Transit

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Dieci righe 112

(Otto e mezzo)

Nel finale di “Otto ½” di #FedericoFellini, c'è la giostra di personaggi. Tutti, anche solo quelli immaginati da Guido, il protagonista (“Snaporaz” è più bello, però), sono lì. Anche lui e sua moglie si uniscono a questo girotondo immenso sulle note di #NinoRota. E' una liberazione, è un'accettazione dell'incompiutezza, la consapevolezza che possa esistere la felicità seppur intrisa di una totale mancanza di logica. Il regista del film, che è il regista del film, corre invano per comprendere che la comprensione è irraggiungibile. A me sembra una metafora perfetta, dopo sessant'anni, della illogica logica dei #SocialMedia: un correre affannato dietro a se stessi, in una sorta di cerchio in cui la fine è vedersi di spalle davanti a milioni di altri. Non è affermare che siano inutili, dato che sarebbe perlomeno ipocrita detto da chi li usa. Diciamo che la ricerca di un senso a questi mezzi declina sempre più verso una imperfezione che si maschera dietro alla parola “Social”, al #sociale. Che è tutt'altro, sempre detto personalmente. E poi, da qualche mese, sento che è meglio non esserci sempre e per forza. In maniera altalenante, certo. Perchè non scordiamo che ogni cosa che abbiamo inventato e che inventeremo è destinata a finire od a evolversi. Non è pessimismo, ma quello che è. E questa cos la ripeto da anni, con molte persone concordi. Sarebbe auspicabile una sorta di nuovo realismo, un disincanto, un battere il tempo in maniera che può andare oltre ad un ritmo imposto. Sempre scritto da chi non è nessuno, consapevolmente. (D. con A.)

#Blog #Opinioni #SocialNetwork #Opinions

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Dieci righe – I° Maggio (non è la festa di tutti.)

(Festa del lavoro)

Anche questo #PrimoMaggio non è la festa di tutti. Lo è delle #lavoratrici e dei #lavoratori, di chi il lavoro non lo trova, di chi lo cerca, di chi fa fatica ad arrivare ad uno stipendio dignitoso, di chi paga le tasse e non rompe i coglioni, di chi mantiene la sua famiglia con fatica, di chi si sbatte anche nei festivi, di chi lavora di notte, di chi rischia ogni giorno la vita perché il suo datore di lavoro se ne fotte della sicurezza, di chi si sacrifica con e per gli altri, di chi studia per avere un futuro -qualunque esso sia-, di chi non sta tutto il giorno sui #SocialNetwork dalla sua postazione, di chi è andato in pensione dopo aver onorato il suo impegno e la sua professionalità, di chi rispetta gli altri e pretende lo stesso, di chi si lamenta ma poi fa, fa, fa, di chi conosce il valore di ogni giorno speso bene per fare al meglio ciò che sa, di chi si alza quando e buio e torna che è ancora buio, di chi non cede alla retorica del vivere per quello che si appare e non per quello che si è, di quelli che possono sorridere perché sono persone perbene, di chi ha avuto fortuna e soprattutto di chi non ce l’ha mai.

Non sarà mai la festa dei crumiri, degli ipocriti, dei capitalisti, dei liberisti, degli sfruttatori, dei delinquenti, di chi vi dà tre euro all’ora e rompe pure i coglioni, di chi se ne sbatte degli altri, di chi non sa cosa voglia dire sacrificarsi per sopravvivere, di chi pensa che vivere sia avere tanti soldi, degli imprenditori canaglia, di quelli che sanno tutto loro ed è tutto quello che sanno, di quelli che lavorano perché non sanno fare altro, di quelli che gli altri sono sempre lontani, che non sanno capire, che non sanno amare, che non sanno studiare.

Buon Primo Maggio. Buona festa. (A&D)

#Blog #DieciRighe #FestaDelLavoro #Italia

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Dieci righe 66

(Femminicidi)

Quando inizio a scrivere, praticamente ogni giorno, mi chiedo di cosa, non tanto per chi. Purtroppo la mia indole mi porta quasi sempre a mettere giù pensieri su cose non belle che accadono a questo mondo: la maggioranza dei fatti, in verità. Così come sarebbe importante e pressochè impossibile ricordare accadimenti, persone che si tendono a scordare sotto il “bombardamento” continuo e stressante delle notizie e dei #SocialNetwork. Quindi, brevemente, oggi ricordo che in #Italia sono state uccise 1214 donne in undici anni (qui trovate un elenco che fa paura). La maggior parte da uomini a loro vicine. La cronaca riporta un caso di #femminicidio quasi ogni giorno. Ecco non possiamo scordare, non possiamo pensare sempre a tante altre cose. Le donne sono la salvezza del mondo, ho scritto. Dovrei rifarlo almeno 1214 altre volte. (D.)

