on the road for pop : Dua Lipa

In un caldo venerdì di fine maggio, anno 2022 dell’era del cambiamento climatico, mentre un sole degno di Luglio, ma senza il bene che ti voglio, scaldava le carrozzerie delle automobili che ci potevi friggere le uova, io partivo da Ivrea, la città delle macchine da scrivere Olivetti, una città che nonostante tutto respira ancora cultura, partivo con la mia amica e partner in pop Monica, alla volta di Carpi, tappa intermedia verso il culmine del fine settimana, il concerto della nuova, prossima, imminente, futura regina del pop, l’anglo-albanese Dua Lipa. Carpi è una cittadina emiliana anch’essa ricca di cultura, non fosse altro che per il fatto di essere la sede di una crew mod protagonista della scena e di serate indimenticabili e caldissime, quando al Mattatoio si celebrava il Long hot summer, un appuntamento modernista durato qualche anno, ma a Carpi si svolgeva, anche, nel mese di Novembre, il week end soul per eccellenza in italia, una tre giorni di balli e amicizia che portava il nome di Cannonball soul weekender, dove appassionatə dancers trovavano modo di riempire il dance floor seguendo il ritmo di ogni declinazione possibile del soul, dal northern al modern, fino al funk sfiorando la disco music. La tappa a Carpi, rivelatasi una genialità, è stata anche obbligata, perché in zona Bologna non si trovava un buco per dormire, complice un convegno di meccanici d’auto e un concerto di Vasco Rossi (se la memoria non mi inganna). Con Monica ne approfittiamo per una serata in compagnia di un nostro amico mod con sua moglie, raccontandoci ovviamente i gossip della scena. Il sabato ci spostiamo a Modena per fare un giro guidato dalla nostra carissima amica Teresa, scrittrice e giornalista free lance, divoratrice di live music, sempre o quasi in giro per concerti tra Italia ed Europa tutta. Dopo essermi incasinato per bene in autostrada ed essermi accorto di essere tornato indietro anziché rientrare a Carpi per cambiarci ed andare al concerto, con un lieve ritardo ma con un notevole anticipo sul concerto arriviamo nel comodo parcheggio a pagamento fuori dall’Unipol arena di Casalecchio di Reno. Subito ci salta all’occhio una ordinatissima e lunghissima coda formata per lo più da ragazzi e ragazze giovanissimi, ci chiediamo se questa coda sia per ritirare o comprare i biglietti o se è già la coda per entrare nel palazzetto, il che mi pare strano vista l’assenza di transenne, niente impedisce alle persone di accalcarsi davanti agli ingressi, come sarebbe sicuramente successo quando io avevo la loro età e ogni mezzo era buono per essere tra i primi ad entrare e conquistare il sotto palco per vedere da vicino i propri idoli. Andiamo in esplorazione e si, scopriamo che è la coda per entrare e che i kids stanno tranquilli e buoni per semplice educazione, hai capito questi giovani, chapeau. Siccome per noi è presto, sfoggiando la nostra t-shirt gemellare che recita “Dua lipa for president”, decidiamo di rimediare la cena ed entriamo nel tendone adibito a ristoro, che quella sera è gestito con evidenza da una coop di giovani, ci orientiamo su un menu vegetariano e, non essendoci molta scelta, optiamo per una piadina vegetariana, che si rivelerà consistente in una piadina piena di…cipolle grigliate, solo cipolle con un’ombra di quello che dovrebbe essere un residuo di peperone. Ci ridiamo su e mangiamo il sanissimo pasto. Arriva finalmente il momento di metterci anche noi in coda per entrare, siccome siamo troppo anziani (almeno, io) per farci tutta la coda, proviamo ad inserirci in un punto un po’ più vicino all’ingresso, dove inizia una breve e lenta gimcana che porta al punto dove si deve indossare la ancora obbligatoria mascherina preventiva anti covid e mostrare il biglietto. Una volta entrati guadagnamo la posizione preferita da chi non ha più il fisico per stare davanti ai concerti e baratta una visuale più distante con una visuale più comoda, e poi si sa che ad una certa distanza si sente meglio, la mitica