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from CASERTA24ore

Calvi Risorta. Già Cales, la Pompei sommersa della provincia di Caserta, bassorilievo in un portale del quartiere Jurea di Petrulo

Un'antica scultura che ritrae due uomini alle prese con un bue è stato ritrovato e fotografato nel portale di un'abitazione a Calvi Risorta. Si tratta di parte di laterizi dell'antica città di Cales, la Pompei sommersa della provincia di Caserta. La scultura c'è da sempre perché dal Medio Evo gli abitanti del posto hanno usato materiale di epoca romana per costruire le abitazioni. La scultura nella foto si trova in via N.Zitiello, una strada non percorribile con le auto tra via delle Acace e via Rinchiusa. Si tratta di un quartiere storico denominato Jurea che assieme ai Martini erano il nucleo storico dell'antica frazione Petrulo di Calvi Risorta. La riscoperta in seguito ad alcuni lavori di ammodernamento della rete elettrica. Cales non ha bisogno di presentazioni: fu la più importante città dell'antico popolo degli Ausoni sulla antica via Latina, l'attuale Casilina, vicino alle montagne sannitiche, pochi chilometri a nord di Capua e poco a sud di Teanum Sidicinum (Teano). Conquistata dai romani fu abbandonata dagli abitanti ai tempi dei saraceni. La zona archeologica si trova a valle di fiumiciattoli a carattere torrentizio. Gran parte delle risorse archeologiche sono presenti nel sottosuolo. Probabilmente la città dopo essere stata abbandonata ha subito delle inondazioni. La città non è stata mai scavata se non oltraggiata da tombaroli. Recentemente il giornalista sportivo Silver Mele ha dedicato un libro all'antica città titolandolo per l'appunto “Il grande oltraggio”.

 
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from CASERTA24ore

Antica preghiera di guarigione aragonese, recitata nell'800 nei dintorni della campagna a nord di Napoli

Come ogni sabato pubblichiamo sulla rubrica libriamoci un racconto. Quello di questa settimana riguarda una preghiera. Una preghiera di guarigione risalente al tempo degli aragonesi nel Regno Di Napoli e che è stata tramandata fino alla fine dello scorso secolo.

L'Orazione di Caterina

Non è facile cavare il bene dal male! Il sofferente si affidava al guaritore che chiedeva l’aiuto dello Spirito Santo. Il guaritore gli cingeva la testa e recitava la preghiera. Il male andava via e il sofferente stava bene. Anche quando il male non se ne andava il sofferente riusciva a sopportarlo bene. Questo antico rito di guarigione è stato recitato in Italia per moltissimi anni presso la corte di un vecchio castello di campagna, che somigliava al Maschio Angioino, abitato da ricchi spagnoli mandati su quelle terre a governare.
Questa storia inizia il 12 ottobre del 1710 quando l’ultimo degli spagnoli presenti al castello si apprestava ad andare via. Una donna che si chiamava Catalina aveva ricevuto il compito di serrare per ultima le porte del castello. La lettiga trainata da muli, che l’avrebbe portata via, stava per arrivare. Lei si affannava, si agitava sembrava una gallina che non può fare l’uovo, perché doveva fare un’ultima cosa. Una donna del posto, che aveva prestato servizio al castello e che lei aveva convocato con urgenza, tardava ad arrivare. Il marito di questa donna era stato guarito da Catalina. Questa donna spesso, talvolta con insistenza, le aveva chiesto la preghiera di guarigione. Catalina non le aveva detto di no, ma aveva sempre rinviato di dargliela. Ora era arrivato il momento, ma la donna era in ritardo. Eccola di gran fretta: «Mi scusasse, stoni ca, a vosotro servicio». Ella sperava che Catalina le lasciasse un qualche cosa di materiale: un po’ di grano, qualche tornese, utensili, ma Catalina aveva messo tutto sotto chiave, segno che i suoi padroni volessero ritornare. Sorreggendo con entrambe le mani un foglio, piegato come fosse una bolla papale, glielo consegnò dicendo: «Escucha! Chesta es tuja oración». Poi parlando in napoletano, per essere sicura che capisse bene disse: «Devi recitare questa preghiera per un anno intero, tutti i giorni, da un Natale all’altro. Una volta che l’avrai imparata a memoria, dopo la messa della Natività, bruciala sul fuoco della mezzanotte e in quel momento sarai pronta a guarire dal male i sofferenti. Devi chiedere l’intercessione di Nostra Santa Signora, pilastro della nostra fede. Cingi la fronte del sofferente prima di iniziare la preghiera e toglila solo dopo che abbia chiesto l’aiuto dello Spirito Santo» e la congedò. Dalla via Latina intanto era arrivata la lettiga, Catalina salì e andò via senza altro proferire. La donna rimase esterrefatta, ferma, immobile: quel foglio pesava come fosse ferro.
Negli anni successivi la preghiera fece molta strada, in diverse forme sopravvisse nella memoria orale delle famiglie di quei borghi pedemontani a nord di Napoli. Venne recitata per guarigioni, per esorcismi, per auspicare salute e vigore dei popoli o semplicemente per pregare. Col ritorno dei soldati dalla Grande Guerra fu recitata per tenere lontana la peste. Durante la Seconda Guerra Mondiale per scongiurare le rappresaglie tedesche. Principalmente fu recitata nei secoli per guarire dalle sofferenze e cavare il bene dal male. Il 29 aprile del 1990 un’anziana infermiera rilevò la preghiera a una sua giovane conoscente che si chiamava come lei Caterina. Le consegnò la preghiera, scritta a macchina in volgare latino. Le disse di impararla a memoria così come secoli prima la donna spagnola Catalina aveva detto. Nessuna copia scritta poteva essere usata per guarire. Bisognava chiedere l’intercessione della Madonna attraverso la Santa Patrona. Raccomandò di fare molta attenzione al momento in cui il male fuoriusciva dal corpo del sofferente, in modo da non impattare in altre persone. Il guaritore esorcizzando il male, avrebbe dovuto indirizzarlo con ferma intenzione verso una gramigna del bosco, che si sarebbe seccata. Dopo qualche anno l’anziana infermiera morì. La giovane Caterina non diede valore a quel foglio, lo lasciò in un libro, in una vecchia libreria della casa dei suoi nonni. Si trasferì all’estero per lavoro e si stabilì a Saragozza in Spagna. Il 29 aprile del 2018 mentre si attardava in chiesa dopo la messa di mezzogiorno, la sua attenzione fu attirata da un gruppo di credenti che stava recitando questa preghiera a “los santos patronos”.