#Blog #DieciRighe #Opinioni #Italia #Me #Personal

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Dieci righe 60

(Renzilenda)

#RenziLenda sarebbe questo benedetto “#TerzoPolo”. Sarebbe se non fosse l'agone di due personalità ambivalenti e un po' schizofreniche. Mille impegni extra politici per #Renzi, che sembra voler tutto e fare tutto. Soprattutto tanti bei viaggi, che la politica stanca. #Calenda ondeggia: un modello opportunistico quasi perfetto, che con una mano sta davanti e con l'altra dietro. In questi giorni (qui) i due ragionano, magari via #SocialNetwork, su che si dovrà fare. Come i ragazzini che non trovano chi fa il portiere, sembrano solo quelli che prendono tempo per vedere se qualcuno gli dà un'idea buona. Ed intanto, visti i risultati delle #Regionali del #FriuliVeneziaGiulia (per dire solo gli ultimi numeri), sarebbe il caso che pensassero a fare squadra. Tanto chi parerà le loro minchiate lo trovano: magari con i soldi degli Arabi. (D.)

#Blog #DieciRighe #Politica #Italia #TerzoPolo #Opinioni

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Dieci righe 58

(Assange)

Tredici anni fa #JulianAssange pubblicava il video dell'uccisione di dodici civili #Afgani. Glielo aveva consegnato la soldatessa #Manning. A quasi due anni dal ritiro degli #USA da quel martoriato paese, il giornalista americano si sta letteralmente consumando in una prigione #Inglese. Se volete conoscere la sua storia, continuo a consigliarvi il libro di #StefaniaMuarizi “Il potere segreto” (qui). Le “democrazie” occidentali continuano nella gara su chi si dimentica per primo di questo uomo, che ha la sola colpa di aver detto la verità. Lo sapete, se avete a cuore questa vicenda. Chi la insabbia, chi lo tortura è lo stesso che comanda, in qualche maniera, le nostre vite, i #SocialNetwork, il liberismo, l'avidità di denaro che mette in ginocchio i più poveri. Julian Assange deve essere liberato, perchè se vogliamo -dobbiamo- Noi essere liberi non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo chinare la testa. Mai e mai. E mai. (D.)

#Blog #DieciRighe #FreeJulianAssange #Opinioni #Opinions

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Dieci Righe 57

(Sciopero)

Un articolo di “Sinistra Quotidiana” (qui) fotografa in maniera esatta e circostanziata l'attuale situazione Sindacale e sociale nel nostro Paese. Certo, è di parte, ma se vedete solo questo non è stato compreso il problema. Come ho scritto molte volte, quella che ci troviamo a fronteggiare non è una “ultima spiaggia”: è molto peggio. Mi preme sottolineare come sia questo l'ostacolo che percepisco come maggiore. Una sorta di piatta ammissione della sconfitta, in termini economici e non solo: la debacle della #ClasseMedia non ha sollevato che pochissime proteste, quasi tutte fatte sui #SocialNetwork. I #Like danno da mangiare a pochissime persone, però. E tutti coloro che a quella “classe” non appartengono o non hanno mai appartenuto? Chi se ne frega? In queste poche e zoppe righe questo chiedo, con insistenza. E' questo che ci dobbiamo domandare, non se quello scritto è un pensiero di coloro con cui non andiamo d'accordo. O remiamo, tutti, o non ci saranno più divisioni politiche. Solo un silenzio insopportabile costruito sulla pelle dei più deboli. A me non va bene. (D.)

#Blog #DieciRighe #Italia #Economia #Sindacati #Opinioni #Opinions

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Dieci righe 46

Un mese da disastro di #Cutro

Inizia la processione del ricordo. Un mese fa, #Cutro. La storia è foriera di date che rinnovano il dolore delle cicatrici; vicine o lontane, ferite sulla pelle dell'umanità. Niente, se si desidera, smette di sanguinare. Nulla si dimentica, applicandosi con testardaggine. Un esercizio perlopiù vuoto. La massa di avvenimenti, di tragedie, di nuove storie è talmente ampia, velocizzata dai #MassMedia, dai #SocialNetwork che non c'è tempo di metabolizzare, di pensare, di memorizzare. Tutto passa, ma molto in fretta, oggi. Ciò che dovrebbe restare è la consapevolezza di quello che subiamo, come razza umana. La nostra spinta all'ingiustizia ed alla sopraffazione è ben radicata. Aumenta, ogni giorno. Eppure ce ne scordiamo sempre e sempre. Chi ne paga le conseguenze scompare, insieme alla nostra coscienza. Se ne avevamo una. (D.)

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Dieci righe 39 (ma stavolta sono molte, molte di più).

NOTA: nel seguente testo il sottoscritto non pretende di impartire alcuna lezione, né di convincere coloro che, giustamente, la pensano in maniera diversa. E' solo l'ampliamento di una risposta data ieri a @naciketas@qoto.org su #Mastodon riguardo ai noti fatti di #Firenze e sull'azione di @ultimagenerazione@mastodon.uno E altro ancora, ovviamente.