posizione comodamente (più o meno) appoggiati alla transenna che delimita il mixer. Ci guardiamo attorno e notiamo la presenza di tanti giovani, ragazze alcune delle quali truccate per somigliare a Dua, ma si notano anche molte famiglie, genitori che hanno accompagnato la prole minorenne e anche adulti che evidentemente apprezzano la nuova stella del pop mondiale, Dua lipa ha appena terminato la turné mondiale di 94 concerti con l’esibizione nella sua patria di origine, l’Albania. La serata del concerto coincide con la finale della champions league tra Liverpool e Real Madrid e il tecnico del suono nella zona del mixer esibisce una sciarpa dei reds, oltre ad essersi organizzato con un cellulare sintonizzato in streaming sulla partita, purtroppo non sarà la sua serata fortunata, non ha portato fortuna il fatto che i tifosi del Liverpool abbiano adottato come song da cantare durante le partite, One kiss, la canzone tormentone interpretata da Dua per Calvin Harris. Dua lipa si presenta in scena sullo sfondo del palco, presto attorniata dal corpo di ballo, un eterogeneo gruppo di ballerini e ballerine che la seguono e affiancano sin da prima della pandemia, quando doveva partire il tour di Future nostalgia, piccolo capolavoro dance pop che rivitalizza e rilancia un genere musicale adatto sia all’ascolto che al ballo nei club. Proprio durante il lockdown del 2020 Dua, la sua band e il corpo di ballo, hanno trascorso un mese in isolamento in un albergo opportunamente attrezzato, per provare e riprovare uno spettacolo, poi andato più volte in onda in streaming dopo la prima diretta, denominato Studio 2054, a ricordare il celebre club newyorkese degli anni d’oro della disco music. Spettacolo andato in onda appunto la prima volta in diretta, con stacchetti opportuni durante i cambi d’abito, ma comunque senza interruzione alcuna per più di un’ora, una prova di bravura per la cantante inglese di origini albanesi e per la band e ballerinə tuttə, degno di spettacoli televisivi che non si vedevano di questo livello, per restare in italia, dai tempi migliori di Mina e Raffaella Carrà. La struttura di questo spettacolo ha retto l’esibizione live che ha girato il mondo e che io e Monica, la mia partner in pop, abbiamo visto a Bologna. Una girandola di coreografie e balletti ad incorniciare buona parte del migliore repertorio di Dua lipa, un palco che proseguiva in mezzo al pubblico con una struttura elevata dalla quale Dua ha cantato alcuni pezzi, immagini proiettate e giochi di luci, niente è stato lasciato al caso. Ho notato anche una grande attenzione al confort del pubblico e al fatto che nulla potesse infastidire la fruizione e il godimento dello spettacolo. Veramente tutto una delizia per gli occhi e le orecchie, ma anche la sensazione forte del feeling che c’è tra Dua e tuttə i fans e di quanto la ragazza sia autentica e sincera nei suoi atteggiamenti. Una serata indimenticabile che fa decisamente venire voglia di tornare a vederla e sentirla, in attesa ora di un nuovo disco che potrebbe essere registrato il prossimo anno. Nel frattempo Dua Lipa non lascia “orfani” i fans” che possono seguirla in Service 95, una news letter gratuita e disponibile in quasi tutte le lingue più diffuse nella quale ospita articolistə che trattano temi di attualità, quali diritti umani e cambiamento climatico, ma anche moda e cultura, c’è anche un podcast, da lei registrato nel quale intervista personalità del mondo della musica, cinema, attualità moda e insomma, tutto ciò che fa cultura, non mancano comunque frivolezze e contenuti più leggeri, il tutto senza spendere un centesimo. Nota finale di merito alla simpatia, quando siamo usciti dal palazzetto e siamo rimasti imbottigliati nel parcheggio per circa 40 minuti, dicevo, nota di merito ai simpaticoni dirimpettai di parcheggio, che non sostenendo l’attesa hanno urlato per una buona mezz’ora “fateci andareeeee, moveteveeeee, dajeeeee…..”. Grazie, Dua, grazie Monica, colpiremo ancora. HxNItKQ.jpg HxNIbUB.jpg HxNIQix.jpg