“¡Los que creemos en ti, bendecimos al Señor! Con usted ayuda Dios sálvame miserable pecador y siempre danos todo el vigor y la salud del cuerpo. Por sus sufrimientos, deja que el mal furioso se vaya o lo soportas con serenidad, en vista de su eterna salvación. El que sufre: “Ayúdame a través del Espíritu Santo”. Amén”
Come un lampo illumina il buio di una stanza chiusa, nella memoria della donna apparve la copertina del libro dove aveva abbandonato, anni prima, la preghiera. A Natale tornò in Italia, al suo paese. La stanza della casa di corte di fine ottocento dei suoi nonni era stata abbandonata e saccheggiata. Non c’era più niente, solo vecchi libri sparsi a terra sul pavimento di cocciopesto. Ma sullo scaffale della vecchia libreria tarlata, resisteva quel vecchio libro con all’interno scritta a macchina la preghiera di Caterina.

“Benedici Tibi Benes Convertati viotiure et sereno molto mesta Diot salvamet seon miseri perto vior ognius date nobis et vobis salutem corporis o per exfelat corporis tui satis cum olà furiondo male patis per prevedentione eius filose provvedeste mei Spirito Santo Amen”.
Arrivò l’epoca delle pandemie. Il male sotto forma di virus si impadronì del mondo con continue pestilenze. Si tentarono tutte le strade per arginare il problema. Passavano gli anni e gli Stati, le organizzazioni sanitarie non riuscivano a risolvere il problema. Caterina intanto era diventata una guaritrice, pensò se fosse stato possibile guarire il mondo dalla pestilenza con la preghiera ricevuta in dono. Organizzò sui social una preghiera collettiva, il 12 ottobre giorno di Nostra Signora del Pilar e il 29 aprile quello di Santa Caterina, divenuta compatrona d'Europa. Così ogni anno sempre più persone a queste date recitarono: “Noi credenti benediciamo il Signore. Con il Vostro aiuto, Dio salvi noi umili peccatori. Doni sempre a tutti vigore e la salute del corpo e per le sofferenze della pandemia vada via il virus furibondo oppure sopportiamolo senza patemi, in vista della salvezza eterna. Aiutateci per mezzo dello Spirito Santo Amen”
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McCartney è l'album di debutto da solista del musicista inglese Paul McCartney, pubblicato il 17 aprile 1970 dalla Apple Records. McCartney lo registrò in segreto, utilizzando principalmente attrezzature di registrazione di base nella sua casa di St John's Wood. Il mixaggio e alcune registrazioni avvennero in studi professionali di Londra. Nelle sue esibizioni liberamente arrangiate, McCartney evitò la raffinatezza dei precedenti dischi dei Beatles in favore di uno stile lo-fi. A parte i contributi occasionali di sua moglie, Linda, McCartney eseguì l'intero album da solo sovraincidendo su nastro a quattro tracce. McCartney registrò l'album durante un periodo di depressione e confusione, dopo l'abbandono privato di John Lennon dai Beatles nel settembre 1969. I conflitti sull'uscita dell'album di McCartney lo allontanarono ulteriormente dai suoi compagni di band, poiché si rifiutò di ritardare l'uscita dell'album per consentire i titoli precedentemente programmati dalla Apple, in particolare l'album dei Beatles Let It Be. Un comunicato stampa sotto forma di auto-intervista fornito con le copie promozionali di McCartney nel Regno Unito portò allo scioglimento dei Beatles. McCartney ricevette per lo più recensioni negative, mentre McCartney fu diffamato per aver apparentemente posto fine ai Beatles. Il disco fu ampiamente criticato per essere stato sottoprodotto e per le sue canzoni incompiute, sebbene la ballata “Maybe I'm Amazed” fosse costantemente elogiata. Commercialmente, McCartney trasse vantaggio dalla pubblicità che circondava lo scioglimento; mantenne la posizione numero 1 per tre settimane nella classifica US Billboard Top LPs prima di cedere quella posizione a Let It Be. Raggiunse il picco al numero 2 in Gran Bretagna. Negli anni successivi, all'album fu attribuito il merito di aver avuto un impatto sui musicisti fai da te e sugli stili musicali lo-fi. McCartney registrò anche due album successivi: McCartney II (1980) e McCartney III (2020). Nel 2011, il primo disco di McCartney fu ripubblicato con tracce bonus come parte della Paul McCartney Archive Collection.


Ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=1DvoC9JZr9s&list=OLAK5uy_laIh3iH9Jxl5ZVsCYTL1bq5avUZJ1vYxs&index=2


 
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from 📖Un capitolo al giorno📚

Capitolo LX – I sacerdoti aspiranti alla vita monastica

1 Se qualche sacerdote chiede di essere ammesso nel monastero, non bisogna affrettarsi troppo ad accogliere la sua richiesta. 2 Ma se continua a insistere in questa preghiera, sappia che dovrà osservare tutta la disciplina della Regola, 3 senza la minima attenuazione, in modo che gli si possa dire con la Scrittura: «Amico, che sei venuto a fare?». 4 Gli si conceda tuttavia di prender posto dopo l’abate, di dare la benedizione e di recitare le preci finali, purché l’abate disponga così; 5 altrimenti non pretenda assolutamente nulla, anzi sia per tutti un esempio di umiltà, ben sapendo di essere soggetto alla disciplina della Regola. 6 E se per caso nella comunità si dovesse trattare dell’assegnazione delle cariche o di qualche altro affare, 7 occupi il posto che gli spetta corrispondentemente al suo ingresso in monastero e non quello che gli è stato concesso in considerazione della sua dignità sacerdotale. 8 Se poi qualche chierico, spinto dallo stesso desiderio, volesse essere aggregato alla comunità, sia assegnato a un posto di un certo riguardo, 9 ma sempre a condizione che prometta anche lui l’osservanza della Regola e la propria stabilità.

