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“Birds Aren't Real” fu improvvisata per scherzo da un 19enne americano, e oggi vuole combattere «la follia con la follia»

Il Post | 15 dicembre 2021

Nel gennaio del 2017 il 19enne Peter McIndoe era a Memphis, in Tennessee, in visita ad alcuni amici, quando si trovò tra una manifestazione femminista contro Donald Trump e un’altra di sostenitori del neopresidente statunitense. Senza pensarci troppo, McIndoe scrisse su un cartello “Birds Aren’t Real”, gli uccelli non sono veri, e poi vagò improvvisando sul momento una finta teoria del complotto: gli uccelli non sono veri, il governo li ha uccisi tutti per sostituirli con avanzatissimi droni attraverso i quali controlla la popolazione. «Fu una cosa spontanea» ha raccontato McIndoe al New York Times, «ma anche una considerazione sull’assurdità di quanto stava succedendo».

McIndoe si è ritrovato a raccontare cosa gli passò per la testa quel giorno al più importante giornale al mondo perché da allora la sua teoria secondo cui “Birds Aren’t Real” ha guadagnato molti seguaci, la stragrande maggioranza dei quali è ovviamente ben consapevole del fatto che si tratti della parodia di una vera teoria del complotto, come per esempio QAnon, il movimento ormai diffuso in molti paesi del mondo che crede che il pianeta sia controllato da un giro di ricchissimi e potentissimi pedofili satanisti.

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