#recensione libri, Il mondo finirà di notte.

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Ho letto con aspettativa e curiosità questo romanzo di Umberto Sebastiano, attratto dal fatto che è ambientato a Pordenone all’inizio degli anni 80’, in pieno fermento musicale, con varie culture giovanili già affermate come il punk e nascenti come il Mod, tanti gruppi musicali, molta cultura come poi è sempre stato in questa città friulana. In più, alcuni amici avevano già preso il libro e leggendone l’inizio si erano ritrovati nell’atmosfera di quel tempo, ben riassunta e colta dall’autore. Per fortuna o purtroppo però il “great complotto”, così battezzato il movimento musicale pordenonese e la stessa Pordenone, così come le culture, o sottoculture che dir si voglia, rappresentano solo in parte il contesto e la cornice di questa che in realtà è per me una fiaba nera che solleva molti interrogativi sul male presente in ognuno di noi, sulla nostra capacità di fare del male o di rifiutarlo o tenerci alla larga da esso. Il protagonista è un mod, Alex, che gira con un Ciao non potendosi evidentemente permettere una vespa o una lambretta e suona, è anche il cantante, in un trio power pop che si ispira evidentemente ai Jam, il gruppo suonerà sia per la rai che registra una trasmissione per Mister fantasy, sia come band di supporto in una serata allo slego di Rimini in una situazione abbastanza quadrophenica. Quando Alex si imbatte in Kyara, non ci viene detto nel romanzo se la ragazza si chiama Chiara ma ha cambiato il nome per essere più dark o se l’hanno chiamata così i genitori, ma visto il perbenismo che permea gli adulti in questo romanzo, non direi. Kyara è una dark, ha poco meno di 16 anni, Alex ne ha 17, è amore quasi immediato. La cornice della loro storia è una Pordenone riconoscibile anche da chi come me l’ha frequentata solo negli ultimi anni e non c’era negli anni 80, la scrittura di Sebastiano è scorrevole e precisa e dopo un inizio tra il rosa e il punk, lentamente cambia registro e ci immerge in tonalità sempre più scure, tra ribellione adolescenziale, sesso e rivalità tra gruppi, tra amici, tra sessi è tutto un lento degenerare verso un finale violento e apparentemente consolatorio, che non so quanto definire lieto. Il romanzo è valido, sorprende, pone secondo me una serie di domande, qui non dico di più per non spoilerare chi vorrà leggerlo. Però avverto chi pensa di trovare una storia di mods, rockers e lambrette, che qui non ne troveranno tracce se non qualche piccolo accenno qua e la, che però appunto, fa solo da cornice. Bello comunque leggere una storia ambientata in una città che amo, una storia, direbbe un critico serio, a tinte forti, per me un po’ disturbante e che si, alla fine vale la pena di leggere.