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Approfondimenti

1-9: Sacerdoti e chierici che domandano di diventare monaci SB passa a un'altra classe di candidati: sacerdoti e chierici (“de ordine sacerdotali” del v. 1 comprende vescovi, sacerdoti e diaconi; i “clerici” del v. 8 sono invece i chierici di grado inferiore). L'espressione del titolo in monasterio habitare non significa starvi per qualche tempo, ma ha il senso di “incorporazione alla comunità monastica, cioè diventare monaci. Per capire bene questo capitolo, bisogna vederlo alla luce della storia e della tradizione benedettina. Nel più antico cenobitismo, mentre si prestava al sacerdozio ogni segno di rispetto, si nutriva anche una certa diffidenza, o almeno si usava molta cautela per l'ammissione di sacerdoti allo stato monastico, a causa dei problemi che la sua dignità poteva creare col superiore e coi fratelli, specialmente per il fatto che tutti, abate compreso, erano in genere laici. Così si spiega perché i casi di tali passaggi fossero abbastanza rari, come potrebbe dedursi anche dalla parola forte “eventualmente” nel titolo.

La RM (c. 83) ammette i sacerdoti solo come ospiti e pellegrini (non come monaci) e li obbliga a lavorare; dei chierici non parla affatto. SB è più aperto: sa che la presenza di sacerdoti e chierici può causare problemi, ma li ammette come veri monaci, sia pure con cautela per evitare inconveniente. RB ordina quindi di non riceverli troppo presto (v. 1), ma solo se insistono omnino (assolutamente) nella domanda (v. 2), facendo loro capire subito che il carattere sacro non comporta alcuna mitigazione nell'osservanza della Regola (vv. 2-3). L'espressione “Amice, ad quid venisti?” la rivolse Gesù a Giuda nell'atto del tradimento (Mt 26,50). SB la cita senza il carattere di amarezza e di rimprovero che ha nel Vangelo, ma solo per ricordare al sacerdote che è venuto di sua spontanea volontà in monastero. Anche S. Arsenio nel deserto si domandava spesso: “Propter quid venisti?” (perché sei venuto?). È noto l'uso efficace che di questa frase fece S. Bernardo per ammonire se stesso ripetendo: “Bernarde, ad quid venisti?”. Così i sacerdoti sono equiparati a tutti gli altri fratelli nel tenore di vita. Non è detto però che devono essere provati per un anno intero, come stabilito nel c. 58; comunque dovevano fare una promessa formale (cioè la professione) di osservare la Regola e di perseverare nel monastero, come si deduce dal confronto con il v. 9: “anche questi...”.

Per onorare il sacerdozio, l'abate potrà loro concedere alcuni privilegi. Al v. 4 “missas tenere” è discutibile se significhi “celebrare la messa”, oppure “dire le orazioni finali” “missas” dell'Ufficio divino. Allora il senso generale del versetto sarebbe che il sacerdote occupa il secondo posto, subito dopo l'abate e, in assenza di questi, compie l'ufficio di benedire e di recitare le formule finali. Però questo non deve essere causa di presunzione, ma anzi “dia a tutti esempio di umiltà” (v. 5) e quando si tratta di decisioni nella comunità o di nomine, deve stare al posto che gli compete secondo la professione monastica (vv. 6-7) come tutti gli altri (cf. RB 63). Lo stesso dicasi per i chierici di grado inferiore, solo che, invece del primo posto subito dopo l'abate, vengono messi in un luogo intermedio, cioè si ha per loro un certo riguardo (vv. 8-9).

Tratto da: APPUNTI SULLA REGOLA DI S. BENEDETTO – di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv.


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from chentaichi

八法 bā fǎ (otto tecniche/eight methods)

掤 pēng (respingere/ward off) 捋 lǚ (deviare ruotando/roll back) 擠 jǐ (premere/press) 按 àn (spingere/push) 採 cǎi (afferrare/pluck) 挒 liè (separare/rend) 肘 zhǒu (colpo di gomito/elbow) 靠 kào (colpo di spalla/bump)

五行 wǔxíng (cinque elementi/five elements)

進步 jìnbù (passo avanti/advancing) 退步 tuìbù (passo indetro/retreating) 左顧 zuǒ gù (passo a sinistra/stepping left) 右盼 yòu pàn (passo a destra/stepping right) 中定 zhōng dìng (stare al centro/staying at center)

 
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from ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

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Loveless è il secondo album in studio della rock band irlandese-inglese My Bloody Valentine. È stato pubblicato il 4 novembre 1991 nel Regno Unito dalla Creation Records e negli Stati Uniti dalla Sire Records. L'album è stato registrato tra febbraio 1989 e settembre 1991, con il cantante e chitarrista Kevin Shields a dirigere le sessioni e sperimentare con il vibrato della chitarra, accordature non standard, campionatori digitali e metodi di produzione meticolosi. La band ha assunto diciannove studi diversi e diversi ingegneri durante la lunga registrazione dell'album, con il suo costo di produzione finale che si dice abbia raggiunto le £ 250.000 (equivalenti a £ 480.000 nel 2021). Preceduto dagli EP Glider (1990) e Tremolo (1991), Loveless ha raggiunto il numero 24 nella UK Albums Chart ed è stato ampiamente elogiato dalla critica per le sue innovazioni sonore e la “reinvenzione virtuale della chitarra” di Shields. Tuttavia, dopo la sua uscita, il proprietario della Creation Alan McGee abbandonò la band dall'etichetta perché trovava Shields troppo difficile con cui lavorare, un fattore che si dice abbia contribuito all'eventuale fallimento dell'etichetta. I My Bloody Valentine fecero fatica a registrare un seguito all'album e si sciolsero nel 1997, rendendo Loveless la loro ultima uscita completa fino a m b v nel 2013. Dalla sua uscita, Loveless è stato ampiamente citato dai critici come uno dei più grandi album di tutti i tempi, un'opera fondamentale del sottogenere shoegaze e come un'influenza significativa su vari artisti successivi. Nel 2012, è stato ripubblicato come un set di due CD, includendo tracce rimasterizzate e una versione inedita su nastro analogico da mezzo pollice, e ha raggiunto l'apice in diverse classifiche internazionali. Nel 2013, Loveless è stato certificato argento dalla British Phonographic Industry.


Ascolta: https://album.link/i/1556921230


 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

Reclutamento di minori da parte delle reti criminali. L'allarme di Europol

Europol ha emesso una notifica di intelligence sul reclutamento di minori da parte di reti criminali in tutta Europa. Sviluppata sulla base delle informazioni fornite a Europol dalle autorità di contrasto, la notifica rivela come le organizzazioni criminali prendano di mira i giovani attraverso i social media e la messaggistica criptata per reclutarli e commettere gravi atti di criminalità organizzata.

