offerte di lavoro, mappa dei percorsi di contrabbando, tracciare flussi finanziari illeciti e altro ancora. 

Ecco alcuni esempi di come Osint viene utilizzato nelle indagini anti-traffico e anti-contrabbando: 

Rilevare segni di assunzione del traffico e di contrabbando di pubblicità  Gli investigatori possono monitorare il Web per parole chiave e frasi associate alle attività di traffico e contrabbando. Possono analizzare profili sospetti per post, immagini e altri indicatori che possono suggerire il reclutamento delle vittime o il contrabbando di servizi. 

Identificazione degli autori  Sebbene i trafficanti e i contrabbandieri usino spesso profili falsi, Inevitabilmente lasciano tracce reali. I dettagli di contatto come numeri di telefono e indirizzi e -mail – spesso condivisi per le potenziali vittime per contattarsi – possono aiutare a identificare coloro che sono dietro le operazioni illegali. 

Costruire il profilo del sospetto L'esame dell' “impronta online” del sospettato su diverse piattaforme può fornire un quadro più completo delle attività. Collegando più account, gli investigatori possono sviluppare un profilo dettagliato dei criminali e delle loro operazioni. 

Ricercando reti criminali più grandi I trafficanti e i contrabbandieri lavorano raramente da soli. Spesso operano all'interno di vaste organizzazioni criminali che abbracciano più paesi. Esaminando le connessioni online, come elenchi di amici e interazioni digitali, gli investigatori possono comprendere legami con altri criminali e vittime. 

Monitoraggio dei flussi finanziari illeciti  Sia la tratta che il contrabbando si impegnano a generare profitti. I fondi acquisiti illegalmente sono spesso riciclati – presentati come legittimi – per nascondere la loro origine. Analizzando i siti Web delle società, i registri pubblici, i dettagli di contatto e gli indirizzi, gli investigatori possono individuare strutture aziendali sospette e rilevare attività di riciclaggio di denaro. 

 
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