Nella Nebbia

Raggiunsero quella che sembrava un piccolo laboratorio. Al centro della stanza era posizionato un tavolo quasi interamente ricoperto di fiale, alambicchi, pestelli, mortai. Sulle pareti laterali si trovavano scaffali ripieni di libri e altre bottiglie piene di liquidi dai colori più vari. Gli odori si mischiavano in una congerie difficilmente distinguibile: lavanda, cannella, chiodi di garofano, rosmarino e chissà cos'altro.

Calvin chiuse la porta dietro di sé e si mise leggermente di lato per non disturbare la chiacchierata che si stava chiaramente per delineare tra il Professore e la Strega. Perché lei era evidentemente La Strega di cui tutti parlavano.

Prese posto su uno scranno a capotavola, raccogliendo le gambe al petto e lasciando i piedi nudi appoggiarsi al bordo.

« Forza, Azrael, ora dimmi cosa ti porta qui. È una bella scarpinata dalle coste scozzesi, con i tempi che corrono.»

« In effetti, per arrivare qui ho fatto un giro niente male. Prima tappa Providence, poi Juarez.»

« Sei passato da casa tua, quindi?»

« È stato un passaggio necessario. L'Agente Ross qui presente era venuto a trovarmi, in precedenza. Ma le sue informazioni erano state parziali. Quel tanto che basta per farmi lasciare la costa.»

La Strega guardò quasi ammirata Calvin.

« Impresa non da poco, ragazzo. Non ti avrei dato un nichelino, a guardarti. E cosa ti ha raccontato, il signorino?»

« Che Shiryu è scomparso.»

L'espressione della donna raggelò all'istante.

« Che... cosa?!?»

I lunghi capelli neri vennero percorsi da sottilissime scariche di energia rossastra e nel contempo si allungarono sino a toccare terra, circondando il volto della Strega di un alone rosso oscuro.

Wilson non sembrò preoccuparsene.

« L'Agente Ross, con una azione alquanto imprudente, mi ha raggiunto in Scozia per portarmi a Providence. Non ci è riuscito al primo colpo, poi mi ha detto che Shiryu era scomparso. Allora mi sono messo in moto, recandomi a Providence dove ho parlato con un colonnello del Protettorato. Appena ho scoperto l'ultimo luogo dove è stato visto Shiryu, con Mytrin e Draco sono andato di corsa a Juarez e da lì con l'aiuto dell'Antiquario sono riuscito ad arrivare qui. Non sono riuscito a fare prima.»

La Strega era scesa dallo scranno con movenze simili a quelle di un serpente che svolge le sue spire, una a una. I lunghi capelli crepitanti di energia ormai erano striati di rosso. Tese una mano con il palmo aperto verso i due uomini. Calvin venne inchiodato al muro alla quale si era addossato, incapace di muoversi. Con gli occhi spalancati, guardava a turno Wilson e la donna chiaramente alterata, incapace di proferir verbo.

« Dove sono i Cacciatori, ora?»

« Sarebbero venuto con noi, ma proprio quando il Passaggio si è aperto è apparsa una Porta Rossa al Santuario de la Santa Muerte di Juarez. L'Antiquario era sfinito per l'apertura del passaggio, pertanto loro si sono fermati a dare una mano. Io e l'Agente Ross abbiamo proseguito per raggiungerti.»

La mano testa della Strega si chiuse a pugno. Nel medesimo istante dal muro e dal terreno uscirono dei viticci, simili a radici di albero che, animati, si avvolsero strettamente attorno a Calvin. Nel giro di pochi secondi l'agente era trattenuto contro al muro e avvolto in un groviglio di radici. Due di esse si sollevarono, appuntite, fermandosi a pochi centimetri dai suoi occhi. Lei si fece avanti.

« Dove, dove si trova Shiryu?»

« Bouvetøya!» rantolò Calvin, terrorizzato « L'isola di Bouvetøya!»

La Strega chinò il capo di lato, squadrandolo.

« E perché si sarebbe recato in quel luogo tanto remoto?»

« Perché... laggiù abbiamo una stazione... di ricerca... sul Buio!»

« Shiryu non sarebbe mai andato volontariamente verso il Buio!»

« Invece è stato proprio lui a volerci andare!» ribatté Calvin con la voce rotta, i due viticci che gli danzavano pericolosamente davanti alle pupille, aspidi pronti a colpire « È il nostro capo ricerche e ha detto che doveva controllare più da vicino alcune sue teorie! Abbiamo provato a dissuaderlo, ma non c'è stato verso!»

Gli occhi della donna divennero neri, persino la sclera perse colore divenendo un unico con iride e pupilla. Volse lo sguardo a Wilson.

« Questa è colpa tua.»

« Mai negato che la sua testardaggine fosse cosa mia» ammise lui, alzando le mani in segno di resa.

« Cosa centra Shiryu con il Buio? L'abbiamo sempre tenuto lontano dal nostro mondo.»