Il punto di vista sociologico della ribellione attraverso i #SocialNetwork nella prima delle risposte alla mia affermazione di non disdegnare le azioni di “Ultima generazione”, mi sembra abbastanza condivisibile. Non del tutto. E' vero che, ormai, la pervasione del mezzo social ha travolto quasi tutte le altre forme di comunicazione e di azione diretta. A mio parere resta ineludibile, però, l'azione e l'impegno personale: vuoi per formazione ed, ahimé, per età non riesco ancora a delegare in gran parte la veicolazione di idee ed opinioni solo attraverso la rete. Argomento di cui ho scritto spesso e che, in questo caso abbraccia azioni che hanno così ampia risonanza sulle piattaforme sociali, soprattutto in Italia, soprattutto quando ad agire è chi sta portando la protesta per fermare i #cambiamenticlimatici sulle strade, tra la gente.

Se si parla di spirito di emulazione di altri gruppi, anche con rivendicazioni molto più discutibili (esempio principe sono i #NoVax, ormai fuori luogo anche storicamente), che potrebbe portare ad azioni peggiori, ritengo di poter dire che non sono mancate nè verranno meno in futuro. Come non possiamo ricordare il blocco del porto di Trieste da parte di una frangia di lavoratori contrari alle regole durante la pandemia da #Covid19 o l'assalto alla sede della #CGIL a Roma. Se, in questi casi, la parte politica ha giocato un ruolo fondamentale, è anche vero che il “modus operandi” ha creato danni maggiori, se non altro alla popolazione. Non che i cinquemila litri d'acqua adoperati per ripulire “Palazzo Vecchio” non possano (debbano) infastidire, ma siamo lontani da attività lavorative bloccate o feriti.

Quindi, scendere personalmente sulle strade, compiere gesti anche fastidiosi agli occhi dei più resta la maniera per cui si può anche entrare sui Social con una forza che, spesso, slogan o lunghe discussioni scritte non hanno e che portano a meno attenzione. Ambedue i modi di esprimersi dovrebbero arrivare a coinvolgere più persone possibile: si eccepisce che imbrattare i muri è controproducente per la causa dell'ambiente, ma anche questo è un argomento che ha dei limiti. Certamente non è auspicabile che moltitudini di persone facciano lo stesso, ma questi gesti salgono immediatamente alla ribalta, veicolati anche dalla moltissima acrimonia che generano e dalla spesso vuota e abbastanza violenta reazione verbale di tanta gente. Potrebbe aver colto nel segno, almeno per il pochissimo tempo che la memoria Social può avere.

Ripeto, quindi, che la reazione di fronte a certe cose può essere variegata, ma che, francamente, va posta in una giusta collocazione rispetto alla gravità in sé, che, alla fine, appare bassa. Auspico sempre che una parte del tempo che usiamo a rispondere, insultare, veicolare o leggere su e per queste cose venga scambiata con periodi di attività nel reale. Ognuno con modi e compagnie a lui adattabili, cha siano la politica, il volontariato o semplici scambi di idee ed opinioni. Perchè quello resta l'agone principale, quello è il vero modo di cambiare le cose. Inutile ribadire altri esempi: scadrei nella noia, nel ripetitivo, nella panacea di un vuoto richiamo ipocrita. Questo credo di non averlo evitato del tutto, ma volevo ampliare un attimo la risposta a chi mi ha interrogato, magari involontariamente, su questi fatti e che ringrazio. Buona Domenica. (D.)

#Blog #Firenze #Clima #ClimateChange #ClimateCrisis

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Dieci righe 24

C'è sempre chi invoca la leggerezza, sui #SocialNetwork. Ne hanno facoltà, ovviamente. E perchè no, dato che è #Domenica? Per me, che spesso prendo le cose un po' troppo sul serio, anche uno come #Trump è foriero di tenuità. Ricominciando a ciarlare (qui) si comprende come possa mancare, il buffone. E se tutto quello che dice alle persone dotate di intelletto sembra davvero una comica (“...rischiamo una terza guerra mondiale ma io la eviterò”), è anche colui che tira in ballo sempre conflitti e, soprattutto, i complotti. Per i perfettini non bisogna dargli spazio, ma seguendo questa sua uscita ho sentito la levità avvolgermi: la stessa che mi pone al di sopra di quest'uomo inutile. Sorrido. (D.)

#Blog #DieciRighe #Opinions #Opinioni #USA

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Dieci righe 21

Chi non dice le parolacce è sospetto. Alcune evidenze scientifiche (qui) rivalutano persino il ruolo degli insulti nel nostro eloquio. Da quando esistono i #SocialNetwork, poi, chiunque (penso) si sia lasciato andare a qualche espressione di cui potrebbe pentirsi. Da considerare, anche, una buona dose di ipocrisia nei perfettini che fanno la morale a coloro che a volte mandano a fare in c*** qualcun altro. E' che l'unica linea che non si dovrebbe mai superare è quella della pura gratuità e delle offese razziali o che prendono di mira l'aspetto altrui. Perchè se c'è un buon motivo per evidenziare la stupidità va fatto. Ah, e come amo ripetere, lo si può fare contro i #fascisti. Li hanno inventati apposta. (D.)

#Blog #BadWord #Opinioni #Opinions #Me #Personal #DieciRighe

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