#Paolo Giordano e l’autofiction

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Paolo Giordano, scrittore torinese laureato in fisica e collaboratore del Corriere della sera dove tratta spesso argomenti scientifici comprese delle utilissime e interessanti considerazioni su come affrontare e capire bene e correttamente i numeri e la gestione della pandemia di covid, ma altresì romanziere di un ottimo livello fin dal grande successo de La solitudine dei numeri primi, arriva con il suo recentissimo romanzo Tasmania, all’autofiction, attenzione, non all'autobiografia, si tratta pur sempre di un mix tra invenzione e realtà personale. Non solo autofiction ma quasi un instant book, dato che nel romanzo, pubblicato pochi mesi fa, troviamo riferimenti recentissimi, non solo al covid ma anche alla guerra in Ucraina. Il protagonista del libro è uno scrittore, collaboratore del Corriere, ma anche un marito e patrigno in crisi che cerca di trovare materiale e ispirazione per un libro a proposito della bomba atomica, con particolare attenzione alla storia dei due bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, compiuti dagli americani, a Hiroshima e Nagasaki. All’interno delle vicende dello scrittore Paolo, Giordano inserisce molte tematiche sempre più attuali, quali il patriarcato ed i diritti di donne e minoranze, la paternità, i cambiamenti climatici. Infatti il titolo, Tasmania, si riferisce a quello che, a detta di un personaggio del romanzo, sarebbe il luogo migliore in cui rifugiarsi dopo un disastro climatico (o magari atomico). Il libro, nel dipanarsi delle umanissime vicende del protagonista e dei/delle coprotagoniste è di piacevolissima lettura, pone giustissimi interrogativi sul mondo di oggi, sulle relazioni, sul nostro porci di fronte ai tanti tragici cambiamenti che stanno avvenendo, ed anche le parti relative all’incompiuto libro a proposito della bomba atomica sono molto interessanti. Un romanzo veramente ben scritto che ha già trovato l’approvazione di molti lettori, mentre ho rilevato nei social, che c’è chi non lo legge per partito preso (lo stesso dicasi di Missiroli, del quale forse scriverò in seguito), mentre io, leggendolo senza pregiudizi ma anche senza troppe aspettative, l’ho trovato uno dei più convincenti di questa annata, che sia per la letteratura italiana che per quella mondiale, ha riservato belle soddisfazioni a tuttə i lettorə.