« Lo sai che su questa e molte altre cose che lo riguardano siamo sempre stati d'accordo. Lui è il Matematico per i Mortali e ci sarà un perché lo è. Il suo approccio deve essere andato oltre il razionale, a questo punto.»

« Aritmologia? Simbologia Numerica? Cosa? Cosa lo ha attirato?»

« Ci ho riflettuto, mentre eravamo in volo. Mi viene da dire che sia la sua insaziabile curiosità ad avergli dischiuso vie sinora precluse.»

Lei tornò su Calvin.

« Siamo sicuri che ha detto tutto? Cosa ci nascondi, agente?»

I due viticci aguzzi vibrarono, come sonagli di un serpente a sonagli.

« Ho detto quello che so! Professore! Glielo dica! Lei ci ha interrogato a Providence e sa che non le ho nascosto nulla!» la voce era intrisa di terrore puro.

Wilson si mise di fianco alla donna.

« Agente Ross, tu pensavi che io potessi essere una minaccia, quando sei venuto a trovarmi. Rispetto alla Mater Obscura io non sono nulla. Ti è chiaro?»

« Sì! Sì!»

« Sei altrettanto sicuro di non averci nascosto nulla?»

« Sicuro!» gli sgorgarono lacrime dagli occhi impauriti.

La voce della donna mormorò.

« Løse opp!»

I viticci si dissolsero, rapidamente come erano apparsi. Calvin tornò a respirare, ma non si mosse dalla parete. La paura di cadere a terra dopo la prova appena subita era troppa. I capelli della Strega tornarono della lunghezza naturale, il crepitare si spense, la sclera degli occhi tornò ad imbiancarsi.

« Devo prepararmi e fare in modo che le cose qui proseguano in mia assenza» annunciò con la semplicità di una cosa assodata e certa.

« Va bene. Quanto ti ci vuole?»

« Qualche ora. Approfittatene per riposare. Soprattutto lui.»

Lanciò un'ultima occhiata sprezzante a Ross e poi uscì dalla porta. L'agente guardò Wilson.

« Almeno gli altri non mi hanno menato. Ma che problemi ha?»

Wilson guardò la porta chiusa e mise le mani sui fianchi, assumendo un'aria pensosa.

« Di almeno due sono a conoscenza, diciamo così.»

« E sarebbero?»

« È stata mia moglie ed è la madre di Shiryu.»

Calvin rimase nuovamente senza parole.

Ross venne svegliato da Wilson con un breve scossone a un braccio. Per poco non volò per terra dalla panca dove si era steso. Gli pareva di essersi appena assopito, invece il display digitale del suo orologio gli diceva che aveva dormito quasi cinque ore.

Wilson aveva aperto lo zaino lasciatogli da Draco e aveva estratto numerosi oggetti, molti dei quali erano ordinatamente esposti sul tavolo.

« Preparati, lì c'è la tua parte.»

L'agente si mise seduto, sbadigliando, poi lo raggiunse al tavolo osservando quanto indicato: si trattava di una tenuta artica completa. Dagli scarponi alla giacca dotata di cappuccio e visiera incorporati. Sbatté gli occhi un paio di volte, poi un pensiero gli passò la mente.

« Ma, Professore, com'è possibile che tutto questo materiale fosse dentro quello zaino? È...»

« Stai per dire fisicamente impossibile? Si chiama Tecnologia Spazio Zero e non ho assolutamente idea dei principi che ne stanno alla base né chi l'abbia inventata. So solo che i Cacciatori se ne avvalgono da tempo per il trasporto di tutti i loro carichi.»

« Oh...»

« Quante cose stai imparando, Agente Ross. Ora, vestiti. Stiamo per andare al freddo.»

Calvin stava per fare un'altra domanda, ma un'occhiata di Solo lo dissuase dal farla in quel momento. Meglio vestirsi. Avevano appena concluso quando la porta si aprì e apparve La Strega, vestita esattamente come l'avevano lasciata. Li guardò con occhio tra il divertito e il poco convinto.

« Ma come vi siete ridotti?»

« Noi non possiamo fare conto sugli Elementi come farai sicuramente tu. Stiamo per andare in uno dei posti più freddi della terra e dobbiamo prepararci al peggio. Se la stazione di ricerca fosse danneggiata o non funzionante, non avremo un rifugio caldo per molto tempo. E suppongo che tu non possa estendere a noi la tua protezione.»

« Non per un tempo indefinito, ovviamente. In caso di emergenza, posso farlo.»

« Questo è confortante. Ross, sei pronto?»

L'agente era talmente inguainato nella tuta artica che si muoveva a fatica. Fece un ok con la mano guantata.

Wilson rise.

« Tranquillo, tra poco ringrazierai di essere così goffo.»

Poi si rivolse alla Strega.

« Siamo nelle tue mani. Fai strada.»

Lei si voltò e camminò verso un corridoio laterale, seguita dai due imbacuccati e carichi dei rispettivi zaini. Ad attenderli stavano Erika e Disìr.

« Sorella, tento di tornare il prima possibile.»