Leggi tutto qui: https://poliverso.org/display/0477a01e-1467-378a-ebb3-e13348624516

 
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from Cooperazione Internazionale di Polizia

La Giornata Internazionale per la Prevenzione e la Lotta contro tutte le forme di Criminalità Organizzata Transnazionale

In occasione della Giornata Internazionale per la Prevenzione e la Lotta contro tutte le forme di Criminalità Organizzata Transnazionale, l’Italia ha ribadito l’impegno condiviso per affrontare la sfida pervasiva e in continua evoluzione della criminalità organizzata transnazionale, una questione che impatta società, economie e sicurezza a livello mondiale.

L’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente italiano all’ONU, e’ intervenuto nel corso di un evento co-organizzato insieme all’ #UNODC (l’agenzia Onu per la lotta al crimine organizzato) e agli Stati Membri che fanno parte del gruppo centrale che ha proposto la risoluzione istitutiva della giornata: Austria, Colombia, Repubblica Dominicana, Ungheria, Giappone, Marocco, Perù e Arabia Saudita.

Leggi tutto qui: https://poliverso.org/display/0477a01e-1867-3517-f32b-b48790120545

 
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from Novità in libreria

Sono in estremo ritardo, quindi... bando alle ciance!

NARRATIVA:

  • DAGLI UNDICI METRI di Dario Voltolini (Baldini+Castoldi). Romanzo di formazione in cui un ragazzo, contro ogni previsione e parere degli adulti, decide di fare il portiere per la sua squadra di calcio. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA VITA A VOLTE CAPITA di Lorenzo Marone (Feltrinelli). Torna il protagonista di LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI, ovvero il vecchio e burbero Cesare Annunziata. Cesare, vedovo e ottantenne, cinico e brontolone, scopre che nonostante tutto una nuova vita è possibile, grazie all'amicizia con una giovane ragazza dai capelli spruzzati di viola. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA PROVA DELLA MIA INNOCENZA di Jonathan Coe (Feltrinelli). Un'aspirante scrittrice si confronta con l'attualità politica inglese e “indaga” su un think tank di fanatici che vorrebbe spingere il governo più a destra. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA GEOGRAFIA DEL DANNO di Andrea De Carlo (La nave di Teseo). Le storie della famiglia dell'autore: storie di emigrazione, di immigrazione, di segreti nascosti in altri segreti... Per saperne di più: scheda libro.
  • LA SUGGERITRICE di Emanuela E. Abbadessa (Neri Pozza). A Palermo, negli anni '50, una ragazza che ha rinunciato al suo sogno di concertista, accompagna al pianoforte le allieve di una scuola di danza. E un giorno, riesce a trovare una nuova luce nell'amicizia con una ballerina piena di talento. Per saperne di più: scheda libro.
  • NON DICO ADDIO di Han Kang (Adelphi). Ecco la “bomba” della settimana: il neo premio Nobel Han Kang, scrittrice coreana che aveva pubblicato sempre per Adelphi bestseller come LA VEGETARIANA e L'ORA DI GRECO, firma una storia di isolamento, incubi e smarrimento, rievocando il terribile massacro di civili avvenuto tra il 1948 e 1949. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA METÀ DELLA VITA di Terézia Mora (Feltrinelli Gramma). La storia di un amore tossico e terribile che caratterizza la vita di una studentessa nella Germania Est, a ridosso della riunificazione. Per saperne di più: scheda libro.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • THE LIST di Emilia Bachmann (Rizzoli). Sottotitolo: Conosci davvero le tue amiche?. Un misterioso personaggio, The List, invita quattro affiatate giovani amiche in un gioco che sembra innocente e intrigante. Ognuna di loro, però, nasconde un segreto... e quando il gioco si fa pericoloso, esse sono costrette a giocare. Per saperne di più: scheda libro.
  • MEGLIO DI NIENTE di Marco Vichi (Guanda). Un libro della serie del commissario Franco Bordelli. Ora il commissario Bordelli è in pensione, e naturalmente gli mancano i casi e il lavoro sul campo. Il suo giovane (ex) vice, però, lo coinvolge clandestinamente nelle indagini. Per saperne di più: scheda libro.
  • SE LA ROSA NON AVESSE IL SUO NOME di Andrea Pennacchi (Marsilio). Esordio nel giallo per l'attore Andrea Pennacchi, con una storia in cui Shakespeare, in missione a Verona per conto della corona inglese, è costretto a risolvere un ingarbugliato nodo che riguarda proprio Giulietta e Romeo. Per saperne di più: scheda libro

ILLUSTRATI, FANTASY E HORROR:

  • L'ODISSEA illustrata da Paolo Barbieri (Sergio Bonelli): un meraviglioso volume, con gli episodi salienti dell'Odissea di Omero, illustrato da un maestro del disegno. Vi consiglio di andare a scoprire (se già non lo conoscete) questo illustratore perché rimarrete incantati dal tratto e dai colori. Per ammirare qualche tavola: scheda libro.
  • L'UOMO DELLA POLVERE di J.M. Miro (Bompiani). Un fantasy ambientato ad Agrigento nel 1883, pieno di creature strane, non morti, personaggi oscuri ed eroi pieni di “talenti”. E in effetti, questo libro è il seguito di OSCURI TALENTI. Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • A QUALCUNO PIACE GATTO di Cassandra Sartori (HarperCollins). Un manuale pieno di consigli pratici per i gattari, con tutto quello che c'è da sapere per convivere in allegria con gli amici pelosi. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA PASSIONE SECONDO MARIA di Massimo Cacciari (Il Mulino). Un piccolo libro della collana Icone a firma del noto filosofo Massimo Cacciari, che riflette sul concetto di maternità di Maria di Nazareth, partendo da un ampio apparato iconografico. Per saperne di più: scheda libro.
  • GUIDA PETTEGOLA AL SETTECENTO INGLESE di Francesca Sgorbati Bosi (Sellerio). Una raccolta di aneddoti, episodi e pettegolezzi che hanno animato la vita del diciottesimo secolo britannico, dalle curiosità sulla famiglia reale fino ai sapidi racconti di vita scandalosa del popolo. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL DONO DELLA GIOIA di Vito Mancuso (Garzanti). L'esistenza è paragonata dal filosofo Vito Mancuso a un esperimento, che considera riuscito quando si è in grado di far nascere la gioia di vivere. Riuscire in questa impresa significa trasformare la propria vita in un'opera d'arte, grazie alla liberazione spirituale. Per saperne di più: scheda libro.
  • UN MONDO POSSIBILE di Nicolò Govoni (Rizzoli). L'autore è il fondatore dell'organizzazione Still I Rise, che si occupa di bambini provenienti da contesti difficili. Un libro che espone quindi la filosofia positiva che esprime fiducia nella bontà del genere umano. Acquistando questo libro si contribuisce alla costruzione di una scuola Still I Rise in Italia. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL BIBLIONAUTA di Luca Cena (Mondadori). Un volume che racconta la storia dei libri, scritto da un libraio antiquario molto attivo sui social: il fascino dei libri rari, i testi leggendari e tutto quello che c'è da sapere sul collezionismo di antichi volumi. Per saperne di più: scheda libro.
  • DE MONSTRIS di Fortunio Liceti (Rizzoli). A proposito di libri antichi, ecco la riproduzione di un bellissimo manoscritto in latino del '600 che spiega (con dovizia di incisioni e raccapriccianti illustrazioni) le malformazioni, le mostruosità e le aberrazioni genetiche. Prefazione di Marcello Jori. Per saperne di più: scheda libro.
  • SCUOLA VEGETALE di Carlotta Perego (Gribaudo). In questo nuovo libro, l'autrice de LA CUCINA BOTANICA presenta nuove ricette semplici e alla portata di tutti, illustrate passo dopo passo. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL FUOCO E IL VUOTO di Massimo Recalcati (Feltrinelli). Sottotitolo un po' complicato: Per una clinica psicoanalitica delle organizzazioni. Il tema è l'analisi delle paure e delle idiosincrasie dei soggetti collettivi, attraverso la psicoanalisi. Il vuoto e il fuoco sono la metafora rispettivamente della libera circolazione plurale dei discorsi e del desiderio, due elementi che, se gestiti bene, possono costituire fattori di crescita per le organizzazioni umane. Per saperne di più: scheda libro.
  • L'ALTRA VERITÀ di Mario Mori e Giuseppe De Donno (Piemme). Il libro prende in esame la lotta alla mafia considerando le testimonianze di Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo in rapporti con i capi della mafia e ripercorrendo episodi, incontri e situazioni su cui non è stata fatta ancora luce. Per saperne di più: scheda libro.
  • 1 MINUTO AL GIORNO di Selene Calloni Williams (Piemme). Una raccolta di meditazioni giornaliere, divisi tra 21 temi e 4 elementi (terra, aria, fuoco e acqua), strutturati come esercizi spirituali ispirati alle varie tradizioni orientali. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL LESSICO DEI GRECI di Giulio Guidorizzi (Raffaello Cortina). Sottotitolo: Una civiltà in 30 parole. L'autore ha scelto infatti 30 parole che caratterizzarono la civiltà greca, i cui concetti sono sono alla radice della nostra cultura: ad esempio “anima”, “amicizia”, “giustizia”, eccetera. Per saperne di più: scheda libro.
  • READING JOURNAL di Martina Ponente (Il Castoro Off). Un diario con tutto quello che serve che per annotare il viaggio attraverso le proprie letture: personaggi preferiti, citazioni da ricordare, challenge di lettura, i libri prestati, quelli in attesa di essere letti e quelli desiderati. Tutto è confezionato in una bellissima veste editoriale: taglio delle pagine colorato, meravigliose illustrazioni delicate e due fogli di stickers allegati. Per saperne di più: scheda libro.
  • Ancora per Raffaello Cortina: ANARCHIA – IL RITORNO DEL PENSIERO SELVAGGIO di Leonardo Caffo. Un libro che va alle radici del pensiero anarchico, alla luce degli eventi degli ultimi anni. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • AL LAVORO! I VIGILI DEL FUOCO (Librido Gallucci). Un libretto che contiene una piccola autopompa dei vigili del fuoco da poter posizionare in ogni pagina. Età di lettura: dai 12 mesi. Per saperne di più: scheda libro.
  • REGALI IN ARRIVO! di Zeno D'Agostino (Emme Edizioni). Cathy è un piccolo rimorchiatore, ma ha una grande responsabilità: deve condurre in porto il bastimento pieno di regali di Natale... Il testo è in rima. Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • MI MANCHI GIÀ di Alberto Pellai (De Agostini). A firma di uno dei più noti e affermati pedagogisti italiani, un volume del formato degli albi illustrati per parlare di separazione e distacco. Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • Sempre di Alberto Pellai: IL MAGO DEL TEMPO – UNA STORIA DI NATALE (Nord-Sud). Una storia che insegna il valore del tempo (che non è certo il valore monetario), e aiuta a riscoprire la magia del Natale. Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • PIANGIOLINA. UNA STORIA DI NATALE di Rosella Postorino (Feltrinelli). Una bambina piange sempre ma non sa perché, e le sue lacrime vengono trasformate in ghiaccioli e mille altre cose da una strana fabbrica. Una storia poetica di Natale sull'amicizia. Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • GLI UNICORNI FATATI. MAGICI MAXI POP-UP illustrato da Qiang Ling (De Agostini – Abra Cadabra). Un grande librone che contiene la storia degli unicorni Ariel e Lonnie che salvano un villaggio dal pericolo. Contiene anche 4 scenari pop-up. Età di lettura: dai 4 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • QUASSOTTO di Barbara Cantini (Mondadori). Nella notte, dai quaderni dei compiti di Beniamino spariscono le lettere, così (stufo di prendere brutti voti immeritatamente) decide, in compagnia del suo cane pigrone, di nascondersi in una tenda fatta di lenzuola e coperte e di sorvegliare i suoi quaderni... Età di lettura: dai 5 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • PICCOLE STORIE DI FELICE NATALE di Alice Agnelli (Gribaudo). 24 storie di Natale per le 24 giornate dell'Avvento. Ogni storia si conclude con una piccola ricetta. Età di lettura: dai 6 anni.
  • LE ORIGINI DEL PIANETA (Gribaudo): una bella enciclopedia illustrata dettagliatamente che parte dalle prime forme di vita fino alle prime civiltà. Età di lettura: dai 7 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • UN GIORNO DA POMPIERE di Geronimo Stilton (Piemme). Furti misteriosi e strani incidenti accadono a Topazia: Geronimo Stilton vuol vederci chiaro... Età di lettura: dai 7 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • ISADORA MOON – IL POZZO DEI DESIDERI di Harriet Muncaster (De Agostini). Isadora Moon scopre nel bosco un pozzo dei desideri e non vede l'ora di sperimentarlo, ma bisogna sempre stare attenti a ciò che si desidera... Età di lettura: dai 7 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL BRUGATTOLO di Gaja Cenciarelli, illustrato da Sonia Cucculelli (Rizzoli). Primo giorno di scuola delle medie. Va tutto bene se non ti chiami Michele Bru... i bulli, molto creativi, gli appiccicano il nomignolo di Brugattolo, una Parola Sgradevole che lo fa star male, finché un giorno la Parola Sgradevole prende vita autonoma e diventa uno strano animale che fa le fusa, con cui vivere avventure appassionanti... Età di lettura: dai 7 anni. Per saperne di più: scheda libro.
 