« Non ti preoccupare. Con l'Alipha che ci hai lasciato, resisteremo a lungo.»

« Sai che non mi fido molto di quegli oggetti. Sono tropo potenti e... bizzosi. Tuttavia non c'è scelta, per ora.»

« Speriamo non lo siano proprio in tua assenza. Io e Disìr faremo buona guardia.»

« Non potrei lasciare la casa in mani migliori.»

Passò oltre, seguita dai due. Quando Wilson le fu davanti, Erika borbottò.

« Spera che non le capiti nulla.»

« Lo speriamo tutti» fu la laconica risposta dell'uomo.

Man mano che procedevano lungo il corridoio, Calvin si accorse che ormai aveva gli scarponi immersi in una sorta di nebbiolina che ora nascondeva il pavimento. Sembrava ghiaccio secco che evaporava. Si voltò indietro e non vide più né la Guardiana, né la figlia.

« Professore, sta accadendo qualcosa.»

Solo prese una delle corde di sicurezza che gli pendevano dalla cintura e la assicurò alla medesima corta che si trovava alla cintura di Calvin.

« Questa è per evitare che ci perdiamo. Stiamo entrando nella Nebbia.»

« Questo lo vedo. Ma è pericolosa?»

« Se seguiamo la Strega, diciamo di no. Ma non si può mai sapere. Manteniamo qualche passo di distanza e, in caso di necessità, dai un tiro. Resteremo sempre a portata di voce.»

Man mano che camminavano, la nebbia si infittiva e si sollevava, andando ad occupare integralmente il corridoio. Non era umida, ma era densa al punto che Calvin perse di vista Wilson.

« Professore?» e diede un tiro alla corda.

« Stai calmo, agente. Sono qui davanti a te. Non ti vedo, ma sento la corda. Cammina, respira regolare e sii paziente. Non so quanto durerà il viaggio. Cammina.»

« Va bene.»

Ci misero poco a perdere la cognizione del tempo e, bardati com'erano, diventava difficoltoso maneggiare gli oggetti più minuti e delicati, come orologi e tablet. Calvin ci rinunciò praticamente subito, preferendo concentrarsi sul cammino. L'uniformità cangiante della nebbia che si avvolgeva su se stessa creava un sottofondo visivo ipnotico, in grado di indurre una sorta di stato onirico. Più volte l'agente ebbe la sensazione di cogliere ombre fugaci o figure a malapena riconoscibili immerse in quel candore lattiginoso.

Poco più avanti, Wilson ebbe un sobbalzo quando al suo fianco si materializzò la Strega.

« Sempre teso, eh?»

« Sempre. Dannazione, Kirsten, mi hai fatto prendere un colpo. Come procediamo?»

« Al momento nulla mi fa pensare al peggio.»

« Peggio sarebbe?»

« Essere smembrati un po' in tutto il mondo. Un pezzo qui, uno là. Sai com'è.»

« Fortunatamente no. Ma mi fido.»

« Perché Shiryu si è immischiato in questa cosa?» domandò lei a bruciapelo.

Wilson sospirò a fondo.

« Il Buio, Kirsten. Il Buio ha cambiato tutto. Oltre ad aver scombinato la vita di noi tutti e aver prodotto un collasso globale, ha messo in discussione tutto quello che avevamo preparato per lui.»

« Io non riesco a farmene una ragione! Tra le tante cose, proprio in questa doveva invischiarsi? Non gli bastavano i suoi enigmi matematici?»

« Lo sai che lui vede in ogni cosa i suoi amati numeri. Il Buio è l'enigma perfetto dei nostri tempi. Qualcosa lo ha sicuramente colpito al punto da intromettersi nella questione.»

« Io non mi fido di quell'agente.»

« Mi fido ancora meno del Protettorato dal quale dipende. E parlo di quello di casa mia. Da quello che ho capito, Shiryu stava lavorando per loro, quando è partito per l'isola.»

« Ecco, appunto. L'unica cosa decente di tutto questo è che quella è terra mia.»

« Vero, anche se non credo che in questo momento la corona norvegese abbia tempo e voglia di dedicarsi a quel pezzo di terra sperduto nell'oceano.»

« A me viene da chiedermi perché un centro di ricerca non norvegese si trovi laggiù.»

« Da quel che ho capito, i Protettorati fanno fronte comune. Forse un patto di ricerca comune.»

« Bella conventicola, quella.»

Wilson si voltò a guardarla, trovando i suoi occhi neri.

« Teniamoci pronti a tutto. Per Shiryu.»

« Aye, Azrael.»

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Sommario
Pilot - Prologo
Il Colonnello e l'Agente
Missione Compiuta
Rendez vous
In volo
La Via de la Santa Muerte
Il Passaggio
La Foresta Nera
Mater Obscura
Nella Nebbia
Season Finale - Bouvetøya

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Mondo Oscuro / World Obscure by Wilson Solo aka Lo Zio is licensed under CC BY-NC-ND 4.0