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from cosechehoscritto

Sto continuando a leggere Tomorrow and Tomorrow and Tomorrow con sentimenti misti. Storia d'amore, alcuni momenti brillanti, di nuovo sdoganato l'universo nerd, qua presentato nel suo processo fico e produttivo (almeno fin dove sono arrivato). Eppure, di nuovo, questi racconti del mondo dei videogiochi continuano a non convincermi, forse perché è un mondo che ho attraversato e raccontato anche io in libro.

Troppa rimozione, troppe cose giuste al posto giusto, riferimenti sempre azzeccati. Tutto troppo pulito e perfetto, sembra una serie Netflix. Come se questi ragazzi vivessero solo di scuola, amore e videogiochi. Dov'è tutto il resto?

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Sono qua che leggo ancora Tomorrow, and tomorrow and tomorrow e – per essere un romanzo che non mi piace – non è male. Sono a un terzo, proseguo, ma senza ansie. La vicenda racconta una storia d'amore nel mondo dei programmatori di videogame, il che lo rende piuttosto atipico. Mi disturba, l'ho già detto, che i riferimenti culturali siano sempre quelli giusti, sia eliminato il rumore di fondo della vita reale, rendendolo in alcuni punti una specie di bigino uso fiction tv.

Tipo, stamattina la protagonista metteva a posto i cd della sua collezione di giochi per PC: Commander Keen, Myst, Doom, Diablo, Final Fantasy, Metal Gear Solid, Leisure Suit Larry, The Colonel's Bequest, Ultima, Warcraft, Monkey Island, The Oregon Trail e, dice, “una trentina di altri”. E io leggo la lista e mi irrito perché sono tutte strizzate d'occhio al lettore. Dove sono gli altri? Dove sono i mezzi giochi, le boiate, i lavori di passaggio? Perché fare passare l'idea che esistano solo i capolavori nella vita di una persona e che uno sappia riconoscerli e tenerli con sé con tanta facilità?

È tutto così telefonato da essere irrealistico.

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Continuando però peggiora. I personaggi cambiano in maniera un po' casuale. Manca uno svolgimento omogeneo della storia, tutto procede con un'andatura che trovo piuttosto confusa.

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A un anno dalla lettura, non ricordo quasi niente della trama e non ho nessun ricordo dello stile.

 
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from Bymarty

Oggi è un giorno importante x me, per la mia salute, inizio questo percorso in salita, di guarigione! Ma non riesco a gioire, ad essere serena, forse in questi momenti si vorrebbe solamente condividere con qualcuno, ma non c'è nessuno! Nessuno che mi ascolta, che mi chiede in questo momento come sto, se ho bisogno anche solo di un sorriso, di un abbraccio, di prendere un caffè! Ci ho provato! Ho chiesto, ma nessuno ha risposto alla mia richiesta d'aiuto, nessuno e allora, conto i minuti, osservo la legna ardere nel camino, sperando così di ricevere non solo quel calore, ma anche e soprattutto quello del cuore! Sono ormai trascorsi 3 mesi da quando ho scoperto questo piccolo, grande ospite, come l'ho definito! E adesso che dovrei essere più serena contenta, di aver superato le prime fasi, l'intervento, ecc., proprio oggi ho il cuore triste, stanco ...mi sento sola, messa da parte, quasi fosse una colpa, per me, essermi ammalata, non posso più uscire, farmi una risata, andare in pizzeria, condividere il piacere di un' uscita o di una passeggiata! È così invece, nessuno, ognuno sicuramente avrà i suoi motivi, le sue ragioni, mi ha cercata, mi ha abbracciata, ok forse un paio di volte, ma forse, chi è nella mia situazione ha bisogno solo di piccoli, ma importanti gesti, un ciao, un abbraccio ,un sorriso, non ho mai chiesto nulla di più, mi sarebbe anche bastato un piccolo pensiero affidato al vento, un messaggio, poche semplici parole! Perché è vero sicuramente c'è chi sta affrontando battaglie più dure e difficili, ma tutti abbiamo bisogno di un po' di amore, di presenza, ma soprattutto nn meritiamo l'indifferenza, l'essere messi all'angolo, ad aspettare, a sognare di essere cmq e sempre una persona normale, seppur malata, seppur momentaneamente fragile, insicura e indifesa!

 
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from Bymarty

E allora ci siamo! Domani inizio la mia terapia, la prima, di un percorso nuovo, lungo e si spera che mi conduca alla guarigione! Devo essere serena, contenta, pronta ad affrontare ogni giorno, ogni controllo, esame, con la forza, la volontà e la speranza che mi hanno accompagnata in questi mesi, dalla scoperta, all'attesa, alla diagnosi, all'intervento e adesso a questo percorso! Ormai sono trascorsi 3 mesi, tra alti e bassi, tra momenti di sconforto, di speranza e di solitudine! Ma sono qui, posso e devo combattere, sorridere e affrontare questa prova che la vita mi ha regalato! Nn sono sola, sono forte, ho gente che mi ama, mi supporta e sopporta e ho una persona speciale che in questi mesi ha saputo guidarmi e accompagnarmi, col suo esempio, con la sua presenza, con la sua forza, ma soprattutto con la sua amicizia!

 
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from chentaichi

Liberamente tradotto dal libro di Chen Ziming

Pertanto, quando pratichi la sequenza, il tuo sguardo non deve essere distratto, ma deve invece seguire i movimenti delle tue mani mentre vanno avanti e indietro. Ad esempio quando esegui

Lan Zha Yi: il tuo sguardo segue il movimento della tua mano destra, e una volta completata la postura, il tuo sguardo è verso il medio della tua mano destra.
Dan Bian: il tuo sguardo segue il movimento della tua mano sinistra, e una volta completata la postura, il tuo sguardo è verso il medio della tua mano sinistra.
Pi Shen Chui: il tuo sguardo è verso il piede posteriore.
Zhou Di Kan Quan: il tuo sguardo va sotto il gomito sinistro.
Xiao Qin Na: il tuo sguardo è verso il tuo pugno destro e il palmo destro.
Lou Xi Ao-bu: il tuo sguardo è verso il medio della tua mano destra.

 
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from ...cosa ne pensa Jollanza?

Hayfields

Ci sono delle volte che nella noia della navigazione sull'internet si inciampa in qualcosa di BELLO. Ma bello proprio, nel vero senso del termine, di quelle cose che risvegliano in te un range di emozioni che ti rendono felice o che ti coccolano in momenti tristi.

Ecco io questa mattina alle 6 ero sveglio e cazzeggiavo sul telefono per cercare qualche melodia nuova che mi facesse cominciare bene il lunedì e sono incappato in Keath Ósk, in arte YAELOKRE.

Keath

Frutto dell'incontro fra un islandese ed una filippina, direttamente da Manila ci porta in un mondo fatato di sua invenzione: ha inventato i personaggi, ha fatto i costumi, il loro aspetto disegnato e su disco li interpreta tutti mentre live si affida un po' al pubblico e un po' a chi ha voglia di suonare con lei, tutto questo per raccontare la storia di quattro orfani liberi da qualunque vincolo che giocano e suonano nei boschi col volto coperto da maschere impersonando i quattro esseri mitologici che abitano Meadowlark, il campo dove si svolge la storia.

QUI la lore completa (documento lunghissimo).

Harkers

Si è formata una community bella solida, solo all'inizio per ora ma che conta già migliaia di fans (me compreso), a supporto del progetto che realizza artwork e cosplay in suo onore e che la festeggia per ogni cosa che combina. Non male per un progetto appena nato con solo 6 canzoni all'attivo sparsi su due EP.

Ma purtroppo il lupo cattivo ha buon fiuto e... il suo lavoro è stato “tributato” anche dai fan della famigerata Rule34, che ha trasformato i suoi personaggi in furry o direttamente versioni porno degli stessi. Tutti sanno che niente sfugge dalla Rule34, però che cazzo dai almeno questo lasciatemelo stare... La risposta di Keath è stata un “fumetto” su internet dove chiede scusa ai suoi personaggi per averli portati in questo mondo facendoli diventare dei bersagli, con loro che invece la tranquillizzano perché “tanto è così che funziona e non ci si può fare nulla”. Mi auguro che sia un fenomeno passeggero e che non prenda il sopravvento.

bunny

Tornando alla musica invece parliamo di un folk fatto con strumenti acustici come nella migliore delle tradizioni, dove lo strumento principale di tutta la situazione è il guitalele (un incrocio fra una chitarra ed un ukulele), supportato da tamburelli flauti e quanto altro. Il che non è male, perché ultimamente il mondo folk o ci butta dentro chitarre elettriche per attirare i metallari o gnocche clamorose vestite da vichinghe per fare visuals su youtube. O entrambe le cose.

Apparentemente Yaelokre non ha bisogno di tutto questo.

Davvero non riesco a capacitarmi di come un progetto del genere sia cicciato fuori così dal nulla, pieno di una mitologia tutta sua e gestito da una sola persona. Quanto può essere rara una cosa del genere?

Yaelokre

In un mondo dove la musica sta diventando dozzinale, finalmente ecco qualcosa di nuovo e ben ragionato. Si, ci sono rimasto decisamente sotto.

YouTube Instagram BandCamp

 
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from paolost, cose mie

Viaggio In Islanda Sto valutando di fare un viaggio in Islanda, questo è l'itinerario suggerito da...ChatGTP, che dite una buona agenzia turistica?

Giorno 1: Milano – Reykjavik

• Volo: Parti dall’aeroporto di Milano Malpensa (MXP) verso l’aeroporto internazionale di Keflavík (KEF). • Trasferimento a Reykjavik: Prendi il Flybus o un servizio navetta per il centro città. • Alloggio: Soggiorna a Reykjavik. • Suggerimento: Hotel Borg by Keahotels – hotel storico nel cuore della città.

Giorno 2: Esplorazione di Reykjavik

• Attività: • Visita Hallgrímskirkja, la chiesa iconica della città. • Esplora Harpa, il centro concerti e conferenze. • Passeggia lungo la via commerciale Laugavegur. • Visita il Museo Nazionale d’Islanda. • Alloggio: Resta a Reykjavik. • Suggerimento: CenterHotel Thingholt – design hotel vicino alle principali attrazioni.

Giorno 3: Tour del Circolo d’Oro

• Attrazioni: • Þingvellir National Park: sito patrimonio UNESCO. • Geysir Geothermal Area: osserva l’eruzione del geyser Strokkur. • Gullfoss Waterfall: una delle cascate più famose dell’Islanda. • Alloggio: Nella zona del Circolo d’Oro. • Suggerimento: Hotel Geysir – vicino all’area geotermica.

Giorno 4: Costa Sud – Cascate e Spiagge Nere

• Attrazioni: • Seljalandsfoss: cammina dietro la cascata. • Skógafoss: imponente cascata con possibilità di salire sulla cima. • Reynisfjara: spiaggia di sabbia nera con colonne di basalto. • Alloggio: Nel villaggio di Vík. • Suggerimento: Hotel Kría – moderno e confortevole.

Giorno 5: Laguna Glaciale e Diamond Beach

• Attrazioni: • Jökulsárlón Glacier Lagoon: tour in barca tra gli iceberg. • Diamond Beach: spiaggia dove gli iceberg si arenano sulla sabbia nera. • Alloggio: Vicino alla laguna glaciale. • Suggerimento: Fosshotel Glacier Lagoon – tra Skaftafell e Jökulsárlón.

Giorno 6: Parco Nazionale di Skaftafell

• Attività: • Escursione a Svartifoss, la “cascata nera”. • Possibilità di fare un’escursione guidata sul ghiacciaio Vatnajökull. • Alloggio: Ritorno a Vík o proseguimento verso Hella. • Suggerimento: Stracta Hotel Hella – base comoda per esplorare la zona.

Giorno 7: Ritorno a Reykjavik

• Attività: • Visita Kerið, un cratere vulcanico con un lago al suo interno. • Soste panoramiche lungo il percorso. • Alloggio: Reykjavik. • Suggerimento: ION City Hotel – boutique hotel nel centro.

Giorno 8: Penisola di Snæfellsnes

• Attrazioni: • Kirkjufell: montagna iconica e luogo fotografico. • Arnarstapi: villaggio pittoresco con scogliere mozzafiato. • Snæfellsjökull National Park: ghiacciaio e vulcano. • Alloggio: Nella penisola. • Suggerimento: Hotel Búðir – hotel storico in una posizione spettacolare.

Giorno 9: Relax alla Blue Lagoon

• Attività: • Mattinata libera a Reykjavik per shopping o visite. • Pomeriggio alla Blue Lagoon per un’esperienza termale rilassante. • Alloggio: Vicino alla Blue Lagoon o all’aeroporto. • Suggerimento: The Retreat at Blue Lagoon – per un soggiorno di lusso.

Giorno 10: Rientro a Milano

• Trasferimento: All’aeroporto di Keflavík. • Volo: Ritorno a Milano.

Consigli Generali

• Noleggio Auto: Per maggiore autonomia, considera di noleggiare un’auto. Le strade principali sono ben tenute. • Clima: L’Islanda ha un clima variabile; porta abbigliamento a strati e impermeabile. • Aurora Boreale: Se viaggi tra settembre e aprile, potresti avere l’opportunità di vedere l’aurora boreale.

Nota: Verifica sempre le disponibilità e le recensioni degli hotel al momento della prenotazione, poiché potrebbero esserci stati cambiamenti recenti.

Buon viaggio e goditi la meravigliosa avventura in Islanda!

 
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from cronache dalla scuola

[cronache dalla scuola]

Aggiungo solo due cose a margine dell'affaire Raimo (docente sospeso per tre mesi dall'insegnamento e con stipendi dimezzato per aver criticato pubblicamente il ministro Valditara), ed è quello legato all'informazione giornalistica. La quasi totalità dei giornali riporta che Raimo avrebbe definito Valditara come “cialtrone, lurido, repressivo e pericoloso”. Le virgolette non sono mie, sono dei giornali che ho preso online. E – aggiungono – Raimo avrebbe detto che “Valditara va colpito come si colpisce la morte nera”. Più o meno tutti i giornali riportano così la notizia.

Ora, entrambe le citazioni sono false.

Gli aggettivi citati sono simili a quelli usati da Raimo, vero, ma mai riferiti alla persona di Valditara quanto alla sua ideologia politica, alle sue esternazioni e al suo linguaggio. Raimo non dice mai che Valditara sia un “cialtrone, lurido, repressivo e pericoloso”. Dice che la sua ideologia politica è repressiva e che quello che dice è arrogante, cialtrone e lurido. Quando parla di colpire Valditara come la morte nera, dice che va colpito politicamente, e poi spiega anche come: con una manifestazione di piazza dei partiti di sinistra.

La parola politicamente sparisce dai citati dei giornali, l'idea della manifestazione non è riportata da nessuno e nemmeno le motivazioni dell'impianto di Raimo: dalle “patriottiche” linee guida per l'educazione civica di Valditara alla sua “didattica dell'umiliazione”. Tutto è stato sbianchettato tranne cinque termini che sono stati copincollati e ridistribuiti ad hoc.

Insomma, si può essere o non essere d'accordo su quello che Raimo ha detto, sul linguaggio usato, ma i virgolettati che girano e su cui sono costruiti poi molti post o molti commenti in rete, sono palemente adulterati dai media per attirare click rapidi.

E questo imho è un altro problema tossico della comunicazione in rete: anche i media tradizionali vivono di copia e incolla con scarsissimo controllo delle fonti e contribuiscono a creare un clima divisivo, superficiale e che lavora sullo stomaco e non sul cervello.

Altra cosa, ultima giuro, sul fatto che sia aberrante che esista una regolamentazione che impedisca ai docenti di poter raccontare la scuola e criticare la gestione della stessa.

Diverse persone in rete, ho letto, commentavano che in una normale azienda privata se critichi la dirigenza vieni licenziato in tronco. Perché invece nel pubblico un dipendente dovrebbe poter criticare la propria dirigenza? La ragione non è tanto che l'azienda privata ha come scopo il profitto, mentre il pubblico – ad esempio la scuola – no. Ma piuttosto perché – banalmente – il pubblico è pubblico.

Gli americani non hanno eletto Steve Jobs come CEO Apple. Nessun dipendente di una azienda privata elegge il proprio datore di lavoro. Io – come docente – sì.

Ogni cinque anni voto, assieme al resto degli italiani, una serie di persone che andranno direttamente a governare il ministero della pubblica istruzione, o che sceglieranno una persona per farlo, una persona che agirà coerentemente con l'ideologia, gli interessi e i programmi dello schieramento che avrà vinto le elezioni.

In quest'ottica è essenziale che io – che lavoro nella scuola – abbia la possibilità di comunicare quello che la scuola è a chi nella scuola non ci entra. Raccontare quello che succede, indicare le buone prassi ma anche le manomissioni, gli errori e i pericoli di queste o quelle norme, linee guida, circolari.

Impedire ai docenti di poter fare questa opera di comunicazione, anche critica, è fare un danno alla scuola stessa. Significa anche che il docente non viene considerato come un intellettuale, ma come un semplice dipendente statale che non può esprimere il proprio “uso pubblico della ragione”, nemmeno al di fuori della scuola, ragionando e condividendo il suo giudizio su quello che fa.

Se chi lavora nella scuola non può parlare della scuola, il dibattito sulla scuola del futuro, quella dei nostri figli, sarà in mano a gente che non sa di cosa si sta parlando, che non ha mai messo piede in una classe e che agiterà una comunicazione sporca e superficiale, magari sfruttando qualche episodio di cronaca, per i propri interessi personali.

 
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